CONFERENCE LEAGUE – La Roma passa il turno col 4-0 allo Zorya: in gol anche Zaniolo

(R.Rodio) – Primo obiettivo stagionale centrato dalla Roma. Ufficiale da stasera la qualificazione al prossimo turno di Conference League, anche se la partita non è del tutto chiusa.

4-0 secco agli ucraini dello Zorya, in un match in cui sono giunte conferme positivo agli occhi di José Mourinho. Roma schierata nuovamente con un 3-5-2 molto offensivo, con tre novità sostanziali: Smalling al centro della difesa, Perez scelto da mezzala e Zaniolo come seconda punta al fianco di Abraham.

Match a senso unico già nel primo tempo: al 14′ Carles Perez va a segno su un bel taglio di El Shaarawy. Al 33′ torna al gol Zaniolo, che sfrutta un assist di Veretout e di destro fulmina il portiere ucraino. Nel finale lo stesso Veretout si fa parare un rigore da Matsopoura (secondo errore consecutivo dal dischetto).

Nella ripresa lo Zorya, a tratti pericoloso nei primi 45′, sparisce dal campo. La Roma va sul velluto e si scatena Abraham: segna subito il tris su assist al bacio di Zaniolo e al 74′ chiude i conti in rovesciata. Nel mezzo almeno altre 3-4 palle gol nitide sprecate dai giallorossi.

Roma dunque a quota 10 e matematicamente qualificata. Ma la vittoria del Bodo-Glimt contro il CSKA Sofia lascia i capitolini ancora al secondo posto. La trasferta bulgara che chiuderà il girone sarà decisiva per il possibile sorpasso, che eviterebbe i sedicesimi e spedirebbe la Roma direttamente agli ottavi di finale.

Tabellino e voti:

ROMA: Rui Patricio 6.5; Mancini 6.5, Smalling 6 (70′ Ibanez 6), Kumbulla 6.5; Karsdorp 7, Perez 7.5, Veretout 6.5, Mkhitaryan (78′ Missori s.v.), El Shaarawy (70′ Zalewski 6); Zaniolo 7.5 (70′ Shomurodov 5.5), Abraham 7 (Mayoral s.v.). All: Mourinho 7.

ZORYA: Matsopoura 6.5; Favorov 5, Vernydub 5.5, Imerekov 5, Juninho 5.5 (70′ Snurnitsyn 6); Sayyadmanesh 5 (82′ Owusu s.v.), Buletsa (82′ Cristian s.v.), Cvek 6, Kabaiev 5.5; Gromov 5 (46′ Nazaryna 5.5), Zahedi 6 (46′ Gladkyy 5). All: Skrypnyk 5.

Marcatori: 14′ Perez, 33′ Zaniolo, 46′ e 74′ Abraham

Roma-Zorya Luhansk, le probabili formazioni e dove vederla: Pellegrini a riposo, Zaniolo e Smalling tornano titolari

Roberto Gentili –Colto di nuovo il successo in campionato contro il Genoa con la doppietta del giovane Felix (non presente nella lista Uefa), la Roma andrà a caccia del passaggio del turno in Conference League contro lo Zorya Luhansk. Un solo risultato serve ai giallorossi: la vittoria.

I tre punti contro la formazione ucraina – spazzata via 3-0 all’andata – assicurerebbero infatti il passaggio del turno, da prima o da seconda del girone. Tra i due piazzamenti c’è però un’enorme differenza. Di prestigio, certamente, ma non solo. Qualora la Roma non dovesse vincere il girone, sarà impegnata negli spareggi di febbraio, da disputare contro le squadre “retrocesse” dall’Europa League.

Se in campionato la Roma ha ritrovato la vittoria, in Conference i tre punti mancano proprio dalla vittoria dell’andata con lo Zorya. Da lì, infatti, sono arrivate la sconfitta in casa del Bodø/Glimt – ora primo del girone a 8 punti, uno in più della squadra di Mourinho – ed il pareggio contro gli stessi norvegesi nell’ultima partita. Lo Zorya, invece, dopo il k.o. con i giallorossi ha vinto (0-1) in casa del Cska Sofia, sconfitto poi anche nell’ultimo impegno (2-0).

LE PROBABILI FORMAZIONI DI ROMA-ZORYA LUHANSK

Persiste l’emergenza delle disponibilità per Mourinho. Dovendo fare a meno di Cristante e Villar (positivi al Covid) e con Pellegrini non al meglio, le rotazioni non saranno tantissime. La prima riguarderà sicuramente il capitano giallorosso, soprattutto in vista di domenica, quando all’Olimpico contro il Torino (ore 18) mancherà lo squalificato Veretout. Il centrocampista francese – presente in conferenza insieme a Mou – dividerà la mediana con uno tra Darboe (favorito), Diawara e Tripi.

Della formazione del Ferraris, cambierà anche la difesa. Negli ultimi minuti è tornato Smalling, subentrato all’affaticato Kumbulla. L’inglese – che ha firmato il raddoppio nel successo in Ucraina – partirà titolare al centro tra Mancini ed Ibanez. Nella rifinitura sono tornati in gruppo Vina e Calafiori. Possibile dunque il ritorno alla difesa a quattro, anche se resta più probabile un rientro – dell’uruguaiano soprattutto – con il Torino.

Ritornerà poi Zaniolo, rimasto in panchina contro i rossoblù. Il numero 22 giallorosso sarà alle spalle di Abraham – suo il sigillo del 3-0 – e Shomurodov. Per il resto della formazione, confermato Rui Patricio in porta, Karsdorp ed El Shaarawy laterali.

Lo Zorya dovrebbe ricorrere al 4-4-2. Out il capitano Shevchenko per un problema alla coscia destra, tra i pali ci sarà Matsapura. Favorov e Snurnitsyn terzini, al centro Vernydub e Imerekov. I laterali di centrocampo saranno invece Zahedi – che ha sbloccato l’ultima gara contro il Cska Sofia – e Buletsa. Nel mezzo Cvek e Kochenovskyy. In attacco Lunov e Sayaadamanesh, autore del raddoppio contro i bulgari.

DOVE VEDERE ROMA-ZORYA LUHANSK

La partita tra Roma e Zorya Luhanks sarà visibile su Dazn e Sky. Due i canali di riferimento sulla pay-tv: Sky Sport Uno (numero 201) e Sky Sport (canale 252). Disponibile, per gli abbonati Sky, anche il servizio in streaming sull’app Sky Go. Il fischio d’inizio è in programma alle 21. A raccontare la sfida su Dazn saranno Pierluigi Pardo e Riccardo Montolivo. Su Sky, invece, Paolo Ciavarraranno curerà la telecronaca, mentre Lorenzo Minotti il commento tecnico.

