Henrikh Mkhitaryan Roma celebrates after scoring a goal. Roma 15-09-2019 Stadio Olimpico Football Serie A 2019/2020 AS Roma – US Sassuolo Photo Antonietta Baldassarre/ Insidefoto PUBLICATIONxNOTxINxITA AntoxBaldassarre
(R.Rodio) – I voti e le pagelle del match Roma-Inter, gara valida per la 34.a giornata di Serie A:
-ROMA-
Pau Lopez 6 – Niente da dire sui due gol subiti, per i quali non ha colpa. Meno sicuro nelle giocate con i piedi rispetto al solito.
Mancini 6,5 – Grintoso e combattivo, mette in difficoltà pure un Sanchez in formissima. Un pizzico troppo falloso.
Ibañez 7 – Tre quarti di gara eccellenti quelli del brasiliano, che col tempo sembra acquisire sicurezza e precisione. Un po’ di eccesso nella foga, ma anche oggi tra i migliori. (74′ Smalling 6,5 – Si cala subito nel ritmo partita, rende a Lukaku la vita complicata).
Kolarov 6 – Si perde De Vrij nell’occasione dell’1-0 interista. Tutto sommato positivo nel duellare con Lautaro, soffre un pochino di più la fisicità di Lukaku.
B. Peres 6,5 – Gara sorprendente. Mette in imbarazzo Young, sa accelerare e dialogare con qualità sulla fascia destra. A parte un paio di cross sprecati, dimostra di essere migliorato anche nelle scelte finali.
Diawara 6,5 – Come all’andata non si tira indietro. Usa più la sciabola del fioretto, fa le cose semplici palla al piede e si batte con vigore. In crescita. (68′ Cristante 5,5 – Si mette in mezzo senza combinare nulla di rilevante).
Veretout 6,5 – Secondo tempo di sostanza dopo una prima frazione sotto tono. Accompagna bene e si sa immolare in fase di copertura. Sfortunato in un paio di rifiniture che meritavano miglior sorte.
Spinazzola 5,5 – Bene il gol e le sgroppate. Bello il duello con Candreva sulla fascia ma inguardabile in occasione del rigore su Moses. Il problema di giocare a fascia invertita è anche questo, non riuscire a spazzare e girarsi sul piede forte verso la porta. Un rischio folle.
Pellegrini 5 – Purtroppo è proprio in un momento no. Quello che prova a fare non gli riesce e finisce per innervosirsi. Anche il contributo sotto palla non è sufficiente. Gli si chiede di accendere la luce negli ultimi trenta metri ma è l’ennesima serata storta. (83′ C. Perez s.v. – Lo si nota per un fallo sciocco su Sanchez).
Mkhitaryan 7,5 – Il migliore con distacco. Pericoloso, preciso, non sbaglia un pallone. Il gol del 2-1 è tutta farina del suo sacco, con tanto di sponda involontaria di Dzeko. Dopo la sua uscita la Roma perde smalto e si abbassa. Indispensabile. (83′ Perotti s.v. – Prova a portare palla, ma non ha tempo per mettersi in mostra).
Dzeko 6,5 – Meno nervoso e più lucido rispetto al match col Verona. Gioca per la squadra e duella con De Vrij dal primo all’ultimo minuto. Manca un tocco di concretezza in zona-gol.
all. Fonseca – Partita preparata bene con il modulo che continua a dare sicurezze alla squadra. Rivedibile la zona mista con Kolarov su De Vrij nelle palle inattive che costa il primo gol, così come insistere su Cristante mediano. La sostituzione di Mkhitaryan grida vendetta perché nonostante la stanchezza era indispensabile per la gestione del match. Errori di apprendistato verso una crescita che speriamo prosegua.
Dan Friedkin non molla la Roma. Il magnate texano avrebbe presentato una nuova offerta da 490 milioni di euro a Pallotta per rilevare il club. I due imprenditori americani si sarebbero accordati su un periodo di 10 giorni per la valutazione della proposta. Le risposte dovrebbero quindi arrivare entro la fine del mese.
