Titoli di coda per Iturbe alla Roma. Per l’ex Verona destinazione Bournemouth.

Da quando Juan Manuel Iturbe ha di fatto salutato i tifosi giallorossi su Instagram non si fa che parlare del suo sostituto da prendere durante la sessione di mercato di gennaio. Ad esempio, in queste ore in molti parlano di Diego Perotti, il ventisettenne argentino del Genoa. Ma la Roma un esterno offensivo migliore di Iturbe già ce l’ha e si chiama Alessandro Florenzi. Probabilmente l’intuizione tattica migliore di Rudi Garcia in questi anni alla Roma è stata proprio quella di spostare Florenzi più vicino alla porta. Garcia fece giocare Florenzi in quel ruolo già nella sua primissima partita sulla panchina giallorossa a Livorno nell’agosto 2013 e le cose andarono subito bene: la Roma vinse 0-2 e il secondo gol lo realizzò proprio Florenzi. Giocò da ala offensiva per tutto il campionato 2013/14 e andò bene: Florenzi segnò 6 gol e realizzò 8 assist. La stagione successiva cominciò a giocare spesso da terzino (e infatti segnò meno gol: 5). Questa stagione, in cui viene considerato dai più come il terzino destro titolare, Florenzi ha segnato fino ad ora 3 reti in campionato più l’eurogoal inChampions League contro il Barcellona. Sarà un caso, ma la sua miglior partita (quella in trasferta contro il Palermo dove ha realizzato un gol ed un assist) ha giocato da ala e non da terzino. Rudi Garcia gioca con due ali offensive. Oggi la Roma, dopo la partenza di Iturbe, ha in rosa Salah, Gervinho, Iago Falque e Florenzi. In questo ruolo, quindi, è coperta sia nei titolari che nei cambi. Perché, allora, sui mezzi d’informazione sportiva che si occupano della Roma si continua a insistere sul sostituto di Iturbe? La Roma ha bisogno di intervenire sul mercato in ben altri ruoli. Innanzitutto Sabatini dovrebbe prendere un terzino destro titolare.Maicon ha 34 anni, non si può fare affidamento su di lui. Torosidis ha dei mezzi tecnici limitati. Urge una soluzione. Prima di prendere un’altra ala offensiva, inoltre, la Roma dovrebbe portare a Trigoria un centrale di difesa titolare che possa fare coppia con Manolas (Castan evidentemente ha ancora dei problemi sennò non avrebbe giocato solo tre partite in campionato ed una in Coppa Italia, e Rudiger per ora non si sta dimostrando all’altezza) e un vice-Digne (Sead Kolasinac andrebbe bene, ma non sarebbe male cominciare a prendere in considerazione giocatori italiani visto che la Roma ne ha pochi e che ogni squadra deve avere 4 giocatori cresciuti nel proprio settore giovanile e altri 4 di formazione italiana). La capolista Inter dista dal quinto posto appena 4 punti. Comprando un terzino destro, un centrale di difesa, un terzino sinistro che possa dare il cambio a Digne – e con il ritorno di Kevin Strootman – la Roma potrebbe ancora vincere un campionato che sembrava ormai perduto. Utilizzare risorse economiche per un ruolo in cui si è già coperti sarebbe del tutto incomprensibile.

Francesco Trinca

L’eliminazione in Coppa Italia inguaia Garcia. A Roma è scattato già il toto-allenatore.

Dopo la pesante sconfitta di Coppa Italia casalinga contro lo Spezia ai rigori, Rudi Garcia rischia l’esonero anche prima dell’ultima partita dell’anno contro il Genoa.
Quattro i possibili candidati, ma è ancora poco chiaro se la società voglia ingaggiare un traghettatore oppure puntare subito ad un grande nome.
Scartato Ancelotti (che pare vicino al Bayern Monaco), i nomi in lizza sono: Spalletti, Mazzarri, Bielsa e Lippi.
Quest’ultimo sembra il favorito numero uno: Lippi accetterebbe il ruolo per 6 mesi per poi lasciare lo spazio probabilmente a Conte.
Fatto sta che la Roma entro stasera deciderà se cambiare immediatamente o dare l’ennesima opportunità all’allenatore francese (che oggi ha tenuto un altro confronto con la squadra prima dell’allenamento), ma la sensazione è che anche in caso di vittoria la sua testa possa saltare. Se l’allenatore dovesse essere confermato, resterebbe comunque sulla graticola. I bonus maturati durante la prima, fantastica, stagione sulla panchina della Roma, sembrano essere esauriti. Ora non può più sbagliare. L’impressione però è che i suoi siano sulle gambe e soprattutto privi di idee. Dopo un inizio incoraggiante, la Roma non sembra essere più la stessa. La sosta per la nazionali ed il pareggio nel pantano del Dall’Ara devono aver mandato fuori giri il motore di quella che a inizio stagione sembrava una vera e propria macchina da guerra.

Francesco Trinca

Napoli-Roma termina senza reti. A sorridere è l’Inter di Mancini.

In un San Paolo stracolmo, ma senza tifo giallorosso, il Napoli di Sarri aveva il dovere di vincere per non lasciare troppo vantaggio all’Inter e per cancellare il 3-2 rimediato a Bologna dalla squadra di Donadoni. La Roma, dal canto suo, dopo delle prestazioni evanescenti, aveva il dovere di non perdere, al di là dei sempre più inopportuni proclami di Mister Garcia.
Una partita strana e non solo perché molto tattica e contratta, ma anche perché c’era la reale possibilità che una delle due formazioni potesse guadagnare l’intera posta.
La Roma è stata fortunata in un paio di occasioni sprecate dai partenopei, ma anche brava in un paio di interventi del portierone polacco che sta riscattando gli errori commessi in passato. Sterile il gioco d’attacco, ma in una delle poche occasioni, i giallorossi erano anche riusciti a battere Reina, con De Rossi che si vedeva poi annullata la rete perchè il guardalinee sventolava la bandierina, sostenendo che la palla fosse uscita nel cross effettuato da Ruediger.
Continuiamo a pensare che questa Roma non è quella che i suoi tifosi speravano. Vero che mancano molti giocatori infortunati, ma pur vero che chi è abile ed arruolato dovrebbe dare di più di quello che ha dato finora.
Si torna da Napoli con un punticino che non fa classifica e neppure morale, aspettando il sorteggio di domani a Nyon dove i giallorossi conosceranno l’avversario che affronterà in Champions nel mese di febbraio. Fatto sta che l’indomito tifoso della Lupa, spera sempre che possa cambiare la sorte e che la Roma torni ad essere quella Magica che lo fa sognare. Non penso che sia credere troppo, perché dopo anni di illusioni e promesse, il tifo romanista dovrebbe pur avere qualche soddisfazione e non solo “consolasse co l’ajetto”.

Francesco Trinca