ROMA-ZORYA LUHANSK, ARBITRA KOVACS: UN SOLO PRECEDENTE

Sarà il romeno Istvan Kovacs a dirigere la sfida. Gli assistenti saranno Vasile Florin Mirenscu e Ovidiu Artene. Andrei Chvulete il quarto uomo. Si ricorda che non è presente il Var, previsto solamente per la finale di Tirana.

Della scorsa stagione l’unico precedente con Kovacs: la vittoria in trasferta del Braga per 0-2 nei sedicesimi di finale di Europa League. Due i precedenti con lo Zorya, nessuno favorevole. Il primo è il pareggio (1-1) contro il Fenerbahce nei gironi dell’Europa League 2016-17; il secondo è di pochi mesi fa: sconfitta per 3-2 contro il Rapid Vienna nel ritorno dei preliminari di Europa League.

LE PROBABILI FORMAZIONI

AS ROMA (3-4-1-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez, Karsdorp, Darboe, Veretout, El Shaarawy; Zaniolo; Abraham, Shomurodov.
A disposizione: Fuzato, Boer, Reynolds, Kumbulla, Vina, Calafiori, Tripi, Diawara, Pellegrini, Mkhitaryan, Zalewski, Bove, Perez, Mayoral.
Allenatore: José Mourinho.
Indisponibili: Spinazzola,  Cristante, Villar.
Diffidati:-
Squalificati:-.

FK ZORYA LUHANSK (4-4-2): Matsapura; Favorov, Vernydub, Imerekov, Snurnitsyn; Zahedi, Cvek, Khomchenovskyi, Buletsa; Lunov, Sayyadamanesh.
A disposizione: Saputin, Zhylkin, Rufati, Gladkyy, Kabaiev, Owusu, Juninho, Alefirenko, Kabakev, Lunyov, Cristian, Alefrienko.
Allenatore: Viktor Skrypnyk.
Indisponibili: Shevchenko, Kochergin.
Diffidati:-.
Squalificati:-.

Arbitro: Kovacs.
Assistenti: Florin Mirenscu-Artene.
IV Uomo: Chvulete.

Genoa-Roma 0-2, le pagelle: Mou è Felix. Abraham e Shomurodov inceppati, El Shaarawy universale. Lanterna Mkhitaryan, Pellegrini stoico

Roberto Gentili – Felix guida la Roma e la fa uscire dai carruggi che rischiavano di intrappolarla. Mourinho lo premia, Felix non si fa sfuggire l’occasione. Al Ferraris ai giallorossi bastano le reti del giovane ghanese per riprendere i tre punti in campionato, che mancavano dalla trasferta di Cagliari del 27 ottobre. Entrati all’ottavo posto, gli uomini di Mou ne escono da quinti in classifica, a -3 dall’Atalanta.

Le reti del giovane attaccante giallorosso salvano la Roma, sterile sino alla sua entrata. Confermato il doppio attaccante, al contrario di Venezia – dove comunque la durata è stata solo di un tempo – Abraham e Shomurodov sbagliano tutto il possibile. Entrambi bloccati e spaesati – strano per l’uzbeko, tra gli ex – Shomu sbaglia tre palle gol, mentre l’inglese è sì non servito, ma anche assente dal gioco.

Non lo è invece Mkhitaryan. Dopo la tripletta dello scorso campionato, la sfida col Genoa in trasferta è sempre una buona occasione per mostrare cosa è in grado di fare quando è sgravato dai compiti difensivi. Assist per il vantaggio come ciliegina per una gara perfetta. Ed un gol annullato per l’armeno. Ottimo anche Pellegrini, stoico ed illuminante. Furia El Shaarawy, che salva anche un gol. Benissimo anche la difesa, sempre attenta ed unita. Rui Patricio sul pezzo.

LE PAGELLE

Rui Patricio 6,5 – Guarda la partita per la maggior parte del tempo da spettatore. Gli unici tiri non lo chiamano a grandi interventi. Pronto sul cross di Vasquez al 70’.

Mancini 6,5 – Efficace quando c’è da far valere il fisico, scala le marce e riparte con una notevole frequenza in avanti.

Kumbulla 6 – Forse a tratti è l’anello debole della difesa – vedere come viene superato da Ekuban al 20’ -, ma è comunque sufficiente. Ad ogni modo, è ordinato e concentrato, come mostrano i diversi anticipi. (Dal 87′ Smalling sv – Torna dopo un mese. Bentrovato)

Ibanez 6,5 – Ekuban trova pane per i suoi denti: duelli duri, vinti praticamente sempre dal brasiliano. Voglioso di portarsi in avanti, viene richiamato indietro da Mou. Obbedisce e ne esce un’altra buona gara, l’ennesima sotto lo Special One.

Karsdorp 6,5 – In quello che poteva essere il suo stadio, mette su una prestazione pulita. Precise e pericolose le discese, sprinta anche per impensierire Sirigu. Rischia subito dopo davanti l’area con una gestione del pallone sonnifera.

Pellegrini 6,5 – Il ginocchio e i diversi scivolamenti sono un ostacolo importante per sintonizzarsi sulle solite frequenze. Il segnale arriva nella ripresa, che se ne va però quando temporeggia a calciare, ad un passo dalla porta.

Veretout 6 – Scollegato dal gioco, si vede solo per azioni non positive: prima forza un cross basso davanti l’area, il tiro sulla punizione di Pellegrini finisce addosso alla difesa ligure e viene poi anche ammonito. In diffida, non ci sarà per il Torino. Dinamico e combattivo da inizio ripresa.

El Shaarawy 6,5 – Già in un buon momento di forma, la spinta in più arriva dall’odore di casa. Sempre nel vivo del gioco, diverse le giocate buone. La migliore attorno alla mezz’ora: percussione da centrocampo, riesce al secondo tentativo a servire Shomurodov. Bene avanti, ed anche dietro. Con un anticipo in scivolata salva su Sturaro, praticamente sulla linea di porta.

Mkhitaryan 7 – Vede la lanterna e si illumina. Propone, si propone e calcia: arriva così il gol, non convalidato per un tocco di mano di Abraham. Rallenta un po’, ritorna per coprire in scivolata Rovella. Prova caparbiamente altri tiri, serve l’assist per Felix.

