Roma-Feyenoord, le probabili formazioni e dove vederla: Mkhitaryan recuperato, Zaniolo titolare. Smalling c’è, Zalewski a sinistra

Roberto Gentili – Ad un passo dalla gloria. L’ultimo gradino da salire per sedersi sul trono ed accedere all’atteso empireo. Il diario della stagione è pressoché ultimato. C’è da scrivere la pagina conclusiva per consegnarlo agli archivi storici giallorossi. L’attesa è finita. Dopo quattordici anni la Roma torna a disputare una finale. Europea, per di più. Come non le accadeva da ben 31 giri terrestri.

Data e luogo si conoscono: Tirana, 25 maggio 2022. È il giorno che potrebbe segnare il Rinascimento romanista, guidato dall’illuminista venuto dal Portogallo. Il passaggio di José Mourinho nell’olimpo dei pochi eletti capaci di arricchire la bacheca di Trigoria passerà per l’esame d’olandese, proprio come l’ultima finale europea raggiunta. E vinta. Nell’Europa League 2016-17 era l’Ajax del polemico Bosz (“Mourinho è un narcisista”), domani a contendere la prima edizione di Conference League è il Feyenoord dell’incantato Slot (“Guardare il suo curriculum mette soggezione).

La rosa di Slot ha superato in semifinale il Marsiglia di Pau Lopez, Under e Gerson. È squadra coriacea e composta da elementi di valore. Senesi, Kokcu, Til, Sinisterra ed il capocannoniere della competizione Dessers su tutti.

Roma e Feyenoord sono unite da più di un elemento. Il primo è il precedente nei sedicesimi di finale dell’Europa League 2015-16, superati dai giallorossi (1-1 all’andata, 1-2 il ritorno), ma che viene ricordati più per i disordini degli ultrà olandesi. La città di Tirana sotto questo punto di vista si è preparata al meglio. Con la collaborazione dei corrispettivi italiani ed olandesi, la polizia albanese ha organizzato un piano di sicurezza che prevede tolleranza zero per chi creerà scompiglio.

A Tirana sia la squadra di Mourinho che gli uomini di Slot arrivano dopo essere partiti da lontano. Entrambe le formazioni hanno affrontato le peripezie dei playoff. Il Feyenoord ha cominciato il cammino addirittura dal secondo turno di qualificazione. Una marcia costante e che non si è arrestata quella dei biancorossi, incapaci di perdere fin qui.

La piccola Arena Kombetare sarà a prevalenza giallorosso, anche se non tutti i tifosi romanisti sono riusciti ad accaparrarsi i biglietti, finiti tra le mani degli albanesi, che sosteranno però la squadra di Mourinho. Uno stadio in cui vedere la finale, però, c’è comunque. La Roma ha deciso di aprire le porte dell’Olimpico. Nello stadio capitolino verrà trasmessa la partita su 6 maxischermi, siti davanti ogni settore. A popolare l’impianto più di 44mila tifosi.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI ROMA-FEYENOORD

La grande paura di Mourinho è svanita. Nei ranghi della rosa è rientrato Mkhitaryan. Costretto allo stop di un mese dopo la lesione dell’adduttore rimediata nella semifinale d’andata in casa del Leicester, l’armeno era l’unico e macro punto interrogativo dell’undici titolare. Nella rifinitura odierna svolta prima di partire per Tirana, Mkhitaryan ha però sciolto le riserve unendosi al gruppo. Micki dovrebbe quindi essere in campo dall’inizio.

Dove? Questo è l’altro arcano. Facendo affidamento su quanto scelto da Mou prima dello stop, dovrebbe andare a centrocampo ad affiancare Cristante e uno tra Oliveira e Veretout. Messe da parte le gerarchie in vigore sin qui, in caso venisse adottata questa soluzione, è probabile che vicino al numero 4 ci sia il francese, in crescendo nelle ultime partite.

In piedi c’è però anche l’altra ipotesi. Ossia la partenza sulla trequarti vicino a Pellegrini che ricollocherebbe Zaniolo alla panchina, pronto però per l’utilizzo in caso di supplementari, o comunque a gara in corso. La sensazione, però, è che Mourinho voglia evitare di protrarre la gara. All-in quindi dall’inizio, dunque Mkhitaryan sarà a centrocampo con Cristante. Dietro, in difesa, Smalling, riposatosi nell’ultima di campionato a Torino, formerà la retroguardia con Mancini ed Ibanez. Le fasce saranno prese in consegna da Karsdorp e Zalewski. Non una gara qualsiasi per il terzino olandese, cresciuto e sbocciato proprio nel settore giovanile del club del popolo.

Pellegrini ai comandi della trequarti, probabilmente da solo. Il capitano, ad ogni modo, è probabile parta da centrocampo in caso di 3-5-2. Zaniolo andrà ad affiancare Abraham. Tra le ipotesi da considerare, anche quella di un azzardo: Shomurodov vicino all’inglese, in modo tale da tenere Nicolò come asso nella manica.

Nicolò viene dalla prestazione a due volti col Torino. Fautore del secondo rigore, trasformato da Pellegrini, ha sprecato due occasioni nitide per iscriversi al registro dei marcatori. Tammy si è sbloccato proprio col Torino. Domani cercherà il gol, per regalare la coppa alla Roma e regalarsi il titolo di capocannoniere.

