Supercoppa Primavera. Roma-Inter 4-0. Poker dei giallorossi che portano a casa un altro trofeo

(Dallo Stadio Olimpico E.Bandini) – Primo trofeo della stagione Primavera conteso da Roma e Inter. Allo Stadio Olimpico si gioca la Supercoppa di categoria con Alberto De Rossi che schiera bomber Tumminello, rientrato alla grande dalla lunga squalifica subìta proprio contro i nerazzuri nel playoff scudetto, con accanto Soleri e Keba. Centrocampo dinamico e tecnico con BordinFrattesi e Spinozzi. Sulla linea difensiva, a proteggere Crisanto, il leader Marchizza aiutato da De SantisGrossi e Pellegrini che agirà sulla fascia sinistra.

LE FORMAZIONI UFFICIALI

AS Roma (4-3-3): Crisanto; De Santis (C), Grossi (64′ Ciavattini), Marchizza (83′ Anocic), Pellegrini; Bordin, Frattesi, Spinozzi; Soleri (72′ Perfection), Tumminello, Keba.
A disposizione: Romagnoli, Antonucci, Cappa, Franchi, Marcucci, Ciofi, Tofanari, Valeau, Petruccelli.
Allenatore: De Rossi.

FC Inter (3-5-2): Di Gregorio; Gravillon, Vanheusden (78′ Mattioli), Lombardoni (64′ Bollini Frigerio); Zonta (C), Butic (55′ Belkheir), Awua, Rivas, Miangue; Bakayoko, Pinamonti.
A disposizione: Mangano, Dekic, Nolan, Cagnano, Emmers, Danso, N’Diaye, Carraro, Souare.
Allenatore: Vecchi.

Arbitro: Antonio Giua di Olbia.
Assistenti: Imperiale di Genova e Abagnare di Nocera Inferiore.
Quarto uomo: Paterna di Teramo.

Ammoniti: 54′ Awua (I).
Marcatori: 37′ rig. Marchizza (R), 61′ e 75′ Tumminello (R), 87′ Keba (R).

LIVE

SECONDO TEMPO

93′ – Finisce qui la Roma Primavera vince la Supercoppa allo Stadio Olimpico battendo 4-0 l’Inter.

91′ – Occasione Inter! Mattioli non riesce a trovare la porta di Crisanto da pochi passi sugli sviluppi di una punizione.

90′ – Assegnati tre minuti di recupero dal signor Giuia di Olbia.

87′ – GOOOOOOOOOOOOOOL DELLA ROMA!!! Grandissima azione personale di Pellegrini sull’out sinistro, il terzino salta un paio di avversari e cerca l’assist rasoterra per KEBA, che dall’interno dell’area piccola deve solo spingere in rete. 4-0 per i giallorossi.

83′ – Esce dal campo per infortunio l’autore del gol del vantaggio Marchizza. Scampoli di partita per Silvio Anocic.

78′ – Ultima sostituzione per l’Inter: esce Vanheusden, ultimi minuti di gara per Mattioli. Problemi alla caviglia per il centrale.

75′ – GOOOOOOOOOOOL DELLA ROMA!!! Palla per keba sulla fascia, cross che sembrava lentro e velleitario, ma Marco TUMMINELLO si esibisce in uno stacco imperioso di testa e con l’aiuto del palo sigla il terzo gol.

74′ – Gran parata di Crisanto sull’incornata di testa di Gravillon. Il portiere giallorosso vola e salva il risultato.

73′ – Ennesima discesa sulla fascia di Bakayoko, il cross è interessante, Ciavattini si rifugia in angolo.

72′ – Altro cambio per De Rossi: richiamato in panchina, in campo Perfection.

67′ – Sventola di sinistro di Frattesi dalla distanza, la palla si spegne di poco al lato.

64′ – Sostituzione sia per la Roma che per l’Inter: per i giallorossi out Grossi e dentro Ciavattini; in casa nerazzurra entra Bollini Frigerio per Lombardoni.

63′ – L’Inter prova a scuotersi con Belkheir, il suo diagonale viene ben controllato da Crisanto.

61′ – GOOOOOOOOOOOL DELLA ROMA!!! Keba parte in percussione centrale e una volta arrivato nei pressi dell’area di rigore serve d’esterno Marco TUMMINELLO. Il bomber giallorossa la stoppa a seguire con il sinistro e poi con il destro calcia ad incrociare da destra verso sinistra, bucando Di Gregorio. 2-0 Roma.

60′ – Contropiede della Roma gestito in maniera pessima da Soleri, che sbaglia completamente l’assist per Keba, pronto a realizzare il 2-0 da pochi passi.

56′ – Bakayoko scappa sulla fascia sinistra e una volta arrivato sul fondo mette all’indietro per l’accorrente Rivas che calcia di piatto, ma il suo tentativo è impreciso. Il nerazzurro poteva far meglio da un’ottima posizione.

