Leicester-Roma 1-1, le pagelle: Smalling guardia reale, Pellegrini supernova. Abraham nemo propheta in patria, Zaniolo turista

Roberto Gentili –  Terra d’Albione nuovamente avversa. Non come le altre visite, terminate con pesanti imbarcate da portare sul groppone, ma oggi consta di amarezza e rammarico. Il primo round della semifinale di Conference League finisce in pareggio: 1-1, un gol per tempo. Tutto si giocherà all’Olimpico, pronto a strabordare nuovamente d’amore per spingere la squadra di Mourinho ancora oltre l’ostacolo. Pellegrini appare al 15’ in una partita in cui la Roma è stata presente per pochissimo. Il Leicester riprende coraggio con il passare dei minuti. E soprattutto riprende il comando del gioco, arrivando al 67’ al pareggio di Lookman.

Un pareggio che a conti fatti lascia ben sperare la Roma. Sono Smalling e soprattutto Rui Patricio a tenere in vita le speranze. Sarà forse l’aria di casa, ma Chris è il migliore. Non cade mai nonostante il grande ritmo. Il lusitano – che fino all’anno scorso respirava questo calcio – è efficace più che estetico. La parata a quindici dalla fine vale le speranze.

Se Smalling ha beneficiato del ritorno in Inghilterra, non è stato lo steso per l’altro inglese giallorosso. Abraham stecca. Non ha grandi palloni da giocare – come troppo spesso capita – ma rischia in un paio di situazioni di portare al gol le Foxes. Con Zaniolo ha detto che si trova meglio. Quando però il 22 è uscito confuso ha creato di più. Un paradosso a ben vedere.

LE PAGELLE

Rui Patricio 6,5 – Non si cura dell’estetica, anzi, per allontanare i tiri. È efficace nel primo tempo, alla lunga però è costretto a far passare gli inglesi, respinti sulla palla persa da Cristante al 75’.

Mancini 5,5 – Inizia, continua e (quasi) finisce lasciando immacolato il centro-destra. Resiste il più possibile nella ripresa, ma sul pari è scoordinato quando cerca di intercettare il cross per Lookman, che mette dentro.

Smalling 7 – Avvio di gara scivoloso in cui regala un immediato pericolo. Sarà praticamente l’ultimo. Si rialza immediatamente, imperando in difesa. Corazza nel secondo tempo, il gol arriva senza che possa fare più di tanto.

Ibanez 6,5 – Collega bene la spina della concentrazione e la connessione resiste più o meno per tutta la partita. Il calo di rete arriva nell’uscita sporcata del pari. Più quello che ha evitato che fatto arrivare.

Karsdorp 5 – Spreca due-tre occasioni sbagliando la misura del passaggio, corto come lungo. Fofana passa spesso e ne impara i movimenti col tempo. Rischia e ha ragione nel recupero di primo tempo con il doppio dribbling all’indietro. Sullo scatto di Barnes, sulla sua fascia, si accascia come fosse impossibile da recuperare. Bastava rincorrerlo.

Cristante 6 – Perde Castagne sul terzo corner. Suona il campanello d’allarme e – anche grazie all’uscita dell’ex compagno di squadra – torna a contenere senza soffrire granché gli sforzi offensivi inglesi.

Mkhitaryan 6 – Non ha la mente sgombera. La situazione di Raiola, suo procuratore, potrebbe avergli distolto l’attenzione. L’idea giusta non manca: mette a disposizione la mente calcistica superiore, non in simbiosi con i piedi che lo portano in errori, spesso inattesi per uno come lui. (Dal 55’ Veretout 5,5 – Fa muovere Maddison sul pareggio. Non sa dove posizionarsi, prova a chiudere il cross ma è lento).

Pellegrini 6,5 – Nelle intenzioni di Mourinho infoltisce il centrocampo. La presenza in copertura è molle. Uomo delle semifinali di andata contro le inglesi, dopo il gol allo United la scorsa stagione, va a segno nuovamente al quarto d’ora. Ad Old Trafford su rigore, vano, al King Power appare veramente una sola volta per battere Schmeichel sotto le gambe e mettere il timbro sul primo atto. (Dall’85’ Felix 6 – Marca ad uomo ma non spinge).