Al momento il bomber della Conference è Dessers, centravanti proprio del Feyenoord. L’olandese da 10 gol nel torneo sarà il terminale del 4-2-3-1 di Slot. L’allenatore biancorosso ha avuto il suo bel da fare per recuperare i diversi infortunati, riuscendo alla fine nell’intento. A Tirana è stata infatti convocata l’intera squadra.

A scendere in campo sarà praticamente il blocco titolare. Bijlow, il portiere titolare assente però da marzo, ha recuperato. Ha preso parte al ritiro della scorsa settimana a Lagos, in Algarve, e viene dato come possibile titolare.

Chi difenderà i pali olandesi sarà però Marciano. L’israeliano 32enne sarà coperto da Geertruita, Trauner – recuperato -, Senesi (accostato alla Roma) e l’altro rientrare Malacia. Aursnes e Kocku, pupillo di Totti,  i due che formeranno la cerniera di centro. Alle spalle di Dessers si posizionerà il reparto pesante: Nelson si è ripreso dal riacuttizarsi di una precedente ferita ed avrà in mano la corsia destra, mentre Sinisterra andrà dall’altra parte e al centro agirà Til. Toornstra, il capitano, dovrebbe partire dalla panchina.

DOVE VEDERE ROMA-FEYENOORD

Diverse soluzioni per assistere alla gara tra RomaFeyenoord. La finale di Conference League sarà trasmessa sia da Sky, Dazn che TV8. Ben quattro i canali a disposizione degli abbonati alla pay-tv: Sky Sport Uno (numero 201), Sky Sport Football (numero 203), Sky Sport (numero 251) e Sky Sport 4K (numero 213).

Chi non dispone di un abbonamento né a Sky né a Dazn non ha nulla da temere. La partitissima di Tirana verrà trasmessa anche in chiaro. Disponibile infatti la visione su TV8, canale numero 8 del digitale terrestre.

Per quanto concerne lo streaming, infine, gli abbonati Sky potranno usufruire dell’app SkyGo; chi invece ha sottoscritto un abbonamento con Dazn può guardare la partita su pc e dispositivi mobili.

Pierluigi Pardo e Simone Tiribocchi la coppia che si occuperà del commento su Dazn, mentre Fabio Caressa e Beppe Bergomi racconteranno la finale per i spettatori di Sky e TV8.

ROMA-FEYENOORD, ARBITRA KOVACS

Istvan Kovacs dirigerà la finale di Conference League tra Roma e Feyenoord. Il fischietto romeno sarà coadiuvato dai connazionali Vasile Florin Marinescu e Mihai-Ovidiu Artene. Lo svizzero Sandro Schärer officerà come quarto uomo. In sala Var il tedesco Marco Frizt, l’altro teutonico Christian Dingert Avar.

La Roma e Kovacs sono legati da due soli precedenti. In ambedue le occasioni i giallorossi hanno trovato la vittoria: 2-0 al Braga nei sedicesimi di finale della scorsa edizione di Europa League e il poker (4-0) rifilato allo Zorya nei gironi di Conference.

Debutto invece con il Feyenoord. Nessun precedente infatti tra Kovacs e la squadra olandese. Prima gara anche per Frizt con ambedue le squadre.

LE PROBABILI FORMAZIONI

AS ROMA (3-4-1-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Cristante, Mkhitaryan, Zalewski; Pellegrini; Zaniolo, Abraham.
A disposizione: Fuzato, Boer, Maitland-Niles, Kumbulla, Spinazzola, Vina, Veretout, Oliveira, El Shaarawy, Perez, Shomurodov, Felix.
Allenatore: José Mourinho.
Indisponibili:-.
Diffidati:-.
Squalificati:-.

FEYENOORD ROTTERDAM (4-2-3-1): Marciano; Geertruida, Trauner, Senesi, Malacia; Aursnes, Kokcu; Nelson, Til, Sinisterra; Dessers.
A disposizione: Bijlow, Cojocaru, Pedersen, Hall, Sandler, Hendrix, Hartjes, Toornstra, Milano, Jahanbakshsh, Walemark, Linsenn.
Allenatore: Arne Slot.
Indisponibili:-.
Diffidati:-.
Squalificati:-.

Arbitro: Kovacs.
Assistenti: Marinescu-Artene.
IV Uomo: Schäfer.
Var: Frizt.
Avar: Dingert.

La Roma stacca il pass per l’Europa. Ora la finale

(Federico Sereni)Missione compiuta per la Roma. A Torino la squadra di Mourinho supera la prima due finali. Stavolta non c’era una coppa da alzare in cielo, ma una qualificazione da raggiungere: servivano tre punti e sono arrivati per staccare il pass diretto per la prossima Europa League. E non importa cosa faranno Fiorentina e Atalanta, destinate a contendersi il posto in Conference League, bisognerà solo capire in che posizione i giallorossi arriveranno in classifica in base al risultato della sfida dell’Olimpico tra Lazio e Verona.

Lo Special One aveva messo in guardia tutti: era questa la partita da vincere. E l’unica a cui pensare. La squadra giallorossa ha recepito il messaggio tanto che in campo si è vista una squadra vera. Trascinati dalla doppietta di Tammy Abraham (la quarta in Serie A) che raggiunge 17 centri stagionali superando Hitchens come calciatore inglese ad aver segnato di più in una singola stagione. Il rigore conquistato da Zaniolo e trasformato da Pellegrini nel finale sancisce la vittoria rotonda della compagine romanista.

