Roma-Venezia, giallorossi per l’Europa, veneti per un miracolo

Francesca Palmeri – Ultimo match di stagione allo Stadio Olimpico di Roma. I giallorossi affrontano il Venezia nella 37° giornata di Serie A. Dopo la sconfitta subita lunedì sera contro la Fiorentina, gli uomini di Mourinho dovranno dare il meglio per conquistare i 3 punti e continuare a sognare l’Europa. Già, perché proprio come dichiarato dallo stesso Special One, prima della finale di Tirana, rimane da conquistare l’obiettivo di campionato. La Roma non vince in Serie A da quattro partite: due pareggi e due sconfitte dopo il 2-1 alla Salernitana dello scorso 10 aprile. Il Venezia, anche se ultimo in classifica, è tornato al successo nell’ultimo turno, 4-3 al Bologna, dopo 10 sconfitte consecutive.

Soncin cerca la seconda vittoria di fila

Dopo una striscia di 10 sconfitte filate, il Venezia ha vinto il match più recente contro il Bologna. Soncin e i suoi giocatori potrebbero ottenere due successi consecutivi per la seconda volta in questo campionato dopo lo scorso novembre, dove trovarono la vittoria proprio contro la Roma e il Bologna. L’andata del match tra i giallorossi e il Venezia terminò 3-2 in casa dei veneziani. Sono 25 le partite giocate in Serie A tra le due squadre: 13 le vittorie dei giallorossi, 6 i pareggi e altrettanti i successi dei veneti. In casa della Roma, i precedenti sono 12, con 8 affermazioni dei padroni di casa, 2 pareggi e 2 vittorie esterne.

Statistiche del Venezia 

Il Venezia è ultimo in classifica a quota 25 punti: 6 vittorie, 23 sconfitte e 7 pareggi. Di questi 13 sono stati realizzati in casa e 12 in trasferta. La media dei gol messi a segno è di 0,92 a partita, di cui la maggior parte realizzati in casa: esattamente 21, che corrisponde al 63,64%. Quella delle reti subite è più alta: 1,92%. In questo caso però i gol subiti in casa sono superiori a quelli in trasferta: 38 contro 30. I cannoniere dei veneti sono: Mattia Caldara che ha segnato due gol contro la Roma e Thomas Henry a quota 6 gol in campionato. Attenzione, come sempre, ad Okereke.

Roma-Leicester 1-0, le pagelle: Abraham pilota i giallorossi a Tirana, Smalling allaccia le cinture. Zalewski giovane veterano, ipnosi Pellegrini 

Roberto Gentili –“Tutto ei provò: la gloria. Maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria; la reggia e il tristo esiglio. Due volte nella polvere, due volte sull’altar”. Da oggi ci sarà il 5 maggio giallorosso. Il gigante dormiente si è svegliato. Dopo 31 anni la Roma raggiunge una finale europea. Superato quel pericolo rappresentato dalla furia del Leicester con la testata di Abraham (10’), la squadra di Mourinho si impossessa del biglietto per Tirana, sede della finale di Conference League che sarà contesa con il Feyenoord. Agli olandesi basta il 3-2 dell’andata per superare il Marsiglia dopo il pareggio (0-0) di oggi.

La Roma resiste come un sol uomo alla forza fisica ma priva di rigor logico e tattico del Leicester con una difesa straordinariamente coordinata da Smalling. Legna, sudore ed ordine a centrocampo per Cristante ed Oliveira, sfreccia Zalewski, osserva ed allontana pericoli Karsdorp. Pellegrini inventa, Abraham trasforma. E Roma ora sogna.

LE PAGELLE

Rui Patricio 6,5 – Di rischi concreti ne piovono pochi. Sul solo possibile allarme del primo tempo, quel tiro trasformatori in cross di Pereira attorno alla mezz’ora, legge bene la traiettoria. Una sola raccolta ed un tiro, entrambi al centro, nella seconda frazione.

Mancini 7 – Nel filo difensivo ci sta perfettamente perché chiude continuamente più di un tentativo di offensiva inglese. Fa un passo indietro rispetto ai compagni per l’imprecisione in sbavatura ed il solito cartellino giallo che vede sventolarsi davanti agli occhi.

Smalling 8 – Re della difesa della Roma. Il gioco del Leicester si blocca ogni qualvolta passa dalle sue parti. Come se fosse in uno scacchiere, si muove in ogni direzione difensiva con pochi passi. Sulla sua testa finisce la croce che lo incorona per una prestazione sontuosa, che fa dal filo conduttore a quella dell’andata.

Ibanez 7 – Lookmam: “guarda uomo”, la traduzione più semplice. Ed allora lui lo guarda, soprattutto lo controlla e gli permette il sorpasso pochissime volte. Va di anticipo, cercando di velocizzare le azioni di ripartenza, bloccate però da imprecisioni tecniche.

Karsdorp 7 – Desiste dallo scendere fino a valle, così serve Abraham più dalle retrovie. Dove comunque ha il suo da fare nel contenere Barnes, compito che alla fine non manca. Fa spesso cose buone – diagonali ed anticipi – ma fatica a tramutarle in situazioni più concrete. Ed ora la sfida in finale contro l’ex Feyenoord.

Cristante 7 – Di lui si elogia spesso la calma e la tranquillità con cui gestisce situazioni calde. All’inizio viene però risucchiato dall’ansia e dall’atmosfera incandescente dell’Olimpico che lo conducono sulla via sbagliata, dove trova errori e macchie non da lui. Sbraccia e risale a galla tornando ad essere quello di sempre: fa diga, non sempre efficace, e giostra la manovra, virando specialmente a destra con aperture millimetriche.

