La Roma in attesa dell’Atletico Madrid

Lavinia Colasanto – Carica e riposata. Così si presenterà la Roma all’esordio in Champions League contro l’Atletico Madrid, dopo non aver giocato la terza giornata di campionato per maltempo.

Simeone e Di Francesco dovranno decidere con cura l’11 da schierare per partire col piede giusto anche se è il tecnico giallorosso ad avere più difficoltà. La Roma sta cercando ancora il perfetto equilibrio dopo molti cambiamenti estivi e la condizione fisica dei giocatori non aiuta. Contro gli spagnoli non ci sarà Schick, per un edema al retto femorale sinistro, mentre è aperto un ballottaggio tra Florenzi e Bruno Peres per la fascia destra, con Karsdorp a fare da spettatore interessato. Stessa battaglia per chi affiancherà Manolas al centro della difesa. Il posto se lo giocano Fazio, Moreno e Juan Jesus con quest’ultimo favorito. Non ha problemi Kolarov essendo l’unico terzino sinistro a disposizione. I tre califfi del centrocampo saranno De Rossi, Nainggolan e Strootman che sta scalpitando. La sua ultima apparizione nei gironi di Champions è datata 25 novembre 2014 contro il CSKA Mosca dove, da un suo errore, scaturì il gol dei russi che mise la Roma con un piede e mezzo fuori dagli ottavi. In attacco il conto è presto fatto. Perotti, Defrel e Dzeko garantiscono copertura, qualità e quantità e starà a loro cercare di fare male alla difesa dell’Atletico. Il bosniaco è diventato da poco papà per la seconda volta e questo potrebbe dargli nuova forza, come quando nacque la sua prima figlia. I due esterni dovranno fare entrambe le fasi e cercare di mettere in difficoltà le corsie della squadra spagnola, forti delle presenze di Filipe Luis e Juanfran, due baluardi di Simeone.

Il Cholo può sorridere perché, a differenza del campionato, potrà contare su Griezmann, vero spauracchio della difesa romanista. Lo zoccolo duro dell’Atletico è sempre lo stesso: Oblak in porta, Godin e Gimenez, che piace molto a Monchi, in difesa, Koke e Saul a centrocampo e Ferreira Carrasco, ad un passo dalla Roma qualche anno fa, in attacco. Molti di questi giocatori hanno fatto la fortuna dei Colchoneros che negli ultimi anni ha conquistato una Liga, due finali di Champions League, due Europa League e due supercoppe europee.

I precedenti tra le due squadre non sorridono alla Roma che è sotto due a zero. L’ultimo incontro è datato 3 marzo del 1999, nei quarti di ritorno di Coppa UEFA. L’arbitro della sfida era l’olandese van der Ende, ricordato con poco affetto dal popolo giallorosso per aver mostrato un cartellino rosso a Wome ed aver annullato un gol a Delvecchio. Il direttore di gara questa volta sarà un serbo, Milorad Mazic che in passato ha già arbitrato la Roma nella sfida decisiva, poi persa, contro il Manchester City.

Sotto gli occhi del Presidente Pallotta, e di un pubblico molto caldo, anche se al momento si contano soltanto 30 mila presenze, Di Francesco farà il suo esordio assoluto in Champions League e chissà che non cominci una favola come la sua storia con la Roma.

Lavinia Colasanto

Mahrez, un mese dopo

Simone Burioni – Sembra ormai passata un’eternità da quando è spuntato fuori il nome di Riyad Mahrez per la fascia destra della Roma. Un obiettivo irraggiungibile, si diceva, vista la concorrenza dell’Arsenal (smentita pochi giorni fa da Wenger, ndr) e di numerosi club europei. Un mese esatto, per la precisione. 31 giorni di offerte, rifiutate, e di rilanci. Classe, velocità e dribbling, l’algerino sembra la fotocopia a colori di Mohamed Salah. E’, anzi, sarebbe, il giocatore ideale per riaccendere il cuore dei tifosi giallorossi. La trattativa però è bloccata: Shakespeare, l’allenatore delle Foxes, fa muro e difende il suo giocatore con le unghie e con i denti. La speranza del club inglese è che si scateni un’asta e che il prezzo lieviti. Con il tempo la Roma ha cambiato diverse strategie: all’inizio hanno lavorato sotto traccia (“Mahrez? Chi sarebbe?” del Presidente Pallotta) e dopo qualche settimana sono usciti allo scoperto, dichiarando interessamenti e persino cifre in conferenza stampa.

“La Roma ha offerto 30 milioni fissi più bonus. Non ci saranno altre proposte”, ha ribadito qualche giorno fa in conferenza stampa il ds Monchi. L’accordo con il giocatore c’è, ma non si può remare controcorrente. Se non bastano 35 milioni di euro, l’accordo e la volontà del giocatore, allora forse è meglio lasciar perdere e virare verso altri lidi. E’ un po’ la storia della Volpe e dell’Uva di Esopo riadattata ai tempi moderni. L’uva, Mahrez, vuole andare via, ma la Volpe, invece di dire che è acerba, perché non ci arriva, fa di tutto per tenerla solo per sé. Schierarlo contro l’Arsenal è una semplice e pura provocazione di una società che “non ha bisogno di vendere“. Sarà difficile per il Leicester trattenere un giocatore scontento e la cessione sembra inevitabile, ma, si sa, nel calcio può succedere di tutto. Nel frattempo, però, la Roma ha lanciato l’ultimatum: entro Ferragosto deve arrivare l’ultima, definitiva, risposta all’offerta giallorossa di 35 milioni di euro. Monchi si guarda attorno e valuta le possibili alternative. In pole ci sono Promes dello Spartak Mosca e Cuadrado della Juventus, anche se Di Francesco non molla l’opzione Berardi.