Nella notte tra il 16 e il 17 luglio Friedkin, secondo quanto scrive Milano e Finanza è tornato a bussare alla porta di Pallotta. L’offerta del texano dovrebbe ricalcare l’andazzo di quelle precedenti, 490 milioni, ma con l’esborso tutto cash e senza condizioni. E’ lecito pensare che Pallotta e i suoi advisor continueranno a sondare il terreno del mercato per trovare potenziali acquirenti, ma allo stesso tempo c’è una variante che facilita l’offerta di Friedkin e mette il bostoniano sotto pressione: la qualificazione alla Champions League. A meno di miracoli sportivi l’unica via per accedere alla Champions, quindi mettere nel gruzzolo 40 milioni di euro, è vincere l’Europa League. Il progetto di Friedkin prevede che, una volta acquistata la società, immetta 90milioni nelle casse del club come aumento di capitale riservato e questo denaro servirebbe proprio per rafforzare la rosa e tenere i migliori giocatori.
(R.Rodio) – I voti e le pagelle del match tra Roma e Udinese, gara valida per la 29.a giornata del campionato di Serie A:
-ROMA-
Mirante 5,5 – Contando anche i gol annullati, passa più tempo a raccogliere palloni in fondo al sacco che a fare altro. Mette qualche pezza evitando un passivo peggiore.
B. Peres 4 – In attacco non si vede, in difesa nemmeno. Inconsistente e improponibile a tutti i livelli. (63′ Zappacosta 5 – Ha sempre l’attenuante del lungo stop, ma pare essersi dimenticato come si effettui un cross).
Smalling 5 – Nella crisi generale affonda anche l’ultimo perno difensivo. Ricorda più lo stopper caotico degli ultimi anni a Manchester che il leader visto nel girone d’andata a Roma. Si divora il possibile 1-1 nella ripresa.
Fazio 4 – Non si vedeva in campo da mesi e oggi si è capito il motivo. Lento, affaticato, si fa doppiare da Lasagna e mettere in crisi dall’innocuo Okaka. Game Over. (72′ Ibañez 5 – Non entra bene in partita, si fa saltare con estrema facilità da De Paul nell’azione dello 0-2).
Kolarov 4,5 – Improponibile da titolare, i suoi ritmi sono ancora da lockdown. Non basta più affinare il sinistro, soprattutto quando gente come Larsen o De Paul ti fanno girare la testa.
Cristante 4,5 – Il simbolo di una Roma decaduta. Ci prova, si impegna, colpisce persino una traversa. Ma quando il pallone transita dalle sue parti vive di imbarazzi e strafalcioni. Impossibile vederlo ancora in cabina di regia.
Diawara 4,5 – Non è in condizione, lo si nota dai tanti contrasti persi e dal passo sempre più rallentato. Si limita a passaggi da 5 metri, incapace anche a fare filtro. Stritolato da Jajalo e compagnia. (63′ Villar 4,5 – Sistematicamente saltato e umiliato da De Paul. Acerbo, ancora lontano dal potersi imporre in Serie A).
C. Perez 5,5 – Il più brillante della Roma, le sue serpentine portano qualche pericolo nell’area udinese. Gli manca sempre un soldo per fare una lira; dopo essersi liberato bene in dribbling il tiro viene sempre rimpallato dai difensori.
Perotti 3 – Firma l’addio all’esperienza romanista con mezz’ora impalpabile, conclusa con un fallo tanto brutto quanto ingenuo su Becao. Farsi espellere al 30′ minuto, per di più con la fascia da capitano, è vergognoso.
Ünder 5 – Un paio di guizzi provano ad accendere la manovra. Potrebbe essere stata l’ultima apparizione all’Olimpico, dopo un paio di stagioni decisamente sotto le aspettative. (46′ Mkhitaryan 4,5 – Dovrebbe accendere la luce, invece sbaglia quasi tutti i palloni toccati. Talentuoso sì, inconsistente pure).
Kalinic 4 – Praticamente ingiudicabile per tutti i 72’ disputati. Eccezion fatta per Cagliari-Roma, una stagione senza senso. (72′ Dzeko s.v. – Preferiamo non assegnargli voto, perchè il capitano non merita di essere giudicato al pari di compagni così insipidi e imbarazzanti).
all. Fonseca – Passano le settimane e si vanno esaurendo le scusanti. La Roma da gennaio è impresentabile. Gli errori sono sempre gli stessi e il suo lavoro non porta frutto. Nove sconfitte iniziano ad essere tante, così come i limiti tattici e le scelte scellerate delle formazioni. Un quadro che non depone a suo favore. Nei momenti difficili bisognerebbe tirar fuori quel qualcosa in più, ma la sensazione è che i buoi siano già scappati.
