Trattativa in salita per Xhaka

Pagine Romaniste (F. Belli) – Dopo pochi giorni dall’inizio degli Europei, la Svizzera ha già stabilito un record: quello delle miglia percorse. Non in campo però ma fuori. Infatti dopo aver pareggiato a Baku con il Galles, giocherà domani contro l’Italia a Roma. Da Baku a Roma sono ben 4 ore e mezza di volo per un totale di 10.000 kilometri. Capitolo Xhaka: la trattativa con l’Arsenal è in salita nonostante lui abbia detto chiaramente ai compagni che il suo futuro è a Roma. Non è un caso che abbiano fatto discutere le parole di Freuler, che ha dichiarato che il compagno di squadra gli ha chiesto come siano le strade italiane. C’è però un problema: l‘Arsenal non ha intenzione di abbassare le richieste e il mancato rilancio da parte della Roma dopo un’offerta da 15 milioni complessivi ha irrigidito i Gunners che ora starebbero valutando addirittura di offrire al classe 1992 il rinnovo di contratto. Difficile stabilire se la trattativa abbia dei margini di ripresa o si stia avviando verso il fallimento definitivo. Quasi certo è che se nei prossimi giorni la Roma non tenterà l’affondo decisivo, il centrocampista richiesto da Mourinho firmerà un nuovo contratto con il club londinese. Lo svizzero sarebbe stato entusiasta di raggiungere lo Special One nella Capitale ma, preso atto della distanza tra i due club, adesso sta valutando l’idea di rimanere a Londra. Qualora la trattativa saltasse, ed è tutto tranne che sicuro, Tiago Pinto dovrebbe virare su un altro nome, magari Zakaria o Koopmeiners o anche altri. Per ulteriori novità probabilmente si dovrà attendere la fine dell’esperienza ad Euro 2020 della Svizzera. Nel frattempo il general manager sta lavorando alla finalizzazione dell’operazione Vina e vuole chiudere le cessioni a titolo definitivo di Antonucci al Cittadella e D’Orazio alla Spal. Un altro nome accostato alla Roma è quello dell’attaccante del Genoa Eldor Shomurodov, che potrebbe diventare il terzo attaccante della rosa dopo Mayoral (confermato da tempo) e Dzeko, che sembra destinato a restare nell’ultimo anno di contratto.

Francesco Belli

Calciomercato Roma, ipotesi rescissione del contratto per Pastore

La Roma continua a lavorare sul mercato per rafforzare la rosa di José Mourinho. Il general manager giallorosso dovrà però cedere i giocatori in esubero prima di poter effettuare dei colpi in entrata. Tra i nomi in uscita c’è anche quello di Javier Pastore, che stando a quanto riportato dal quotidiano sportivo nazionale potrebbe rescindere il proprio contratto con i giallorossi e tornare a giocare in Argentina, precisamente al Talleres. Per la prima settimana di luglio sarebbe stato fissato il limite per fare eventualmente il punto della situazione in merito a questa possibilità.

Fonte: gazzetta.it

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Rui Patricio: chi è il nuovo portiere giallorosso

(Federico Sereni) – Sembra in dirittura di arrivo la trattativa per portare un nuovo estremo difensore alla Roma. Rui Patricio ha infatti trovato l’accordo con la Roma per un contratto triennale, sotto la regia dell’agente portoghese Jorge Mendes. Il portoghese cercherà di essere la soluzione al problema emerso  dopo la cessione di Alisson. Olsen e Pau Lopez hanno deluso le aspettative e Mourinho ha voluto affidarsi all’esperienza. Per questo lo Special One ha scelto il portiere della nazionale portoghese. Ma andiamo a scoprire le caratteristiche princiali.

Chi è Rui Patricio

Rui Patricio è nato a Marrazes, in Portogallo, il 15 febbraio del 1988. Portiere dotato di notevoli doti fisiche, ad esse abbina la notevole reattività e una buona tecnica. Dotato di ottimi riflessi, abile nel parare i tiri dagli undici metri. Dotato di buona personalità, è bravo anche con il gioco con i piedi (un sinistro naturale il suo). Il portoghese ha grande esperienza internazionale visti i trascorsi in Nazionale, ma anche con lo Sporting e il Wolverhampton.

