Qarabag-Roma 1-2: le pagelle. Manolas il migliore, serata da dimenticare per Gonalons

Luca Fantoni – La Roma fatica ma trova tre punti fondamentali contro un Qarabag che si è dimostrato un avversario più duro del previsto. Dzeko e compagni si sono imposti con il risultato di 2-1 grazie alle reti del bosniaco e di Manolas. Per gli azeri a segno Pedro Henrique che ha sfruttato un banale errore in fase d’impostazione di Maxime Gonalons. I giallorossi ora sono attesi dalla trasferta allo Stamford Bridge, in casa del Chelsea, per una partita che può decidere già gran parte delle sorti del gruppo C.

ROMA

Alisson 6 – Il brasiliano non ha grandi colpe sul gol e, a causa dell’imprecisione degli azeri, non è particolarmente chiamato in causa durante il resto della partita.

Bruno Peres 5.5 – Il terzino ex Torino non si è fatto vedere in avanti come di consueto e si è reso protagonista anche di alcuni errori banali in fase d’impostazione. In una delle poche sortite offensive effettua un bel cross sulla testa di El Shaarawy che va vicino al gol.

Manolas 7 – Il greco ha il merito di sbloccare la partita e anche quello di tenere a galla una difesa che oggi sembrava far acqua da tutte le parti. Più in palla del compagno di reparto anche nel costruire gioco.

Juan Jesus 5.5 – Il centrale mancino fa un passo indietro rispetto alle ottime prestazioni delle partite precedenti. Impreciso negli appoggi, nel finale rischia di provocare il pareggio del Qarabag permettendo a Ndlovu di saltare da solo in area.

Kolarov 6.5 – Dopo due partite in fase leggermente calante, il serbo si riprende alla grande dimostrandosi uno dei registi di questa squadra. La modestia dell’avversario lo aiuta, ma quando parte sulla fascia è difficile da contenere per chiunque.

Nainggolan 5.5 – Prestazione stranamente incolore per il belga che non partecipa a quasi nessuna azione offensiva dei giallorossi.

Gonalons 4.5 – L’aria di Champions non fa bene al numero 21. Sbaglia quasi tutti i passaggi, anche quelli più semplici, e un suo errore causa il gol del 2-1. Serata completamente da dimenticare.

Pellegrini 6 – Il giovane centrocampista della Roma è più nel vivo del gioco rispetto a Nainggolan ma, anche lui, non si rende quasi mai pericoloso se non con un tiro da fuori nella ripresa.

Defrel 5 – Dimostra ancora una volta che il suo ruolo naturale non è quello di esterno destro. Il francese, oggi chiamato più ad offendere che a difendere, non riesce nel suo compito. Non crea alcuna situazione pericolosa e si divora il gol che poteva chiudere la partita.

Dzeko 6 – Trova l’ennesimo gol di questo inizio di stagione ma la prestazione è da rivedere. Il bosniaco si muove di meno rispetto al solito, forse anche a causa della stanchezza accumulata nelle molte partite giocate fino ad adesso. Un turno di riposo non gli farebbe male.

El Shaarawy 5.5 – La partita del faraone è meno scoppiettante rispetto a quella contro l’Udinese. Da segnalare il bellissimo assist sul gol di Dzeko ma poco altro. Non salta quasi mai l’uomo, giocando troppo sull’esterno e non accentrandosi come gli chiede Di Francesco.

Florenzi (dal 57°) 5.5 – Entra in campo per sostituire Defrel infortunato ma non riesce a dare quella spinta in più che servirebbe.

De Rossi (dal 67°) S.V. Entra al posto di un Gonalons sottotono.

Strootman (dal 82°) S.V. Rileva un affaticato Pellegrini.

Di Francesco 5.5 – L’atteggiamento con cui la Roma rientra in campo dopo l’intervallo è discutibile. Troppo tardivo il cambio di Gonalons quando era evidente che non era la sua serata.

Luca Fantoni

Champions League, il girone della Roma: Chelsea e Atletico le certezze, ma occhio al Qarabag

Gianluca Notari – La fortuna, si sa, non guarda in faccia a nessuno. La sfiga, invece, si dice veda benissimo. Si scherza, naturalmente, ma è più o meno questo quello che deve esser passato per la testa ai tifosi della Roma quando ieri, dall’urna di Nyon, i giallorossi sono stati sorteggiati nel gruppo C dei gironi di Champions League, ovvero quello con Chelsea, Atletico Madrid e Qarabag. E pensare che la sorte poteva dire ben altro: la Roma sarebbe potuta essere nel girone F, quello che poi è toccato al Napoli, il quale affronterà sì il Manchester City, ma che poi dovrà vedersela con due squadre di medio cabotaggio come lo Shaktar Donetsk e il Feyenoord, veramente poca roba pensando invece alle sfide che attendono la squadra di Eusebio Di Francesco.

Il Chelsea di Antonio Conte, fresco campione di Premier League, si è presentato come testa di serie a questa Champions League. Difficile ipotizzare una sua vittoria finale: il tecnico italiano nelle coppe europee ha sempre stentato, e nonostante il livello altissimo della rosa, la stagione non è iniziata nel migliore dei modi: nonostante i Blues si siano aggiudicati il primo derby di Londra della stagione, all’esordio hanno perso in casa contro il modesto Burnley. Inoltre, rimbalzano da più parti le voci di un Conte piuttosto scontento del mercato estivo, poiché nonostante i diversi acquisti – e i molti soldi spesi – la rosa è rimasta incompleta e piuttosto corta, inadatta per affrontare 4 competizioni. Inoltre, si aspetta ancora il rientro a pieno regime di Eden Hazard, la vera stella di questa squadra, il quale potrebbe dare la giusta spinta in questo momento di confusione nell’ambiente Chelsea.

Eden Hazard, l’arma in più di Antonio Conte

L’Atletico Madrid, dal canto suo, non ha bisogno di presentazioni: si è scritto, parlato e discusso in ogni dove e quando sulla filosofia di gioco di Diego Simeone, che in pochi anni ha riportato l’Atletì su livelli altissimi, raggiungendo per ben 2 volte in quattro anni la finale di Champions League, persa però entrambe le volte per mano dei rivali del Real Madrid. Una squadra solida e collaudata, che però ha avuto la finestra di mercato estiva chiusa, per scontare una pena circa alcune irregolarità riscontrate dal TAS nella compravendita di giocatori minorenni. Per questo motivo, Vitòlo – promesso sposo dei Colchoneros – si è trasferito in prestito semestrale al Las Palmas, mentre Diego Costa, in rottura con il Chelsea, si sta già allenando con i nuovi/vecchi compagni rojiblancos, ma dovrà aspettare gennaio per formalizzare il tesseramento. E pazienza, infine, se Griezmann sembra soffrire di mal di pancia: trasferimento al Manchester United rimandato anche per lui, almeno fino a gennaio.

Infine il Qarabag. La squadra azera parte decisamente per fare la figura della sparring partner degli avversari più quotati, ma chissà se non riuscirà a rubare qualche punto qua e là. Difficile calcolare la squadra di Baku come un’avversaria che possa impensierire le altre tre, ma nel calcio non si sa mai. L’allenatore, Gurban Gurbanov, da quelle parti è considerato un astro nascente del calcio: capace di vincere il titolo per 4 volte consecutive, Gurbanov ha allestito una squadra giovane e di talento, che vede in Richard e Pedro Henrique i suoi giocatori più temibili. Il Qarabag è sicuramente la squadra meno quotata del girone, ma occhio a facili sottostime.

Gianluca Notari