-UDINESE-
Musso 7; Becao 6, De Maio 6.5, Nuytinck 7; Larsen 6.5 (Samir s.v.), De Paul 6.5, Jajalo 7, Wallace 6 (Fofana 7), Zeegelaar 6.5 (Ter Avest s.v.); Lasagna 7 (Teodorczyk 5.5), Okaka 6 (Nestorovsky 6.5). All: Gotti 7.5
La Roma si prepara a scendere in campo per la ripresa della Serie A il 24 giugno contro la Sampdoria. La squadra di Fonseca per riprendere il più possibile confidenza con il terreno di gioco in vista della sfida con gli uomini di Ranieri, ha prenotato lo stadio Olimpico per una seduta di allenamento il 22 giugno alle ore 19. I giallorossi in questo modo potranno rientrare all’interno dell’impianto dopo quattro mesi dall’ultima volta, la partita vinta per 4-0 contro il Lecce.
AS Roma Italian midfielder Nicolo Zaniolo celebrates after scoring during the UEFA Champions League round of 16, first leg football match AS Roma vs FC Porto on February 12, 2019 at the Olympic stadium in Rome. (Photo by Andreas SOLARO / AFP) (Photo credit should read ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)
Zaniolo si prepara a tornare pi forte di prima dall’infortunio al ginocchio. Il talento giallorosso infatti è già passato dalla corsa sul «tapis roulant» di casa sua al verde di Trigoria, pronto tornare, magari già a luglio. Preparatori e staff tecnico sono rimasti molto sorpresi dalle sua condizioni. Le prove di resistenza e quelle di stabilità del ginocchio operato sono state superate bene, tanto che il giocatore è stato dovuto frenare per evitare che la sua esuberanza fisica gli facesse correre dei rischi. Tutto procede per il meglio, in attesa del sua ritorno in campo.
Marco Tumminello (2nd-R) of A.S. Roma celebrates his goal with teammates Lorenzo Pellegrini (#7) and Maxime Gonalons (R) during the International Champions Cup (ICC) football match between Tottenham and A.S. Roma July 25, 2017 at Red Bull Arena in Harrison, New Jersey. / AFP PHOTO / Don EMMERT (Photo credit should read DON EMMERT/AFP/Getty Images)
Lorenzo Pellegrini, centrocampista della Roma, ha rilasciato all’emittente satellitare in cui ha parlato della propria storia e del proprio passato con la maglia giallorossa, del presente che sta vivendo in un momento così difficile per tutto il paese e, infine, delle aspettative per il futuro. Queste le sue parole.
Partiamo da cosa potrebbe rappresentare la ripartenza del calcio…
La prima cosa che mi viene in mente è che riprendendo il campionato e gli allenamenti sarebbe un modo per noi per cercare di esser vicini ai nostri tifosi, visto il momento difficile dove devono restare a casa. Cercando così di essergli vicini dandogli un’opportunità di passare il tempo. Oltre il fatto che è normale ed evidente che il calcio sia la nostra passione e il nostro lavoro e ci piacerebbe in sicurezza ricominciare il prima possibile.
Cosa pensi delle prese di posizione varie dell’Assocalciatori?
Penso che l’Assocalciatori stia rappresentando alla perfezione quella che è la volontà di noi calciatori. Cercare di ricominciare piano piano, mettendo un piccolo mattoncino alla volta in totale sicurezza e vedere cosa accadrà più avanti, sperando che le cose migliorino in generale per tutta l’Italia, non solo per il calcio ma anche per tutti gli altri lavori.
Ce la farà la Serie A a ripartire? Quale messaggio vuoi lanciare?
Dal mio punto di vista per ripartire tutti quanti insieme deve farlo anche il calcio, passando per piccoli step. Uno di questi step fondamentali è quello di ricominciare piano piano le cose, il primo step è quello di chiedere di poter rientrare nei nostri centri sportivi per svolgere gli allenamenti.
Che ruolo hai avuto nell’accordo che avete raggiunto con la società, anche per rinunciare a delle mensilità…
Abbiamo raggiunto l’accordo per andare incontro alla società, nonostante in una squadra ci siano tante emozioni contrastanti tra chi è contento e sa di rimanere e chi pensa che magari possa andare via, però nessuno ha fatto alcun tipo di problema ed è stato talmente tanto semplice che nessuno di noi ha avuto un ruolo più importante o meno importante perché abbiamo deciso tutti quanti e tutti insieme. Questo è quello che fa una squadra vera secondo me e noi siamo una squadra vera.