Ed ora tutti a Tirana con l’unico dubbio per Mou: Mkhitaryan ci sarà? la Roma partirà martedì, ma solamente dopo la rifinitura a Trigoria. L’armeno lo convocherà, deciderà poi sull’utilizzo. Ma adesso c’è da vincere la finale che porterebbe il primo trofeo Uefa nel Palmares della Roma.

Roma-Venezia, giallorossi per l’Europa, veneti per un miracolo

Francesca Palmeri – Ultimo match di stagione allo Stadio Olimpico di Roma. I giallorossi affrontano il Venezia nella 37° giornata di Serie A. Dopo la sconfitta subita lunedì sera contro la Fiorentina, gli uomini di Mourinho dovranno dare il meglio per conquistare i 3 punti e continuare a sognare l’Europa. Già, perché proprio come dichiarato dallo stesso Special One, prima della finale di Tirana, rimane da conquistare l’obiettivo di campionato. La Roma non vince in Serie A da quattro partite: due pareggi e due sconfitte dopo il 2-1 alla Salernitana dello scorso 10 aprile. Il Venezia, anche se ultimo in classifica, è tornato al successo nell’ultimo turno, 4-3 al Bologna, dopo 10 sconfitte consecutive.

Soncin cerca la seconda vittoria di fila

Dopo una striscia di 10 sconfitte filate, il Venezia ha vinto il match più recente contro il Bologna. Soncin e i suoi giocatori potrebbero ottenere due successi consecutivi per la seconda volta in questo campionato dopo lo scorso novembre, dove trovarono la vittoria proprio contro la Roma e il Bologna. L’andata del match tra i giallorossi e il Venezia terminò 3-2 in casa dei veneziani. Sono 25 le partite giocate in Serie A tra le due squadre: 13 le vittorie dei giallorossi, 6 i pareggi e altrettanti i successi dei veneti. In casa della Roma, i precedenti sono 12, con 8 affermazioni dei padroni di casa, 2 pareggi e 2 vittorie esterne.

Statistiche del Venezia 

Il Venezia è ultimo in classifica a quota 25 punti: 6 vittorie, 23 sconfitte e 7 pareggi. Di questi 13 sono stati realizzati in casa e 12 in trasferta. La media dei gol messi a segno è di 0,92 a partita, di cui la maggior parte realizzati in casa: esattamente 21, che corrisponde al 63,64%. Quella delle reti subite è più alta: 1,92%. In questo caso però i gol subiti in casa sono superiori a quelli in trasferta: 38 contro 30. I cannoniere dei veneti sono: Mattia Caldara che ha segnato due gol contro la Roma e Thomas Henry a quota 6 gol in campionato. Attenzione, come sempre, ad Okereke.

Fiorentina-Roma, gli ultimi 15minuti di gioco sono quelli decisivi

 Francesca Palmeri – La Roma torna in campo nella 36° giornata di Serie A per la sfida in trasferta contro la Fiorentina. Dopo il passaggio in finale di Conference League e l’entusiasmo alle stelle, i giallorossi devono tornare con i piedi terra e cercare di centrare anche l’obiettivo in Campionato: il quinto posto. Il match contro i viola ha una valenza importantissima se si guarda la classifica, sono 3 i punti che distanziano la Fiorentina dalla Roma. Le due squadre si sono affrontate nella prima giornata di Campionato, vittoria dei giallorossi per 3 a 1, ma una cosa è certa: molte cose sono cambiate e ora l’effetto Mourinho si vede realmente. Dal modulo alla mentalità, all’atteggiamento in campo, la Roma è più forte e più consapevole delle proprie capacità.

La Fiorentina: statistiche e dettagli stagionali 

La Fiorentina ha attualmente 56 punti in classifica: 17 vittorie, 5 pareggi e 13 sconfitte. Sono 35 quelli guadagnati in casa in 17 gare, in questa stagione solo l’Inter è riuscita a fare meglio per la media punti interna: 2,29 per i neroazzurri e 2,06 per i viola. Oltre ad essere vicine in classifica le due squadre si trovano all’ottavo e al nono posto posto per attacchi in Serie A. La Roma ha realizzato 55 reti mentre la squadra di Italiano 54. Nella fase difensiva la Fiorentina ha subito 47 gol totali di cui 20 al Franchi e 27 in trasferta. Altro dato importante su cui porre attenzione riguarda gli ultimi 15′ di gioco. I viola hanno subito 16 gol su 47 in questo lasso di tempo, il 34% dei totali. Mentre la Roma dal canto suo ha segnato il 29% dei propri gol negli ultimi 15’ di gara. L’andamento delle ultime 5 gare di Serie A sorride ai giallorossi: la Fiorentina ha rimediato 6 punti, mentre la Roma ne ha fatti 8.

I viola del dopo Vlahovic

La Fiorentina post mercato, ha detta del suo allenatore Italiano, è più forte di quella precedente. Dopo aver ceduto il suo pupillo Vlahovic alla Juventus, ha ritrovato la serenità nell’inserimento in gruppo dei due attaccanti Arthur Cabral e Krzysztof Piatek. Vlahovic ha realizzato 17 dei 54 gol totali dei viola, dopo di lui come miglior marcatore in Serie A c’è Torreira a quota 5.