Zalewski 6,5 – Baronetto giallorosso, nonostante la ridotta struttura fisica detta legge sulla fascia in tutte e due le fasi. Dipinge nuovamente un gol in Conference. Il copione è lo stesso: percussione ed imbucata geniale, come le giocate con cui non fa capire nulla ai marcatori. Rovina il quadro gettandoci sopra la palla persa in uscita – da puntualizzare che è dopo l’ennesimo recupero –  che sbilancia la squadra, aprendola al pareggio. Non è però da bocciare, tutt’altro.

Zaniolo 5 – Lontano dall’Olimpico soffre. Indovina solamente l’apertura per Zalewski che conduce al gol di Pellegrini. Un solo spunto che non riempie il vuoto di una partita ingolfata, sporcata da poche idee attuate male. Prezioso il lavoro difensivo, ma i suoi compiti sono altri. (Dal 69’ Oliveira 6,5 – Si cala meglio di Veretout ed impensierisce per la prima volta nella partita Schmeichel).

Abraham 5,5 – Si accende all’inizio, come capitato nelle ultime gare, e poi si nasconde. Due palle perdute maldestramente aizzano le offensive dei connazionali. Che bello però quell’assist simil Napoli per Oliveira.

Mourinho 6 – Un lampo nel caos aiuta i sogni di raggiungere Tirana. Il Leicester non ha tanta qualità, ma brilla per il ritmo, tallone d’Achille giallorosso. Il biglietto per la finale sarà in palio all’Olimpico, popolato da 70.000 romanisti.

Leicester-Roma, le probabili formazioni e dove vederla: tornano Zaniolo e Cristante, Oliveira fuori. Ibanez-Kumbulla si contendono la maglia da titolare

Roberto Gentili – Inciampata nella Scala del calcio dopo dodici risultati utili consecutivi, per la Roma si aprono le porte riservate alle migliori quattro di Conference League. La squadra giallorossa per la seconda volta di fila è l’unica italiana a garantire lo sventolio della bandiera italiana in Europa. Domani gli uomini di Mourinho affronteranno nel primo atto il Leicester. Lo Special One torna così a disputare una semifinale europea, sebbene della competizione meno prestigiosa, dalla stagione 2016/17, quella del successo in Europa League con il Manchester United di Smalling e Mkhitaryan.

Dall’andamento altalenante in Premier, il Leicester occupa il decimo gradino in classifica. Un piazzamento che non consentirebbe quindi di ottenere il pass europeo per la prossima stagione, ragion per cui la semifinale contro la Roma avrà una maggiore valenza. L’ultima vittoria in campionato è di inizio mese: successo per 2-1 contro il Crystal Palace il 10 aprile. Da quel momento ha superato il PSV Eindhoven (1-2) in Conference League, ma in campionato ha perso (2-1) contro il Newcastle e poi ottenuto due pareggi di fila nelle ultime uscite: 1-1 con l’Everton e quello a reti bianche nell’ultima sfida in casa contro l’Aston Villa.

King Power Stadium che domani sarà vestito a festa, almeno il settore ospiti. A colorare di giallorosso l’impianto saranno 1600 tifosi romanisti, i quali hanno fatto registrare un altro sold out in attesa di quello già annunciato per la partita di ritorno. Per i tifosi di casa, invece, restano circa 2.000 biglietti.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI LEICESTER-ROMA

Grandi assenti a Milano, Mourinho ritrova Zaniolo e Cristante. Il numero 22 era squalificato dopo l’ammonizione ricevuta con il Napoli, mentre il centrocampista è stato costretto al forfait alla vigilia della partita contro i nerazzurri per una lombalgia, prontamente smarrita. Entrambi saranno titolari della formazione simil Bodo. Mancini, Smalling ed uno tra Ibanez e Kumbulla – favorito il brasiliano – a difendere Rui Patricio.

Insieme a Cristante – in gruppo nella rifinitura – ci sarà Mkhitaryan, a segno per il gol della bandiera contro l’Inter. Partita in cui il compagno di reparto dell’armeno, Oliveira, ha subìto la pressione nerazzurra. Giacché l’intensità è il punto forte del Leicester, sembra probabile un turno di riposo per il portoghese, apparso in debito di lucidità anche nelle precedenti gare.

Non cambieranno le fasce: Karsdorp a destra e Zalewski sull’altro out. Dalla trequarti in su ci sono due possibili soluzioni: l’impiego di Pellegrini e Zaniolo alle spalle di Abraham, oppure il solo capitano giallorosso al servizio dei due. Quest’ultima ipotesi sembra essere quella più probabile.