Shomurodov 4 – Le occasioni più nitide le ha lui, ma non riesce a far valere la legge dell’ex. Sul cross di Abraham sbaglia il movimento, avvicinandosi troppo all’inglese. Sull’invito di El Shaarawy – quasi un rigore in movimento – arriva con il corpo indietro e manda alto. Murato ad inizio ripresa, tiro arrivato dopo un ottimo controllo. (Dal 75’ Felix 10 – Prima serve Abraham, ma è poi lui a siglare il gol del vantaggio con un eccellente diagonale rasoterra. Magnifico il gol del raddoppio).

Abraham 5 – Nello stadio più inglese d’Italia, non riesce a ripetere la gara di Venezia. Presente sulla traiettoria del tiro di Mkhitaryan. Ancora una volta poco servito, fa anche poco – praticamente nulla – per cambiare l’inerzia della situazione. Si riscatta un po’ con il movimento che porta al vantaggio di Felix.

Mourinho 7 – Felix e contento. E al quinto posto, con vista sul quarto, ora distante tre punti. Serve la voglia del giovane ghanese per risolvere una partita sin a quel momento ingarbugliata, ma che comunque aveva visto la Roma pericolosa a più riprese. Il cambio modulo – mascherato e non – dà i risultati.

Genoa-Roma, le pagelle: Felix decisivo, Mkhitaryan ritrovato.

Henrikh Mkhitaryan Roma celebrates after scoring a goal. Roma 15-09-2019 Stadio Olimpico Football Serie A 2019/2020 AS Roma – US Sassuolo Photo Antonietta Baldassarre/ Insidefoto PUBLICATIONxNOTxINxITA AntoxBaldassarre

Al termine della vittoria ottenuta sul campo del Genoa, con una doppietta di Felix, la Roma sale quinta in classifica a 22 punti. Una boccata d’ossigeno per i ragazzi di Mourinho.

ROMA:

Rui Patricio 6: L’unico brivido arriva nella ripresa con il salvataggio di El Shaarawy che evita il gol dello svontaggio, con lui quasi fuori causa. Reattivo poi ad evitare che la palla caramboli dentro. A volte dovrebbe avere un pizzico di coraggio in più nelle uscite.

Karsdorp 6,5: Più disinvolto dal punto di vista fisico e in grado di spingere costantemente per tutti i 90′. Questa volta i cross sono anche di discreta fattura, meno la vena di Abraham e Shomurodov.

Mancini 6,5: Pandev e Ekuban non possono essere avversari troppo probanti ma aull’anticipo riesce a limitarli nel migliore dei modi. Ritrovato il ruolo di terzo di destra si sente più libero di salire e impostare e pur mantenendo sempre la posizione per evitare squilibrio è un punto di riferimento per uscire palla al piede.

Kumbulla 6: Niente di straordinario ma una buona prova di concentrazione, senza commettere danni. Stringe i denti fino all’86’, lascando poi il campo per un riacutizzarsi del problema avuto in nazionale.

Ibanez 6,5: Ha la difficoltà di disimpegnarsi sulla sinistra senza utilizzare il sinistro. Questo non gli permette di essere incisivo in impostazione, ma almeno in marcatura nulla da dire. Sempre più sicuro nell’uno contro uno e meno anarchico tatticamente. Di certo uno di quelli che sta crescendo di più sotto le mani di Mourinho.

El Shaarawy 7: Si sacrifica in un ruolo non suo, facendo su e giù sulla fascia e salvando anche un gol fatto. Da quel provvidenziale intervento la Roma trova lo slancio per andarla a vincere e un pezzo di merito è anche suo. Tecnicamente è sempre in grado di creare qualcosa e sta pian piano un inamovibile.

Veretout 6: Si posiziona davanti alla difesa come unico mediano a disposizione di Mou. Corre molto e si preoccupa soprattutto della fase difensiva. Non il massimo con uno dalle spiccate qualità di inserimento come lui, ma un buon segno di diligenza e servizio della causa.

Pellegrini 6: Le cose migliori arrivano nella gestione del pallone e nel procurarsi diversi calci di punizione. Il ginocchio fa male e il rendimento ne risente. Troppo appannato al limite dell’area per trovare il guizzo giusto.

Mkhitaryan 8: Nello stadio dove aveva regalato una splendida doppietta lo scorso anno, ritrova la verve dei tempi migliori. Muovendosi in posizione più centrale è sempre nel vivo del gioco e catalizza ogni azione giallorossa. Offre l’assist per Felix e si vede annullare il gol nel primo tempo per un veniale tocco di mano di Abraham. La sua crescita sarà fondamentale per tornare competitivi in zona Champions.

Shomurodov 5: Ha almeno due comode occasioni per spedire la palla in fondo al sacco ma le sciupa entrambe. Soprattutto la seconda, a due passi dalla porta sguarnita, grida vendetta. Dovrebbe trovarsi più a suo agio al fianco di un’altra punta ma gli errori pesano sulla sua valutazione.

Abraham 5.5: Tanta abnegazione ma poca sostanza in area di rigore. Le cose più azzeccate arrivano quando si defila sull’out di destra, con buone assistenze per i compagni. Non è un momento troppo felice per lui e anche gli accorgimenti tattici stavolta non pagano.

Felix Gyan 8: Il primo 2003 a realizzare una doppietta in Serie A. Prima un diagonale perfetto su assist di Miki, poi un fantastico tiro da fuori che si insacca sotto l’incrocio dei pali. Risponde sempre presente quando viene chiamato in causa e sta diventando un fattore di questa squadra. Tiago Pinto può sorridere e con lui anche Mourinho.

Smalling s.v.: pochi minuti per riassaggiare il terreno di gioco.

Bove s.v.

All. Mourinho: Ritrovare la vittoria ancora una volta grazie alla mossa a sorpresa di Felix dalla panchina. Come a Cagliari il ragazzo rompe gli equilibri e gli dà ragione. A gennaio serviranno comunque dei rinforzi importanti ma questi giovani possono essere utili anche per la sua causa. E’ il momento di ripartire, più uniti che mai.