Roma, che show! Salah imprendibile e Dzeko da record: San Siro è giallorosso

(A. Ferrantino) – Allora sulla panchina della Roma sedeva Luciano Spalletti e a disposizione del mister, ancora per qualche settimana, c’era Francesco Totti. Quella fu l’ultima volta che il capitano affrontò il Milan e la Roma, per rendere indimenticabile questo match, disputò una delle sue migliori performance stagionali. A San Siro i giallorossi passeggiano sugli avversari, demoliti dalla doppietta di Edin Dzeko e le reti di El Shaarawy e De Rossi su rigore. I rossoneri rispondono presente con l’inutile gol di Pasalic che ha evitato il cappotto.

Quel 7 maggio 2017 la Roma, dopo la sconfitta nel derby, mise spalle al muro il Milan. Gli uomini di Spalletti conservarono il secondo posto sfoderando una grande prestazione a San Siro, una di quelle partite difficili da dimenticare. I giallorossi hanno umiliato il Milan dando sul campo una risposta a chi riteneva fossero ormai in piena riserva.

È stata la notte di Dzeko. Il bosniaco con quella doppietta mise a tacere le voci che in settimana l’avevano definito ancora una volta attaccante mai decisivo nei momenti importanti. Tutti zitti dopo che Edin si è rubato la scena a san Siro con una doppietta d’autore e un assist fondamentale a El Shaarawy in occasione del 3-1 che ha chiuso definitivamente i conti.

Senza gli squalificati Rudiger e Strootman, Spalletti ha deciso di spostare a destra Emerson e di mettere Paredes al fianco di De Rossi. Infine ha rilanciato Perotti a sinistra, rispedendo El Shaarawy in panchina. Montella ha invece replicato rilanciando De Sciglio, mettendolo a sorpresa a destra al posto di Calabria e non dall’out opposto in sostituzione di Vangioni. Poi ha rivisto la mediana, priva dell’appiedato Kucka, con gli innesti di Pasalic e Sosa, preferito a Locatelli.

La Roma è partita la quinta ingranata e, dopo soli 8′, è passata in vantaggio. Salah ha rubato palla sulla trequarti e ha duettato con Dzeko che ha scaraventato il pallone sotto il sette con un missile dal limite. Il Milan ha avuto una reazione d’orgoglio ma ciò non è servito a placare l’armata giallorossa. Sfruttando i larghi spazi lasciatigli dai rossoneri, la Roma ha replicato colpo su colpo e, dopo un palo colpito da Perotti con un gran destro a giro, ha raddoppiato al 28esimi ancora con Dzeko. Al 76esimo invece la rete di Pasalic illude il Milan che da lì a poco sarebbe stato martire sotto i colpi dei giallorossi.

Neppure il tempo di credere nel pari che il Milan ha incassato la doccia gelata dell’1-3 siglata, ironia della sorte, dall’ex El Shaarawy che, sfruttando una torre di Dzeko, ha infilato sotto l’incrocio un gran destro dal limite. Il Milan alzò bandiera bianca ma la Roma non si fermò e continuò a tirare in porta con facilità elevata. All’88’ arriva il poker giallorosso realizzato da De Rossi su rigore concesso da Rizzoli dopo un ingenuo fallo di Paletta ai danni di Salah lanciato a rete.

MILAN (4-3-3): Donnarumma, De Sciglio, Zapata, Paletta, Vangioni (24’st Ocampos), Pasalic, Sosa (43’st Gomez), Mati Fernandez (1′ st Bertolacci), Suso, Lapadula, Deulofeu (30 Storari, 35 Plizzari, 96 Calabria, 46 Gabbia, 73 Locatelli, 18 Montolivo, 10 Honda, 70 Bacca, 63 Cutrone). All.: Montella.

ROMA (4-2-3-1): Szczesny, Emerson, Manolas, Fazio, Jesus, Paredes, De Rossi, Salah, Nainggolan (27’st Grenier), Perotti (15’st El Shaarawy), Dzeko (dal 38′ st Peres) (19 Alisson, 18 Lobont, 15 Vermaelen, 21 Mario Rui, 30 Gerson, 10 Totti). All.: Spalletti.

ARBITRO: Rizzoli di Bologna 6.

RETI: nel pt 8′ e 28′ Dzeko; nel st 31′ Pasalic, 33′ El Shaarawy, 42′ De Rossi (R).

Roma-Leicester 1-0, le pagelle: Abraham pilota i giallorossi a Tirana, Smalling allaccia le cinture. Zalewski giovane veterano, ipnosi Pellegrini 

Roberto Gentili –“Tutto ei provò: la gloria. Maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria; la reggia e il tristo esiglio. Due volte nella polvere, due volte sull’altar”. Da oggi ci sarà il 5 maggio giallorosso. Il gigante dormiente si è svegliato. Dopo 31 anni la Roma raggiunge una finale europea. Superato quel pericolo rappresentato dalla furia del Leicester con la testata di Abraham (10’), la squadra di Mourinho si impossessa del biglietto per Tirana, sede della finale di Conference League che sarà contesa con il Feyenoord. Agli olandesi basta il 3-2 dell’andata per superare il Marsiglia dopo il pareggio (0-0) di oggi.

La Roma resiste come un sol uomo alla forza fisica ma priva di rigor logico e tattico del Leicester con una difesa straordinariamente coordinata da Smalling. Legna, sudore ed ordine a centrocampo per Cristante ed Oliveira, sfreccia Zalewski, osserva ed allontana pericoli Karsdorp. Pellegrini inventa, Abraham trasforma. E Roma ora sogna.

LE PAGELLE

Rui Patricio 6,5 – Di rischi concreti ne piovono pochi. Sul solo possibile allarme del primo tempo, quel tiro trasformatori in cross di Pereira attorno alla mezz’ora, legge bene la traiettoria. Una sola raccolta ed un tiro, entrambi al centro, nella seconda frazione.