Oliveira 7 – Al contrario del vicino di reparto, inizia meglio. In scioltezza tocca e smista palloni, che poi inizia a perdere col passare dei minuti risultando frenetico. Prezioso quando la Roma è costretta ad abbassare il baricentro, di bacino e con finte di corpo sguscia più volte da ingarbugliamenti vari. Scaccia la stanchezza e mantiene la lucidità necessaria per portare la barca in Porto.

Zalewski 7 – Euforico per la prestazione illuminante dell’andata, ne riprende in mano i dati e rielabora la stessa gara. Sblocca la fascia sinistra con folate conste di freschezza mentale e tecnica, incespicando talvolta in qualche decisione. Memore che una settimana fa con lanci in profondità di prima aveva creato non poco disordine, fa lo stesso e manda Pellegrini davanti a Schmeichel, che fredda il capitano. Il duello fisico, per struttura corporea, non sembra poter essere tra i suoi di forza. Smentisce aprendo spesso lo sportello per fermare Lookman.

Pellegrini 8 – Prende in mano la campanella degli allarmi e la suona già all’inizio su punizione dalla sinistra. Tre minuti dopo e la riscuote sull’angolo – sortito da un suo tiro deviato – che cade perfettamente sulla testa di Abraham. La serve, poi la palla-gol arriva anche a lui ma, pensando di essere in fuorigioco, va con poca convinzione su un meraviglioso invito di Zalewski. Vede giocatori appartatamente invisibili: alla mezz’ora c’è una palla solo da spingere per Zaniolo, che però era comunque offside, poi al 62’ da centrocampo taglia per Karsdorp.

Zaniolo 6,5 – Un Olimpico così caldo non lo ha mai visto. Ammaliato nel godere dell’abbraccio collettivo, va perdendosi nella tessitura tattica della Roma. Timido, si autoisola. Offensivamente non sfrutta, in area, un pallone che arriva da Abraham: tocca d’esterno sinistro quando magari il tiro di destro sarebbe stato maggiormente pericoloso. Dietro, però, fa forse la giocata migliore: la chiusura in scivolata al 20’ a centrocampo. Il segnale che le forze mentali fossero finite si avverte al 72’: spara in avanti un pallone senza che ci sia nessuno Sopraggiungono i crampi ed arriva la sostituzione. Mezzo voto per la serata. (Dal 78’ Veretout 6,5 – Non male vivere come una delle ultima serate  da romanista una partita così. Preziosissimo quel pallone tenuto alla fine del recupero).

Abraham 9 – Nessun gol in sette partite contro il Leicester. Sceglie l’appuntamento più importante, la serata più romanista vissuta fin qui. Alla prima occasione mette dentro. E fa sedere la Roma sull’aereo di Tirana. Questo, giocando con la somma delle partite giocate contro le Foxes ed il risultato, lo porterebbe ad un 8. Che però è troppo stretto per quanto fatto, basti vedere gli assist tentati di tacco e cavalcando lo spazio aperto, come su quella palla per Zaniolo. Allaccia poi la cintura dei compagni abitando le zone remote del campo con una sapienza tattica notevole ed una dedizione alla causa encomiabili. Ed allora che sia 9, suo numero e marchio di fabbrica del bomber che è, come testimoniano i 25 gol, che valgono il sorpasso a Volk.

Mourinho 8,5 – Re Mida, arriva e la Roma, ad un anno ed un giorno dall’annuncio dell’ingaggio dello Special One, va in finale in Europa, come non le riusciva da 31 anni. Prestazione a dir poco solida. Sofferta ma sempre in controllo. Salgono in cattedra gli inglesi: Abraham segna, Smalling mura. Una vittoria ed una qualificazione che come poche altre volte va estesa a tutta la squadra, plasmata da lui.

Roma-Leicester, le probabili formazioni e dove vederla: a centrocampo c’è Oliveira, Zaniolo confermato? Possibile sorpresa per la fascia sinistra

Roberto Gentili – “Non c’è miglior chiave che la volontà di aprire una porta”. La Roma è pronta a prendere il passe-partout per Tirana. Consapevole di poter entrare, come se non lo avesse già fatto, immediatamente nella storia giallorossa, José Mourinho lo ha detto a chiare lettere, a scanso di equivoci: “Voglio la finale”.

Le speranze sono alimentate dalla fiducia iniettata dalla prestazione, ma soprattutto dal risultato, che i giallorossi dello Special One – oggi al primo anniversario da tecnico romanista – hanno ottenuto in Inghilterra. In casa del Leicester, al King Power Stadium, i capitolini hanno stretto un pareggio (1-1), portandosi addirittura in vantaggio. Il gol in trasferta, però, non vale doppio visto l’annullamento della regola a partire da questa stagione.

La speranza di oltrepassare l’Adriatico però c’è, a maggior ragione ora che è Mou a guidare il popolo romanista. Che confida di poter salire sull’aereo per l’Air Albania Stadium – già prenotato da alcuni temerari tifosi – dopo aver ottenuto l’accesso al gate, il cui desk sarà aperto a partire dalle 21 di domani.

Pronti a caricare la Roma su quel volo ci saranno gli oltre 64.000 tifosi romanisti pronti a ruggire in un Olimpico ancora sold out (quindicesimo stagionale), teatro certamente di una notte di storia giallorossa.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI ROMA-LEICESTER

Solo un giocatore non potrà rispondere “presente” all’elenco di Mourinho. Non uno qualsiasi. Anzi. Forse quello più in forma di tutti, di certo colui in possesso dei codici necessari per sbloccare serate come queste. Nell’andata lo Special One ha perso un suo fedele, fedelissimo, scudiero. In Inghilterra Mkhitaryan, durante il secondo tempo, ha riportato la lesione al flessore della coscia destra, guaribile in venti giorni. L’eventuale finale lo potrebbe dunque vedere tra i giocatori disponibili.

