Stadio della Roma. Accordo raggiunto. Raggi: “Diminuite le cubature del 60% e via le torri” – Baldissoni: “Giorno storico”

(E.Bandini) – E’ arrivato il giorno decisivo per lo stadio della Roma con l’incontro, in Campidoglio, tra il Comune di Roma con Luca Bergamo, vice-sindaco delle Capitale, Marcello De Vito, presidente dell’Assemblea Capitolina e  Luca Lanzalone, avvocato del Movimento 5 Stelle, e la i proponenti con Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma e Luca Parnasi di Eurnova. In Campidoglio si dovranno scoprire tutte le carte anche perché l’ultimo giorno di Conferenza dei Servizi, il 3 marzo, è ormai alle porte.

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Ore 23.00 – Anche il Presidente Pallotta esprime la propria gioia su questo accordo.

Ore 22.35 – La Conferenza dei Servizi sarà prorogata di 10 giorni.

Ore 22.34 – Questo il comunicato di Virginia Raggi sul suo profilo Facebook:

Tre torri eliminate; cubature dimezzate, addirittura il 60% in meno per la parte relativa al Business Park; abbiamo elevato gli standard di costruzione a classe A4, la più alta al mondo; mettiamo in sicurezza il quartiere di Decima che non sarà più soggetto ad allagamenti; realizzeremo una stazione nuova per la ferrovia Roma-Lido. Abbiamo rivoluzionato il progetto dello stadio della Roma e lo abbiamo trasformato in una opportunità per Roma. Abbiamo sempre detto di essere favorevoli alla realizzazione dello stadio ma nel rispetto della legge e per il bene della nostra città. Ci siamo riusciti. Abbiamo evitato il progetto monstre ereditato dalla precedente amministrazione. A Tor di Valle nascerà uno stadio ma moderno, ecocompatibile, all’avanguardia dal punto di vista delle tecnologie ma soprattutto sarà un’opera che rispetterà molto di più l’ambiente e il territorio. E abbiamo previsto una convenzione con i costruttori: avranno priorità le opere di urbanizzazione utili alla città e ai romani, come la messa in sicurezza dell’area di Decima o il potenziamento della ferrovia Roma-Lido grazie a cui si accorceranno i tempi per andare e venire dal litorale di Ostia“.

Ore 22.31 – A fine incontro telefonata tra Raggi e Pallotta per le rispettive congratulazioni.

Ore 22.26 – Escono Virginia Raggi e Mauro Baldissoni. Queste le loro parole:

 

Raggi: “Innanzitutto grazie per aver atteso così tanto. Vi annunciamo che quest’amministrazione ha raggiunto un accordo con la Roma. Ora diamo qualche dettaglio: l’accordo prevede un nuovo progetto che possiamo chiamare progetto 2.0. Abbiamo ottenuto un taglio delle cubature da oltre un milione e 100 siamo scesi di circa la metà, di cui oltre il 60% del business park. Un progetto che prevede la completa messa in sicurezza del quartiere di Decima dal punto di vista idrogeologico. Un progetto che prevede la costruzione di una nuova fermata sulla Roma-Lido e la riqualificazione dell’asse Via Ostiense Via del Mare. Un progetto che prevede la costruzione di edifici bassi, quindi via le torri, edifici integrati nel panorama che avranno uno standard energetico più alto delle varie categorie mondiali. Un progetto che vede impegnata l’amministrazione e la società in tutte le successive fasi, sarà predisposta una convenzione che andrà a disciplinare tutte le fasi di elaborazione progettuale e la successiva messa in opera del progetto. Verificheremo che tutto venga fatto nel rispetto dei tempi e delle norme. Avevamo detto che lo stadio si sarebbe fatto nel rispetto della legge, questo l’abbiamo ottenuto grazie anche alla disponibilità della nostra controparte che a questo punto diventa nostro alleato per andare avanti e sviluppare un progetto che sia ecosostenibile, ecocompatibile, che dia servizi alla città sopratutto nell’interesse dei cittadini“.

Baldissoni: “Non ci saranno nuovi intoppi. Intanto a nome del Presidente Pallotta e di tutta la Roma voglio ringraziare il Sindaco sopratutto per essere stata qui nonostante il piccolo problema accusato oggi, siamo felici di vederla in perfetta salute. Comunque è un segnale importantissimo vederla qua per cercare di chiudere un lavoro cominciato in queste settimane. Il progetto precedente era figlio di una negoziazione avvenuta con la Giunta precedente, noi abbiamo offerto la nostra disponibilità per rivederlo secondo le nuove esigenze. Siamo orgogliosi di aver raggiunto un accordo che migliora il progetto e che rende per la città la possibilità di avere un intervento importante. Deve essere un orgoglio per tutti i cittadini, indipendentemente dall’essere tifosi della Roma. Mi prendo il rischio di dire che questo è un giorno storico non soltanto per la Roma, che rende concreto il sogno di avere un’infrastruttura moderna, ma anche per la città perché è un modo di collaborare con le istituzioni per migliorare anche la cultura su interventi di questo tipo. Il progetto è molto ambizioso e siamo felici che l’amministrazione nonostante l’abbia ereditato in maniera diversa, ha deciso di abbracciarlo, migliorarlo e finalmente possiamo dire che lo realizzeremo insieme“.

Ore 22.05 – Cominciano ad uscire i primi protagonisti dal Campidoglio, Alfonso Bonafede, uno dei tutor della Raggi, e alcuni consiglieri del Movimento 5 Stelle.

Ore 22.00 – Come riportato da repubblica.it è stato trovato l’accordo per lo Stadio della Roma che si farà a Tor di Valle.

Accordo raggiunto per la realizzazione dello stadio della Roma a Tor di Valle: è quanto è emerso dall’incontro tra la sindaca Raggi – in Campidoglio dopo le 9 ore trascorse al San Filippo Neri – il costruttore Luca Parnasi e il ds della RomaMauro Baldissoni, in rappresentanza del presidente James Pallotta. Prima di questa riunione Raggi aveva visto i consiglieri M5s della maggioranza per confrontarsi. L’accordo che è emerso prevede il taglio del 50 per cento delle cubature previste dal progetto originario.

Ore 21.29 – Come riportato dal Twitter ufficiale de Il Tempo, ci sarebbe un nuovo accordo tra i proponenti e il Comune di Roma.