Mancini 7 – Nel filo difensivo ci sta perfettamente perché chiude continuamente più di un tentativo di offensiva inglese. Fa un passo indietro rispetto ai compagni per l’imprecisione in sbavatura ed il solito cartellino giallo che vede sventolarsi davanti agli occhi.

Smalling 8 – Re della difesa della Roma. Il gioco del Leicester si blocca ogni qualvolta passa dalle sue parti. Come se fosse in uno scacchiere, si muove in ogni direzione difensiva con pochi passi. Sulla sua testa finisce la croce che lo incorona per una prestazione sontuosa, che fa dal filo conduttore a quella dell’andata.

Ibanez 7 – Lookmam: “guarda uomo”, la traduzione più semplice. Ed allora lui lo guarda, soprattutto lo controlla e gli permette il sorpasso pochissime volte. Va di anticipo, cercando di velocizzare le azioni di ripartenza, bloccate però da imprecisioni tecniche.

Karsdorp 7 – Desiste dallo scendere fino a valle, così serve Abraham più dalle retrovie. Dove comunque ha il suo da fare nel contenere Barnes, compito che alla fine non manca. Fa spesso cose buone – diagonali ed anticipi – ma fatica a tramutarle in situazioni più concrete. Ed ora la sfida in finale contro l’ex Feyenoord.

Cristante 7 – Di lui si elogia spesso la calma e la tranquillità con cui gestisce situazioni calde. All’inizio viene però risucchiato dall’ansia e dall’atmosfera incandescente dell’Olimpico che lo conducono sulla via sbagliata, dove trova errori e macchie non da lui. Sbraccia e risale a galla tornando ad essere quello di sempre: fa diga, non sempre efficace, e giostra la manovra, virando specialmente a destra con aperture millimetriche.

Oliveira 7 – Al contrario del vicino di reparto, inizia meglio. In scioltezza tocca e smista palloni, che poi inizia a perdere col passare dei minuti risultando frenetico. Prezioso quando la Roma è costretta ad abbassare il baricentro, di bacino e con finte di corpo sguscia più volte da ingarbugliamenti vari. Scaccia la stanchezza e mantiene la lucidità necessaria per portare la barca in Porto.

Zalewski 7 – Euforico per la prestazione illuminante dell’andata, ne riprende in mano i dati e rielabora la stessa gara. Sblocca la fascia sinistra con folate conste di freschezza mentale e tecnica, incespicando talvolta in qualche decisione. Memore che una settimana fa con lanci in profondità di prima aveva creato non poco disordine, fa lo stesso e manda Pellegrini davanti a Schmeichel, che fredda il capitano. Il duello fisico, per struttura corporea, non sembra poter essere tra i suoi di forza. Smentisce aprendo spesso lo sportello per fermare Lookman.

Pellegrini 8 – Prende in mano la campanella degli allarmi e la suona già all’inizio su punizione dalla sinistra. Tre minuti dopo e la riscuote sull’angolo – sortito da un suo tiro deviato – che cade perfettamente sulla testa di Abraham. La serve, poi la palla-gol arriva anche a lui ma, pensando di essere in fuorigioco, va con poca convinzione su un meraviglioso invito di Zalewski. Vede giocatori appartatamente invisibili: alla mezz’ora c’è una palla solo da spingere per Zaniolo, che però era comunque offside, poi al 62’ da centrocampo taglia per Karsdorp.

Zaniolo 6,5 – Un Olimpico così caldo non lo ha mai visto. Ammaliato nel godere dell’abbraccio collettivo, va perdendosi nella tessitura tattica della Roma. Timido, si autoisola. Offensivamente non sfrutta, in area, un pallone che arriva da Abraham: tocca d’esterno sinistro quando magari il tiro di destro sarebbe stato maggiormente pericoloso. Dietro, però, fa forse la giocata migliore: la chiusura in scivolata al 20’ a centrocampo. Il segnale che le forze mentali fossero finite si avverte al 72’: spara in avanti un pallone senza che ci sia nessuno Sopraggiungono i crampi ed arriva la sostituzione. Mezzo voto per la serata. (Dal 78’ Veretout 6,5 – Non male vivere come una delle ultima serate  da romanista una partita così. Preziosissimo quel pallone tenuto alla fine del recupero).

Abraham 9 – Nessun gol in sette partite contro il Leicester. Sceglie l’appuntamento più importante, la serata più romanista vissuta fin qui. Alla prima occasione mette dentro. E fa sedere la Roma sull’aereo di Tirana. Questo, giocando con la somma delle partite giocate contro le Foxes ed il risultato, lo porterebbe ad un 8. Che però è troppo stretto per quanto fatto, basti vedere gli assist tentati di tacco e cavalcando lo spazio aperto, come su quella palla per Zaniolo. Allaccia poi la cintura dei compagni abitando le zone remote del campo con una sapienza tattica notevole ed una dedizione alla causa encomiabili. Ed allora che sia 9, suo numero e marchio di fabbrica del bomber che è, come testimoniano i 25 gol, che valgono il sorpasso a Volk.

Mourinho 8,5 – Re Mida, arriva e la Roma, ad un anno ed un giorno dall’annuncio dell’ingaggio dello Special One, va in finale in Europa, come non le riusciva da 31 anni. Prestazione a dir poco solida. Sofferta ma sempre in controllo. Salgono in cattedra gli inglesi: Abraham segna, Smalling mura. Una vittoria ed una qualificazione che come poche altre volte va estesa a tutta la squadra, plasmata da lui.

