Calciomercato Roma, gli obiettivi per l’attacco

Gianluca Notari – Superata la delusione Malcom, la dirigenza romanista è ancora alla ricerca di un esterno d’attacco. In quest’ottica, sono tanti i nomi accostati nelle ultime ore alla Roma. Uno di questi è quello di David Neres: classe 1997, brasiliano, di proprietà dell’Ajax. Monchi, con l’acquisto di Justin Kluivert e la trattativa per Hakim Ziyech, ha dimostrato di guardare con estremo interesse in casa dei Lancieri, ma il costo del cartellino potrebbe essere molto alto: tra i 40 e i 50 milioni di euro. Non è escluso che il ds provi a fare un tentativo, ma l’operazione rimane molto difficile.

Nel caso in cui non riuscissero ad abbassare le richieste del club di Amsterdam, i giallorossi hanno già alcuni nomi di riserva: il primo di questi è Suso, per cui la Roma ha già dimostrato un certo interesse nei giorni scorsi. L’offerta di Monchi sarebbe di 20 milioni di euro più il cartellino di Diego Perotti, ma per il momento il Milan non ne vuole sentir parlare. Altri giocatori che interessano allo staff giallorosso sono quelli di Leon Bailey del Leverkusen, Federico Chiesa della Fiorentina oltre alla suggestione di Angel Di Marìa del Paris Saint-Germain, dato per sicuro partente dai media francesi.

Per quanto riguarda Bailey, si tratta di un ritorno di fiamma: il giocatore di origini giamaicane era stato vicino ai giallorossi nel 2016, quando vestiva la maglia del Genk, ma nel gennaio del 2017 optò per il trasferimento in Germania. Il valore del suo cartellino, ad oggi, si aggira attorno ai 40 milioni di euro, ma si potrebbe abbassare verso la fine del mercato.
Non costerebbe certo meno Federico Chiesa: Monchi sembra innamorato del giocatore della Fiorentina, ma le richieste dei viola, per il momento, sono state altissime: 70 milioni. A queste cifre l’affare è infattibile, ma con alcune contropartite il prezzo potrebbe abbassarsi notevolmente. Infine, il caso Di Marìa: chiuso dagli acquisti di Neymar e Mbappé, l’argentino sembra già con le valigie in mano, pronto a lasciare Parigi. Per lui si è parlato soprattutto di Inter e Atletico Madrid, ma a costi contenuti Monchi potrebbe fare un tentativo.

Gianluca Notari

Calciomercato Roma, gli obiettivi per il centrocampo

Gianluca Notari – Lo shopping compulsivo di Monchi non sembra volersi fermare: sono già tante lo operazioni dello spagnolo sia in entrata che in uscita ma, come confermato in settimana dal presidente James Pallotta (“Monchi ha fatto una buona campagna acquisti, e non abbiamo ancora finito. I soldi della cessione di Alisson ci danno la possibilità di rinforzare almeno un altro paio di ruoli. Io, Monchi e Baldini abbiamo parlato per più di un’ora riguardo alcuni di giocatori in diversi ruoli“), le sorprese non sono finite. In particolare, il direttore sportivo sembra essersi concentrato su due diversi profili.

TONALI – Il primo di questi è Sandro Tonali, regista classe 2000 del Brescia. Tonali sembra essere un profilo perfetto per il tipo di mercato della Roma: un giocatore di assoluta qualità, giovane e che costa ancora relativamente poco. Tornando a parlare di Tonali, a prima offerta dei giallorossi è infatti di 10 milioni di euro: probabilmente non basteranno, ma la sensazione è che i capitolini stiano tentando di bruciare la concorrenza di Inter e Juventus. A conferma dell’interesse della Roma, sono anche arrivate le parole di Roberto La Florio, agente del giocatore: “Sì, la Roma lo ha cercato, si è fatta avanti direttamente con il Brescia. Ci sono delle situazioni in ballo, vediamo cosa deciderà il presidente Cellino. Nel calciomercato può succedere di tutto. Tonali comunque è molto tranquillo e felice al Brescia“. La candidatura del centrocampista del Brescia sarebbe ulteriormente rilanciata soprattutto nel caso in cui Monchi decidesse di privarsi di Maxime Gonalons: il francese nella sua prima stagione in Serie A non ha convinto ed Eusebio Di Francesco sembra volerlo scaricare. Su di lui sono vigili l’Everton e il Crystal Palace, ma al momento non c’è nulla di concreto.

NZONZI – Un altro nome, sempre per il ruolo di centrocampista centrale, è quello di Steven Nzonzi del Siviglia. Il suo è un profilo totalmente diverso da quello di Tonali: Nzonzi, 12 anni più grande del centrocampista del Brescia, si è infatti appena laureato Campione del Mondo con la maglia della Francia e il suo cartellino costa certamente di più di quello di Tonali. Tuttavia, non è escluso che Monchi possa fare un tentativo per provare a riacquistare un giocatore che lui stesso aveva portato al Siviglia negli anni scorsi. Le cifre dell’operazione si aggirano attorno ai 30 milioni di euro, forse qualcosina in più, anche se ciò che spaventa maggiormente la dirigenza giallorossa è l’ingaggio che dovrebbe garantire al giocatore, non meno di 4 milioni a stagione. Tanti, forse, ma Nzonzi sarebbe un assoluto valore aggiunto nella rosa della Roma, garantendo anche quella dose di esperienza che i tanti giovani presenti in squadra potrebbero non avere.

