Sampdoria-Roma 0-0. Pareggio a reti bianche in un match con poche emozioni e tanti infortuni. Espulso Kluivert nel finale

(Jacopo Venturi) – La Roma rientra dalla sosta e prosegue da dove si era fermata contro il Cagliari, ovvero un pareggio con due infortuni. Anche oggi, come nella sfida dell’Olimpico di due settimane fa, i giallorossi non riescono a strappare più di un punto all’avversario, in questo caso la Sampdoria, e sono due i giocatori romanisti che vanno a riempire ulteriormente l’infermeria: Cristante e Kalinic. La partita per il resto non regala grandi emozioni, soprattutto nel primo tempo. Nella seconda frazione spiccano Pastore e nel complesso la prestazione difensiva, ma lo 0-0 è figlio di una fase offensiva ancora una volta sterile. A concludere la prestazione poco brillante della squadra di Fonseca c’è l’espulsione al minuto 86 di Justin Kluivert, che ha rimediato un cartellino giallo per tempo e ha dunque visto la sua gara concludersi in anticipo.

(Jacopo Venturi)

Una brutta Roma fermata dalla Samp dell’esordiente Ranieri

Pagine Romaniste (F. Belli) – La Roma rientra dalla sosta e prosegue da dove si era fermata contro il Cagliari, ovvero un pareggio con due infortuni. Anche oggi, come nella sfida dell’Olimpico di due settimane fa, i giallorossi non riescono a strappare più di un punto all’avversario, in questo caso la Sampdoria, e sono due i giocatori romanisti che vanno a riempire ulteriormente l’infermeria: Cristante e Kalinic. La partita per il resto non regala grandi emozioni, soprattutto nel primo tempo. Nella seconda frazione spiccano Pastore e nel complesso la prestazione difensiva, ma lo 0-0 è figlio di una fase offensiva ancora una volta sterile. I giallorossi difendono bene a Genova, ma non riescono a perforare la retroguardia blucerchiata, rigenerata dalla “cura Ranieri”. Si tratta del terzo risultato utile di fila raccolto in casa della Sampdoria, dopo l’1-1 del 2017-2018 e il successo per 1-0 della passata stagione. L’ultimo ko risale al 29 gennaio 2017: 3-2 il finale. Notizie confortanti da Mancini e Smalling: con loro due in coppia, la squadra di Fonseca (tra Lecce, Cagliari e Samp) ha incassato una sola rete, quella su rigore firmata Joao Pedro. Campos, il vice Fonseca, ha mandato in campo Pastore, l’argentino a centrocampo si è mosso bene, si è sacrificato e ha cercato in profondità i compagni. Dzeko non era pronto, una mossa della disperazione di Fonseca e dei suoi collaboratori. L’espulsione di Kluivert, sicuramente severa da parte di Maresca, ha lasciato i giallorossi in 10 negli ultimi minuti complicando la situazione. Questa l’analisi di Ranieri: Dopo sei giorni di lavoro mi ritengo molto soddisfatto. La Roma fa molto possesso palla e, dalle statistiche, tira molto in porta. Ho chiesto ai ragazzi di fare la prestazione e il risultato poi sarebbe arrivato. Ci siamo andati vicino ma non ci siamo riusciti. Sono soddisfatto dell’incoraggiamento dei tifosi“. Questa invece quella di Campos, che ha sostituito lo squalificato Fonseca (espulso col Cagliari dopo aver inveito contro Massa): “Abbiamo avuto diverse situazioni in cui è mancato l’ultimo passaggio, l’ultima scelta che avrebbe determinato un’occasione da gol. Non è il risultato che volevamo e soprattutto il nostro possesso palla non vuole essere sterile ma a causa di ultime scelte non è stato così. Stiamo costruendo un progetto, i cambi poi hanno influito su questo. I cartellini? Ci stiamo lavorando però oggi i due gialli presi da Kluivert mi sembrano un po’ strani. Il ragazzo era di spalle e, io che ho giocato, so che è difficile prendere cartellini gialli quando sei di spalle. Non vorrei però parlare di questo”.