Ore 21.27 – Mauro Baldissoni, direttore generale dell’AS Roma e Luca Parnasi a capo del team dei costruttori, sono appena arrivati in Campidoglio per l’incontro sul futuro dello stadio di Tor di Valle, con la sindaca della Capitale, Virginia Raggi. Accompagnati dai loro tecnici, sono stati accolti, mentre salivano le scale della Lupa, da un applauso dei pochi tifosi rimasti che hanno gridato: “Daje Mauro!“.

Ore 21.22 – I proponenti arrivano in Campidoglio: Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, Luca ParnasiEurnova, Simone Contasta di Parsitalia, e i tecnici. L’incontro può cominciare.

Ore 21.20 – La Roma è partita dallo studio Tonucci verso il Campidoglio.

Ore 21.00 – Sono ore decisive per il destino del progetto dello Stadio della Roma a Tor di Valle, con le due parti – la Giunta Raggi e i proponenti – più vicine a un accordo. La sindaca di Roma Virginia Raggi, rientrata in Campidoglio dal San Filippo Neri, ha riunito i consiglieri per spiegare il punto di mediazione raggiunto e sedare eventuali divergenze che ancora nei giorni scorsi sembravano attraversare la maggioranza. La società, con il dg Mauro Baldissoni e i suoi tecnici, è riunita in uno studio legale a valutare la proposta arrivata dalla Giunta Raggi, e sarebbe pronta a raggiungere la sindaca in Campidogliosolo se tutti gli aspetti ancora dubbi venissero fugati negli scambi di queste ore.L’incontro sarebbe, comunque, confermato per stasera perché ci sarebbe la volontà da entrambe le parti di chiudere la vicenda positivamente in giornataRaggi, forte del responso dell’avvocatura che metterebbe l’amministrazione capitolina al riparo da eventuali ricorsi, ha presentato una proposta di variante del progetto che potrebbe garantire alla società pari redditività venendo però incontro alle esigenze di sostenibilità espresse dalla base del M5S, e al vincolo espresso dalla sovrintendenza nazionale. L’arrivo dei rappresentanti della società a Palazzo Senatorio, atteso più avanti nella serata, sarebbe il segnale che il progetto starebbe procedendo nella direzione dell’approvazione.

Ore 20.42 – Interviene Roberto Giachetti, candidato Sindaco per il PD contro Virginia Raggi pochi mesi fa. Queste le sue parole su Facebook: “Mi autodenuncio per aver partecipato alla manifestazione non autorizzata dei tifosi della Roma oggi in Campidoglio. Farebbe ridere se non fosse avvilente leggere che niente di meno che la Digos sia stata mobilitata per la manifestazione pacifica e non violenta dei tifosi romanisti su piazza del Campidoglio per chiedere all’amministrazione di interrompere il balletto sul progetto dello stadio. Sulla piazza del Campidoglio si sono svolte un’infinità di manifestazioni non autorizzate, compresa quella di qualche giorno fa dei fans della sindaca Raggi, e nessuno ha mai mosso un dito. Sarebbe semplicemente ridicolo, se la notizia corrispondesse al vero, che lo si faccia nei confronti di pochi tifosi pacifici. Allora mi autodenuncio. Qualunque iniziativa verrà presa nei confronti dei tifosi deve essere presa anche nei miei e da subito annuncio che rinuncio a qualunque immunità parlamentare“.

Ore 20.08 – L’incontro tra Campidoglio e proponenti sul progetto dello Stadio della Roma a Tor di Valle non è ancora iniziato. Il dg della società giallorossa Mauro Baldissonie il costruttore Luca Parnasi non sono ancora ancora arrivati in Campidoglio, dove invece la sindaca Virginia Raggi sarebbe in riunione con esponenti della sua maggioranza.

Ore 19.39 – La Roma non è ancora partita dallo studio Tonucci. L’incontro tra i proponenti e il Comune di Roma è stato fissato più avanti.

Ore 18.56 – Virginia RaggiSindaco di Roma, scrive un pensiero sul suo profilo Facebook. Queste le sue parole: “Ho lasciato l’ospedale. Sto bene! Grazie a tutti per l’affetto. Ora sono in Campidoglio a lavorare per la città!“.

Ore 18.13 – Deve essere un investimento privato. A chi dice che prima dello stadio bisogna mettere a posto i marciapiedi, rispondo che quello è un impegno del Comune. In una situazione economica difficile, il nuovo stadio produrrebbe lavoro e ricchezza“. E’ quanto ha detto Massimo D’Alema a margine di un convegno a Brescia parlando del nuovostadio a Roma

Ore 17.55 – La Raggi, come riportato da Tgcom24, ha lasciato l’ospedale ed è in direzione Campidoglio.

Ore 16.56 – “Tutte le ipotesi sono sul tavolo“. Così fonti qualificate del M5s a poche ore dalla riunione con i proponenti sullo Stadio della Roma.

Ore 16.43 – A parlare dello Stadio della Roma è Maria Sensi che a Radio Radio dichiara: “Vorrei dire una cosa. Lo striscione ben plastificato al Campidoglio non è fatto dai tifosi. I presidenti di AIRC e UTR, che richiamano tutti gli associati, quando dovevano fare lo stadio Viola e noi Sensi, perché non hanno mai manifestato? Anzi, sono stati sempre contro di noi e tutt’oggi non vengono mai a donare il sangue quando io faccio appello a loro. Mi dispiace molto. Non riconosco più i tifosi della Roma. Anche io sono a favore dello stadio della Roma, ma non in quel posto. Quello che avevamo in mente noi era lo stadio della Roma, mia figlia aveva acquistato il terreno, cambiandolo con quello di Torrevecchia e sarebbe stato intestato alla Roma. Franco Sensi e Dino Viola avevano la Roma nel cuore. Oggi si sono fatti fare il lavaggio del cervello“.

Ore 16.36 – I tifosi presenti alzano dei cori pro Roma e pro Stadio della Roma.

 

Ore 16.04 – L’incontro in Campidoglio è stato spostato tra le 18.30 e le 19 per permettere alla sindaca Raggi di essere presente.

Ore 16.00 – Un centinaio di tifosi presenti che nonostante la pioggia si sono recati in Campidoglio. Questo lo striscione che appare: “Si allo Stadio, basta melina!“.

