Roma-Nizza 1-1, le pagelle: Spinazzola elettricità, Zalewski finezza. Viña secca

Roberto Gentili – Una x per timbrare l’ultimo impegno del Portogallo. La Roma finisce il ritiro lusitano con un pareggio: 1-1 contro il Nizza. Sotto a fine primo tempo con il gol di Brahim (44’), nella ripresa Karsdorp propizia l’autogol dell’ex juventino Lemina. In serata la squadra farà rientro a Roma, dove per la prima volta Dybala arriverà da giocatore romanista. Sabato l’amichevole in Israele contro il Tottenham, mercoledì il test con l’Ascoli. Più probabile il debutto della Joya contro la squadra di Conte. 

Partita dai ritmi lenti, normale con questo clima arido, e giocata sufficientemente dalla maggior parte della rosa. Non lo è Vina. L’alibi dell’esser stato impiegato in un ruolo non suo è lecita. I difetti nelle letture sono stati evidenti nell’azione del vantaggio. Brillano invece Spinazzola e Zalewski. Alternatisi sulla sinistra, hanno cavalcato la fascia con lo stesso motorino. Scuro sparso nella zona offensiva.

LE PAGELLE

Svilar 5 – Aveva aperto la tournée lusitana e oggi la chiude. Nel fare la valigia, la cerniera rimane aperta a sinistra, dove Brahim lo punisce. Pochi secondi prima un errore, sotto pressione, con i piedi, che si aggiunge ad parata a terra complicata da sé. (Dal 46’ Rui Patricio 6 – Poco da fare).

Karsdorp 6,5 – Si pensava dovesse andare dietro, invece rimane nella comfort zone. Rimane però comunque imboscato nella metà campo romanista e non dà spinta, permettendo così quelle francesi. La prima volta che si spinge in avanti, ad inizio ripresa, è subito proficua: segna, aiutato dalla testa di Lemina, il pareggio. (Dal 60’ Celik 6 – I cross da quasi zona di centrocampo li sa mettere: quello per Abraham è preciso ed illuminante. Già meglio dietro).

Smalling 6 – Riprende le redini difensive dall’inizio dopo la pausa con lo Sporting, ogni tanto fatica a mantenerle. Per poco manca la chiusura sul vantaggio: non riesce a murare il tiro.  Cresce nella ripresa, ottenendo una sufficienza sudata.

Kumbulla 6 – Altra da titolare, rende meglio in impostazione che in copertura. I due lanci precisi per Shomurodov sono annullati uno dal fuorigioco ed un altro dall’uscita di testa del portiere transalpino. (Dal 46’ Mancini 6 – Colpisce bene di testa e Boucla, posizionato proprio davanti a lui. Ringhia e si impone nei duelli).

Spinazzola 6,5 – La fascia di capitano dà la carica. Su e giù sulla sinistra, senza minimamente essere influenzato dalle temperature. Manca un po’ di precisione in qualche cross. Il vantaggio gli passa a lato, non riesce a fermarlo. (Dal 46’ Zalewski 6,5 – La palla del pareggio parte dal fatato sinistro. Cerca di costruire la stessa situazione all’ingresso di Celik. Il lato è coperto egregiamente. Ammonizione inventata, chissà sulla base di quale motivo).

Matic 6 – Un solo errore, la palla persa all’inizio, non influisce sulla partita dedita alla copertura. Si spinge in avanti senza fortuna. (Dal 46’ Bove 6 – Lancia El Shaarawy in porta. Non sbaglia nessuna scelta in palleggio così che in copertura).

Veretout 6 – La grinta apprezzata contro lo Sporting convince Mourinho a mandarlo in campo dall’inizio, anche per far rifiatare Cristante e, in vista di una possibile permanenza,  prendere confidenza con Matic. Recupera diversi palloni, non sempre ripuliti con il lavaggio completo. Resta però una partita viva e che dà fiducia. (Dal 60’ Cristante 6 – Riprende palla e la ridà in avanti, spesso senza un destinatario preciso. E allora calcia, negli ultimi minuti, mancando la porta di poco).