ALTERNATIVE – Non solo Tonali e Nzonzi, anche se questi due restano i nomi più caldi in orbita Roma. Le alternative sono diverse: su tutti, Nicolò Barella del Cagliari, già accostato ai giallorossi nella sessione di mercato invernale. Il giocatore piace molto dalle parti di Trigoria, ma il prezzo di 50 milioni fissato dal club sardo ha allontanato anche i più temerari. Altri due nomi annotati sul taccuino di Monchi sono quelli di Tanguy Ndombele del Lione ed Hector Herrera del Porto, ma anche qui le alte valutazioni dei rispettivi cartellini potrebbero costringere il direttore sportivo a guardare altrove.

Gianluca Notari

Trigoria, la presentazione di Coric e Bianda. Monchi: “Ziyech e Forsberg ci piacciono, Mertens no”

(Keivan Karimi) – Oggi è andata in scena la conferenza stampa di presentazione a Trigoria di due dei nuovi acquisti della Roma, ovvero Ante Coric e William Bianda, arrivati rispettivamente da Dinamo Zagabria e Lens:

CORIC:

Quali sono le tue sensazioni?

“Un piacere allenarsi con questi giocatori, con Daniele e gli altri. Sono molto felice di essere qui e non vedo l’ora di iniziare”.

Ti ritrovi nel paragone con Modric? Meglio regista o intermedio?

“Ovviamente mi piace Modric, miglior giocatore della Croazia. Quando la gente dice che gioco come lui sono molto felice ma devo migliorare molto ancora. Sono molto più in basso di Modric e devo lavorare e migliorare tantissimo”.

Quanto è stato importante trovare subito De Rossi al primo allenamento?

“Molto importante sicuramente. Quando l’ho incontrato sono stato così felice, è un grande giocatore, il capitano della squadra. Possiamo imparare molto da lui sotto il profilo caratteriale e calcistico”.

Aspettative di crescita? Ruolo?

“Voglio iniziare ad allenarmi per mostrare quel che valgo e sarà l’allenatore a decidere quanto giocherà. La mia posizione è quella di centrocampista offensivo ma devo migliorare in fase difensiva”

BIANDA:

Con che spirito inizi questa avventura?

“Il passaggio alla Roma è un grande cambiamento e credo andrà tutto al meglio. Un onore essere in un grande club”.

Ti hanno paragonato a Varane. Ti ci ritrovi?

“In Francia si fa spesso questo paragone, forse perché veniamo dallo stesso club. Lui è un campione già affermato”.

Quanto è stato importante trovare subito De Rossi al primo allenamento?

“Molto importante per un giovane trovare subito De Rossi. Mi ha subito messo a mio agio, abbiamo anche chiacchierato un po’”.

Quali aspettative di crescita hai a Roma?

“Ci sarà grande concorrenza come tutti i grandi club. Sono molto giovane e devo imparare molto per farmi trovare pronto”.

MONCHI:

A chi li paragonerebbe?

“Non mi piace paragonare i giocatori, ognuno è differente dagli altri. Hanno fatto il loro percorso e hanno margine di crescita e tante qualità. William è veloce e forte fisicamente, Coric è un giocatore di una qualità e di grande personalità. Deve migliorare a livello fisico”.

Crede di aver messo tutto a disposizione del tecnico?

“Credo che fine alla fine del mercato ci saranno possibilità di acquistare. Annuncio l’acquisto del terzo portiere dal Brasile, dal Palmeiras, Daniel Fuzato. Quesoìto significa che non siamo mai fermi: la Roma sempre sarà pronta per capire se ci sarà qualcosa di interessante da prendere”.

A che punto è la situazione per il rinnovo di Florenzi?

“E’ allo stesso punto dell’ultima conferenza stampa in cui abbiamo parlato, quella di presentazione di Pastore. E’ una trattativa difficile perché è un grande giocatore, la Roma ha fatto una grande offerta e capisco che lui abbia le sue richieste. Stiamo lavorando, sono fiducioso ma non è cambiato tanto. Alessandro non avrà mai un ultimamatum: è un figlio di Roma, sto lottando tutti i giorni per farlo rinnovare”.

La situazione di Alisson?

“Mi dispiace quello che è successo ieri, tifavo per il Brasile, anche per Alisson. La risposta su Alisson è la stessa su Florenzi, non c’è nessuna novità, fino ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna offerta. Dire che abbiamo in testa un prezzo è strano, se non abbiamo avuto offerte non dobbiamo pensare ad un prezzo. Ora Alisson va in vacanza e rientrerà con la squadra quando finirà le vacanze. Non c’è altra idea. Se ci fossero novità le valuteremo, ma non è cambiato niente rispetto all’altro giorno. Non è arrivato niente”.

Osserverà Forsberg oggi.

“E’ forte, come tanti al Mondiale, ma sapete che non prendo giocatori al mondiale. Dobbiamo distinguere tra giocatori che piacciono e giocatori da prendere. Ieri ad esempio mi è piaciuto un calciatore belga, Hazard, ma non significa che lo prenderò (ride, ndr)”.

Mertens è un obiettivo della Roma?

“No”.