A corto di uomini, Rodgers potrebbe accantonare il tradizionale 4-1-4-1 per proporre un inedito 3-4-1-2, così da giocare “a specchio” – o quasi – contro lo schieramento tattico giallorosso. La difesa davanti a Schmeichel sarà formata da Söyüncü, Evans e Fofana. Pereira e Castagne gli esterni del centrocampo infoltito da DewsburyHall e Tielemans. Davanti Iheanacho col recuperato Vardy supportati da Maddison, cecchino sui calci di punizione.

DOVE VEDERE LEICESTER-ROMA

LeicesterRoma sarà trasmessa sia su Dazn che su Sky. Sulla pay-tv i canali di riferimento sono Sky Sport Uno (201 del satellite) e Sky Sport (252). Disponibile anche la visione in streaming tramite l’app Sky Go. La partita comincerà alle 21, attorno alle 20 ci sarà il prepartita su Sky e alle 20:15 su Dazn.

Federico Zancan racconterà la gara del King Power Stadium col supporto tecnico di Luca Marchegiani, mentre per Dazn in postazione di commento ci saranno Pierluigi Pardo e Riccardo Montolivo.

LEICESTER-ROMA, ARBITRA DEL CERRO GRANDE

Carlos del Cerro Grande dirigerà LeicesterRoma. Juan Carlos Yuste e Roberto Alonso Fernández gli assistenti. Inizialmente prevista per la sola finale di Tirana, la Uefa ha invece deciso di introdurre il sistema Var nella Conference League già dalle semifinale. In postazione Var ci sarà Juan Martínez Munuera, Alejandro Hernández all’Avar.

I precedenti tra il fischietto spagnolo ed i giallorossi sono due, di cui uno proprio una semifinale europea. Il 46enne iberico ha infatti arbitrato l’andata della semifinale di Europa League della scorsa stagione contro il Manchester United. Due coincidenze – semifinale, avversaria inglese – che non lasciano ben sperare la Roma.

Nell’altro precedente, però, i giallorossi hanno vinto per 2-1 contro lo Young Boys, sempre nella passata edizione dell’Europa League. Contro gli svizzeri fece tuttavia scalpore il rigore assegnato agli svizzeri per il contatto tra Cristante e Rieder.

Il Leicester, invece, non è mai stato diretto da del Cerro Grande. Nessun precedente neppure del Var Martínez Munuera né con la Roma né con il Leicester.

LE PROBABILI FORMAZIONI

LEICESTER CITY FC (3-4-1-2): Schmeichel; Söyüncü, Evans, Fofana; Pereira, Dewsbury-Hall, Tielemans, Castagne; Maddison; Iheanacho, Vardy.
A disposizione: Jakupovic, Odunze, Amartey, Vestergaard, Thomas, Justin, Braybrooke, Choudhury, Lookman, Perez, Daka.
Allenatore: Brendan Rodgers.
Indisponibili: Ward, Ndidi, Mendy, Soumare.
Diffidati:-.
Squalificati:-.

AS ROMA (3-4-1-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Cristante, Mkhitaryan, Zalewski; Pellegrini; Zaniolo, Abraham.
A disposizione: Fuzato, Boer, Maitland-Niles, Kumbulla, Spinazzola, Vina, Oliveira, Darboe, Diawara, Veretout, El Shaarawy, Perez, Felix, Shomurodov.
Allenatore: José Mourinho.
Indisponibili:-.
Diffidati:-.
Squalificati:-

Arbitro: del Cerro Grande.
Assistenti: Yuste-Alonso Fernández.
Var: Martínez Munuera.
Avar: Hernández.

Napoli-Roma, la difesa giallorossa al crash test Osimhen

Francesca Palmeri – Dopo la vittoria schiacciante contro il Bodo e il passaggio in semifinale di Conference League, la Roma torna in campo per un big match. La 33^ giornata di campionato si giocherà allo stadio MaradonaNapoli contro RomaSpalletti contro Mourinho. La squadra partenopea viene dallo scivolone interno con la Fiorentina, che ha in parte allontanato il sogno del tricolore, l’unico obiettivo quindi sarà quello di vincere. I giallorossi dal canto loro arrivano sia da una vittoria in Serie A, sia dalla notte magica in Europa. Sarà necessario continuare la scia positiva e guadagnare i tre punti per conservare il quinto posto, riuscendo magari a mantenere ancora vivo il sogno Champions18