Genoa-Roma, le probabili formazioni e dove vederla: Kumbulla in difesa, Pellegrini a centrocampo. Zaniolo dietro Abraham e Shomurodov

Roberto Gentili –  Uniti come un sol uomo per uscire dalla tempesta. Scivolata nella laguna contro il Venezia prima della sosta per le Nazionali, la Roma inizia l’ultimo sprint del 2021. Nove appuntamenti in un mese, tra cui quelli con Inter – 4 dicembre – ed  Atalanta, il 18, e gli impegni di Conference League, giovedì lo Zorya e la fredda trasferta di Sofia contro il CSKA, dopo la sfida con l’Inter.

Si partirà però da Genova, dalla sponda rossoblù – quella blucerchiata concluderà il tour de force all’Olimpico – fresca di avvicendamento. Con una sola vittoria – a settembre contro il Cagliari – la proprietà statunitense del Genoa ha inevitabilmente sollevato dall’incarico Davide Ballardini. Il tecnico italiano è stato sostituito da Andrij Shevchenko, reduce dall’esperienza come commissario tecnico dell’Ucraina. Nelle ultime quattro gare il Grifone ha ottenuto una sconfitta (3-2) contro il Torino – avversario nella prossima settimana della Roma – e pareggi contro Spezia (1-1), Venezia (0-0) e Empoli (2-2).

Il Genoa andrà alla ricerca dei tre punti per cominciare la missione salvezza, mentre la Roma – dopo la vittoria della Juve con la Lazio – è scivolata al settimo posto.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI GENOA-ROMA

Mancando di tutti e due – oltre che di Spinazzola – i terzini sinistri, Mourinho si vede costretto a confermare la difesa a tre, come visto a Venezia. Dalla Nazionale Kumbulla è rientrato acciaccato (risentimento muscolare) dopo la sfida di Wembley contro l’Inghilterra di Abraham. Ha recuperato – anche se non al cento per cento – ma sarà comunque della gara dall’inizio. Sino al primo pomeriggio di oggi, il candidato per il centro della difesa era Cristante. Il centrocampista, però, è risultato positivo al Covid. L’azzurro non è il solo. Anche il tampone molecolare di Villar ha dato lo stesso esito.

L’assenza di Cristante apre quindi un buco a centrocampo vicino a Veretout. Con il francese a formare la diga di centrocampo ci sarà Pellegrini. Costretto a rinunciare alla chiamata in Nazionale per l’infiammazione del ginocchio sinistro, è pronto ad andare in soccorso della Roma, bisognosa più che mai della presenza del capitano.

Sugli esterni sicuro Kardsorp a destra, l’ex El Shaarawy è invece ancora una volta favorito su Mkhitaryan. Ad agire dietro Abraham e all’altro ex Shomurodov spetterà a Zaniolo, di ritorno dal 1′ dopo l’esclusione a Venezia. Messo alle spalle l’affaticamento – motivo per cui anche lui non è stato a disposizione del c.t. Mancini – Nicolò andrà alla ricerca del primo gol in campionato.

Non sarà un esordio facile per Shevchenko. Alla prima da allenatore di club, Sheva dovrà subito far fronte a diverse assenze. Il tecnico rossoblù non potrà infatti contare su Criscito. Il capitano ha avvertito un problema muscolare. Stesso infortunio che ha colpito anche una pedina del reparto avanzato – Caicedo – che come l’esterno ne avrà fino a metà dicembre. Ancora ai box anche l’ex Roma Destro, fermo dalla sfida proprio contro il Venezia di fine ottobre. Indisponibile inoltre anche Kallon.

In attacco ci sarà quindi Pandev ed uno tra Bianchi (classe 2000) e Buksa, polacco 18enne. Favorito il primo. In difesa, invece, Biraschi, Vasquez e Masiello. Centrocampo con Cambiaso e Sturaro laterali, al centro Badelj, Galdames e Rovella.

DOVE VEDERE GENOA-ROMA

La sfida tra Genoa e Roma sarà visibile su Dazn. Il fischio d’inizio è previsto alle 20:45. Il collegamento con il pre-partita comincerà circa alle 20:15. La telecronaca sarà a cura di Riccardo Mancini, commento tecnico di Simone Tiribocchi.

GENOA-ROMA, ARBITRA IRRATI: POSITIVI I PRECEDENTI

Massimiliano Irrati sarà l’arbitro di GenoaRoma. Alberto Tegoni e Vittorio Di Gioia gli assistenti. Gianluca Manganiello il quarto uomo. Al Var Luca Pairetto, Stefano Alassio all’Avar.

Sono 18 le gare dirette da Irrati della Roma, la prima è proprio un GenoaRoma. L’esordio – nella stagione 2013-14 – non fu positivo visto che i giallorossi persero 1-0, puniti nel finale dell’ultima gara di campionato dal greco Gianni Fetfatzidis. Tolto l’amaro primo incontro, il resto delle partite ha visto prevalere i giallorossi per 8 volte, 6 invece i pareggi e quattro le sconfitte. L’ultimo incrocio tra Irrati e la Roma è dello scorso aprile, quando i giallorossi di Fonseca persero (3-2) in trasferta contro il Cagliari.

LE PROBABILI FORMAZIONI

GENOA FC (3-5-2): Sirigu; Biraschi, Vasquez, Masiello; Cambiaso; Badelj, Galdames, Rovella, Sturaro; Pandev, Bianchi.
A disposizione: Semper, Marchetti, Sabelli, Melegoni, Touré, Ghiglione, Buksa, Behrami.
Allenatore: Andrij Shevchenko.
Indisponibili: Criscito, Caicedo, Vanheusden, Maksimovic, Bani, Hernani, Fares, Destro.
Diffidati: Biraschi.
Squalificati:-.

AS ROMA (3-4-1-2): Rui Patricio; Mancini, Kumbulla, Ibanez; Karsdorp, Pellegrini, Veretout, El Shaarawy; Zaniolo; Abraham, Shomurodov.
A disposizione: Fuzato, Boer, Reynolds, Smalling, Tripi, Diawara, Darboe, Zalewski, Perez, Mkhitaryan, Felix, Mayoral.
Allenatore: José Mourinho.
Indisponibili: Spinazzola, Vina, Calafiori, Cristante.
Diffidati: Cristante, Veretout, Mancini, Karsdorp.
Squalificati: -.

Arbitro: Irrati.
Assistenti: Tegoni-Di Gioia.
IV Uomo: Manganiello.
Var: Pairetto.
Avar: Alassio.

