Roma-Manchester United, le probabili formazioni e dove vederla: rientra Mancini, Cristante ancora a centrocampo

Roberto Gentili –  Il risultato dell’andata non permette di riporre molte speranze. A ciò si aggiunge anche (o soprattutto?) il trambusto generato dalla notizia di ieri pomeriggio: l’arrivo di José Mourinho sulla panchina giallorossa dalla prossima stagione. In tutto questo c’è comunque una semifinale di Europa League.

Quella di domani sera (ore 21) contro il Manchester United sarà per Paulo Fonseca – salvo un’altra impresa stile Barcellona, ma sarà ben più difficile – l’ultima serata europea alla guida della Roma. Il tecnico giallorosso non avrà neanche l’appiglio della formazione titolare. Tutt’altro. Ad Old Trafford – dove i Red Devils si sono imposti per 6-2 – Pau Lopez si è infortunato alla spalla sinistra. Respingendo un tiro di Pogba, il portiere spagnolo ha infatti rimediato la lussazione. Sarà necessario l’intervento, che si svolgerà in Italia anziché in Svizzera come inizialmente ipotizzato. La stagione per l’iberico è quindi finita. A sostituirlo domani sarà Mirante, anche lui agli sgoccioli dell’esperienza romanista.

In difesa, però, ci saranno i titolari. Assente all’andata per squalifica, Mancini affiancherà sulla destra l’ex Smalling. Completerà il pacchetto arretrato Ibanez. Davanti sarà confermata la coppia vista domenica contro la Sampdoria composta da Cristante e Villar. Scelta obbligata per Fonseca. Diawara si è fermato per un problema al pube, mentre Veretout – uscito all’andata ad inizio gara – ha accusato una lesione al flessore destro.

Doppia assenza anche sulla fascia sinistra. Spinazzola ha lo stesso problema del centrocampista francese, ma al flessore sinistro; Calafiori, invece, avverte un fastidio al flessore destro. Ci sarà quindi Bruno Peres. Sull’altro versante certa è la presenza di Karsdorp. Dopo aver assistito alla nascita del secondogenito Thomas – per cui ha saltato la disfatta (2-0) a Genova contro la Sampdoria – Pellegrini ritornerà a disposizione. Assieme a Mkhitaryan il capitano supporterà Dzeko.

Con il discorso qualificazione quasi in tasca, Solskjaer varerà qualche piccolo cambiamento. Si parte dalla porta, dove de Gea sederà in panchina per far spazio a Henderson. Sulla sinistra, poi, Telles darà il cambio a Shaw. Confermati gli altri tre di difesa. A destra WanBissaka, Lindelof e Maguire al centro. Piccolo ballottaggio per i due di centrocampo. A contendersi la maglia da titolare al fianco di McTominay saranno Fred e Matic, entrato nel mirino della Roma per la prossima stagione. Ad ora, il favorito è il brasiliano. Possibile dualismo anche per la casella di centro-destra della trequarti alle spalle di Cavani. Rashford potrebbe essere sostituito da Greenwood. Nessun dubbio invece per Fernandes e Pogba.

ARBITRA BYRCH: CON LUI NESSUNA VITTORIA PER LA ROMA

A dirigere Roma-Manchester United sarà Felix Byrch. L’arbitro tedesco verrà coadiuvato da Mark Borsch e Stefan Lupp. Felix Zwayer sarà il quarto uomo. La Var spetterà invece a Marco Fritz, Sascha Stegemann all’Avar.

Con Byrch la Roma non ha mai vinto. Nei due precedenti, infatti, i giallorossi hanno ottenuto un pareggio ed una sconfitta. Nella prima occasione la Roma pareggiò 1-1 in trasferta contro il Cska Mosca, nella fase a gironi della Champions League 2014-15. Il secondo incrocio con il fischietto tedesco  è – caso vuole – contro una squadra inglese, sempre in semifinale. Byrch ha infatti diretto Liverpool-Roma (5-2), andata della semifinale della Champions 2017-18.

DOVE VEDERE ROMA-MANCHESTER UNITED

La sfida tra Roma e Manchester United sarà visibile su Sky. Il ritorno della semifinale d’andata dell’Europa League  sarà disponibile su due canali:  Sky Sport Uno (201 del satellite) e Sky Sport (252 del satellite). Possibile anche la visione in streaming. Gli abbonati della pay-tv potranno infatti usufruire dell’app Sky Go. In alternativa, sarà possibile acquistare il relativo pacchetto su Now.

I non abbonati potranno tuttavia seguire le azioni salienti della gara su TV8. Il canale free trasmetterà infatti la Diretta Goal sia della gara dell’Olimpico che di Arsenal-Villarreal, l’altra semifinale. All’andata gli spagnoli hanno vinto per 2-1. Il fischio d’inizio di entrambe le partite è previsto alle 21.

LE PROBABILI FORMAZIONI

Roma (3-4-2-1): Mirante; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Cristante, Villar, Peres; Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.
A disposizione: Fuzato, Kumbulla, Santon, Ciervo, Darboe, Pedro, Mayoral.
Allenatore: Paulo Fonseca.
Indisponibili: Lopez, Calafiori, Spinazzola, Veretout, Diawara, Perez, El Shaarawy, Zaniolo.
Squalificati:-.
Diffidati: -.

Manchester United (4-2-3-1): Henderson; Wan-Bissaka, Lindelof, Maguire, Telles; McTominay, Fred; Greenwood, Fernandes, Pogba; Cavani.
A disposizione: De Gea, Grant, Williams, Tuanzebe, Mata, Matic, Amad, van de Beek, Rashford, Elanga.
Allenatore: Ole Gunnar Solskjaer.
Indisponibili: James, Jones, Martial.
Squalificati: -.
Diffidati:-


Arbitro: Byrch.
Assistenti: Borsch-Lupp.
IV Uomo: Zwayer.
Var: Fritz.
Avar: Stegemann.