Le condizioni fisiche e psicologiche della squadra di Spalletti

Il Napoli ha una delle rose più fornite e complete della Serie A. Spalletti non giocando coppe europee ha la possibilità di gestire al meglio i suoi giocatori, sperimentando nuove varianti tattiche di volta in volta. Le condizioni fisiche sono ottime. Luciano Spalletti potrà contare su tutti i suoi titolari nella partita contro la Roma. Dal punto di vista mentale, l’impronta del tecnico toscano è evidente. Con gli stessi elementi della scorsa stagione è un gruppo passato dal quinto posto alla lotta per lo scudetto. Indispensabile sarà non ripetere la gara come contro la Fiorentina per continuare a sognare.

I numeri e chi può deciderla 

Il Napoli si trova a quota 66 punti in classifica al terzo posto, a 5 punti dalla vetta. I punti totali allo stadio Maradona sono 29, mentre quelli in trasferta 37. Anche il numero di reti realizzate fuori casa è superiore 31 contro 27, mentre i subiti 14 in casa contro 12. Occhi puntanti sulla zona di campo offensiva della squadra di Spalletti. Tra i giocatori che possono decidere la partita ci sono sicuramente Osimhen e Mertens. Il primo è il miglior marcatore stagionale degli azzurri, con 16 reti in 26 presenze, aspetto importante da sottolineare: non ha mai trovato il gol, quest’anno, contro una delle prime cinque della classifica. Dries Mertens è la prima scelta dalla panchina di mister Spalletti quando la squadra si trova in difficoltà, per lui sono 8 le reti messe a segno in questo campionato.

Roma-Bodø/Glimt 4-0, le pagelle: rivalsa dello Zaniolo dirompente, Abraham storico. Wall Smalling, Cristante indica la via

Roberto Gentili –  Non aveva vinto gli altri tre precedenti, ma alla quarta sfida la Roma risponde presente. Più che presente. Tanto da calare proprio un poker (4-0) al Bodø/Glimt, che permette di raggiungere la semifinale di Conference League contro il Leicester.

L’atmosfera dell’Olimpico, riempito da 65.000 spettatori, è travolgente e trasporta le speranze giallorosse di rimonta in ogni dove. Le raccoglie sin da subito Abraham, pronto a mettere in porta il vantaggio già al 5’. La Roma è una furia, inarrestabile nel gioco e nell’atteggiamento. Al 23’ arriva il raddoppio di Zaniolo. Nicolò riassapora quel gusto irripetibile del gol, ne ricorda la ricetta e così lo riassaggia altre due volte. Imbucato da Zalewski, firma il 3-0. Il rientro negli spogliatoi non sopisce la fame romanista: al 49’ c’è il 4.0, firmato ancora dal numero 22 giallorosso. Riaffronta anche la sfortuna, vista l’uscita dal campo forzata a mezz’ora dalla fine.

Partendo dalle retrovie, nessun componente manca ai propri compiti. Mancini ed Ibanez sono fedeli protettori delle zone di competenza e favoriscono il sontuoso lavoro di Smalling. Che fa da collante a quello dell’onnipresente Cristante, spalleggiato da Mkhitaryan sottotono ma che comunque riesce a dire la sua. Pellegrini – anche lui uscito, a quindici dalla fine –  segue la stessa strada che non trova il gol, ripagandosi con una gara super. Abraham raggiunge quota 24 gol nella prima stagione alla Roma ed aggancia Volk.

LE PAGELLE

Rui Patricio 6 – Amministra senza strafare le noiose pratiche, delle quali la più impegnativa è il tiro di Vetlesen (30’).

Mancini 7 – Solido e concentrato, non sbaglia intervento alcuno. I palloni che recupera li trasforma in ribaltamenti offensivi con precisi lanci, destinati soprattutto a Zalewski.

Smalling 8 – Chiude la porta della difesa, si impossessa del codice di sicurezza e non lascia le coordinate a nessuno. Coordinate che, tra l’altro, cambia: preziosi e vigorosi gli interventi a centrocampo e sulla trequarti.

Ibanez 7 – Il campo aperto è il suo pane. Lo mastica con cura e foga, arrivando così a spegnere i timidi tentativi dei norvegesi.

Karsdorp 7,5 – L’olandese volante, folate difensive per curare piccoli errori di posizionamento ed offensive con cui cerca di essere ancora più partecipe agli attacchi.

