La Roma di Ranieri stenta a decollare

(Jacopo Venturi) – La Roma di Claudio Ranieri parte ad handicap. È chiaro che non possano essere imputate tutte le colpe all’allenatore testaccino, che è subentrato a Di Francesco in una situazione, tecnica e ambientale, particolarmente complicata. Non sembra però che l’ex Leicester sia riuscito a dare nemmeno quella usuale scossa che solitamente imprimono gli allenatori che si siedono su una panchina a stagione in corso. Dopo tre punti non brillanti con l’Empoli è arrivata la sconfitta esterna con la Spal, alla quale è seguito il tonfo di ieri contro il Napoli. Tre partite sono ovviamente troppo poche per valutare l’operato di un tecnico, ma proprio l’ultima uscita ha lanciato segnali non incoraggianti. La Roma era partita male ma si era fortunosamente ripresa a fine primo tempo, chiudendo con la prima frazione con un insperato pareggio. Nella seconda parte di gara gli uomini di Ranieri avrebbero potuto sfruttare il vantaggio emotivo dato dal 1-1 in extremis, ma sono stati invece sopraffatti dal Napoli. Dei meriti vanno dati alla formazione partenopea, ma i giallorossi sono sembrati decisamente troppo fragili, troppo inclini a crollare di fronte alla prima difficoltà.  Ancora troppo simili a quelli di tre settimane fa, come forse è logico che sia. Ecco dunque che Ranieri dovrà lavorare ancora prima di poter vedere dei risultati; ma il tempo stringe, mancano 9 partite e la situazione di classifica si fa sempre più complicata.

(Jacopo Venturi)

Roma al capolinea! Il Napoli passeggia all’Olimpico: 4-1

(K.Karimi) – Il capolinea della stagione è definitivamente arrivato. La Roma non sa più vincere e fatica persino a pareggiare, come dimostra la batosta subita in casa con il Napoli. Un 4-1 in favore degli azzurri che passeggiano all’Olimpico senza neanche alzare i ritmi, ma approfittando di una squadra decisamente sotto tono e in crisi di identità.

Gli azzurri di Carlo Ancelotti partono subito alla grande: neanche 2 minuti e Milik imbeccato da Verdi protegge palla e beffa Olsen sul primo palo con un gran sinistro. Partenza shock dei giallorossi e partita già indirizzata in favore del Napoli, che per quasi tutto il primo tempo giocano in scioltezza e dominano gli avversari. Un solo episodio sembra riaprire il match per gli uomini di Ranieri: al 45′ Schick viene messo giù in area da Meret e guadagna un calcio di rigore, trasformato con freddezza da Perotti. 1-1 sorprendente all’intervallo, ma chi pensa che la gara possa vedere una Roma finalmente quadrata e in partita sbaglia di grosso.

Pronti, via e nella ripresa si presenta un copione già visto: al 4′ Callejon pesca Mertens sul secondo palo, Olsen buca la presa ed è 2-1 per il Napoli. Che stavolta non si fa rimontare, bensì punta a dilagare e ci riesce con i sigilli di Verdi e Younes, attaccanti di riserva che si esaltano nel soleggiato pomeriggio capitolino. La Roma si vede solo con una traversa colpita da Nzonzi nel finale, a risultato ormai compromesso. Super Napoli che mette il sigillo sul suo secondo posto in classifica, mentre i giallorossi sono in crisi nerissima: la sfida di mercoledì con la Fiorentina diventa una sorta di salvagente per l’intera stagione.

Roma-Napoli 1-4: le pagelle. Saluti finali all’Europa che conta? Partenopei che demoliscono una squadra inesistente

Simone Indovino – Parliamoci chiaro, ogni tifoso della Roma non vede l’ora che sia metà maggio e che questa stagione infernale rimanga solo negli annali. Il Milanperde, il distacco dal quarto posto può diminuire, e i giallorossi che fanno? Regalano un’altra prestazione aberrante, venendo distrutti dal meritevole Napoli di Ancelotti. Non si salva nessuno nella debacle di questo fine marzo: Olsen sbaglia ancora, la difesaè distratta, il centrocampo è immobile e l’attacco non vede la porta. Ma quello che fa sempre più male è vedere degli uomini in campo senza la voglia di ribaltare la situazione e di rendere onore al club.

ROMA

Olsen 4.5 – Con la collaborazione degli attaccanti avversari è anche protagonista di alcune parate interessanti, specie quella su Verdi, che tengono a galla i suoi. Decisivo in negativo, poi, l’errore che regala il 2-1 agli avversari. Raggiunto il pari in maniera piuttosto casuale è inammissibile un abbaglio del genere che condiziona nuovamente la partita.

Santon 5 – Certamente più propositivo di Kolarov, anche se ovviamente conclude ben poco.

Manolas 4.5 – Già è stato un miracolo il fatto che fosse regolarmente in campo. All’interno della gara naufraga con il resto dei compagni.

Fazio 4.5 – Non fa più notizia che tutti i gol degli avversari siano “aiutati” da marcature piuttosto fittizie dell’argentino, la cui stagione è destinata a terminare come iniziata.

Kolarov 4.5 – Inutile alla causa, sia in fase offensiva sia in fase difensiva. Raramente si vede arrivare sul fondo per proporre qualche cross.

Nzonzi 4 – Difficile da commentare, ancora. Lento, lentissimo, impiega un’eternità anche a compiere un banale passaggio, quando non lo sbaglia. I centrocampisti avversari vanno al doppio della sua velocità.

De Rossi 5 – Quali colpe vogliamo dargli? Cosa può fare un giocatore di quasi 36 anni di fronte all’impotenza di questa squadra imbarazzante? Fa quel che può, considerata anche la sua forma fisica.

Schick 4 – Rigore a parte conquistato, grazie più a un’ingenuità di Meret che dalla positività della sua giocata, non si vede mai in nessuna circostanza. Quando prova a mettere la testa fuori dal guscio, sbaglia appoggi e cross.

Cristante 4.5 – Ha voglia di fare ma questo si tramuta in una fretta che praticamente sempre compromette la qualità della sue giocate.

Perotti 6 – Con tutta la buona volontà del mondo è a conti fatti l’unico a provarci. Fa quello che deve, ovvero realizza il rigore conquistato e prova qualche spunto sulla sua corsia. Ma se i compagni di reparto non collaborano…

Dzeko 4 – Il tabù Olimpico chissà per quanto ancora andrà avanti. Sin dai primi minuti si vede ancora il Dzeko svogliato e poco concentrato che poco serve alla Roma. Il resto della squadre lo assiste poco, ma lui non fa nulla per cambiare la situazione.

Zaniolo 5 – Lo colpisce un virus che gli impedisce di giocare dall’inizio. Quando entra in campo è ormai tutto compromesso.

Kluivert s.v. – Appena qualche minuto.

Under s.v. – Toh, chi si rivede.

Ranieri 4.5 – È palese che la colpa di tutto questo non può essere sua. Ma dopo tre settimane piene di lavoro magari ci si poteva aspettare qualcosa in più. Evidentemente i discorsi motivanti portati avanti dal tecnico, ai giocatori, entrano da un orecchio ed escono dall’altro.

Simone Indovino