Lorenzo, la lunga strada per diventare il Magnifico

Simone Indovino – Il Lorenzo più famoso della storia italiana, De Medici, detto Il Magnifico, nacque proprio l’1 gennaio. Governi, guerre e politica rinascimentale sono le vicende che hanno contraddistinto la sua vita e che gli hanno consentito di guadagnarsi il famoso appellativo. Svariati secoli dopo, nella Capitale italiana, c’è un altro Lorenzo che ha tantissima voglia di fare e di diventare grande. Si parla ovviamente di Pellegrini, un patrimonio che la Roma non può fare altro che coccolare per appoggiare la sua crescita.

CERTI AMORI NON FINISCONO – Aveva appena 9 anni quando indossò per la prima volta la maglia della Roma. Tante stagioni nelle giovanili, che si concludono con l’esordio in Serie A nel 2015 durante un Cesena-Roma. Poi il consueto prestito per valorizzare le sue doti: il Sassuolo, sotto la guida di Di Francesco, mette in risalto le sue caratteristiche e fa di Lorenzo uno dei centrocampisti più promettenti d’Italia. Fino ad arrivare all’estate 2017, in cui Monchi, fiutate le capacità del ragazzo, utilizza il diritto di riacquisto per riportarlo nella Capitale, spegnendo le speranze delle pretendenti italiane che desideravano averlo in rosa.

MATURITÀ – Il presente dice che Pellegrini è uno degli uomini di punta del centrocampo giallorosso. Certo, in maniera comprensibile ha inizialmente pagato lo scotto del salto in una squadra che ha come obiettivo quello di militare nelle zone alte della classifica. Qualche critica di troppo subito rispedita al mittente a suon di prestazioni, spesso sottolineate dallo stesso Di Francesco. Anche nelle gare in cui la Roma non dimostrava la qualità che il mister chiedeva, il classe ’96 sembrava essere l’unico in grado di rispondere agli schemi e ai movimenti auspicati dall’allenatore, forte ovviamente del lavoro compiuto a Sassuolo.

PROTAGONISTA – I numerosi impegni che hanno coinvolto la Roma in questi 4 mesi stagionali hanno obbligato Di Francesco a svolgere delle rotazioni per mantenere alta la qualità delle gare. Pellegrini è tra quelli che è entrato con maggiore convinzione in questa sorta di turnover, complice un momento non proprio brillantissimo del “diretto concorrente” Strootman. I giallorossi non si trovano in un momento positivo, e certi calciatori sono adesso chiamati a dare qualcosa in più per tornare a lottare come all’inizio di dicembre. Lorenzo può senz’altro essere tra questi, perché possiede sia qualità sia carattere. Intanto ha anche aggiustato la mira: sono arrivati due gol nelle ultime settimane, contro la Spal e nel recente passato col Sassuolo. Peccato che la marcatura con la sua ex squadra non abbia portato i tre punti, lasciando amarezza nel centrocampista: «Non è sempre bello segnare se non si portano a casa i 3 punti, specie quando sai che devi vincere. Non riesco neanche ad essere contento, ma sono dispiaciuto».

OBIETTIVI – C’è ovviamente ancora da lavorare, sia dal punto di vista personale che collettivo. Il momento non positivo della Roma può essere superato solo rimanendo tutti uniti. L’Atalanta è il prossimo scoglio da affrontare e i tre punti sono quasi d’obbligo per riprendere la marcia e non abbattere definitivamente il morale. Non possiamo ancora sapere se Di Francesco cavalchi l’onda e schieri nuovamente Pellegrinititolare, ma di certo non potrebbe essere una brutta scelta. Perché Lorenzo magari non affronterà lotte politiche, ma può diventare comunque grandissimo. Anzi, Magnifico.

Simone Indovino