Simone Burioni

Pellegrini: “A Sassuolo è stato un percorso di crescita. Ho avuto offerte, ma non ho avuto dubbi. Volevo tornare alla Roma”

Simone Burioni – Il centrocampista della Roma, Lorenzo Pellegrini, è intervenuto nella conferenza stampa di presentazione a Trigoria accompagnato dal direttore sportivo Monchi. Queste le sue parole:

Monchi: “Uno dei miei obiettivi quando sono arrivato a Roma era che Lorenzo tornasse a casa sua, Roma. Sono felice perché abbiamo preso un giocatore che è un potenziale campione per il futuro”.

A Pellegrini: l’amore per la Roma ha fatto la differenza per la tua scelta?
Era il mio obiettivo tornare a casa e proseguire il mio discorso. E’ stata importante la scelta di andare via due anni per poi tornare. Ho trovato una società come il Sassuolo che mi ha aiutato al 150% e mi ha dato la possibilità di esprimermi, oltre che per come calciatore, anche come uomo. Un ringraziamento al Sassuolo ed al Presidente che mi ha aiutato. Ora sono qui e penso solo a questo.

A Monchi: cosa può dare Lorenzo a questa squadra?
Può dare molto. Credo che sia un calciatore maturo, che già aveva una maturità calcistica, ma che è aumentata al Sassuolo. Lui ci può dare molta sostanza, visto che spicca in tutti i sensi e sotto ogni punto di vista. E’ un ottimo acquisto per la squadra.

A Pellegrini: in cosa ti senti cresciuto dopo gli anni a Sassuolo? 
In tutto credo. Sia a livello calcistico, perché se sono andato via è perché ancora avevo da crescere e da maturare. Se oggi sono qui è perché ho fatto un percorso che mi ha portato ad essere pronto. Anche come uomo, mi hanno fatto capire com’è il calcio vero e la vita vera. Molte persone mi hanno aiutato emotivamente, non è facile andare via a 18 anni dopo aver varcato per 10 anni la stessa porta. Ringrazio tutto il Sassuolo, i tifosi ed il Presidente che mi ha aiutato tanto.

A Monchi: Negli Stati Uniti la Roma ha avuto tre impegni importanti. Che sensazioni ha avuto?
Buone. Siamo sul cammino giusto per raggiungere quello che chiede il mister. Qualcosa va migliorato, ovviamente. Abbiamo affrontato grandi squadra come Tottenham, PSG, senza Neymar, e Juventus, e loro hanno tenuto sostanzialmente la stessa struttura, stesso allenatore e così via, noi abbiamo cambiato. Tuttavia abbiamo giocato alla pari e per me è un motivo di soddisfazione, malgrado mi renda conto che possiamo ancora migliorare.

A Pellegrini: il Mondiale in Russia è un obiettivo per te?
Sicuramente è un obiettivo, ognuno deve porsi degli obiettivi e cercare di fare il massimo. So che c’è il Mondiale e vedremo. Bisogna vedere come andrà, abbiamo un centrocampo forte. Bisogna vedere quanto giocherò perché abbiamo un centrocampo forte, ma non mi preoccupa tanto perché posso imparare dagli altri ragazzi. Devo rubare dai grandi. Io spero di fare bene e di giocarmi bene le mie possibilità.

A Monchi: possiamo fare il punto sull’attaccante esterno? A che punto è la trattativa per Mahrez? Emre Mor è un obiettivo?
La situazione per Mahrez non è cambiata per niente rispetto alla conferenza di Moreno negli Stati Uniti. Mi piacerebbe fare due riflessioni: per prima cosa, una squadra come la Roma, che ha giocatori come Pellegrini, Strootman, Nainggolan, Dzeko, Fazio, Kolarov e così via, non può pensare che il proprio rendimento dipenda dall’arrivo di uno o di un altro esterno destro. La garanzia del rendimento è la squadra intera. Per secondo, non so se sarà Mahrez o un altro giocatore, quello che arriverà sarà importante, che porterà qualità e che collaborerà con una squadra già magnifica.

A Pellegrini: cosa ti ha chiesto Di Francesco dal punto di vista tattico?
Lavoriamo molto sui movimenti negli allenamenti. Lui cerca di darci molte linee di passaggio, muovendoci tutti nella maniera in cui chiede lui. Nel campo è il giocatore che decide qual è la soluzione migliore, ma lui cerca sempre di darci la sua impronta così andando in campo sappiamo noi cosa potremmo e sappiamo fare. Alle mezzali chiede molti inserimenti, come bisogna correre in avanti, bisogna farlo anche indietro. Ci ho lavorato tanto io, non ero molto abituato. E’ una cosa su cui preme molto. Per il resto non è semplice da spiegare, sicuramente ci vorrà un po’ di tempo prima che tutti riescano ad interpretare bene le sue richieste. C’è grande disponibilità, riusciremo in breve tempo a fare bene quello che ci chiede il mister.