Ore 15.43 – Si fa sempre più fitta la vicenda sullo stadio della Roma. Oggi, alle ore 17, andrà in scena l’incontro tra il Comune e i proponenti ma intanto Alessio Di Francesco, di Radio Radio, fa sapere e che i proponenti sarebbero disposti ad accettare un ulteriore taglio sulle cubature per trovare un accordo.

Ore 15.22 – Non c’è nessuna novità rispetto a ieri. Si continuano a valutare le varie opzioni. Lo ha detto il deputato M5S Alfonso Bonafede entrando in Campidoglio. A chi gli chiedeva su una possibile revoca della delibera sul pubblico interesse all’opera stadio della AS Roma ha replicato: “Non ci sono novità e comunque non sono io a revocare ma la giunta è il consiglio comunale. Si sta lavorando come una forza di governo deve fare vagliando tutte le ipotesi sempre nell’interesse dei cittadini“.

Roma-Villarreal 0-1: le pagelle. Giallorossi disattenti e poco brillanti, Alisson il migliore in campo

Simone Indovino – Serata non positiva per la Roma che riesce a strappare il pass per gli ottavi di finale di Europa League solo grazie alla gara disputata all’andata. Giallorossi che cadono tra le mura amiche per la prima volta in stagione a causa della rete di Borrè dopo una dormita di Vermaelen. Il Villarreal ha diverse occasioni per realizzare più di una rete ma si trova di fronte Alisson in grande spolvero: il brasiliano sventa tutte le conclusioni spagnole nello specchio della porta. Fumoso l’attacco, El Shaarawy e Perotti non garantiscono la brillantezza che ci si aspetta da loro. Ingenuo Rudiger, che si vede sventolare un cartellino rosso per un battibecco con Alvaro.

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Alisson 7 – È il migliore dei suoi e questo la dice lunga sulla partita della Roma. Sempre attento, compie almeno un paio di ottimi interventi che risparmiano qualche patema d’animo di troppo ai tifosi giallorossi.

Manolas 6 – 45 minuti di sostanza per il greco che è spesso impegnato da Soldado, il miglior attaccante spagnolo. Si batte con intelligenza prima di essere rilevato durante l’intervallo.

Vermaelen 5- Spalletti gli concede fiducia dopo la sfortunata partita di Genova ma il belga non dimostra ancora la sicurezza necessaria. Suo il grossolano errore in disimpegno che porta alla rete del Villarreal. Si riscatta parzialmente nella ripresa quando stronca sul nascere alcune pericolose azioni spagnole.

Juan Jesus 6.5 – Dal suo lato la Roma non corre mai pericoli, a testimonianza della partita diligente e ordinata disputata dal brasiliano.

B.Peres 6.5 – Per gran parte della partita è il più propositivo dei suoi, difendendo con ordine e tentando qualche affondo sulla destra. Interessantissima una sua palla in profondità per El Shaarawy, allontanata solamente in extremis dai difensori avversari. Esce da qualche situazione pericolosa infilandosi in velocità tra le maglie gialle.

De Rossi 5 – Match confuso e poco brillante quello disputato dal centrocampista che nel corso dei circa 75 minuti in cui sta in campo mostra disattenzione e imprecisione. Sono troppi i palloni in manovra regalati agli avversari.

Paredes 6 – Come ormai ci ha abituato inizia leggermente a rilento per poi migliorare nella ripresa. Nei secondi 45 giri d’orologio gira con attenzione il pallone garantendo precise geometrie al centrocampo.

Mario Rui 5.5 – Tanto impegno e tanta corsa per il portoghese che risulta tuttavia impreciso in alcune situazioni, mostrando comunque una forma fisica in netta ripresa.

El Shaarawy 5.5 – Nella prima frazione di gioco agisce nel lato di campo che non predilige e questo probabilmente influisce sulla prestazione, che risulta spenta e avulsa. Piccolo miglioramento nella ripresa quando Spalletti lo riporta nella sua zona naturale.

Perotti 5.5 – Discorso simile al collega di reparto. Primo tempo spento, secondo in crescendo grazie ad alcune incursioni centrali. L’unico vero tiro in porta giallorosso porta la sua firma, ma la conclusione è potente ma non precisa.

Totti 5.5 – Spalletti mantiene la promessa schierandolo dal primo minuto, il Capitano manovra qualche buon pallone ma viene troppo spesso sovrastato dai più agili difensori del Villarreal.

Rudiger 5.5 – Sostituisce Manolas a inizio ripresa. La gara è positiva, il tedesco riesce infatti a contrastare le sortite offensive spagnole ma un’ingenuità gli costa il secondo giallo e la conseguente assenza nella prossima partita.

Nainggolan 6 – Circa un quarto d’ora a disposizione del belga per aiutare i suoi più in fase difensiva che offensiva.

Fazio s.v. – Entra a giochi già compiuti dopo il rosso di Rudiger.

Spalletti 5.5 – Quello che auspicava il tecnico ieri non è stato messo in pratica dai suoi giocatori, che entrano in campo in maniera poco decisa soffrendo fin da subito la maggior voglia del Villarreal. L’unica cosa da salvare questa sera è la qualificazione e la conferma di Alisson.

Simone Indovino

La Roma all’esame Inter

Yuri Oggiano – Archiviata facilmente la partita contro il Torino la Roma è pronta a tornare in campionato per sfidare l’Inter, domenica sera a San Siro alle ore 20.45. Le due squadre sono tra le più in forma della Serie A con i padroni di casa lanciati verso un posto in Europa mentre i giallorossi si stanno difendendo egregiamente dagli assalti del Napoli rincorrendo, allo stesso tempo, la Juventus. Inter-Roma, mai come quest’anno, potrà essere spettacolare tanto quanto quelle sfide che decidevano scudetto, Coppa Italia e Supercoppa qualche anno fa.

Una stagione a due facce per i nerazzurri con Pioli che ha ereditato da de Boer una squadra praticamente fuori dall’Europa League e in profonda crisi in campionato. Il lavoro dell’ex tecnico della Lazio è stato duro ma ora sta producendo buoni risultati con l’Inter che, dal cambio in panchina, ha centrato per 10 volte la vittoria in 13 partite, gli unici due stop sono arrivati contro Napoli e Juventus, oltre al pareggio nel derby. Una situazione completamente ribaltata dopo le 5 sconfitte nei primi 3 mesi di campionato.