La Roma affoga in laguna: Mou sempre più giù

(Federico Sereni) – Se il punto più basso ancora non era stato raggiunto, era questione di tempo. La Roma affonda in laguna e stavolta l’acqua non c’entra. Ci pensa il Venezia a travolgerla sfruttando tutti limiti della squadra di Mou con un atteggiamento spregiudicato e coraggioso. Il risultato è la fotografia di una partita in cui la Roma, era andata sotto, aveva rimontato. Poi ha creduto di vincerla e alla fine ha ceduto. Si è visto molto, quasi tutto: Mourinho aveva sacrificato in avvio la linea a 4 e non avendo terzini a sinistra aveva scelto il 3-5-2, con Kumbulla al centro della difesa, Pellegrini mezzala e la coppia Shomurodov-Abraham davanti. Eppure il gol l’aveva trovato subito il Venezia. Con l’insospettabile Caldara (non segnava dal dicembre 2017 contro la Lazio) grazie ad una zampata in anticipo su Cristante. A quel punto la Roma era risalita lentamente, prima con un palo di Abraham. Successivamente un rigore, poi cancellato dal Var. E infine i due gol sul tramonto del primo tempo: Shomurodov, sfruttando una mischia figlia di una testata del centravanti inglese. Che poi si è sbloccato – l’ultimo gol in campionato era del 23 settembre – aggirando Ceccaroni. Gol frutto più della rabbia che di una organizzazione. Un’impressione confermata dalla ripresa. Tanto che al 65′ arriva il pareggio grazie ad Aramu su rigore conquistato da Caldara, migliore in campo. La reazione giallorossa non arriva, si adagia e la squadra di Zanetti la colpisce in rimonta grazie ad Okereke che firma il definitivo 3-2. Ora la crisi è ufficiale coi giallorossi che hanno vinto solo una delle ultime 7 partite ufficiali tra campionato e Conference League. Mourinho adesso si trova una situazione pesante.

Venezia-Roma, le PAGELLE: Abraham, gioia a metà.

MILAN, ITALY – OCTOBER 26: Marash Kumbulla (L) of AS Roma celebrates his goal with his team-mats during the Serie A match between AC Milan and AS Roma at Stadio Giuseppe Meazza on October 26, 2020 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

(R.Rodio) – I voti e le pagelle del match tra Venezia e Roma, vinto dai lagunari per 3-2 in rimonta:

-Venezia-

Romero 7; Mazzocchi 6.5 (Ebuhei 6), Caldara 7, Ceccaroni 5.5, Haps 6; Crnigoj 5.5 (Sigurdsson 6), Ampadu 6.5, Busio 7; Aramu 7, Okereke 7 (Henry 6), Kiyine 6.5. All: Zanetti 7.

-Roma-

RUI PATRICIO 6 – Il paradosso di una domenica orribile. Prende 3 gol dal Venezia (qualche responsabilità sul primo) ma tiene a galla una barcollante Roma con due prodezze nel finale.

MANCINI 4 – Le sue ambasce in marcatura sono ormai tipiche. Si divide le colpe del primo gol subito con Cristante, nella ripresa ci capisce poco o nulla e tiene in gioco Okereke nella ripartenza del 3-2. Più nevrotico che leader, più caotico che utile.

KUMBULLA 4 – Ogni volta che Okereke lo punta sono dolori. Sbaglia nella postura, nel concetto e nella determinazione. Sembra ancor più impaurito di quando è sbarcato a Roma. Un’involuzione definitiva e preoccupante. (66′ PEREZ 5 – Cerca sempre di colpire il pallone col mancino e perde tempi di gioco fondamentali. Una deviazione gli nega la rete del 3-3, in un’altra occasione ci mette del suo perdendo tempi biblici).

IBAÑEZ 5 – Cerca di strafare, ma crea più caos del dovuto. Quando deve impostare è da mani tra i capelli. Un suo mancato colpo di testa (con annessa spinta di Kiyine) dà lo spunto all’azione del rigore per i veneti.

KARSDORP 4,5 – Stringe i denti e fisicamente arranca. Ma ciò che manda ai matti è l’incapacità di mettere un pallone degno di questo nome in area di rigore. Ormai è accertato come non rientri nel suo bagaglio il cross dal fondo. La vera domanda è che cosa ci sia in quel bagaglio. (83′ ZALEWSKI S.V. – Ingresso inspiegabile in un momento caotico del match. Lo si ricorda solo per 2-3 cross in cui centra in pieno l’avversario diretto).

PELLEGRINI 5,5 – Con un ginocchio dolorante e senza allenamenti veri e propri in settimana, c’è poco da contestare al capitano. Generoso e sempre presente, ma oggi la qualità manca anche dalle sue parti: tanti errori anche banali che compromettono la sua prova.

CRISTANTE 4,5 – C’è il suo zampino nei primi due gol del Venezia. Marcatura saltata su palla inattiva (il primo) e rigore procurato (il secondo). Chiamato ad impostare, si limita al classico lancione lungo. In questo modo la Roma continua a non avere gioco ed idee.

VERETOUT 4,5 – Se non riesce a sganciarsi e creare pericolosità con i suoi inserimenti è quasi inutile. Il suo primo tempo è confortante, il secondo una pena continua, con numerosi palloni persi e contrasti inesistenti. Dagli exploit di Salerno ad oggi sembra passata un’era geologica.

EL SHAARAWY 5,5 – Si applica a tutta fascia e risulta tra i più propositivi del momento. Ma la coperta è corta, così il Faraone perde lucidità quando deve chiudere il compasso. Si divora il gol dell’1-3 prima della rimonta veneta. (77′ ZANIOLO 4,5 – Dovrebbe dare un apporto decisivo con la sua fisicità, invece sbatte totalmente contro Ebuehi e Tessmann. Inutile).

ABRAHAM 6 – Quanto meno la buona notizia del ritorno al gol. Una bella rete di potenza, mentre poco prima aveva messo lo zampino di sponda anche sull’1-1 di Shomurodov. Impreciso e sfortunato su almeno altre 2-3 conclusioni. Manca la continuità.

SHOMURODOV 5 – Nonostante il gol, la sua prova non può essere sufficiente. Prima dell’1-1 si divora un gol clamoroso, mentre nel secondo tempo sparisce senza dare una mano al centrocampo. L’intesa con Abraham solo a tratti. (83′ MAYORAL S.V. – Non ha tempo e spazio per farsi notare).