Vina 5,5  All’appello mancava solo lui. L’ultima del ritiro è l’occasione buona per giocare, addirittura dal primo minuto. Tenuto fermo per via della condizione fisica non ottimale, Mou lo mette nella linea dei tre. Regge circa una ventina di minuti, in cui difende – a fatica – e gira palloni. La ricerca d’anticipo lo condanna, prima con l’ammonizione e poi con la sconfitta nel duello con Brahim. (Dal 60’ Ibanez 6 – Sollecitato una sola volta al tramonto della partita, lascia andare l’avversario, fermato poi da Smallino).

Zaniolo 5,5 – Tolto martedì dopo le proteste che lo hanno condotto all’ammonizione. Non indovina le scelte di gioco e perde un paio di occasioni, soprattutto quella all’inizio con la palla rimbalzata in area perfettamente per un eventuale tiro di sinistro. (Dal 46’ El Shaarawy 6 – Di nuovo seconda punta, va faccia a faccia un paio di volte con Boucla. Non conquista il rigore, ma la fiducia di Mourinho sì.

Perez 5,5- Le frequenze di radio mercato raccontano di un accordo vicino con il Celta Vigo. Mourinho lo mette comunque in campo. Gironzola a destra per tappare buchi e cercare di crearli. Alla fine ci riesce: perde la palla che si tramuterà nell’1-0 francese. (Dal 46’ Pellegrini 6 – Negli ultimi venti minuti si affaccia e mette paura a Boucla. Gli ruba palla e lo impegna su punizione).

Shomurodov 5,5 – Comincia a cercare di rosicchiare la scala delle gerarchie. La sola chance vera è annullata dal fuorigioco. Cercato, non riesce a scartare l’invito. (Dal 46’ Abraham 5,5 – Trovato da Celik, difetta il controllo e perde il tempo. E la palla. Sfoglia la brochure della ripresa senza trovare il giusto verso per leggerla.

Mourinho 6 – La Roma supera l’ultimo gradino portoghese non col risultato atteso. Il gioco pende sulla sinistra, stesso lato in cui sperimenta Vina, chiave del gol del Nizza.

Prima sconfitta estiva per la Roma: lo Sporting si impone 3-2 dopo una battaglia di nervi

Sporting-Roma (ansa foto)

(Keivan Karimi) – Una partita a dir poco scoppiettante e nervosa quella disputata oggi a Faro, allo Estadio do Algarve. Una amichevole solo per definizione, visto che Sporting CP Roma se le sono date di santa ragione.

Nel terzo test match in terra portoghese, i giallorossi hanno perso per 3-2 al termine di un incontro teso, ricco di risse accennate, spintoni e interventi duri. L’arbitro Hugo Silva non è riuscito a tenere a bada gli animi, attendendosi un incontro ben più leggero.

La Roma è meno brillante delle altre uscite, anche grazie al pressing ed alla velocità dello Sporting. I vice-campioni di Portogallo passano con un dubbio rigore trasformato da Gonçalves, ma due minuti dopo la Roma pareggia su corner per l’autorete di Inacio.

Nella ripresa lo stesso difensore dello Sporting azzecca la porta giusta e si rifà, segnando il 2-1 sempre su calcio d’angolo. Bellissima l’azione del pari giallorosso con Pellegrini, imbeccato dalla giocata solitaria di Abraham. Nel finale però il neo entrato Tabata approfitta di una dormita di Cristante e trova il diagonale del 3-2 decisivo.

Il tabellino del match:

SPORTING CP (3-4-3): Israel (46′ Adan); Coates, Inacio, Neto; Porro, Ugarte, Matheus Nunes, Matheus Reis; Pedro Gonçalves, Rochinha (46′ Trincão), Edwards (72′ Tabata). All. Amorim.

ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; (46′ Svilar) Mancini, Kumbulla (46′ Smalling), Ibañez; Çelik (46′ Karsdorp), Matic, Cristante, Spinazzola (46′ Zalewski); Zaniolo (80′ El Shaarawy), Pellegrini (72′ Carles Perez); Abraham (72′ Felix) All. Mourinho.

Marcatori: 29′ rig. Gonçalves, 31′ aut. Inacio, 53′ Inacio, 69′ Pellegrini, 86′ Tabata.

I promossi:

RUI PATRICIO: Battuto solo su calcio di rigore, si dimostra la solita sicurezza tra i pali. Nei primi minuti gran riflesso salva risultato sul sinistro in corsa di Gonçalves, che ha ricordato da vicino l’intervento in finale di Conference su Til.

PELLEGRINI – Una certezza vera e propria. Il capitano è l’unico a regalare strappi, ripartenze, giocate di qualità contro uno Sporting aggressivo e quasi mai sbilanciato. Il suo gol di destro al volo è la riprova della sua crescita, anche sotto porta.

ZALEWSKI – I duelli con Pedro Porro non sempre gli riescono vincenti, ma si esalta nell’uno contro uno ed è l’ultimo a suonare la carica con un destro insidioso respinto a malapena da Adan. Ad oggi con il competitor Spinazzola non c’è gara.

I rimandati:

MATIC – Ha l’ordine e la giustezza tra i piedi, ma un 33enne con la sua fisicità ha bisogno di tempo per raggiungere la forma ideale. In coppia con Cristante forse la mediana appare troppo statica.

ZANIOLO – Parte forte, con alcuni strappi degni della sua proverbiale irruenza. Ma col passare dei minuti tende ad innervosirsi, in particolare per le decisioni dubbie del signor Hugo Silva. Mourinho lo sostituisce per evitargli momenti di rabbia inutile.

ABRAHAM – Generoso, sempre in movimento ed autore della giocata che porta al gol del 2-2 di Pellegrini. Ma per il resto della sua partita appare troppo caotico, sciupando una ghiottissima occasione a fine primo tempo.

I bocciati:

IBANEZ – Siamo alle solite. La paura che possa compromettere le prestazioni della Roma torna senza grosse pretese alla terza amichevole estiva. Saltato costantemente, è l’autore del fallo da rigore che porta avanti lo Sporting. Inteventi fuori tempo, falli evitabili e solo qualche chiusura degna di questo nome. Il brasiliano va educato, ma di questo passo rischia di essere ancora una sciagura.

CRISTANTE – Niente da dire sul solito costante impegno, sia in fase di copertura che di costruzione. Ma stasera, contro uno Sporting cattivo e velocissimo, fa una fatica enorme. La Roma non riesce quasi mai ad uscire palla al piede anche a causa della sua serata insufficiente. Ciliegina amara sulla torta: il pallone perso a 5′ dalla fine che porta al 3-2 di Tabata.

KARSDORP – Per l’ennesima volta dimostra di difettare totalmente al momento del cross decisivo o dell’assistenza giusta. Già contro la Portimonense aveva cestinato una giocata di Pellegrini con un assist mal eseguito, oggi a Faro si ripete sprecando 2-3 situazioni ghiotte.

Una Joya per Mourinho: estro e fantasia al servizio della Roma

(Federico Sereni) – Un colpo da biliardo, uno di quelli che accende la folla. Paulo Dybala è ufficialmente un nuovo calciatore della Roma. Dopo tantissime indiscrizioni e una trattativa quasi lampo i giallorossi si aggiudicano il fantasista argentino, tra i più forti della Serie A. Il ragazzo ha firmato un contratto che lo lega ai colori giallorossi fino al 2025 a 6 milioni l’anno con i bonus. Presente anche una clausola rescissoria, intorno ai 20 milioni, che la Roma potrà annullare rimodulando l’ingaggio del calciatore.