55′ – Sostituzione per mister Vecchi: entra Belkheir per Butic.

54′ – Il primo a finire sul taccuino del direttore di gara è Awua per un fallo su Bordin.

52′ – Bordin cerca lo specchio su una punizione dai 25 metri, la palla si infrange sulla barriera.

49′ – Sciabolata tesa di Bordin per Keba, Vanheusden lo anticipa e sventa il pericolo.

46′ – Crisanto esce su Zonta ma sbaglia l’intervento e cade male. Il portiere resta qualche secondo a terra, ma poi si rialza.

45′ – Inizia la seconda frazione di gioco. Nessun cambio per Vecchi e De Rossi.

PRIMO TEMPO

45′ – Termina la prima frazione di gioco.

41′ – Frattesi di testa anticipa tutti in area di rigore, ma il suo tentativo si spegne fuori sul secondo palo. Keba non riesce ad intervenire sulla sfera.

38′ – Risposta immediata dell’Inter. E’ Zonta questa volta a provare la realizzazione con una punizione da posizione centrale. La palla però si infrange contro il muro giallorosso.

37′ – GOOOOOOOOOOOL DELLA ROMA!!! Riccardo MARCHIZZA si presenta sul dischetto e dagli undici metri non sbaglia con un sinistro ad incrociare. Di Gregorio tocca solo sul tiro a mezza altezza ma non gli riesce la respinta.

36′ – Calcio di rigore per la Roma! Keba viene atterrato in area da Gravillon e il Signor Giuia indica il dischetto.

34′ – Vanheusden calcia un altro piazzato, stavolta mirando verso la porta di Crisanto. L’idea è buona, l’esecuzione meno.

32′ – Vanheusden batte un calcio di punizione dall’out destro della trequarti offensiva, la palla è interessante, ma Marchizza riesce ad intervenire di testa.

28′ – Sventagliata sulla destra di Bordin per De Santis che mette in mezzo di prima. Tumminello non è preciso con l’aggancio e Gravillon gli ruba il tempo.

21′ – Combinazione tra Keba e Tumminello, l’attaccante siciliano prova il sinistro dal limite dell’area di rigore ma non centra lo specchia.

16′ – Pinamonti conquista un calcio d’angolo dopo aver puntato e saltato De Santis. Il corner non porta nessun pericolo alla difesa giallorossa.

14′ – Percussione centrale di Spinozzi, il suo cross dal fondo è troppo lungo per Soleri e Tumminello. Buono lo spunto del numero 8 giallorosso.

12′ – Dopo una prolungata azione offensiva Bordin calcia dai 30 metri, palla in curva.

8′ – Miangue supera un paio di uomini sulla fascia sinistra e poi entra in area di rigore: Grossi allontana sventando il pericolo.

6′ – Ottimo intervento da parte di Lorenzo Crisanto sul tiro al volo di Andrea Pinamonti. Il portiere giallorosso smanaccia in angolo, che non produce effetti.

1′ – La prima azione della gara è dei giallorossi di Alberto De Rossi. Keba si libera sulla sinistra e poi mette in profondità per Pellegrini, che prova il cross ma Di Gregorio esce basso e blocca.

0′ – Inizia la gara. Batte l’Inter, con la Roma che attacca verso Curva Nord.

PRE-PARTITA

Ore 20.25 – Presenti in tribuna Luciano Spalletti, Mauro Baldissoni, Ricky Massara, Luigi Di Biagio (Ct dell’Under 21) e Bruno Conti. Buona presenza di pubblico in Tribuna Tevere.

Ore 20.20 – Termina il riscaldamento di Roma e Inter. Le due squadre rientrano negli spogliatoi.

Ore 20.00 – La Roma e l’Inter scendono in campo per il riscaldamento.

Ore 19.20 – La Roma scende in campo per la ricognizione.

Ore 19.05 – Ricognizione in campo per l’Inter.

