Infortuni, tradizione e arbitro: a Manchester va tutto male

Pagine Romaniste (F. Belli) – Un’altra umiliazione a distanza di 14 anni, di nuovo a Manchester. La Roma fallisce l’appuntamento con la storia e torna con le ossa rotte dalla trasferta inglese. All’Old Trafford contro i Red Devils la maledizione continua. Tutto storto per Fonseca: infortuni, tradizione e arbitro con scelte alquanto opinabili. Veretout si fa male a pochi minuti dal calcio d’inizio e il Manchester passa subito in vantaggio col tocco sotto di Fernandes che sorprende Pau Lopez. La Roma però reagisce con rabbia e determinazione e pareggia con un rigore, giustamente assegnato, finalizzato da Pellegrini. Il secondo gol porta la firma di Dzeko, servito dallo stesso Pellegrini, e i giallorossi vanno sotto la doccia illudendosi di poter centrare il miracolo, nonostante gli stop di Spinazzola e Pau Lopez tutti prima della mezzora. Tornati in campo però, anche nel tabellino va tutto male. Lo United riparte forte e la Roma inizia sbagliare. I giallorossi non riescono a innescare la manovra, perdono troppi palloni e gli inglesi si leccano i baffi. Inizia la mattanza: prima Cavani sigla il 2-2, poi l’arbitro “regala” un rigore ai padroni di casa e dal dischetto Fernandes fa 3-2. Purtroppo non sarà ancora finita, perché il finale è da incubo: ancora Cavani e infine il giovane Greenwood inferiscono siglando il risultato sul 6-2. Per gli uomini di Fonseca rimontare sarebbe un miracolo, un nuovo Roma-Barcellona. Appuntamento tra 7 giorni.

Francesco Belli

Manchester United-Roma 6-2, incubo giallorosso: si salvano Pellegrini e Mkhitaryan

(Federico Sereni) Iniziata male, finita peggio. In una gara al limite dell’epica – tra continui infortuni e rigori opinabili – la spunta il Manchester United. I Red Devils si aggiudicano la semifinale d’andata di Europa League per 5-2. Apre dopo neanche dieci minuti Bruno Fernandes. La Roma reagisce e allo scoccare dei primi quarantacinque minuti si porta in avanti. Pellegrini trasforma il rigore (15′), Dzeko raddoppia (33′). Nella ripresa la nave di Fonseca affonda sotto i colpi di Cavani (48’, 64’), sul rigore di Fernandes (71’) e Pogba (75’). Greenwood (86′) affossa ancora di più la Roma.

Primi quindi minuti da inferno e paradiso. Dopo cinque minuti Veretout avverte un fastidio al flessore ed è costretto ad uscire. Dentro Villar. Il problema tocca la Roma. Con il flipper di passaggi orchestrato Pogba, Cavani e Fernandes il Manchester United trova il vantaggio con il portoghese (8’). I giallorossi si fanno subito sentire. Pellegrini recupera palla a trequarti, Mkhitaryan dirige l’operazione e serve Dzeko: dal limite dell’area il bosniaco svirgola. Villar però è svelto nel girare sulla destra dove c’è Karsdorp che in tackle cerca di mettere dentro. Il pallone trova il braccio di Pogba. Del Cerro Grande consulta l’assistente ed indica il dischetto. Il rigore di Pellegrini è freddo (15’).

La gara è riaperta. La rete del capitano giallorosso dona fiducia alla squadra. La Roma difende meglio gli spazi e – soprattutto – si porta in avanti. E quando lo fa alla mezz’ora arriva il sorpasso. Spinazzola accende i motori e scende sulla sinistra. Bravo nel difendere palla, aspetta Mkhitaryan. Il numero 77 della Roma premia il taglio di Pellegrini che mette al centro per Dzeko: il bosniaco recupera ciò che aveva sprecato prima e – con l’aiuto del ginocchio sinistro – mette dentro (33’). La gioia romanista è però rovinata da un’altra mala novella. A Veretout e Lopez – infortunatosi alla spalla sinistra dopo la parata su Pogba – si aggiunge Spinazzola.

Dagli spogliatoi Fonseca non effettua nessun cambio. Neanche lo United, che però entra in tutt’altra maniera. Al 48’ Cavani si ricorda che la Roma è la vittima preferita in Italia e pareggia i conti. Bruno Fernandes restituisce il favore e mette l’uruguaiano in area che di prima mette sotto l’incrocio. La Roma prova ad alzare la testa col passaggio illuminante di Karsdorp per Pellegrini. In mezzo c’è Dzeko e si prova a ricostruire l’azione del raddoppio. Questa volta, però, gli orologi dei due non sono sincronizzati. Lo sono però sfortunatamente quelli di Mirante e Cavani. 

L’estremo difensore non tiene il diagonale di Wan-Bissaka: sulla respinta corta c’è Cavani, lesto nell’insaccare per il controsorpasso (64’). Pochi minuti e Cavani è di nuovo protagonista. L’ex Napoli e PSG subisce – così vede del Cerro Grande – fallo da Smalling. Fernandes sigla la doppietta e cala il poker (71’). Nella catena dei protagonisti si inserisce poi anche Smalling, il cui ritorno all’Old Trafford è un incubo. Il sempre verde Bruno Fernandes crossa in area, l’inglese non calcola bene i tempi per staccare e si perde Pogba: 5-2 al 75’. Greenwood nel finale affossa ancora di più la Roma (86’).

Manchester United-Roma 6-2, le pagelle: tracollo giallorosso. Si salvano Pellegrini, Mkhitaryan e Karsdorp

Roberto Gentili – Iniziata male, finita peggio. In una gara al limite dell’epica – tra continui infortuni e rigori opinabili – la spunta il Manchester United. I Red Devils si aggiudicano la semifinale d’andata di Europa League per 5-2. Apre dopo neanche dieci minuti Bruno Fernandes. La Roma reagisce e allo scoccare dei primi quarantacinque minuti si porta in avanti. Pellegrini trasforma il rigore (15′), Dzeko raddoppia (33′). Nella ripresa la nave di Fonseca affonda sotto i colpi di Cavani (48’, 64’), sul rigore di Fernandes (71’) e Pogba (75’). Greenwood (86′) affossa ancora di più la Roma.