Francesco Belli

Noia e infortuni: Sampdoria-Roma finisce 0-0

(Keivan Karimi) – L’allerta meteo era stata scampata già dai bollettini di ieri, l’allerta noia invece no. Sampdoria-Roma è match da zero a zero, da pochissimi tiri in porta, da tanta densità e poca qualità. Ma anche infortuni, cartellini sventolati con troppo zelo dal sig. Maresca e rimpianti (soprattutto per i romanisti).

Il neo tecnico doriano Claudio Ranieri ritrova la sua vecchia squadra e la imbriglia, con un 4-4-2 vecchia maniera e molto compatto, ciò che serviva ad una Samp ultima in classifica quanto meno per riprendersi un po’ di fiducia.

Male la Roma, senza Fonseca squalificato, che prima soffre per altri due infortuni, con Cristante e Kalinic k.o. già dopo il primo tempo, poi non riesce ad organizzare una manovra decente.

Primi 45 minuti noiosi e senza storia, nella ripresa qualcosa in più succede: i subentrati Pastore e Bonazzoli creano i pericoli maggiori, ma il punteggio non si sblocca. Nel finale un nervoso Kluivert si becca pure il cartellino rosso per doppia ammonizione. Zero pioggia e zero gol a Marassi, con la Roma che rischia di veder sfumare le chance per agganciare la zona Champions League.

 

Fonseca in conferenza stampa: “Samp pericolosa. Dzeko? No a convocazioni simboliche”

(K.Karimi) – La conferenza stampa di Paulo Fonseca in vista di Sampdoria-Roma di domani alle ore 15:

Quali sono le difficoltà della partita di domani? Si aspetta una reazione della Sampdoria?

“Mi aspetto una gara difficile, nelle ultime 10 trasferte la Roma ne ha vinte lì solo due. Il cambio di allenatore porta una reazione positiva, poi il meteo non aiuterà. Sono circostanze per una partita difficile, ma siamo pronti”.

Perotti e Florenzi?

“Perotti si allena con regolarità da inizio settimana, sarà con la squadra. Lo stesso vale per Florenzi, è disponibile”.

Dzeko? Può essere convocato simbolicamente?

“Una convocazione simbolica mai, o il giocatore è in condizione e parte oppure non ci viene. Ha lavorato con la maschera protettiva, le condizioni non sono ideali. Oggi decideremo”.

Le condizioni di Pastore?

“Sta bene, si è allenato bene in queste settimane. E’ motivato, se dovrà giocare sarà pronto a farlo”.

Soddisfatto della squalifica ridotta?

“E’ una questione chiusa, c’è stata una sanzione che sconterò. Non ho niente da aggiungere”.

In mediana solo Cristante e Veretout. Chi altro può occupare questa zona di campo?

“Pastore. Ma in questo momento anche Santon può agire in questa posizione. Si sono già allenati in mediana”.

Che soluzione darebbe per limitare gli infortuni?

“Avevo già espresso la preoccupazione su questo tema, riguarda tutte le squadre di club. Sono tutti giocatori impegnati con club e nazionali e ogni settimana rileviamo tanti infortuni. In questa settimana i casi sono tanti. Tuchel (all. Psg) diceva che in questo momento si stanno ‘ammazzando’ i grandi giocatori, è umanamente impossibile giocare così tante partite in poco tempo. Si colpiscono i big, chi gestisce il calcio ad alti livelli dovrebbe ragionarci. La gente paga per vedere i migliori, la mia opinione è che si giocano troppe competizioni. Questi calciatori non hanno il tempo per riposare o recuperare, finiti i campionati partono poi Mondiali, Europei, coppa d’Africa. 10-12 giorni non bastano per recuperare”.