Sassulo-Roma 1-3

(E.Bandini) – Il Sassuolo e la Roma al Mapei Stadium giocano un tempo a testa. Nel primo gli uomini di Di Francesco impongono il loro gioco pressando i giallorossi nella propria metà campo e riescono a passare in vantaggio grazie ad una zuccata di Cannavaro, primo gol con la maglia dei neroverdi, propiziata da una bella azione sulla fascia di Politano. È l’undicesima trasferta consecutiva che la Roma subisce un gol. Da sottolineare però che nel corso dei primi 45 minuti la formazione di Spalletti ha colpito due traverse con Nainggolan e Dzeko. Ma sono proprio questi due giocatori a confezionare la vittoria giallorossa nella ripresa. Ci ha pensato prima il bosniaco che ha siglato una doppietta. L’ex Manchester City è arrivato a quota 10 gol in 10 partite di campionato, proprio come fece nell’anno dello scudetto un certo Gabriel Omar Batistuta. E poi il Ninja ha chiuso la partita con un comodo tap in dopo una bella fuga di El Shaarawy sulla corsia di sinistra: primo gol stagionale per lui. Bene ma non benissimo il Faraone che sotto gli occhi del c.t. Ventura voleva festeggiare al meglio i suoi 24 anni. Spalletti dalla partita di Reggio Emilia si ritrova in mano una moneta legata agli infortuni: da un lato il rientro in campo dopo ben 165 giorni di Antonio Rudiger. Dall’altro il brutto infortunio di Alessandro Florenzi, che in lacrime all’ottantaquattresimo è uscito in barella. Per il classe ’91 si teme la rottura del legamento crociato. A Trigoria negli ultimi quattro mesi sarebbe il quarto infortunio dello stesso calibro. Comunque sia la Roma riesce a mantenere il passo della Juventus e sabato sera sarà incollata al televisore per tifare il Napoli nel big match dello Stadium.

Genoa-Milan 3-0

Edoardo Bandini – Il Milan crolla a Marassi, campo tabù ormai da tre anni, sotto i colpi del Genoa. I rossoneri non riescono a prendersi per una notte il primo posto in classifica dopo la convincente prestazione contro la Juventus, ed incassano un sonoro 3-0 a firma di Ninkovic, l’autogol di Kucka e Pavoletti. Montella ha cercato di attuare un mini turn over facendo rifiatare un po’ il fiato ad Abate e Suso, ma i sostituti non sono stati all’altezza. Infatti Poli nell’inedito ruolo di terzino sinistro e Honda dietro alla coppia Bacca-Niang non sono mai entrati nel ritmo partita. A complicare poi la vita all’aeroplanino ci ha pensato Paletta, espulso nei primi minuti del secondo tempo per un folle intervento su Rigoni. I rossoblu invece hanno subito reagito dopo la sconfitta nel derby contro la Sampdoria. Juric ha cambiato la difesa inserendo Munoz al posto di Orban, e con Burdisso che sembra essere tornato quello dei tempi d’oro. A centrocampo Rincon e Veloso danno equilibrio a tutta la squadra recuperando tanti palloni davanti alla difesa. Simeone non incanta, ma al suo posto ci ha pensato il solito Pavoletti, al rientro dopo l’infortunio alla coscia. I rossoblu con questa pesante vittoria salgono a quota 15 punti in classifica, con ancora una partita da recuperare contro la Fiorentina. Il Milan crolla proprio nel suo momento migliore, Montella ha pagato a caro prezzo ogni singola distrazione e il Genoa ha confermato ancora una volta che quest’anno il campionato è il più equilibrato degli ultimi anni.

Edoardo Bandini

Genoa-Milan 3-0

(E.Bandini) – Il Milan crolla a Marassi, campo tabù ormai da tre anni, sotto i colpi del Genoa. I rossoneri non riescono a prendersi per una notte il primo posto in classifica dopo la convincente prestazione contro la Juventus, ed incassano un sonoro 3-0 a firma di Ninkovic, l’autogol di Kucka e Pavoletti. Montella ha cercato di attuare un mini turn over facendo rifiatare un po’ il fiato ad Abate e Suso, ma i sostituti non sono stati all’altezza. Infatti Poli nell’inedito ruolo di terzino sinistro e Honda dietro alla coppia Bacca-Niang non sono mai entrati nel ritmo partita. A complicare poi la vita all’aeroplanino ci ha pensato Paletta, espulso nei primi minuti del secondo tempo per un folle intervento su Rigoni. I rossoblu invece hanno subito reagito dopo la sconfitta nel derby contro la Sampdoria. Juric ha cambiato la difesa inserendo Munoz al posto di Orban, e con Burdisso che sembra essere tornato quello dei tempi d’oro. A centrocampo Rincon e Veloso danno equilibrio a tutta la squadra recuperando tanti palloni davanti alla difesa. Simeone non incanta, ma al suo posto ci ha pensato il solito Pavoletti, al rientro dopo l’infortunio alla coscia. I rossoblu con questa pesante vittoria salgono a quota 15 punti in classifica, con ancora una partita da recuperare contro la Fiorentina. Il Milan crolla proprio nel suo momento migliore, Montella ha pagato a caro prezzo ogni singola distrazione e il Genoa ha confermato ancora una volta che quest’anno il campionato è il più equilibrato degli ultimi anni.

