Sassuolo-Roma, le probabili formazioni e dove vederla: recupera Mancini. Confermata la coppia offensiva Dybala-Lukaku

Francesca Palmeri – Dopo il pareggio in Europa League contro il Servette, Mourinho e la sua squadra si preparano alla 14ª giornata di Serie A. L’avversario da affrontare è il Sassuolo. Appuntamento domenica alle ore 18.00 al Mapei Stadium. I giallorossi alla ricerca dei 3 punti per agganciare la zona Champions, mettendo così da parte i malumori dell’Europa. La squadra di Dionisi arriva da una strabiliante vittoria contro l’Empoli per 3-4. I neroverdi occupano attualmente la quattordicesima posizione in classifica.

Le probabili formazioni 

A difendere la porta giallorossa ci sarà Rui Patricio. Mourinho tira un sospiro di sollievo e recupera Mancini, che andrà a completare l’inamovibile trio difensivo insieme a N’Dicka e Llorente. A centrocampo, rispetto alla gara di coppa, cambieranno gli esterni con Karsdorp e Spinazzola che torneranno titolari. A centrocampo la sicurezza è e resterà Bryan Cristante, accompagnato da Paredes e Pellegrini. Pronti a subentrare Bove e Renato Sanches. In fase offensiva cercano un’occasione Azmoun e Belotti. I due attaccanti dovranno attendere ancora, visto che a trovare conferma è la coppia fissa Dybala-Lukaku.

 

Sassuolo-Roma arbitra Mercenaro. Al VAR Di Bello 

Il direttore di gara sarà Marco Mercenaro. Il fischietto di Genova sarà coadiuvato da Garzelli e Moro, il IV Uomo sarà Ghersini. Al Var Di Bello e all’Avar di Martino. Nessun precedente incontro tra Marcenaro e la Roma. Tuttavia Di Bello, che sarà al Var, ha avuto qualche pregresso con Mourinho. Su tutti, il pari della passata stagione contro il Napoli. Queste le parole che lo Special One rilasció al termine della gara: “Durante la partita mi sembrava impossibile uscire con un risultato positivo: ho pensato che se avessimo fatto un gol avrebbero trovato qualcosa”.

 

Dove vedere Sassuolo-Roma

Sassuolo-Roma sarà in diretta su DAZN. Per farlo, basterà semplicemente cliccare sull’applicazione presente su smartphone, PC, tablet, Smart TV. La telecronaca della sfida è stata affidata a Ricky Buscaglia, con commento tecnico di Massimo Gobbi.

Sassuolo-Roma le probabili formazioni 

SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Erlic, Tressoldi, Vina; Boloca, Matheus Henrique; Berardi, Thorstvedt, Lauriente; Pinamonti.
A disposizione: Cragno, Pegolo, Missori, Pedersen, Ferrari, Volpato, Racic, Lipani, Bajrami, Mulattieri, Ceide, Defrel.
Allenatore: Dionisi
Diffidati:
Berardi
Squalificati: –
Indisponibili:
 Obiang, Alvarez, Viti.

ROMA (3-5-2): Rui Patricio; Mancini, Llorente, Ndicka; Karsdorp, Cristante, Paredes, Pellegrini, Spinazzola; Dybala, Lukaku.
A disposizione: Boer, Svilar, Belotti, Azmoun, Celik, Aouar, Renato Sanches, Kristensen, Bove, Zalewski, Pagano, Pisilli, El Shaarawy
Allenatore: José Mourinho
Diffidati
: Mancini.
Squalificati: –
Indisponibili: Abraham (rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro), Kumbulla (lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro), Smalling (infiammazione tendinea).

Roma dalle due facce: cuore Rosso, ma il gioco è un Giallo

Fabrizio Castellucci –  In questa stagione il copione della Roma sembra scritto: una squadra aggressiva, forte fisicamente e brava a tenere salde le linee difensive, ma priva di quel cambio passo che risulta determinante in competizioni lunghe come il campionato di Serie A.

I giallorossi sembrano aver ben appreso la mentalità dello Special One, ovvero rimanere in gara e non mollare fino al fischio finale, peró molte volte la Roma appare spenta, troppo statica e incapace di creare superiorità numerica nella metà campo avversaria. La luce della squadra si riscontra in Paulo Dybala, mentre l’arma migliore sono i calci piazzati, grazie anche al capitano Lorenzo Pellegrini.