Come si gestisce una partita dalla tribuna?

“Non posso avere contatti sul campo ma non ci saranno problemi, l’importante è preparare la partita nel modo migliore. Faremo una preparazione pre-match importante in hotel, poi c’è Nuno che lavora con me quotidianamente e saprà cosa fare”.

Il tweet di Under sulla Turchia? Il tema è stato affrontato in gruppo?

“Non rivelo quello che ci siamo detti all’interno, questa mattina ho letto un giornale portoghese e Valdano parlava della situazione in Catalogna. Calcio e politica non devono dormire nello stesso letto, un’idea che condivido, due cose separate che non devono entrare nella stessa casa”.

Ranieri compatterà la Sampdoria: quale chiave userete per aprire la partita?

“Ranieri è un grande allenatore, esperto, che cercherà di dare stabilità difensiva. Se una squadra non difende bene non ha possiiblità di vincere. Mi aspetto una partita complicata, contro una squadra compatta che ci aspetterà per ripartire in contropiede. Va detto che la Roma è a proprio agio quando ha l’iniziativa. Mi aspetto una gara combattuta dove avremo più iniziativa”.

Nuno Romano non siederà più in panchina?

“E’ un grande professionista, molto emotivo e passionale. Abbiamo parlato di questa situazione, non c’è altro da aggiungere se non da imparare da questo tipo di situazioni”.

Fonseca, la squalifica cala: stop di una giornata

(Keivan Karimi)  Paulo Fonseca sarà regolarmente in panchina per Roma-Milan, scontro diretto valido per la nona giornata di campionato che si giocherà il prossimo 27 ottobre.

L’allenatore giallorosso era stato inizialmente squalificato per due turni dopo l’espulsione subita al termine di Roma-Cagliari. Nel match in questione, o meglio al termine di esso, Fonseca aveva inveito in maniera evidente contro l’arbitro Massa, beccandosi un cartellino rosso inevitabile.

Uno stop per il quale la Roma ha scelto di presentare ricorso presso la Corte Federale; oggi è arrivata la sentenza definitiva: Fonseca salterà comunque per squalifica una giornata, restando in tribuna forzatamente nel match di domenica contro la Sampdoria.

Il tecnico portoghese, alla sua prima esperienza italiana, sarà regolarmente al suo posto invece contro il Milan, in un match che significherà molto per entrambe le squadre, visto che sulla carta si presenterà come duello in zona Champions League.

Una vittoria parziale per il club capitolino, che avrebbe addirittura sperato in un annullamento totale della squalifica per Fonseca visti i netti errori di valutazione di Massa e dei suoi assistenti. Ma a Marassi il mister ex Shakhtar dovrà accontentarsi di starsene sugli spalti.