La sua carriera

Rui Patricio ha iniziato la sua carriera nelle giovanili dello Sporting Lisbona, riuscendo ad arrivare in prima squadra nel corso della stagione 2006-07. Dopo aver vestito la maglia del club lusitano per ben dodici stagioni, collezionando 326 presenze, nell’estate del 2018 si è trasferito a parametro zero in Premier League, accasandosi al Wolverhampton, con cui è sceso in campo 112 volte nel successivo triennio. Vanta inoltre 99 gare con la Nazionale portoghese. Il suo esordio in questo caso risale al 17 novembre del 2010, nel corso della gara vinta contro la Spagna con il risultato di 4-0.

Italia, i 26 convocati di Mancini per l’Europeo

Roberto Mancini ha diramato oggi la lista definitiva dei 26 giocatori che rappresenteranno l’Italia all’Europeo: inserita nel girone A, la Nazionale italiana affronterà Turchia, Svizzera e Galles allo Stadio Olimpico. Presenti i giallorossi Lorenzo Pellegrini, Bryan Cristante e Leonardo Spinazzola, oltre ad Alessandro Florenzi, di proprietà della Roma e in questa stagione in prestito al Psg. Escluso, invece, Gianluca Mancini.

L’elenco dei convocati:

Portieri: Donnarumma, Meret, Sirigu.
Difensori: Acerbi, Bastoni, Bonucci, Chiellini, Di Lorenzo, Emerson Palmieri, Florenzi, Spinazzola, Toloi.
Centrocampisti: Barella, Cristante, Jorginho, Locatelli, Pellegrini, Sensi, Verratti.
Attaccanti: Belotti, Berardi, Bernardeschi, Chiesa, Immobile, Insigne, Raspadori.

Mkhitaryan ha detto sì: l’armeno rimane un altro anno

(Federico Sereni) – Dopo una attesa infinita, Mkhitaryan e la Roma continueranno insieme almeno per un altro anno. Ieri infatti sono arrivate le firme sul nuovo contratto che lega l’armeno al club giallorosso fino al 30 giugno 2022. Il tutto si è sbloccato improvvisamente lunedì sera: a meno di due ore dalla mezzanotte Mino Raiola ha comunicato al club l’apertura a trattare un nuovo accordo. Grazie al nuovo accordo, il fantastista ex Arsenal percepirà circa un milione in più rispetto ai 3 percepiti nei suoi primi due anni a Roma, cui andranno sommati alcuni bonus raggiunti a fine stagione: uno scatterà dopo il decimo gol, un altro al decimo assist. Esclusa l’opzione per un eventuale secondo anno: a fine campionato se Mkhitaryan e la Roma vorranno continuare insieme dovranno trovare una nuova intesa.

Aspettando l’arrivo di Belotti, Mourinho si ritrova un attacco ricco di opzioni. Forse anche troppe visto l’impiego da trequartista di Pellegrini in un possibile 4-2-3-1. Sono infatti 11 i giocatori offensivi contando anche Kluivert e Under. Tra i due chi ha più possibilità di andare via è il primo visto che il Lipsia è pronto a mettere in gioco 12 milioni di euro. C’è poi Carles Perez che ha bisogno di giocare: probabile un ritorno in Spagna almeno in prestito. Poi ci sono da considerare alcuni percorsi: Dzeko, Pastore e Pedro su tutti anche per una questione anagrafica. La situazione Dzeko è la principale incognita. Da Trigoria tutto fa pensare che la separazione sia complicata.