Ziyech è un obiettivo concreto?

“Mi è sempre piaciuto, non posso dire no al 100% ma è vero che nel suo ruolo oggi abbiamo tanti giocatori”.

Monchi chiede fiducia: “Il mio lavoro è vincere”

Gianluca Notari – Cinque Europa League, due Coppe del Re, una Supercoppa di Spagna e una Supercoppa Europea. Quando Monchi dice che il suo mestiere è quello di vincere, forse non ha tutti i torti. Quelle elencate sopra sono tutte le coppe vinte dal direttore sportivo quando era a Siviglia, un club dove ha speso una buona parte della sua vita, prima da calciatore e poi da dirigente. Infine, dopo anni di successi, la scelta di venire a Roma, per “poter essere il vero Monchi“, parola sua.

Intervistato da Gianluca di Marzio durante il programma Calciomercato, l’Originale di Sky, Monchi ha fatto conoscere alcuni lati di sé fino ad ora poco noti ai tifosi, come ad esempio il suo stacanovismo: “Arrivo a Trigoria alle 7.30: la mattina ho bisogno di fare esercizio fisico e quella è l’ora in cui non mi chiama nessuno“. Tra le sue passioni ci sono quella per il Carnevale di Cadice (“E’ un Carnevale diverso, e nel 2010 ho fatto il concorso di canto. Arrivai nono su 180 partecipanti“) e quella per la Roma:Sono innamorato di questa società dal momento in cui sono arrivato. Ho capito subito quanto i tifosi tengono a questa società“. Eppure, la Roma non è solo passione, ma anche tanto lavoro. Lo sa bene il ds, che dice la sua sull’impronta che vorrebbe dare alla sua squadra: “I numeri sono importanti perché siamo un’azienda, ma per i tifosi servono i trofei. In quegli anni a Siviglia quello che conta sono i trofei, e questo per ora mi manca a Roma. Io capisco perfettamente i tifosi, loro non vogliono parlare di numeri, vogliono vincere, questo è il mio lavoro. Dobbiamo costruire una società non per vincere, ma per farlo in forma continua. I tifosi non vogliono le promesse, vogliono i risultati. Li capisco, ma chiedo un po’ di fiducia: il mio obiettivo è quello di renderli felici seguendo i loro desideri“.

Monchi nel centro sportivo di Trigoria. Alla sua destra, il giornalista Gianluca Di Marzio

Poi, un focus su alcune operazioni. Sull’operazione Salah non ci sono rimpianti: “Rammarico? Alla fine possiamo arrivare a 50 milioni con i bonus, ma in quel momento avevamo bisogno di vendere e quella era un opzione importante. Poi i casi di Neymar e Mbappe hanno fatto saltare il mercato, ma in quel momento era necessario vendere“.
Lo spagnolo si sofferma poi sulla mancata cessione di Edin Dzeko al Chelsea dello scorso mese: “Noi abbiamo cominciato a parlare con loro per Emerson, poi loro hanno parlato di Edin. Gli abbiamo detto di fare un’offerta, noi abbiamo ascoltato e gli abbiamo fatto una richiesta. Loro non credo abbiano trovato mai un accordo con Dzeko. Noi volevamo vendere Emerson, non eravamo convinti di vendere invece Dzeko. Non hanno mai raggiunto la cifra che noi abbiamo richiesto“.
Dopotutto, la partenza del bosniaco avrebbe potuto giovare a Patrik Schick, che fino ad ora si è dimostrato poco incisivo: “Avremmo preso sicuramente un sostituto se lui fosse partito, ma è vero che la fiducia che abbiamo in Schick e Defrel è tanta, per questo eravamo tranquilli. Ma è sicuro che se Edin fosse partito avremmo preso un attaccante“. Proprio a proposito di Schick e Defrel, Monchi ha voluto rispondere ai tifosi che lo rimproverano di aver speso una fortuna: “Le cifre che si sanno non sono quelle. Fino ad oggi abbiamo speso 5 milioni per Schick e 6 per Defrel. Schick lo paghiamo in 5 anni e non sappiamo ancora quanto sarà. Non sono 42 milioni, non è così. In questo anno noi spenderemo 6 milioni per Schick, è un’operazione comoda per noi. Credo che Patrik diventerà fortissimo per la Roma“.

Infine, una battuta su alcuni temi caldi in casa Roma, come il rinnovo di Florenzi e la reiterata assenza dalla Capitale di Pallotta:Io e il presidente abbiamo un rapporto bellissimo. Alcune volte ho sentito che manca la sua presenza, mentre io gli dico di essere meno presente. Io parlo tutti i giorni con lui, lui è molto vicino alla squadra e alla società e ne è costantemente preoccupato. Lui ha in mente una Roma campione e così sarà. Florenzi? Rimarrà qui ancora per tanti anni“.

È chiaro che non sarà una cosa immediata per Monchi inserirsi a pieno nel mondo Roma: dopo aver speso una vita intera a Siviglia, dovrà lavorare molto prima di capire a pieno i meccanismi di questo ambiente. I presupposti, però ci sono tutti: è un ds stimato in tutto il mondo, capace di tenere alto il livello qualitativo della squadra senza mai perdere d’occhio il budget. Certo, il suo profilo rappresenta una discontinuità rispetto al passato, ma un elemento esterno come lui potrebbe segnare finalmente il famoso salto di qualità che troppo spesso la Roma ha mancato, perdendosi nei paradossi di una società dal sicuro potenziale ma dal suo mancato esercizio.