A Monchi: a che punto siamo col rinnovo di Manolas?
Ho parlato con lui e gli ho trasmesso la nostra idea, che non è quella che ho detto pubblicamente. I tempi li detterà il club, lui ha fiducia nella società ed il club ha dimostrato di meritarla questa fiducia già con De Rossi, con Strootman e con Nainggolan. Si parte da una fiducia reciproca.

A Pellegrini: ti piacerebbe diventare una bandiera della Roma?
Come già detto era il mio obiettivo tornare. Qui ci sono cresciuto, per me questa è casa. Ben vengano questo tipo di domande. Da parte mia c’è tutta la disponibilità, sono contentissimo di essere tornato in questa società così importante. Il resto vedremo, sia da parte mia che da parte di tutti c’è la disponibilità di continuare insieme.

A Monchi: ti piace Emre Mor? A che punto siamo con gli esuberi?
Oggi è Emre Mor, ieri era Rodrigo Caio. Non mi piace parlare dei nomi. Sono tutti interessanti e possibili obiettivi della Roma. E’ importante la discrezione per non creare confusione. In quanto alle partenze, stiamo lavorando per trovare il meglio per loro, parlo di Gyomber, Vainqueur, Castan e Iturbe. In alcuni casi siamo vicini ad una soluzione, in altri più lontani. Resta ancora un mese, sono ottimista, loro sono persone oltre che giocatori, non manderemo nessuno in una destinazione non gradita.

A Pellegrini: la differenza tra Di Francesco a Roma ed a Sassuolo?
Sinceramente nulla, il mister come il suo staff sono sempre gli stessi, lo dico davvero. Hanno sempre lo stesso modo di pensare, molti degli allenamenti si sviluppano come facevamo a Sassuolo, non è cambiato molto. Sono molto contento di questo, si dice sempre che non è facile gestire e vedere tante situazioni, quando alle volte basta essere sé stessi.

A Monchi: state cercando un esterno destro che sia per forza mancino o può anche essere destro?
Più che il piede, che preferiremmo fosse mancino, ci interessa il profilo. Serve un esterno che non giochi solo sulla linea laterale, ma che si accentri. Serve un mancino perché viene più naturale ai mancini accentrarsi, ma potrebbe essere anche un esterno che sia destro ma che abbia questa tendenza.

A Pellegrini: le offerte di Milan e Juventus ti hanno mai messo il dubbio di poter tornare alla Roma?
A gennaio non avevo il dubbio di andare via dal Sassuolo. Non era un buon momento, stavamo passando guai sia di classifica che di infortuni. Confrontandomi con i direttori abbiamo preso atto che c’erano state queste offerte, anche della Roma, ma abbiamo deciso insieme di rimanere lì fino a fine anno. Non era giusto lasciare il Sassuolo in un momento in cui non se lo meritava. Mi hanno dato tanto, mi sembrava normale dare qualcosa in cambio a loro che mi hanno cresciuto. So bene che ci sono state squadre interessate, ma a me premeva sapere se tra questi club c’era la Roma. Il Direttore (Monchi, ndr) mi ha aiutato molto, ci siamo sentiti molto durante l’anno. Non ho avuto dubbi, la mia strada era quella e basta.

A Monchi: oltre un esterno manca anche un difensore centrale alla Roma?
Io parlo tutto il giorno con Di Francesco. Tutti i passi che compio li faccio col mister. La nostra priorità è l’attaccante esterno, questo non vuol dire che non prenderemo un difensore, ma oggi la priorità è l’attaccante esterno. Avremo due amichevoli contro Siviglia e Celta Vigo, poi vedremo se e dove migliorare questa rosa. Partendo sempre dal presupposto che le scelte sono di comune accordo col mister.

A Pellegrini: da romano e romanista, che sensazioni ti dà non giocare con Totti?
Un pochino dispiace, potevamo farlo giocare un altro anno (ride, ndr). Sono contentissimo, stare qui per me è un onore. So e spero che Francesco continui ad essere qui, lo vedrà lui se vorrà. Già essere in questo spogliatoio, con Daniele e Alessandro, per me è essere a casa, come lo è per loro e come lo è stato per Francesco. Noi siamo nati e cresciuti qui, ci sentiamo in dovere di fare sempre qualcosina in più, spero che riusciremo a farlo.

A Monchi: può spiegare la clausola di Pellegrini?
No, è una clausola privata. Si può dire che è una clausola che cambia in base al suo rendimento, però sono convinto che Lorenzo resterà qui per altri anni.

