Coppa Italia, trionfa la Juventus grazie a Morata. Il sogno del Milan termina ai tempi supplementari.

La Juventus vince la Coppa Italia battendo il Milan per 1-0 dopo i tempi supplementari nella finale all’Olimpico. Il gol decisisvo segnato da Morata al 110′. Il Milan perde l’ultimo treno utile per l’Europa. Con la sconfitta, in Europa League va il Sassuolo 6/o in campionato. “Sono molto contento per questa partita: un campionato e una coppa in più per il museo della Juve”. E’ il commento a caldo del match-winner Alvaro Morata, dai microfoni di RaiSport dopo la vittoria dei bianconeri nella finale di Coppa Italia. “Ieri l’avevo sognato – dice ancora lo spagnolo -. I miei amici mi avevano chiesto se avrei giocato dall’inizio e avevo detto loro di no. Allora mi avevano detto ‘entrerai e farai gol’: se tutte le finali fossero così sarebbe bellissimo”. “E’ il bello del calcio – insiste Morata -. Qui in tribuna c’erano mio padre e miei amici, penso anche alla mia fidanzata che da quando sto con lei sono un altro anche in campo”. “Complimenti al Milan – conclude -, che ha giocato una grande partita: è stato difficile batterli, ma alla fine è il risultato ciò che conta. Dove sarò nella prossima stagione? Per me questa non è finita, prima devo fare la mia parte agli Europei e quindi non posso pensare ad altro”. Al termine della finale di Coppa Italia persa allo stadio Olimpico per 1-0 ai supplementari contro la Juventus, la Curva Sud che ospita i tifosi del Milan si è divisa su come valutare la sconfitta. La maggior parte dei supporters rossoneri ha comunque apprezzato lo sforzo nell’ultima partita di stasera, applaudendo a lungo la squadra di Brocchi. Si dissocia invece uno spicchio di curva, che rimane vuoto ed esibisce due striscioni emblematici: “Indegni” e “Vergogna”.

Francesco Trinca

Fra tre giorni partirà il pre-ritiro azzurro. Il 31 Conte ufficializzerà i convocati per Euro 2016.

È stato giocatore, sa cosa vuole dire un infortunio alla vigilia di un Europeo: Antonio Conte lo ripete spesso in questi giorni ai collaboratori, spiegando la sua ansia mentre lavora a ritmo serrato per preparare la spedizione in Francia e definire la lista dei 23 azzurri. Le scelte, gioco forza, non potranno infatti essere immediate né scontate. A complicare la situazione della sua Italia ci si sono messi gli infortuni – quello di Marchisio in testa -, i tanti azzurri reduci da problemi fisici e con poca brillantezza nelle gambe (Verratti o Thiago Motta) o i titolari che hanno perso il posto nei loro club (Eder o Pellè). Il momento delle scelte e della preparazione è arrivato. A due settimane dal via dell’avventura le riunioni con lo staff si moltiplicano. Non ci sarà spazio per Balotelli, perché la filosofia di Conte e il modo di vivere il calcio del milanista sono antitetici, né bastano poche partite per meritarsi l’azzurro; Pirlo e De Rossi hanno timide chance di un ultimo appello viste le difficoltà a centrocampo; Rossi è out; ci sarà spazio per new entry nel test al via il 18 maggio, da Pavoletti a Zappacosta, passando per Baselli, Benassi, Rugani, Belotti. Ma prima dei nomi, Conte sceglierà il criterio: la forma fisica, la capacità di arrivare carichi all’Europeo. Il 16 maggio una prima lista di 25-26 giocatori per il preritiro a Firenze, esclusi i giocatori impegnati nelle finali di coppe (Milan,Juve, Psg, più Darmian e Okaka: in tutto 13); il 23 gli azzurri da Europeo più 3 o 4 giovani di prospettiva da portare in Francia comunque, come riserve e per fargli fare esperienza; entro il 31 l’ufficialità all’Uefa, con la possibilità di cambio per infortunio fino all’ l’11 giugno. Il ct, che ad autunno pensava al possibile rinnovo azzurro e ora, dopo aver scelto un ritorno al campo quotidiano, continua a non darsi pace del poco spazio concesso alla nazionale e della data scelta per la finale di Coppa Italia, userà l’unico ‘stagè concessogli per capire: i 3 giorni di preritiro faranno da selezione psico-fisica, al pari del rendimento nelle finali di Coppa per gli altri.15

Francesco Trinca

Spalletti: “Il secondo posto? Sarebbe un miracolo. Strootman è una macchina”

Luciano Spalletti ha le idee chiare. L’obiettivo è il sorpasso ai danni del Napoli e l’ingresso alla prossima Champions League senza il rischio preliminare.

