Nainggolan-Cina, la Luxury-Tax blocca tutto. A gennaio Radja non si muove

Simone Burioni – Cinquanta milioni di euro. È questa la cifra che il Guangzhou Evergrande, club cinese, sarebbe pronto a versare nelle casse della Roma per Radja Nainggolan. Il centrocampista ha attirato su di sé anche l’interesse di società extraeuropee e l’ingaggio che il club di Liu Jong Zhuo potrebbe offrirgli si aggirerebbe intorno ai 12 milioni di euro.

IPOTESI GIUGNO – Il Ninja potrebbe veder apparire l’orizzonte cinese già dalla prossima sessione di mercato. Il belga però difficilmente si sposterà da Trigoria durante l’attuale finestra di calciomercato, ma il pressing del Guangzhou Evergrande potrebbe farsi più insistente con l’avvicinarsi dell’estate. Il giallorosso adesso è concentrato sul campionato, ma non si esclude una sua partenza nella prima parte del mercato estivo.

RADJA TAX – La Roma non chiude alla possibile partenza del belga: “Di fronte ad un’offerta significativa – ammettono da Trigoria ai microfoni dell’Ansa – ogni trattativa può essere aperta”. Il più grande ostacolo tra Nainggolan e la Cina è però rappresentato dalla Luxury-Tax, ovvero una tassa esistente nella Repubblica Popolare Cinese che è volta a tutelare i vivai del Paese e che apporterebbe un costo aggiuntivo di 44 milioni, che andrebbero nelle casse della Federcalcio locale, per un costo complessivo di 94 milioni. I tifosi gridano all’unisono: “Non toccate Radja”. Il club giallorosso fa sapere che “Non è assolutamente detto che nelle prossime sessioni di mercato ci debba necessariamente essere una partenza eccellente”. Il bilancio è in rosso, ma c’è ancora un possibile auto-finanziamento: proseguire il cammino in Champions League.

Simone Burioni