Con quelli che ha ora – escluso Micki, tutti – Mourinho schiererà l’undici che ha più possibilità di mettere in tasca il ticket. Sarà dunque la solita Roma. Forse. Perché la partita di domani potrebbe decidersi ai supplementari. E così lo Special One potrebbe sorprendere modificando il consueto blocco titolare.

Di certo, non toccherà determinante pedine. In porta Rui Patricio, tutelato da Mancini, Smalling ed Ibanez. Karsdorp padrone della fascia destra, Cristante a tenere le fila del centrocampo col supporto di Oliveira. Sarà infatti il portoghese il sostituito di Mkhitaryan. Veretout con il Bologna non ha convinto ed è dietro nell’ordine delle gerarchie. La sorpresa potrebbe dunque esserci a sinistra. Lì, zona ora presieduta da Zalewski, è probabile che vi sia la novità tattica.

Se la gara dovesse prolungarsi fino ai supplementari, è bene avere carte pesanti da poter giocare. E chi meglio di quella col numero 22? L’idea che balena nella testa di Mourinho è spostare Zalewski vicino a Pellegrini a supporto di Abraham ed assegnare l’out di sinistra a Vina. O, meno probabilmente, ad El Shaarawy.

Il pro sarebbe certamente la freschezza e l’imprevedibilità di Zaniolo – che così salterebbe, dall’inizio, un altro grande impegno – ma sull’altra parte della medaglia è rappresentato il contro. Vale a dire il possibile affanno del terzino uruguaiano, votato più a ritmi blandi rispetto a quelli forsennati inglesi. La suggestione, possibile, non sembra essere più di tanto nell’aria. Dal primo minuto partirà dunque Zaniolo. La freschezza, se necessaria, sarà apportata da Felix.

I pensieri di dover stravolgere l’undici dell’andata sono stati fermati dalle buone notizie di ieri. Vardy, Maddison e DesburryHall hanno infatti recuperato e hanno svolto la seduta di allenamento con la squadra. Questo ha detto Rodgers in conferenza stampa. Il tecnico nordirlandese  – dopo aver fatto ampio turnover nella sconfitta (3-1) contro il Tottenham cambiando ben 9 giocatori – confermerà dunque l’undici della scorsa settimana.

Pereira, Fofana, Evans e Castagne – uscito per una noia fisica prima della mezz’ora, ma anche lui è a disposizionea protezione di Schmeichel. Tielemans con Maddison e Dewsbury-Hall a centrocampo. Vardy centravanti, Albrighton a destra e Lookman a sinistra.

DOVE VEDERE ROMA-LEICESTER

La semifinale di ritorno di Conference League tra Roma e Leicester verrà trasmessa da Sky, Dazn e TV8. Sulla pay-tv saranno tre i canali su cui sarà possibile vedere la gara dell’Olimpico: Sky Sport Uno (numero 201), Sky Sport (numero 252) e Sky Sport 4K (numero 213).

La telecronaca di Sky – quindi anche su TV8 –  sarà a cura di Maurizio Compagnoni, Luca Marchegiani al commento tecnico. Pierluigi Pardo e Simone Tiribocchi la coppia di Dazn. Il fischio d’inizio è alle 21, il prepartita comincerà dalle 20.

ROMA-LEICESTER, ARBITRA JOVANOVIĆ

Srdjan Jovanović arbitrerà RomaLeicester. Il fischietto serbo sarà coadiuvato dai connazionali Uroš Stojković e Milan Mihajolović. Quarto uomo l’israeliano Orel Grinfeeld, mentre in postazione video ci saranno due tedeschi: Bastian Dankert al Var e Marco Frizt all’Avar

Jovanović ha diretto la Roma una sola volta. Curiosamente il solo precedente è della stagione corrente: il playoff di ritorno contro il Trabznospor, regolato con un secco 3-0. C’è poi anche un precedente in Youth League. Il ricordo è però amaro visto che la squadra di De Rossi venne sconfitta 2-1 dal Chelsea nella fase a gironi 2017-18. Non c’è nessun precedente con il Leicester. Esordio per Dankert con entrambe le squadre.

LE PROBABILI FORMAZIONI

AS ROMA (3-4-1-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Cristante, Oliveira, Zalewski; Pellegrini; Zaniolo, Abraham.
A disposizione: Fuzato, Boer, Maitland-Niles, Ibanez, Spinazzola, Vina, Darboe, Diawara, Veretout, El Shaarawy, Perez, Felix, Shomurodov.
Allenatore: José Mourinho.
Indisponibili: Mkhitaryan.
Diffidati: -.
Squalificati: -.

LEICESTER CITY FC (3-4-1-2): Schmeichel; Söyüncü, Evans, Fofana; Pereira, Dewsbury-Hall, Tielemans, Castagne; Maddison; Vardy, Lookman.
A disposizione: Jakupovic, Odunze, Amartey, Vestergaard, Thomas, Justin, Braybrooke, Choudhury, Iheanacho, Perez, Daka.
Allenatore: Brendan Rodgers.
Indisponibili: Ndidi, Mendy, Soumare.
Diffidati: -.
Squalificati: -.

Arbitro: Jovanović.
Assistenti: Stojković – Mihajolović.
IV Uomo: Grinfeeld.
Var: Dankert.
Avar: Frizt.