La Roma, il tiro da fuori area e l’NBA come modello

(Jacopo Venturi) – La Roma di Paulo Fonseca ha a sua disposizione un arsenale invidiabile quando si parla di tiratori. È lungo infatti l’elenco dei calciatori a disposizione del tecnico portoghese con spiccate doti balistiche: Dzeko, Under, Zaniolo, Veretout, Pellegrini, Kolarov e anche Florenzi. Perché dunque non sfruttare questo potenziale? Nel calcio il tiro da fuori è visto come una extrema ratio, una soluzione finale, alternativa utile se non si riesce a costruire un’azione che possa creare un tiro più “comodo”. Non solo nel calcio, ma anche nel basket era questo l’approccio verso il tiro dalla lunga distanza fino a poco tempo fa. Nel mondo della palla a spicchi, però, da qualche anno, è cambiato tutto. Sono arrivati i Golden State Warriors di Steve Kerr, che, con Steph Curry e Klay Thompson ai suoi ordini, hanno rivoluzionato il gioco. Gli “Splash Brothers” costituiscono una minaccia costante dall’arco e questo porta due vantaggi: il potersi servire con continuità del tiro più redditizio, poiché vale tre punti, e il costringere le difese avversarie a raddoppi che creano lo spazio per altre giocate. Ora, la Roma non potrà avvalersi del primo vantaggio, causa regolamento, ma potrebbe benissimo sfruttare il secondo. La chiave del meccanismo è la sistematicità: tutto ciò non può funzionare senza una ricerca costante di quel tipo di tiro, che deve essere tentato anche in ampi volumi per essere veramente redditizio. Si provi a immaginare uno scenario tipo. Edin Dzeko potrebbe cercare di sfruttare le sue doti fisiche e tecniche per smarcarsi e crearsi lo spazio per tiri da fuori area, magari anche scomodi, ma che riescono ad attirare la difesa su di lui vista la sua pericolosità. Il bosniaco avrà buone possibilità di concludere l’azione con un nulla di fatto, ma sono anche da considerare i casi nei quali il tiro riesca a partire oppure che il raddoppio di marcatura eventuale liberi a sua volta un compagno meglio posizionato. Se si immagina questa situazione tattica con tre o quattro giocatori che si muovono armoniosamente per cercare la propria “mattonella”, lo schema può diventare difficile da contrastare per le difese. Insomma, non è facile che il tiro da fuori si imponga come standard tattico nel calcio, al pari di quanto ha fatto invece nel basket, ma sarebbe quantomeno interessante vedere allenatori moderni e audaci come Fonseca esplorare al meglio una soluzione troppo spesso lasciata alla casualità.

(Jacopo Venturi)

Percassi: “Cresciuti con i nostri valori“

“Concordo con Gasperini: il nostro inizio di stagione ha un bilancio eccellente”. Luca Percassi, amministratore delegato dell’Atalanta, fa il punto durante un incontro coi partner societari a Villa Acquaroli a Carvico (Bergamo). “Il 22 ottobre affronteremo il Manchester City a casa sua, una delle squadre più forti del mondo. Questo è un momento della storia del club da vivere fino in fondo, ma senza perdere le nostre caratteristiche – spiega – Umiltà, piedi per terra e profilo basso: siamo comunque una realtà provinciale e il primo obiettivo, come dice mio padre Antonio, resta la salvezza. Da dirigente mi approccio alla Champions conscio del suo livello e che Atalanta si farà rispettare. Dico sempre che non perdiamo, impariamo. E giocheremo il resto delle partite con lo spirito giusto”.

Fonte: Ansa

Zeman: “La Roma non è più di nessuno. Pallotta non sta qui ma vende i giocatori migliori”

Zdenek Zeman, ex tecnico della Roma, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano in cui ha parlato anche della squadra di Fonseca e dell’attuale situazione dei giallorossi. Queste alcune delle sue parole:

Non conosce Fonseca: ha capito come vuol far giocare la Roma?
«No. Dal vivo sono andato all’Olimpico solo per la gara contro l’Atalanta. Non ho visto il calcio offensivo e aggressivo. Parlare è un conto, poi mettere in pratica sempre un altro. E l’Ucraina, come campionato, non è l’Italia. Lui sta cambiando tanto, anche il sistema di gioco. Quando lo ha fatto Di Francesco, alla fine ha perso il posto».
Eppure all’inizio è stato accostato proprio a Zeman: che cosa ha pensato in quei giorni?
«La solita offesa al mio gioco. Lo dicevano solo perché prendeva troppi gol».

Come mai la Roma passa da un infortunio all’altro?
«A parte i traumi di gioco, la principale causa è la mancanza di preparazione in estate. Dopo tre giorni si gioca, magari in America. Si chiede subito uno scatto. Così ti rompi. Servono quaranta giorni per mettere la base, distribuiti tra lavoro muscolare e organico. Ora si mischia tutto. E lo stress fisico, prima o poi, lo paghi».