Vari punti di forza per l’Inter a cominciare dal para-rigori Handanovic che quest’anno ha ritrovato brillantezza anche tra i pali. A difenderlo non ci sarà Miranda che dovrà scontare il turno di squalifica, al suo posto Pioli dovrebbe retrocedere Medel che farà coppia con Murillo. A centrocampo il vero punto fermo dell’Inter, da gennaio in poi, è Gagliardini. Il talento italiano, da quando veste la maglia nerazzurra, in campionato non ha saltato un minuto dando l’impressione di aver superato lo scoglio del salto di qualità nella grande squadra. Insieme a lui Kondogbia che a forza di prestazioni positive, e sfruttando anche l’arretramento di Medel, si è guadagnato il posto da titolare relegando Banega in panchina. Chi non resterà a guardare è Icardi che rientra dopo le due giornate di squalifica prese per la pallonata a Rizzoli nel finale della partita contro la Juventus. Alle spalle dell’argentino la fantasia di Joao Mario, la potenza di Perisic e la velocità di Candreva, un mix di qualità per mettere paura alla difesa della Roma, la seconda del campionato.

Nel girone d’andata Roma ed Inter erano molto lontane da questa forma. La partita finì per 2-1 grazie ad un colpo di testa di Manolas con il tocco di Icardi decisivo per battere Handanovic. La sfida tra queste due squadre evoca tanti ricordi che domenica sera dovranno far spazio al presente, perché non c’è più tempo per cullarsi in ciò che è stato, ora è il tempo di agire e di guardare avanti perché le avversarie corrono forte e non aspettano.

Yuri Oggiano

Presentazione del docufilm su Falcao: “La Roma è una società vera. E’ importante avere uno stadio di proprietà. Mi auguro un ritorno della Sud”

(Da Trigoria E.Bandini) – Paulo Roberto Falcao, bandiera della Roma, è stato ospite a Trigoria dove è intervenuto in conferenza stampa per presentare il docufilm “Chiedi chi era Falcao“, una produzione Roma Studio a cura di David Rossi. In sala erano presenti anche il direttore generale Baldissoni, l’Head of Strategy e Media Fienga, Scarnecchia, Righetti e Conti. Queste le loro parole:

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Ore 15.50 – Comincia il botta e risposta coi giornalisti.

Ti fa più piacere ricevere l’affetto di chi ti ha vissuto pienamente o quello dei giovani che non ti hanno mai visto? 
E’ difficile, l’amore non si definisce, quello che mi ha sempre colpito è andare per strada e incontrare un ragazzo di 20 anni che si emoziona e trema. Non è una cosa normale. Un fatto è trovare una persone che mi ha visto giocare e vincere lo scudetto, è quasi normale. Mentre il ragazzo non era neanche nato, non c’è spiegazione, è un riconoscimento che mi rende molto felice.

Come si porta la mentalità vincente dentro un gruppo? 
Penso che loro avevano già la mentalità vincente, ma era sempre difficile giocare contro il Nord, contro la Juve, una squadra forte e potente. Io ho sempre detto che non si vince e non si perde prima. Bruno era un giocatore brasiliano, aveva una tecnica da sudamericano. Era una squadra che poteva dare di più, era solo questione di portare la squadra dal dare 7 al dare 9. Siamo riusciti a formare una squadra che poteva vincere, penso di aver fatto capire a loro che si potevano vincere le partite e si poteva vincere lo scudetto.

Quanti passi avanti ha fatto la Roma dal 1980 ad oggi? 
E’ difficile dirlo, ma sicuramente tanti. Adesso abbiamo una società vera, con tante situazioni. All’epoca c’erano due campi e poi il sabato andavamo al Tre Fontane. Oggi c’è una struttura top, si possono fare bellissimi risultati. All’epoca non c’erano tutte queste cose, la vittoria si costruiva sul campo, oggi si può costruire anche fuori. Esiste oggi una Roma che non pensa solo al momento, ma anche al futuro. E’ stata un’emozione, è una Trigoria diversa, ma puzza di vittoria.

35 anni dopo siamo sempre a Roma contro Juve. Che emozione ti dà? 
E’ ancora difficile combatterci per motivi politici? Era una squadra fortissima, meritava di vincere perché era molto forte. La squadra di oggi è forte comunque, la Juve sa fare una squadra. Per quello la vittoria fu straordinaria, c’era una Juve forte, con metà Nazionale italiana, era una squadra non facile. Fu la grande vittoria della Roma. Parlo di politicamente forte principalmente per il gol di Turone. Oggi c’è questa lotta ed è bello che sia così, la Roma è una squadra grande e bisogna pensare grande. Ciò significa anche avere la possibilità di avere uno stadio, è importante avere una casa propria. Non voglio entrare nella polemica, non sarebbe serio parlare di una cosa che non conosco, ma so che è importante avere uno stadio. Può essere la ciliegina sulla torta che ci vuole.

Non c’è una linea sottile tra la vostra ragnatela e quella del Tiki-Taka di Guardiola con il Barcellona? 
Difficile paragonare. Tutte le squadre giocavano con la marcatura a uomo, Liedholm voleva cambiare usando la zona. In Brasile si giocava a zona, forse per questo sono stato comprato. Era una cosa che conoscevo, Liedholm ha portato il calcio a zona in Italia. Poi Sacchi ha modernizzato tutto, con il pressing oltre alla zona, che noi non facevamo molto. Bruno ed Agostino sapevano giocare la palla, il mister ci lavorava molto, l’importante era tenere la palla. Era una squadra in cui ognuno faceva al meglio il suo ruolo, tutto ciò ha portato ad avere una squadra che giocava bene e verticalizzava. Abbiamo costruito una squadra che gioca bene, abbiamo vinto meno di quello che dovevamo vincere. Quello che abbiamo vinto e quello che abbiamo lasciato mi fa molto felice.

Il mancato passaggio all’Inter fu per un senso di appartenenza? Perché non si concretizzò l’idea di allenare la Roma con Viola? 
Nel 1991 allenavo la Nazionale brasiliana, il mio commercialista aveva l’accordo per un contratto biennale, ma Viola dopo una settimana è scomparso. Purtroppo non c’è stato il mio ritorno per questo motivo.