Inter-Roma, Edin Dzeko e Ivan Perisic la super coppia neroazzurra

Francesca Palmeri – Una delle sfide più attese e storiche del nostro il calcio, il big match tra Inter e Roma. Questo pomeriggio, alle ore 18, al Meazza scenderanno in campo due squadre solide, in forma e con obiettivi stagionali ben precisi. Da una parte i neroazzurri che lottano per riconfermarsi Campioni D’Italia, dall’altra la Roma che continua a sognare la zona Champions. Questa non è solo la sfida delle sfide, ma anche quella di due importanti ex: da una parte José Mourinho, dall’altra Edin Dzeko. L’Inter si rituffa in Campionato dopo la vittoria schiacciante per 3-0 contro il Milan in Coppa Italia, che gli ha permesso di guadagnarsi la finale. Trova di fronte a sé, però, una Roma in forma, compatta e che sta attraversando un ottimo periodo. Dopo il pareggio con il Napoli e l’ennesimo sold out registrato allo Stadio Olimpico per la semifinale di Conference League, i giallorossi devono e vogliono continuare questa scia positiva, per la città, per la squadra, ma soprattutto per i suoi tifosi.

Il cammino dei neroazzurri

I Campioni D’Italia hanno ottenuto tre vittorie nelle ultime tre gare di campionato, tante quante quelle registrate nelle precedenti 10 partite giocate nel 2022. I neroazzurri sono riusciti ad essere l’unica squadra di Serie A sempre vittoriosa nel mese di aprile considerando tutte le competizioni. La squadra di Inzaghi concede poco difensivamente, gioca con il baricentro molto alto e appena recupera palla si distende in verticale verso la porta avversaria. I punti in totale sono 69: 20 vittorie, 9 pareggi e due sconfitte. Anche la media dei gol realizzati sorride ai neroazzurri, 2,18 in media di cui: 38 in casa e 30 in trasferta. La squadra di Inzaghi ha inoltre una media molto inferiore per quanto riguarda le reti subitesolo 0.78 di cui: 13 in casa e 12 fuori.

Edin Dezko, il giocatore che può fare la differenza 

L’ex giallorosso è ormai uno dei pupilli di mister Inzaghi, insieme a Ivan Perisic sono la coppia che scoppia. La connessione bosniaco-croata funziona e Simone Inzaghi sa sfruttarla a dovere, la Roma dovrà essere molto brava a gestire la fase difensiva per tenerli a bada. Edin Dzeko ha vestito la maglia della Roma per 199 partite di Serie A, in cui ha realizzato ben 85 reti, e in questo campionato è già a quota 13 centri con quella dell’Inter. L’attaccante oltre ad aver lasciato il segno nella Capitale, vuole riuscire ad ottenere lo stesso successo, se non ben oltre, con la maglia neroazzurra. Un altro traguardo che l’attaccante bosniaco punta a raggiungere è quello di diventare il terzo calciatore più anziano a raggiungere le 100 reti nella storia della Serie A, davanti a lui ci sono: Goran Pandev e Sergio Pellissier.

Roma-Bologna, le probabili formazioni: Felix al posto di Abraham, Kumbulla per Smalling. Cambiano le fasce

(Federico Sereni) – Prima di affrontare la semifinale di ritorno di Conference League contro il Leicester – all’andata è finita 1-1 – la Roma cerca di blindare il quinto posto, adesso in mano alla Lazio, passata a La Spezia per 3-4. Il primo step del processo è la gara di questa sera (ore 20:45) contro il Bologna. Mourinho cambierà più di qualche pedina rispetto al solito undici, così da fargli recuperare ossigeno ed idee, indispensabili giovedì. Kumbulla sarà in difesa al posto di Smalling, permettendo così ad Ibanez di scalare al centro.

A centrocampo ci sarà una vera e propria rivoluzione. Mancando di Mkhitaryaninfortunato, ne avrà per 20 giorni – e dello squalificato Oliveira, Mourinho dovrebbe impiegare più Veretout che Bove dall’inizio.Novità anche sugli esterni. Sia Karsdorp che Zalewski riposeranno, aprendo così la strada alla titolarità di MaitlandNiles e El Shaarawy. Offensivamente, invece, Pellegrini avrà al suo fianco Felix anziché Zaniolo. Abraham non sembra vicino al riposo e partirà dall’inizio.

LE PROBABILI FORMAZIONI

Roma (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Ibanez, Kumbulla; Maitland-Niles, Cristante, Veretout, El Shaarawy; Zaniolo, Pellegrini; Felix.
Allenatore: Mourinho.
A disposizione: Fuzato, Karsdorp, Smalling, Spinazzola, Vina, Zalewski, Bove, Diawara, Volpato, Carles Perez, Abraham, Shomurodov.

BOLOGNA (3-5-2): Skorupski; Soumaoro, Medel, Theate; De Silvestri, Svanberg, Schouten, Soriano, Hickey; Arnautovic, Barrow.
Allenatore: Mihajlovic (in panchina Tanjga).
A disposizione: Bardi, Binks, Bonifazi, Mbaye, Kasius, Viola, Aebischer, Dominguez, Orsolini, Sansone, Santander, Vignato.