Flessibilità tattica e tre punte: la Roma di Mourinho sta nascendo

Pagine Romaniste (F. Belli) – La necessità di cambiare e provare cose nuove ha accompagnato l’intera carriera di Mourinho, un allenatore vincente con decine di trofei e successi alle spalle. Del portoghese si può dire di tutto tranne che sia un integralista, lo dice la sua storia. Ha portato il Porto a vincere la Champions nella stagione 2003-2004 con il cosiddetto “rombo”, ha utilizzato spesso i tre attaccanti, specializzandosi nel 4-2-3-1 senza però negare l’utilità della difesa a tre col doppio centravanti. Si spiegano quindi in questo modo i movimenti di mercato romanisti: due punte, Dzeko e Mayoral, non basteranno ai progetti ambiziosi a breve-medio termine del portoghese. Lo Special One lo ha già detto a al general manager Pinto. Servono nuovi innesti che possano rafforzare una rosa che presenta ancora delle lacune evidenti. Per questo Belotti è in pole position. L’attaccante del Torino è in scadenza di contratto e proprio per questo i giallorossi cercheranno di strappare a Cairo un prezzo di favore. Poi magari ci sarà un posto per un quarto, più giovane, come il classe 1997 Joao Klauss dell’Hoffenheim. Nelle prime esperienze al Benfica e al Leira, Mourinho giocava col 4-3-3. Nel Porto ha sposato il 4-1-2-1-2. Lo ha portato anche al Chelsea per poi passare al 4-4-2, 4-3-3 o anche 4-2-3-1. All’Inter aveva iniziato proprio con questo modulo e ci ha vinto anche la Champions. In mezzo le cose sono cambiate però con il 4-4-2. Al Tottenham, infine, si è vista anche la difesa a tre con un 3-4-2-1. Fondamentale anche la presenza di un abile trequartista dietro le punte: per questo il rinnovo di Mkhitaryan non può che rasserenare Mourinho che non vede l’ora di mettersi alle spalle i dissapori di Manchester. L’armeno ha fatto attendere Trigoria ma alla fine il nuovo contratto sta per arrivare: pronto un contratto pluriennale per lui. Mancano ancora le firme, ma la situazione sembra orientata al verso giusto.

Francesco Belli

Spezia-Roma 2-2, le pagelle: Fuzato, El Shaarawy e Mkhitaryan salvano dalla vergogna. Kumbulla e Darboe spariscono

Roberto Gentili – Magra consolazione. Con una fatica tremenda ed ingiustificata, l’obiettivo rimasto è stato centrato. La Roma pareggia 2-2 contro lo Spezia ed ottiene la qualificazione ai playoff di Conference League. La partenza sprint dello Spezia porta subito al vantaggio dell’ex Verde (6’). La confusione la fa da padrone, la squadra di Fonseca – che lascia come peggio non poteva – non riesce ad imbastire la minima reazione. Lo Spezia, dunque, firma il raddoppio con Pobega (38’). In avvio di ripresa la Roma accorcia il risultato con El Shaarawy (52’). Nel finale Mkhitaryan pareggia (88’): la rete vale la qualificazione ai playoff per la differenza reti.

LE PAGELLE

Fuzato 7 – Il migliore. Sul vantaggio Mancini gli ostacola la visuale, mentre sul raddoppio è lento nell’andare a terra. È però il migliore dei giallorossi perché realizza interventi che non permettono ai liguri di dilagare. Subito dopo la rete di Verde, si oppone prima su Pobega e poi sulla respinta calciata proprio dall’ex giallorosso. È poi attento sulla girata a rete di Bastoni. Risponde presente anche su Verde nella ripresa.

Karsdorp 6 – Nel primo tempo scende poco e copre la zona di competenza. Non sempre bene visto che l’attacco ligure passa comunque diverse volte. Come capitato ultimamente, si scalda nella ripresa. Difatti, la Roma si porta più spesso in avanti, soprattutto grazie a lui.

Mancini 5,5 – Interviene dove Kumbulla non riesce. Sul gol del vantaggio è in traiettoria, ma non interviene. Richiama il compagno di reparto all’ordine, quello che a lungo andare manca anche a lui. Lo riprende nella ripresa dove tiene la difesa.

Kumbulla  4 – L’ultima partita è da incubo. L’attacco spezzino si fa beffe di lui sin dall’inizio. Subentra la confusione, che lo porta ad essere protagonista del gol vantaggio.