Il colpo Special dei Friedkin: Mourinho alla Roma è realtà

(Federico Sereni)Una bomba clamorosa, una notizia che ha fatto il giro del mondo e che ha colto di sorpresa chiunque. I Friedkin hanno portato a Roma Josè Mourinho. Il tecnico portoghese ha firmato un contratto che lo legherà al club fino al 2024. Mossa inaspettata, arrivata dopo qualche ora dall’annuncio dell’addio di Paulo Fonseca a fine stagione. Sì perché prima è stato confermato l’ex Braga e Shakhtar sulla panchina fino al termine della stagione (con il ritorno contro il Manchester da giocare) e poi ha giocato la carta vincente. L’annuncio delle 15.09, che ha concluso una trattativa lampo iniziata due settimane fa e arrivata alla fumata bianca in fretta e furia senza tanti tentennamenti.

Mourinho è il profilo che la piazza ha aspettato per anni dagli investitori americani. Il top coach che a Trigoria non è mai stato preso in considerazione da Pallotta e dai suoi collaboratori. L’ultimo presidente ad aver ingaggiato un allenatore vincente è stato Sensi e sono passati anche 21 anni. Stessa cosa accadde con Viola e Liedholm. Mourinho ha firmato ricordando “la passione” della gens giallorossa.

E pensare che tutto sia partito qualche giorno dopo l’esonero con il Tottenham, quando Dan Friedkin e Tiago Pinto, hanno sondato il terreno con l’entourage e hanno trovato incredibilmente strada spianata, non sapendo della disponibilità dall’altra parte. I contatti tra il general manager e la squadra di procuratori e avvocati guidata da Jorge Mendes sono stati fruttuosi da subito perché l’intesa è stata raggiunta sulla base di 7,5 milioni netti, con un aiuto da parte del Tottenham il primo anno, e l’ok definitivo arrivato a Londra.

Mourinho-Roma, il colpo per tornare nella storia. Come Capello nel ’99

Jose Mourinho (Getty Images)

(R.Rodio) – Epocale. L’ingaggio da parte della Roma di José Mourinho rischia di avere effetti clamorosi su una squadra ed un club decisamente in disarmo.

Ieri intorno alle ore 15:00 del pomeriggio il comunicato che nessuno si aspettava. Un breve annuncio, la foto a larghe dimensioni dell’allenatore di Setubal, colui che tutti ricordano per le miriadi di trofei, per il carattere non certo quieto, per quell’anima da vincente che si porta dietro da una decina d’anni.

Mourinho sarà il prossimo tecnico della Roma per tre anni, fino al 2024. Un colpaccio da parte di Dan e Ryan Fridekin, che confermano il proprio modus operandi in sordina. Già in autunno annunciarono senza far filtrare alcuna indiscrezione l’ingaggio di Tiago Pinto come direttore generale.

I depistaggi continuano. I Friedkin stanno costruendo una Roma nuova, senza anticipare nulla, senza svelare le proprie intenzioni. Il vero colpo è stato attirare l’attenzione su Maurizio Sarri, che per tutti i media rappresentava l’ormai sostituto designato di Paulo Fonseca da giugno in poi.

Invece il coup de theatre ha portato José Mourinho. Allenatore dalle uova d’oro e dai 25 trofei. Una mossa che a molti, giustamente, ha ricordato quando Franco Sensi decise di puntare tutto su Fabio Capello, colui che poi regalò alla Roma lo Scudetto nel 2001.

Mourinho come Capello: tutte le analogie

Mourinho e Capello

Non mancano le similitudini. Dopo il biennio Zeman, a fine anni ’90, il presidente Sensi decise di far fare un salto di qualità alla sua Roma, ottima squadra ma troppo indietro rispetto a rivali del calibro di Juventus, Milan, Lazio e Parma.

Capello fu una scelta talmente ‘popolare’ da restare indigesta solo a quei pochi affezionati di zemanlandia. L’arrivo di Don Fabio non voleva dire soltanto riportare un grande tecnico dal pedigree vincente a Trigoria, ma anche dare un’immagine diversa al club, diventare attrattivo per tifosi e calciatori, una vera e propria svolta verso l’altro.

La stessa idea avuta da Friedkin e Tiago Pinto. Il profilo di Sarri piaceva, quello di Conçeicao intrigava, ma Mourinho è un altro pianeta. Un uomo che è anche un brand per conto proprio, un ‘meme’ vivente per dirla alla maniera dei social. Con il portoghese arriverà di fatto il carrozzone di chiacchiere, risonanza internazionale e fascino che dalle parti dell’Olimpico era ormai un lontano ricordo.

Qualche scetticismo non mancherà di certo. Già Capello, quando sbarcò a Roma, era considerato un grande allenatore ma in fase calante, vista l’esperienza bis al Milan da dimenticare. Così come per Mou, esonerato pochi mesi fa dal Tottenham.

Ma oltre alle capacità gestionali e tattiche, ci si aspetta un grande sforzo dalla società. Come fu per Capello, a cui venne data carta bianca e giocatori di alto livello, a Mourinho andrà concesso il massimo. Alzare il livello tecnico e far lavorare il portoghese dietro e davanti le quinte con massima libertà.

Friedkin, avete voluto la bicicletta? Ora fatela pedalare. La Roma può tornare nella storia, finalmente. Con uno Special in sella ed un motore che va ricostruito al top di gamma.