All. MOURINHO – Dopo questa sconfitta iniziano le domande, sia di natura tattica che tecnica. Che la rosa sia incompleta è palese dal 31 agosto ma per evitare di perdere 3-2 con il Venezia possono bastare anche i medi profili spediti oggi in campo. Il passaggio alla difesa a 3 non ha pagato, così come il tentativo di inserire più attaccanti nel finale. La strada maestra di inizio stagione è stata persa e gennaio è ancora lontano. Così diventa dura.

Venezia-Roma 3-2, le pagelle: Kumbulla, Mancini e Cristante impantanati nella laguna. Abraham-Shomurodov durano solo un tempo

Roberto Gentili – Naufragio in laguna. La Roma affonda anche a Venezia. I veneti – peggior attacco del campionato – superano i giallorossi 3-2. Caldara porta la squadra di Zanetti subito in vantaggio (4’), annullato da Shomurodov (42’) e Abraham (45+1’). Nella ripresa l’inglese non sfrutta le occasioni, la squadra cala e viene colpita da Aramu su rigore (67’) e Okereke, scattato sul filo del fuorigioco al 75’.

Mourinho ripristina la difesa a 3, ma l’umiliazione è servita. Difesa da incubo: Kumbulla scivola subito, Mancini affossa piano piano nella melma lagunare. Rimane sopra solo Ibanez. Karsdorp spinge poco e male, Cristante è sfortunato: presente in tutti e tre i gol, ha responsabilità gravi sul primo ed il terzo. Il rigore concesso lascia più di qualche dubbio. Veretout sempre sospeso a metà, la coppia d’attacco AbrahamShomurodov fa scintille per un tempo. Nella ripresa il vento non è nei migliori e non riescono ad accendere nessuna trama. Pellegrini stringe i denti e fa quel che può, El Shaarawy schizza sulla fascia.

LE PAGELLE

Rui Patricio 6 – Poco reattivo sul gol di Caldara, rimane composto sulle conclusioni successive. Graziato da Okereke al 35’, su cui comunque c’era. Spiazzato dal rigore. Tentando di ingannare Okereke, viene colto sul tempo e freddato al momento del tiro. Evita il poker due volte.

Mancini 4 – Il vantaggio avversario – scaturito da un suo inutile fallo – arriva nuovamente con l’autore che passa tra lui e Cristante, anche se questa volta la responsabilità è più del centrocampista. Sincronizza il timer delle uscite e ne sbaglia poche. Il timer si inceppa nella ripresa e viene travolto a quasi ogni affondo. Tiene in gioco poi Okereke sul 3-2.

Kumbulla 4,5 – Okereke è una scheggia impazzita. Il nigeriano lo supera facilmente: improponibile come vada a chiuderlo al 35’. Andandogli dietro va sempre in confusione e viene costretto ad una prestazione caotica. (Dal 69’ Perez 5 – Non ha la giusta freddezza quando appena entrato ha una ghiotta palla gol. Si ripete sul finire di gara).

Ibanez 5,5 – Da un difensore ruvido come lui non ci aspetta che venga spostato con facilità: Okereke in corsa – al 12’ – mostra il contrario. Fa il suo, non entrando tra gli imputati sui gol. Cala nel secondo tempo, nel cui inizio va vicino al tris, stoppato sulla linea dalla provvidenziale sforbiciata di Haps.

Karsdorp 5 – Condizionato dall’ammonizione per proteste, ottenuta dopo una buona chiusura in tackle. Non affonda in avanti, timoroso dietro. Perde un paio di palloni e ne sbaglia altrettanti. Il passaggio di Veretout al 35’ è sì lento, ma lui non è da meno: mentre pensa se attaccare o temporeggiare, Kiyine lo lascia sul posto. Cambia marcia ed è più presente nella ripresa, ma la benzina finisce dopo due accelerate. (Dall’83’ Zalewski sv)

Cristante 4,5 – Nuovamente responsabile del vantaggio: Caldara lo anticipa con facilità. Non imputabile per il rigore, lo è – insieme a Mancini – per il tris veneto: rimane troppo alto, la scarsa velocità non aiuta. Distratto e disastroso in ogni pericolo veneziano.

Veretout 5,5 – Il passaggio lento per Karsdrop è l’unica macchia in una partita ordinata. Lo stesso ordine c’è nei cross dalla sinistra, meno nei tiri: dopo il palo di Abraham è posizionato bene, non inquadra la porta. La mira va ritrovata. Come la forma.

El Shaarawy 5,5 – Solito peperino di fascia, non riesce a far girare il solito destro: o colpisce i difensori oppure Romero è attento. Invita Abraham al tiro attorno al ventesimo. Sparisce e Mou lo leva. (Dal 77’ Zaniolo sv – Escluso per la scarsa forma, lo conferma nel poco tempo a disposizione).

Pellegrini 6 – Acciaccato, ma presente. Il dolore lo tormenta e non riesce ad attuare le idee. Il rigore su Abraham viene revocato per un suo fuorigioco. Prende Romero in contropiede su sponda di Abraham, il tiro è centrale e l’argentino ci arriva. Perde la palla del 3-2. Mezzo voto in più per l’abnegazione.

Abraham 6 – Conquista il rigore, toltogli dal Var. I fischi rimbombano però ancora nelle orecchie e firma una prestazione super. Il palo colpito lo motiva ancor di più: di testa fa parte il gol del pareggio di Shomurodov; l’uzbeko ricambia il favore servendo un cross col contagiri, trasformato con potenza e rabbia. Le stesse mancano nelle possibilità del secondo tempo.

Shomurodov 6 – Forma di nuovo la coppia con Abraham, vista a Verona. Sfiora al 20’ il pareggio, ma la simbiosi sembrasi creata: l’inglese mette in mezzo la palla che ribadirà per il pareggio, ringrazia impacchettando l’assist. Prova a far segnare anche El Shaarawy, da qui poi cala. (Dall’84’ Mayoral sv).

Mourinho 4,5 – Chiude il tour de force con un’altra umiliazione. Subire 3 gol dal Venezia, peggior attacco, era impresa ardua. La disorganizzazione difensiva ed errori dei singoli hanno portato al nefasto record. Cambia e rispolvera la difesa a 3: non basta per evitare l’alta marea. Sta a guardare per tutta la partita, senza fornire indicazioni. Si accende solo con l’arbitro – che ha sì i suoi errori sul groppone, ma non è il responsabile principale – e nel finale.