Cristante  8 – Quasi mette lo zampino sul vantaggio, dove favorisce forse l’errore di Haikin, firma però il biglietto allegato agli altri gol: avvia i lavori finalizzati da Zaniolo entrambe le volte, prima con la verticalizzazione e poi con il colpo di testa che permette di ribaltare l’azione (3-0) ed il lancio in profondità per il sigillo

Mkhitaryan 6,5 – Arretra a centrocampo, non il raggio d’azione. Non sempre prende però le misure giuste e qualche spiffero lo lascia. Spreca qualcosa di troppo. (Dal 40′ Veretout sv).

Zalewski 7,5 – Il gioco converge verso la sua zona, che non presidia sempre con dovizia. Un po’ di spazio indietro c’è, ma c’è soprattutto davanti: furetto a prender possesso del pallone respinto da Cristante, lo porta con classe in avanti da dove imbuca con la visione del trequartista, di cui possiede i connotati, Zaniolo.

Zaniolo 9 – “Parole, parole, parole”. Illumina d’immenso la magica serata. Il cronometro riparte dal primo minuto di gioco, per squarciare la partita ventitré. Di ghiaccio nell’uno contro uno che vale il raddoppio, delicato sul secondo sigillo personale e dirompente nel tris. I crampi lo costringono all’uscita: al contrario del Vitesse, dalle tribune arrivano solo rose per gli applausi scroscianti. (Dal 60’ Felix 6 – Sporca le due possibilità che ha. Il risultato lo permette ed il danno, a conti fatti, è poco).

Pellegrini 7,5 – Manda in gol Abraham, che di tacco apre le danze. Ispirato, prova a replicare lo stesso gesto ma senza trovare stessa sorte. Si dedica così a tenere le fila del gioco offensivo: confeziona Zaniolo sul raddoppio, scrive due nuovi inviti a Tammy che non legge correttamente le consegne. Si accoda a Nicolò ed esce anche lui prima del fischio finale. (Dal 76’ Oliveira 6 – Sistema il disordine di fine partita e permette un po’ di respiro).

Abraham 8 – Si avventa su quel pallone che lì, innanzi alla porta, cercava solamente chi lo spingesse dentro. È il ventiquattresimo stagionale, come Volk, ora raggiunto. Tenta e ritenta la doppietta di tacco prima, poi incespica davanti a Haikin, bravo sul tiro a fine primo tempo. Nel mezzo c’è però la sponda per Pellegrini, che manda così Zaniolo a raddoppiare. Esce stremato. (Dal 40′ Perez sv).

Mourinho 9 – Sono le gare per cui vive. Mette Zaniolo dal 1’, sposta Mkhitaryan a centrocampo, carica come non mai i suoi scudieri e li guida alla rimonta, quindi alla semifinale di Conference.

Roma-Bodø/Glimt, le probabili formazioni e dove vederla: dilemma Zaniolo, rientra Mancini. Ibanez dall’inizio

Roberto Gentili – Beffata(si) e burlata all’andata, la Roma cerca il riscatto. Domani la stagione giallorossa passerà sotto il ponte della prova del nove. Un ponte che nasce dalla Norvegia, con la partita d’andata infuocata. Per il risultato, che ha visto prevalere i norvegesi in rimonta (2-1), e per i fatti del post. C’è da conquistare il posto in semifinale. E difendere l’onore della, e di, Roma. Dalla rissa tra Knutsen e Nuno Santos – entrambi squalificati domani – al conseguente comportamento omertoso della polizia norvegese, sottolineato da Mourinho, a quello arrogante e finto goliardico dei tifosi, per arrivare alle dichiarazioni degli ultimi giorni che gettano benzina sul fuoco di Frode Thomassen, direttore generale del Bodo (“Caso provocato dai tecnici della Roma, sembra inaccettabile e irragionevole. Per noi è una cosa assurda, e sentiamo che non regge”) e lo stesso tecnico (“I valori di Mourinho sono lontani da ciò che rappresento. Un’incredibile delusione, atteggiamento scioccante”).

Prendendo alla lettera il motto “il nemico del mio nemico è mio amico”, il Bodo ha servito un altro smacco. Arrivati lunedì nella capitale per prendere maggior confidenza con i terreni in erba naturale, il club scandinavo ha scelto di accettare l’invito della Lazio di usufruire del proprio centro sportivo.