Santon 5 – Gioca quelli che molto probabilmente sono stati gli ultimi quarantacinque minuti in giallorosso. L’ultima passerella non gli permette un’uscita di scena più di tanto lodevole. Con le sporadiche e confuse discese prova a portare i compagni in attacco, ma non riesce ad essere veramente pericoloso. (Dal 46’ Reynolds 4,5 – L’ultima gara della stagione di apprendistato non è diversa dalle altre. Troppo in avanti, dove non riesce ad essere una risorsa per la manovra. Lascia spazio dietro dove si affaccia Verde, controllato come meglio poteva).

Darboe 4,5 – In dubbio fino all’ultimo per un problema muscolare, parte titolare nell’ultima della stagione che lo ha lanciato tra i professionisti. Macchia quanto di buono fatto nelle precedenti gare disputando una gara irriconoscibile: sbaglia tutto, anche passaggi al limite dell’elementare. Da uno di questi arriva il vantaggio. (Dal 60’ Villar 5,5 – L’ordine che porta consente a Cristante di andare in avanti. Il capitano di giornata è però costretto a rientrare di più dopo errori di posizionamento).

Cristante 5 – Chiude la stagione con la fascia da capitano. Non la onora fino in fondo perché anche lui si rende partecipe del naufragio giallorosso. È comunque tra coloro che provano a trainare il carretto, nonostante lo porti su una strada spesso posta in salita da lui stesso con errori di misura. Non c’è due senza tre: va ancora vicino al gol, occasione in cui realizza un fantastico controllo, ma non il seguente tiro.

Pedro 5,5  Rivitalizzato dal gol del derby, cerca di dare brio anche quest’oggi. Tenta qualche allungo e dialogo, che non trovano sempre una buona conclusione. Ci riesce però nella ripresa. Quando sembra in fase di carburazione, viene però fatto uscire. (Dal 70’ Pastore 6,5 – Tra gli addii praticamente certi c’è anche quello suo. Lascia deliziando con giocate di qualità, come l’assist a scavalcare la difesa per Cristante. Continua regalando perle d’alta scuola).

Mkhitaryan 6,5 – La confusione dei compagni si ripercuote anche su di lui. Lento nel leggere le situazioni, non si fa vedere come dovrebbe dai compagni. Cambia registro nel secondo tempo, passando a note più frizzanti. Trova l’assolo con il gol che salva da un’altra vergogna contro lo Spezia.

El Shaarawy 6 – Con Santon riesce ad insinuarsi nella difesa ligure. Entra sovente in area, da dove serve i compagni. In qualche situazione, forse, un po’ di egoismo non sarebbe guastato. La sola occasione del primo tempo, però, è il tiro verso fine primo tempo, che poco impensierisce Rafael. Ad inizio ripresa, però, batte il portiere brasiliano.

Mayoral 4,5 – Impercettibile, la manovra si ferma al trio dei trequartisti. Spazia cercando una posizione che mai trova. L’unico tiro è uno straccio bagnato. (Dal 60’ Dzeko 6,5 – Potrebbe esser stata anche l’ultima per lui. Si fa vedere spesso, trovando con la stessa frequenza il giusto appoggio. Quando potrebbe colpire non è servito bene. Lo fa lui mettendo sui piedi di Mkhitaryan il gol che vale l’Europa).

Fonseca 6 – Lascia la Roma in Europa, seppur non quella sperata. Nel primo tempo l’ennesimo capitombolo della stagione e della sua avventura sembravano essere dietro l’angolo. La ripresa giocata con dovere  ha evitato il disastro. Adesso passa il timone ad un connazionale, che lascia però presagire altre aspettative.

Spezia-Roma, le probabili formazioni e dove vederla: Mkhitaryan al centro della trequarti, dubbio a centrocampo. Dzeko titolare, ma ci sarà la staffetta

Roberto Gentili –  L’ultimo atto prima di chiudere il sipario sulla gestione Fonseca. Domani a La Spezia la Roma scenderà in campo nell’ultima partita della stagione. Davanti alla squadra giallorossa ci sarà lo Spezia, capace nell’impresa di centrare l’obiettivo della salvezza con una giornata d’anticipo con la vittoria (4-1) contro il Torino.