Fonseca ha annunciato un’investitura su Lorenzo Pellegrini capitano nel post Dzeko…
Alle parole bisogna dare un peso, quindi è importante chi le dice determinate parole. Con il mister ho un bellissimo rapporto e ho una grande stima di Fonseca, sicuramente sentir dire queste cose da lui mi rende molto orgoglioso.
E’ vero che sei stato un “bel martello” la scorsa estate quando DZeko era vicino all’Inter per convincerlo a restare?
Forse martello è poco. C’è stato un momento in cui parlavo più con Edin che con mia moglie a casa, che tra l’altro era incinta e stava quasi per partorire. Quindi è stato un po’ un momento così, ci siamo visti anche fuori dal campo e continuavo fino a che non mi ha detto in anteprima che avrebbe rinnovato e si era messo d’accordo con la società. Io sono stato felice come se avessi rinnovato io.
Proprio questo tuo forte senso di appartenenza ti lega tanto a Roma e alla Roma…
Penso che questo sia normale. Io qui sono cresciuto, sono nato, ho tutta la mia famiglia che è della Roma, è evidente che sento una cosa diversa da quella che sentono gli altri, non che sia più forte o meno forte, ma è comunque una cosa diversa. Sono orgoglioso di far parte di questa società che anche in questo momento difficile ha dimostrato di avere un cuore grande e devo dire che mai come quest’anno mi rispecchio nella mia società e sono contentissimo.
Quanto hai inciso tuo padre nella tua carriera calcistica?
Si aspettava da me sempre di più. Questa cosa mi ha fatto capire che anche io dovevo aspettarmi da me sempre di più, non mi dovevo accontentare. Diciamo che papà nel calcio è stato un grande maestro e continua a esserlo, ho un grande rapporto con lui mi ci sento veramente tutti i giorni e ci parlo anche di calcio. Dopo la partita mi chiama e mi dice quello che pensa, e questo mi fa molto piacere. Poi non lo devo neanche dire che ha avuto un ruolo fondamentale nella mia vita per quello che sono adesso.
Montella cosa ti ha insegnato? Che ruolo ha avuto nella tua vita, visto che eri veramente un ragazzino quando ti ha allenato nel settore giovanile della Roma…
Montella è stato l’allenatore che mi ha insegnato a fare il centrocampista, con lui vincevamo tutte le partite, era incredibile. Mi pare che avessimo fatto 28 partite e 28 vittorie in campionato. Poi fu l’anno che lui a metà stagione andò in prima squadra, però ho un bellissimo rapporto con lui e mi fa sempre piacere incontrarlo.
A un mito come Bruno Conti quando sei cresciuto e hai preso la maglia numero 7 gli hai chiesto il permesso?
In realtà sono stato un po’ maleducato, perché il permesso non gliel’ho chiesto subito, anche perché la maglia era già assegnata. Anche Bruno ha avuto un ruolo fondamentale nel mio percorso di crescita qui all’interno della Roma, e ogni volta che lo vedo glielo dico, Bruno guarda l’ho presa solo in prestito non ti arrabbiare e lui ogni volta mi dice che è felicissimo che la porto io. Per me è ancora più un orgoglio questo.
Cosa ricordi del tuo esordio in Serie A?
Mi ricordo tutto. Mi ricordo quando eravamo in hotel e mister Garcia, che sento spesso, passò in camere e mi disse Lorenzo tieniti pronto perché oggi potrebbe essere una grandissima giornata. Garcia passava per ogni stanza per fare l’imbocca al lupo, e non mi aveva mai detto quelle parole. Mi aspettavo di realizzare questo sogno, poi quando è successo venivamo da qualche partita no e siamo anche riusciti a vincere, è stata una serata fantastica, perfetta sotto ogni punto di vista.
Accanto a te a centrocampo hai sempre avuto un certo De Rossi…
E’ sempre stato un punto di riferimento importante per me. Nei due anni che abbiamo passato insieme è stato anche meglio di come mi potessi aspettare. Quando vedi Daniele ti innamori dell’uomo oltre che del calciatore, quindi questi due anni mi hanno solo confermato che è una persona incredibile, eccezionale. Ci sentiamo tanto e mi fa sempre piacere sentirlo. Ogni tanto giochiamo alla play (ride ndr.), però è scarso non ci sa giocare. Però anche solo parlarci mi fa sempre piacere perché è un uomo incredibile.