Ma escludendo il brio del numero 21, a volte sembra regnare la voglia di mantenere il match in stato di equilibrio nella speranza che venga rotto dall’episodio. Rimanendo in questa staticità, si ha la sensazione che vengano meno le sovrapposizioni, le corse per scalare in aiuto dei compagni, o dei movimenti che non vengono letti in maniera naturale. Diventa come giocare col fuoco se la partita non prende la piega desiderata.

D’altro canto, la Roma messa in campo da José Mourinho ha un cuore, non molla, lotta e si prende (alle volte) delle soddisfazioni. A questa squadra inoltre, non manca mai la spinta, in casa o in trasferta, i tifosi la sostengono sempre ed alcuni giocatori ne traggono benefici. Il cambio di marcia, almeno sul piano del gioco, non può venir meno.

Modulo o i giocatori che scendono in campo non sono in discussione, ma affidati a mani esperte come quelle dell’allenatore portoghese. Non dimenticando che Mou ha riportato un trofeo nella Capitale solo la scorsa stagione, dopo oltre 10 anni di astinenza. Resta di fatto che la doppia faccia della Roma fa storcere il naso per lunghi tratti di gara: cuore e grinta sono quelli giusti, mentre voglia di osare e imporre le proprie idee di gioco, potrebbero essere la soluzione all’altra faccia della medaglia giallo-rossa.

Per la Roma sta per arrivare un mese importante, da bivio della stagione: ottavi di Coppa Italia con il Genova, sedicesimi di Europa League con il Salisburgo e la sfida al Napoli in Campionato, sempre più prossima. I presupposti per rendere importante la stagione ci sono tutti, per questa Roma, che per i più annoia, ma non smette di dare emozioni.

Per Mourinho arriva già Primavera, la Roma si riscopre giovane

Fabrizio Castellucci – Una costante nella carriera di Jose Mourinho allenatore, è stata la capacità di saper introdurre e valorizzare i talenti frutto del proprio vivaio. Partendo da Ricardo Costa, campione del Mondo col Porto, a Nacho Fernandez e Casemiro protagonisti del Real Madrid dominatore europeo, in cui concesse di fare il proprio esordio ad altri campioni come Fabinho e Alvaro Morata. Durante la sua avventura al Chelsea sono sbocciati talenti come Ruben Loftus-Cheek e Andreas Christensen, mentre ad Old Trafford lanciò Scott McTominay, mai più uscito da giro della prima squadra.

Lo “Special One” sta confermando questo trend anche nella Roma.

Nei 18 mesi dall’arrivo a Trigoria di Mourinho sono stati lanciati molti giovani interessanti, in grado di dare pepe e vivacità alla squadra, Nicola Zalewski, vincitore del Golden Boy Web 2022Edoardo Bove, Cristian Volpato ed il greco Dimtrios Keramitsis già nella scorsa stagione sono stati lanciati dall’allenatore portoghese, precedendo Filippo Missori, Filippo Tripi, Giacomo Faticanti e Benjamin Tahirovic già scesi in campo con la maglia della Roma. Negli ultimi giorni anche il giovane attaccante polacco 2004, Jordan Majchrzak ha suscitato l’interesse di Mourinho, aggiunto alla preparazione della prima squadra in vista del match delle 16:30 del prossimo 4 gennaio contro il Bologna, in un Olimpico prossimo al sold out. Freschezza, talento, imprevedibilità e spensieratezza sono armi importanti per una squadra di calcio, infatti molti assi vincenti sono stati pescati proprio dalla primavera giallorossa, che tradizionalmente ha forgiato tanti calciatori importanti. L’occhio esperto di Jose Mourinho è vigile sui giovani, anche i ragazzi della primavera iniziano a capire che possono trovare spazio, forse i prossimi saranno Luigi Cherubini e Claudio Cassano, due tra i “bambini” terribili, molto cari allo “Special One“.

Non tutte le scommesse sono state vincenti

Negli anni passati, sono state mosse anche diverse critiche nei confronti del tecnico portoghese, in quanto accusato di non aver valorizzato altri giovani campioni, su tutti Kevin De Bruyne e l’ex 11 giallorosso, Mohamed Salah. La gestione di questi due talenti non fu facile per il tecnico, forse troppo frettoloso nel valutare due dei top giocatori a livello mondiale, ma va considerata anche l’eccellente gestione e valorizzazione di giocatori come Didier Drogba, che divenne uno dei bomber più prolifici in Europa dal suo approdo al Chelsea.