Se lo Spezia ha raggiunto il traguardo stagionale, lo stesso non si può dire della Roma, nuovamente fuori dalla Champions League. Seppur non fosse l’aspirazione iniziale, i capitolini devono comunque difendere la qualificazione ai playoff della Conference League dall’assalto del Sassuolo. I neroverdi ospiteranno la Lazio, reduce dal polemico pareggio (0-0) che è valso la salvezza al Torino e dalla sconfitta nel derby (2-0).

Anche contro lo Spezia la porta sarà difesa da Fuzato. L’estremo portiere brasiliano è stato chiamato in causa in questo finale di stagionale per l’infortunio di Pau Lopez e per le prestazioni non eccelse di Mirante, pronto a lasciare Trigoria. In ogni occasione i suoi interventi sono stati notevoli, soprattutto quelli nella stracittadina. Le buone prestazioni aprono così uno spiraglio sulla permanenza in giallorosso.

Davanti si schiererà la difesa a 4. Mancini e Kumbulla centrali, Karsdorp a destra e Bruno Peres – destinato al Trabzonspor – a sinistra. Incerta a centrocampo la titolarità di Darboe, che cerca di smaltire un fastidio agli adduttori. Se non ce la dovesse fare potrebbe essere Villar ad affiancare Cristante. Meno probabile l’impiego di Diawara, tornato comunque ad allenarsi in gruppo.

Assenza certificata invece sulla trequarti, dove Pellegrini è costretto a dare forfait. Nel derby, infatti, il capitano giallorosso ha avvertito una noia muscolare, tanto da richiedere una fascia contenitiva. Gli esami hanno poi evidenziato una lesione al flessore della coscia sinistra. Insieme a Mkhitaryan e Pedro – goleador del derby – ci sarà dunque El Shaarawy. In attesa di sciogliere le riserve sul futuro, Dzeko prenderà posto come centravanti. Il bosniaco, però, si alternerà con Mayoral.

La sorprendente formazione di Vincenzo Italiano schiererà Krapikas in porta, con la difesa formata da Ferrer e Marchizza – scuola Roma, ha debuttato in Europa League contro l’Astra Giurgiu  – sulle fasce. Terzi e l’altro ex Capradossi al centro. A centrocampo Estevez e Maggiore ai lati di Ricci, anche lui cresciuto nel settore giovanile giallorosso senza però collezionare presenze in prima squadra. Ex – ad eccezione della porta – in ogni reparto. Sulla corsia destra dell’attacco ci sarà così Verde, mentre Saponara occuperà l’altro lato. Nzola, infine, in avanti.

SPEZIA-ROMA, ARBITRA PEZZUTO: DEBUTTO CON I GIALLOROSSI

Ivano Pezzuto dirigerà la gara tra Spezia-Roma. Daniele Marchi e Giampiero Miele assisteranno il direttore di gara leccese. Il quarto uomo sarà Andrea Santoro. Luca Pairetto alla Var, mentre all’Avar Stefano Liberti.

Tra Pezzutto e la Roma sarà il primo incrocio. Il fischietto pugliese ha invece arbitrato lo Spezia in 14 occasioni. Negativo lo score, tutti in Serie B: 5 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte.

DOVE VEDERE SPEZIA-ROMA

La sfida tra Spezia e Roma sarà trasmessa in diretta esclusiva su Sky. Il canale di riferimento sarà Sky Sport, canale 253 del satellite. Possibile altresì la visione in streaming. Gli abbonati della pay-tv potranno utilizzare l’app Sky Go. Un’altra soluzione è rappresentata dalla piattaforma Now dove sarà possibile acquistare il relativo pacchetto. Il fischio d’inizio è in programma alle 20:45.

LE PROBABILI FORMAZIONI

Spezia (4-3-3): Krapikas; Ferrer, Terzi, Capradossi, Ferrer; Estevez, Ricci, Maggiore; Verde, Nzola, Saponara.
Allenatore: Vincenzo Italiano.
A disposizione: Zoet, Provedel, Ramos, Bastoni, Erlic, Ismajli, Leo Sena, Pobega, Vignali, Gyasi, Agoume, Agudelo.
Indisponibili: Chabot, Mattiello, Acampora, Galabinov, Piccoli.
Squalificati: Farias.
Diffidati: Ferrer, grassi, Vignali, Marchizza, Chabot.