Decisivo ancora una volta Josè Mourinho che ha provveduto con la telefonata della scorsa settimana a convincere il ragazzo del progetto in crescita della Roma. Ma anche del lavoro fatto dai Friedkin che sta portando il brand della squadra ad un livello superiore, tanto da convincere anche i prezzi più pregiati a scegliere la Capitale. Bisognerà attendere la fine del mercato per capire il valore della squadra, ma non c’è dubbio che Dybala aumenta il livello della squadra.

ESTRO E FANTASIA

Se dovessimo descrivere un dieci puro, ecco quello sarebbe Dybala. Paulo è  esploso nel grande calcio con la maglia del Palermo quando incantava già la platea con le sue giocate a soli 19 anni. In maglia rosanero la Joya agisce come seconda punta e fa notare sin da subito le qualità tecniche superiori alla media. Estro e imprevedibilità, capace di trasformare in oro qualsiasi pallone arrivi. Mancino di pura classe, delicato, abile tiratore di rigori e punizione. Quel giocatore capace di decidere una sfida con una delle sue giocate. Negli anni alla Juventus, dove riesce a conquistare 12 trofei, viene impiegato anche come ala destra o falso centravanti senza ovviamente mai perdere quella qualità che lo contraddistingue. Nonostante la sua statura non sia così possente, Dybala riesce bene nel proteggere il pallone per far salire la squadra, nel pressare il portatore di palla avversario e nell’eludere la pressione avversaria con un solo controllo.

Alla Roma un giocatore così non si vedeva dai tempi di Francesco Totti. Da un dieci ad un altro. Per ora però Paulo ha scelto la sua 21 perché quella maglia bisogna meritarsela.

Dybala porta gol, assist e passaggi chiave: Mou può usarlo in tre moduli

(A. Ferrantino) – L’arrivo di Paulo Dybala alla Roma rafforza un attacco giallorosso che, in questo momento, può contare anche su Abraham, Zaniolo e Pellegrini. Spetta ora a José Mourinho trovare il vestito tattico più adatto per sfruttare al meglio le potenzialità offensive dei suoi giocatori offensivi.

Dal punto di vista tattico, nei suoi anni alla Juve, Dybala si è trovato ad agire in contesti tattici e con funzioni diverse. In generale l’argentino gravitava sul centrodestra, agendo prevalentemente in zona di rifinitura. Negli ultimi tre anni, passando da Sarri a Pirlo fino al ritorno di Allegri, quando è stato in campo Dybala è stato il catalizzatore della manovra bianconera.

Nella Juventus di Sarri abbiamo anche visto un Dybala che si abbassava spesso per aiutare la fase offensiva di una compagine non sempre brillante in fase di palleggio. Tutto ciò ha reso quindi ineludibile il dibattito intorno a quale sia la posizione migliore per utilizzarne al meglio le caratteristiche: più avanti o più arretrato? Attaccante o trequartista?

A tal proposito giova ricordare come la stagione nella quale l’argentino ha cominciato a far vedere il proprio talento, con la maglia del Palermo, Dybala agiva da prima punta, con Franco Vazquez numero 10. Nel torneo 2014-15 Dybala produsse 13 gol e 10 assist. Nella Juve il suo raggio d’azione si è progressivamente allontanato dagli ultimi sedici metri di campo, come detto, proprio per aiutare la squadra a sopperire alle difficoltà in palleggio.

Nella stagione appena trascorsa i dati relativi agli expected assist (gli assist attesi) su azione hanno visto Dybala registrare un dato (3.71) che lo colloca fra i primi 25 giocatori dei top 5 campionati europei fra i calciatori che hanno caratteristiche simili (chance creator).

A questo si aggiunga che Dybala è stato anche il miglior attaccante della Juve sia in termini di reti fatte (10) che di passaggi chiave (quei passaggi che consentono alla squadra in attacco di superare almeno una linea difensiva avversaria) con un dato di 2.8 di media a partita. Quanto evidenziato finora ci fa capire come il Dybala juventino sia stato una sorta di tuttocampista, un attaccante adattato a giostrare da rifinitore per svolgere un lavoro di raccordo fra centrocampo e attacco.