Roma-Leicester, le probabili formazioni e dove vederla: a centrocampo c’è Oliveira, Zaniolo confermato? Possibile sorpresa per la fascia sinistra

Roberto Gentili – “Non c’è miglior chiave che la volontà di aprire una porta”. La Roma è pronta a prendere il passe-partout per Tirana. Consapevole di poter entrare, come se non lo avesse già fatto, immediatamente nella storia giallorossa, José Mourinho lo ha detto a chiare lettere, a scanso di equivoci: “Voglio la finale”.

Le speranze sono alimentate dalla fiducia iniettata dalla prestazione, ma soprattutto dal risultato, che i giallorossi dello Special One – oggi al primo anniversario da tecnico romanista – hanno ottenuto in Inghilterra. In casa del Leicester, al King Power Stadium, i capitolini hanno stretto un pareggio (1-1), portandosi addirittura in vantaggio. Il gol in trasferta, però, non vale doppio visto l’annullamento della regola a partire da questa stagione.

La speranza di oltrepassare l’Adriatico però c’è, a maggior ragione ora che è Mou a guidare il popolo romanista. Che confida di poter salire sull’aereo per l’Air Albania Stadium – già prenotato da alcuni temerari tifosi – dopo aver ottenuto l’accesso al gate, il cui desk sarà aperto a partire dalle 21 di domani.

Pronti a caricare la Roma su quel volo ci saranno gli oltre 64.000 tifosi romanisti pronti a ruggire in un Olimpico ancora sold out (quindicesimo stagionale), teatro certamente di una notte di storia giallorossa.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI ROMA-LEICESTER

Solo un giocatore non potrà rispondere “presente” all’elenco di Mourinho. Non uno qualsiasi. Anzi. Forse quello più in forma di tutti, di certo colui in possesso dei codici necessari per sbloccare serate come queste. Nell’andata lo Special One ha perso un suo fedele, fedelissimo, scudiero. In Inghilterra Mkhitaryan, durante il secondo tempo, ha riportato la lesione al flessore della coscia destra, guaribile in venti giorni. L’eventuale finale lo potrebbe dunque vedere tra i giocatori disponibili.

Con quelli che ha ora – escluso Micki, tutti – Mourinho schiererà l’undici che ha più possibilità di mettere in tasca il ticket. Sarà dunque la solita Roma. Forse. Perché la partita di domani potrebbe decidersi ai supplementari. E così lo Special One potrebbe sorprendere modificando il consueto blocco titolare.

Di certo, non toccherà determinante pedine. In porta Rui Patricio, tutelato da Mancini, Smalling ed Ibanez. Karsdorp padrone della fascia destra, Cristante a tenere le fila del centrocampo col supporto di Oliveira. Sarà infatti il portoghese il sostituito di Mkhitaryan. Veretout con il Bologna non ha convinto ed è dietro nell’ordine delle gerarchie. La sorpresa potrebbe dunque esserci a sinistra. Lì, zona ora presieduta da Zalewski, è probabile che vi sia la novità tattica.

Se la gara dovesse prolungarsi fino ai supplementari, è bene avere carte pesanti da poter giocare. E chi meglio di quella col numero 22? L’idea che balena nella testa di Mourinho è spostare Zalewski vicino a Pellegrini a supporto di Abraham ed assegnare l’out di sinistra a Vina. O, meno probabilmente, ad El Shaarawy.

Il pro sarebbe certamente la freschezza e l’imprevedibilità di Zaniolo – che così salterebbe, dall’inizio, un altro grande impegno – ma sull’altra parte della medaglia è rappresentato il contro. Vale a dire il possibile affanno del terzino uruguaiano, votato più a ritmi blandi rispetto a quelli forsennati inglesi. La suggestione, possibile, non sembra essere più di tanto nell’aria. Dal primo minuto partirà dunque Zaniolo. La freschezza, se necessaria, sarà apportata da Felix.

I pensieri di dover stravolgere l’undici dell’andata sono stati fermati dalle buone notizie di ieri. Vardy, Maddison e DesburryHall hanno infatti recuperato e hanno svolto la seduta di allenamento con la squadra. Questo ha detto Rodgers in conferenza stampa. Il tecnico nordirlandese  – dopo aver fatto ampio turnover nella sconfitta (3-1) contro il Tottenham cambiando ben 9 giocatori – confermerà dunque l’undici della scorsa settimana.

Pereira, Fofana, Evans e Castagne – uscito per una noia fisica prima della mezz’ora, ma anche lui è a disposizionea protezione di Schmeichel. Tielemans con Maddison e Dewsbury-Hall a centrocampo. Vardy centravanti, Albrighton a destra e Lookman a sinistra.

DOVE VEDERE ROMA-LEICESTER

La semifinale di ritorno di Conference League tra Roma e Leicester verrà trasmessa da Sky, Dazn e TV8. Sulla pay-tv saranno tre i canali su cui sarà possibile vedere la gara dell’Olimpico: Sky Sport Uno (numero 201), Sky Sport (numero 252) e Sky Sport 4K (numero 213).

La telecronaca di Sky – quindi anche su TV8 –  sarà a cura di Maurizio Compagnoni, Luca Marchegiani al commento tecnico. Pierluigi Pardo e Simone Tiribocchi la coppia di Dazn. Il fischio d’inizio è alle 21, il prepartita comincerà dalle 20.