Sassuolo-Roma, presentazione

(E.Bandini) – Il Sassuolo arriva alla partita di mercoledì sera contro la Roma molto stanco, per colpa anche degli impegni in Europa League, e soprattutto con una squadra stremata dagli infortuni. Nell’ultima partita pareggiata 1-1 contro il Bologna si è dovuto fermare ai box anche Magnanelli, che ha raggiunto i vari Missiroli e Berardi. Di Francesco a centrocampo dovrà quindi affidarsi all’esperienza di Biondini, che sarà coadiuvato dai giovani Pellegrini e Sensi. In attacco invece spazio al tridente Ricci-Matri-Defrel. Il francese in questo momento é il vero trascinatore della squadra con 4 gol e 3 assist. L’ex Cesena con le sue giocate ha portato ai neroverdi ben 9 punti su 13. Il fattore Mapei Stadium inciderà molto sul match, visto che il Sassuolo non perde in casa dallo scorso 9 aprile contro il Genoa, allora decise un gol di Dzemaili. Da sottolineare però che il Sassuolo quest’anno in casa ha perso a tavolino 3-0 contro il Pescara. Quello di mercoledì sera sarà un crocevia importante da sfruttare al meglio da entrambe le squadre, visto che la Roma l’anno scorso da Reggio Emilia iniziò la sua cavalcata verso la Champions League.

ROMA-INTER Spalletti: “Partita da giocare con attenzione”. De Boer: “Joao Mario ha recuperato”

Ecco la parola di Luciano Spalletti in conferenza stampa:

“La situazione per gli indisponibili riguarda solo Vermaelen che dobbiamo farlo ricominciare sul campo e rivalutarlo. Questo verrà fatto la prossima settimana, ma dipenderà dalla risposta nel lavorare in pratica e sulle esercitazioni vere”.

L’Inter è stata una squadra a due facce: ha alternato prestazioni positive a negative. E’ più difficile preparare una partita con una squadra di questi tipo?

“Noi in questo momento non è che abbiamo mandato dei segnali ben precisi, lo stesso problema potrebbero averlo loro. Quello che diventa fondamentale è far bene noi, è far vedere il livello di squadra che abbiamo raggiunti noi di gioco e di riconoscimento di quelle che sono le situazioni della partita. ultimamente ci stiamo allenando bene, abbiamo fatto una buona partita giovedì e siamo sulla strada buona. E’ quello su cui bisogna concentrarsi, su quelle che sono le cose che possiamo migliorare noi e dare un’occhiata agli avversari. L’inter è una squadra forte, come la Roma. Prima o poi farà vedere tutto il suo valore, quindi c’è da stare all’erta”.

La Roma ha segnato 14 gol in campionato ma ne ha subiti 8 in sei partite. Cosa manca per trovare equilibrio?

“Mancano probabilmente una serie di comportamenti o di numeri che non sono quelli di cui si accorgono tutti e su cui si basano tutti, probabilmente. Perché poi ci sono delle cose importanti, come la gestione della palla, come quella dei gol e degli assist. Poi ci sono quelli che non conoscete e probabilmente neanche vi interessano ma che danno una risultanza importante sull’equilibrio della squadra: i raddoppi di marcatura, la chiusUra delle linee di passaggio, l’andare di là alla linea difensiva molte volte. Questi sono dei numeri che non vedo mai scritti sui giornali ma che ugualmente hanno un’importanza notevole sulla gestione della partita. Forse per fare una sintesi è che molti non sappiamo cosa succede dove non è la palla, e quella è una cosa altrettanto importante di dov’è la palla, dove tutti si viene attratti, voi più di me”.

De Boer è passato da fenomeno dopo la Juve, e da fallimento dopo la sconfitta in Europa League. C’è poco equilibrio su una persona appena arrivata in Italia?

“Lui non lo conosco, lo conosco pochissimo su quello che ho potuto valutare nelle cassette e nei match che ha giocato l’inter. Mi sembra una persona molto seria e professionale. Una società come l’Inter se scegli un allenatore sa chi va a scegliere. I giocatori parlano, si sa il modo di lavorare di una persona dentro un gruppo, i dirigenti uguale e lasciano o meno i segnali di apprezzamento. Lui va lasciato lavorare, ha iniziato ora e farà vedere il suo valore. Ha già fatto vedere delle cose importanti e ha già avuto delle prese di posizioni scomode che evidenziano sicurezze e personalità. Farò vedere il suo valore. Ci sono delle situazioni nel nostro calcio che riguardano delle tempistiche che non collimano, che abbiamo bisogno di far uscire delle notizie tutti i giorni che poi non combaciano nel progetto di lavoro. Il progetto dell’inter riguarda sei mesi, otto mesi, un anno o due anni di lavoro. Dentro bisogna che accadano delle cose a viene fuori qualsiasi cosa e si passa da una settimana dove si dice che non è capace a un’altra dove è un fenomeno. Questo è una necessità di dover chiudere poi giornalmente delle notizie a differenza di una scelta di cultura italiana che sarebbe sicuramente diversa”.

Strootman è stato solo l’ultimo dei giocatori della Roma a dire che con Totti la squadra gioca con fiducia. C’è un problema di dipendenza? Visto che Totti sta vivendo un momento positivo, pensa di farlo giocare contro l’inter?