Primi quindi minuti da inferno e paradiso. Dopo cinque minuti Veretout avverte un fastidio al flessore ed è costretto ad uscire. Dentro Villar. Il problema tocca la Roma. Con il flipper di passaggi orchestrato Pogba, Cavani e Fernandes il Manchester United trova il vantaggio con il portoghese (8’). I giallorossi si fanno subito sentire. Pellegrini recupera palla a trequarti, Mkhitaryan dirige l’operazione e serve Dzeko: dal limite dell’area il bosniaco svirgola. Villar però è svelto nel girare sulla destra dove c’è Karsdorp che in tackle cerca di mettere dentro. Il pallone trova il braccio di Pogba. Del Cerro Grande consulta l’assistente ed indica il dischetto. Il rigore di Pellegrini è freddo (15’).

La gara è riaperta. La rete del capitano giallorosso dona fiducia alla squadra. La Roma difende meglio gli spazi e – soprattutto – si porta in avanti. E quando lo fa alla mezz’ora arriva il sorpasso. Spinazzola accende i motori e scende sulla sinistra. Bravo nel difendere palla, aspetta Mkhitaryan. Il numero 77 della Roma premia il taglio di Pellegrini che mette al centro per Dzeko: il bosniaco recupera ciò che aveva sprecato prima e – con l’aiuto del ginocchio sinistro – mette dentro (33’). La gioia romanista è però rovinata da un’altra mala novella. A Veretout e Lopez – infortunatosi alla spalla sinistra dopo la parata su Pogba – si aggiunge Spinazzola.

Dagli spogliatoi Fonseca non effettua nessun cambio. Neanche lo United, che però entra in tutt’altra maniera. Al 48’ Cavani si ricorda che la Roma è la vittima preferita in Italia e pareggia i conti. Bruno Fernandes restituisce il favore e mette l’uruguaiano in area che di prima mette sotto l’incrocio. La Roma prova ad alzare la testa col passaggio illuminante di Karsdorp per Pellegrini. In mezzo c’è Dzeko e si prova a ricostruire l’azione del raddoppio. Questa volta, però, gli orologi dei due non sono sincronizzati. Lo sono però sfortunatamente quelli di Mirante e Cavani. 

L’estremo difensore non tiene il diagonale di Wan-Bissaka: sulla respinta corta c’è Cavani, lesto nell’insaccare per il controsorpasso (64’). Pochi minuti e Cavani è di nuovo protagonista. L’ex Napoli e PSG subisce – così vede del Cerro Grande – fallo da Smalling. Fernandes sigla la doppietta e cala il poker (71’). Nella catena dei protagonisti si inserisce poi anche Smalling, il cui ritorno all’Old Trafford è un incubo. Il sempre verde Bruno Fernandes crossa in area, l’inglese non calcola bene i tempi per staccare e si perde Pogba: 5-2 al 75’. Greenwood nel finale affossa ancora di più la Roma (86’).

LE PAGELLE

Lopez 6,5 – Fernandes è rapido nel batterlo in uscita, pone rimedio facendosi trovare sull’attenti in occasione del tiro di Pogba. Sarà l’ultimo intervento del match visto che si infortuna alla spalla. (Dal 27’ Mirante 4,5 – Immediatamente chiamato in causa, è pronto su Pogba. Eccellente nei tempi sul tiro di Cavani. L’uruguaiano, però, non dimentica e nella ripresa prima pareggia e poi firma il sorpasso. In quest’ultima occasione ringrazia la respinta sui piedi del portiere giallorosso.

Smalling 4,5 – Torna nel Teatro dei Sogni che lo ha visto protagonista quasi per un decennio e vive un incubo. Cavani e Pogba giocano in anticipo, lasciandogli poco tempo per intervenire. Lo fa soprattutto il francese che così facendo crea l’azione del vantaggio. Si fa perdonare con diversi interventi, tra cui quello che salva dal raddoppio di Cavani. L’intervento a vuoto nel colpo di testa per la cinquina di Pogba certifica l’affanno subìto nella ripresa.

Cristante 5,5 – Non si scompone nonostante la vivacità dell’attacco inglese. Prezioso in più di una situazione, copre di consuetudine le imprecisioni. Errori che commette di tanto in tanto anche lui in costruzione.

Ibanez 5 – Fa le cose a metà. Recupera con precise chiusure, salvo poi disfare il tutto con gli errori di impostazione. A metà, poi, è anche l’incomprensibile passaggio al centro verso chiusura di fine primo tempo. Intercetta un pallone rischioso destinato a Cavani nella ripresa.

Karsdorp 6 – Si fa vedere in egual misura in entrambe le fasi. Con una scivolata sventa un pericolo. E sempre in tackle ottiene il rigore per il tocco di mano di Pogba. Viene quindi cercato con costanza.

Diawara 4,5 – Usato come birillo da Pogba nel vantaggio, torna a galla rimanendo più basso ed avviando spesso le azioni. Come d’abitudine, svolge il silenzioso lavoro di interdizione. È silenzioso però soprattutto nel secondo tempo dove tra errori in uscita e trambusto psicologico cade insieme alla squadra.

Veretout sv – Tocca due palloni, poi il problema al flessore lo costringe ad uscire anzitempo. (Dal 5’ Villar 5 – Entrato a freddo per l’infortunio del compagno di reparto, lo è da subito anche in campo. È infatti rapido e preciso nel girare la palla a destra da dove Karsdorp ottiene il rigore. Prosegue ponendo attenzione ad ambedue le fasi. Nella ripresa svanisce e

Spinazzola 6,5 – Il ritorno da titolare è a due facce. Impreciso nei rinvii e lento in copertura. Scende poco, ma bene. Da una ne arriva il raddoppio. Si unisce poi anche lui al bollettino giallorosso ed esce poco prima di fine primo tempo. (Dal 37’ Peres 5,5 – Appena entrato sbaglia una rimessa laterale. Si ripete poco dopo con un passaggio su Dzeko. Nella ripresa mette la firma sul Titanic giallorosso).

Pellegrini 6 – Nei momenti di buio è il capitano a portare la luce. Dal suo recupero – uno dei tanti della gara – parte l’azione del pareggio, da lui firmato con un freddo rigore. Non pago, mette anche il pallone per Dzeko che vale il sorpasso. Trascinatore, fino a quando non si trascina anche lui nel crollo della squadra.