Roma (4-2-3-1): Fuzato; Karsdorop, Mancini, Kumbulla, Peres; Cristante, Darboe; Pedro, Mkhitaryan, El Shaarawy; Dzeko.
Allenatore: Paulo Fonseca.
A disposizione: Mirante, Farelli, Juan Jesus, Fazio, Reynolds, Santon, Bove, Diawara, Villar, Pastore, Perez, Mayoral.
Indisponibili: Lopez, Smalling, Spinazzola, Calafiori, Veretout, Pelelgrini, Zaniolo.
Squalificati: -.
Diffidati: Veretout, Santon.

Arbitro: Pezzuto.
Assistenti: Marchi-Miele.
IV Uomo: Santoro.
Var: Pairetto.
Avar: Liberti.

Roma-Lazio 2-0, le pagelle: Mkhitaryan e Dzeko giganteggiano. Pedro accende la macchina del tempo. Fuzato imperioso

Roberto Gentili – Carpe diem. All’ultima occasione possibile, Paulo Fonseca riesce a vincere il primo derby. Una prestazione solida – in entrambi i tempi – porta la Roma a trionfare per 2-0. Nel primo tempo Mkhitaryan firma il vantaggio, nel secondo tempo Pedro raddoppia. La Roma sale a 61 punti.

Nel primo tempo è la Lazio a creare di più. I biancocelesti sfiorano il vantaggio alla mezz’ora. Ibanez – uscito anzitempo per un problema muscolare – rivede gli errori dell’andata. Svirgola al momento di calciare un pallone alto: Milinkovic-Savic ne approfitta e mette in mezzo dove vede Luis Alberto, Fuzato è prodigioso nel murare lo spagnolo. Poco prima era stato il taglio di Karsdorp a bloccare il tiro del laziale. La Roma – sin qui timida – prende fiducia. El Shaarawy lancia in area Dzeko: lo bosniaco se ne va con eleganza e maestria ad Acerbi e Marusic e mette dentro per l’arrivo di Mkhitaryan che firma il vantaggio (42’).

Nella ripresa Cristante ha l’occasione di raddoppiare, ma il tiro eseguito dopo il perfetto controllo di petto lambisce il palo. La Lazio risponde con Immobile. Il capitano biancoceleste gira di tacco il cross di Luis Alberto: nuovamente sontuoso Fuzato. Il nuovo intervento dell’estremo difensore della Roma motiva ancora i giallorossi. Appena entrato, Pedro si accende. Ruba palla sulla trequarti e dalla lunga distanza firma il raddoppio.

LE PAGELLE

Fuzato 7,5 – La Roma chiude in vantaggio il primo tempo per merito suo. Il tempismo e la reattività con cui respinge la conclusione di Luis Alberto alla mezz’ora spingono i compagni al vantaggio. Reattivo anche ad un quarto d’ora dalla fine sul colpo di tacco ravvicinato – in fuorigioco – di Immobile.

Karsdorp 6,5 – Lulic non concede molti spazi per attaccare, ma di rado ci riesce. Mantiene quindi una pozione più accorta, grazie alla quale taglia – come sa meravigliosamente fare – al centro per mettere il piede sul tiro di Luis Alberto.

Mancini 6 – Recupera la concentrazione mancata a San Siro e non concede nulla all’attacco laziale.

Ibanez 6 – Costretto a fermarsi per un nuovo problema muscolare, lascia spazio a Kumbulla. Prima disputa una prestazione a corrente alternata. Tiene bene gli attacchi avversari, ma i fantasmi dell’andata si rifanno vivi. Svirgola un pallone a campanile – da lui lanciato – che Milinkovic-Savic mette in mezzo. (Dal 38’ Kumbulla 6,5 – si prende cura soprattutto di Immobile di cui diventa l’ombra).