Che opinione si è fatto della vicenda Totti-Spalletti? 
Totti è un giocatore straordinario, meritava sicuramente il Pallone d’Oro. Spalletti sta dimostrando tutto il suo valore. Sono due persone intelligenti, non è una cosa che succede spesso, ma vedo che si trovano bene, l’importante è che si rispettino a vicenda e mi pare che questo esista. Mi auguro che Totti giochi fino a 50 anni. Quando c’erano problemi l’ho invitato a venire allo Sport Recife, ma poi è rimasto qui ed ha rinnovato il contratto.

Che effetto fa vedere le partite della Roma senza Curva Sud? 
Per me è molto brutto, la Curva Sud era quella che stava sempre con noi, non solo all’Olimpico, ma ovunque. Loro usavano lo striscione “La Roma non si discute, si ama”. Loro portano sempre questo sentimento. Spero che si risolva questo problema e che possano tornare. Io non conosco approfonditamente i problemi, ma loro ci mancano. Mi auguro che loro possano tornare.

Si cerca costantemente il mito del passato, c’è difficoltà a creare nuovi miti?
Ci sono giocatori straordinari anche oggi. Le cose cambiano, ci sono oggi tanti interessi e preoccupazioni, hanno tantissime informazioni che alla nostra epoca non c’erano. La nostra testa era solo sull’allenamento e sulla partita. Oggi si può sentire un’intervista da qualunque parte del mondo. Ci sono cose migliori altre peggiori, non mi piace molto la rete social. Ormai oggi hai la possibilità di sapere tutto, è un tipo di calciatori diversi rispetto ad allora. Il più pagato alla nostra epoca prende quanto prende un calciatore in una settimana. Messi, Ronaldo, Iniesta, Totti sono giocatori importanti, bravi.

Ore 15.45 – E’ il turno di Falcao: “Adesso che foto hai in camera? (ride, ndr). Per me è un momento veramente speciale, grazie ad Ubaldo, a Roberto, a Bruno, compagni di tantissime battaglie. Rivedere questi momenti è speciale per me, perché partire dal Brasile era sempre molto difficile, essendoci un solo straniero per squadra. Ho avuto un allenatore, Liedholm, che mi ha aiutato molto. Bruno per me è stato più di un fratello. Abbiamo cominciato a fare una Roma grande, non era facile battere quelle squadre potenti, non tecnicamente, ma politicamente. Quella squadra giocava bel calcio e ha conquistato la simpatia di tutti. Il merito è di Dino Viola e della sua famiglia, di Liedholm, una figura straordinaria per tutta la squadra e per me. Eravamo una rosa di 20 giocatori, era molto più difficile se si facevano male uno o due giocatori. Nel 1981-82 abbiamo perso tre partite senza di me, Bruno e Pruzzo, era difficile, erano altri tempi. Tutte queste difficoltà dell’epoca hanno dato consistenza, hanno dato il là alla costruzione di una grande squadra. Ero arrivato in una squadra che non vinceva da 40 anni, era una grande sfida. Partivo dall’Inter di Porto Alegre che aveva vinto tutto, mi servivano più stimoli e ho rischiato. Ho trovato la squadra adatta a me, una città che mi ha dato tutte le condizioni per giocare e per sentirmi come in Brasile. Sono venuti qui con il corpo e con la testa, a volte i giocatori lasciano la testa in patria. Trigoria è una struttura straordinaria. E’ un momento speciale per me, dico grazie a tutti i nostri amici che hanno creato questo film“.

Ore 15.40 – Prende la parola Baldissoni: “Questo sforzo produttivo va inserito in un contesto più ampio. La società sta cercando di raccogliere tutto il materiale possibile sul passato, si era lasciata andare la linea di continuità della storia di questa società, ma senza passato non c’è futuro. Dobbiamo recuperare i profondi valori, espressi dai protagonisti che si incontrano ogni domenica, sia chi va in campo, sia i tifosi. Il legame tra giocatori e tifosi è l’essenza di questa squadra, indipendentemente da quello che si vince. Il pregio di tutto questo sforzo è avere di nuovo a fianco a noi questo tipo di protagonisti. Io ero un tifoso bambino quando è arrivato Paulo. Avevo il poster di Zico sopra al letto, pochi giorni prima dell’arrivo di Falcao sembrava dovesse arrivare proprio Zico. Poi arrivò Falcao pochi giorni dopo. Avevo un debole per lui, quindi il suo poster entrò nella mia cameraEra una squadra che stava crescendo, l’arrivo di Falcao e quello che ha potuto dimostrare ha fatto sentire tutti i grandi giocatori veramente forti. Grazie Paulo per le gioie che mi hai dato“.

Ore 15.39 – Nelle retrovie della sala stampa è presente anche Luciano Spalletti.

Ore 15.25 – Viene mostrata una clip di 13 minuti del docufilm.

Ore 15.17 – Comincia la conferenza stampa con Fienga: “Vi ringrazio per aver accettato il nostro invito. Cercherò di rubarvi pochissimo tempo, volevo sfruttare l’occasione per spiegare cosa ha portato alla realizzazione di questo video, frutto del progetto media della Roma. Con questo prodotto idealmente entra in una seconda fase. E’ un progetto nato tre anni fa, l’azienda ci ha investito molto, portando dei risultati, motivo di orgoglio e stimolo. Siamo riusciti ad essere non soltanto produttori di un canale televisivo, di un magazine internazionale, di una radio, fra le prime della nostra città, soprattutto nell’ambito social abbiamo raggiunto risultati inimmaginabile. Questo progetto sta portando la visibilità della nostra società a dei livelli che vanno oltre le nostre aspettative, cerchiamo di dare un servizio ai nostri fans, con le emozioni della squadra e della storia, oltre a tutte le informazioni di cui hanno bisogno per sentirsi partecipi dell’essere romanisti. In questa seconda fase le persone che lavorano a Roma Tv sono riusciti ad essere autori, riuscendo a coinvolgere giornalisti e soprattutto tifosi. Ci sono diverse produzioni che hanno come protagonisti i nostri ex calciatori. Siamo arrivati ad essere una vera e propria società di produzione di contenuti. Ci piace sottolineare questo risultato. Per quanto riguarda il pubblico l’obiettivo è trasferirgli emozione e passione, ovunque siano. Ora vedrete questo trailer, il lancio in televisione sarà a seguito della partita di giovedì con il Villarreal“.

Ore 15.10 – Alla conferenza sono presenti anche Ubaldo Righetti e Bruno Conti.