A Roma, invece, l’argentino potrebbe riavvicinarsi alla porta avversaria. Un’idea quindi sarebbe quella di usarlo da attaccante al fianco di Abraham (con Pellegrini alle spalle dei due o da mezzala in un 3-5-2 fluido) o da terza punta in un ipotetico 3-4-3 con l’inglese e Zaniolo e con una robusta mediana a sostegno. Un’ulteriore alternativa è rappresentata da un 4-2-3-1 molto offensivo con Pellegrini, Zaniolo e Dybala a occupare gli spazi sotto Abraham.

Roma, 2-0 al Portimonense in amichevole: tabellino e voti

La Roma anti Portimonense (asroma.com)

(K.Karimi – A.Papi) – Seconda amichevole estiva in Portogallo per la Roma di José Mourinho. Il ritiro in Algarve ha previsto questa sera alle ore 20 un altro test match, stavolta contro un club di casa: il Portimonense.

I giallorossi hanno bissato il 2-0 di mercoledì scorso, vincendo con lo stesso punteggio contro i lusitani. Reti decisive del giovane Filippo Tripi nel primo tempo e di Nicolò Zaniolo nella ripresa. Ottimo secondo tempo giocato dall’uomo mercato, con tanto di fascia da capitano al braccio.

Zaniolo ha colpito anche una traversa clamorosa, mentre Abraham ha calciato alle stelle il rigore del possibile 3-0. Unica notizia negativa: infortunio al ginocchio per Darboe, possibile distorsione per il giovane gambiano.

Il tabellino del match:

ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio (46′ Svilar, 88′ Boer), Mancini (46′ Ibanez), Smalling (46′ Kumbulla), Tripi (46′ Bove); Karsdorp (46′ Celik), Cristante (46′ Matic), Veretout (46′ Darboe, 70′ Faticanti), Spinazzola (46′ Zalewski); Pellegrini (46′ Perez, 88′ Ivkovic); El Shaarawy (46′ Zaniolo), Felix (30′ Shomurodov, 46′ Abraham). All: Mourinho.

PORTIMONENSE (3-5-2): Nakamura (46′ Samuel); Relvas (64′ Costa), Willyan (46′ Vinicius), Pedrao (77′ Luqinha); Moufi (46′ Ouattara), Anderson (46′ Rui Gomes), Bruninho (46′ Jocu), Ewerton (46′ Klinsmhen), Seck (64′ Pedro Sa); Welinton (64′ Sapara), Yago (64′ Matos). All: Brito.

Marcatori: 27′ Tripi, 71′ Zaniolo

I promossi:

TRIPI – Gol in mischia a parte, si dimostra un jolly giovane e dal carattere forte. Come terzo centrale difensivo si disimpegna senza problemi.

PELLEGRINI – Già disegna calcio il capitano, gioca di prima, strappa sulla trequarti e sfiora il gol. Dal suo corner nasce l’1-0 giallorosso.

CELIK – La gamba c’è, l’attenzione difensiva anche. Per Karsdorp sarà un competitor niente male.

ZANIOLO – Rabbioso, ma allo stesso tempo elettrizzante. Il gol è tutta potenza e capacità, peccato per la traversa colpita ad inizio ripresa, già il secondo legno di questo ritiro.

I rimandati:

SPINAZZOLA – La mentalità è giusta e la posizione tattica anche. Manca ovviamente quella brillantezza nello scatto che lo ha reso uno degli esterni più forti d’Italia.

VERETOUT – Sta ritrovando pian piano la condizione giusta, e quindi anche la motivazione che gli era mancata nella scorsa stagione. Qualche errorino di troppo, ma può essere rigenerato.