ROMA-LEICESTER, ARBITRA JOVANOVIĆ

Srdjan Jovanović arbitrerà RomaLeicester. Il fischietto serbo sarà coadiuvato dai connazionali Uroš Stojković e Milan Mihajolović. Quarto uomo l’israeliano Orel Grinfeeld, mentre in postazione video ci saranno due tedeschi: Bastian Dankert al Var e Marco Frizt all’Avar

Jovanović ha diretto la Roma una sola volta. Curiosamente il solo precedente è della stagione corrente: il playoff di ritorno contro il Trabznospor, regolato con un secco 3-0. C’è poi anche un precedente in Youth League. Il ricordo è però amaro visto che la squadra di De Rossi venne sconfitta 2-1 dal Chelsea nella fase a gironi 2017-18. Non c’è nessun precedente con il Leicester. Esordio per Dankert con entrambe le squadre.

LE PROBABILI FORMAZIONI

AS ROMA (3-4-1-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Cristante, Oliveira, Zalewski; Pellegrini; Zaniolo, Abraham.
A disposizione: Fuzato, Boer, Maitland-Niles, Ibanez, Spinazzola, Vina, Darboe, Diawara, Veretout, El Shaarawy, Perez, Felix, Shomurodov.
Allenatore: José Mourinho.
Indisponibili: Mkhitaryan.
Diffidati: -.
Squalificati: -.

LEICESTER CITY FC (3-4-1-2): Schmeichel; Söyüncü, Evans, Fofana; Pereira, Dewsbury-Hall, Tielemans, Castagne; Maddison; Vardy, Lookman.
A disposizione: Jakupovic, Odunze, Amartey, Vestergaard, Thomas, Justin, Braybrooke, Choudhury, Iheanacho, Perez, Daka.
Allenatore: Brendan Rodgers.
Indisponibili: Ndidi, Mendy, Soumare.
Diffidati: -.
Squalificati: -.

Arbitro: Jovanović.
Assistenti: Stojković – Mihajolović.
IV Uomo: Grinfeeld.
Var: Dankert.
Avar: Frizt.

Il Foggia si colora di giallorosso, il romano romanista Petermann: “Mourinho è un grande. La Roma può vincere la Conference”

(A. Ferrantino) – Quest’anno ha forse vissuto la sua migliore stagione. Sotto la guida esperta di Zdeněk Zeman è migliorato molto in costruzione, nella fase di pressing e interdizione. Il salto di qualità del Foggia è dunque attribuito anche alla crescita del suo regista, Davide Petermann, il metronomo che sinora ha siglato 5 gol e confezionato 10 assist vincenti ai suoi compagni di squadra. Romano e romanista, da buon mediano si ispira a Daniele De Rossi ma il suo idolo è Francesco Totti. In campo non si risparmia mai, è un vero lottatore, e il Foggia per superare l’ostacolo Turris ha bisogno del suo numero 25.

Ciao Davide, iniziamo dalla prossima gara. Quest’anno la Turris è stata un’avversaria ostica per il Foggia. Come state preparando il match e quante chance avete di farcela.

“La Turris è una squadra che gioca un ottimo calcio e nelle 2 partite di campionato ci ha messo in difficoltà. Noi stiamo preparando la partita nei minimi dettagli, abbiamo il vantaggio di giocare in casa davanti al nostro pubblico, stiamo in un ottima condizione fisica e abbiamo enorme voglia di continuare i play off”.

La tua prima stagione al Foggia è stata straordinaria. Quanto ha influito la guida di Zeman.

“Sono molto contento della mia prima stagione a Foggia, mi sono trovato benissimo con tutti: sia con i compagni di squadra che con i tifosi. Zeman è un valore aggiunto, un grande allenatore e una persona fantastica. Sicuramente il mio rendimento e frutto dei suoi consigli e allenamenti”.

Fanno davvero così paura gli allenamenti del mister?

“Qualche giorno prima di partire per il ritiro ero un po’ preoccupato. In effetti è stata molto dura la preparazione ma devo ammettere che anche durante il campionato gli allenamenti sono molto intensi. Però ci si abitua, e se poi i risultati sono questi va benissimo così”.

Sei romano romanista. Com’è nata la passione per i colori giallorossi?

“Ho tutta la mia famiglia che da sempre ha tifato Roma, di generazione in generazione, e così non potevo fare una scelta diversa”.

C’è un giocatore della Roma a cui ti rifai?

“Per un romano e romanista Francesco Totti rappresenta il giocatore più importante di sempre. Io personalmente non ho un modello ben preciso per quanto riguarda la Roma di oggi, ma quest’anno credo che Oliveira si stia rivelando un centrocampista molto forte che serviva alla Roma”.

Soddisfatto della prima stagione di Mourinho?

“Mourinho è un grande. Sono molto soddisfatto del suo operato. Per essere il primo anno penso sia stata una stagione positiva sperando di centrare un posto in Europa”.

La Roma la può vincere la Conference League?

“La Roma ha tutte le carte in regola per arrivare in finale e vincere la Conference League”.

Hai detto che è da folli non venire a giocare a Foggia. Cosa ti ha trasmesso questa città.

“Per me è da folli non venire a Foggia perché è una città che vive di calcio. A me ha trasmesso tanto, entrare nello stadio la domenica e vedere i nostri tifosi incitarci per 95 minuti è unico”.