Mkhitaryan 6 – Il passato lo carica. E si nota. Si vede nelle ripartenze da lui dirette, ma soprattutto in entrambi i gol. Sul pareggio porta – con la complicità del liscio di Dzeko – il pallone sulla destra. Nel raddoppio, invece, vede il sentiero per Pellegrini. Importanti anche un paio di sponde.

Dzeko 5,5 – Inizia portando assistenza nei contropiedi. In quello che porta al pareggio cicca abbastanza goffamente il pallone. Lo ritrova però quando raddoppia, dove è sia bravo che fortunato nel rimpallo sul ginocchio dopo il tocco di destro.

All. Fonseca 5 – Giocarsi la stagione partendo con gli infortuni di Veretout e Lopez è l’incubo di ogni allenatore. A questo va aggiunto il vantaggio dello United dopo l’uscita del francese. La squadra reagisce, portandosi addirittura in vantaggio con Pellegrini e Dzeko. Al bollettino giallorosso si inserisce poi Spinazzola. Da lì la squadra crolla in maniera impietosa, soprattutto dato il vantaggio.

Manchester United-Roma, le probabili formazioni e dove vederla: dietro Dzeko ecco Mkhitaryan, Spinazzola titolare

Roberto Gentili – La gara più attesa dell’anno è alle porte. A Manchester i sogni tinti di giallorosso si scontreranno con la realtà. A tre anni di distanza la Roma torna a disputare una semifinale europea. L’ultima volta vi era stata una reminiscenza del passato quando di fronte si era palesato il Liverpool. Ora è lo stesso. Sulla strada che separa alla finale di Danzica c’è un’altra squadra inglese che evoca nefasti ricordi: il Manchester United.

Conscio che il bilancio della stagione passerà da qui, Paulo Fonseca schiererà – al netto delle assenze – l’undici tipo. Davanti a Pau Lopez l’ex Smalling, Cristante ed Ibanez andranno a formare la difesa. La Roma dovrà fare a meno di Mancini, assente per squalifica. In cabina di regia prenderanno posto Diawara e Veretout.

Sulle corsie laterali Karsdorp presenzierà quella destra, Spinazzola si prenderà la fascia sinistra. Nel reparto offensivo, infine, il centravanti sarà infatti Dzeko, alle cui spalle agiranno l’altro ex Mkhitaryan e capitan Pellegrini.

Nelle scelte di formazione anche Ole Gunnar Solskjaer dovrà tenere conto delle assenze. I Red Devils mancheranno infatti di Martial, out per la rottura parziale del legamento del ginocchio. Non disponibile inoltre Phil Jones, ugualmente alle prese con un problema al ginocchio. 

Questa dunque la formazione dei padroni di casa. De Gea in porta, linea difensiva formata dai centrali Maguire e Lindelöf con Wan-Bissaka e Show rispettivamente a destra e sinistra. Davanti ci sarà poi la coppia McTominay-Fred. Il brasiliano ritroverà così Fonseca. I due, infatti, hanno condiviso l’esperienza allo Shakhtar Donetsk. Infine, il pacchetto dei trequartisti vedrà Rashford, Fernandes e Pogba a supporto di Cavani.

DOVE VEDERE MANCHESTER UNITED-ROMA

La sfida tra Manchester United e Roma sarà trasmessa in diretta da Sky. Due i canali di riferimento: Sky Sport Uno (numero 201 del satellite, 472 e 482 del digitale terrestre) e Sky Sport (numero 252 satellite). I non abbonati alla pay-tv non hanno nulla da temere. La partita, infatti, sarà visibile anche in chiaro su TV8 (numero 8, 108 e 508 del digitale terrestre).

Possibile inoltre la visione in streaming. Coloro i quali hanno un abbonamento Sky potranno usufruire dell’app Sky Go. Chi non è in possesso dell’abbonamento, invece, potrà acquistare il relativo pacchetto su Now, il servizio streaming di Sky. Ma le possibilità non sono finite qui. Sul sito di TV8 sarà infatti possibile guardare il match dell’Old Trafford.  Il fischio d’inizio è previsto alle 21.

ARBITRA DEL CERRO GRANDE: VITTORIOSO L’UNICO PRECEDENTE

Gruppo arbitrale spagnolo. La direzione di gara è affidata a Carlos del Cerro Grande. Gli assistenti saranno Juan Carlos Yuste e Roberto Alonso Fernandez. Jesus Gil Manzano il quarto uomo. Al Var ci sarà invece Alejandro Hernandez, mentre all’Avar Ricardo de Burgos.

Seppur contestato, l’unico precedente di del Cerro Grande con la Roma è vittorioso. L’arbitro iberico ha infatti diretto la vittoria (1-2) dei giallorossi in casa dello Young Boys, gara valevole per la fase a girone di questa edizione dell’Europa League.

LE PROBABILI FORMAZIONI

Manchester United (4-2-3-1): De Gea; Wan-Bissaka, Lindelöf, Maguire, Shaw; McTominay, Fred; Rashford, Fernandes, Pogba; Cavani.
A disposizione: Grant, Henderson, Fish, Telles, Williams, van de Beek, Mata, Elanga, James, Shoretire, Greenwood, Diallo.
Allenatore: Ole Gunnar Solskjaer.
Indisponibili: Martial, Jones, Rashford.
Squalificati: -.
Diffidati: -.

Roma (3-4-2-1): Lopez; Smalling, Cristante, Ibanez; Karsdorp, Diawara, Veretout, Spinazzola; Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.
A disposizione: Mirante, Fuzato, Kumbulla, Santon, Peres, Villar, Ciervo, Darboe, Perez, Mayoral.
Allenatore: Paulo Fonseca.
Indisponibili: Calafiori, Pedro, Zaniolo.
Squalificati: Mancini.
Diffidati:-.

Arbitro: del Cerro Grande.
Assistenti: Yuste-Alonso Fernandez.
IV Uomo: Manzano.
Var: Hernandez.
Avar: de Burgos.

 

Cagliari-Roma 3-2, le pagelle: testa all’Europa League ed errori individuali condannano i giallorossi. Centrocampo leggero

Roberto Gentili – Con il corpo a Cagliari, con la testa a Manchester. La Roma cade alla Sardegna Arena. I giallorossi svestono i panni di carnefice delle piccole e perdono 3-2. I capitolini si trovano subito a rincorrere. Nei pressi dell’area, il passaggio di Diawara verso è intercettato da Nandez, rapido nello sfruttare anche la caduta di Pellegrini. L’uruguaiano supera la molle opposizione del centrocampista giallorosso e mette al centro: Joao Pedro prolunga di tacco per l’arrivo di Lykoggianis (4’).

