Verona-Roma 3-2, le pagelle: Pellegrini unica luce, Mancini e la difesa singhiozzano. Abraham impalpabile

Roberto Gentili – Fatal Verona. La Roma incontra la sconfitta contro gli uomini di Tudor, vittorioso alla prima sulla panchina gialloblù. La gara è subito in salita, ma la magia col tacco di Pellegrini sembra indirizzarla dall’altra parte. In confusione, il Verona mette a segno il micidiale uno-due ad inizio ripresa: Barak pareggia (49’), l’ex Caprari (54’) raddoppia. I giallorossi di Mourinho si riaffacciano con l’autogol di Ilic (58’) propiziato da Pellegrini. Faraoni trova però una stupenda rete e firma il successo.

Pellegrini migliore in campo. Sotto la pioggia battente del Bentegodi, sprofonda la difesa, con Mancini a guidare. Karsdorp – al netto dell’assist per il vantaggio – è sovrastato, così come Abraham in avanti. Ibanez il meno peggio della retroguardia. Il motore della squadra – la trequarti – è inceppato: il solo Pellegrini non basta a colmare i balbettii di Zaniolo e Shomurodov, combattivo ma vacuo. Manca anche il centrocampo, crollato sotto l’asfissiante pressing. Cristante è connivente nei tre gol.

LE PAGELLE

Rui Patricio 6,5 – Tutte le conclusioni sono centrali, sbaglia qualche rilancio di troppo. Di riflesso c’è sulla deviazione di Mancini, non può sul rapido tap-in di Barak. Non perfetto sul gol di Faraoni, recupera con la successiva parata su Caprari.

Karsdorp 5 – Inizia in affanno. I primi cross sono troppo bassi per essere usufruiti e soffre Lazovic, che se ne va in area con una busta. Nel tentativo di restituirla, perde palla e lo manda in porta. È il campanello d’allarme che gli fa cambiare il ritmo: rimane più alto, recupera spesso palla. Tiene viva l’asse con Pellegrini: recupero più o meno fortunato, cui segue uno-due, il capitano va mezzo e viene servito da un altro assist perfetto, aiutato dal tocco di un avversario. Lo stato di affanno si rivede nel secondo tempo: ogni singolo affondo passa da lì. (Dal 78’ Smalling 6 – Torna anche in campionato, arriva due volte al cross: evidente che non sia il suo forte).

Mancini 4,5 – Aiuta Ibanez nel controllare la sfuriata clivense. Guida la difesa, soprattutto Calafiori. La deviazione sul cross dell’ex Roma Caprari è decisiva per il pareggio di Barak. Girandosi e rigirandosi, crea lo spazio necessario a Caprari per il bis.

Ibanez 6 – In campo aperto è pressoché insuperabile. Ne dà ampiamente prova nel primo tempo in quattro occasioni. Prezioso il temporeggiamento sul tiro di Lazovic.

Calafiori 5 – Il Verona cerca di trarre beneficio dal posizionamento scomposto, viene richiamato da Mancini. (Dal 78’ Mayoral 6 – Riesce a trovare il campo, non il quid in più necessario)

Cristante 5 – Con calma esce dal vortice di confusione del primo quarto d’ora. Apporta ragione e sostanza, vuole replicare l’azione del gol col Sassuolo: la traversa del Bentegodi non è d’accordo. Non riesce a stare dietro a Caprari: l’ex di giornata ottiene il fondo e mette dentro. È in ritardo anche sul raddoppio, firmato proprio da Caprari. Si gira – ed è ancora in ritardo – sul tris di Faraoni.

Veretout 5,5 – Prestazione non distante da quella del compagno di reparto. Timido nei primi minuti, un insidioso tiro di Lazovic al decimo parte da una disattenzione. Rispetto a Cristante, però, è maggiormente presente in interdizione. La solita grinta si rileva avversa: ammonito al quarto d’ora per (legittime) proteste. Abbassa i giri nella ripresa ed esce. (Dal 65’ Perez 6 – Subito al tiro, fuori misura. Ci mette il cuore, il migliore dei subentrati)

Zaniolo 5,5 – Fatica a sfondare l’out di destra. Si scioglie nel finale di primo tempo, quando cerca anche il tiro, intercettato involontariamente da Abraham. Lunghi i corner battuti. (Dal 64’ El Shaarawy 5,5 – Si getta nella partita, non trovando l’ossigeno necessario).

Pellegrini 6,5 – Nel primo tempo trova Cristante su punizione, ma il bello arriva dopo. Pulisce un pallone recuperato da Karsdorp, gli affida la palla che trasforma nel vantaggio con una magia di tacco, simile al gol di Mancini al derby. Si ripete nella ripresa propiziando l’autogol di Ilic. Ultimo lampo prima di spegnersi lentamente.

Shomurodov 5,5 – Debutto da titolare in campionato complessivamente positivo. Trovare spazi e tempi giusti non è facile. Quando arrivano non è preciso. (Dal 64’ Mkhitaryan 5,5 – Inutile ogni tentativo di portare brio).

Abraham 5 – Sovrastato da subito dalla serrata marcatura di Dawidowicz, è impossibilitato ad essere il punto di riferimento dei compagni. Preferisce toccarla di fino invece che con sostanza: la scelta non lo paga per gran parte del match, ma è un elegante e rapido tocco di prima che porta Pellegrini al cross del pareggio.