Simone Burioni

Jonny Castro e Barreca nel mirino della Roma

David Moresco – Negli ultimi giorni si è fatta largo l’ipotesi di un’offerta della Roma per Antonio Barreca, terzino sinistro in forza al Torino. Tuttavia, l’offerta di 12 milioni di euro, giunta sulla scrivania del Presidente Urbano Cairo, risale a circa un mese fa e, come appreso dalla nostra redazione, è stata immediatamente rispedita al mittente con un: “Il giocatore non è in vendita”L’interesse del ds Monchi per il giovane italiano, di recente impegnato nell’Europeo Under 21, c’è ed è reale, ma di proposte nuove non ce n’è traccia. Barreca resta un’alternativa valida tanto che oggi Monchi ha di nuovo parlato con il suo agente. Toljan dell’Hoffenheim piaceva ma la trattativa sembra tramontata. Kolarov del Manchester City, invece, avanza, tanto che stasera ci sono stati ancora contatti tra la Roma, l’agente e il club inglese. Contatti positivi, anche se la trattativa ancora non è chiusa: il terzino serbo, ex Lazio, ha dato il suo ok al trasferimento, il Manchester City ha mostrato un’apertura importante, ma la Roma non vuole svenarsi per un calciatore che a novembre compirà 32 anni. Il City chiede almeno 6 milioni, Monchi non vuole superare i 4,5 e quindi si continua a trattare. Con l’infortunio di Emerson Palmieri e di Pellegrini, oltre che per l’addio di Mario Rui, la Roma si è tuffata sul mercato alla ricerca di un terzino sinistro. Ad oggi, infatti, l’unico che può ricoprire quel ruolo, da adattato, è Juan Jesus. Come appreso dalla nostra redazione, il ds Monchi punta dritto Jonny Castro, esterno difensivo in forza al Celta Vigo. Classe ’94, Castro può giocare su entrambe le fasce e farebbe molto comodo alla Roma, che ha messo sul piatto 10 milioni di euro più bonus per accaparrarsene le prestazioni.

David Moresco

Tocca a Diego Perotti: adesso è pronto a prendere in mano la Roma

Simone Indovino – Negli scorsi anni si è sempre discusso su chi potesse essere, dei calciatori che hanno militato nella Roma, un degno erede di Francesco Totti. Vero, l’ormai ex numero 10 non sarà probabilmente mai eguagliato da nessuno in termini di qualità, presenze e marcature, ma di giocatori tecnicamente validi ne sono passati svariati nel corso delle ultime stagioni. Fino ad appena 365 giorni fa si pensava che Miralem Pjanic potesse raccogliere l’investitura del classe ’76, salvo trasferirsi poi alla Juventus spezzando il cuore di tutti i tifosi giallorossi. Attualmente è considerato all’unanimità Diego Perotti l’attaccante dotato di maggior estro e fantasia, caratteristiche alla base del suo modo di giocare.

MATURITÀ – Come gran parte dei colleghi di reparto che militano nei campionati in giro per il mondo anche Perotti fino a qualche stagione fa era considerato totalmente “genio e sregolatezza”, a causa della discontinuità di prestazioni. Tormentato dai problemi fisici a Siviglia, aveva trovato al Genoa la dimensione ideale per riprendere il giusto ritmo fino a quando la chiamata della Roma nel gennaio 2016 gli svolta la carriera. Appena poche ore dopo il suo arrivo è già protagonista nello scacchiere di Spalletti, che gli affida le chiavi dell’attacco nei restanti sei mesi di campionato con eccellenti risultati.

POCO CINISMO – Nell’anno e mezzo trascorso nella Capitale fino a questo momento Perotti ha saputo trascinare a suon di prestazioni la squadra in numerose occasioni, a fronte tuttavia di una scarsa vena realizzativa. Senza considerare la micidiale freddezza dagli undici metri, il primo gol su azione della scorsa stagione è arrivato solamente all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Vero, è stato di un’importanza a dir poco fondamentale, ma per un calciatore col suo talento ci si aspetta certamente di più. È su questo punto di vista che dovrà lavorare con costanza il classe ’88 per compiere il decisivo step nella sua carriera.

FORMA FISICA – Il gioco dell’argentino è basato su strappi e accelerazioni, ragion per cui la sua forma fisica deve essere eccellente per rendere al meglio. Nella seconda parte dello scorso campionato la condizione non era al massimo e questo ha influito nella qualità delle sue giocate. A oggi, sembra eccellente la qualità messa in mostra durante i due ritiri estivi della Roma, grazie anche agli allenamenti personalizzati che l’ex Genoa ha svolto durante le vacanze. Un leggero calo si è percepito durante l’amichevole contro la Juventus: comprensibile a causa dei numerosi carichi di lavoro che si svolgono nel pre campionato.

LEADER – Perotti è certamente un calciatore che piace non poco a Di Francesco, che ha sempre ammesso di prediligere il gioco offensivo sulle fasce senza disdegnare i ripiegamenti. La Roma si ritrova orfana di Salah (e ancora in attesa su chi rimpiazzerà l’egiziano) e con El Shaarawy che non sprizza salute a causa di un problema alla schiena accusato in queste settimane. Per queste ragioni adesso tocca a lui: a 29 anni da poco compiuti è tempo per Diego Perotti di prendere in mano la Roma e trascinarla verso gli obiettivi comuni.

