Roma, Conte dice no: l’enigma della panchina giallorossa

(Keivan Karimi) – Fino ad una settimana fa c’era gente pronta a scommettere che la carriera di Antonio Conte sarebbe proseguita a Roma dopo l’anno sabbatico concessosi post-esperienza al Chelsea. Segnali, rumors, abboccamenti, tutte questioni cancellate repentinamente dalle dichiarazioni di ieri dell’ex c.t. azzurro, il quale alla Gazzetta dello Sport ha chiaramente allontanato l’ipotesi Roma: “Piazza straordinaria, un giorno la allenerò. Ma oggi non ci sono le condizioni“.

Parole che possono avere mille significati, da un probabile accordo già trovato con un club più prestigioso (Juventus? PSG?) fino all’ipotesi che i tifosi romanisti gradirebbero meno, ovvero che James Pallotta ed il suo entourage non sono riusciti a convincere Conte a legarsi ai giallorossi per via di offerte e progettualità tutt’altro che allettanti.

E ora? Chi siederà sulla panchina romanista del futuro? Difficile dirlo quando mancano ancora tre turni alla fine del campionato e la Roma spera ancora in una rimonta per il quarto posto Champions. Ovvio che i giallorossi si stanno già muovendo per trovare il piano B, l’alternativa al tanto agognato Conte. Diversi i nomi in ballo anche se per il momento di certezze se ne hanno poche.

Roma, le alternative a Conte non mancano

Nessuno si demoralizzi: la Roma avrà un nuovo allenatore da giugno prossimo con cui provare a costruire un progetto lungo e convincente. Le caratteristiche del neo tecnico dovranno essere le seguenti: capacità di lavorare con i giovani, qualità nell’impostazione del gioco e gestione ideale di uno spogliatoio spesso soggetto a chiari di luna devastanti.

Il primo nome che i giornali sembrano accostare alla Roma è quello di Gian Piero Gasperini, eroe dell’Atalanta che rischia di vincere la Coppa Italia e strappare una storica qualificazione in Champions League. E’ il tecnico italiano del momento, bravo nel plasmare una squadra giovane e ricca di calciatori pronti al rilancio ed a farla diventare più forte di tante altre rivali ben più quotate. Carattere tutt’altro che simpatico (come Conte d’altronde) ma tanta voglia di vincere. Difficile però che l’Atalanta lo liberi in caso di quarto posto finale in classifica.

Altra ipotesi difficile ma possibile porta è legata a Maurizio Sarri. Il tosto allenatore toscano del Chelsea è vicino alla riconferma, vista la qualificazione Champions già aritmetica e la possibile vittoria dell’Europa League. Ma i rapporti con Abramovich sono tutt’altro che solidi e il patron russo non esclude l’ipotesi di licenziare Sarri per lasciare spazio ad un tecnico più in linea con il suo progetto vincente. A quel punto l’ex Napoli, che ha già avuto diversi contatti con Franco Baldini a Londra, potrebbe essere la prima scelta di una Roma che avrebbe bisogno di un condottiero estroso e severo, con una forte idea di calcio in testa.

Restando in Italia non sono da escludere possibili approcci per due tecnici che amano il bel gioco e hanno fatto una gavetta importante: Marco Giampaolo e Roberto De Zerbi hanno dimostrato di avere idee interessanti, ma per allenare una piazza come Roma serve carattere e continuità. Qualità che sia il tecnico della Sampdoria che il giovane condottiero del Sassuolo ancora non hanno dimostrato.

E ancora occhio a Gennaro Gattuso: difficilmente l’ex centrocampista resterà al Milan dopo la stagione altalenante attuale. Inoltre il rossonero ha rapporti eccellenti con Francesco Totti che potrebbe puntare fortemente su di lui per cercare di dare carattere e spinta emotiva ad una Roma ultimamente troppo ‘morbida’.

Diverse pure le piste estere, con la Roma che potrebbe puntare sull’effetto Garcia del 2013-14, quando si puntò su un tecnico straniero capace con freddezza e tanto lavoro di inserirsi nell’ambiente e riportare subito l’entusiasmo necessario. Se dovesse riaffacciarsi l’ipotesi di affidare a Luis Campos l’area tecnico-sportiva del club allora tornerebbero di moda i portoghesi Leonardo Jardim e Paulo Fonseca, allenatori già vincenti all’estero. Così come Nuno Espirito Santo, possibilità meno concreta e soltanto accennata. Così come quella dello spagnolo Julen Lopetegui, pronto a rilanciarsi dopo il flop a Madrid.

Potrebbe essere pronto a rifarsi anche Thomas Tuchel, tecnico tedesco del PSG e considerato uno dei più bravi ad amalgamare giovani talenti e campioni già affermati. Ma la sua annata poco brillante a Parigi potrebbe costargli la panchina: la Roma può diventare una chance per l’ex Borussia. E sempre in tema parigino non è da escludere un ritorno di fiamma per Laurent Blanc, vecchia volpe delle panchine internazionali che conosce bene l’Italia visti i precedenti da calciatore a Napoli e Inter.

Infine José Mourinho: una pista complicatissima, esosa, quasi eterea. La Roma ha smentito i contatti con Jorge Mendes per arrivare allo ‘Special One’, ma nel calcio non si sa mai…Se Pallotta dovesse decidere di investire con forza sull’allenatore potrebbero aumentare vistosamente le percentuali dell’ex interista.