Mourinho 5,5 – La peggior prestazione – sotto ogni punto di vista – porta la prima sconfitta. Aveva avvertito del pericolo cui la Roma andava incontro, ma la sensazione è quella che tutti fossero impreparati per affrontarla al 100%. La difesa ha bisogno di un lavoro certosino: bene individualmente – soprattutto Ibanez – pecca però nel complesso.

Verona-Roma, le PAGELLE: Mancini e Karsdorp disastrosi.

(R.Rodio) – Prima batosta stagionale per la Roma di Mourinho in casa del Verona. Ecco i voti e le pagelle del match:

-Hellas Verona-

Montipò 6.5; Dawidovicz 6, Gunter 7, Ceccherini 5.5 (Magnani 6.5); Faraoni 7, Bessa 6.5 (Tameze 6), Ilic 6, Lazovic 7 (Casale 5.5); Barak 7, Caprari 7.5 (Hongla s.v.); Simeone 6.5 (Kalinic 5.5). All: Tudor 7.

-Roma-

RUI PATRICIO 6,5 – Il suo l’aveva fatto, con l’ennesima prova in sicurezza. Incolpevole sulle tre reti dell’Hellas, prova a tenere in piedi la Roma con un super-intervento su Caprari. Ma non basta.

KARSDORP 5 – Se si toglie il buon cross sul quale Pellegrini inventa il tacco volante dello 0-1, l’olandese passa il tempo a sudare e soffrire sulle incursioni di Caprari e Lazovic. Non a caso due reti su tre del Verona nascono dalle sue parti. (78′ SMALLING 6 – Non concede nulla all’ex Kalinic sui tentativi di ripartenza veronese).

MANCINI 5 – Responsabile negativo in troppe occasioni. Come sul pareggio di Barak, quando con una deviazione sballata spiana la strada al gol dell’Hellas. O sul raddoppio di Caprari, lasciato entrare in area e calciare con tutta facilità. Giornataccia.

IBAÑEZ 5,5 – Marcature sempre attente e strette, ma fa correre più di un brivido ai suoi quando il pallone transita dai suoi piedi.

CALAFIORI 5 – Ad oggi il suo livello non è ancora all’altezza di certi impegni. Faraoni lo mette spesso in crisi, mentre quando c’è da spingere viene arginato troppo facilmente. Ne deve mangiare di polvere… (78′ MAYORAL s.v. – Impalpabile nel convulso finale).

CRISTANTE 5,5 – I suoi difetti tornano a bussare prepotentemente. Non trova mai la posizione giusta in marcatura, come dimostra l’azione dell’1-1 in cui Ilic lo aggira in rapidità. Lento nell’impostazione e nell’uscita in pressione.

VERETOUT 4,5 – Anonimo, mai nel vivo del gioco. Ci si aspetta da lui aggressività e velocità nel ripartire, invece lo si ricorda solo per un’ammonizione figlia di un ingiustificato nervosismo. (66′ MKHITARYAN 5,5 – Schierato da playmaker per far salire la squadra, viene limitato nella qualità e nella fantasia).

ZANIOLO 5,5 – Peccato. Si erano rivisti sprazzi del vero Nicolò nel primo tempo, con qualche sgasata niente male e partecipazione in quasi tutte le azioni offensive. Poi si spegne, annacquato dalla pioggia del Bentegodi. (66′ PEREZ 5,5 – Piazzato largo a destra, prova a puntare il baby Casale e andare sul fondo. Da ricordare solo un sinistro centrale e poco oltre).

PELLEGRINI 7 – Anche in un pomeriggio grigio come questo il capitano accende la luce. Gol spettacolare di tacco, degno del miglior Roberto Mancini. Merito suo anche il momentaneo 2-2 con un cross che costringe Ilic all’autorete. Predica nel deserto.

SHOMURODOV 5,5 – Tanta corsa, tanto sacrificio, ma poca carne al fuoco. Quando c’è da dialogare con Abraham perde la misura. Non ha mai l’occasione di ripartire con la sua consueta velocità. L’esperimento di vederlo largo nel 4-2-3-1 per ora è bocciato. (66′ EL SHAARAWY 6 – Volenteroso, ma non gli riesce il capolavoro della scorsa settimana).

ABRAHAM 5 – Lontanissimo parente del centravanti esplosivo delle prime uscite. Non riesce mai a vincere un duello con Gunter e Dawidowicz, fa salire poco la squadra e non va praticamente mai al tiro. Molto nervoso e fuori dal match, anche di testa. Un deciso passo indietro.

All. MOURINHO – Arriva la prima sconfitta ma non è figlia del caso. Nonostante per due volte si fosse messa bene (0-1 all’intervallo e subito pareggio del 2-2) il Verona è sempre stato in controllo del centrocampo. La Roma non riesce ad avere in mano il pallino e subisce la vena agonistica dei ragazzi di Tudor. Peccato aver vanificato il gioiello di Pellegrini. Forse sul 2-2 si poteva rinforzare il centrocampo e smorzare l’ondata gialloblù che sembrava incontenibile.