Mile Svilar, l’ago della bilancia della difesa giallorossa

Emanuele Papi – Mile Svilar è oggi uno dei giocatori più decisivi, se non il più decisivo, dell’intera rosa della Roma. Il portiere giallorosso, titolare da una stagione e mezza, continua a impressionare tifosi e addetti ai lavori con prestazioni di altissimo livello. Il belga-serbo ha iniziato questo campionato sulla stessa scia con cui aveva concluso il precedente, in cui aveva meritatamente vinto il premio come miglior portiere della Serie A. Se la Roma può vantare 12 punti in classifica nonostante i soli cinque gol segnati, il merito è di una fase difensiva solida – costruita già con Ranieri – ma soprattutto della sicurezza trasmessa dal portiere ex Benfica ai compagni.

A confermare le impressioni ci sono i numeri: nella stagione 2024/25 è stato il secondo miglior portiere d’Europa per xG evitati (8,3) e anche quest’anno è già a quota 2,7 xG evitati. Nel 2025 ha subito appena 12 gol in 25 partite di Serie A, mantenendo 15 clean sheet, dati che hanno portato al meritato rinnovo estivo a cifre da top player (4,5 milioni a stagione), nonostante le offerte di club europei.

Un rinnovo fortemente voluto anche da lui, riconoscente alla Roma per l’opportunità di dimostrare il proprio valore. A godere più di tutti delle sue parate è Gasperini, consapevole che molti dei punti conquistati in campionato passano dai suoi interventi. Emblematica la parata sullo 0-0 contro il Pisa su Meister, un colpo di testa con il 40% di possibilità di diventare gol, o quella più recente su Orban contro il Verona, respinta di puro istinto con il volto su un tiro con il 44% di probabilità di rete.

La Roma di Gasperini non è ancora un fortino insuperabile: il gioco offensivo porta spesso a concedere spazi dietro, ma i rischi vengono neutralizzati dalle parate di Svilar, che cresce partita dopo partita non solo tecnicamente, ma anche come leader del gruppo. Significative le sue parole dopo Roma-Lilla, quando è stato il primo a presentarsi ai microfoni: ha riconosciuto gli errori, ma ha incoraggiato i compagni che avevano sbagliato i rigori, ricordando che chi li calcia dimostra coraggio. Un messaggio da leader, per quello che oggi è forse il vero top player della Roma.

Svilar, pietra Mileare di questa Roma: sicurezza tra i pali e un futuro da blindare

Emanuele Papi – Mile Svilar da quasi un anno è il portiere titolare della Roma e una delle poche certezze a cui possono aggrapparsi i tifosi nei momenti di burrasca. Dalla sfida contro il Feyenoord della passata stagione, dove parò due rigori, ad oggi ha saltato una sola partita, Roma-Sampdoria di Coppa Italia, segno della fiducia che si è guadagnato sudando in allenamento con i quattro allenatori che, per ora, l’hanno avuto.

Il rendimento del portiere belga non è passato inosservato e diversi club, soprattutto della Premier League, sembrerebbero disposti a pagare anche una grossa cifra per assicurarsene le prestazioni. Dal canto suo però, Svilar ha da questa estate dimostrato riconoscenza e appartenenza alla Roma, dichiarando più volte la sua voglia di restare. Queste le sue parole in merito: “Ci incontreremo presto con la società perché io mi trovo benissimo a Roma, rimarrò tanto qui”. Nonostante ciò, però, sarà necessario un rinnovo di contratto a cifre decisamente più alte, visto il suo rendimento e continuità che mancavano in casa Roma dai tempi di Alisson.

I numeri di Mile nella Capitale sono: in 63 partite ha subito 71 gol e ha tenuto 19 volte la porta inviolata. Sicuramente questi dati sono da interpretare, visto che il rendimento della squadra in questa stagione ha complicato notevolmente il lavoro all’estremo
difensore, che non ha mai abbassato il suo livello. Piccola osservazione: Svilar nella sua avventura alla Roma ha affrontato otto rigori, più i cinque contro il Feyenoord, e ne ha parati tre, tutti sulla sua destra. Mentre gli ultimi sette sono stati calciati alla sua sinistra, spiazzandolo ogni volta. Forse un piccolo difetto su cui l’ex Benfica deve lavorare per raggiungere l’élite dei numeri 1.