KUMBULLA – Tosto, difficile da superare. Ma non mancano alcune sbavature totali in difesa che andranno evitate sul più bello.

I bocciati:

FELIX – Mourinho lo tiene in campo da prima punta per mezz’ora, tocca pochissimi palloni e fa più confusione che altro.

PEREZ – Schierato tra le linee, quasi da fantasista puro, si fa notare solo per un retropassaggio da dimenticare. In quel ruolo sarebbe stato meglio vedere il baby Volpato.

Roma, a Pietralata il nuovo stadio: «Sarà pronto nel 2026»

(A. Ferrantino) – La notizia era nell’aria da diverso tempo, ma da ieri mattina è ufficiale: l’area scelta in accordo con il Campidoglio per il nuovo stadio della Roma è quella di Pietralata Monti Tiburtini, di fronte all’ospedale «Sandro pertini», in una zona che si estende praticamente sino alla stazione Tiburtina.

A darne la conferma, la società giallorossa e il Comune con un comunicato congiunto. «All’esito di una serie di riunioni – si legge nella nota diramata a metà mattinata tra gli uffici dell’amministrazione capitolina e i tecnici di AS Roma Spa tenutesi negli scorsi mesi, Roma Capitale prende atto positivamente della volontà da parte della società giallorossa di presentare nelle prossime settimane al Campidoglio uno studio di fattibilità per la realizzazione di uno stadio su un’area comunale nella zona di Pietralata».

Archiviato definitivamente il precedente progetto-Tor di Valle, si riparte con un nuovo percorso che, come il precedente, seguirà l’iter previsto dalla «legge stadi». «L’iniziale esame urbanistico – prosegue la nota – svolto sull’area individuata da AS Roma non ha infatti messo in evidenza elementi ostativi alla presentazione del suddetto progetto che sarà attentamente valutato da Roma Capitale secondo l’iter amministrativo disciplinato dalla cosiddetta legge stadi (art. 1, comma 304, L. 147/2013)».

Grande la soddisfazione espressa sia da parte della società giallorossa sia da parte del Campidoglio, soprattutto perché il nuovo stadio si andrà ad integrare nel tessuto urbano del quartiere, e non ci sarà bisogno di particolare interventi sulle infrastrutture e sulla mobilità.

«Roma Capitale e AS Roma condividono che il nuovo stadio dovrà rappresentare un volano per la riqualificazione sostenibile e senza aggravi urbanistici del quartiere Pietralata e, più in generale, per lo sviluppo della Capitale».

Il Ceo della società giallorossa, Pietro Berardi, ha fissato già una possibile data per l’inaugurazione: «C’è la volontà – le sue parole – di fare lo stadio entro il 2026. Dovremo lavorare molto da entrambe le parti, ma finora tutto è andato bene quindi voglio ringraziare il sindaco e la sua squadra per il supporto, ora ci rimbocchiamo le maniche e ci mettiamo subito al lavoro».

Manca ancora un progetto definitivo. «Ci sono dei passi da compiere – ha proseguito Berardi – bisogna fare rilevazioni archeologiche, ambientali e acustiche. Non c’è ancora un disegno dello stadio, è ancora presto, lo si avrà nelle prossime settimane o mesi. Finora siamo stati riservati, decideremo sempre con il Comune di comunicare insieme le tappe rilevanti. Tutto questo dimostra volontà comune». La possibile capienza ridotta preoccupa i tifosi, ma Berardi li rassicura. «Non sarà più piccolo dell’Olimpico».

Sul tema è intervenuto anche il sindaco Roberto Gualtieri, in visita ieri a Parigi. «Abbiamo lavorato con grande intensità e riservatezza, la nostra politica è stata “prima i fatti, poi gli annunci”. Adesso aspettiamo che la Roma presenti il suo progetto, che noi valuteremo. L’area è stata scelta dalla società, noi abbiamo verificato con attenzione l’esistenza di controindicazioni o problemi, e in linea di principio possiamo annunciare che è possibile procedere sulla base della legge stadi».