Leicester-Roma 1-1, le pagelle: Smalling guardia reale, Pellegrini supernova. Abraham nemo propheta in patria, Zaniolo turista

Roberto Gentili –  Terra d’Albione nuovamente avversa. Non come le altre visite, terminate con pesanti imbarcate da portare sul groppone, ma oggi consta di amarezza e rammarico. Il primo round della semifinale di Conference League finisce in pareggio: 1-1, un gol per tempo. Tutto si giocherà all’Olimpico, pronto a strabordare nuovamente d’amore per spingere la squadra di Mourinho ancora oltre l’ostacolo. Pellegrini appare al 15’ in una partita in cui la Roma è stata presente per pochissimo. Il Leicester riprende coraggio con il passare dei minuti. E soprattutto riprende il comando del gioco, arrivando al 67’ al pareggio di Lookman.

Un pareggio che a conti fatti lascia ben sperare la Roma. Sono Smalling e soprattutto Rui Patricio a tenere in vita le speranze. Sarà forse l’aria di casa, ma Chris è il migliore. Non cade mai nonostante il grande ritmo. Il lusitano – che fino all’anno scorso respirava questo calcio – è efficace più che estetico. La parata a quindici dalla fine vale le speranze.

Se Smalling ha beneficiato del ritorno in Inghilterra, non è stato lo steso per l’altro inglese giallorosso. Abraham stecca. Non ha grandi palloni da giocare – come troppo spesso capita – ma rischia in un paio di situazioni di portare al gol le Foxes. Con Zaniolo ha detto che si trova meglio. Quando però il 22 è uscito confuso ha creato di più. Un paradosso a ben vedere.

LE PAGELLE

Rui Patricio 6,5 – Non si cura dell’estetica, anzi, per allontanare i tiri. È efficace nel primo tempo, alla lunga però è costretto a far passare gli inglesi, respinti sulla palla persa da Cristante al 75’.

Mancini 5,5 – Inizia, continua e (quasi) finisce lasciando immacolato il centro-destra. Resiste il più possibile nella ripresa, ma sul pari è scoordinato quando cerca di intercettare il cross per Lookman, che mette dentro.

Smalling 7 – Avvio di gara scivoloso in cui regala un immediato pericolo. Sarà praticamente l’ultimo. Si rialza immediatamente, imperando in difesa. Corazza nel secondo tempo, il gol arriva senza che possa fare più di tanto.

Ibanez 6,5 – Collega bene la spina della concentrazione e la connessione resiste più o meno per tutta la partita. Il calo di rete arriva nell’uscita sporcata del pari. Più quello che ha evitato che fatto arrivare.

Karsdorp 5 – Spreca due-tre occasioni sbagliando la misura del passaggio, corto come lungo. Fofana passa spesso e ne impara i movimenti col tempo. Rischia e ha ragione nel recupero di primo tempo con il doppio dribbling all’indietro. Sullo scatto di Barnes, sulla sua fascia, si accascia come fosse impossibile da recuperare. Bastava rincorrerlo.

Cristante 6 – Perde Castagne sul terzo corner. Suona il campanello d’allarme e – anche grazie all’uscita dell’ex compagno di squadra – torna a contenere senza soffrire granché gli sforzi offensivi inglesi.

Mkhitaryan 6 – Non ha la mente sgombera. La situazione di Raiola, suo procuratore, potrebbe avergli distolto l’attenzione. L’idea giusta non manca: mette a disposizione la mente calcistica superiore, non in simbiosi con i piedi che lo portano in errori, spesso inattesi per uno come lui. (Dal 55’ Veretout 5,5 – Fa muovere Maddison sul pareggio. Non sa dove posizionarsi, prova a chiudere il cross ma è lento).

Pellegrini 6,5 – Nelle intenzioni di Mourinho infoltisce il centrocampo. La presenza in copertura è molle. Uomo delle semifinali di andata contro le inglesi, dopo il gol allo United la scorsa stagione, va a segno nuovamente al quarto d’ora. Ad Old Trafford su rigore, vano, al King Power appare veramente una sola volta per battere Schmeichel sotto le gambe e mettere il timbro sul primo atto. (Dall’85’ Felix 6 – Marca ad uomo ma non spinge).

Zalewski 6,5 – Baronetto giallorosso, nonostante la ridotta struttura fisica detta legge sulla fascia in tutte e due le fasi. Dipinge nuovamente un gol in Conference. Il copione è lo stesso: percussione ed imbucata geniale, come le giocate con cui non fa capire nulla ai marcatori. Rovina il quadro gettandoci sopra la palla persa in uscita – da puntualizzare che è dopo l’ennesimo recupero –  che sbilancia la squadra, aprendola al pareggio. Non è però da bocciare, tutt’altro.

Zaniolo 5 – Lontano dall’Olimpico soffre. Indovina solamente l’apertura per Zalewski che conduce al gol di Pellegrini. Un solo spunto che non riempie il vuoto di una partita ingolfata, sporcata da poche idee attuate male. Prezioso il lavoro difensivo, ma i suoi compiti sono altri. (Dal 69’ Oliveira 6,5 – Si cala meglio di Veretout ed impensierisce per la prima volta nella partita Schmeichel).

Abraham 5,5 – Si accende all’inizio, come capitato nelle ultime gare, e poi si nasconde. Due palle perdute maldestramente aizzano le offensive dei connazionali. Che bello però quell’assist simil Napoli per Oliveira.

Mourinho 6 – Un lampo nel caos aiuta i sogni di raggiungere Tirana. Il Leicester non ha tanta qualità, ma brilla per il ritmo, tallone d’Achille giallorosso. Il biglietto per la finale sarà in palio all’Olimpico, popolato da 70.000 romanisti.