Quale squadra di serie A è divertente da vedere?
«In Italia nessuna. Inter-Juve è stata una bella partita. Caso isolato. Spero ce ne siano altre. Io guardo il Liverpool. Condivido lo spirito di Klopp. Calcio aggressivo, veloce e di qualità. Loro sì, giocano. Anche lì la partita inizia sullo 0 a 0, ma le squadre vanno in campo per cambiare il risultato. E vincere. In Premier anche le ultime della classifica ci provano. E capita che battano le prime. Qui, se sei inferiore non giochi. A parte il Lecce di Liverani. Vediamo se si salverà».

La Roma e la Lazio sono in corsa per il quarto posto: quale delle due è favorita?
«Possono farcela entrambe. Ora Inzaghi ha qualche chance in più, essendo a Roma da più anni. La squadra è collaudata. Fonseca ancora deve scegliere la formazione e su chi puntare. Ma nella sua rosa ha sicuramente più qualità».

Crede che Totti e De Rossi, prima o poi, torneranno alla Roma?
«Penso di sì, ma dovranno esserci le condizioni giuste. Francesco ha dovuto dire basta perché lo utilizzavano solo a scopo pubblicitario. È triste che sia finita così perché per anni è stata la Roma di Totti. Oggi è la Roma di nessuno: il presidente non si sa dove sia. Chi la rappresenta? A Francesco auguro di trovare un ruolo in cui riesca a divertirsi e dare il suo contributo. Non lo vedo allenatore. Daniele, invece, sì. Ha voglia di farlo».

Zaniolo?
«Ha forza fisica. Ma è centrocampista. Mezzala destra o sinistra».

Ha lavorato con il presidente Pallotta: a distanza di anni, come mai non è riuscito ancora a conquistare la tifoseria?
«Perché ha ceduto i giocatori con cui avrebbe vinto lo scudetto. E facile, con quei campioni».

Come a Roma: Ranieri al posto di DiFra

(S. ZAINO) – Era già accaduto il 7 marzo scorso, via Di Francesco, ecco Ranieri. Solo che la panchina era quella della Roma, amata dal primo, per via del suo passato da giocatore da aggiungere alle stagioni da tecnico, venerata dal secondo, essendo dei giallorossi tifoso da una vita. La storia si ripete sette mesi dopo, incredibile coincidenza, come curioso è che la Roma sia il primo avversario della malata Sampdoria, ultima in classifica, di cui Ranieri ha accettato di correre al capezzale. Lo hanno convinto tre ore di colloquio ieri nella capitale di fronte al presidente Ferreroe ai suoi collaboratori, seguito in serata da una cena in cui si è sviscerato con l’agente del tecnico, Bascherini, l’aspetto economico. Ranieri, che compirà 68 anni proprio il giorno del debutto, il 20 ottobre, di fatto si lega alla Samp sino al 30 giugno 2021. La pregiudiziale è la salvezza in questo campionato: il contratto infatti si prolungherà in caso di permanenza in A. Guadagnerà circa 2 milioni netti a stagione. Ferrero, recentemente contestato dai propri tifosi, dopo la rottura delle trattative con il gruppo Vialli per la cessione della società e i no incassati da Pioli e Gattuso, si aggrappa a lui per non rendere la stagione fallimentare.

Fonte: La Repubblica

Insulti razzisti a Juan Jesus: denunciato ex pallavolista

Tre anni di daspo, oltre a una denunciaper stalking e minacce aggravate dall’odio razziale. Gli agenti della Digoshanno notificato i provvedimenti ad Andrea Dell’Aquila, ex giocatore di pallavolo a Civitavecchia, autore di post offensivi e razzisti su Instagram nei confronti del difensore della Roma Juan Jesus. Trentasei anni, non legato a gruppi ultrà giallorossi, «Pomatinho» – questo il nick name dell’indagato – aveva scritto frasi del tipo: «Brutta scimmia di m…. devi sparire da Roma», «Maledetto scimpanzè», «Stai meglio al giardino zoologico…».

Fonte: corsera