Sampdoria-Roma 2-0, le pagelle: Dzeko-Mayoral, la coppia che non scoppia. Mkhitaryan, si può dare di più. Fuzato acerbo

Roberto Gentili – Sempre più giù. Il finale di stagione è in picchiata. Dopo la debacle contro il Manchester United di giovedì, la Roma esce malconcia anche da Marassi. La Sampdoria dell’ex Ranieri vince 2-0. Oltre agli evidenti demeriti, da menzionare anche i tre gol annullati – due a Dzeko ed uno a Mayoral – per fuorigioco.  Adrien Silva firma il vantaggio agli sgoccioli del primo tempo dopo l’azzardato passaggio di Fuzato per Kumbulla. Al 65’ Jankto raddoppia. Poco dopo Dzeko viene ipnotizzato da Audero. Il Sassuolo rimane a -2.

LE PAGELLE

Fuzato 5 – Nella girandola dei portieri trova spazio anche a lui. Rivede i pali dopo un anno (ultima presenza nell’ultima gara dello scorso campionato contro la Juve) ma non lo dà a vedere. È reattivo nell’uscire e sul tiro di Thorsby alla mezz’ora. Meno lucido quando forza il passaggio per Kumbulla che vale il vantaggio di Silva. Rilevante la responsabilità anche sul raddoppio di Jankto dove viene battuto sul primo palo.

Mancini 5,5 –  Si fa sentire dietro come si fa vedere avanti. Si occupa di Gabbiadini concedendogli poco spazio. Giocando d’anticipo lancia due azioni. Ammonito, salterà l’impegno casalingo col Crotone.

Smalling 5,5 – Da centrale si trova più a suo agio. All’inizio, però, non lo si nota. Si perde Gabbiadini, che per sua fortuna non riesce a coordinarsi. Tira su la testa usando il fisico. Nel secondo tempo è disattento, pur restando tra i più positivi. O meglio, tra i meno peggio.

Kumbulla 5 – Di nuovo titolare dopo poco più di un mese, inizia con qualche affanno. Riprende aria compiendo due buone chiusure. Scivola quando viene forzatamente cercato da Fuzato: Thorsby gli ruba palla e Adrien Silva firma il vantaggio. Subisce un colpo al fianco nella ripresa ed esce. (Dal 64’ Ibanez 5,5 – Non riesce a chiudere i buchi della difesa)

Santon 5 – Bello cross per Mayoral, bene anche dietro. Questo fino al ventesimo. In avanti Augello gli impedisce le discese, dietro soffre quelle dell’esterno blucerchiato, soprattutto sul finire di primo tempo. (Dal 69’ Karsdorp 6 – Ci mette l’impegno, ma non basta).

Cristante 5 – Torna a centrocampo con la fascia da capitano. Smista e verticalizza i palloni che gli arrivano sui piedi con costanza ed ordine. I mesi da difensore si fanno sentire e si fa vedere anche in difesa. La scivolata in ritardo su Colley gli costa l’ammonizione. Cala e non poco nella ripresa.

Villar 5 – È ancora bloccato nel tunnel della confusione. Ad inizio gara sbaglia troppi passaggi, soprattutto semplici. Mette in difficoltà Mancini che lo richiama a più ordine e concentrazione. La strigliata funziona parzialmente e compie un paio di verticalizzazioni. (Dall’82’ Darboe sv – Serata negativa per la Roma, positiva per lui visto che esordisce in Serie A)

Peres 5,5 – Prova ad imbastire qualche azione con Mkhitaryan, ma l’armeno non lo aiuta. Una sua uscita con i tempi sbagliati porta Kumbulla a fare fallo e ad essere ammonito.

Mkhitaryan 5 – L’ultima volta che aveva messo piede a Marassi aveva realizzato una tripletta (a novembre, contro il Genoa). Questa volta fatica a sciogliersi e a trovare brillantezza. Si abbassa spesso, ma non riesce a creare spunti. Peres lo cerca spesso, ma non riesce a chiudere i triangoli.

Dzeko 4,5 – C’è sempre una prima volta. Ed ora lo sa anche lui, partito titolare con Mayoral. La coppia non si accende. Con caparbietà ed eleganza crea qualche scompiglio alla difesa ligure, manca l’ultimo step. Ci sarebbe, ma è in fuorigioco. Manca anche dagli undici metri dove sul 2-0 si fa neutralizzare il pur debole tiro da Audero.

Mayoral 5,5 – La prima occasione del match arriva capita a lui. È bravo a spostare la difesa con la finta, meno nel concludere. Cerca di rifarsi aprendo il piatto sinistro per colpire al volo il cross di Santon che termina sul fondo. Si muove in attacco senza concludere nulla di concreto. Lascia spazio a Pastore. (Dal 69′ Pastore 5,5 – Seconda presenza stagionale. Il suo ingresso non sposta granché gli equilibri).

All. Fonseca 5 – Schiera in campo una formazione che dire rimaneggiata è dir poco. Alla quinta sconfitta in otto partite c’è poco da dire. Si crea poco e non lo si sfrutta. Si deve finire con dignità. Al netto di tutto.

Sampdoria-Roma, le probabili formazioni e dove vederla: possibile chance dal 1′ per Fuzato, torna Kumbulla. Cristante a centrocampo

Roberto Gentili – Leccarsi le ferite e ripartire. La sconfitta di Manchester (6-2) ha sancito – salvo imprese – la fine del cammino europeo della Roma. L’obiettivo della squadra di Paulo Fonseca è ora chiudere il campionato con dignità. Il primo passo per farlo sarà la sfida in casa della Sampdoria.

Alla sfida contro la formazione di Claudio Ranieri – reduce dalla sconfitta (1-0) contro il Sassuolo, che insegue la Roma (-3) – Fonseca ci arriva con nuove indisponibilità. All’Old Trafford, infatti, c’è stata una Caporetto giallorossa non solo per il risultato, ma anche per gli infortuni.