La Roma è scossa e porta in area rossoblù gli squilli di Maiora dalla distanza e quello di Perez, bravo nel tenere la palla in campo, convergere al centro e calciare: palla larga alla destra di Vicario. Al 27’ arriva però il gol. Pellegrini disegna un filtrante illuminante per Perez: lo spagnolo prima colpisce il palo e poi deposita in rete. La parità è subito insidiata da Joao Pedro. Il brasiliano taglia da destro ed incrocia sul secondo palo, Lopez è rapido nell’andare a terra. Prima dell’intervallo Fazio svetta di testa sull’angolo di Pellegrini trovando però la deviazione sopra la traversa di Vicario.

Negli spogliatoi rimane Bruno Peres che lascia il posto al ritorno di Spinazzola. Nei primi minuti il Cagliari impensierisce la Roma. Smalling ben mantiene il duello con Pavoletti, la palla rimane nella terra di nessuno ma ci pensa Lopez ad uscire ed anticipare l’arrivo di Simeone. Risponde Mayoral, Vicario non è impensierito dal tiro sul primo palo.

In una fase tutto sommato di piatta è ancora un errore individuale a riattivare il tabellino. Mancini calibra male il rilancio. Simeone ringrazia e Marin (57’) dal limite dell’area trova la rete. Non c’è due senza tre ed arriva anche il 3-1 firmato Joao Pedro. Sull’angolo di Simeone Karsdorp si stacca prima del dovuto, Villar si addormenta ed il brasiliano batte Lopez sul primo palo. Ci mette poi la testa anche Fazio che al 69’ riapre. La confusione – in campo e nella testa dei romanisti – porta al triplice fischio.

LE PAGELLE

Lopez 6,5 – Destinato al riposo in vista del Manchester, deve rinunciarvi per l’infortunio di Mirante. Poche responsabilità sul vantaggio. Attento e rapido sul tiro di Joao Pedro. Pronto anche nell’uscita sui piedi di Simeone. Il gol di Pedro passa sul primo palo.

Mancini 5 – Titolare giacché squalificato in Europa League, assiste Smalling nella gestione dell’impostazione. Dà sicurezza al reparto. La toglie nella ripresa con il rilancio che favorisce il raddoppio sardo.

Smalling 6 – Smaltito l’infortunio al ginocchio, si riprende il centro della difesa dopo più di un mese. Coordina la difesa e non viene impensierito dall’attacco rossoblù. Welcome back. (Dal 59’ Cristante 6 – Fa le prove di regia per lo United. Negli ultimi minuti ingaggia un duello con l’attacco rossoblù e viene ammonito, forse eccessivamente).

Fazio 6 – Tiene la posizione con ordine, ciò che talvolta gli manca in costruzione. Con un colpo di testa accarezza il raddoppio. Lo trova nella ripresa, oscurando qualche imprecisione.

Santon 5,5 – A volte ritornano. Titolare per la prima volta da ottobre, la normale ruggine si vede in occasione del vantaggio quando perde Lykogiannis che sblocca il risultato. E la si vede anche in avanti con i cross fuori misura. (Dal 59’ Karsdorp 5 – Si stacca dal blocco difensivo lasciando Joao Pedro indisturbato nel girare a rete).

Villar 5 – Un po’ di luce in fondo al tunnel in cui è incastrato da tempo, anche se a sprazzi. Prevale però il momento di offuscamento. Mette in mostra le qualità nello stretto ed è nel vivo del gioco. Richiamato da Mancini per la tendenza ad abbassarsi, si rimette in posizione e cresce a sprazzi. Addormentato sull’angolo del 3-1 in cui salta a vuoto colpendo l’aria.

Diawara 5 – Impensabile il passaggio per Pellegrini davanti l’area e con la pressione avversaria. Leggero nel rimediare, permette a Nandez di crossare. Fino a quando esce, però, è protagonista nell’impostare. Non va per il sottile quando c’è da chiudere. (Dal 74’ Veretout 6 – Da angolo mette palloni che portano la Roma ad accarezzare pareggio).

Peres 6 – Quando la manovra passa da lui non si inceppa. Mette un paio di buon cross in area che non trovano la presenza dei compagni. (Dal 46’ Spinazzola 6 – Torna per scaldarsi in vista del Manchester. Prezioso in un paio di situazione difensive).

Pellegrini 6,5 – Fatica a trovare la posizione in campo. Si muove tanto arrivando anche nella metà campo giallorossa. Alla mezz’ora trova il giusto collocamento e disegna la via per l’assist del pareggio di Perez. Fa poche cose, tutte esatte. (Dal 59’ Mkhitaryan 5,5 – Entra con voglia e determinazione, utile più in difesa. Tempo al tempo)

Perez 6,5 – Inizia subito con vivacità e determinazione. Dopo il vantaggio cagliaritano è il primo a cercare il pareggio dopo un coast-to-coast che termina a lato. Mandato in porta da Pellegrini, ci riesce dopo il rimpallo del palo. Cala nella ripresa, ma non più di tanto.

Mayoral 6 – Non riesce a trovare la profondità, fa da raccordo tra il centrocampo e l’attacco. Tenta un tiro dalla distanza, ma è fiacco.

All. Fonseca 5,5 – Con i pensieri dedicati al Manchester United, la Roma crolla contro il Cagliari terzultimo in classifica. Gli errori individuali costano caro, così come la costante assenza di idee. Importante e scontato focalizzarsi principalmente solo sull’Europa League, ma distogliere l’attenzione dal campionato non è ammissibile. Per professionalità, etica e risultati. Il Sassuolo a -3 spinge sempre di più.

Cagliari-Roma, le probabili formazioni e dove vederla: ci sono Fazio e Reynolds, Mayoral centravanti

Roberto Gentili –  L’ultimo compito prima dell’esame di maturità. Archiviato il pareggio (1-1) di giovedì con l’Atalanta, la Roma sfida il Cagliari. L’attenzione della squadra di Fonseca sarà sì orientata alla sfida con il Manchester United di giovedì, ma senza distogliere lo sguardo dal campionato. Il quarto posto è lontano, ma con un’eventuale vittoria la Roma raggiungerebbe la Lazio, distante tre punti (58) dopo la pesante sconfitta (5-2) contro il Napoli, ora a 63 e a -2 dalla Juventus quarta.