La Roma non perde mai all’Olimpico

Lavinia Colasanto – E’ una Roma indomabile in casa che coglie la sua 12 esima vittoria in altrettante apparizioni all’Olimpico. Questa volta a cadere è il Torino che viene sconfitto per 4 a 1 vendicando così anche la partita d’andata quando i giallorossi persero in terra granata. La squadra di Spalletti si riappropria del secondo posto, che il Napoli aveva acciuffato nel pomeriggio domenicale battendo il Chievo, e si rimette all’inseguimento della Juventus, distante sempre 7 punti.

Il mattatore della serata è ancora una volta Edin Dzeko che apre le danze del gol raggiungendo Higuain in vetta alla classifica marcatori a quota 19. Sono 29 i sigilli totali in stagione del Cigno di Sarajevo che chiude una settimana calcistica fantastica, iniziata con la rete al Crotone e proseguita con la tripletta europea contro il Villarreal. Il bosniaco stravince il tanto atteso duello della serata con Belotti che si perde tra le maglie difensive della Roma.

Altra nota positiva della serata è Salah che torna al gol dopo i tre rifilati al Bologna il 6 di novembre. Il rientro dell’egiziano è estremamente positivo con i suoi strappi che si dimostrano letali per la difesa del Torino così come successo alle retroguardie di Crotone e Villarreal. Con lui in campo la Roma ha oltre 2 gol segnati di media a partita mentre il funambolo col numero 11, grazie al tiro al volo di sinistro, raggiunge quota 9 in Serie A.

Quasi in doppia cifra anche Radja Nainggolan che, con la perla scagliata alle spalle di Hart, su passaggio di Totti, arriva a 7 reti in campionato battendo il suo record personale. Il Ninja è l’uomo ovunque della Roma e ritrae tutti i tratti caratteristici di Florenzi, corsa, grinta, carisma e qualità. Il terzino, operato venerdì al legamento crociato da Mariani, è stato omaggiato dai compagni di squadra, prima, con una visita a Villa Stuart, e dopo, col suo numero, il 24, sulla maglia da gioco.

L’unica pecca di una serata perfetta è la rete di Maxi Lopez. Terza partita, delle 10 disputate nel 2017, in cui la Roma subisce gol, ancora una volta con Vermaelen in campo e Manolas fuori, uscito per non rischiare un’ammonizione che non gli avrebbe consentito di giocare contro l’Inter domenica prossima.

Tanti elementi che fanno sorridere Spalletti, dai titolari, che hanno asfaltato il Villarreal, ai sostituti come Jesus e Paredes, autore di un gol da cineteca, che ben si sono comportati contro il Torino. La Roma vola ma a tenere banco è sempre il rinnovo del tecnico di Certaldo che in conferenza stampa è stato categorico: “Se non rinnova Totti vado via anche se vinco il triplete”.

Lavinia Colasanto

Roma-Torino 4-1: le pagelle. Giallorossi convincenti, Dzeko non si ferma più. Salah torna al gol dopo 3 mesi

Simone Indovino –  È una Roma ancora in versione schiacciasassi quella che sconfigge il Torino col convincente punteggio di 4-1. L’aver dato continuità al successo contro il Villarreal è un ulteriore sintomo della maturità acquisita dalla squadra di Spalletti. Il tecnico opta per il duo d’attacco Dzeko-Salah e entrambi i calciatori ripagano la scelta del mister portando in vantaggio i giallorossi di due marcature dopo appena 20 minuti. La squadra di Mihajlovic prova timidamente a reagire fino a quando un bolide da fuori area di Paredes mette la definitiva parola fine alla gara, nonostante il gol di Maxi Lopez per i granata. Ci pensa poco dopo Nainggolan a ristabilire le distanze con un preciso destro. Tre punti pesanti per i capitolini che operano il contro sorpasso al Napoli, vincitore oggi sul campo del Chievo.

ROMA

Szczesny 6 – Sufficienza politica per il portiere giallorosso che è impegnato solamente da qualche tiro innocuo da parte della squadra avversaria.

Manolas 7 – Gara concreta e sostanziosa quella del greco che oscura, in collaborazione con i colleghi di difesa, uno degli attaccanti più pericolosi del campionato. Spalletti lo sostituisce con Vermaelen a causa della diffida sulle sue spalle: fondamentale la sua presenza contro l’Inter la settimana prossima.

Fazio 6.5 – Quasi ripetitivo dire che le palle aeree sono tutte preda della sua testa, ma il comandante argentino non se ne lascia davvero scappare una. Esce quasi sempre vincente dalle sportellate con Belotti ma si fa ingenuamente scappare Maxi Lopez alle spalle in occasione della rete granata.

J.Jesus 6.5 – Concede un turno di riposo a Rudiger non facendo rimpiangere l’assenza del tedesco. Prezioso in numerose situazioni dove dimostra la maturità e l’attenzione acquisita negli ultimi mesi sotto la guida di Spalletti.

Bruno Peres 7 – Forse la miglior gara del brasiliano da quando si trova nella Capitale. Macina chilometri sulla fascia destra e trova un’intesa con Salah che cresce partita dopo partita. Fondamentale allo scadere del primo tempo quando chiude una pericolosa azione avversaria con una perfetta diagonale.

Emerson 6.5 – Come il suo connazionale, corre come un forsennato sulla corsia sinistra risultando però leggermente impreciso con i piedi. Forma fisica straripante, qualsiasi suo affondo porta la superiorità numerica.

Paredes 6.5 – Il meno positivo dei primi 45 minuti, cresce nella seconda frazione di gioco dando ordine e respiro al centrocampo giallorosso e recuperando diversi palloni. Suggella il tutto con una perla da fuori area che vale il 3-0.

Strootman 6.5 – Brillantissimo ancora una volta dal punto di vista fisico: questo è testimoniato dal fiato che l’olandese garantisce al centrocampo della Roma.

Nainggolan 7 – Polmoni di ferro per il Ninja che come di consueto conferisce tutta la sua generosità al servizio dei suoi. Mette in ghiaccio la partita realizzando il settimo gol in campionato accogliendo il preciso assist di Totti.

Salah 7 – L’egiziano non iscriveva il suo nome al tabellino dalla lontana tripletta col Bologna. L’appuntamento col gol non si fa attendere: una botta di sinistro fulmina Hart sul primo palo. Vicinissimo poco dopo alla doppietta, negata solo da un clamoroso legno alla destra del portiere inglese.