“E’ giusto non dare vantaggio a una squadra forte come l’Inter, per cui la formazione non si dice. Si passa dal fatto che a giugno volevate fargli fare il tour dell’ultima partita in tutti gli stadi, adesso siamo a chiederne poi la riconferma da titolare in una partita importante. Se si stesse a metà e si ragionasse un po’ più tranquillamente e con più equilibrio si troverebbe una soluzione a tutto, come io cerco di trovare. Fino a questo momento qui mi sono sempre comportato come come ho detto dal primo momento in cui sono arrivato, e cercherò di continuare a farlo fino in fondo. Ci sono dei numeri che non conoscete, e che portate in evidenza solo i vostri. Tra l’1 e il due c’è l’1,1, l’l’1,2, l’1,12, l’,1,24, l’1,78, l’1,152. Io ne so anche altri di numeri, per cui devo tenerne conto tutti”.

De Boer sta tentando di far giocare l’Inter come forse non ha mai giocato: pressing alto, tenta di dominare la partita. Questa cosa può avvantaggiare la Roma o è una preoccupazione in più?

“Dipende se poi sapremo sviluppare il nostro gioco e la nostra ricerca in velocità. Io preferisco quando c’è una squadra che mi viene ad attaccare, perché se sono bravo a gestire la palla ho molto spazio dietro la linea difensiva. Però se ti attaccano forte e bene subentra del timore nella gestione della palla e questa può essere persa. Dipenderà dall’intensità che loro metteranno, dalla velocità che noi sapremo gestire la palla e trovare idee in continuo e vedremo domani sera. Dovremo essere pronti a tutte le fasi di gioco portate con diversi tipi di velocità”

In passato, soprattutto gli anni dopo Mourinho, è stato vicino ad allenare l’Inter?

“Non mi piace e non penso di averlo mai fatto “Mi ha cercato questo, mi ha cercato quell’altro” e non lo farei neanche se mi cercassero. Ho allenato le squadre che si sono interessate a me e sono contento di quello che mi è accaduto e quello che ho trascorso, molto contento. Tutte cose che mi hanno dato moltissimo e che spero poi possano ricapitarmi per migliorare ancora e vivere altre emozioni importanti”.

I numeri che noi non vediamo sono numeri ottimi, buoni, scadenti e se sono buoni e ottimi come spiega i 5 punti di distacco dalla Juve e 4 dal Napoli.

“Se sono buoni i numeri che io raccolgo? No facevo per dire. Siccome noi mi avete presentato a supporto di indicazioni date, è presentato dai numeri. Poi ci sono altri numeri che sono i raddoppi di marcatura: se noi ne facciamo tanti, poi vinciamo la partita. Se si fanno più raddoppi degli avversari vinciamo la partita, e se noi copriamo più linee di passaggio degli avversari, riconquistiamo più palla della partita e si gestisce di più”.

I numeri la soddisfano?

“No, perché non abbiamo un equilibrio forte di squadra. Non siamo attualmente al meglio di quelle che sono le addizioni di tutti questi numeri qui. Io non ho mai sentito parlare di quante volte va di là la linea difensiva, perché c’è quello che ci mette palla ma Salah è uno dei più bravi, e qui diamo la notizia, come Callejon del Napoli ad attaccare la linea difensiva. Callejon per me è il più forte di tutti, Salah è uno molto bravo. Quando tu hai uno che ci va venti volte, allora poi è importante per quello che ce la sa mettere, perché poi è più facile: una volta non scegli il tempo, una volta ce l’ha il tempo e ce la mette. La Juventus ha più numeri di tutti, è la più forte di tutti, ha fatto vedere l’anno scorso e anche quest’anno. Deve ancora migliorare perché secondo me la Juventus migliora per la forza che ha. Per cui noi dobbiamo saper sfruttare tutte le situazioni perché non ripassano, le partite che noi giochiamo ora non ci ricapitano dopo. Visto che siamo dietro dobbiamo sfruttarle”.

Lei ha utilizzato Totti negli ultimi venti giorni, più che nei cinque mesi precedenti. E’ un altro Totti quello che stiamo vedendo adesso o se è un’altra Roma? Alla luce dei numeri che non vediamo, Totti non è nelle condizioni di giocare titolare nelle partite ad alta intensità agonistica?

“Per me diventa fondamentale la gestione della squadra, e che fa il bene della squadra viene preso in considerazione. Siccome lui ha fatto bene lui è stato più preso in considerazione e ha una coerenza nel modo di lavorare. E’ chiaro che poi se scrivevate che doveva smettere quest’anno, è chiaro che anche voi involontariamente fate riferimento all’età e alla gestione. Nessuno si è domandato “vediamo quello che fa – come ho detto io a giugno – e poi si valuterà se può continuare o no”. Quello è il risultato importante, se potrà giocare o no. E lui attualmente , nonostante che in delle situazioni vada gestito, è dentro la squadra e fa le cose della squadra in maniera corretta. Io lo prendo in considerazione, naturalmente valutando quelle altre cose a cui alludevate voi scrivendo che quest’anno avrebbe smesso”.