Leicester-Roma, le probabili formazioni e dove vederla: tornano Zaniolo e Cristante, Oliveira fuori. Ibanez-Kumbulla si contendono la maglia da titolare

Roberto Gentili – Inciampata nella Scala del calcio dopo dodici risultati utili consecutivi, per la Roma si aprono le porte riservate alle migliori quattro di Conference League. La squadra giallorossa per la seconda volta di fila è l’unica italiana a garantire lo sventolio della bandiera italiana in Europa. Domani gli uomini di Mourinho affronteranno nel primo atto il Leicester. Lo Special One torna così a disputare una semifinale europea, sebbene della competizione meno prestigiosa, dalla stagione 2016/17, quella del successo in Europa League con il Manchester United di Smalling e Mkhitaryan.

Dall’andamento altalenante in Premier, il Leicester occupa il decimo gradino in classifica. Un piazzamento che non consentirebbe quindi di ottenere il pass europeo per la prossima stagione, ragion per cui la semifinale contro la Roma avrà una maggiore valenza. L’ultima vittoria in campionato è di inizio mese: successo per 2-1 contro il Crystal Palace il 10 aprile. Da quel momento ha superato il PSV Eindhoven (1-2) in Conference League, ma in campionato ha perso (2-1) contro il Newcastle e poi ottenuto due pareggi di fila nelle ultime uscite: 1-1 con l’Everton e quello a reti bianche nell’ultima sfida in casa contro l’Aston Villa.

King Power Stadium che domani sarà vestito a festa, almeno il settore ospiti. A colorare di giallorosso l’impianto saranno 1600 tifosi romanisti, i quali hanno fatto registrare un altro sold out in attesa di quello già annunciato per la partita di ritorno. Per i tifosi di casa, invece, restano circa 2.000 biglietti.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI LEICESTER-ROMA

Grandi assenti a Milano, Mourinho ritrova Zaniolo e Cristante. Il numero 22 era squalificato dopo l’ammonizione ricevuta con il Napoli, mentre il centrocampista è stato costretto al forfait alla vigilia della partita contro i nerazzurri per una lombalgia, prontamente smarrita. Entrambi saranno titolari della formazione simil Bodo. Mancini, Smalling ed uno tra Ibanez e Kumbulla – favorito il brasiliano – a difendere Rui Patricio.

Insieme a Cristante – in gruppo nella rifinitura – ci sarà Mkhitaryan, a segno per il gol della bandiera contro l’Inter. Partita in cui il compagno di reparto dell’armeno, Oliveira, ha subìto la pressione nerazzurra. Giacché l’intensità è il punto forte del Leicester, sembra probabile un turno di riposo per il portoghese, apparso in debito di lucidità anche nelle precedenti gare.

Non cambieranno le fasce: Karsdorp a destra e Zalewski sull’altro out. Dalla trequarti in su ci sono due possibili soluzioni: l’impiego di Pellegrini e Zaniolo alle spalle di Abraham, oppure il solo capitano giallorosso al servizio dei due. Quest’ultima ipotesi sembra essere quella più probabile.

A corto di uomini, Rodgers potrebbe accantonare il tradizionale 4-1-4-1 per proporre un inedito 3-4-1-2, così da giocare “a specchio” – o quasi – contro lo schieramento tattico giallorosso. La difesa davanti a Schmeichel sarà formata da Söyüncü, Evans e Fofana. Pereira e Castagne gli esterni del centrocampo infoltito da DewsburyHall e Tielemans. Davanti Iheanacho col recuperato Vardy supportati da Maddison, cecchino sui calci di punizione.

DOVE VEDERE LEICESTER-ROMA

LeicesterRoma sarà trasmessa sia su Dazn che su Sky. Sulla pay-tv i canali di riferimento sono Sky Sport Uno (201 del satellite) e Sky Sport (252). Disponibile anche la visione in streaming tramite l’app Sky Go. La partita comincerà alle 21, attorno alle 20 ci sarà il prepartita su Sky e alle 20:15 su Dazn.

Federico Zancan racconterà la gara del King Power Stadium col supporto tecnico di Luca Marchegiani, mentre per Dazn in postazione di commento ci saranno Pierluigi Pardo e Riccardo Montolivo.

LEICESTER-ROMA, ARBITRA DEL CERRO GRANDE

Carlos del Cerro Grande dirigerà LeicesterRoma. Juan Carlos Yuste e Roberto Alonso Fernández gli assistenti. Inizialmente prevista per la sola finale di Tirana, la Uefa ha invece deciso di introdurre il sistema Var nella Conference League già dalle semifinale. In postazione Var ci sarà Juan Martínez Munuera, Alejandro Hernández all’Avar.

I precedenti tra il fischietto spagnolo ed i giallorossi sono due, di cui uno proprio una semifinale europea. Il 46enne iberico ha infatti arbitrato l’andata della semifinale di Europa League della scorsa stagione contro il Manchester United. Due coincidenze – semifinale, avversaria inglese – che non lasciano ben sperare la Roma.

Nell’altro precedente, però, i giallorossi hanno vinto per 2-1 contro lo Young Boys, sempre nella passata edizione dell’Europa League. Contro gli svizzeri fece tuttavia scalpore il rigore assegnato agli svizzeri per il contatto tra Cristante e Rieder.

Il Leicester, invece, non è mai stato diretto da del Cerro Grande. Nessun precedente neppure del Var Martínez Munuera né con la Roma né con il Leicester.

LE PROBABILI FORMAZIONI

LEICESTER CITY FC (3-4-1-2): Schmeichel; Söyüncü, Evans, Fofana; Pereira, Dewsbury-Hall, Tielemans, Castagne; Maddison; Iheanacho, Vardy.
A disposizione: Jakupovic, Odunze, Amartey, Vestergaard, Thomas, Justin, Braybrooke, Choudhury, Lookman, Perez, Daka.
Allenatore: Brendan Rodgers.
Indisponibili: Ward, Ndidi, Mendy, Soumare.
Diffidati:-.
Squalificati:-.