Venezia-Roma, le probabili formazioni e dove vederla: Pellegrini stringe i denti, El Shaarawy titolare. Incognita terzino sinistro, viva la chance per Tripi

Roberto Gentili – Affannata e logorata – psicologicamente come fisicamente – dal tour de force, la Roma si appresta a concludere l’ultima tappa. Prima della sosta delle Nazionali – dal cui rientro ci sarà la trasferta col Genoa – i giallorossi sono attesi a Venezia nel lunch match della dodicesima giornata.

In Veneto gli uomini, compresi gli epurati tornati giovedì, di Mou arrivano accompagnati dall’eco dei fischi dell’Olimpico dopo il pareggio con le sembianze della sconfitta contro il Bodø/Glimt. In campionato, invece, la Roma è reduce dal k.o. con il Milan.

Il Venezia arriva invece da due sconfitte (Sassuolo per 3-1 e Salernitana 1-2) e dal pareggio con il Genoa (0-0). I lagunari guidati da Zanetti occupano il diciassettesimo posto con 9 punti. L’ipotetica vittoria permetterebbe di staccarsi dal gruppo impegnato nella lotta retrocessione, in cui sono invischiate Spezia, Salernitana e Cagliari, ultima squadra battuta (1-2) dalla Roma. I tre punti urgono invece ai capitolini per restare aggrappati al quarto posto, quindi all’obiettivo Champions League.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI VENEZIA-ROMA

Chi proverà ad aggrapparsi sarà anche Lorenzo Pellegrini. Assente giovedì, il capitano sta affrontando l’infiammazione per sovraccarico al ginocchio sinistro. In settimana ha lavorato individualmente, possibile comunque che stringa i denti per non mancare nuovamente, anche in vista del delicato impegno con l’Italia contro la Svizzera.

Sicura l’assenza di Matias Viña. La lesione muscolare all’adduttore destro terrà il terzino uruguaiano fuori dai giochi per un mese. Poco ipotizzabile il ritorno il 21 col Genoa, maggiori chance che torni a disposizione di Mourinho il 28 novembre per il Torino. Nel mezzo, oltretutto, ci sarà l’importante sfida di Conference League contro lo Zorya Luhansk.

Non è però il solo terzino sinistro indisponibile. Riprende la maledizione degli esterni giallorossi: out anche Calafiori, fermato da un infortunio. Si apre così il rebus su chi impiegare come centrale e chi come terzino sinistro. Facendo affidamento su quanto detto da Mourinho in conferenza, è viva l’ipotesi di Tripi laterale ed Ibanez centrale. Così non fosse, si aprirebbero diversi scenari. Tra tutti, quello di giovedì – Cristante vicino a Mancini ed Ibanez spostato – o Kumbulla dal 1′ e sempre il brasiliano esterno.

Le scelte di centrocampo saranno legate a doppio filo con quelle difensive. Grandi possibilità per Villar, il quale come compagno di reparto avrà Veretout se Cristante dovesse scalare o l’italiano in caso contrario. Dopo le parole nel post partita contro il Bodo, Mou non ha speso parole di elogio per il transalpino. Visti i precedenti, plausibile un turno di riposo. Ad ogni modo, non ci sarà di certo Darboe. Il gambiano – in procinto di legarsi al club fino al 2026 – paga con la mancata convocazione la confusionaria partita di giovedì.

Confermati Karsdorp e Rui Patricio, ci sarà un cambio sulla trequarti. El Shaarawy – il più in forma della squadra – ha scalato le gerarchie offensive, spodestando Mkhitaryan. I gol contro il Milan ed il Bodø dovrebbero così spingerlo verso la ritrovata titolarità. Completeranno lo spento reparto offensivo Zaniolo a destra e Abraham avanti.

Il Venezia cercherà il colpo grosso affidandosi al consueto 4-3-3. Ebueh e Haps laterali, Caldara e Ceccaroni al centro comporranno la difesa davanti a Romero. Il metronomo italo-statunitense Busio sarà affiancato da Crnigoj e Ampadu. Aramu e Okerere ai lati di Henry.

VENEZIA-ROMA, ARBITRA AURELIANO: DEBUTTO CON I GIALLOROSSI

L’arbitro di VeneziaRoma sarà Gianluca Aureliano. Matteo Bottegoni e Francesco Fiore gli assistenti. Il ruolo di quarto uomo spetterà invece a Marco Serra. Michael Fabbri al Var, Preti all’Avar.

Esordio assoluto per Aureliano con la Roma. Sarà invece l’undicesimo incrocio con il Venezia. Negativo lo score: solamente due le vittorie, quattro invece le sconfitte così come i pareggi. Decima presenza al Var invece per Fabbri in una gara della Roma. L’ultima partita è dello scorso campionato: 1-1 in casa con l’Atalanta.

DOVE VEDERE VENEZIA-ROMA

Venezia-Roma sarà visibile sia su Dazn che su Sky Sport. Due i canali dedicati sulla pay-tv: Sky Sport Calcio (numero 202 e 249 del satellite, 473 e 483 sul terrestre) e Sky Sport (251 del satellite). Possibile ovviamente la visione in streaming con Dazn, ma gli abbonati Sky potranno usufruire anche dell’app Sky Go. Disponibile anche il pacchetto riservato su Now.

LE PROBABILI FORMAZIONI

VENEZIA FC (4-3-3): Romero; Ebuehi, Caldara, Ceccaroni, Haps; Crnigoj, Busio, Ampadu, Aramu, Henry, Okereke.
A disposizione: Maenpaa, Mazzocchi Molinari, Modolo, Schnegg, Svoboda, Heymans, Tessmann, Kinine, Peretz, Sigurdsson, Forte.
Allenatore: Paolo Zanetti.
Indisponibili: Johnsen, Vacca.
Diffidati: Heymans, Ampadu.
Squalificati:-.

AS ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Ibañez, Tripi; Cristante, Villar; Zaniolo, Pellegrini, El Shaarawy; Abraham.
A disposizione: Fuzato, Boer, Reynolds  Kumbulla, Villar, Diawara, Perez, El Shaarawy, Felix, Shomurodov, Mayoral.
Allenatore: José Mourinho.
Indisponibili: Spinazzola, Smalling, Viña, Calafiori, Darboe.
Diffidati: Cristante, Mancini, Veretout.
Squalificati: -.

Arbitro: Aureliano.
Assistenti. Bottegoni-Fiore.
IV Uomo: Serra.
Var: Fabbri.
Avar: Preti.