Gianluca Notari

Emerson Palmieri: un infortunio di troppo e una bella storia da raccontare

Gianluca Notari – Tutto è bene ciò che finisce bene. Così si è soliti dire quando, tutto sommato, i danni non superano i vantaggi. Ed è così che si può dire riguardo al mercato della Roma, conclusosi con una cessione ed un acquisto. Un terzino sinistro per un altro, uno brasiliano e l’altro argentino. Emerson Palmieri si è ufficialmente accasato al Chelsea per una cifra di circa 25 milioni di euro, realizzando una plusvalenza non da poco, visto che era stato acquistato dai giallorossi per 2 milioni – meno di un decimo della cifra a cui è stato rivenduto -. In questa stagione Emerson aveva indossato la maglia porpora solamente due volte, per appena 105 minuti. Complice la rottura del legamento crociato subito il 28 maggio scorso, nella partita contro il Genoa, che però non gli aveva impedito di entrare in campo a fine gara per rendere omaggio a Francesco Totti, alla sua ultima volta con il 10 sulle spalle.

La parabola dell’italobrasiliano nella Capitale ha assunto con il passare dei mesi le sembianze di un miracolo sportivo: arrivato come oggetto misterioso dal Santos – dopo una precedente esperienza in Italia al Palermo -, con Garcia non vede praticamente mai il campo di gioco. Poi l’avvicendamento in panchina tra il francese e Spalletti, il quale intravede in lui subito qualcosa di speciale, su cui lavorare ma soprattutto su cui scommettere. Ma la prima volta sembra dar torto al tecnico di Certaldo. Nella gara di ritorno dei playoff di Champions League contro il Porto, Emerson entra in campo spaesato, nervoso, e la sua prestazione ne risente: dopo aver preso il posto in campo di Paredes, dopo appena 9 minuti rimedia un rosso diretto per un brutto intervento ai danni del messicano Corona. Un altro rosso, per la verità, visto che prima di lui era stato espulso anche De Rossi per un’entrata killer su Maxi Pereira. Roma in 9, 0-3 il risultato finale. Addio Champions. Decisamente non il miglior modo di iniziare una stagione.

Ma il classe ’94 non si lascia abbattere, ed in sinergia con il proprio allenatore confeziona una stagione memorabile, fatta di tante buone partite, diverse ottime prestazioni e qualche gol, di cui uno splendido contro il Villarreal in Europa League. La Roma, anche quell’anno, non vincerà nulla, ma la sensazione che rimane è che la squadra sia forte, fortissima, perché altrimenti non si fanno 87 punti in campionato. Come detto prima, però, l’infortunio complica non poco l’inizio della stagione corrente. Poi l’offerta dei Blues e i conti in rosso: Monchi e colleghi accettano, e tanti saluti.

Su Jonathan Silva, il nuovo acquisto giallorosso arrivato dallo Sporting, si sa poco. Tanta gavetta in Argentina, la prestigiosa maglia del Boca, il salto in Europa, un paio di apparizioni con la Selecciòn. Niente più.
La sensazione di fronte al suo annuncio è stata simile a quella che fu quando venne reso noto l’ingaggio di Emerson.
A ‘sto punto, speriamo anche il seguito.

Gianluca Notari

Chelsea pigliatutto. Dopo il sondaggio per Emerson, i blues puntano anche Dzeko

Simone Burioni – Doppie sirene inglesi. “Chelsea su Emerson”, “Il Chelsea punta Dzeko”. Sono le due frasi che hanno fatto preoccupare i tifosi della Roma negli ultimi giorni. Il brasiliano era accostato alla Juventus, che già nella scorsa primavera si era avvicinata molto al terzino sinistro, ma improvvisamente è spuntato il Chelsea di Conte a fare la voce grossa. Senza perder tempo i blues si sono affacciati anche sulla possibile trattativa Dzeko.

MONCHI FA MURO – Riguardo al bosniaco, il ds giallorosso Monchi non vuole privare Di Francesco di uno dei suoi trascinatori e sembra non voler intavolare per nessun motivo una trattativa con il club inglese. Possibile pressing forsennato da parte dei blues nelle ultime ore del mercato invernale, ma per portare a Londra il numero 9 della Roma, che lo scorso anno ha chiuso la stagione da capocannoniere con 29 gol, servirà un’offerta irrinunciabile considerando anche che una vera alternativa a Dzeko nella rosa di Difra non esiste, se non Schick. Il ceco però deve ancora sbocciare e al momento non assicura una certezza per il tecnico giallorosso.

TENTAZION-E-MERSON – Altro discorso è quello legato al terzino classe ’94 che potrebbe essere sacrificato. Sulla stessa fascia l’imponente Kolarov ha oscurato il ritorno del brasiliano, infortunatosi nella partita d’addio di Francesco Totti il 28 maggio scorso, e la società di Trigoria potrebbe essere invogliata a lasciarlo partire se il Chelsea metterà sul piatto un’offerta ragionevole, che però non è ancora arrivata. Intanto Monchi sta pensando a dei possibili sostituti come lo svincolato Siqueira, ex Atletico Madrid. Particolare attenzione alle ultime ore del mercato di gennaio, che potrebbero essere infuocate. Il countdown sta per iniziare.