AS ROMA (3-4-1-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Cristante, Mkhitaryan, Zalewski; Pellegrini; Zaniolo, Abraham.
A disposizione: Fuzato, Boer, Maitland-Niles, Kumbulla, Spinazzola, Vina, Oliveira, Darboe, Diawara, Veretout, El Shaarawy, Perez, Felix, Shomurodov.
Allenatore: José Mourinho.
Indisponibili:-.
Diffidati:-.
Squalificati:-

Arbitro: del Cerro Grande.
Assistenti: Yuste-Alonso Fernández.
Var: Martínez Munuera.
Avar: Hernández.

Napoli-Roma, la difesa giallorossa al crash test Osimhen

Francesca Palmeri – Dopo la vittoria schiacciante contro il Bodo e il passaggio in semifinale di Conference League, la Roma torna in campo per un big match. La 33^ giornata di campionato si giocherà allo stadio MaradonaNapoli contro RomaSpalletti contro Mourinho. La squadra partenopea viene dallo scivolone interno con la Fiorentina, che ha in parte allontanato il sogno del tricolore, l’unico obiettivo quindi sarà quello di vincere. I giallorossi dal canto loro arrivano sia da una vittoria in Serie A, sia dalla notte magica in Europa. Sarà necessario continuare la scia positiva e guadagnare i tre punti per conservare il quinto posto, riuscendo magari a mantenere ancora vivo il sogno Champions18

Le condizioni fisiche e psicologiche della squadra di Spalletti

Il Napoli ha una delle rose più fornite e complete della Serie A. Spalletti non giocando coppe europee ha la possibilità di gestire al meglio i suoi giocatori, sperimentando nuove varianti tattiche di volta in volta. Le condizioni fisiche sono ottime. Luciano Spalletti potrà contare su tutti i suoi titolari nella partita contro la Roma. Dal punto di vista mentale, l’impronta del tecnico toscano è evidente. Con gli stessi elementi della scorsa stagione è un gruppo passato dal quinto posto alla lotta per lo scudetto. Indispensabile sarà non ripetere la gara come contro la Fiorentina per continuare a sognare.

I numeri e chi può deciderla 

Il Napoli si trova a quota 66 punti in classifica al terzo posto, a 5 punti dalla vetta. I punti totali allo stadio Maradona sono 29, mentre quelli in trasferta 37. Anche il numero di reti realizzate fuori casa è superiore 31 contro 27, mentre i subiti 14 in casa contro 12. Occhi puntanti sulla zona di campo offensiva della squadra di Spalletti. Tra i giocatori che possono decidere la partita ci sono sicuramente Osimhen e Mertens. Il primo è il miglior marcatore stagionale degli azzurri, con 16 reti in 26 presenze, aspetto importante da sottolineare: non ha mai trovato il gol, quest’anno, contro una delle prime cinque della classifica. Dries Mertens è la prima scelta dalla panchina di mister Spalletti quando la squadra si trova in difficoltà, per lui sono 8 le reti messe a segno in questo campionato.

Roma-Bodø/Glimt, le probabili formazioni e dove vederla: dilemma Zaniolo, rientra Mancini. Ibanez dall’inizio

Roberto Gentili – Beffata(si) e burlata all’andata, la Roma cerca il riscatto. Domani la stagione giallorossa passerà sotto il ponte della prova del nove. Un ponte che nasce dalla Norvegia, con la partita d’andata infuocata. Per il risultato, che ha visto prevalere i norvegesi in rimonta (2-1), e per i fatti del post. C’è da conquistare il posto in semifinale. E difendere l’onore della, e di, Roma. Dalla rissa tra Knutsen e Nuno Santos – entrambi squalificati domani – al conseguente comportamento omertoso della polizia norvegese, sottolineato da Mourinho, a quello arrogante e finto goliardico dei tifosi, per arrivare alle dichiarazioni degli ultimi giorni che gettano benzina sul fuoco di Frode Thomassen, direttore generale del Bodo (“Caso provocato dai tecnici della Roma, sembra inaccettabile e irragionevole. Per noi è una cosa assurda, e sentiamo che non regge”) e lo stesso tecnico (“I valori di Mourinho sono lontani da ciò che rappresento. Un’incredibile delusione, atteggiamento scioccante”).

Prendendo alla lettera il motto “il nemico del mio nemico è mio amico”, il Bodo ha servito un altro smacco. Arrivati lunedì nella capitale per prendere maggior confidenza con i terreni in erba naturale, il club scandinavo ha scelto di accettare l’invito della Lazio di usufruire del proprio centro sportivo.

Tornando ai fatti di calcio giocato, sia Roma che Bodo arrivano da vittorie in campionato. I giallorossi dalla rimonta in tre minuti con la Salernitana (2-1), i gialloneri sono invece reduci dal primo successo in campionato contro il Sandefjord (1-2), dopo il pareggio (2-2) al debutto con il Rosenborg.  Se già il supporto dei tifosi non è mai mancato, di certo non sarà assente nella partita che più richiede il supporto dei tifosi giallorossi. A scaldare l’Olimpico, al 100% della capienza, saranno più di 60.000 spettatori. Sono previsti infatti 62.000 tifosi romanisti oltre ai 1200 norvegesi.