Simone Indovino

Roma-Juventus 5-6 d.c.r.: le pagelle. Sottotono Strootman, Nainggolan e Perotti. Bene Kolarov, positivo l’ingresso di Under

Simone Indovino – Rimane un pizzico di amaro in bocca per la sconfitta ai rigori contro la Juventus nonostante il titolo di amichevole della gara. La Roma deve arrendersi solo dagli 11 metri dopo il pareggio maturato nell’arco dei minuti regolamentari. Mandzukic e Dzeko sono stati gli autori delle marcature per le rispettive squadre, che non si sono risparmiate in vista del campionato. Buone indicazioni per Di Francesco e qualche piacevole conferma come quella di Under, autore di un’altra gara positiva.

ROMA

Alisson 6 – Saltato forse in maniera un po’ troppo morbida da Mandukic, si dimostra attento nelle altre occasioni in cui è chiamato in causa sopratutto nella ripresa.

Bruno Peres 6.5 – Altri novanta minuti per il brasiliano che è il più utilizzato da Di Francesco in questa tournèe. Presta una buona attenzione difensiva operando le necessarie coperture.

Fazio 5.5 – Sua la distrazione che consente a Mandzukic di scappargli alle spalle e involarsi indisturbato verso Alisson.

Juan Jesus 5.5 – Soffre la velocità di Dybala che opera per gran parte del primo tempo nella sua zona di campo.

Kolarov 6.5 – Arrivato da pochi giorni, sembra subito calato nell’identità della Roma. Gara positiva e propositiva del serbo che ha il merito di fornire il preciso assist che permette a Dzeko di trasformare.

De Rossi 6 – Manovra in mediana ai limiti dell’ordinaria amministrazione.

Strootman 5.5 – Più incisivo in fase offensiva quando colpisce una clamorosa traversa che in fase difensiva. Viene spesso preso in velocità dai più freschi calciatori della Juventus.

Nainggolan 5.5 – Non esegue gli strappi fisici decisivi a cui ci ha abituato nel corso di questi anni. Considerata la non ancora perfetta forma fisica è comprensibile una gara al di sotto delle potenzialità del belga.

Defrel 5.5 – Sulla fascia destra non incide come Di Francesco spera e tenta spesso di accentrarsi, con altrettanti scarsi risultati. Da segnalare qualche buon ripiegamento difensivo.

Dzeko 6 – 83 minuti per il bosniaco che, dopo aver sprecato una buona occasione nel primo tempo, riesce a stabilire la parità sfruttando un perfetto assist di Kolarov.

Perotti 5 – Sottotono, non conferma le buone cose fatte vedere nelle scorse apparizioni. Forse accusa, comprensibilmente, un po’ di affaticamento fisico dopo gli ottimi ritiri in Trentino e negli USA.

Moreno 6 – 45 minuti senza patemi d’animo per il messicano.

Castan s.v. – Appena 7 minuti a disposizione del brasiliano.

Pellegrini 6 – Conferisce freschezza atletica a un centrocampo scarno di queste qualità nel primo tempo.

Gerson 6 – Si cala bene nello spirito della partita. Manovra con eleganza e si incunea diverse volte tra le maglie avversarie creando situazioni pericolose.

Gonalons 6 – Buona gestione del possesso palla da parte del calciatore ex Lione.

Under 6.5 – Di Francesco può sorridere. Buoni messaggi del giovane turco che con alcuni strappi in velocità fa impazzire i difensori bianconeri. Freddissimo in occasione del tiro dagli undici metri.

Tumminello s.v. – Dopo essere stato decisivo col Tottenham, lo è altrettanto ma in maniera negativa nella gara odierna. Il suo rigore costringe la Roma alla sconfitta; esperienza che sicuramente gioverà all’ex Primavera.

Iturbe s.v. – Pochi minuti a disposizione per il classe ’93 che prova comunque a farsi vedere in zona gol.

Di Francesco 6 – Il calcio d’estate serve per provare tutti i giocatori della rosa e l’allenatore sfrutta al meglio questo fattore. Da questa tournée americana avrà delineato le proprie idee che saranno certamente più chiare al rientro nella Capitale. La prima giornata di campionato si avvicina e il lavoro che il mister deve ancora fare è tanto.

Simone Indovino

Nainggolan resta a Roma

Serena Randazzo – È finalmente arrivata l’ufficialità del rinnovo di Nainggolan. Direttamente dagli States, dove la squadra sta iniziando la tournéè estiva, la Roma comunica di aver prolungato il contratto del belga fino al 2021 con uno stipendio, tra bonus e parte fissa, che supererà i 4.5 milioni di euro a stagione. Ad essere sollevati sono soprattutto i tifosi, che dopo le cessioni di Salah, Paredes e Rudiger, temevano una partenza anche del centrocampista, corteggiato dai migliori club italiani ed europei. Il Ninja invece ha confermato di voler restare per fare la storia di questo club, dimostrando l’affetto che lo lega alla città. È qui che vuole vincere. L’annuncio da parte della società sembrava più che altro solo pura formalità, in quanto il giocatore ha sempre manifestato anche pubblicamente il desiderio di “Voler restare in giallorosso perché è meglio vincere una volta con la Roma che dieci con la Juventus”.