Tornando ai fatti di calcio giocato, sia Roma che Bodo arrivano da vittorie in campionato. I giallorossi dalla rimonta in tre minuti con la Salernitana (2-1), i gialloneri sono invece reduci dal primo successo in campionato contro il Sandefjord (1-2), dopo il pareggio (2-2) al debutto con il Rosenborg.  Se già il supporto dei tifosi non è mai mancato, di certo non sarà assente nella partita che più richiede il supporto dei tifosi giallorossi. A scaldare l’Olimpico, al 100% della capienza, saranno più di 60.000 spettatori. Sono previsti infatti 62.000 tifosi romanisti oltre ai 1200 norvegesi.

LE PROBABILI FORMAZONI DI ROMA-BODØ/GLIMT 

Il leggero turnover di domenica apre le porte allo schieramento dell’undici tipo. In difesa tornerà Mancini, tenuto a riposo contro la Salernitana, Smalling al centro ed Ibanez è in vantaggio su Kumbulla per la sinistra. Karsdorp e Zalewski, rimasto in panchina contro la Salernitana, andranno sugli esterni, Cristante ed Oliveira a formare la cerniera di centrocampo. Per entrambi non dovrebbero esserci dubbi nonostante l’ottimo ingresso in campo di Veretout con i campani. Il francese ha infatti calciato perfettamente la punizione che ha portato al 2-1 di Smalling, oltre a disputare una gara di sostanza non appena entrato in campo. In zona offensiva Pellegrini, squalificato domenica, sarà con Mkhitaryan a spingere Abraham verso il ventiquattresimo gol stagionale. A gara in corso Mourinho sfoderà probabilmente l’arma Zaniolo, tornato in campo nella ripresa dell’ultimo impegno di campionato e capace di aprire la strada alla rimonta.

Nel Bodo hanno recupero Pellegrino e Moe, infortunasti nella vittoria in campionato. È tornato a disposizione anche Solbakken, costretto al forfait all’andata per un attacco febbrile. Confermato dunque il 4-3-3 standard. Khaikin sarà difeso da Moe e Hoibraten, Sampsted e Wembangomo laterali. Hagen supportato da Vetlesen e Saltnes. Solbakken, dunque, andrà a destra nel tridente composto da Espejord e Pellegrino.

DOVE VEDERE ROMA-BODØ/GLIMT 

Il ritorno dei quarti di finale di Conference League tra Roma e Bodø/Glimt sarà trasmesso da Dazn, Sky e TV8. I canali di riferimento sulla pay-tv sono due: Sky Sport Uno (numero 201 del digitale terrestre) e Sky Sport 4K (numero 213). La gara, inoltre, sarà visibile anche in chiaro su TV8. Su Dazn, Pierluigi Pardo racconterà la sfida col supporto tecnico di Massimo Donati. Su Sky e TV8, invece, il telecronista sarà Riccardo Gentile e Fernando Orsi si occuperà del commento tecnico.

ROMA-BODØ/GLIMT, ARBITRA SANCHEZ 

José Maria Sanchez sarà l’arbitro di Roma-Bodø/Glimt. A coadiuvarlo gli assistenti Raul Cabañero e Iñigo Prieto. Cesar Soto Grado il quarto uomo. Un solo precedente tra Sanchez e la Roma: la gara di ritorno di Europa League nel 2019-20 contro il Gent, terminata in pareggio (1-1). Prima gara invece col Bodø.

LE PROBABILI FORMAZIONI

A.S. ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Cristante, Oliveira, Zalewski; Pellegrini, Mkhitaryan; Abraham.
A disposizione: Fuzato, Boer, Ibanez, Maitland-Niles, Vina, Spinazzola, Veretout, Darboe, Diawara, Zaniolo, Perez, Shomurodov, Felix.
Allenatore: José Mourinho.
Indisponibili: -.
Diffidati: Kumbulla, Ibanez.
Squalificati: -.

BODØ/GLIMT (4-3-3): Haikin; Sampsted, Moe, Hoibraten, Wembangomo; Vetlesen, Hagen, Saltnes; Solbakken, Espejord, Pellegrino.
A disposizione: Smits, Kongsro,  Kvile, Konradsen, Mugisha, Pellegrino, Fet,  Nordas, Boniface.
Allenatore: Kjetil Knutsen (in tribuna).
Indisponibili: -.
Diffidati: -.
Squalificati: -.

Arbitro: Sanchez.
Assistenti: Cabanero-Iñigo
IV Uomo: Soto Grado.