Simone Burioni

Su Alisson PSG e Liverpool, “no” secco di Monchi. Peres pronto a partire, Florenzi: aria di rinnovo

Simone Burioni – “Alisson no, punto e a capo”. È la risposta del ds Monchi alle telefonate di Liverpool e PSG. Il soggetto in questione, Alisson, è uno dei migliori giocatori romanisti della prima parte di stagione ed elemento cardine della squadra di mister Di Francesco.

MENTALITA’ VINCENTE – Monchi è stato chiaro: “Serve una mentalità vincente”. Il ds spagnolo dà l’esempio in primis e respinge con personalità gli interessamenti di Liverpool e PSG per il portiere brasiliano. Una proposta inferiore ai cinquanta milioni verrà difficilmente presa in considerazione e l’ipotesi di veder partire l’estremo difensore giallorosso già da gennaio è pressoché nulla. Altro discorso è quello relativo al mercato estivo, ma il prezzo rimane intrattabile.

BRUNO PERE$ – Profumo di entrate monetarie per la possibile cessione di Bruno Peres. Il brasiliano sembra prossimo alla partenza, il suo procuratore aveva incontrato Monchi prima di Natale per chiedere la cessione, ma la Roma intende cederlo con la formula del prestito con obbligo di riscatto per una cifra compresa tra i nove e i dodici milioni di euro. Senza mezzi termini il ds spagnolo è chiaro: queste le condizioni da rispettare o il calciatore rimarrà a Trigoria. Sull’ex Torino, costato circa 14-15 milioni di euro, in pole ci sarebbero Galatasaray e Benfica, con i turchi che sembrano essere in vantaggio.

RINNOVO FLORENZI – Ramon Monchi dovrà affrontare anche una trattativa riguardo ad un rinnovo contrattuale delicato: quello di Alessandro Florenzi. Il jolly della Roma si trova di fronte ad un bivio: seguire le orme di Totti e De Rossi o allontanarsi dalla Capitale, luogo nel quale è amatissimo. La situazione si sta muovendo proprio in questi giorni e potrebbero esserci novità di un rinnovo contrattuale sulla base di tre milioni, o almeno questo è quello che spera Monchi.

Simone Burioni

Primavera, Napoli-Roma 2-2. Corlu porta in vantaggio i giallorossi, ribaltati da Gaetano. Sdaigui regala il pareggio in extremis

Simone Burioni – La Roma Primavera pareggia con il Napoli fuori casa al termine di una partita ricca di colpi di scena. Gli uomini di Alberto De Rossi si portano in vantaggio con Corlu, recuperato nei primi dieci minuti del secondo tempo dalla doppietta di Gaetano. Roma che non si arrende trovando il pareggio in extremis con Sdaigui che regala un punto ai giallorossi.

IL TABELLINO

Marcatori: 13′ Corlu (Roma), 48′ e 56′ Gaetano (Napoli), 94′ Sdaigui (Roma).
Note: 1′ di recupero nel primo tempo e 4′ nel secondo tempo.

NAPOLI (4-2-3-1): Schaeper; Schiavi, Esposito, Marie-Sainte, Scarf; Otranto, Basit; Mezzoni, Gaetano, Zerbin; Russo.
A disposizione: D’Andrea, Maisto, Bartiromo, Pizza, Micillo, Energe, Coglitore, Sgarbi, D’Alessandro, Palmieri.
Allenatore: Lorentino Beoni

AS ROMA (4-3-3): Romagnoli; Bouah, Ciavattini (C), Cargnelutti, Valeau; Sdaigui, Marcucci, Riccardi; Corlu, Antonucci, Besuijen.
A disposizione: Greco, Zamarion, Diallo, Kastati, Semeraro, Meadows, Cappa, D’Orazio, Pezzella, Petrungaro, Trucescu, Petruccelli.
Allenatore: Alberto De Rossi

Arbitro: Vincenzo Fiorini di Frosinone
Assistenti: Domenico Palermo di Bari e Michele Falco di Bari

LIVE

SECONDO TEMPO

95′ – FINISCE QUI. La Roma pareggia in extremis al termine di una partita ricca di occasioni.

94′ – GOOOOOOOOOOOOOOOOOL!!! Pareggio all’ultima occasione con Sdaigui che insacca su corner dopo una ribattuta. Pareggio della Roma!

90′ – Antonucci sfonda sulla destra e mette in mezzo, ma non c’è nessuno a raccogliere il passaggio.
I minuti di recupero saranno quattro.

87′ – Riccardi conclude dal limite dell’area di rigore, ma il portiere blocca a terra. Sul ribaltamento di fronte Napoli pericoloso con un tiro ravvicinato.

84′ – Cargnelutti colpisce bene di testa su un bel cross, senza però trovare lo specchio della porta. Roma vicina al gol.

76′ – Corlu! Conclusione potentissima dalla destra, grande risposta di Schaeper.

72′ – Cambio per mister Beoni, esce Zerbin ed entra Palmieri.

70′ – Roma che chiude il Napoli nella propria metà campo e conquista un calcio d’angolo.

69′ – Antonucci calcia dalla sinistra, ma il tiro è debole e non impensierisce Schaeper.