Lei è preoccupato o contento che ha un giocatore di 40 anni da cui la squadra dipende? 
A me fa solo piacere quando la squadra migliora, poi bisogna vedere da che cosa dipende il migliorare. Se devo essere preoccupato per qualcosa, e scusatemi se Qualche volta l’ho puntualizzato ma ora non lo farò più, io sono preoccupato per il resto della squadra, perché secondo me Iturbe ha preso una punizione importante quella che ha fatto l’assist Totti sul gol di Fazio. Iturbe ha preso una punizione altrettanto importante, ma non viene menzionato da nessuna parte per aver saltato ‘avversario ed aver preso un cartone sulla caviglia e aver retto quella pedata lì. Perché non viene dato valore agli altri per le stesse situazioni che gli altri poi sviluppano e che sono altrettanto importanti per il resto della squadra. E’ sempre per la crescita della squadra, per rafforzare quella che è la solidità mentale che deve avere una squadra. Per il resto Francesco se fa più giocate, più gol, tutto io sono contento e lo tengo presente sempre valutando da una mia posizione per fare quello che ritengo sia giusto quello che possa dare. Purtroppo quello è il mio ruolo e non potete farlo voi. 

Ecco invece le parole di Frank De Boer:

Preoccupato per le partenze a handicap?
“Abbiamo parlato di questa cosa, per me non deve esserci questo atteggiamento come quello di Praga. Il problema è solo questo, la partita deve iniziare prima del fischio d’inizio, almeno il giorno prima. Bisogna concentrarsi sulla gara, quando l’arbitro fischia è già tardi. Dobbiamo cambiare. Contro la Roma è facile avere il giusto atteggiamento, è un big match. Voglio vedere una squadra concentrata allo stesso modo contro tutti gli avversari, non solo contro le grandi”.

E’ replicabile domani la gara contro la Juventus?
“Sì, è una possibilità. Tutti i miei giocatori sono pronti per giocare. Devo decidere i convocati, so che sono tutti pronti per scendere in campo”.

Cosa pensi della Roma e di Totti?
“La Roma è fortissima in ogni zona del campo, ha giocatori con grande qualità. Squadra molto buona e se non abbiamo il giusto atteggiamento sarà molto difficile per noi. Loro hanno molti giocatori che possono fare la differenza in ogni momento. Totti per me è un grande giocatore, sempre in grado di segnare dal nulla. Sarà dura marcarlo, ha tanta esperienza. Quando entra in campo cambia il gioco della Roma”.

Come sta Joaao Mario. Cosa dobbiamo aspettarci dalla gestione di Brozovic e Kondogbia?
“Stanno tutti bene. Joao Mario si è allenato bene, anche Brozovic. Abbiamo molti giocatori pronti per essere convocati, ma devo fare delle scelte”.

FcIN: ha avuto modo di capire cosa è stato scritto su di lei e sull’Inter? Crede che ci siano state troppe critiche?
“Non ho problemi con la stampa, per me è sempre lo stesso. Quando le cose vanno bene e la stampa critica non è un problema. Abbiamo la nostra filosofia e serve tempo. La direzione è quella giusta. A Praga non è andata bene, ma in allenamento e in altre gare sì”.

Ansaldi è pronto per i 90 minuti?
“Difficile 90 minuti, non ha giocato alcuna partita. Però è pronto per scendere in campo e sarà convocato”.

Le risposte dei giocatori ai momenti di black out la soddisfano?
“Io parlo sempre con i giocatori per migliorare, per me non è un problema quando uno di loro sbaglia. Però deve capire che bisogna cambiare e se la mente è aperta è una cosa buona. Ascolto sempre i giocatori e quando hanno buoni argomenti a me va bene”.

Chi rischia di più tra Inter e Roma?
“Credo che entrambe vogliano vincere in coppa e in campionato, per me sono due squadre con grande qualità. E’ solo una questione di tempo perché arrivino a un buon livello, dove possono arrivare. La Roma è una squadra che può vincere contro chiunque”.

Qual è il suo rapporto con Moratti? Potrebbe tornare in società.
“E’ la prima volta che sento del suo ritorno. Per me non è importante al momento perché sto preparando una gara molto importante per noi. Le speculazioni non mi servono in questo momento”.