Dzeko 7 – Non azzardiamo troppo se diciamo che il bosniaco sta attraversando uno dei periodi più brillanti della carriera. 11 gol nella ultime 8 gare per lui e testa della classifica cannonieri ripresa. Ha il merito di sbloccare la gara con una forte conclusione improvvisa che non lascia scampo ad Hart.

Vermaelen 6 – Rileva Manolas e disputa gli ultimi 20 minuti in maniera precisa.

Totti 6 – Tocca pochi palloni ma uno di questi è un regalo a Nainggolan che, da posizione favorevole, scarica in gol.

Perotti s.v. – Pochi minuti per l’ala argentina.

Spalletti 7.5 – La sua Roma era chiamata alla conferma dopo il Villarreal e le aspettative non sono state disattese. Opera un leggero turnover anche in ottica Inter: Manolas e Strootman vengono rilevati a causa del pericolo squalifica. Rispedito alle spalle il Napoli, sono ancora numerosi gli impegni duri che vedranno impegnati i capitolini su tutti i fronti. Al mister il compito di gestire al meglio le forze senza lasciare punti alle spalle.

Simone Indovino

Villarreal-Roma 0-4: le pagelle. Dzeko cecchino, Emerson instancabile. Super gara in terra spagnola

Simone Indovino – Partita a dir poco spettacolare quella della Roma che annienta il Villarreal nell’andata dei sedicesimi di Europa League. Risultato secco di 0-4, maturato dopo 90 minuti ad altissima intensità da parte degli uomini di Spalletti; grande merito al tecnico toscano per aver preparato una gara insidiosissima. Ci ha pensato Emerson con una perla a portare in avanti i giallorossi nel primo tempo. Dopo una leggera sofferenza accusata nei primi 10 minuti della ripresa, i capitolini hanno messo in ghiaccio la gara sfruttando le ripartenze grazie anche all’ingresso in campo di Salah. Dzeko sul velluto: altra tripletta europea per il bosniaco che forse ipoteca (la scaramanzia non è mai troppa) il passaggio al turno successivo.

ROMA

Alisson 6.5 – Grande attenzione da parte del brasiliano che si mostra sicuro in tutte le occasioni in cui è chiamato in causa. Fondamentale un suo riflesso sul primo palo quando la Roma era ancora in vantaggio di una sola rete.

Rudiger 6.5 – Rocciosa gara per il classe ’93 che copre al meglio la sua zona di campo manovrando anche in maniera ottimale il pallone durante qualche sortita offensiva.

Manolas 6.5 – Una leggera indecisione su un’incursione di Bakambu, per il resto match attento in cui fornisce un prezioso aiuto per tenere la porta inviolata. Si riversa in avanti in alcune occasioni e Spalletti gradisce.

Fazio 7 – Il centravanti spagnolo non era un calciatore facile da affrontare ma l’argentino, coadiuvato dalle ottime prestazioni dei compagni di reparto, non lo soffre minimamente. Solita schiacciante superiorità sulle palle alte; si permette anche qualche lusso col pallone tra i piedi.

Bruno Peres 7 – Spalletti conosce la pericolosità del Villarreal in fase offensiva e gli affida compiti più difensivi che l’ex Torino rispetta al meglio, non rischiando nulla sulla fascia destra. Preziosa l’imbucata per Salah che porta al secondo gol romanista.

Emerson 7.5 – Giù il cappello per il giovane brasiliano che sfoggia una delle prestazioni migliori da quando si trova in Italia, condendola con una rete da manuale del calcio realizzata col suo piede non preferito. Solite sgaloppate sulla sinistra che mettono in constante apprensione la difesa gialla.

De Rossi 6.5 – Primo tempo ad altissimo livello, ripresa leggermente in calando ma la gara di DDR rimane in ogni caso di altissimo livello. Eccezion fatta per qualche minuto nella secondo tempo, smista alla perfezione tutti i palloni che gravitano nella sua zona.

Strootman 7 – Corre, difende, attacca, recupera palloni. La forma fisica sta tornando quella di un tempo e si vede: non lascia scampo agli avversari in mezzo al campo.

Nainggolan 7 – Tantissima sostanza anche per il belga che non si riversa come ci ha ultimamente abituato fare in fase offensiva ma si limita a basare la sua partita sulla corsa e l’intensità, fattori su cui forse non è secondo a nessuno in tutta Europa.

El Shaarawy 7 – Scelto a sorpresa nell’11 titolare, il Faraone ripaga la fiducia di Spalletti comportandosi in maniera ottimale riuscendo a coniugare al meglio le due fasi. Prezioso l’aiuto in retroguardia, molto vivace in zona offensiva.

Dzeko 9 – Quasi complicato descrivere la gara del bosniaco che realizza un’altra tripletta in questa competizione mostrando cinismo a tutto tondo. Meravigliosa la prima rete personale: con una finta di corpo si libera del difensore avversario per poi scaricare in porta col sinistro. Giù il cappello.

Salah 7.5 – Prevedibile staffetta con El Shaarawy: l’egiziano subentra al compagno in maniera perfetta regalando un prezioso assist e Dzeko. Mette in continua apprensione la difesa spagnola con le sue sgroppate sulla destra.

Juan Jesus 7 – Chiamato a sostituire l’acciaccato Rudiger, non fa rimpiangere il tedesco. Regala il pallone che Dzeko trasforma in gol; si rende protagonista di una splendida chiusura e ridosso della fine.

Paredes s.v. – Pochi istanti per il regista argentino.

Spalletti 7.5 – Partita magistrale quella della Roma. Gran merito è del tecnico toscano che l’ha preparata al meglio annichilendo il collega Escribà. Menzione speciale per Emerson: il mister ha puntato forte su di lui e gara dopo gara il brasiliano sta ripagando tutta la sua fiducia.