Si sono fermati Veretout, Lopez e Spinazzola. Il centrocampista francese ha avvertito ad inizio partita un fastidio al flessore della coscia destra. Stesso problema dell’esterno, colpito però alla gamba sinistra. L’estremo difensore ha invece subìto una lussazione alla spalla sinistra dopo una parata sul tiro dalla distanza di Pogba. Stop anche per Diawara e Perez. Il centrocampista deve smaltire un sovraccarico publico, mentre l’esterno spagnolo ha accusato un fastidio al flessore destro.

Dal primo minuto potrebbe esserci Fuzato. Al centro della difesa ci sarà Fazio, affiancato da Mancini sulla destra e da Kumbulla – al ritorno dopo l’infortunio – sulla sinistra. Peres titolare sulla fascia destra, Santon andrà sull’altra corsia. Davanti alla difesa ci saranno e Villar e Cristante al ritorno a centrocampo. Pellegrini e Mkhitaryan completeranno il pacchetto offensivo insieme a Mayoral. Possibile anche l’impiego di Pastore.

Ranieri sceglie Audero in porta, in difesa Bereszynski e Augello sulle fasce con Yoshida e Colley al centro. La linea dei quattro centrocampisti sarà formata da Damsgaard, Thorsby, Ekdal e Jankto sulla sinistra. In avanti la solita coppia QuagliarellaGabbiadini.

ARBITRA SACCHI: PRIMO INCROCIO CON LA ROMA, TERZO CON LA SAMP

L’arbitro di SampdoriaRoma sarà Juan Luca Sacchi. Ad assisterlo Edoardo Raspollini e Andrea Zingarelli. Quarto uomo Riccardo Ros. Massimiliano Irrati – che viene dalla direzione della sconfitta di Cagliari di domenica scorsa – al Var, Stefano Liberti all’Avar.

Quello di domani alle 20:45 sarà il primo incrocio tra Sacchi e la Roma. Terza direzione invece per la Sampdoria. Entrambi i precedenti sono positivi.

DOVE GUARDARE SAMPDORIA-ROMA

La sfida tra Sampdoria e Roma sarà visibile in diretta esclusiva su Sky. Il match del Marassi sarà disponibile su tre canali: Sky Sport Uno (201 del satellite), Sky Sport Serie A (202 del satellite) e Sky Sport (251 del satellite).

Sarà inoltre possibile la visione in streaming. Gli abbonati Sky potranno usufruire dell’app Sky Go, mentre chi non dispone di un abbonamento può acquistare il relativo pacchetto su Now, il servizio streaming di Sky.

LE PROBABILI FORMAZIONI

Sampdoria (4-4-2): Audero; Bereszynski, Yoshida, Colley, Augello; Damsgaard, Thorsby, Ekdal, Jankto; Quagliarella, Gabbiadini.
A disposizione: Ravaglia, Letica, Ferrari, Tonelli, Regini, Askildsen, Candreva, Verre, Silva, La Gumina, Keita, Ramirez.
Allenatore: Claudio Ranieri.
Indisponibili: -.
Squalificati: -.
Diffidati: Thorsby, Keita.

Roma (3-4-2-1): Fuzato; Mancini, Fazio, Kumbulla; Peres, Villar, Cristante, Santon; Pellegrini, Mkhitaryan; Mayoral.
A disposizione: Mirante, Farelli, Jesus, Smalling, Ibanez, Reynolds, Karsdorp, Pastore, Mkhitaryan, Dzeko.
Allenatore: Paulo Fonseca.
Indisponibili: Lopez, Calafiori, Diawara, El Shaarawy, Pedro, Perez, Spinazzola, Veretout, Zaniolo.
Squalificati: -.
Diffidati: Veretout, Mancini.

Arbitro: Sacchi.
Assistenti: Raspollini-Zingarelli.
IV Uomo: Ros.
Var: Irrati.
Avar: Liberti.

 

 

Infortuni, tradizione e arbitro: a Manchester va tutto male

Pagine Romaniste (F. Belli) – Un’altra umiliazione a distanza di 14 anni, di nuovo a Manchester. La Roma fallisce l’appuntamento con la storia e torna con le ossa rotte dalla trasferta inglese. All’Old Trafford contro i Red Devils la maledizione continua. Tutto storto per Fonseca: infortuni, tradizione e arbitro con scelte alquanto opinabili. Veretout si fa male a pochi minuti dal calcio d’inizio e il Manchester passa subito in vantaggio col tocco sotto di Fernandes che sorprende Pau Lopez. La Roma però reagisce con rabbia e determinazione e pareggia con un rigore, giustamente assegnato, finalizzato da Pellegrini. Il secondo gol porta la firma di Dzeko, servito dallo stesso Pellegrini, e i giallorossi vanno sotto la doccia illudendosi di poter centrare il miracolo, nonostante gli stop di Spinazzola e Pau Lopez tutti prima della mezzora. Tornati in campo però, anche nel tabellino va tutto male. Lo United riparte forte e la Roma inizia sbagliare. I giallorossi non riescono a innescare la manovra, perdono troppi palloni e gli inglesi si leccano i baffi. Inizia la mattanza: prima Cavani sigla il 2-2, poi l’arbitro “regala” un rigore ai padroni di casa e dal dischetto Fernandes fa 3-2. Purtroppo non sarà ancora finita, perché il finale è da incubo: ancora Cavani e infine il giovane Greenwood inferiscono siglando il risultato sul 6-2. Per gli uomini di Fonseca rimontare sarebbe un miracolo, un nuovo Roma-Barcellona. Appuntamento tra 7 giorni.

