Celik trasformato: da esterno in ombra a colonna della difesa

Emanuele Papi – Tra le sorprese più inattese della Roma targata Gasperini c’è Zeki Celik, passato in pochi mesi da comprimario silenzioso a elemento fondamentale del reparto difensivo. Arrivato come esterno e spesso relegato a riserva nelle passate stagioni, il turco è stato reinventato da Gasperini come braccetto nella difesa a tre, un ruolo in cui sta dimostrando qualità che in pochi gli riconoscevano. La prestazione contro il Verona, impreziosita dall’assist per il gol di Dovbyk, ha certificato la sua trasformazione: sicuro dietro, utile in fase di costruzione e capace di incidere anche in avanti.

Il cambio di ruolo lo ha rigenerato: da terzino timido e discontinuo a difensore solido e determinato. Gasperini lo ha voluto responsabilizzare, facendolo diventare parte integrante di un sistema difensivo che si affida non solo ai centrali puri, ma anche a giocatori duttili come lui. Celik ha risposto con prestazioni in crescendo, conquistando la fiducia dell’allenatore e il rispetto dello spogliatoio.

La sua evoluzione è emblematica del lavoro di Gasperini: valorizzare chi sembrava ai margini e trasformarlo in un punto di forza. Oggi Celik è molto più di una semplice alternativa: è una colonna difensiva, un giocatore che garantisce affidabilità e spirito di sacrificio. Il suo percorso è appena iniziato, ma la Roma può sorridere: da gregario in ombra a titolare di riferimento, Celik è diventato un esempio di come un’idea tattica possa cambiare la carriera di un calciatore.

Celik, il 2025 è stato l’anno della rinascita: il turco si sta guadagnando il rinnovo

Emanuele Papi – Tra le sorprese più inattese della Roma targata Gasperini c’è Zeki Celik,  che già dagli ultimi mesi di Ranieri era passato da comprimario silenzioso a elemento fondamentale del reparto difensivo. Arrivato come esterno e spesso relegato a riserva nelle passate stagioni, il turco è stato confermato da Gasperini come centrale di destra nella difesa a tre, un ruolo in cui sta dimostrando qualità che in pochi gli riconoscevano. La prestazione contro il Verona, impreziosita dall’assist per il gol di Dovbyk, ha certificato la sua trasformazione: sicuro dietro, utile in fase di costruzione e capace di incidere anche in avanti.

Il cambio di ruolo lo ha rigenerato: da terzino timido e discontinuo a difensore solido e determinato. Anche Gasperini, dopo una prima breve fase in cui gli ha preferito Hermoso, si è ricreduto, mettendo in campo con continuità l’ex Lille. Celik ha risposto con prestazioni in crescendo (MVP contro il Verona e migliore dei giallorossi contro il Lille), conquistando la fiducia dell’allenatore.

La sua evoluzione è emblematica del lavoro di Gasperini: valorizzare chi sembrava ai margini e trasformarlo in un punto di forza. Oggi Celik è molto più di una semplice alternativa: è una colonna difensiva, un giocatore che garantisce affidabilità e spirito di sacrificio. Il suo percorso è appena (ri)cominciato, ma la Roma può sorridere: da gregario in ombra a titolare di riferimento, Celik è diventato un esempio di come un’idea tattica possa cambiare la carriera di un calciatore.
Adesso si potranno aprire i discorsi sul rinnovo visto che il turco andrà in scadenza il prossimo 30 giugno, ma nell’arco di tutto il 2025 il classe ’97 si è meritato senza ombra di dubbio l’estensione del suo accordo, una prospettiva che appena un anno fa sembra del tutto improbabile.

Nazionali, ecco gli impegni dei giocatori della Roma

Emanuele Papi – Il derby di ieri sera ha chiuso un mini ciclo che ha visto la Roma mettere una pezza al pessimo inizio di campionato portandosi a soli tre punti della zona Champions.
Ma adesso è giunta l’ultima sosta delle Nazionali dell’anno che vedrà impegnati ben 12 calciatori giallorossi.

Tra i “bambini” sono stati chiamati sia Bove, con l’Under 21 azzurra, che Zalewski. L’esterno, dopo una breve parentesi con l’Under 21 polacca, si è ripreso la Nazionale maggiore guidata dal ct Probierz.

Mourinho dovrà fare a meno ovviamente anche dei Big della sua squadra. Lukaku guiderà con la fascia da capitano il Belgio nelle ultime sfide delle qualificazione a Euro24, seppur i fiamminghi abbiano già staccato il pass per l’edizione irradiata.
Gli altri “europei” raggiungeranno rispettivamente i propri Paesi nelle prossime ore. Rui Patricio è stato chiamato da Martinez con il Portogallo, seppur ormai sia delegato al ruolo di secondo. Celik e Kristensen sono stati anche loro chiamati dai rispettivi ct, lasciando solo a Trigoria il loro compagno di reparto olandese, Karsdorp.

Tra coloro che faranno i viaggi intercontinentali ci sono N’Dicka e Aouar, rispettivamente con Costa d’Avorio e Algeria, ed entrambi saranno occupati per le qualificazione al Mondiale 2026.
Partiranno anche i due argentini chiamati da Scaloni. Dybala torna a vestire la maglia della Seleccion dopo aver saltato le ultime due chiamate per infortunio. Mentre ormai Paredes è un pilastro della squadra campione del mondo.

Quelli che viaggeranno di meno saranno gli italiano chiamati da Luciano Spalletti. Infatti Cristante ed El Shaarawy, escluso a sorpresa Mancini, sono stati convocati per le sfide degli azzurri. Queste che saranno decisive per partecipare al prossimo Europeo contro Macedonia del Nord e Ucraina.
Con la prima sfida in ordine temporale che si giocherà all’Olimpico di Roma.