I tifosi sono delusi dalla comunicazione social di Brozovic, che ne pensa?
“Non è solo Brozovic, tutti i miei giocatori devono capire che i social media sono molto importanti ma anche pericolosi. Devono capire quando possono usare Instagram o Facebook. In questo momento non è giusto usarli secondo me. Poi è una questione societaria, ma è un discorso che vale per tutti. Per esempio un portiere dell’Ajax ha pubblicato una foto tra primo e secondo tempo e non è giusto. In questi casi bisogna prendere una decisione, serve concentrazione a prescindere dall’avversario”.

C’è il rischio di avere un gruppo spaccato in due tra titolarissimi e riserve?
“Vogliamo vincere sempre ma in certi momenti devo decidere il meglio per la squadra. Devo verificare in allenamento come stanno fisicamente e in questo momento non sono pronti per giocare ogni tre giorni. Bisogna fare valutazioni sulle condizioni fisiche e sulla testa dei calciatori, devo stare molto attento, si pensi a Joao Mario che si è infortunato dal nulla. Da gennaio tutti potranno giocare ogni tre giorni”.

 

 

Mal di trasferta

(E.Bandini) – La Roma in questa stagione continua a non vincere in trasferta. Due pareggi contro Porto e Cagliari, due sconfitte a Firenze e a Torino. Sono tanti i fattori che compromettono i risultati dei giallorossi lontano dall’Olimpico. Sicuramente è un fattore di mentalità: la squadra non riesce a fare l’ultimo passo che sancirebbe la definitiva maturazione. Spalletti si è addossato tutte le colpe per la sconfitta contro i granata, ma la colpa non può essere solo sua. Bruno Peres soffre per la partita del grande ex. Commette errori grossolani, vedi il fallo su Belotti che ha causato il calcio di rigore. Nainggolan e De Rossi nel primo tempo corrono a vuoto e non riescono ad entrare nel ritmo partita. I due erano in evidente difficoltà: forse si portano ancora addosso le fatiche dell’Europeo. Salah contro il Crotone sembrava essere tornato quello dei tempi d’oro, ma ieri sul prato dell’Olimpico Grande Torino l’egiziano ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare. Scelte fallaci in momenti troppo decisivi. Edin Dzeko invece è l’attaccante che in tutta la Serie A ha più occasioni da gol. Purtroppo però per i tifosi romanisti, al bosniaco manca quella freddezza e cattiveria tale da poter spaccare la porta. Alcuni errori sono troppo grossolani per poter lasciar scorrere. Passando invece alle poche note positive su cui Spalletti può essere soddisfatto, c’è da sottolineare la buona prestazione di Szczesny. Il polacco evita la goleada con due parate assolutamente decisive. L’ex Arsenal purtroppo non può nulla sui due gol di Iago Falque. Altra splendida nota positiva é Francesco Totti. Quando entra lui in campo il pubblico granata gli riserva un standing ovation da pelle d’oca. Il capitano giallorosso segna su rigore il gol numero 250 in Serie A. Sembra lui a riaprire il match, ma la Roma è sulle ginocchia. Totti gioca un paio di minuti anche mediano per cercare di innescare con i suoi passaggi i compagni. I giallorossi non rispondo e il Torino chiude la partita con la rete del definitivo 3 a 1. Gli uomini di Spalletti devono ritrovare la serenità giusta per sviare a queste difficoltà mentali e non. Cosa certa che la Roma è ancora impantanata con il suo più grande amore, Francesco Totti.

Roma-Crotone, presentazione

(E.Bandini) – La Roma riparte dopo le mille polemiche di Firenze. Riparte da delle certezze che finalmente ha trovato e ritrovato. Sono arrivati con un anno di ritardo i gol di Dzeko, giocatore accusato da molti ma non da Spalletti, che gli sta dando fiducia giorno dopo giorno. Edin ha imbroccato la strada giusta e, statistiche alla mano, la seconda stagione è sempre la più prolifica per il bosniaco. La Roma ha trovato in Manolas e Fazio la coppia di difensori centrali che danno sicurezza a tutto il reparto (anche se ogni tanto hanno dei cali di concentrazione). Entrambi hanno ben figurato nell’ultime uscite, ma una cosa è certa: questo duo non sarà titolare per tutta la stagione. I giallorossi hanno 2/4 della difesa ai box. Aspettando il rientro dei vari Rudiger, Vermaelen e Rui intanto Spalletti può essere soddisfatto di aver risolto uno dei problemi di inizio stagione. La Roma riparte soprattutto anche dalle giocate, non pervenute a Plzen e a Firenze, di Francesco Totti. È sempre lui che ispira anche alla soglia dei 40 anni. Francesco gioca e basta, senza pensare e senza pressione. Trascina squadra e soprattutto tifosi, che quando c’è lui in campo si raddoppiano. Spalletti e la Roma si rimettono in marcia e ripartono in campionato con alcune solide certezze.