Dybala e Abraham, l’accoppiata dei sogni

(A. Ferrantino) – Che tra Tammy Abraham e Paulo Dybala ci fosse del feeling, lo si era capito dalle «coccole» social che si scambiano fuori dal campo. Dopo una partenza relativamente lenta – sono rimasti entrambi a secco nelle prime due gare di campionato contro Salernitana e Cremonese – la coppia d’oro giallorossa si è però accesa anche in campo. Prima a Torino contro la Juventus e poi, due sere fa, all’Olimpico contro il Monza. All’Allianz Stadium è stato il centravanti inglese a trovare la via del gol, su assist in mezza rovesciata dell’argentino, che non ha esultato (troppo) per rispetto dei suoi ex tifosi: ha esultato, però, il numero 9 che lo ha ringraziato lanciandogli un bacio. Un’immagine tenera, che ha rapidamente fatto il giro del web diventando immediatamente virale. Il ringraziamento sul campo, però, è arrivato contro il Monza, con un assist e mezzo per la Joya, che ha realizzato la sua prima doppietta in maglia giallorossa. Stavolta l’argentino ha esultato, davanti ai 60 mila dell’Olimpico che pregustano una stagione ricca di gol da parte della coppia, ma non solo visto che con l’arrivo di Belotti, il ritorno di Zaniolo, oltre a Pellegrini, El Shaarawy e, se rimarrà, Shomurodov, la Roma ha uno dei reparti offensivi più completi del campionato.

Il peso e la responsabilità di portare gol, però, è in gran parte sulla coppia AbrahamDybala, con i quali Mourinho sta facendo anche da psicologo. All’argentino, finora, ha riservato solo complimenti: «È sempre decisivo anche se non segna», aveva detto dopo Torino. «Quando l’ho tolto col Monza gli ho ripetuto quello che gli avevo detto un anno fa da avversario, e cioè che è un grande giocatore e sono contento che ora i gol li segna con la maglia della Roma, spero ne abbia tenuto uno per l’Udinese», ha rincarato dopo il Monza. Con l’inglese, invece, finora ha usato bastone e carota, come lo scorso anno quando lo ha sempre spronato nonostante i 27 gol segnati alla sua prima stagione in giallorosso. «Ha giocato una partita orribile», il giudizio impietoso dopo il gol di Tammy che ha portato un punto contro la Juventus. «Ha giocato come voglio io, è il mio Tammy. Ha vinto tutti i duelli, ha creato profondità, è stato fantastico», dopo il match col Monza in cui è rimasto a secco. Se l’è abbracciato e coccolato, lo Special One, al momento della sostituzione con Belotti, accolto dall’Olimpico come un campione. Un entusiasmo «sulla fiducia» per l’ex numero 9 del Torino, che comunque porta in dote oltre 100 gol segnati in serie A: era dalla campagna acquisti del 2000-01 che la Roma non comprava un attaccante «centenario». In quel caso furono due, Batistuta e Balbo, e finì con lo scudetto. I tifosi giallorossi sperano che anche stavolta finisca nello stesso modo.

Derby dei trofei vinti, si riparte alla pari: 16 a testa

(A. Ferrantino) – Si riparte alla pari: 16 trofei a testa, per Lazio e Roma, l’aggancio risale a 80 giorni fa ed è targato Mourinho, con la Conference League vinta a Tirana, in una volata che aveva visto la Lazio per la prima volta nella storia in vantaggio dopo la Supercoppa italiana del 2019. I trofei europei adesso sono 2 a testa, calcolando la Coppa delle Fiere romanista del 1960-61 anche se non è riconosciuta ufficialmente dall’Uefa, e la sfida stagionale quest’anno si allargherà all’Europa League (via ai gironi l’8 settembre) dove saranno entrambe teste di serie. In Coppa Italia sono nelle parti opposte del tabellone, potrebbero sfidarsi solo in finale com’è successo nel 2013, nel derby deciso da Lulic. In campionato la Lazio è finita davanti nelle ultime 3 stagioni (4ª contro 5ª nel 2019-20, 6ª contro 7ª nel 2020-21, 5ª contro 6ª nel 2021-22), un record per Lotito che aveva vinto la sfida cittadina solo 2 volte nei precedenti 14 campionati; ma la Roma in totale ha chiuso in vantaggio 49 volte contro 28 (e anche nel 194546 a doppio girone, escludendo gli anni in cui una delle due era in B). Una sola la parità finale: l’almanacco Panini dice che nel 1942-43 «vinse» la Lazio ma non è vero, chiusero entrambe al 9° posto, non valevano classifiche avulse o differenza-reti. I giallorossi sono nettamente avanti anche nel conto dei derby: 67 vittorie a 48 fra campionato e coppe, più 63 pareggi. Le prime 2 stagioni dei Friedkin hanno visto 2 successi a testa, mentre Lotito è sotto 13 a 18 da quando è diventato presidente nel 2004.