Peres 6 – Fatto bersaglio della manovra avversaria, risponde sfoderando una gara di concentrazione e volontà. Innocuo quando Lazzari crossa, vede bene le aperture verso l’esterno biancoceleste che anticipa. Si concede anche una finta di corpo su Milinkovic-Savic. Ammonito, non rientra per il secondo tempo. (Dal 46’ Santon 6 – Viene schierato poiché Peres era ammonito. Non facilita le cose ottenendo la stessa sanzione al primo intervento. Continua con attenzione).

Darboe 7,5 – L’ultima partita con la Primavera era contro i biancocelesti, che ritrova alla terza da titolare come professionista. Pulisce palloni pericolosi con la solita tranquillità ed essenzialità.

Cristante 6,5 – Si impegna come al solito in entrambe le fasi. Tenta qualche apertura, non trovando il compagno. Giostra comunque con ordine la manovra romanista. Si inserisce con puntualità in area, manca – come contro l’Inter – al momento di mettere in rete.

Mkhitaryan 7 – Comincia con voglia e distribuendo diversi palloni invitanti, che però non trovano i compagni. Ci pensa quindi lui a segnare sul finire di primo tempo. È puntuale nell’incursione e freddo quando spinge in porta. Lo strappo con Mourinho si può e deve ricucire.

Pellegrini 6 – Fatica ancora una volta a trovare la giusta posizione e lo spunto. I piazzati da lui calciati non pungono la difesa biancoceleste. Meglio nella ripresa dove tra la troppa fretta – chiedere ad El Shaarawy – riesce comunque a creare di più. Condizionato dal problema alla coscia sinistra, viene sostituito. (Dal 72’ Villar 6 – Recupera un pallone destinato all’uscita appoggiando al centro per Cristante. Successivamente va vicino al tris).

El Shaarawy 6,5 – A distanza di un mese torna titolare. Rientrato nella ripresa della sfida contro l’Inter, prova a ripetere lo stesso spartito, che però è stonato. Almeno fino nel finale di primo tempo quando lancia l’azione del gol servendo deliziosamente Dzeko. (Dal 72’ Pedro 7 – Appena entrato accende la macchina del tempo. Conquista palla sulla trequarti, si accentra e dalla lunga distanza firma il raddoppio).

Dzeko 7 – Si barcamena per creare occasioni. Ci prova prima di testa, ma non ha spazio per impattare bene. Ci riesce quando con eleganza e tecnica se ne va a Marusic e – soprattutto – ad Acerbi mettendo dentro per il rimorchio di Micki. Nella stessa maniera va vicino al raddoppio nel secondo tempo.

Fonseca 7 – Era l’ultima chiamata e risponde presente. La squadra gioca una partita diligente, preparata e giocata con intelligenza e consapevolezza.

Roma-Lazio, le PAGELLE: Darboe c’ha preso gusto.

(R.Rodio) – I voti e le pagelle dei calciatori di Roma e Lazio, al termine del derby di ritorno, valido per la 37.a giornata di Serie A:

-ROMA-

Fuzato 7,5 – Grande sorpresa della serata: da terzo portiere dimenticato a protagonista nel derby. Riflesso giusto su Luis Alberto nel primo tempo e due respinte decisive su Immobile nella ripresa. Che sia l’unico colpo azzeccato di Monchi?

Karsdorp 7 – Ormai una certezza, anche come terzino nella linea a quattro. Puntuale nelle chiusure e costante nell’accompagnare l’azione sulla destra. Incisivo anche quando tenta di verticalizzare sul lungo linea. Dalle sue parti né Lulic e né Fares si palesano. Solido.

Mancini 6,5 – Bello il duello tutto azzurro con Immobile, che lo vede spesso vincitore anche per l’atteggiamento finalmente compatto della difesa romanista. Non lesina interventi e rimbrotti ai compagni. Leader.

Ibañez 4,5 – Come all’andata rischia di impiccare il derby con un errore marchiano: prima liscia il pallone, poi lo regala a Milinkovic-Savic mandando la Lazio in porta. La sua stagione horror termina anzitempo, con il millesimo stop muscolare. (38′ Kumbulla 7 – Ingresso forzato ma salvifico. Entra benissimo in partita e non concede nulla a Immobile e compagni. Senza problemi al ginocchio sarebbe un centrale già affidabilissimo).