Sul fatto che sia riuscito a conquistare il pubblico, almeno a parole, non c’è dubbio. Poi però a contare sono i fatti. E questo Radja l’ha ben capito: arrivato dal Cagliari nel gennaio 2014, ha collezionato 160 presenze e realizzato 27 gol, di cui 24 solo in campionato. L’anno passato è stato sicuramente il più proficuo: 37 presenze e 11 reti in Serie A. Oggi è un calciatore completo: carismatico, decisivo, persino goleador. È diventato un leader indiscusso nello spogliatoio e un beniamino per la tifoseria, che oramai lo ha adottato come un vero e proprio romano. La sensazione quindi è che questa firma sia solo il coronamento di un amore con la città eterna nato già qualche anno fa.

Serena Randazzo

Tottenham-Roma: le certezze sono i nuovi. Bene Kolarov, Defrel e Under. Da rivedere Manolas

Gabriele Conflitti – A due passi dalla città che non dorme mai, la Roma tiene svegli migliaia di tifosi dall’altra parte dell’Oceano Atlantico. La distanza non è solo geografica, ma riguarda anche le idee di gioco che Eusebio Di Francesco vuole veder realizzate dai suoi. Eppure qualcosa comincia a prendere forma. Nella Red Bull Arena di Harrison, i giallorossi battono il Tottenham di Mauricio Pochettino per 3-2 nella seconda amichevole di ICC, dando dimostrazione di aver intrapreso un processo di assimilazionedei movimenti sui quali sta lavorando il nuovo allenatore.

Vincere è sempre piacevole, ma le note positive della nottata nel New Jersey sono ben altre. In primis le prestazioni di alcuni singolo: Kolarov ha già fatto capire di essere tutt’altro che un giocatore sul viale del tramonto, Defrel non trova la porta ma è il più cercato dai compagni ed è l’artefice principale delle ripartenze giallorosse in campo aperto, a Under basta una manciata di minuti per segnare il suo primo (non ufficiale) gol in giallorosso. Bene anche Gerson, giocatore di cui prevale ancora la parte in grafite rispetto a quella in diamante, ma sul quale Di Francesco sembra intenzionato a voler lavorare per farlo risplendere. Per il momento però, le vere certezze dei giallorossi sono rappresentate dai soliti De Rossi, Nainggolan, Strootman, Perotti e Dzeko.

Oltre a privare tanti romanisti di qualche ora di sonno, l’amichevole con gli Spurs ha dato però anche qualche altro motivo di preoccupazione. La difesa soffre le incursioni del duo Kane-Alli nel primo tempo e nella ripresa (seppur con interpreti diversi) permette ai londinesi di acciuffare il pareggio con eccessiva facilità. I principali campanelli d’allarmesuonano dalle parti di Bruno Peres, decisamente meno in affanno quando c’è da attaccare, Héctor Moreno e Manolas, col greco forse distratto dal lungo colloquio prepartita con Monchi.

Esula dall’aspetto tattico ma rovina la partita la condotta dell’arbitro, incapace di tenere a freno il nervosismo di entrambe le formazioni. Anzi, l’effetto ottenuto è esattamente l’opposto: abbondano interventi scriteriati, faccia a faccia e spintoni, un paio di tentativi di rissa e un rigore non assegnato al Tottenham.

Le prime due partite con squadre di livello sono state la cartina tornasole della storia romanista: gol dell’ex (Marquinhos nella sfida col Psg) e doppio vantaggio vanificato. In una sorta di remake del 28 maggio ci ha pensato Tumminello a vestire i panni del Perotti, ma l’impressione è che la vulnerabilità difensiva sia un deficit da colmare al più presto, con lavoro dentro e fuori dal campo.

Gabriele Conflitti

Tottenham-Roma 2-3. Tumminello in extremis regala la vittoria ai giallorossi

(E.Bandini) – La Roma nel secondo impegno nella International Champions Cup, dopo aver perso ai rigori contro il Psg, supera 3-2 il Tottenham di Pochettino. A decidere il match sono stati Diego Perotti, infallibile dagli undici metri, Cengiz Under, in gol all’esordio con la maglia giallorossa, e Marco Tumminello, che all’ultimo minuto con una zampata ha regalato la vittoria ai capitolini. In generale buona la prestazione degli uomini di Eusebio Di Francesco, soprattutto nel primo tempo dove hanno saputo gestire in maniera egregia il pallino del gioco. Nella ripresa invece, a causa anche dei molti cambi, la squadra è calata e gli Spurs hanno preso in mano le redini del gioco segnando due reti in cinque minuti con Winks e Janssen. 

IL TABELLINO

LE FORMAZIONI UFFICIALI

TOTTENHAM (4-2-3-1): Vorm (45′ Lloris), Alderweireld, Vertonghen (65′ Oakley-Boothe), Carter-Wickers (45′ Davies); Trippier, Dier (45′ Winks), Dembele (65′ Wimmer), Walker-Peters (45′ Georgiou); Onomah (45′ Eriksen), Dele Alli (75′ Nkoudou), Kane (75′ Janssen).
A disposizione: Austin, Whiteman, Wimmer, Dinzeyi, Georgiou, Brown, Miller, Wanyama.
Allenatore: Pochettino.