67′ – A calciare va Corlu, ma la palla finisce sulla barriera.

66′ – Riccardi scatenato. Conquista un ottimo calcio di punizione da posizione centrale.

64′ – Buona azione dei giallorossi sulla destra, Riccardi arriva al tiro da ottima posizione, ma c’è una deviazione e la palla termina sul fondo. Sarà calcio d’angolo.

62′ – Doppia chance per Cargnelutti, prima viene anticipato dalla difesa del Napoli, poi ci riprova di testa sugli sviluppi di un corner, ma la conclusione è centrale e il portiere blocca.

61′ – La Roma torna in attacco e lo fa conquistando una punizione sulla destra.

58′ – Roma pericolosa con Marcucci che va direttamente in porta su punizione, buon intervento di Schaeper che respinge.

57′ – Ammonito Esposito per un fallo sulla sinistra.

56′ – Raddoppio del Napoli! Ancora Gaetano che raccoglie un cross basso dalla destra e insacca da pochi passi. Roma recuperata e superata.

54′ – Buona azione della Roma che non riesce a sfondare in area.

48′ – Goal del Napoli! Gaetano batte Romagnoli con un bel diagonale, ma la Romaprotesta per un presunto fallo dei partenopei in avvio di azione.

45′ – Inizia il secondo tempo con il Napoli in battuta. Nessun cambio per Alberto De Rossi.

PRIMO TEMPO

45′ + 1 – Cambio per il Napoli: Marie-Sainte non ce la fa, dentro Bartiromo.

45′ – Un minuto di recupero.

43′ – Roma che prova a chiudere il primo tempo in attacco, ma senza impensierire il Napoli.

38′ – Fantastica azione di Russo che supera tre uomini in area, ma nessuno riesce a raccogliere il suo cross.

35′ – Partita a ritmi altissimi con continui ribaltamenti di fronte. Roma ancora avanti nel risultato, ma il Napoli è vivo.

34′ – Russo riesce a concludere da posizione defilata, Romagnoli è attento e blocca.

29′ – Giallorossi pericolosi in due occasioni. Prima Sdaigui conquista un corner dopo un tiro al volo, poi Roma che sfiora il raddoppio su un colpo di testa terminato qualche centimetro sopra la traversa.

25′ – Napoli che sfiora il pareggio con un tiro al volo di Zerbin, ma il gioco viene fermato per posizione di offside.

22′ – Ancora Corlu ci prova dopo una buona azione in solitaria, ma la sua conclusione termina a lato lontana dallo specchio.

18′ – Partenopei pericolosi con un colpo di testa di Esposito che termina sul fondo.

15′ – Roma vicina al raddoppio con Antonucci che non spara alto da buona posizione.

13′ – GOAL DELLA ROMA!!! Corlu raccoglie un passaggio orizzontale e insacca con un bel sinistro a giro, nulla da fare per Schaeper.

9′- Grande parata di Romagnoli sugli sviluppo del corner. Napoli che continua a pressare e va vicino al gol con un tiro in diagonale.

8′ – Zerbin fa una bella discesa sulla fascia e conquista un calcio d’angolo.

2′ – Roma in avanti, costringe il Napoli al doppio corner.

0′ – Inizia la partita, batte la Roma.

Simone Burioni

Lotti: “Come Governo vogliamo fare di tutto affinché lo Stadio della Roma si realizzi”

Simone Burioni – Luca Lotti, Ministro per lo Sport, questo pomeriggio alle ore 15:00 ha partecipato alla partita di calcio a sette per dire no alla violenza sulle donne. Il politico al termine dell’evento ha rilasciato alcune dichiarazioni ai nostri microfoni riguardo allo Stadio della Roma. Queste le sue parole:

E’ stanco dopo questa partita?
Sono molto stanco (ride, ndr). Ci siamo divertiti, abbiamo giocato, ma quello che contava era il messaggio che abbiamo lanciato oggi. Quindi un calcio alla violenza e questo credo che sia l’unico messaggio di questa giornata.

Il suo intervento di ieri durante la Conferenza dei Servizi per lo stadio della Roma è stato decisivo?
Confermo che come Governo vogliamo fare di tutto affinché lo stadio si realizzi. C’è una Conferenza dei Servizi aperta e quindi aspettiamo lunedì l’esito. L’importante è che ci siano tutte le carte in regola, come abbiamo sempre chiesto in questi mesi, che però finalmente si arrivi all’approvazione definitiva. Se servirà mettersi tutti intorno al tavolo, le istituzioni, il Comune, il Governo, la Regione, per far si che ci sia un qualcosa in più per chiudere il progetto il Governo c’è. L’importante è che si riesca a mettere la parola fine alla Conferenza dei Servizi e finalmente dare il via libera a questi lavori di un progetto atteso da troppo tempo dai romani e dai romanisti soprattutto.

Come intendete finanziare il ponte di Traiano e quale sarà l’iter che si seguirà per la realizzazione?
Non è un problema di ponte, o meglio, c’è una Conferenza dei Servizi in corso. Noi daremo la nostra disponibilità per migliorare la viabilità. Quello che conta è arrivare alla fine del progetto, poi se ci saranno degli interventi per migliorare la viabilità, tutti insieme troveremo il modo di metterci a sedere e realizzarli.