Perez, il riscatto del Desaparecido

(Federico Sereni) – Tanta sofferenza, ma alla fine vince la Roma ed è l’unica cosa che conta. Lo fa grazie all’eroe inaspettato, al Desaparecido. Sì, perché la stramba rimonta all’Olimpico ha un nome ed un cognome: Carles Perez. Il calciatore finito ai margini della rosa, utilizzato a piccolissime dosi da Mourinho è decisivo in una partita che per i giallorossi stava diventando maledetta. Per altro con un gol di pregievole fattura, di quelli che peschi dal cilindro e che rimangono negli annali. Lo spagnolo riapre il match con un sinistro a giro che si insacca alla destra di Sepe, inerme al momento dell’esecuzione, che fa gioire i 65mila dell’Olimpico. E pensare che l’esterno aveva giocato solamente 31 minuti in tutto il 2022 e non segnava da quasi un anno: era il 25 aprile 2021 a Cagliari, dove la Roma perse 3-2. Ma l’ex Barca quando vede la Salernitana si accende: all’andata fu decisivo con il primo (e unico) assist che portò al primo gol di Abraham con la maglia della Roma.

Ma l’apporto di Carles è andato oltre la marcatura: “Sono felice per lui, è un ragazzo fantastico e lavora come nessuno, per il nostro sistema tattico non sta trovando possibilità e oggi l’ho messo in una posizione iper-offensiva dentro una squadra che non aveva nulla da perdere. Lavora bene e sempre con la bocca chiusa” dirà Mourinho al termine del match. Un elogio importante, sicuramente meritato per il classe 1998 che potrebbe ritrovarsi dopo tanto tempo, con un po’ di fiducia. Visibilmente emozionato Perez all’ottava marcatura con la Roma e la quarta in Serie A: “Segnare è stato bellissimo, era tanto che non mi capitava, e quando i tifosi chiamano il tuo nome è bellissimo, Ringrazio i tifosi per come ci aiutano”. Chissà che possa essere un nuovo inizio.

La Roma di Mourinho

(Federico Sereni) – Ci sono voluti mesi, come normale che sia, ma finalmente abbiamo la prima vera versione della Roma di Mourinho. Nessun volo pindarico, nessun fuoco d’artificio, ma soltanto una giusta considerazione sul lavoro svolto in questo tempo dallo Special One. Addetti lavori, media e social l’avevano già battezzato come “bollito” per via della sua ultima avventura in Inghilterra. Completamente sbagliato visto che i risultati hanno dato sempre ragione al portoghese. Col Manchester United tre trofei (gli ultimi poi conquistati dai Red Devils) con tanto di Europa League vinta. Dopo il buio più completo. Col Tottenham una finale di Coppa raggiunta, ma non disputata per via di una dirigenza alquanto bizzarra che l’ha esonerato a pochi giorni dalla partita contro il Mancheser City. In campionato? Nel lasso di tempi in cui ha allenato i londinesi ha segnato il quarto punteggio totale alle spalle dei mostri sacri.

Come spesso accade, quindi, la gente è arrivata a una conclusione troppo frettolosa e troppo netta. Il lavoro di Mourinho alla Roma è stato, è e sarà ancora lungo perchè una squadra non si costruisce in poco tempo, ma intanto le basi sono state gettate. Dopo un mercato difficoltoso, per via di vicende improvvise, la stagione è iniziata nel migliore dei modi anche se poco dopo sono spuntate le prime asperità. Una rosa dove non si poteva contare su tutti, giocatori al di sotto delle loro possibilità e qualcuno che non ha mostrato personalità. Da lì, come nel ciclismo, è cominciata una selezione naturale: chi ha meritato la Roma ha avuto i suoi minuti, gli altri fuori tra panchina e mercato.

È proprio gennaio che ha cambiato la Roma e non propriamente grazie agli innesti. Tra giocatori e tecnico, dopo cambi di modulo e prove varie, c’è stato un click. Dopo le partite contro Milan e Juventus (dove i giallorossi erano sopra per 3-1 a 20 dalla fine), la Roma ha tolto la parola sconfitta dal proprio vocabolario di campionato. 10 risultati utili consecutivi e una crescita, tra grinta e compattezza, continua. In pieno stile Mourinho i giocatori non hanno mai mollato riprendendo anche partite che sembravano disperate, oppure hanno demolito con grandi prestazioni Atalanta e Lazio.