ROMA (4-3-3): Alisson (63′ Skorupski); Bruno Peres, Fazio (63′ Castan), Juan Jesus (45′ Manolas), Kolarov (63′ Moreno); Gerson (45′ Strootman), De Rossi, (63′ Gonalons), Nainggolan (63′ Pellegrini); Defrel (45′ Cengiz Under), Dzeko (63′ Tumminello), Perotti (79′ Iturbe).
A disposizione: Nura, Seck, Antonucci, Keba, Sadiq.
Allenatore: Di Francesco.
Indisponibili: Emerson, Florenzi, Karsdorp, El Shaarawy.

Arbitro: Hilario Grajeda (USA).
Assistenti: Lowry e Felice.
IV uomo: Gonzalez.
Ammoniti: 22′ Kolarov (Roma), 40′ Carter-Vickers (Tottenham).
Marcatori: 
13′ Perotti (Roma), 70′ Cengiz Under (Roma), 86′ Winks (Tottenham), 91′ Janssen (Tottneham), 92′ Tumminello (Roma).

Note: presenti 26.126 spettatori.

LIVE

SECONDO TEMPO

93′ – Termina la partita. La Roma riesce a vincere in extremis grazie alla zampata vincete di Tumminello.

92′ GOOOOOOOOOOOOOOOL!!!!! Tapin vincente di Tumminello. Ancora Kevin Strootman che riesce a sfondare sulla fascia sinistra ed a crossare in area di rigore. Il giovane attaccante giallorosso si libera con un gran movimento e con una zampata supera Lloris.

91′ – GOL DEL TOTTENHAM. Traversone dalla destra di Nkoudou, Janssen anticipa tutti e supera Skorupski.

90′ – Sono tre i minuti di recupero.

86′ – GOL DEL TOTTENHAM! Gli Spurs accorciano le distanze con Winks. Il centrocampista inglese in mischia riesce a superare Skoruspki dopo che la sfera era rimasta in area di rigore dopo il palo di Janssen.

84′ – Pericolo Tottenham. Bruno Peres si fa soffiare il pallone al limite dell’area di rigore da Georgiou che calcia con il sinistro. Skorupski non si fa sorprendere e manda in angolo la sfera.

79′ – Ennesima sostituzione per la Roma: esce Perotti, entra Iturbe.

75′ – Altri cambi per Pochettino: escono Kane e Dele Alli, entrano Janssen e Nkoudou.

70′ – GOOOOOOOOOOOL!!!! Cengiz Under segna al debutto con la maglia della Roma.Azione in contropiede manovrata da Strootman, che dalla sinistra mette dentro un cross allontanato in maniera goffa da Wimmer, sul pallone arriva il giovane turco che con il sinistro supera Lloris.

69′ – Cambi per il Tottenham: escono Vertonghen e Dembele, in campo Oakley-Boothe e Wimmer.

65′ – Altra enorme occasione per il Tottenham. Kane cerca la porta con un diagonale dalla destra, decisiva la deviazione di Moreno che riesce a chiudere all’ultimo in calcio d’angolo.

63′ – Di Francesco rivoluziona la Roma con 6 cambi. Escono Alisson, Dzeko, Fazio, Nainggolan, De Rossi e Kolarov, entrano Skorupski, Moreno, Castan, Gonalons, Pellegrini e Tumminello.

59′ – Bella azione tutta di prima del Tottenham che libera alla conclusione Dele Alli. Il destro del centrocampista inglese è deviato da un difensore della RomaAlisson prova a bloccare la sfera ma il tiro esce di poco alla destra del palo.

51′ – Intervento durissimo di Harry Kane su Kostas Manolas, che rimane a terra per un paio di minuti. L’attaccante inglese però non viene ammonito.

48′ – Harry Kane riceve un pallone al limite dell’area di rigore, vince il duello con Manolasma Fazio chiude in calcio d’angolo. Proteste degli Spurs ma l’arbitro Grajeda non ravvisa gli estremi per il rigore: le immagini però dimostrano che il difensore giallorosso prende nettamente l’attaccante inglese.

46′ – Roma vicina al gol del raddoppio. In contropiede Cengiz Under arriva fino al limite dell’area di rigore del Tottenham e cerca la porta con il sinistro: la palla però termina alta sopra la traversa.

45′ – Inizia il secondo tempo. Molti cambi da entrambe le parti. Tre cambi per la Roma:dentro Manolas, Under e Strootman, fuori Juan Jesus, Gerson e Defrel.

PRIMO TEMPO

45′ – L’arbitro fischia la fine del primo tempo senza concedere recupero.

40′ – Dzeko e Carter-Vickers fanno a sportellate e il bosniaco ha la meglio e ottiene un calcio di punizione. La battuta di Kolarov attraversa l’area senza successo.

37′ – Gran tentativo di Kane, che riceve in profondità e calcia di prima intenzione col destro da fuori area. Bella parata di Alisson.

32′ – Fallo di Gerson su Dembele e calcio di punizione per il Tottenham. Kane in posizione centrale calcia di destro ma senza impensierire Alisson.

30′ – Defrel riceve da Gerson e penetra in area. Il francese viene fermato senza fallo, palla in corner.