Il tutto rientrerà nella legge di bilancio?
Vediamo quello che dirà lunedì la Conferenza dei Servizi e poi faremo tutte le nostre valutazioni.

Simone Burioni

Moscardelli: «Grazie Totti per le emozioni che mi hai dato. Scudetto? La Roma c’è. Vinciamo il derby»

Simone Burioni – Davide Moscardelli, giocatore dell’Arezzo ma noto per la sua fede romanista, è stato intervistato dalla nostra redazione. Tra i diversi argomenti trattati, l’ex Bologna e Chievo ha parlato di Nazionale, di TottiDe Rossi e, immancabilmente, di derby. Queste le sue parole:

Due anni che sei ad Arezzo, come ti trovi?
Bene, molto bene. Soprattutto l’anno scorso ho fatto un buon campionato con la squadra, quest’anno stiamo trovando un po’ di difficoltà specialmente nelle partite in casa, l’opposto dell’anno scorso, quindi dobbiamo migliorare quello. Di strada ancora ce n’è da fare, speriamo di migliorare il prima possibile.

Hai iniziato come terzino sinistro, poi come sei finito in attacco?
Ero meno di un bambino quindi i miei ricordi sono da attaccante vero, forse stavo troppo avanti e al mister non piaceva questa cosa quindi mi ha spostato in avanti comunque è sempre stato il ruolo che mi piace di più anche perché il calcio si basa tutto sul gol, volevo un ruolo da protagonista.

29 agosto 2010. Il tuo primo gol in Serie A all’esordio contro il Catania. Ci racconti questa giornata?
Ho dormito poco prima e dopo. È un ricordo bellissimo, finalmente la Serie A a trent’anni, già solo quello era stupendo. Il pensiero era di godermi quella partita, poi è arrivato anche il gol e la vittoria quindi per un calciatore è stata la giornata perfetta.

La tua prima partita allo stadio Olimpico è stata all’addio di Bruno Conti. Com’è andata? Ti sei emozionato?
Si, ero veramente piccolo, ma mio padre mi ha portato per la prima volta allo stadio per una festa. Mi ricordo che per salire in tribuna Tevere dalle scalinate ho visto quello stadio enorme, tutta quella gente, è stata una grande emozione. È una delle poche cose che ricordo di quando ero bambino e rimarrà sempre dentro di me.

Veniamo alla Nazionale, ti aspettavi un fallimento del genere?
Nessuno se lo aspettava. Erano alla nostra portata, devo ancora metabolizzare perché sarà dura quando inizieranno i Mondiali, è un peccato, ma possiamo prendere questa cosa per iniziare una rivoluzione totale per tutto il movimento e ripartire dai giovani, dai vivai e da qualsiasi altra cosa. In questo l’Italia è forte, riesce a ripartire dalle cose più brutte e questa calcisticamente è la pagina peggiore del calcio italiano. Bisogna pensare a ripartire subito.

Daniele De Rossi ha lasciato la maglia azzurra. Vuoi mandargli un messaggio?
E’ stato un grande, lo è e lo sarà ancora per me. Mi spiace che ha chiuso così, come Buffon, Barzagli e gli altri veterani dopo tante partite in Nazionale, tante vittorie e anche qualche sofferenza. Però come giocatore e come uomo lo conosciamo, dà sempre tutto sia per la maglia della Roma che per quella della Nazionale. Dispiace che ha finito così, ma non ha niente da rimproverarsi perché ci ha sempre messo la faccia.

Che pensi della Roma di Di Francesco?
Penso che stia facendo un ottimo campionato, forse sopra le aspettative di tutti, però non è così strano perché ha sempre fatto bene come allenatore, poi conoscendo l’ambiente sapeva quanto potesse essere difficile, ma lui è andato avanti con le sue idee giustamente e adesso i frutti si stanno vedendo. L’importante è che continui così.

Una delle idee fondamentali di Di Francesco è il turnover. Da giocatore come vivevi questi continui cambi?
Se danno i risultati bene, perché quando arriva il risultato tutto passa in secondo piano, quella è la cosa principale. Penso sia un fatto di responsabilizzare tutti, ognuno si sente importante e tutti si sentono di dare qualcosa in più perché poi l’occasione arriva e se non la sai cogliere ci rimetti solo tu. Quello deve essere il pensiero del giocatore e credo sia quello che stanno facendo.

Quando giocavi contro la Roma come vivevi il pre-partita e la partita stessa?
Era un’emozione diversa, sentita di più. Poi quando inizia la partita queste cose vengono meno perché il pensiero è sempre quello di far bene per la tua squadra, ma prima era sicuramente un’emozione diversa.

L’attaccante della Roma è Dzeko. Che pensi del bosniaco?
Io sono sempre stato un suo ammiratore dato anche il ruolo. Il primo anno lo ha fatto un po’ così alla Roma, ma data la sua storia si poteva immaginare che avrebbe fatto un po’ di fatica. Poi anno scorso ha fatto vedere a tutti quello che è e quest’anno lo sta dimostrando di nuovo, ultimamente meno con i gol, ma con la prestazione che c’è sempre stata, con l’impegno di aiutare la squadra ed entrare sempre nel vivo del gioco che per una prima punta non è sempre facile o scontato. Mi piace molto per quello, poi per un attaccante il gol è tutto, ma la squadra giocando così crea tantissime occasioni anche per gli altri giocatori quindi lui riesce ad aiutare il gruppo per il risultato finale.