Simone Indovino

Ti presento il Villarreal di Escribà

David Moresco – Giovedì prossimo la Roma tornerà di scena in Europa League ed affronterà il Villarreal per l’andata dei sedicesimi di finale. I sottomarini gialli vengono da un periodo estremamente negativo in campionato. Usciti anche dalla Coppa Nazionale per mano della Real Sociedad, stazionano al sesto posto nella Liga. Nel 2017 è arrivata una sola vittoria, in casa contro il Granada terzultimo in classifica. I pochi gol dell’attacco, 29, vengono compensati dalla straordinaria difesa, la migliore del campionato con soli 15 gol subiti. Barcellona e Real Madrid, per capirci, ne hanno subiti tre in più. Solidità difensiva e ripartenze veloci è questo il marchio di fabbrica dell’allenatore Escribà. Il Vilarreal in questa stagione è diventato una sorta di colonia italiana: da Sansone a Soriano, passando per l’ex Milan Bonera. Giocatori che conoscono molto bene la Serie A e per questo potranno mettere in difficoltà la Roma. Il fortino arretrato del Villarreal dovrà difendersi dalle frecce scagliate dagli attaccanti giallorossi. La sensazione è che sarà una partita molto tattica ed equlibrata, dove saranno fondamentali le abilità dei due allenatori per sbloccare il match. Escribà, da vice allenatore del Valencia, ha già affrontato la Roma nel 2006 in Champions League. In quel caso il doppio confronto con Spalletti lo vinse il tecnico spagnolo. Questa volta però l’allenatore italiano farà di tutto per portare a casa un risultato positivo. Una vittoria, ma anche un pareggio, darebbe la possibilità alla Roma di giocarsi l’accesso agli ottavi di finale tra le mura di un Olimpico inespugnabile. La partita contro il Villarreal è l’inizio di un esame di maturità per la squadra di Spalletti, che in meno di un mese si giocherà il futuro in tutte e tre le competizioni. Raggiungere gli ottavi, riprendere la Juventus e battere la Lazio, sono queste le tre prove da superare. Obiettivo: 100 e lode, vincerle tutte e dimostrare di aver raggiunto finalmente la piena maturazione.

David Moresco

Botta e risposta tra Roma e Juventus

Yuri Oggiano – Tutto facile per la Roma che come la Juventus, pochi giorni fa, batte il Crotone per 2-0. Una prova da grande squadra che permette ai giallorossi di tornare al secondo posto, scavalcando il Napoli, restando a 7 punti dai bianconeri. E’ la sesta vittoria in trasferta per la Roma ma soprattutto l’11 esima gara in cui la difesa rimane imbattuta, record in Serie A e seconda piazza in Europa dietro al Chelsea.

A decidere la partita è Nainggolan dopo una settimana turbolenta iniziata con la “sciacallata” di due “bischeri” che lo filmano mentre dice di “odiare la Juventus”. La risposta migliore è sul campo e il belga, come capita spesso, non fallisce, caricandosi la Roma sulle spalle dopo il rigore tirato fuori da Edin Dzeko. Una maledizione per il bosniaco che sbaglia il settimo penalty dei 16 calciati nella sua carriera. Durante questa stagione l’errore dal dischetto arrivò anche ad Udine in una partita, che il solito Nainggolan, aveva già fatto pendere dalla parte della Roma. Quel giorno l’attaccante non incise sul match pagando lo scotto emotivo di un errore che poteva costare carissimo. Contro il Crotone, però, la reazione è arrivata nel secondo tempo quando Dzeko è stato molto presente colpendo un incrocio dei pali prima di timbrare il cartellino per la 18 esima volta in questo campionato, su assist di Salah. Spalletti può soltanto sorridere visto che la coppia dei sogni continua a fare bene nonostante il cambio di modulo.

Sono invece tre i difensori centrali di una Roma che ha dimenticato presto le reti subìte dalla Sampdoria tornando impenetrabile. Non deve ingannare l’avversario perché i giallorossi, ad inizio stagione, concedevano palle gol a tutte le squadre subendo molte reti. E allora ha ragione Rudiger quando dice che la partita di Genova è stata soltanto “un’eccezione” visto che la Roma, nel 2017, in campionato, ha raccolto la palla nel sacco soltanto a Marassi a fronte di sei partite giocate.

Per i giallorossi ora arriva il bello, sette match in 21 giorni contro Villarreal, Torino, Inter, Lazio e Napoli dove si deciderà il futuro della Roma e chissà, forse anche quello di Spalletti.

Yuri Oggiano

Crotone-Roma: Nainggolan risponde alle critiche sul campo

David Moresco – ‘Cercasi storie dal gran finale’, da Sanremo a Trigoria, è questo il pensiero fisso nella testa dei giallorossi. Lo avevamo detto, il tour de force di febbraio sarebbe stato complicato, ma il peggio deve ancora arrivare ed il finale è ancora tutto da scrivere. Ad oggi la Roma si è dimostrata all’altezza della situazione, archiviando le pratiche con la Fiorentina, la settimana scorsa, e col Crotone ieri. Allo Scida La squadra di Spalletti si è dimostrata ancora una volta, forte e solida, trovando il bandolo della matassa di un Crotone ben messo in campo dal tecnico Nicola. Grazie alle solite certezze Nainggolan e Dzeko. Sono loro la spina dorsale di questa Roma. I giallorossi hanno avuto la possibilità di sbloccare subito il match, senza aspettare un’ora com’è accaduto mercoledì sera alla Juventus. Ma Dzeko, dopo meno di un mese, ha nuovamente fatto cilecca su rigore e chi in quel momento non ha pensato che potesse ricadere nella malinconia vista lo scorso anno. A quel punto è salito in cattedra il belga, che con la fascia da capitano al braccio ha guidato la squadra verso la vittoria con un gol da antologia. Alle critiche Nainggolan risponde come sempre sul campo, a suon di prestazioni. Al suo fianco c’era Strootman. L’olandese continua a crescere e sta tornando rapidamente quella lavatrice che i tifosi romanisti avevano apprezzato prima dello stop per infortunio.

Effettuato il contro sorpasso al Napoli, la testa va alle prossime sfide in arrivo. Partite difficili e fondamentali, da dentro o fuori. La doppia sfida col Villarreal in Europa League, le partite di campionato contro Torino e Inter, fino alla semifinale di Coppa italia contro la Lazio. Bisognerà dosare le energie per arrivare pronti ad ogni match. Il compito spetta a Spalletti. Ieri hanno riposato De Rossi e Perotti, entrati solo nel finale a partita ormai chiusa. Non sono ammesse distrazioni. E’ questo il mantra del tecnico di Certaldo e lo ripete ai giocatori senza sosta. Sette gare fondamentali in ventuno giorni, al libro che racconta la stagione manca il finale e spetta alla Roma il compito di trovare una conclusione che rimarrebbe impressa nella storia.

David Moresco