Il prossimo derby è in calendario il 6 novembre alla 13ª giornata, la terzultima prima della sosta per il Mondiale. Domani si parte con Lazio-Bologna, un solo ko biancoceleste nelle ultime 21 partite all’Olimpico, e Salernitana-Roma, un incontro che i giallo rossi hanno vinto 8 volte su 10 in casa e fuori tra A e B, unico ko un 2-1 in Campania nel 1999. A 281 km. di distanza, quelli tra l’Olimpico e l’Arechi, ripartirà anche Sarri vs Mourinho: sfida in equilibrio nei precedenti diretti, una vittoria a testa più un pareggio, e nella media-punti in serie A, dove sono entrambi sul podio dei 20 allenatori attuali, Mourinho con 2,008 e Sarri con 1,964, preceduti solo dal 2,020 di Allegri.

Pellegrini tra ritorno all’antico e «sacrificio» necessario per dare vita ai favolosi quattro

(A. Ferrantino) – Tra ritorno al passato e «sacrificio» necessario: Pellegrini ha cambiato ruolo (per ora) abbassandosi sulla linea di Matic, una posizione che ricopriva ai tempi della Primavera della Roma e del Sassuolo. Questo per permettere a Mou di far giocare insieme i «Fab Four». Oggi è leader, capitano e giocatore tatticamente fondamentale per la Roma di Mourinho ma un anno fa, di questi tempi, Lorenzo Pellegrini viveva tempi difficili. Secondo alcuni non aveva abbastanza carisma per indossare la fascia ereditata da Dzeko, e anche in mezzo al campo non aveva ancora fatto il definitivo salto di qualità.

Inoltre aveva il contratto in scadenza, circostanza che non favoriva la sua serenità, al punto che dovette intervenire Mourinho per mettere un punto alla vicenda: «Se ne avessi tre come Lorenzo li farei giocare tutti e tre» le parole dello Special One, che poi invitò la società e gli agenti del numero 7 a chiudere velocemente la questione del rinnovo. Da quel momento in poi la storia di Pellegrini nella Roma è cambiata: nei libri rimarrà l’immagine di lui che il 25 maggio alza un trofeo internazionale, fotografia che non hanno nel loro libro dei ricordi capitani come Di Bartolomei, Giannini, Totti e De Rossi. Tatticamente Mourinho lo ha trasformato, avvicinandolo alla porta avversaria, lui ha intensificato il lavoro sui calci piazzati: il risultato sono stati i 14 gol (9 in campionato e 5 in Conference League) e gli 8 assist della passata stagione.

Proprio a Salerno, alla seconda giornata di campionato, ha realizzato una doppietta, aprendo e chiudendo le marcature nel 4-0 finale. Domenica sera sempre all’Arechi – ore 20.45 diretta tv su Dazn, arbitra Sozza – lo Special One gli chiederà qualcosa di diverso, che già si è visto nelle ultime due uscite contro il Tottenham e lo Shakhtar, cioè di abbassarsi al fianco di Matic. Un ritorno al passato per Pellegrini, che proprio in quella posizione è cresciuto con la Primavera e sempre in quella parte di campo, ma in un centrocampo a tre, si è imposto nel Sassuolo.