LE PROBABILI FORMAZONI DI ROMA-BODØ/GLIMT 

Il leggero turnover di domenica apre le porte allo schieramento dell’undici tipo. In difesa tornerà Mancini, tenuto a riposo contro la Salernitana, Smalling al centro ed Ibanez è in vantaggio su Kumbulla per la sinistra. Karsdorp e Zalewski, rimasto in panchina contro la Salernitana, andranno sugli esterni, Cristante ed Oliveira a formare la cerniera di centrocampo. Per entrambi non dovrebbero esserci dubbi nonostante l’ottimo ingresso in campo di Veretout con i campani. Il francese ha infatti calciato perfettamente la punizione che ha portato al 2-1 di Smalling, oltre a disputare una gara di sostanza non appena entrato in campo. In zona offensiva Pellegrini, squalificato domenica, sarà con Mkhitaryan a spingere Abraham verso il ventiquattresimo gol stagionale. A gara in corso Mourinho sfoderà probabilmente l’arma Zaniolo, tornato in campo nella ripresa dell’ultimo impegno di campionato e capace di aprire la strada alla rimonta.

Nel Bodo hanno recupero Pellegrino e Moe, infortunasti nella vittoria in campionato. È tornato a disposizione anche Solbakken, costretto al forfait all’andata per un attacco febbrile. Confermato dunque il 4-3-3 standard. Khaikin sarà difeso da Moe e Hoibraten, Sampsted e Wembangomo laterali. Hagen supportato da Vetlesen e Saltnes. Solbakken, dunque, andrà a destra nel tridente composto da Espejord e Pellegrino.

DOVE VEDERE ROMA-BODØ/GLIMT 

Il ritorno dei quarti di finale di Conference League tra Roma e Bodø/Glimt sarà trasmesso da Dazn, Sky e TV8. I canali di riferimento sulla pay-tv sono due: Sky Sport Uno (numero 201 del digitale terrestre) e Sky Sport 4K (numero 213). La gara, inoltre, sarà visibile anche in chiaro su TV8. Su Dazn, Pierluigi Pardo racconterà la sfida col supporto tecnico di Massimo Donati. Su Sky e TV8, invece, il telecronista sarà Riccardo Gentile e Fernando Orsi si occuperà del commento tecnico.

ROMA-BODØ/GLIMT, ARBITRA SANCHEZ 

José Maria Sanchez sarà l’arbitro di Roma-Bodø/Glimt. A coadiuvarlo gli assistenti Raul Cabañero e Iñigo Prieto. Cesar Soto Grado il quarto uomo. Un solo precedente tra Sanchez e la Roma: la gara di ritorno di Europa League nel 2019-20 contro il Gent, terminata in pareggio (1-1). Prima gara invece col Bodø.

LE PROBABILI FORMAZIONI

A.S. ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Cristante, Oliveira, Zalewski; Pellegrini, Mkhitaryan; Abraham.
A disposizione: Fuzato, Boer, Ibanez, Maitland-Niles, Vina, Spinazzola, Veretout, Darboe, Diawara, Zaniolo, Perez, Shomurodov, Felix.
Allenatore: José Mourinho.
Indisponibili: -.
Diffidati: Kumbulla, Ibanez.
Squalificati: -.

BODØ/GLIMT (4-3-3): Haikin; Sampsted, Moe, Hoibraten, Wembangomo; Vetlesen, Hagen, Saltnes; Solbakken, Espejord, Pellegrino.
A disposizione: Smits, Kongsro,  Kvile, Konradsen, Mugisha, Pellegrino, Fet,  Nordas, Boniface.
Allenatore: Kjetil Knutsen (in tribuna).
Indisponibili: -.
Diffidati: -.
Squalificati: -.

Arbitro: Sanchez.
Assistenti: Cabanero-Iñigo
IV Uomo: Soto Grado.

Perez, il riscatto del Desaparecido

(Federico Sereni) – Tanta sofferenza, ma alla fine vince la Roma ed è l’unica cosa che conta. Lo fa grazie all’eroe inaspettato, al Desaparecido. Sì, perché la stramba rimonta all’Olimpico ha un nome ed un cognome: Carles Perez. Il calciatore finito ai margini della rosa, utilizzato a piccolissime dosi da Mourinho è decisivo in una partita che per i giallorossi stava diventando maledetta. Per altro con un gol di pregievole fattura, di quelli che peschi dal cilindro e che rimangono negli annali. Lo spagnolo riapre il match con un sinistro a giro che si insacca alla destra di Sepe, inerme al momento dell’esecuzione, che fa gioire i 65mila dell’Olimpico. E pensare che l’esterno aveva giocato solamente 31 minuti in tutto il 2022 e non segnava da quasi un anno: era il 25 aprile 2021 a Cagliari, dove la Roma perse 3-2. Ma l’ex Barca quando vede la Salernitana si accende: all’andata fu decisivo con il primo (e unico) assist che portò al primo gol di Abraham con la maglia della Roma.

Ma l’apporto di Carles è andato oltre la marcatura: “Sono felice per lui, è un ragazzo fantastico e lavora come nessuno, per il nostro sistema tattico non sta trovando possibilità e oggi l’ho messo in una posizione iper-offensiva dentro una squadra che non aveva nulla da perdere. Lavora bene e sempre con la bocca chiusa” dirà Mourinho al termine del match. Un elogio importante, sicuramente meritato per il classe 1998 che potrebbe ritrovarsi dopo tanto tempo, con un po’ di fiducia. Visibilmente emozionato Perez all’ottava marcatura con la Roma e la quarta in Serie A: “Segnare è stato bellissimo, era tanto che non mi capitava, e quando i tifosi chiamano il tuo nome è bellissimo, Ringrazio i tifosi per come ci aiutano”. Chissà che possa essere un nuovo inizio.