Primavera, le pagelle di Roma-Inter 3-3: Bove tuttofare, bentornato Diawara

(S. Valdarchi) – Una Roma da montagne russe, come del resto lo è stata per tutta la stagione, pareggia per 3 a 3 contro l’Inter in un Tre Fontane vuoto a causa del Coronavirus. La squadra di Alberto De Rossi produce molto dal punto di vista offensivo, ma ogni volta che viene attaccata rischia. Da evidenziare, con un’accezione negativa, l’aspetto mentale dei giovani romanisti, ancora una volta incapaci di gestire il vantaggiofacendosi rimontare per due volte nel corso del match. I padroni di casa sbloccano subito la gara al sesto, quando D’Orazio scappa sull’out di sinistra e dal fondo lascia partire un cross teso dove Riccardi colpisce di prima intenzione, battendo Stankovic. Il resto della prima frazione scorre senza particolari emozioni. Da segnalare la prova positiva di Diawara, per la prima volta in campo dopo l’infortunio dello scorso 23 gennaio. Il centrocampista guineano sembra in forma, non ha paura di andare di andare a contrasto e la sua qualità di gioco spicca tra i colleghi più giovani. Buona notizia per Fonseca in vista dei prossimi impegni.

Nella ripresa l’Inter entra in campo con un altro piglio, spingendo fin dalle prime battute alla ricerca del pareggio. A trovare la rete, però, è ancora una volta la squadra di casa: sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla destra, Stankovic si scontra con Pirola, lasciando il pallone a Bianda che, da pochi passi, trasforma. I nerazzurri non demordono e in pochi minuti pareggiano. Al 57′ Mulattieri, servito in area da Satriano, sfrutta un errore in copertura di Semeraro e mette alle spalle di Cardinali con il destro. 4 minuti più tardi, su cross di Gianelli dalla destra, Parodi devia nella propria porta realizzando il 2 a 2. La gioia dura poco, perché al 64′ Bove, al termine di una lunga manovra romanista, riceve da Simonetti e spiazza con il destro Stankovic per il nuovo vantaggio della Roma. Non basta neanche il terzo gol ai giallorossi per portare a casa i tre punti. Da quel momento in poi in campo c’è solo l’Inter, la Roma si chiude nella propria trequarti sperando di sentire al più presto il triplice fischio. Ad annullare le speranze di vittoria è Agoumé, che a tre minuti dal 90′ lascia partire un tiro violento dal limite per il definitivo 3 a 3. Nel recupero sono ancora gli uomini di Madonna ad andare vicini al gol. Oristanio gira di testa su suggerimento di Agoumé, ma la traversa salva Cardinali e la Roma. Un punto a testa dunque, con la formazione di De Rossi che rimane quinta a quota 32, aspettando la gara di domani tra Sampdoria ed Empoli.

Cardinali 6: due buoni interventi tra i pali, uno per tempo, ma risulta incerto nelle uscite. Non ha grosse colpe sui tre gol interisti, fatto salvo forse il primo in cui potrebbe accelerare l’intervento in presa bassa su Mulattieri.

Parodi 4,5: soffre l’estro di Schirò ad inizio partita, tardando spesso il rientro in difesa dopo le sue avanzate offensive. Viene ammonito per un fallo ingenuo al 37′ ed è lo sfortunato protagonista dell’autogol che regala il momentaneo pareggio all’Inter.

Trasciani 5,5: riesce a neutralizzare per quasi tutta la durata della gara Satriano, avversario difficile da contenere. Andando avanti cala fisicamente ed è poco reattivo ad uscire su Agoumé in occasione del 3 a 3.

Bianda 6,5: il migliore del pacchetto arretrato romanista. Gioca da leader, guidando la linea sul fuorigioco e chiamando sempre le marcature ai compagni. Bene anche in fase di impostazione, dove dimostra coraggio nelle uscite palla al piede. Sua la rete di rapina del raddoppio romanista.

Semeraro 5: scopre di dover scendere in campo nel corso del riscaldamento, quando Calafiori si ferma per un affaticamento al quadricipite destro. Si propone spesso in avanti, ma commette un errore grave in marcatura in occsaione del 2-1, facendosi passare alle spalle Mulattieri.

Simonetti 6,5: instancabile. Gioca una partita intensa, pressando costantemente il portatore di palla avversario. Ha poche chance per mettersi in luce in attacco, ma riesce comunque a servire l’assist a Bove per il 3 a 2.

Diawara 6,5: un’ora di gioco per lui, al rientro dal brutto infortunio al menisco esterno datato 23 gennaio. Segnali positivi per la Roma, il mediano va a contrasto senza paura e la sua frequenza di passo aumenta con il passare dei minuti. Dal 16′ st Tripi 5,5: da quando prende il posto di Diawara, la Roma fatica ad uscire palla al piede e soffre gli attacchi avversari per vie centrali.

Bove 7: il migliore in campo per quel che riguarda la squadra di casa. Recupera una serie infinita di palloni, riuscendo quasi sempre a capovolgere l’azione creando superiorità numerica. Bravo e lucido davanti a Stankovic al 64′, quando lo batte con l’interno destro. Dal 17′ st Nigro 5,5: con una Roma arroccata nella propria trequarti, non si riesce a mettere in mostra, limitandosi alla fase di copertura.

Riccardi 6: ha il merito di sbloccare il risultato, con un bel tiro di prima intenzione dall’interno dell’area di rigore. Dopo però si innervosisce e le sue giocate appaiono confuse. Sbaglia, come gli altri attaccanti, qualche scelta in contropiede, graziando l’Inter sul 3 a 2.

Providence 5: agisce da prima punta, ma con le sue caratteristiche fisiche non riesce ad imporsi. Perde praticamente tutti i duelli aerei contro i centrali interisti. Nella ripresa ha un buono spunto sul centro sinistra, ma sfiora il palo lungo della porta difesa da Stankovic. Dal 17′ st Zalewski 5: con l’uscita di D’Orazio diventa l’unico riferimento in avanti per la Roma, al fianco di Riccardi, ma non si fa mai trovare dai lanci lunghi dei suoi compagni.

D’Orazio 6: parte in quarta con l’assist al bacio per Riccardi, al termine di una bella percussione solitaria sulla sinistra. Cala durante la partita, fino a sbagliare clamorosamente il gol all’inizio dell’azione che porta poi alla rete di Bove. Dal 36′ st Buttaro SV

All. De Rossi 5: un copione già visto, la sua Roma gioca e diverte in attacco, ma fa paura al livello difensivo. Negli ultimi venti minuti rinuncia completamente ad attaccare, dando fiducia ad un’Inter in palese difficoltà.

(S. Valdarchi)