Francesco Belli

Manchester United-Roma 6-2, incubo giallorosso: si salvano Pellegrini e Mkhitaryan

(Federico Sereni) Iniziata male, finita peggio. In una gara al limite dell’epica – tra continui infortuni e rigori opinabili – la spunta il Manchester United. I Red Devils si aggiudicano la semifinale d’andata di Europa League per 5-2. Apre dopo neanche dieci minuti Bruno Fernandes. La Roma reagisce e allo scoccare dei primi quarantacinque minuti si porta in avanti. Pellegrini trasforma il rigore (15′), Dzeko raddoppia (33′). Nella ripresa la nave di Fonseca affonda sotto i colpi di Cavani (48’, 64’), sul rigore di Fernandes (71’) e Pogba (75’). Greenwood (86′) affossa ancora di più la Roma.

Primi quindi minuti da inferno e paradiso. Dopo cinque minuti Veretout avverte un fastidio al flessore ed è costretto ad uscire. Dentro Villar. Il problema tocca la Roma. Con il flipper di passaggi orchestrato Pogba, Cavani e Fernandes il Manchester United trova il vantaggio con il portoghese (8’). I giallorossi si fanno subito sentire. Pellegrini recupera palla a trequarti, Mkhitaryan dirige l’operazione e serve Dzeko: dal limite dell’area il bosniaco svirgola. Villar però è svelto nel girare sulla destra dove c’è Karsdorp che in tackle cerca di mettere dentro. Il pallone trova il braccio di Pogba. Del Cerro Grande consulta l’assistente ed indica il dischetto. Il rigore di Pellegrini è freddo (15’).

La gara è riaperta. La rete del capitano giallorosso dona fiducia alla squadra. La Roma difende meglio gli spazi e – soprattutto – si porta in avanti. E quando lo fa alla mezz’ora arriva il sorpasso. Spinazzola accende i motori e scende sulla sinistra. Bravo nel difendere palla, aspetta Mkhitaryan. Il numero 77 della Roma premia il taglio di Pellegrini che mette al centro per Dzeko: il bosniaco recupera ciò che aveva sprecato prima e – con l’aiuto del ginocchio sinistro – mette dentro (33’). La gioia romanista è però rovinata da un’altra mala novella. A Veretout e Lopez – infortunatosi alla spalla sinistra dopo la parata su Pogba – si aggiunge Spinazzola.

Dagli spogliatoi Fonseca non effettua nessun cambio. Neanche lo United, che però entra in tutt’altra maniera. Al 48’ Cavani si ricorda che la Roma è la vittima preferita in Italia e pareggia i conti. Bruno Fernandes restituisce il favore e mette l’uruguaiano in area che di prima mette sotto l’incrocio. La Roma prova ad alzare la testa col passaggio illuminante di Karsdorp per Pellegrini. In mezzo c’è Dzeko e si prova a ricostruire l’azione del raddoppio. Questa volta, però, gli orologi dei due non sono sincronizzati. Lo sono però sfortunatamente quelli di Mirante e Cavani. 

L’estremo difensore non tiene il diagonale di Wan-Bissaka: sulla respinta corta c’è Cavani, lesto nell’insaccare per il controsorpasso (64’). Pochi minuti e Cavani è di nuovo protagonista. L’ex Napoli e PSG subisce – così vede del Cerro Grande – fallo da Smalling. Fernandes sigla la doppietta e cala il poker (71’). Nella catena dei protagonisti si inserisce poi anche Smalling, il cui ritorno all’Old Trafford è un incubo. Il sempre verde Bruno Fernandes crossa in area, l’inglese non calcola bene i tempi per staccare e si perde Pogba: 5-2 al 75’. Greenwood nel finale affossa ancora di più la Roma (86’).

Manchester United-Roma 6-2, le pagelle: tracollo giallorosso. Si salvano Pellegrini, Mkhitaryan e Karsdorp

Roberto Gentili – Iniziata male, finita peggio. In una gara al limite dell’epica – tra continui infortuni e rigori opinabili – la spunta il Manchester United. I Red Devils si aggiudicano la semifinale d’andata di Europa League per 5-2. Apre dopo neanche dieci minuti Bruno Fernandes. La Roma reagisce e allo scoccare dei primi quarantacinque minuti si porta in avanti. Pellegrini trasforma il rigore (15′), Dzeko raddoppia (33′). Nella ripresa la nave di Fonseca affonda sotto i colpi di Cavani (48’, 64’), sul rigore di Fernandes (71’) e Pogba (75’). Greenwood (86′) affossa ancora di più la Roma.

Primi quindi minuti da inferno e paradiso. Dopo cinque minuti Veretout avverte un fastidio al flessore ed è costretto ad uscire. Dentro Villar. Il problema tocca la Roma. Con il flipper di passaggi orchestrato Pogba, Cavani e Fernandes il Manchester United trova il vantaggio con il portoghese (8’). I giallorossi si fanno subito sentire. Pellegrini recupera palla a trequarti, Mkhitaryan dirige l’operazione e serve Dzeko: dal limite dell’area il bosniaco svirgola. Villar però è svelto nel girare sulla destra dove c’è Karsdorp che in tackle cerca di mettere dentro. Il pallone trova il braccio di Pogba. Del Cerro Grande consulta l’assistente ed indica il dischetto. Il rigore di Pellegrini è freddo (15’).

La gara è riaperta. La rete del capitano giallorosso dona fiducia alla squadra. La Roma difende meglio gli spazi e – soprattutto – si porta in avanti. E quando lo fa alla mezz’ora arriva il sorpasso. Spinazzola accende i motori e scende sulla sinistra. Bravo nel difendere palla, aspetta Mkhitaryan. Il numero 77 della Roma premia il taglio di Pellegrini che mette al centro per Dzeko: il bosniaco recupera ciò che aveva sprecato prima e – con l’aiuto del ginocchio sinistro – mette dentro (33’). La gioia romanista è però rovinata da un’altra mala novella. A Veretout e Lopez – infortunatosi alla spalla sinistra dopo la parata su Pogba – si aggiunge Spinazzola.