Il tecnico portoghese si affiderà dunque a Lopez. Inizialmente era prevista la titolarità di Mirante, ma l’estremo difensore giallorosso ha accusato un affaticamento all’adduttore. Davanti al portiere spagnolo ci saranno Mancini – squalificato per l’andata della semifinale – Cristante e Fazio. L’argentino sostituirà Ibanez, il quale sconterà la giornata di squalifica dopo il doppio giallo rimediato contro l’Atalanta. Karsdorp riposerà, permettendo così a Reynolds di partire nuovamente dal primo minuto. A sinistra c’è PeresSpinazzola è recuperato, ma verrà preservato per l’Old TraffordCalafiori, invece, ha accusato di nuovo un fastidio muscolare.

A centrocampo Villar e Veretout. Staffetta infine in avanti. Mayoral riprenderà la maglia da titolare, così come Mkhitaryan e Perez. Ipotizzabile ma difficile la titolarità di El Shaarawy dati i pochi allenamenti in gruppo.

Nel Cagliari non saranno disponibili né Alessio Cragno né soprattutto il grande ex Radja Nainggolan. Il portiere azzurro effettuerà domani il tampone dopo esser risultato positivo al Covid-19 al rientro dalla Nazionale.

Il centrocampista, invece, è squalificato data l’espulsione ricevuta nella vittoria (1-0) in trasferta contro l’Udinese. In porta ci sarà dunque VicarioRugani – favorito su Ceppittelli – Godìn e Carboni comporranno la difesa. A centrocampo, poi, DeiolaMarin e DancanNandez a destra e Lykogiannis sull’altra corsia. Davanti la doppia Joao PedroPavoletti.

ARBITRA IRRATI, POSITIVO L’UNICO PRECEDENTE STAGIONALE

L’arbitro dell’incontro sarà Massimiliano Irrati. Il fischietto fiorentina verrà coadiuvato dagli assistenti Marco Bremes e Stefano Liberti. Quarto uomo Eugenio Abbattista. In sala Var sederà Luca Pairetto, Rodolfo Di Vuolo all’Avar.

Un solo precedente stagionale per Irrati con la Roma: la vittoria (3-0) in casa del Genoa. Positivi anche i precedenti: 8 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte.

DOVE VEDERE CAGLIARI-ROMA

La sfida tra Cagliari e Roma sarà visibile in diretta ed in esclusiva su Sky. L’emittente satellitare trasmetterà la partita su due canali: Sky Sport Serie A (numero 202 del satellite, 473 del digitale) e Sky Sport (251 del satellite). La gara sarà altresì visibile in streaming. Gli abbonati Sky potranno guardare il match tramite l’app Sky Go, mentre coloro i quali non dispongo dell’abbonamento potranno acquistare il relativo pacchetto su Now, servizio streaming di Sky. La telecronaca è affidata a Riccardo Gentile. Fernando Orsi curerà il commento tecnico.

LE PROBABILI FORMAZIONI

Cagliari (3-5-2): Vicario; Rugani, Godin, Carboni; Nandez, Deiola, Marin, Danca, Lykogiannis; Pedro, Pavoletti.
A disposizione: Aresti, Ciocci, Ceppitteli, Tripaldelli, Zappa, Asamoah, Cerri, Pereiro, Calabresi, Klavan, Simeone, Walukiewicz.
Allenatore: Leonardo Semplici.
Indisponibili: Cragno, Rog, Sottil.
Squalificati: Nainggolan.
Diffidati: Marin.

Roma (3-4-2-1): Lopez; Mancini, Cristante, Fazio; Reynolds, Villar, Veretout, Peres; Mkhitaryan, Perez; Mayoral.
A disposizione: Fuzato, Farelli, Jesus, Kumbulla, Smalling, Santon, Karsdorp, Spinazzola, Calafiori, Diawara, Pellegrini, Pastore, Dzeko.
Allenatore: Paulo Fonseca.
Indisponibili: Mirante, Pedro, Zaniolo.
Squalificati: Ibanez.
Diffidati: Veretout, Mancini

Arbitro: Irrati.
Assistenti: Bremes-Liberti.
IV Uomo: Abbattista.
Var: Pairetto.
Avar: Di Vuolo.

SuperLega, una pagliacciata colossale. Ma il vaso di Pandora dell’UEFA è svelato

(R.Rodio) – Quella che sta per concludersi potrà decisamente essere definita come la settimana più assurda e reazionaria della storia del calcio europeo. Nel giro di 48 ore si è passati dalla concreta ipotesi di una scissione storica, annunciata da dodici club prestigiosi del vecchio continente, ad un dietrofront dal sapore di beffa.

Il progetto SuperLega, di cui in realtà si vociferava da anni, è esploso improvvisamente causando reazioni negative in tutto l’ambiente calcistico mondiale. Real Madrid e Juventus si sono presentate come portabandiera di un movimento separatista, atto a rendere il calcio europeo più glorioso e spettacolare.

Ma senza prendersi in giro, il fine dei 12 club fondatori era palesemente un altro: i ricavi economici. Frenare la crisi ed il crollo inevitabile dei rispettivi bilanci con un sistema che avrebbe agevolato soltanto loro, aderendo ad un progetto di iper-rifinanziamento generale da circa 3,5 miliardi annui.

Il lato positivo e ‘umano’ del nostro amato calcio si è mostrato poco dopo l’annuncio della fondazione della SuperLega. Grazie alle tifoserie, pronte a protestare (salvo rare eccezioni) pubblicamente in piazza. Grazie a calciatori ed allenatori, che hanno avuto gli attributi di manifestare il proprio dissenso.

Ne è scaturita una figura barbina, una pagliacciata colossale dettata dall’uscita di scena, entro due giorni, dei club inglesi e successivamente di quasi tutte le altre società. Figuraccia a cui è andato incontro anche il colosso finanziario JP Morgan, che solo poche ore prima aveva ufficializzato la sua partecipazione con tanto di finanziamento pluri-miliardario alla nuova lega.

UEFA vincitrice? Sì, ma resta colpevole

Ceferin e Agnelli

Chi sembra uscire vincitore dalla vicenda SuperLega e dal fallimento immediato della stessa è Aleksander Ceferin, ovvero il presidente UEFA e uomo che per un paio di giorni ha urlato in mondovisione l’accoltellamento subito da parte dell’amico Andrea Agnelli, dimessosi dall’ECA pur di sposare il progetto innovativo.