In questa stagione hai fatto molti assist e molti ne parlano come se fossero i tocchi che faceva Totti. Quando senti queste cose cosa ne pensi?
Mi rende orgoglioso, mi fa tantissimo piacere. Solo pensare una cosa del genere mi fa piacere. Francesco è una leggenda, io non sarò mai come lui, nessuno lo sarà probabilmente. Quello che penso è che mi voglio mettere a disposizione della Roma e fare il massimo che posso fare, poi quello che succederà sperò sia bello.
Hai mai pensato quando sei andato al Sassuolo di non tornare più alla Roma?
Io sono andato al Sassuolo con la serenità di un ragazzo di 19-20 anni che andava lì per imparare, crescere e tornare a casa più forte.
Un difetto ce l’hai?
In campo una della cose su cui devo migliorare è fare meglio la parte difensiva, ma soprattutto vorrei fare qualche gol in più.
Tua figlia quanto ha cambiato la tua vita?
Si, è incredibile come ti cambia la vita. Io non credevo di poter provare questo amore verso di lei invece è una cosa inspiegabile. Ad agosto compirà un anno ed è incredibile, il tempo è volato. Adesso ogni giorno fa una cosa nuova, inizia a gattonare a dire qualche parolina, si avvicina a dire papà, quindi è un emozione continua.
Un giorno le potresti dire che se non avessi fatto il calciatore ti sarebbe piaciuto fare…
Non ti so rispondere perché nella mia testa c’è sempre stato solo questo, giocare a pallone e divertirmi, per poi vedere dove sarei arrivato. Se non avessi fatto il calciatore avrei fatto il maestro d’asilo o non so qualcosa del genere.
Cosa rappresenta per te vestire la maglia dell’Italia?
Un’emozione grande, perché già avere la possibilità di rappresentare la mia città e la mia famiglia è un’emozione. Avere la fortuna di poter rappresentare anche la propria città e la propria Nazione, non penso ci sia niente di meglio. Poi ovviamente come dice papà non bisogna mai accontentarsi, ma sono orgoglioso di far parte della Nazionale.
Come giocatori ti sono sempre piaciuti sia Gerrard che Lampard, ma chi di più tra i due?
Diciamo che tra i due ho sempre preferito Gerrard, mi ha sempre fatto impazzire. Mi piaceva come si muoveva, la sua eleganza, il modo di toccare il pallone. Poi era si elegante ma soprattutto concreto, questa cosa mi piaceva tantissimo.
Mancini ha detto che vuole giocare l’Europeo per provare a vincerlo, può riuscirci questa Italia?
Assolutamente si. Noi stiamo facendo un percorso di crescita e abbiamo, purtroppo, un altro anno di tempo per crescere e migliorare tutti quanti. Il mister ha detto da subito che lui voleva aprire un nuovo ciclo, con tanti giovani, e la rosa è molto giovane infatti, e questo ci aiuta a essere un gruppo più unito. Senza nulla togliere ai più grandi, che poi mi dicono che non li voglio. Siamo un bellissimo gruppo dentro e fuori dal campo, nelle qualificazioni abbiamo dimostrato di essere una grande squadra e andremo agli Europei per dire la nostra, l’anno prossimo ci arriveremo con qualche consapevolezza in più.
Con chi hai legato di più dei giocatori extra-Roma in Nazionale?
In Nazionale io mi trovo bene con tutti, ma quelli con cui sto di più extra-Roma sono Florenzi che ora è al Valencia, anche se alla Roma stavamo sempre insieme, poi Belotti e Immobile, facciamo sempre tutto insieme, anche quando abbiamo un’uscita libera a cena andiamo sempre insieme. Però devo dire che sto bene con tutti, sono fortunato perché sia a Roma che in Nazionale non mi viene in mente qualcuno con cui non mi trovi bene o che mi faccia pensare che non sia una brava persona. Sono orgoglioso di questi gruppi.