Bruno Peres 6 – Senza infamia e senza lode. Deve limitare un certo Lazzari e il giallo che subisce ad inizio gara lo rende più vulnerabile. Se la cava, anche con qualche sortita offensiva. (46′ Santon 6 – Entra per sostituire un Peres già ammonito e riesce a beccarsi il giallo a sua volta dopo 3 minuti. Anche lui riesce a resistere senza patemi eccessivi, anche grazie all’ottima ripresa dei giallorossi).

Darboe 8 – Merita la palma del migliore, perché la naturalezza con cui disputa il suo primo derby è fuori dal comune. Sempre ben posizionato, mai frettoloso, cresce col passare dei minuti. Come ammesso anche da Fonseca, il suo inserimento in prima squadra è fondamentale. Non risente del terzo impegno consecutivo. Già grande.

Cristante 6,5 – Da centrale si è dovuto adattare, ma riportato nel suo ruolo di mediano-incursore è tornato a farsi apprezzare. Quando c’è da combattere fisicamente non si sottrae, e sfiora anche un gol d’alta scuola nella ripresa. Buon vice-capitano.

Mkhitaryan 7 – Nel primo tempo sembra faticare a trovare la giusta posizione, perché schierato da esterno destro lasciando ad El Shaarawy la sua corsia preferita. Si risveglia segnando con freddezza al 45′ il dodicesimo sigillo stagionale. Cresce nella ripresa, tra pressing accelerato e giocate di qualità. Punto fermo.

Pellegrini 6,5 – Per l’intensità e la voglia con cui ha giocato meriterebbe anche un voto più alto. Manca sempre quella lucidità finale, che lo porta a sprecare un paio di ripartenza. Da elogiare comunque per essere rimasto in campo a rincorrere e pressare nonostante un dolorino alla coscia. (72′ Villar 6 – Si piazza come vertice alto del centrocampo per far girare palla e tenere lontana la Lazio dalla metà campo giallorossa).

El Shaarawy 5,5 – Fonseca gli dà fiducia dall’inizio sperando nella sua voglia di rinascere. Peccato che la gamba ed i guizzi sono anni luce lontani da quelli del passato. Buono il taglio che innesca l’azione del vantaggio, male nella gestione di diverse ripartenze. (72‘ Pedro 7,5 – Finalmente si fa sul serio. Dopo mesi appannati e inspiegabilmente sotto tono, l’ex stella del Barça chiude il derby con una giocata personale affascinante. Qualità ed esperienza, nella speranza che il suo secondo anno romanista sia migliore del primo).

Dzeko 7,5 – Nonostante l’età e le fatiche fisiologiche, resta il vero fuoriclasse di questa Roma. Gioca un derby magistrale, tra sponde e ripartenze encomiabili. La giocata che porta all’1-0 è da campione navigato, idem quando costringe Acerbi alla doppia ammonizione. Il centrale della Lazio avrà gli incubi stanotte. (89′ Mayoral s.v. – Partecipa alla festa finale).

All. Fonseca 7 – Si regala all’ultima apparizione all’Olimpico la gioia più grande di questi due anni. Vittoria meritatissima nel derby, con una tattica accorta che paga alla perfezione. Anche nei cambi non sbaglia nulla, così come nella scelta della difesa a 4. Aver puntato su Darboe anche questa sera è un suo merito ed è giusto che ne raccolga i frutti. Peccato per il passaggio a vuoto degli ultimi mesi. Avremmo tutti meritato un finale diverso, anche lui.

-LAZIO-

Reina 6; Marusic 5.5 (Fares 5), Acerbi 4.5, Radu 5.5 (Caicedo s.v.); Lazzari 5.5, Milinkovic-Savic 5 (Akpa Akpro s.v.), Leiva 6, Luis Alberto 5.5, Lulic 5 (Luiz Felipe 5); Muriqi 5 (Pereira 5.5), Immobile 6. All: Inzaghi 5.