Ceferin ha raccolto l’adesione ed il conforto di quasi tutto l’universo calcistico. L’appoggio della FIFA, di moltissimi club internazionali e di manager come Al-Khelaifi o Rummenigge, che hanno sposato la linea della tradizione rifiutando qualsiasi coinvolgimento in SuperLega.

Ma questo tentativo scissionista andato a male ha avuto il merito di scoperchiare il vaso di Pandora e far intendere come la UEFA non sia la parte ‘buona’ e meritocratica della vicenda. In realtà, chi sa leggere bene tra le carte, può capire come la giurisdizione e il comportamento dell’organismo europeo non sia stato coerente e lineare.

Negli ultimi anni, fin dalla presidenza discussa di Michel Platini, gli organi europei hanno sviluppato un sistema osservatorio per evitare sperpero di denaro e indebitamento eccessivo dei club. Ovvero il Fair Play Finanziario, un progetto che, francamente, non ha mai ottenuto i frutti sperati.

Il FFP è stato creato con intenzioni meritevoli, ma allo stesso tempo con regole che hanno messo in ginocchio solo una fascia precisa di società: le cosiddette medio-alte, la borghesia del calcio. Società come Inter, Roma, Siviglia, Borussia Dortmund, Porto ecc… Tutti club costretti a rispettare i severi paletti e, negli ultimi anni, anche a pagare sanzioni salate e vendere i giocatori migliori per non incappare in punizioni più severe e dispersive.

Nel frattempo i club più ricchi e prestigiosi, ma allo stesso più indebitati, hanno continuato a fare i propri comodi. L’esempio del Manchester City è lampante: meritava la squalifica dalle coppe europee dopo le manovre di bilancio totalmente fuori parametro, invece la UEFA l’ha graziato con una semplice sanzione che corrisponde a pochi spiccioli per lo sceicco Al-Thani.

Incoerenza, ingiustizia e poca chiarezza nel Fair Play Finanziario. Ma è solo la punta dell’iceberg nel sistema attuale UEFA, che ha subito giustamente critiche anche per la parca e debole ripartizione delle risorse economiche. Per l’assenza di un Market Pool generalizzato, per l’indifferenza sulla vendita dei diritti televisivi e sulla riforma dei campionati nazionaliLast but not least l’incongruenza sull’innovazione VAR, utilizzato in Europa League solo dai sedicesimi di finale in avanti. Inspiegabilmente.

In sintesi, se i 12 club fondatori della SuperLega hanno avuto l’intenzione (seppur a breve termine) di allontanarsi dalla UEFA e creare una competizione autonoma ed indipendente è solo per colpa di Ceferin e delle gestioni precedenti. Permissività nei confronti dei più ricchi e dei più indebitati, controllo finanziario severo solo per una fascia di club e mancato aiuto alle squadre in difficoltà post-pandemia. Serve altro per dire che una rivoluzione in UEFA è necessaria?

Roma-Atalanta 1-1, le pagelle: Cristante fa valere la legge dell’ex. Pau Lopez decisivo, Villar cerca la luce in fondo al tunnel

Roberto Gentili –  Tabù sfatato, seppur a metà. La Roma non perde lo scontro d’alta classifica – generale – contro l’Atalanta e conquista un prezioso punto (1-1). Contro la Dea la Roma si ritrova in svantaggio dopo un primo tempo di sofferenza. Nella ripresa, però, riesce a tirar fuori la testa. Al 72’ Cristante pareggia il vantaggio di Malinovskyi.

Sin dalle battute la Roma è chiamata a rintanarsi. Il flipper di dialoghi porta i nerazzurri di Gasperini a fare incetta di occasioni, alle quali Lopez dice di no. Dalle parti di Gollini la Roma si fa vedere poco e niente. All’ennesimo affondo, dunque, l’Atalanta trova la rete. Zapata è bravo nel difendere palla e a girarla sulla sinistra dove c’è Gosens. Il tedesco, approfittando dello spazio lasciatogli da Karsdorp, mette in area: Malinovskyi (26′) si inserisce tra Cristante ed Ibanez e batte Lopez sul primo palo.

Nel secondo tempo la Roma tiene di più palla, ma in maniera sterile. Eccezion fatta per qualche spunto di Mkhitaryan, infatti, il possesso non porta ad accarezzare il pareggio. Lo fa però al 72’ quando il tiro di Dzeko finisce di poco sopra la traversa. Poco male perché subito dopo arriva la rete. Cristante (75’) vede davanti a sé un po’ di spazio, lo occupa e lascia partire un destro che si insacca alle spalle del non perfetto Gollini. Nel finale Dzeko e Mayoral cercano il gol-vittoria, che però non arriva. Nel recupero Gollini recupera rispondendo alla conclusione di Dzeko. I giallorossi si portano a 55 punti, -3 dalla Lazio che questa sera sfiderà il Napoli.

LE PAGELLE

Lopez 7 – Vero è che Malinovskyi lo batte sul primo palo, ma prima e dopo i suoi interventi impediscono ai bergamaschi di dilagare. Qualche apprensione di meno anche con i piedi.

Mancini 5,5 – Bada con attenzione agli ex compagni. Con i tempi giusti è sia su Zapata che Malinovskyi. E con i tempi non proprio precisi è anche nell’azione del vantaggio firmato dall’ucraino. Si sgancia per andare in pressione su Zapata, rapido però nel girare verso Gosens. Più di qualche lancio dalle retrovie trova Dzeko. In confusione nel secondo tempo, viene anche richiamato da Peres

Cristante 7 – Le sue sventagliate mandano Dzeko nella metà campo avversaria. Dietro sbologna diverse situazioni. Nel vantaggio Malinovskyi si inserisce senza grandi problemi tra lui ed Ibanez. Si riscatta segnando il gol del pareggio con una bella conclusione da fuori.

Ibanez 5 – Con la solita tigna tiene Zapata e Ilicic, per quanto possibile. Di sicuro non lo fa nel vantaggio giacché Malinovskyi devia in porta tra lui e Cristante. Nella ripresa ci mette il piede in più di qualche situazione rischiosa. Negli ultimi si sacrifica e viene espulso per doppia ammonizione.