Dagli spogliatoi Fonseca non effettua nessun cambio. Neanche lo United, che però entra in tutt’altra maniera. Al 48’ Cavani si ricorda che la Roma è la vittima preferita in Italia e pareggia i conti. Bruno Fernandes restituisce il favore e mette l’uruguaiano in area che di prima mette sotto l’incrocio. La Roma prova ad alzare la testa col passaggio illuminante di Karsdorp per Pellegrini. In mezzo c’è Dzeko e si prova a ricostruire l’azione del raddoppio. Questa volta, però, gli orologi dei due non sono sincronizzati. Lo sono però sfortunatamente quelli di Mirante e Cavani. 

L’estremo difensore non tiene il diagonale di Wan-Bissaka: sulla respinta corta c’è Cavani, lesto nell’insaccare per il controsorpasso (64’). Pochi minuti e Cavani è di nuovo protagonista. L’ex Napoli e PSG subisce – così vede del Cerro Grande – fallo da Smalling. Fernandes sigla la doppietta e cala il poker (71’). Nella catena dei protagonisti si inserisce poi anche Smalling, il cui ritorno all’Old Trafford è un incubo. Il sempre verde Bruno Fernandes crossa in area, l’inglese non calcola bene i tempi per staccare e si perde Pogba: 5-2 al 75’. Greenwood nel finale affossa ancora di più la Roma (86’).

LE PAGELLE

Lopez 6,5 – Fernandes è rapido nel batterlo in uscita, pone rimedio facendosi trovare sull’attenti in occasione del tiro di Pogba. Sarà l’ultimo intervento del match visto che si infortuna alla spalla. (Dal 27’ Mirante 4,5 – Immediatamente chiamato in causa, è pronto su Pogba. Eccellente nei tempi sul tiro di Cavani. L’uruguaiano, però, non dimentica e nella ripresa prima pareggia e poi firma il sorpasso. In quest’ultima occasione ringrazia la respinta sui piedi del portiere giallorosso.

Smalling 4,5 – Torna nel Teatro dei Sogni che lo ha visto protagonista quasi per un decennio e vive un incubo. Cavani e Pogba giocano in anticipo, lasciandogli poco tempo per intervenire. Lo fa soprattutto il francese che così facendo crea l’azione del vantaggio. Si fa perdonare con diversi interventi, tra cui quello che salva dal raddoppio di Cavani. L’intervento a vuoto nel colpo di testa per la cinquina di Pogba certifica l’affanno subìto nella ripresa.

Cristante 5,5 – Non si scompone nonostante la vivacità dell’attacco inglese. Prezioso in più di una situazione, copre di consuetudine le imprecisioni. Errori che commette di tanto in tanto anche lui in costruzione.

Ibanez 5 – Fa le cose a metà. Recupera con precise chiusure, salvo poi disfare il tutto con gli errori di impostazione. A metà, poi, è anche l’incomprensibile passaggio al centro verso chiusura di fine primo tempo. Intercetta un pallone rischioso destinato a Cavani nella ripresa.

Karsdorp 6 – Si fa vedere in egual misura in entrambe le fasi. Con una scivolata sventa un pericolo. E sempre in tackle ottiene il rigore per il tocco di mano di Pogba. Viene quindi cercato con costanza.

Diawara 4,5 – Usato come birillo da Pogba nel vantaggio, torna a galla rimanendo più basso ed avviando spesso le azioni. Come d’abitudine, svolge il silenzioso lavoro di interdizione. È silenzioso però soprattutto nel secondo tempo dove tra errori in uscita e trambusto psicologico cade insieme alla squadra.

Veretout sv – Tocca due palloni, poi il problema al flessore lo costringe ad uscire anzitempo. (Dal 5’ Villar 5 – Entrato a freddo per l’infortunio del compagno di reparto, lo è da subito anche in campo. È infatti rapido e preciso nel girare la palla a destra da dove Karsdorp ottiene il rigore. Prosegue ponendo attenzione ad ambedue le fasi. Nella ripresa svanisce e

Spinazzola 6,5 – Il ritorno da titolare è a due facce. Impreciso nei rinvii e lento in copertura. Scende poco, ma bene. Da una ne arriva il raddoppio. Si unisce poi anche lui al bollettino giallorosso ed esce poco prima di fine primo tempo. (Dal 37’ Peres 5,5 – Appena entrato sbaglia una rimessa laterale. Si ripete poco dopo con un passaggio su Dzeko. Nella ripresa mette la firma sul Titanic giallorosso).

Pellegrini 6 – Nei momenti di buio è il capitano a portare la luce. Dal suo recupero – uno dei tanti della gara – parte l’azione del pareggio, da lui firmato con un freddo rigore. Non pago, mette anche il pallone per Dzeko che vale il sorpasso. Trascinatore, fino a quando non si trascina anche lui nel crollo della squadra.

Mkhitaryan 6 – Il passato lo carica. E si nota. Si vede nelle ripartenze da lui dirette, ma soprattutto in entrambi i gol. Sul pareggio porta – con la complicità del liscio di Dzeko – il pallone sulla destra. Nel raddoppio, invece, vede il sentiero per Pellegrini. Importanti anche un paio di sponde.

Dzeko 5,5 – Inizia portando assistenza nei contropiedi. In quello che porta al pareggio cicca abbastanza goffamente il pallone. Lo ritrova però quando raddoppia, dove è sia bravo che fortunato nel rimpallo sul ginocchio dopo il tocco di destro.