Rinascita giallorossa

(E.Bandini) – La Roma riparte dopo le mille polemiche di Firenze. Riparte da delle certezze che finalmente ha trovato e ritrovato. Sono arrivati con un anno di ritardo i gol di Dzeko, giocatore accusato da molti ma non da Spalletti, che gli sta dando fiducia giorno dopo giorno. Edin ha imbroccato la strada giusta e, statistiche alla mano, la seconda stagione è sempre la più prolifica. La Roma ha trovato in Manolas e Fazio la coppia di difensori centrali che danno sicurezza a tutto il reparto (anche se ogni tanto hanno dei cali di concentrazione). Entrambi hanno ben figurato nell’ultime uscite, ma una cosa è certa: questo duo non sarà titolare per tutta la stagione. I giallorossi hanno 2/4 della difesa ai box. Aspettando il rientro dei vari Rudiger, Vermaelen e Rui intanto Spalletti può essere soddisfatto di aver risolto uno dei problemi di inizio stagione. La Roma riparte anche dalle giocate di Francesco Totti, non pervenute a Plzen e a Firenze. È sempre lui che ispira anche alla soglia dei 40 anni. Francesco gioca e basta, senza pensare e senza pressione. Trascina squadra e soprattutto tifosi, che quando c’è lui in campo si raddoppiano. Spalletti e la Roma si rimettono in marcia e ripartono in campionato con alcune solide certezze.

Saranno famosi: Andrija Zivkovic

(E.Bandini) – Andrija Zivkovic è nato l’11 luglio 1996 a Niš in Serbia, a pochi chilometri dalla Bulgaria. Inizia a giocare per la squadra della sua città il Nacional Niš ed appena 13 anni viene tesserato dal Partizan Belgrado. Il giovane serbo mostra subito tutte le proprie potenzialità e velocemente con la maglia bianconera scala tutte le categorie fino ad esordire con la prima squadra il 28 aprile 2013 contro il Novi Pazar alla giovanissima età di 16 anni. A partire dalla stagione successiva il giovane Andrija viene inserito in pianta stabile in prima squadra. Anno importante per il talento di Niš: titolare inamovibile, esordio in Europa League e ben 5 gol segnati. Al termine del campionato vincerà anche il titolo di miglior calciatore giovane del campionato. Le prestazioni di Zivkovic non restano inosservate e convincono anche Sinisa Mihajlovic, ai tempi c.t. della Serbia, che decide di convocarlo e di farlo esordire nell’amichevole contro il Giapponedell’11 ottobre 2013. Diventerà all’età di 17 anni e 92 giorni,  il giocatore più giovane ad aver giocato con la maglia della Nazionale serba.

La stagione successiva a livello fisico per Zivkovic ha molti alti e bassi, dovuti anche dall’infortunio ad una coscia che lo tiene fuori dai campi per un paio di settimane. Il 2015 però è stato un anno più che positivo sotto il punto di vista personale e dei trofei alzati. Infatti Andrija conquista la Superliga serba con il Partizan e con la Serbia Under 20 il mondiale di categoria in Nuova Zelanda, competizione nella quale segna 2 gol. Il classe ’96  inizia ad essere un nome interessante per molti club europei, ma lui non ha ancora intenzione di allontanarsi da Belgrado. Alla sua porta bussano Inter, Milan e Real Madrid, che offre ben 15 milioni di euro al Partizan, la risposta è sempre la stessa: no secco. L’ultima stagione è stata sicuramente quella più completa grazie alla continuità di gioco che ha avuto nella prima parte del campionato. Infatti è avvenuta la definitiva consacrazione di Zivkovic: 27 presenze, condite da 12 goal e 8 assist. Purtroppo tutti questi numeri non sono bastati per rimanere in Serbia. Infatti Pini Zahavi, procuratore di Zivkovic e rappresentante del fondo di investimento MSI, che detiene il 50% del cartellinodel giovane attaccante, dopo l’ennesimo rifiuto ad un trasferimento (Real Madrid) si sarebbe scontrato con il Partizan Belgrado. In conclusione a febbraio 2016 Andrija è stato messo fuori rosa ed a giugno si è trasferito a parametro zero al Benfica, con cui ha firmato un contratto di 5 anni. 

In patria Zivkovic è soprannominato “Il Messi serbo”, perché  è ovviamente mancino e gioca come attaccante esterno destro. Ricorda l’argentino del Barcellona anche dal punto di vista fisico: è alto 1,70 metri e pesa 66 chili. In un 4-2-3-1 riesce ad esprimersi al meglio, ma può tranquillamente giocare anche come esterno in un 4-3-3, cosa che ha fatto più volte in carriera. La stella del Benfica ha un ottimo tiro dalla distanza, una velocitàimpressionante, una visione di gioco illuminante e una grande rapidità nel dribbling. Zivkovic è molto bravo anche sui calci da fermo, vedere per credere il gol su punizione contro il Messico durante il mondiale Under20.