Prossima missione: ritrovare i gol dell’attacco

Simone Indovino – La cooperativa del gol. Così è definita la Roma in questa prima parte di stagione. Il perché è facilmente intuibile: sono tanti i giocatori che hanno realizzato almeno una rete personale in campionato. Ben 16Perotti e Zaniolo, con le loro marcature contro il Sassuolo nelle penultima giornata dell’anno solare appena salutato, sono stati gli ultimi ad aggiungersi a questa particolare lista. A guidare la classifica è Stephan El Shaarawy con 5 marcature, immediatamente seguito da un inedito Kolarov e Cristante, appaiatosi al serbo dopo la gara di Parma. Tuttavia c’è un grosso cortocircuito che è testimonianza lampante di una mancanza per la Roma, ovvero i gol dei bomber veri. Se la Juventus può contare sulla vena realizzativa diCristiano Ronaldo, il Napoli su quella di Milik, l’Inter su quella di Icardi, e la Lazio su Immobile, a oggi i giallorossi non hanno avuto il contributo sperato dai propri attaccanti. Dzeko e Schick sono entrambi a quota 2: troppo poco.

Partendo dal bosniaco la situazione va analizzata con diversi dettagli. All’avarizia di gol in campionato risponde immediatamente con la prolificità in Champions League, dove è a quota 5 reti. Realizzazioni fondamentali per il passaggio del turno, basti pensare alla doppietta nella sfida contro il Cska Mosca all’Olimpico. In campionato non sta riuscendo tuttavia a tenere lo stesso ritmo. Vero che negli ultimi due mesi ha giocato pochissimi sprazzi di partita a causa dell’infortunio alla coscia, ma è altrettanto vero che il suo rendimento in Serie A non è stato all’altezza di quello a cui aveva abituato tutti. Rimane tuttavia un intero girone davanti a lui per risalire la china e tornare a quello che sa far meglio: buttare la palla in porta. Con all’orizzonte un ottavo di Champions, a cui Dzeko non può far altro che strizzare l’occhio.

Discorso diverso per Patrik Schick. Grazie all’infortunio del bosniaco, l’ex Sampdoria è stato l’attaccante titolare della squadra per circa due mesi. Sono cadute così le teorie sullo scarso rendimento del ceco per il poco impiego. Le sue partite non hanno convinto, si è sempre dimostrato poco cattivo e non partecipe al gioco della squadra. Un gol contro la sua ex squadra e un altro contro il Sassuolo sono stati il suo bottino. L’ultimo match da titolare ha lasciato strascichi positivi, e Schick si è fatto vedere vispo e cinico. Ha anche rischiato un clamoroso autogol, che con tutta probabilità gli avrebbe definitivamente compromesso la carriera a Roma. E invece il fato è stato clemente, e chissà che non possa essere un segno e che il 2019 possa diventare suo.

Simone Indovino