Perché ha poco senso parlare di Allegri per la panchina della Roma

(Jacopo Venturi) – Accostare il nome di Massimiliano Allegri alla panchina della Roma, a prescindere dall’attinenza alla realtà della voce che sta girando negli ultimi giorni, può avere un senso. Oppure può non averne nessuno. Dipende dai punti di vista. Il primo, quello che vede come sensato cambiare a stagione appena cominciata, prende in considerazione il fatto che su Allegri si voglia costruire. Il secondo, quello che non vede motivi per mettere da parte Fonseca, suggerisce che sarebbe quantomeno controproducente, per la stagione in corso, cambiare un allenatore con il quale la squadra in gran parte ha già lavorato un anno. Presa coscienza di queste due prospettive, c’è un punto che a Trigoria deve essere chiarito prima di procedere in qualsiasi direzione: se si vuole andare su Allegri per costruire e perché è un’occasione unica in questo momento, non c’è nessun motivo di proseguire il rapporto tecnico con Fonseca. Perché se questa è la chiave di lettura, non è un problema di quanto il portoghese possa andare bene o male, perché la scelta sarebbe semplicemente di andare avanti con un altro allenatore per prendere una strada diversa. I dubbi però sul fatto che a Trigoria il punto di vista dominante sia questo ci sono. Infatti, Allegri è libero da mesi e se i Friedkin avessero voluto dare questa svolta lo avrebbero potuto fare subito, senza aspettare una partita di campionato e una preparazione intera. Le voci dunque sembrano destinate a rimanere tali, a meno che la nuova proprietà della Roma non cambi idea repentinamente o che Fonseca non dimostri di aver completamente perso il controllo della situazione. Due scenari, che, al momento, sembrano abbastanza lontani dalla realizzazione.

(Jacopo Venturi)