Ranieri: “Dobbiamo essere determinati. La Roma mi ha chiamato ed io sono venuto”

Simone Burioni – Claudio Ranieri, tecnico della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla due giorni dalla partita contro la Juventus. Queste le sue parole:

 

Come si batte la Juventus? 
È un bel quesito. Innanzitutto bisogna essere determinati e concentrati, sappiamo benissimo che abbiamo perso una buona chance a Genova. Importante far vedere la reazione di orgoglio che dobbiamo avere. Sono arrivato che era difficile entrare in Champions, però siamo lì e non dobbiamo lasciare nulla di intentato. Ci sono tre partite a disposizione, la cosa importante è non avere rammarichi. Diamo il massimo e poi tiriamo le somme.

Come mai tutti i tifosi italiani sembrano scontenti? 
Non lo so, forse perché le aspettative erano diverse. A un certo punto si vuole vincere tutti quanti ma alla fine vince solo uno, e complimenti alla Juventus.

Un suo giudizio su Dzeko? Lo vede in flessione o nel pieno della carriera?
Lo vedo come giocatore forte e determinato, si allena sempre bene. Ci sta, l’ho detto all’inizio, un anno dove non riesce magari a far gol che in altre annate faceva. La sua voglia mi ha sempre fatto scegliere lui perché è un giocatore importante per la Roma, e anche se non sta facendo i gol che tutti si aspettavano sta facendo un gioco importante per i compagni.

Quale pensiero ha avuto a caldo sulle quattro squadre inglesi nelle finali europee? 
Un pochino mi ha sorpreso, anni fa feci proprio questo discorso, il fatto che loro non abbiano mai una pausa invernale. Facevo notare che non si arriva in fondo al campionato con tutte le energie proprio perché non c’è la pausa per far recuperare, e questo va a discapito della fase finale delle coppe e anche della nazionale. Evidentemente gli allenatori hanno cambiato qualcosa e c’è stato quel quid bellissimo che è il calcio.

Il momento di Zaniolo? Con la Juve può essere importante Kluivert? 
Di Zaniolo l’abbiamo detto, lui è una mezzala a tutto campo. In questo momento per me è stato importante sia come trequartista che come esterno alto, che non sono i suoi ruoli. Ma ha una prestanza fisica così alta e grandi strappi, che può ricoprire questi ruoli. Logico che non possa essere un ragazzo che debutta al primo anno di Serie A, ed è al centro dell’attenzione, e non possa stare al massimo. Negli ultimi allenamenti lo sto vedendo rinfrancato, determinato e voglioso e per me è importante.

Conte non è arrivato. C’è possibilità che lei resti?
Sono venuto qui a Roma perché Roma mi ha chiamato, ed essendo tifoso della Roma sono venuto con tutto l’entusiasmo e la buona volontà. Finito questo, finisce il mio lavoro.

Il rientro di De Rossi può favorire un cambio di modulo? 
Potrebbe, ho ancora questi due giorni per decidere la formazione da opporre alla Juventus, e vedremo. Deciderò per il meglio della squadra, per quello che mi può dare nei 90 minuti tutta la rosa che ho a disposizione.

Cosa le piace di Under e dove può migliorare? 
Questo ragazzo vede la porta come pochi, ha un gran tiro. L’infortunio gli ha fatto perdere determinate qualità e caratteristiche. Durante gli allenamenti vedo che tirando in porta si avvicina sempre di più alla porta, quello che deve migliorare per me è quando giochiamo col 4-2-3-1, gli esterni devono rientrare. Non può restare lì davanti ma deve chiudere la squadra. So che non è un recuperatore di pallone, ma un finalizzatore, però se non copre quella zona il terzino dietro è sempre preso in un due contro uno. Deve migliorare l’aspetto di perdita di palla, su quello che deve fare.

Dopo le parole di Pallotta. Si è perso di vista il campionato?
Sì, anche da dentro. Il bailamme c’è in ogni squadra, fa parte del calcio in generale. Noi dovevamo essere più pratici e concentrati e non permettere di subire il gol su calcio piazzato. Le chiacchiere sono chiacchiere, ma quando si va in campo dobbiamo essere concentrati. Spero che il punto guadagnato ci possa essere utile. Credo che questa sia la cosa più importante: restare concentrati nel nostro. E’ giusto parlare di tutto, ma noi addetti ai lavori dobbiamo essere concentrati sulla partita che andiamo a giocare.

Lei esclude di poter rimanere alla Roma? Si sente di promuovere la Roma? 
Ci sono le condizioni per un progetto vincente? Una volta firmato avevo già deciso, che ero venuto qui in un momento di bisogno della mia squadra del cuore. Finisce il campionato e finisce il mio lavoro. La Roma mi sento di promuoverla, è un bene inestimabile ed è logico che mi sento di promuovere la mia squadra del cuore.

Manca molto per arrivare al modello Juve? 
Nelle top squadra la Juventus è un grosso punto di riferimento. Essendolo, io credo che per la Roma sia vitale avere lo stadio di proprietà. Dopo di che potrà cominciare una rincorsa alla Juventus, senza lo stadio ci saranno grandi difficoltà.

Alla squadra è mancata un po’ di cattiveria. Questo dipende dall’allenatore o dai dirigenti? 
La determinazione e le caratteristiche di una squadra vengono marcate dal carattere e dalla qualità dei giocatori. Ci può essere un allenatore che non dia grosso carattere alla propria squadra ma abbia giocatori con grosso carattere. Ecco che allora all’allenatore basta dire due parole, ma ha una squadra con carattere e personalità ed ecco che tira fuori il meglio. Il bello è quando si riesce a costruire una squadra a somiglianza dell’allenatore. Questa è la cosa più importante. Klopp sta facendo un lavoro stupendo perché è riuscito a prendere giocatori che sposano al cento per cento la sua filosofia. Ecco che si vede un Liverpool dare tutto, sono contento che sia riuscito a far vedere alla fine del campionato quello che c’era all’Inizio. A Liverpool riscontravo alti e bassi, non riusciva a tenere quell’intensità di gioco e pressione per tutto il campionato, riusciva a farlo in casa ma non fuori casa. Ora ci riesce. Questo è segno che c’è una grossa unione tra società, allenatore, giocatori e l’allenatore è riuscito ancora di più a capire l’ambiente.

Come ha visto Javier Pastore in settimana? E’ possibile vederlo sulla trequarti?
L’ho visto bene, non ha accusato il colpo dell’esclusione e questo è importante. Ci sono giocatori sensibili e pensano che l’allenatore non abbiano fiducia in loro. Ha capito, si è allenato bene ed ha la possibilità di essere scelto.

Come stanno Karsdorp e Santon? 
Si sono allenati tutta la settimana, stanno bene, ma non hanno i 90 minuti.

Florenzi può giocare più alto? 
E’ un jolly che può giocare alto o basso, per cui abbiamo sempre la possibilità di poterlo utilizzare nei due ruoli.

Simone Burioni