24′ – Tottenham vicinissima al pareggio con Dembele, che riceve un calcio d’angolo dalla sinistra e colpisce la traversa.

17′ – Ancora Roma in contropiede. Nainggolan libera Defrel, che prova il mancino di poco sul fondo.

13′ – GOL DELLA ROMA!!! Calcio di rigore rimediato da Nainggolan per fallo di mano di Carter-Vickers. Si incarica della battuta Diego Perotti, che trasforma dal dischetto la rete del vantaggio giallorosso

10′ – Destro di Alli dal limite sinistro dell’area di rigore. Alisson para senza difficoltà.

6′ – Buona manovra della Roma con Perotti, che riceve palla da De Rossi sulla sinistra e crossa al centro. Defrel non impatta bene di testa e manda la palla sul fondo.

4′ – Ci prova il Tottenham con Dier, che calcia male dalla distanza.

1′ – Primo tentativo della Roma con Bruno Peres, che prova a indirizzare un cross dalla destra verso Dzeko.

0′ -Parte la gara, con la Roma che dà il calcio di inizio.

PRE PARTITA

Ore 1.40 – Alla Red Bull Arena di New York a sostenere la Roma oltre a tutta la dirigenza giallorossa c’è anche Abel Balbo.

Ore 1.35 – La Roma è scesa in campo per il riscaldamento.

Ore 1.10 – E’ uscita anche la formazione ufficiale della Roma. Esordio con la maglia giallorossa per Kolarov e Defrel.

Ore 1.00 – E’ uscita la formazione ufficiale del Tottenham. In attacco c’è Harry Kane, in porta riposa Lloris al suo posto giocherà Vorm.

Ore 00.55 – Anche la Roma è arrivata alla Red Bulla Arena di New York.

Ore 00.42 – Il Tottenham è arrivato alla Red Bull Arena.

Ore 23.35 – A seguire la Roma questa sera ci saranno anche Pallotta, Baldissoni, Gandini, Monchi e Zecca.

Ore 21.30 – La Roma è arrivata a New York. Tra poche ore la sfida contro il Tottenham.

Kolarov abbraccia la Roma: corsa e gol per dimenticare il passato

Gianluca Notari – Il suo è uno dei nomi che ciclicamente, ogni anno, viene accostato alla Roma. Finalmente questa litania terminerà, visto che Aleksandar Kolarov è ufficialmente un giocatore giallorosso. Il serbo torna nella Capitale dopo sette stagioni passate con la maglia del Manchester City, ma stavolta approda sulla sponda giusta del Tevere. Fu Walter Sabatini a portarlo alla Lazio ormai 10 anni fa, spendendo circa un milione di euro per strapparlo all’OFK Belgrado, squadra in cui il serbo ha militato solamente un anno dopo l’esperienza al Cucaricki Stankom e alla Stella Rossa, club in cui il nuovo acquisto giallorosso è cresciuto.

L’ACQUISTO – Chiamato a coprire un ruolo stregato per la Roma, Kolarov è il 12° terzino sinistro che il club giallorosso acquista in 7 anni: decisamente qualcosa non ha funzionato, ma la speranza è che l’ex City possa rappresentare un’assoluta garanzia per coprire finalmente quella posizione in maniera adeguata. Con l’infortunio di Palmieri sarà certamente lui a ricoprire il ruolo da inizio anno, almeno fino a quando l’italobrasiliano non sarà in grado di tornare a giocare e garantire una continua staffetta con il collega.
Per assicurarsi Kolarov, la Roma ha versato nelle casse del City ben 5 milioni di euro e 2,5 milioni per tre anni al giocatore. Una mossa che la Roma spera possa garantire una certa tranquillità alla squadra di Eusebio Di Francesco, sapendo quanto fondamentale sia il ruolo degli esterni nell’idea di calcio dell’allenatore ex Sassuolo.

PASSATO – Come detto, Kolarov non è nuovo nella Capitale. In pochi si saranno dimenticati della militanza del terzino tra le fila della Lazio, e in molti ricorderanno anche un gol che il serbo siglò in un derby terminato poi 4-2 per i biancocelesti. Probabilmente il nuovo acquisto giallorosso dovrà, almeno per i primi tempi, tapparsi le orecchie per evitare di ascoltare qualche critica di troppo per il suo passato.

CARATTERISTICHE – Fisico, veloce e con un gran piede sinistro: Kolarov è il terzino che ogni allenatore vorrebbe in squadra. Arriva alla Roma non più giovanissimo, ma le 40 presenze stagionali dello scorso anno con Guardiola dimostrano come il serbo abbia ancora diversi anni di calcio nelle gambe. Inoltre, molte di queste partite sono state giocate da difensore centrale, sintomo anche di una grande duttilità e di una sicura esperienza che certamente Kolarov metterà a disposizione della squadra. Ma oltre alla fase difensiva, è certamente in quella offensiva che il terzino riesce ad esprimersi al meglio: negli ultimi 30 metri Kolarov sa essere devastante, sia per il gran tiro di sinistro di cui è dotato sia per la precisione dei suoi cross, di cui Dzeko ha già beneficiato proprio al City: insieme hanno già vinto due Premier League, e chissà che i due non vogliano ripetersi in Italia.

Gianluca Notari