Karsdorp 5,5 – Si fa vedere più dietro che in avanti. All’inizio custodisce la sua zona abbastanza bene, salvo poi lasciarla disponibile a Gosens, il quale ne approfitta per mettere dentro il cross che sblocca il risultato. In avanti crea poco e nulla.

Veretout 5,5  Il momento di rodaggio prosegue positivamente. Nella manovra c’è anche lui, abile nel toccare di prima ed avviare i contrattacchi.

Villar 4,5 –  Non è il momento migliore della stagione. Perde troppe volte palla, soprattuto quando è pressato. Qualche ricamo di meno sarebbe più utile. Vagabondeggia quando cerca di rompere il gioco avversario. (Dal 77’ Perez 6 – È vivace e pericoloso sin da quando entra).

Calafiori  6 – Dopo esser tornato titolare in Europa League, lo fa anche in campionato. Si fa vedere in avanti in un paio di occasioni. Dietro soffre la vivacità dell’attacco bergamasco. Si sacrifica e compie un fallo tattico su Zapata in ripartenza. Esce all’intervallo per il problema fisico accusato contro l’Ajax. (Dal 45’ Peres 5,5 – Non riesce nuovamente ad inserirsi. Compie pochi interventi buoni, ma spiccano più le imprecisioni.)

Pellegrini 6 – Dirige le ripartenze dei giallorossi con voglia, anche se ogni tanto non è preciso. Nel secondo tempo impacchetta per Dzeko un invitante assist, non scartato dal centravanti.

Mkhitaryan 6 – Dal primo minuto in campionato dopo poco più di un mese. Necessità di tempo per scaldarsi. Quando lo fa la manovra prende aria. Nel secondo tempo cerca spesso la soluzione vincente. (Dall’85’ Mayoral sv).

Dzeko 6,5 – Fa il suo solito lavoro di sponda e profondità, grazie al quale i compagni riescono a portarsi in avanti. Cresce nella ripresa. E non a caso arriva il pareggio, cercato anche da lui.

All. Fonseca 6 – Con la testa già al Manchester, fa prove di semifinale. Ne esce fuori un primo tempo che vede la squadra giallorossa in preda del palleggio bergamasco ed una ripresa in cui si tiene di più il pallone. E difatti arriva il pareggio firmato dall’ex Cristante. Contro lo United, però, servirà giocare una partita intera.

Roma-Atalanta, le probabili formazioni e dove vederla: Dzeko e Mkhitaryan titolari, Calafiori sulla sinistra

Roberto Gentili – La matematica lascia ancora sperare. La sconfitta di domenica con il Torino (3-1) ha però notevolmente compromesso la qualificazione in Champions League, almeno attraverso il campionato. L’eventuale vittoria con l’Atalanta, tuttavia, potrebbe mantenere vivo quel pizzico di speranza che alberga nei sogni giallorossi.

Le formazioni arrivano alla sfida dell’Olimpico con animi diversi. I giallorossi sono reduci dalla sconfitta contro il Torino (3-1), mentre i bergamaschi sono saliti al terzo posto dopo la vittoria (1-0) contro la Juventus.

A differenza delle ultime partite di campionato, Fonseca tornerà a schierare la formazione titolare. Pau Lopez si rimpossesserà dunque della porta, Mancini si posizionerà in difesa insieme agli altri ex di turno Cristante ed Ibanez. Sull’out di destra riecco Karsdorp, mentre sulla fascia di sinistra si posizionerà Calafiori.

Squalificato dopo la doppia ammonizione rimediata con il Torino, Diawara sarà assente. Villar e Veretout cureranno quindi quindi la regia. Per uno squalificato che esce, uno rientra. Pellegrini farà infatti coppia con Mhkitaryan dietro a Dzeko. Pedro non è disponibile dacché domenica a fine primo tempo ha avvertito un fastidio muscolare.

Formazione tipo anche per Gasperini. Gollini tra i pali, linea difensiva a 3 consta dall’ex Toloi, Palomino e Romero. A centrocampo De Roon e Freuler, con Maehle sulla fascia destra e Gosens sull’altro lato. Il tridente offensivo vedrà invece Muriel e Zapata supportati da Messina.

ROMA-ATALANTA, DIRIGE CALVARESE: A MARZO L’ULTIMO VITTORIOSO PRECEDENTE

La gara verrà diretta da Gianpaolo Calvarese. Mauro Vivenzi e Filippo Valeriani saranno gli assistenti.  Quarto uomo Marco Piccinini. La Var è affidata a Michael Fabbri, Stefano Del Giovane all’Avar.

Il bilancio tra il fischietto di Teramo e la Roma è positivo. In 21 incontri i giallorossi hanno infatti raccolto 13 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte. Sorride anche l’ultimo precedente, la vittoria dello scorso 3 marzo contro la Fiorentina decisa dalla rete nel finale di Diawara. Durante questa stagione, poi, Calvarese ha diretto la Roma un’altra volta, anch’essa positiva: la vittoria per 5-1 contro il Bologna a dicembre.

Per quanto concerne i precedenti con l’Atalanta, invece, le gare dirette complessive sono 13: 7 vittorie, quattro pareggi e due sconfitte. In stagione, Calvarese ha già diretto la Dea in due occasioni: nel pareggio (1-1) con l’Udinese a gennaio e ad ottobre, quando la Sampdoria si impose al Gewiss Stadium per 3-1.

Quello di giovedì, inoltre, sarà il terzo incrocio tra Calvarese e Roma ed Atalanta. Entrambe le gare precedenti sono state avverse ai giallorossi. Nella stagione 2015-16 l’Atalanta vinse 2-0 all’Olimpico; nel 2018-19, invece, terminò 3-3 in casa dei bergamaschi.

DOVE VEDERE ROMA-ATALANTA

La gara tra Roma e Atalanta sarà visibile in diretta ed in esclusiva su Dazn. Per poterla vedere, occorrerà collegarsi all’app disponibile su tv e sui vari dispositivi mobili collegandosi al sito ufficiale della piattaforma. Coloro i quali hanno optato per l’offerta congiunta tra Dazn e Sky, potranno seguire la partita su Dazn 1 al canale 209 del digitale terrestre. Il racconto della sfida dell’Olimpico è affidato a Massimo Callegari. Alessandro Budel si occuperà del commento tecnico.