Domani all’Olimpico arriva il Chievo: «Sarà difficile battere il Chievo, il fatto che siano tranquilli e che abbiano fatto vedere a tutti il loro valore, gli dà qualcosa in più. Noi abbiamo già incontrato squadra forti, perciò non ci cambia molto».

Ci sarà di nuovo Strootman in campo? «Lui è una macchina, è sempre uguale. Fin dal primo giorno che l’ho visto a disposizione dentro il gruppo è sempre stato uguale. Si allena sempre alla stessa maniera. Anche se tu cerchi un allenamento meno intenso, lui cerca sempre il massimo, per essere dentro la figura che gli piace essere, il leader. Quando è tornato dentro sé stesso ha avuto un segnale che aveva lavorato bene. Ha giocato la prima partita veramente importante, da campione quale è, al livello che ci si aspetta da lui. Ma la formazione si fa domani».

Domani all’Olimpico tornerà il grande pubblico«Per noi il pubblico significa molto, avevamo nostalgia. Ogni volta che arrivavamo allo stadio chiedevamo quanti spettatori c’erano. Significa ritrovare un grandissimo amico, che precedentemente ti aveva aiutato tantissimo, e poi per un periodo non ha potuto più aiutarti, ora lo ritrovi, è un grandissimo piacere. È ricominciare con una forza maggiore. Quando si ha una squadra bella e una curva bellissima diventa tutto più semplice».

Totti sarà titolare? Spalletti non lo dice, però non nasconde la sua soddisfazione per il rendimento del Capitano della Roma, che sta per firmare il rinnovo del contratto. «Secondo me Totti sta facendo perfettamente quella che era la figura che speravo diventasse. Perché in termini di presenza dentro la squadra, dentro il gruppo, di intensità e qualità negli allenamenti, sta facendo esattamente quello che volevo. Io sono molto soddisfatto del suo contributo».

«Il secondo posto è un miraggio, un miracolo. Ma anche il terzo posto, dal livello cui siamo partiti, era quasi impossibile da raggiungere. A questi calciatori va quindi dato il grandissimo merito di aver portato a casa un risultato quasi impossibile». Così il tecnico della Roma, Luciano Spalletti, alla vigilia della gara col Chievo, penultima partita di campionato. «Ora ci siamo creati un’opportunità che possa avvenire l’impossibile. E l’impossibile qualche volta succede – prosegue l’allenatore toscano guardando con un pizzico di speranza al sorpasso sul Napoli -. Noi siamo stati bravi a lavorare per questo, ma l’opportunità passa attraverso la vittoria di domani». Quando all’Olimpico arriverà la squadra di Maran: «Loro verranno a giocarsi la partita perché gli piace fare così contro chiunque, è il loro timbro, è difficilissimo riuscire poi a batterli. E il fatto che siano tranquilli gli dà sicuramente qualcosa in più. Ma a noi non ci cambia molto».

Francesco Trinca

Rincorsa al secondo posto, la Roma spera grazie ai gol dell’inesauribile Francesco Totti.

Lo aveva annunciato in Conferenza Stampa e ha mantenuto la parola: Luciano Spalletti schiera Kevin Strootman titolare nella delicata partita contro il Genoa, per mantenere vive le speranze di secondo posto. Il centrocampista giallorosso lotta come un leone per tutto il match: bentornato Kevin.
La Roma parte subito forte e al sesto minuto trova il gol con Salah, dopo una splendido scambio con Perotti ed El Shaarawy; i giallorossi regalano calcio spettacolo e sfiorano il raddoppio con una girata al volo di Nainggolan. Il Genoa però trova il gol del pareggio al 13° con l’ex Tachtsidis. La partita non cambia con la Roma che continua ad attaccare sfiorando il vantaggio due volte con El Shaarawy. Al minuto 25 i giallorossi si vedono negati un rigore per una manata di Izzo proprio ad El Shaarawy, il migliore in campo nel primo tempo.
Nella ripresa la Roma cala e non riesce ad impensierire il Genoa che si difende bene. Dopo un quarto d’ora arriva il primo cambio di Spalletti che inserisce Totti al posto di Perotti; i giallorossi però subiscono la rete di Pavoletti che porta i grifoni in vantaggio. Spalletti si gioca il tutto per tutto ed inserisce anche Dzeko al posto di Maicon, la Roma ricomincia a macinare gioco e a rendersi pericolosa, ma ci pensa il solito Totti a suonare la carica e ad agguantare il pareggio con una punizione fulminate. Pochi minuti dopo il Capitano giallorosso ci riprova, ma questa volta Lamanna riesce a respingere il tiro. La Roma ci crede e continua a spingere, all’87’ su assist perfetto di Dzeko, El Shaarawy riesce finalmente a battere Lamanna e a regalare la vittoria alla Roma che mantiene ancora viva la corsa al secondo posto.

Francesco Trinca