[…] Una società più di altre ha immaginato una strada virtuosa e l’ha indicata alle consorelle. E questa società è la Roma. La questione parte da una collaborazione che è stata stretta da quasi un anno (l’accordo risale ad agosto 2019) con il Campus Bio-Medicodi Trigoria. […]
La Roma dunque si è detta disponibile a collaborare con i ricercatori finanziando almeno in parte questa attività. Così da un lato il club avrebbe la garanzia di poter sottoporre tutti i suoi uomini e le sue donne (calciatori, staff, collaboratori e tutti i familiari) ai test, dall’altro consentirebbe al Campus Bio-Medico di proporre all’utente finale, il comune cittadino, l’accesso a un sistema di test a basso costo e quindi alla portata di ogni tasca. La società raggiungerebbe il suo obiettivo e contemporaneamente la comunità ne trarrebbe enorme giovamento. Nell’idea della Roma, attivando ogni società questo tipo di percorso virtuoso ognuna con una struttura ospedaliera di riferimento, si potrebbe garantire la ripresa del campionato ma anche aiutare il paese ad uscire da questa crisi spaventosa. […]
[…] Una società più di altre ha immaginato una strada virtuosa e l’ha indicata alle consorelle. E questa società è la Roma. La questione parte da una collaborazione che è stata stretta da quasi un anno (l’accordo risale ad agosto 2019) con il Campus Bio-Medicodi Trigoria. […]
La Roma dunque si è detta disponibile a collaborare con i ricercatori finanziando almeno in parte questa attività. Così da un lato il club avrebbe la garanzia di poter sottoporre tutti i suoi uomini e le sue donne (calciatori, staff, collaboratori e tutti i familiari) ai test, dall’altro consentirebbe al Campus Bio-Medico di proporre all’utente finale, il comune cittadino, l’accesso a un sistema di test a basso costo e quindi alla portata di ogni tasca. La società raggiungerebbe il suo obiettivo e contemporaneamente la comunità ne trarrebbe enorme giovamento. Nell’idea della Roma, attivando ogni società questo tipo di percorso virtuoso ognuna con una struttura ospedaliera di riferimento, si potrebbe garantire la ripresa del campionato ma anche aiutare il paese ad uscire da questa crisi spaventosa. […]
La Uefa ha diramato un comunicato per chiarire la questione relativa alle date ultime per Champions ed Europa League: «È stato riferito che il presidente UEFA, Aleksander Ceferin, ha dichiarato alla tedesca ZDF che la Champions dovrà terminare entro il 3 agosto. Questo non è vero. Il presidente è stato molto chiaro nel non fissare date precise per la fine della stagione.La UEFA sta attualmente analizzando tutte le opzioni per completare le stagioni nazionali ed europee con l’ECA e l’European Leagues nel gruppo di lavoro istituito il 17 marzo. La priorità principale di tutti i membri del gruppo di lavoro è preservare la salute pubblica. A seguito di ciò l’obiettivo è quello di trovare soluzioni sul calendario per completare tutte le competizioni. Attualmente, sono al vaglio opzioni per giocare partite a luglio e ad agosto, se necessario, a seconda delle date di ripresa e dell’autorizzazione delle autorità nazionali».
La Lega di Serie A è sempre più convinta di poter riprendere a disputare il campionato in corso, evitando di dover assegnare il titolo a tavolino o peggio ancora lasciarlo vagante. Ciò che è emerso nella giornata di ieri durante la conference call con la Uefa è che si tenterà di tornare in campo domenica 24 maggio, addirittura dopo la data che lo stesso presidente Gravina aveva ipotizzato, ossia il 20 maggio. Per domani è stato convocato un altro consiglio di Lega in cui si cercherà di fare il punto della situazione, mentre le squadre attendono di conoscere la data per ricominciare ad allenarsi. Si ipotizza di poter riprendere le attività tra il 15 e il 18 aprile, visto che per ora il Governo ha bloccato ogni attività sportiva solo fino al 13 aprile. Bisognerà però aspettare e valutare giorno per giorno l’evolversi della situazione.
Il presidente della Roma James Pallotta, ha risposto con alcune battute alle dichiarazioni apparse sul sito di Sky Sport che titolava trattativa saltata con il gruppo Friedkin (articolo poi successivamente corretto, ndr).
“Che ‘cielo’ (giocando sulla traduzione di Sky, ndr) fai?”
Queste le parole del presidente in merito alle ultime indiscrezioni. Poi una battuta sulla trattativa.
Al momento, l’affare è ancora possibile? “Sempre possibile”.