Che hai pensato durante l’addio al calcio di Francesco Totti?
Come te lo spiego? Ci sono cresciuto, è difficile. Si sapeva che prima o poi sarebbe arrivato quel giorno, è stata dura digerire e ancora lo è adesso. Quando vedi la Roma pensi sempre al capitano, è normale. Posso solo che ringraziarlo per le emozioni che mi ha regalato per una vita intera.

Da avversario com’era? Come lo si affrontava?
Sperando che non fosse in giornata, ma anche se non lo era il colpo da campione ce l’ha sempre avuto. O con un passaggio o con un tiro poteva risolvere la partita quindi attenzione massima su di lui che a volte neanche bastava perché con il pensiero e la tecnica era avanti.

Che dirigente può diventare?
Sicuramente non forte come è stato da calciatore. Potrà dare una mano ai giovani che si affacciano con questa società e con questa maglia, sarà molto importante e saprà dare dei consigli importanti soprattutto a loro.

Favorita per lo Scudetto? Le prime posizioni?
La Juve è quella da battere quindi ci si deve mettere per forza. Per quanto riguarda il gioco metto il Napoli che sta facendo un campionato importante. L’Inter per l’allenatore che ha in panchina, che conosciamo bene. Naturalmente ci metto anche la Roma. È più livellato, ci sono più squadre ma alla fine il pensiero va alla Juve e al Napoli, la Roma sta dietro ad aspettare qualche passo falso.

Oltre a Juve e Napoli nelle prime posizioni c’è anche la Lazio. Da giocatore quando giocavi contro di loro avevi qualcosa in più?
Si, pensavo di sì, ma da come sono andate le partite no, perché forse la sentivo troppo. Non ho fatto le mie migliori prestazioni. Peccato perché era una partita a cui tenevo tanto, quasi da dimenticare.

Passando alla Champions League, dove può arrivare la Roma dopo questo inizio folgorante?
Anche lì l’inizio è stato sopra le aspettative di tutti, può finire il girone da prima in classifica, sta facendo grandi cose anche in Champions League. Vediamo di passare questo girone, poi ulteriori considerazioni saranno fatte dopo l’abbinamento con la prossima squadra da affrontare.

Tu sei nato in Belgio come Nainggolan: che idea hai di questo giocatore e che avversario era in campo?
Era tosto (ride, ndr), era tosto già a 19 anni quando giocavamo insieme a Piacenza. Glielo dicevo sempre: hai una forza che neanche tu te ne rendi conto. Era ancora giovanissimo e adesso è uno dei centrocampisti più forti al mondo, quindi sono contento che sia rimasto a Roma e spero rimanga ancora per molto. Posso tifare per lui e per il Belgio in questo Mondiale, gli faccio sicuramente un grosso in bocca al lupo.

Sempre a proposito di Belgio, i rapporti con il ct Martinez ultimamente sono un po’ burrascosi. Ti sei fatto un’idea sul perché? Cosa diresti all’allenatore?
No, non ho la più pallida idea del perché di questo comportamento. Ultimamente lo ha richiamato, Nainggolan è un giocatore troppo importante per la Nazionale e per qualsiasi altra squadra, quindi dovrà fare un passo indietro e portarlo ai Mondiali perché non può fare a meno di un giocatore così.

Tornando al campionato, sabato c’è il derby. Come si avvicinano Roma e Lazio a questa gara?
Si avvicinano benissimo tutte e due, mi auguro sia un derby con uno stadio pieno e con tanta gente. Sicuramente una bellissima partita, sperando che alla fine si parli solo e soltanto di quello, poi il risultato mai come quest’anno potrebbe essere in bilico perché stanno tutte e due facendo un campionato fantastico. Sicuramente spero che vinca la Roma, lo vivo sempre con il pensiero che possa vincerlo ma i derby sono strani, potrebbe essere uno dei derby più belli degli ultimi anni.

C’è un derby a cui sei particolarmente legato?
Sono tanti. E’ scontato dire il 5 a 1 con i quattro gol di Montella, ma ne ricordo anche un altri non per forza vinti, come quello del 3 pari dove la Roma perdeva per 3 a 1, riuscì a fare il 3 pari e poi venne annullato a Delvecchio il gol del 4 a 3, mi ricordo quell’esultanza poi vana. Quello fu un derby vissuto dall’inizio alla fine come dovrebbe essere vissuto, poi il risultato magari ti penalizza ma durante la partita è quella l’emozione che ti deve dare un derby.

Sulle panchine di Roma e Lazio siedono due allenatori giovani ma molto bravi. La tua idea su Di Francesco ed Inzaghi?
Stanno facendo bene, Di Francesco aveva un ruolo difficile da prendere e Inzaghi lo stesso. Inzaghi sta facendo veramente bene e gli faccio i complimenti, la squadra lo segue e si fa ben volere da tutti, sa gestire bene il gruppo e giocano bene, ha fatto veramente un gran lavoro, così come Di Francesco. Anche in panchina quindi è un bel derby tra due allenatori che stanno facendo veramente bene, potrebbe essere una sfida nella sfida ma spero che la vinca mister Eusebio.

Risultato secco?
2 a 1 per la Roma.

Simone Burioni