LE PROBABILI FORMAZIONI

ROMA (3-4-2-1): Lopez; Mancini, Cristante, Ibanez; Karsdorp, Villar, Veretout, Calafiori; Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.
A disposizione: Mirante, Fuzato, Fazio, Juan Jesus, Reynolds, Santon, Bruno Peres, Perez, Mayoral.
Allenatore: Paulo Fonseca.
Indisponibili: El Shaarawy, Kumbulla, Pedro, Smalling, Spinazzola, Pedro,Zaniolo.
Squalificati: Diawara.
Diffidati: Veretout, Mancini.

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Paolomino, Romero; Maehle, De Roon, Freuler, Gosens; Pessina; Muriel, Zapata.
A disposizione: Sportello, Rossi, Caldara, Djimsiti, Stutalo, Ruggeri, Lammers, Kovalenko, Miranchuk, Ilicic, Malinovskyi.
Allenatore: Giampiero Gasperini.
Indisponibili: Hateboer.
Squalificati:-
Diffidati: Freuler.

Arbitro: Calvarese.
Assistenti: Vivenzi-Valeriani.
IV Uomo: Piccinini
Var: Fabbri.
Avar: Del Giovane.

Torino-Roma 3-1, le pagelle: Mayoral-gol non basta. Mirante indeciso, Cristante si scioglie. Pedro sbaglia troppo

Roberto Gentili –  Finisce qui. Se già le speranze di poter realizzare una scalata al quarto posto erano residue, ora possono considerarsi del tutto esaurite. Contro il Torino la Roma cade 3-1 in rimonta. Pronti, partenza e via ed arriva il vantaggio. Veretout raccoglie la palla carambolata su Villar, verticalizza per Pedro che di tacco lancia in porta il connazionale Mayoral. Borja batte Milinkovic-Savic e firma il vantaggio (3’). Dopo check del Var, la rete viene convalidata.

Diverse sono le occasioni dei giallorossi, che capitano soprattuto sui piedi di Pedro. Lo spagnolo, però, è impreciso, frettoloso ed egoista. Il Torino cresce e tenta l’affondo. Mirante – anche con il brivido – e la mancanza di precisione non aiutano. Almeno fino al 57’ quando l’ex Sanabria sorprende Mirante in uscita e di testa riapre i giochi. Giochi che poi si complicato dopo. Belotti se ne va a Fazio e calcia: Mirante respinge, ma sui piedi di Zaza (71’). Rincon nel recupero la chiude (90+2′).

LE PAGELLE

Mirante 5,5 – Ancora titolare in campionato, tiene a galla la squadra. Attento per quasi tutto l’arco della sfida, non lo è quando il tiro di Mandragora gli sfugge rischiando di finire in porta. In ritardo sull’uscita del pareggio di Sanabria. Respinge il tiro di Belotti, poi da terra non può fare nulla sulla respinta di Zaza.

Fazio 4,5 – Con il Bologna ha sostituito lo squalificante Cristante, quest’oggi fa rifiatare Mancini. La sua è una gara tutto sommato positiva. Non si fa sorprendere da Belotti e Sanabria, che si scontrano con l’esperienza ed il fisico dell’argentino. Lascia comunque passare qualche pallone di troppo. E lascia passare anche Belotti il quale fa partire il tiro che propizia il sorpasso.

Cristante 5,5 – Torna in campionato dopo la squalifica con il Bologna. Provvede a risolvere le imprecisioni dei compagni di reparto. Sfarzosa la chiusura senza guardare a fine primo tempo. Rimane fermo sul cross di Ansaldi che porta al pareggio.

Ibanez 6 – Nessuna sbavatura. Quando l’attacco granata passa dalle sue parti non trova spazio. Azzarda anche qualche uscita fuoriporta. Segue il ritmo della squadra e nella ripresa cala.

Reynolds 5,5 – La seconda da titolare lo vede cresciuto, anche se di poco. Più preciso dietro, dove comunque ha da migliorare tanto. Vede bene i movimenti offensivi e cerca di contribuire con i cross, non sempre lasciati partire con la giusta misura. Nel secondo tempo scende di più, ma è troppo precipitoso nel mettersi in mostra. (Dall’80’ Karsdorp 6 – Non al meglio, entra a dieci dalla fine e può fare poco).

Villar 6 – L’azione del vantaggio nasce da una sua respinta involontaria. Dopodiché cade diverse volte in errore regalando palloni ai granata. Da quando Mandragora gli strappa palla dai piedi cambia radicalmente. Torna nella giusta carreggiata – da dove comunque deraglia di tanto in tanto – e mette ordine. (Dall’82’ Pastore sv)

Veretout 6,5 – Prende parte all’azione del vantaggio. È un camaleonte. Quando la manovra è in avanti c’è, così come quando si stratta di difendere. I giri si stanno scaldando, ma necessitano di tempo. (Dal 64’ Diawara 4,5 – Entra, prende due gialli ed esce).

Peres 5,5 – Non riesce ad inserirsi nelle trame giallorosse. Forse sarà perché quando ha il pallone fa fatica a restituirlo ai compagni. In difesa è comunque puntuale ed aiuta il connazionale Ibanez.

Perez 5 – Tenta di prendere parte ai dialoghi con i compagni di reparto. Cercato, è spesso macchinoso nel decidere ed agire.

Pedro 5 – Si ricorda chi è e di tacco manda Mayoral in porta per sbloccare il risultato. Poi se lo scorda. Decisioni sbagliate e talvolta egoiste sotto porta lo accompagnano fino a fine primo tempo, quando esce per un risentimento muscolare. (Dal 45’ Mkhitaryan 5 – Qualche bel guizzo, ma non riesce ad incidere),

Mayoral 6,5 – Un pallone ed un gol. Fa a sportellate con la difesa, ma riesce comunque a smistare. Soffre di solitudine lì davanti, fa poco per cercare la cura. (Dal 75′ Dzeko 6 – A dieci minuti dalla fine spizza di testa, ma manda fuori di poco vicino al palo).

All. Fonseca 5 – La corsa Champions – se mai fosse ancora viva – termina qui. La stanchezza si fa vedere, ma in gare contro squadre di questa portata l’atteggiamento deve essere diverso. Dietro si prendono troppi rischi, mentre davanti è mancata la cattiveria. Oggi c’è stata la conferma che l’Europa League occupa il primo dei pensieri suoi e della squadra.