Un «sacrificio» necessario per consentire alla squadra di avere in campo contemporaneamente Abraham, Dybala, Zaniolo e lo stesso Pellegrini, l’unico dei quattro che può fare quel lavoro. Con il rientro in piena forma di Wijnaldum, Lorenzo tornerà nelle rotazioni offensive, ma non saranno poche le partite in cui sarà costretto a fare il doppio lavoro. La sua duttilità è una risorsa anche in chiave mercato, perché con Matic, Wijnaldum, Cristante, Pellegrini e Bove, Pinto potrà concentrarsi sugli ultimi arrivi, condizionati però a delle cessioni, in altri reparti.

Belotti continua ad aspettare i giallorossi ma non potrà farlo in eterno: per vederlo a Trigoria dovrà partire Shomurodov (interessa al Trabzonspor che avrebbe offerto un milione per il prestito oneroso), ma aiuterebbe anche l’uscita di Kluivert, che il Fulham vuole in prestito con diritto di riscatto a 9.5 milioni. Felix, invece, piace alla Salernitana. Una curiosità: dall’arrivo di Dybala, la Roma ha aumentato i numeri di visite sui propri canali social: secondo un’indagine di Sensemakers, a giugno il club poteva vantare un numero di interazioni pari a 4.9 milioni (10 milioni di video views) mentre a luglio le interazioni sono state 18.6 milioni e le video views 30.3 milioni. Un entusiasmo confermato anche dal botteghino: l’Olimpico infatti è già esaurito per l’esordio casalingo – lunedì 22 alle 18.30 – contro la Cremonese.

Veretout, piccolo giallo: è fatta con il Marsiglia ma non piace agli ultrà

(A. Ferrantino) – Si tinge di giallo la cessione di Veretout al Marsiglia. Oggi ci sarà un nuovo contatto tra la società giallorossa e i francesi, ma l’accordo sembra essere totale: Pinto è riuscito ad ottenere l’obbligo di riscatto da parte del Marsiglia fissato a 10 milioni di euro, con il centrocampista che ha da tempo un accordo con il club per un contratto da 3 milioni netti a stagione ed è felice di giocare il prossimo anno in Champions League. C’è però un problema, che riguarda il non gradimento da parte della calda tifoseria del Marsiglia nei confronti di Veretout, a cui non sono state perdonate alcune vicende extra calcistiche che in passato hanno coinvolto dei suoi familiari: da un paio di giorni su Twitter è in tendenza l’hastag #VeretoutNotWelcome. Un’avversione che però non dovrebbe ostacolare il buon esito della trattativa. «Veretout – le parole di Pablo Longoria, presidente del Marsiglia – è un giocatore di livello internazionale, ma non mi piace parlare di singoli, al momento è sotto contratto con un altro club e dobbiamo rispettarlo». Ai dettagli anche il passaggio di Carles Perez al Celta Vigo: andrà via in prestito con diritto di riscatto, che diventerà obbligo dopo un certo numero di presenze.

Wijnaldum-Roma alla stretta finale: Belotti in stand-by

(A. Ferrantino) – La Roma e il PSG stanno discutendo gli ultimi dettagli per perfezionare il passaggio in giallorosso del centrocampista olandese Wijnaldum, fuori dai piani tecnici dei francesi. Il g.m. romanista Pinto sta discutendo sulla «ripartizione» dell’ingaggio tra le due società e sulla formula d’acquisto (prestito con diritto o obbligo). In stand-by Andrea Belotti: l’ex bomber granata vuole la Roma ma la Roma deve prima cedere un attaccante.

Roma e Psg continuano a lavorare per limare gli ultimi dettagli che separano Wijnaldum dalla formazione giallorossa. Il centrocampista olandese freme per raggiungere Mourinho e per mettersi subito a disposizione, ma dovrà aspettare la fumata bianca, che dovrebbe arrivare nelle prossime ore. Tiago Pinto sta lavorando con la dirigenza francese per mettere a posto le questioni che riguardano la percentuale sul pagamento dello stipendio – la Roma dovrebbe versare tra il 60 e il 70% del netto senza bonus – ma anche definire la formula di trasferimento.

Da Trigoria continuano a spingere per mantenere «solo» il diritto di riscatto, mentre da Parigi vorrebbero l’obbligo, soluzione questa che la società giallorossa potrebbe anche accettare ma abbassando a 6 milioni il prezzo del cartellino rispetto ai 10 concordati con il diritto. Si continua a lavorare, insomma, ma la volontà è di chiudere il prima possibile. Altra situazione in stand-by è quella che riguarda Andrea Belotti. La questione è semplice: il calciatore ha un accordo con la Roma – che ha proposto un triennale con ingaggio a partire da 2.8 milioni a salire – ma prima dell’ufficialità c’è bisogno che da Trigoria parta qualche attaccante, non in prestito ma a titolo definitivo, per alleggerire il monte ingaggi.