All. Fonseca 5 – Giocarsi la stagione partendo con gli infortuni di Veretout e Lopez è l’incubo di ogni allenatore. A questo va aggiunto il vantaggio dello United dopo l’uscita del francese. La squadra reagisce, portandosi addirittura in vantaggio con Pellegrini e Dzeko. Al bollettino giallorosso si inserisce poi Spinazzola. Da lì la squadra crolla in maniera impietosa, soprattutto dato il vantaggio.

Manchester United-Roma, le probabili formazioni e dove vederla: dietro Dzeko ecco Mkhitaryan, Spinazzola titolare

Roberto Gentili – La gara più attesa dell’anno è alle porte. A Manchester i sogni tinti di giallorosso si scontreranno con la realtà. A tre anni di distanza la Roma torna a disputare una semifinale europea. L’ultima volta vi era stata una reminiscenza del passato quando di fronte si era palesato il Liverpool. Ora è lo stesso. Sulla strada che separa alla finale di Danzica c’è un’altra squadra inglese che evoca nefasti ricordi: il Manchester United.

Conscio che il bilancio della stagione passerà da qui, Paulo Fonseca schiererà – al netto delle assenze – l’undici tipo. Davanti a Pau Lopez l’ex Smalling, Cristante ed Ibanez andranno a formare la difesa. La Roma dovrà fare a meno di Mancini, assente per squalifica. In cabina di regia prenderanno posto Diawara e Veretout.

Sulle corsie laterali Karsdorp presenzierà quella destra, Spinazzola si prenderà la fascia sinistra. Nel reparto offensivo, infine, il centravanti sarà infatti Dzeko, alle cui spalle agiranno l’altro ex Mkhitaryan e capitan Pellegrini.

Nelle scelte di formazione anche Ole Gunnar Solskjaer dovrà tenere conto delle assenze. I Red Devils mancheranno infatti di Martial, out per la rottura parziale del legamento del ginocchio. Non disponibile inoltre Phil Jones, ugualmente alle prese con un problema al ginocchio. 

Questa dunque la formazione dei padroni di casa. De Gea in porta, linea difensiva formata dai centrali Maguire e Lindelöf con Wan-Bissaka e Show rispettivamente a destra e sinistra. Davanti ci sarà poi la coppia McTominay-Fred. Il brasiliano ritroverà così Fonseca. I due, infatti, hanno condiviso l’esperienza allo Shakhtar Donetsk. Infine, il pacchetto dei trequartisti vedrà Rashford, Fernandes e Pogba a supporto di Cavani.

DOVE VEDERE MANCHESTER UNITED-ROMA

La sfida tra Manchester United e Roma sarà trasmessa in diretta da Sky. Due i canali di riferimento: Sky Sport Uno (numero 201 del satellite, 472 e 482 del digitale terrestre) e Sky Sport (numero 252 satellite). I non abbonati alla pay-tv non hanno nulla da temere. La partita, infatti, sarà visibile anche in chiaro su TV8 (numero 8, 108 e 508 del digitale terrestre).

Possibile inoltre la visione in streaming. Coloro i quali hanno un abbonamento Sky potranno usufruire dell’app Sky Go. Chi non è in possesso dell’abbonamento, invece, potrà acquistare il relativo pacchetto su Now, il servizio streaming di Sky. Ma le possibilità non sono finite qui. Sul sito di TV8 sarà infatti possibile guardare il match dell’Old Trafford.  Il fischio d’inizio è previsto alle 21.

ARBITRA DEL CERRO GRANDE: VITTORIOSO L’UNICO PRECEDENTE

Gruppo arbitrale spagnolo. La direzione di gara è affidata a Carlos del Cerro Grande. Gli assistenti saranno Juan Carlos Yuste e Roberto Alonso Fernandez. Jesus Gil Manzano il quarto uomo. Al Var ci sarà invece Alejandro Hernandez, mentre all’Avar Ricardo de Burgos.

Seppur contestato, l’unico precedente di del Cerro Grande con la Roma è vittorioso. L’arbitro iberico ha infatti diretto la vittoria (1-2) dei giallorossi in casa dello Young Boys, gara valevole per la fase a girone di questa edizione dell’Europa League.

LE PROBABILI FORMAZIONI

Manchester United (4-2-3-1): De Gea; Wan-Bissaka, Lindelöf, Maguire, Shaw; McTominay, Fred; Rashford, Fernandes, Pogba; Cavani.
A disposizione: Grant, Henderson, Fish, Telles, Williams, van de Beek, Mata, Elanga, James, Shoretire, Greenwood, Diallo.
Allenatore: Ole Gunnar Solskjaer.
Indisponibili: Martial, Jones, Rashford.
Squalificati: -.
Diffidati: -.

Roma (3-4-2-1): Lopez; Smalling, Cristante, Ibanez; Karsdorp, Diawara, Veretout, Spinazzola; Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.
A disposizione: Mirante, Fuzato, Kumbulla, Santon, Peres, Villar, Ciervo, Darboe, Perez, Mayoral.
Allenatore: Paulo Fonseca.
Indisponibili: Calafiori, Pedro, Zaniolo.
Squalificati: Mancini.
Diffidati:-.

Arbitro: del Cerro Grande.
Assistenti: Yuste-Alonso Fernandez.
IV Uomo: Manzano.
Var: Hernandez.
Avar: de Burgos.

 

Cagliari-Roma 3-2, le pagelle: testa all’Europa League ed errori individuali condannano i giallorossi. Centrocampo leggero

Roberto Gentili – Con il corpo a Cagliari, con la testa a Manchester. La Roma cade alla Sardegna Arena. I giallorossi svestono i panni di carnefice delle piccole e perdono 3-2. I capitolini si trovano subito a rincorrere. Nei pressi dell’area, il passaggio di Diawara verso è intercettato da Nandez, rapido nello sfruttare anche la caduta di Pellegrini. L’uruguaiano supera la molle opposizione del centrocampista giallorosso e mette al centro: Joao Pedro prolunga di tacco per l’arrivo di Lykoggianis (4’).