Qual è il sacrificio o fioretto più grande che faresti in cambio di una promozione in B con il Foggia?

“Cosa farei per la promozione del Foggia in B? Sinceramente farei qualsiasi cosa, non saprei .. mi tingo i capelli di rosso? Qualsiasi cosa”.

Inter-Roma, Edin Dzeko e Ivan Perisic la super coppia neroazzurra

Francesca Palmeri – Una delle sfide più attese e storiche del nostro il calcio, il big match tra Inter e Roma. Questo pomeriggio, alle ore 18, al Meazza scenderanno in campo due squadre solide, in forma e con obiettivi stagionali ben precisi. Da una parte i neroazzurri che lottano per riconfermarsi Campioni D’Italia, dall’altra la Roma che continua a sognare la zona Champions. Questa non è solo la sfida delle sfide, ma anche quella di due importanti ex: da una parte José Mourinho, dall’altra Edin Dzeko. L’Inter si rituffa in Campionato dopo la vittoria schiacciante per 3-0 contro il Milan in Coppa Italia, che gli ha permesso di guadagnarsi la finale. Trova di fronte a sé, però, una Roma in forma, compatta e che sta attraversando un ottimo periodo. Dopo il pareggio con il Napoli e l’ennesimo sold out registrato allo Stadio Olimpico per la semifinale di Conference League, i giallorossi devono e vogliono continuare questa scia positiva, per la città, per la squadra, ma soprattutto per i suoi tifosi.

Il cammino dei neroazzurri

I Campioni D’Italia hanno ottenuto tre vittorie nelle ultime tre gare di campionato, tante quante quelle registrate nelle precedenti 10 partite giocate nel 2022. I neroazzurri sono riusciti ad essere l’unica squadra di Serie A sempre vittoriosa nel mese di aprile considerando tutte le competizioni. La squadra di Inzaghi concede poco difensivamente, gioca con il baricentro molto alto e appena recupera palla si distende in verticale verso la porta avversaria. I punti in totale sono 69: 20 vittorie, 9 pareggi e due sconfitte. Anche la media dei gol realizzati sorride ai neroazzurri, 2,18 in media di cui: 38 in casa e 30 in trasferta. La squadra di Inzaghi ha inoltre una media molto inferiore per quanto riguarda le reti subitesolo 0.78 di cui: 13 in casa e 12 fuori.

Edin Dezko, il giocatore che può fare la differenza 

L’ex giallorosso è ormai uno dei pupilli di mister Inzaghi, insieme a Ivan Perisic sono la coppia che scoppia. La connessione bosniaco-croata funziona e Simone Inzaghi sa sfruttarla a dovere, la Roma dovrà essere molto brava a gestire la fase difensiva per tenerli a bada. Edin Dzeko ha vestito la maglia della Roma per 199 partite di Serie A, in cui ha realizzato ben 85 reti, e in questo campionato è già a quota 13 centri con quella dell’Inter. L’attaccante oltre ad aver lasciato il segno nella Capitale, vuole riuscire ad ottenere lo stesso successo, se non ben oltre, con la maglia neroazzurra. Un altro traguardo che l’attaccante bosniaco punta a raggiungere è quello di diventare il terzo calciatore più anziano a raggiungere le 100 reti nella storia della Serie A, davanti a lui ci sono: Goran Pandev e Sergio Pellissier.

Roma-Bologna, le probabili formazioni: Felix al posto di Abraham, Kumbulla per Smalling. Cambiano le fasce

(Federico Sereni) – Prima di affrontare la semifinale di ritorno di Conference League contro il Leicester – all’andata è finita 1-1 – la Roma cerca di blindare il quinto posto, adesso in mano alla Lazio, passata a La Spezia per 3-4. Il primo step del processo è la gara di questa sera (ore 20:45) contro il Bologna. Mourinho cambierà più di qualche pedina rispetto al solito undici, così da fargli recuperare ossigeno ed idee, indispensabili giovedì. Kumbulla sarà in difesa al posto di Smalling, permettendo così ad Ibanez di scalare al centro.

A centrocampo ci sarà una vera e propria rivoluzione. Mancando di Mkhitaryaninfortunato, ne avrà per 20 giorni – e dello squalificato Oliveira, Mourinho dovrebbe impiegare più Veretout che Bove dall’inizio.Novità anche sugli esterni. Sia Karsdorp che Zalewski riposeranno, aprendo così la strada alla titolarità di MaitlandNiles e El Shaarawy. Offensivamente, invece, Pellegrini avrà al suo fianco Felix anziché Zaniolo. Abraham non sembra vicino al riposo e partirà dall’inizio.

LE PROBABILI FORMAZIONI

Roma (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Ibanez, Kumbulla; Maitland-Niles, Cristante, Veretout, El Shaarawy; Zaniolo, Pellegrini; Felix.
Allenatore: Mourinho.
A disposizione: Fuzato, Karsdorp, Smalling, Spinazzola, Vina, Zalewski, Bove, Diawara, Volpato, Carles Perez, Abraham, Shomurodov.

BOLOGNA (3-5-2): Skorupski; Soumaoro, Medel, Theate; De Silvestri, Svanberg, Schouten, Soriano, Hickey; Arnautovic, Barrow.
Allenatore: Mihajlovic (in panchina Tanjga).
A disposizione: Bardi, Binks, Bonifazi, Mbaye, Kasius, Viola, Aebischer, Dominguez, Orsolini, Sansone, Santander, Vignato.