Roma-Bodø/Glimt 2-2, le pagelle: El Shaarawy gladiatorio, Abraham e Zaniolo disordinati

Roberto Gentili – La vergogna non è stata cancellata, ma ne è stata evitata un’altra. Il fantasma dell’andata sembrava riavvicinarsi, è servito il gol di Ibanez all’84’ a scacciarlo via e fissare il pareggio per 2-2.  Il solito Solbakken sigla il vantaggio (45+1’), El Shaarawy pareggia (54’). Botheim ripristina il vantaggio scandinavo, annullato dal difensore brasiliano (84’).

In campo c’erano i titolari, eccezion fatta per Darboe. La prestazione è stata di carattere, senza però un equilibrio. Faticare ed acciuffare il pareggio negli ultimi minuti contro il Bodo – squadra compatta e degna – non può ovviamente lasciare soddisfazione. Attacco come un buco nero: Zaniolo, Mkhitaryan e Abraham stentano. Numerosi gli errori di misura e di decisione, soprattutto di Nicolò. Capitolo arbitraggio: due rigori decisamente netti. C’è da recriminare.

Gol – fatto e sfiorato – volontà ed intraprendenza. Pochi dubbi che El Shaarawy sia il migliore della Roma. Esce col petto gonfio – letteralmente, visto come arriva il gol – da una prestazione faticosa Ibanez. Cristante dirige, aiutato fino al 2-1 da Mancini. Male sul sorpasso del Bodo, sfiora il gol, fermato incredibilmente davanti alla porta dal palo. Veretout deve sdoppiarsi, non arrivando fino in fondo nei compiti.

LE PAGELLE

Rui Patricio 4,5 – L’unico tiro vero che arriva lo fulmina, come col Milan sul primo palo. L’azione, tra l’altro, parte da un rilancio mal calibrato verso Karsdorp. Il raddoppio è una fotocopia: Botheim sbuca al centro dell’area

Karsdorp 6 – Riempie l’area di cross, dopodiché tocca ai compagni riempirla a dovere e gestirla. Giustamente largo sul lancio di Rui Patricio, viene anticipato. Si raffredda nella ripresa.

Mancini 4 – Il Bodo attacca e fatica a tenere la posizione, risultando comunque il più solido. Fino al contro sorpasso: Botheim colpisce di testa proprio davanti a lui. Da non credere il palo colpito a pochissimi passi.

Cristante 6 – Ritorno al passato. Scala al centro della difesa, come con Fonseca. E col Milan. Nulla da dire sull’impostazione: ogni lancio arriva sui piedi dei compagni, Karsdorp in particolar modo. Il problema è la copertura: perde il senso della posizione sul vantaggio, Solbaken è alle spalle e mette dentro. Freddo nel mantenere la concentrazione, guida la difesa.

Ibanez 6   Mou l’aveva detto: “Non è un terzino che può giocare alto”. Non si vede offensivamente, dietro però non brilla. Sempre in affanno su Solbakken, non si oppone all’assist di Sampsted per Botheim. Riscatta il tutto con il gol del pareggio.

Veretout 5,5   Lavora per due e deve far ricorso a tutto il serbatoio. Colma i vuoti lasciati da Darboe coprendo in ogni maniera i vari buchi, innesca Zaniolo con precisione di tempi e potenza. Impreciso sul vantaggio: l’assist di Hagen passa a pochi passi da lui. La stessa situazione si ripete al raddoppio quando manca la scivolata che avrebbe stoppato il decisivo cambio campo. Le due conclusioni sono approssimative.

Darboe 4 – Sotto pressione sbaglia ogni pallone, anche oggi è all’interno dell’azione del vantaggio norvegese. In ritardo e timoroso nel chiudere Pellegrino, che di testa tocca per Hagen il quale a sua volta serve Solbakken. La misura del lancio per Zaniolo attorno alla mezz’ora non accompagna la vispa visione. E non compensa nulla. (Dal 46’ Villar 5 – Male la gestione in un contropiede,  Veretout non sente l’aiuto).

Zaniolo 4 – Combattivo nel pressing, lento con la palla tra i piedi. Indeciso al 37’: non tira né tocca per Abraham, finendo per perdere il possesso. Brivido a fine tempo primo per la palla persa davanti l’area, saggio nel non forzare il contropiede: gira per El Shaarawy che pareggia. L’esterno prova a restituirgli il favore: dentro l’area non trova il giusto equilibrio per controllare. Da qui il raddoppio degli ospiti e l’uscita dal campo. (Dal 66’ Shomurodov 6 – Ingresso di voglia. Cerca la conclusione, spizza l’angolo sul quale Mancini colpisce il palo. Non dà continuità).

Mkhitaryan 4 – Fa le veci di Pellegrini e prende possesso del centro della trequarti. Stenta però ad esserlo anche nel gioco, sebbene in quelle poche volte che vi entra la manovra ne beneficia. Troppi i tocchi sbagliati, dura nuovamente ancora un tempo. (Dal 46’ Perez 5 – Vaga sulla destra senza trovare la giusta collocazione. Pericoloso su corner, la palla attraversa l’area in solitaria.).

El Shaarawy 6,5 – Costantemente pericoloso, sfiora il gol nel primo tempo. Arriva in corsa calciando con la “bicicletta”, scegliendo però l’interno: il collo sarebbe stato più opportuno. Lo stesso interno destro funziona per il tiro a giro che porta il pareggio. Per una questione di centimetri non sigla la doppietta. (Dal 88′ Zalewski sv).

Abraham 4 – Macchinoso quando la palla gli arriva sui piedi, cerca la girata sull’evolversi dell’azione di Zaniolo a fine primo tempo. Non mette peso in avanti. Prima della leadership è da ritrovare la forma, al netto del fastidio alla caviglia. (Dal 81’ Mayoral 6,5 – Perdonato, Mou lo mette nel finale. Subito due assist: il secondo è quello del pareggio di Ibanez).

Mourinho 4,5 – Innegabile il doppio errore dell’arbitro sui rigori. La motivazione non può reggere per giustificare il pareggio ed un’altra umiliazione, scampata solo all’ultimo. E con l’ingresso delle riserve. Rivedere le scelte della formazione titolare potrebbe essere un primo passo in avanti. Passi in avanti che non si vedono a livello di gioco. Balza subito agli occhi la tremenda fatica nell’imbastire l’azione. Un punto ed 8 (!) gol subiti contro il Bodo. C’è poco da dire.