Il ritorno di Frattesi: qualità, forza e attaccamento. Perché è il profilo perfetto per questa Roma

(Federico Sereni) – Se è vero che “Certi amori non finiscono” come dice Venditti, bene questo è il caso di Davide Frattesi. Il centrocampista potrebbe tornare nella società dove è cresciuto e maturato, nella squadra di cui è tifoso. Eppure la Roma lo aveva lasciato andare in quel lontano 2017 quando i giallorossi lo inserirono come contropartita tecnica per abbassare le richieste economiche esorbitanti del Sassuolo per Gregoire Defrel e probabilmente in quel momento gli sarà anche crollato il mondo addosso perché essere ceduti dalla propria squadra del cuore senza avere nemmeno una chance ti lascia l’amaro in bocca.

Eppure il classe ’99 non si è mai arreso, prima con i prestiti ad Ascoli, Empoli e Monza e poi coi neroverdi in cui ha dimostrato di essere un giocatore da grande squadra. E gli è bastato un solo anno per imporsi come uno dei tanti profili interessanti del Sassuolo. Poi quando è la Roma a bussare alla porta, a rispondere c’è il cuore e la passione. Per questo sembra essere ai dettagli la trattativa che lo riporterà in giallorosso, con i capitolini a mettere sul piatto anche Volpato e Bove come contropartite per averlo. Il tutto ovviamente spinti dalla voglia del ragazzo di tornare alla base.

Una crescita esponenziale rispetto a 5 anni fa: il ragazzo non più acerbo, gracilino e di prospettiva ma un centrocampista a tutto tondo, pronto e con il fisico per poter reggere l’urto. Il cambiamento c’è stato anche per la Roma che, con la vittoria della Conference League, sta attuando una strategia decisamente diversa sul mercato rispetto agli scorsi anni. Il ritorno della promessa in casa vuol dire mettere le basi per un futuro roseo.

Dal punto di vista tattico, il futuro ex giocatore del Sassuolo può giocare in ogni tipo di modulo pensato dallo Special One durante il suo primo anno di mandato nella Capitale: che sia da mezzala in un centrocampo a tre o a cinque, o da mediano al fianco di un compagno, Frattesi garantirà sempre grande qualità di palleggio e inserimenti. La Roma potrebbe prendere (utilizziamo ancora il condizionale perché nel calciomercato non è mai detta l’ultima parola) un vero e proprio jolly in mezzo al campo. Ma la cosa che più appassiona la tifoseria è l’aspetto extracampo perché Davide è romano e romanista. Chi più di lui può capire cosa vuol dire vestire la maglia della Roma.

Roma, Pinto incontra il manager di Frattesi: il Sassuolo non arretra

(A. Ferrantino) – Giornata importante, ieri, nella trattativa che dovrebbe (ri)portare in giallorosso Davide Frattesi. L’agente del centrocampista del Sassuolo, Beppe Riso, ha infatti incontrato ieri il g.m. romanista Tiago Pinto per provare a limare le differenze che ancora ci sono con la società emiliana sulla valutazione del cartellino. Con il calciatore l’accordo c’è da tempo sulla base di uno stipendio di 2 milioni netti a stagione, la volontà di Frattesi è nota a tutti: vuole tornare in giallorosso e non ascolta altre offerte.

C’è però da convincere il Sassuolo, e questo sarà il ruolo di Riso nelle prossime ore: il club neroverde valuta Frattesi circa 30 milioni di euro, la Roma poco più di 20. La speranza della Roma è che ci si possa incontrare a metà strada, intorno ai 25, con la società giallorossa che ha in mano il «bonus» del 30% sulla rivendita che può scontare dal costo totale e che porterebbe a 17.5 milioni l’esborso economico.