La Roma è scossa e porta in area rossoblù gli squilli di Maiora dalla distanza e quello di Perez, bravo nel tenere la palla in campo, convergere al centro e calciare: palla larga alla destra di Vicario. Al 27’ arriva però il gol. Pellegrini disegna un filtrante illuminante per Perez: lo spagnolo prima colpisce il palo e poi deposita in rete. La parità è subito insidiata da Joao Pedro. Il brasiliano taglia da destro ed incrocia sul secondo palo, Lopez è rapido nell’andare a terra. Prima dell’intervallo Fazio svetta di testa sull’angolo di Pellegrini trovando però la deviazione sopra la traversa di Vicario.

Negli spogliatoi rimane Bruno Peres che lascia il posto al ritorno di Spinazzola. Nei primi minuti il Cagliari impensierisce la Roma. Smalling ben mantiene il duello con Pavoletti, la palla rimane nella terra di nessuno ma ci pensa Lopez ad uscire ed anticipare l’arrivo di Simeone. Risponde Mayoral, Vicario non è impensierito dal tiro sul primo palo.

In una fase tutto sommato di piatta è ancora un errore individuale a riattivare il tabellino. Mancini calibra male il rilancio. Simeone ringrazia e Marin (57’) dal limite dell’area trova la rete. Non c’è due senza tre ed arriva anche il 3-1 firmato Joao Pedro. Sull’angolo di Simeone Karsdorp si stacca prima del dovuto, Villar si addormenta ed il brasiliano batte Lopez sul primo palo. Ci mette poi la testa anche Fazio che al 69’ riapre. La confusione – in campo e nella testa dei romanisti – porta al triplice fischio.

LE PAGELLE

Lopez 6,5 – Destinato al riposo in vista del Manchester, deve rinunciarvi per l’infortunio di Mirante. Poche responsabilità sul vantaggio. Attento e rapido sul tiro di Joao Pedro. Pronto anche nell’uscita sui piedi di Simeone. Il gol di Pedro passa sul primo palo.

Mancini 5 – Titolare giacché squalificato in Europa League, assiste Smalling nella gestione dell’impostazione. Dà sicurezza al reparto. La toglie nella ripresa con il rilancio che favorisce il raddoppio sardo.

Smalling 6 – Smaltito l’infortunio al ginocchio, si riprende il centro della difesa dopo più di un mese. Coordina la difesa e non viene impensierito dall’attacco rossoblù. Welcome back. (Dal 59’ Cristante 6 – Fa le prove di regia per lo United. Negli ultimi minuti ingaggia un duello con l’attacco rossoblù e viene ammonito, forse eccessivamente).

Fazio 6 – Tiene la posizione con ordine, ciò che talvolta gli manca in costruzione. Con un colpo di testa accarezza il raddoppio. Lo trova nella ripresa, oscurando qualche imprecisione.

Santon 5,5 – A volte ritornano. Titolare per la prima volta da ottobre, la normale ruggine si vede in occasione del vantaggio quando perde Lykogiannis che sblocca il risultato. E la si vede anche in avanti con i cross fuori misura. (Dal 59’ Karsdorp 5 – Si stacca dal blocco difensivo lasciando Joao Pedro indisturbato nel girare a rete).

Villar 5 – Un po’ di luce in fondo al tunnel in cui è incastrato da tempo, anche se a sprazzi. Prevale però il momento di offuscamento. Mette in mostra le qualità nello stretto ed è nel vivo del gioco. Richiamato da Mancini per la tendenza ad abbassarsi, si rimette in posizione e cresce a sprazzi. Addormentato sull’angolo del 3-1 in cui salta a vuoto colpendo l’aria.

Diawara 5 – Impensabile il passaggio per Pellegrini davanti l’area e con la pressione avversaria. Leggero nel rimediare, permette a Nandez di crossare. Fino a quando esce, però, è protagonista nell’impostare. Non va per il sottile quando c’è da chiudere. (Dal 74’ Veretout 6 – Da angolo mette palloni che portano la Roma ad accarezzare pareggio).

Peres 6 – Quando la manovra passa da lui non si inceppa. Mette un paio di buon cross in area che non trovano la presenza dei compagni. (Dal 46’ Spinazzola 6 – Torna per scaldarsi in vista del Manchester. Prezioso in un paio di situazione difensive).

Pellegrini 6,5 – Fatica a trovare la posizione in campo. Si muove tanto arrivando anche nella metà campo giallorossa. Alla mezz’ora trova il giusto collocamento e disegna la via per l’assist del pareggio di Perez. Fa poche cose, tutte esatte. (Dal 59’ Mkhitaryan 5,5 – Entra con voglia e determinazione, utile più in difesa. Tempo al tempo)

Perez 6,5 – Inizia subito con vivacità e determinazione. Dopo il vantaggio cagliaritano è il primo a cercare il pareggio dopo un coast-to-coast che termina a lato. Mandato in porta da Pellegrini, ci riesce dopo il rimpallo del palo. Cala nella ripresa, ma non più di tanto.

Mayoral 6 – Non riesce a trovare la profondità, fa da raccordo tra il centrocampo e l’attacco. Tenta un tiro dalla distanza, ma è fiacco.

All. Fonseca 5,5 – Con i pensieri dedicati al Manchester United, la Roma crolla contro il Cagliari terzultimo in classifica. Gli errori individuali costano caro, così come la costante assenza di idee. Importante e scontato focalizzarsi principalmente solo sull’Europa League, ma distogliere l’attenzione dal campionato non è ammissibile. Per professionalità, etica e risultati. Il Sassuolo a -3 spinge sempre di più.