Belotti ha altre offerte dalla Francia e dalla Spagna, ma dopo aver parlato con Mourinho ha deciso di aspettare la Roma. Gli attaccanti in uscita da Trigoria sono molti: da Felix (piace al Sassuolo che però lo vuole solo in prestito) a Shomurodov (vicinissimo al Bologna), passando da Carles Perez (c’è il Celta Vigo che però per il momento non ha accettato l’obbligo di riscatto), El Shaarawy (interessa all’Atalanta e al Monza) e naturalmente Kluivert (che ha sempre mercato in Francia), che ha un ingaggio da 2.6 milioni netti che pesa molto sulle casse giallorosse. Non appena Pinto riuscirà a piazzare uno di questi, si apriranno le porte per l’ex centravanti del Torino. Per quanto riguarda il difensore centrale, si allontana Eric Bailly del Manchester United, che dovrebbe finire al Siviglia.

Sono costati 8 mila euro, equamente divisi tra il calciatore e la società, i cori intonati da Zaniolo contro la Lazio durante i festeggiamenti per la Conference League. «A seguito dell’accordo di patteggiamento raggiunto dalle parti la nota della Figc- Nicolò Zaniolo è stato sanzionato con un’ammenda di 4mila euro da devolvere all’associazione “Accademia calcio integrato”. La Roma è stata sanzionata per responsabilità oggettiva».

Roma: Abraham e Dybala, prove tecniche di gol

(A. Ferrantino) – Per vederli insieme in campo, in una partita ufficiale, potrebbe servire ancora un po’ di tempo. Questa sera, nell’amichevole di Haifa contro il Tottenham (ore 20.15, diretta tv su Dazn), l’ipotesi è che Abraham parta tra i titolari e Dybala dalla panchina. Mourinho, ieri in visita al Muro del pianto a Gerusalemme, non ha fatto dichiarazioni. Però il lavoro per costruire la coppia d’attacco che deve fare le fortune della Roma va avanti giorno dopo giorno. Il feeling tra i due è già a buon punto. Dybala ha pubblicato sul suo profilo Instagram uno scatto con l’inglese dopo essere scesi dal pullman sociale. Ad accompagnare l’immagine, la scritta «Brother», fratello, seguita da un cuore. Se stasera andrà in campo, Dybala sarà visto per la prima volta dai tifosi giallorossi, visto che l’amichevole di Trigoria contro l’Ascoli è stata a porte chiuse.

Tammy Abraham non ha mai nascosto di gradire di più il 3-4-1-2 al 3-4-2-1: meglio un compagno di attacco in più e un trequartista in meno. Nella scorsa stagione Mourinho a provato a volte a schierarlo insieme a Shomurodov, ad esempio nella sconfitta per 3-2 a Venezia, ma con risultati alterni. La qualità di Dybala è però enormemente più alta di quella dell’uzbeko, che infatti è finito tra gli esuberi.

Nella scorsa stagione Abraham è arrivato a 27 gol in tutte le competizioni, Dybala con 10 in campionato è stato il miglior marcatore della Juventus. È stato prolifico anche per il numero di assist: 5. Abraham, che da ex giocatore del Chelsea ha affrontato spesso il Tottenham in uno dei tanti derby londinesi, ha parlato ieri al sito della Roma, presentando la partita che metterà di fronte José Mourinho e Antonio Conte, che in passato hanno avuto scontri anche molto accesi: «Giocare contro una squadra come il Tottenham è sempre bello. È una squadra contro cui ho vissuto mille battaglie. Loro hanno iniziato la stagione un po’ prima di noi, hanno più energia e sono più avanti nella condizione. Ma nel calcio non ci sono scuse: queste gare servono a mettere a punto la condizione e a farci trovare pronti per la prima di campionato. Sarà una bella partita».