È sicuramente un piccolo passo verso la costruzione di qualcosa. La squadra che Mourinho sta plasmando sta prendendo tutte le sue caratteristiche, anche difensive. Ora tutti si sacrificano, tutti aiutano il compagno e tutti fanno un grande gruppo. Ci saranno sicuramente ancora alti e bassi, soprattutto in questa stagione, ma ora la Roma sta finalmente crescendo.

Zalewski, l’arma in più sulla fascia. Personalità e tecnica al cospetto della Roma

(Federico Sereni) – Oramai non bisogna nemmeno più stupirsi: Nicola Zalewski è a tutti gli effetti un arma in più per la fascia. E Mourinho lo sa bene perché per personalità e coraggio non ha nulla da invidiare ai compagni. Il giovane polacco di Tivoli sta impressionando in Prima squadra dopo aver brillato nel vivaio giallorosso e chissà che possa essere un punto fermo per il futuro. Contro la Sampdoria è stato, a suo modo, determinante. Nell’azione del gol vittoria lui ha prodotto il cross dopo aver sgasato sulla fascia sinistra. Non si tratta di assist per via del rinvio maldestro di Thorsby, ma vale lo stesso i complimenti da parte dei tifosi.

Non è l’episodio sporadico che lo rende speciale a 20 anni. Ciò che ha conquistato Mourinho e sta facendo innamorare i tifosi è la capacità di scegliere la giocata giusta. Magari anche con il lusso di sbagliare il passaggio, o il lancio. Ma vede il campo e conosce il gioco. Il tutto coadiuvato da una tecnica sopraffina, uso del destro e del sinistro allo stesso modo. L’esterno polacco è l’esempio di come è possibile arrivare in Prima squadra lavorando bene sin dalla Primavera, che tanto viene snobbata.

Sampdoria-Roma, i punti di forza dei blucerchiati: Ciccio Caputo e la fase offensiva

Francesca Palmeri – Dopo la sosta riparte la Serie A. Nella 31° giornata la Roma affronta in trasferta la Sampdoria. Nella gara di andata il match è terminato per 1-1 con le reti di Shomurodov e Gabbiadini. Questa volta i giallorossi dovranno cercare di conquistare i 3 punti per mantenere la scia positiva: è imbattuta da nove giornate in campionato (5 vittorie, 4 pareggi) e ha vinto in tre delle ultime quattro. L’obiettivo non sarà solo la vittoria ma anche riuscire a sfatare una ‘maledizione’ che dura da 13 anni: è dalla stagione 2007/08 che la Roma non batte Genoa Sampdoria in trasferta. L’ultima volta che i giallorossi sono riusciti a vincerle entrambe a Marassi risale alla panchina di Luciano Spalletti e al sogno scudetto.

La stagione blucerchiata

I punti che distanziano in classifica le due squadre sono diversi, come i singoli obiettivi. I liguri puntano ad abbandonare la zona bassa della classifica e gli uomini di Mourinho a raggiungere il quarto posto. Sarà una sfida difficile e insidiosa. I blucerchiati hanno ripreso fiducia grazie alla vittoria sul Venezia per 2-0. I punti totali sono 29: 15 totalizzati al Ferraris e 14 in trasferta. Uno dei punti di forza della squadra di Giampaolo è la fase offensiva. Dopo il ritorno del tecnico lo scorso gennaio, la Sampdoria è la squadra con la terza migliore percentuale realizzativa in Serie A (14.3%, dietro solo a Verona e Juventus nel parziale). Resta comunque maggiore il numero dei gol subiti rispetto a quelli fatti per la Sampdoria28 in casa e 23 fuori.

Le pedine indispensabili di Giampaolo

Tra gli uomini più importanti per Giampaolo, spiccano due nomi noti: Candreva e Caputo. Antonio Candreva è a quota 8 retiCiccio Caputo, attuale capocannoniere dei liguri, ha realizzato tre reti nelle ultime tre partite, quelle in totale sono 9 nell’attuale campionato. Oltretutto l’attaccante è secondo per partecipazioni attive tra i blucerchiati in questo campionato – alle spalle di Candreva a 15 – e primo per tiri nello specchio (22) tra i compagni. Il bilancio contro i giallorossi è però negativo, è andato a bersaglio solo in una delle sue sei sfide di campionato contro la Roma. In quel caso Caputo firmò una doppietta nei primi 16 minuti di gioco, l’1 febbraio 2020 con la maglia del Sassuolo.