Abraham è ancora alla ricerca del suo primo gol stagionale e, nell’amichevole contro il Portimonense, ha sbagliato un calcio di rigore calciandolo alto – sul punteggio di 2-0 per la Roma. Quale miglior occasione per sbloccarsi? «Stiamo bene, ci stiamo allenando. La preparazione è stata faticosa, abbiamo corso molto, ma non ci sono problemi. Ci sono stati pochi infortuni e stiamo trovando l’intesa come squadra. Stiamo imparando a conoscere i nuovi arrivi e loro a conoscere noi. Spero che in questa stagione potremo solo migliorare». Mou è d’accordo.

Il Dybala-day ha fatto il giro del mondo ma l’Ascoli rovina la festa della Joya

(A. Ferrantino) – Dopo la festa per la presentazione, che ha fatto il giro del mondo, sono arrivati i primi minuti in giallorosso per Paulo Dybala. L’amichevole contro l’Ascoli – a porte chiuse e senza diretta tv – è però finita con una sconfitta: 0-1 per la squadra di Serie B. «Alle 21:21 ho vissuto un momento UNICO. Nemmeno nei più grandi sogni avrei immaginato qualcosa di simile. Roma Roma Romaaa. Grazie mille AS Roma». Con «unico» scritto tutto maiuscolo che, nel linguaggio dei social, significa urlare. Paulo Dybala ha fatto sentire così la sua voce dopo l’incredibile accoglienza che gli hanno riservato i tifosi giallorossi. Circa diecimila, per ore sotto il caldo. Pura fede, visto che la Joya non aveva ancora giocato nemmeno un minuto.

Dal punto di vista dell’immagine, i Friedkin hanno già vinto la loro scommessa. Il Dybala-day ha fatto il giro del mondo e ha ricevuto recensioni a cinque stelle. Gli argentini di Olè giocavano in casa: «Locura Absoluta», pazzia completa. Simile il titolo dello spagnolo Mundo Deportivo, vicino al Barça: «Brutal Recibimiento», accoglienza folle. A casa Mourinho, in Portogallo, Record ha scelto la sintesi: «Impressionante». Conquistati i francese de L’Equipe: «Incredibile accoglienza». il filmato della serata è passato anche alla ESPN, il cui sito in spagnolo Fuera de Juego ha proposto il commento più spiritoso di tutti: l’accoglienza dei romanisti a Dybala è cosa da «quitarse el sombrero», togliersi il cappello.

Soddisfatti i principali artefici dell’arrivo di Dybala, cioè Dan e Ryan Friedkin, che su twitter hanno ringraziato i tifosi: «Nessuno accoglie i propri eroi come Roma. I fedeli giallorossi hanno creato uno scenario incredibile fuori della sede di Fendi per accogliere Dybala». Meno festoso è stato il debutto in maglia giallorossa di Dybala, nell’amichevole giocata ieri pomeriggio a Trigoria, a porte chiuse e senza diretta televisiva. Paulo ha giocato dall’inizio (formazione del primo tempo: Svilar; Mancini, Kumbulla, Vina; Celik, Matic, Bove, Spinazzola; Volpato, El Shaarawy; Dybala) ma non è riuscito ad andare in gol e la partita è finita con la vittoria per 1-0 dell’Ascoli (Serie B), con gol di Botteghin al 67’, su azione da calcio d’angolo. Nessun commento di José Mourinho, che come in passato ha voluto provare in tutta segretezza alcuni esperimenti.

Da qui all’inizio del campionato – prima giornata contro la Salernitana, in trasferta, domenica 14 agosto alle 20.45 – la Roma giocherà altre due amichevoli. La prima sabato prossimo, ad Haifa, contro il Tottenham Hotspur e la seconda domenica 7 agosto, all’Olimpico, ore 20.45, contro lo Shakhtar Donetsk. Alla partita saranno collegate iniziative di sostegno alla popolazione dell’Ucraina. Sono stati venduti 41.000 biglietti ed è stata aperta anche la vendita per acquistare i biglietti di curva Nord che, in un primo momento, doveva restare chiusa.

L’arrivo di Mou un anno fa, la vittoria in Conference League e l’acquisto di Dybala hanno scatenato nella tifoseria romanista un’incontrollabile «voglia di esserci». Per le prime due gare di campionato all’Olimpico, contro due avversarie non di primo piano come le neopromosse Cremonese e Monza, sono già sicure oltre 100.000 presenze tra abbonati e paganti.