La Roma ha poi comunicato a Riso quali sono le altre carte da giocare: bonus per aumentare il prezzo o l’inserimento di alcuni giocatori in una rosa di nomi che non prevede Bove, ma Volpato e anche Felix. L’obiettivo di Pinto è quello di portare Frattesi e Celik in ritiro in Portogallo – partenza il 12 luglio -, e accontentare così Mourinho che vuole una rosa il più possibile completa il prima possibile.

Fino a quando non si sbloccherà con il Sassuolo l’operazione Frattesi, rimarrà in stand-by anche la cessione di Veretout, che piace in Francia e che la Roma valuta intorno ai 15 milioni. Sempre in Francia dovrebbe finire Kluivert: è reduce da una buona stagione al Nizza, il Marsiglia è disposto a prenderlo a titolo definitivo e a Trigoria potrebbe portare tra i 10 e i 12 milioni. Villar e Carles Perez hanno mercato in Spagna: il centrocampista però ha avuto richieste anche dalla Sampdoria, che lo vuole in prestito mentre Pinto vorrebbe una cessione definitiva. L’esterno piace al Valencia, alla ricerca del sostituto di Guedes, obiettivo giallorosso: gli spagnoli non vogliono scambi, la Roma non vuole arrivare ai 35 milioni richiesti, così Perez potrebbe finire a Valencia in un’operazione distinta.

Serie A, ufficiale lo spareggio per lo scudetto

Roberto Gentili –  La Serie A ripartirà con una novità. O meglio, con il ripristino di una vecchia regola. A partire dal prossimo campionato, infatti, ci sarà lo spareggio sia per l’assegnazione dello scudetto che per la retrocessione. L’idea era stata proposta ad inizio mese ed è stata approvata dalla Figc.

Per cucire il tricolore sul petto o prendere l’ascensore verso la serie B, dunque, non saranno più presi in considerazione gli scontri diretti. Qualora due squadre in lotta per uno dei due obiettivi si trovassero con gli stessi punti alla fine del campionato, si procederà con una gara secca. E se le squadre in corsa forse tre, o di più, come si procederebbe? In tal caso, sarà valido il principio della classifica avulsa. Verranno così presi in esame diversi criteri: punti negli scontri diretti, differenza reti negli scontri diretti, differenza reti generali, gol segnati, sorteggio.

Discoro diverso, infine, per chi si contenderà l’accesso a Champions, Europa e Conference League. Rimarrà infatti valido il criterio degli scontri diretti. Lo stesso varrà per i premi legati alla classifica finale.

Di seguito la nota ufficiale della FIGC:

Il Consiglio Federale, tra le altre ha approvato le modifiche richieste per rendere definitiva la regola delle cinque sostituzioni (con la sesta aggiuntiva nelle gare che prevedono i tempi supplementari) e per introdurre la gara di spareggio per l’assegnazione dello scudetto (con i tiri di rigore, senza tempi supplementari, in caso di parità nei 90’) nel caso si verificasse la situazione di pari punti in classifica tra due squadre al termine del campionato di Serie A“.

Roma, Celik accende il gioco delle coppie

(A. Ferrantino)Con l’arrivo imminente di Zeki Celik, José Mourinho ha sistemato le fasce laterali. L’esterno turco colma una lacuna che la società giallorossa non era riuscita a colmare con Maitland-Niles, cioè quella del vice-Karsdorp. Se poi Celik diventerà titolare rispetto all’olandese, significherà la squadra si sarà rinforzata in un ruolo fondamentale.

Più difensore rispetto all’ex Feyenoord, l’arrivo dell’esterno turco darà a Mourinho un ventaglio di opportunità per gestire entrambe le fasce e per passare con disinvoltura dalla difesa a tre alla difesa a quattro: con Celik e Karsdorp da una parte, Spinazzola e Vina dall’altra, più il jolly Zalewski che può giocare su entrambe le fasce sia basso sia alto, lo Special One può letteralmente sbizzarrirsi. Mai come nella stagione che sta per iniziare, nel recente passato, la Roma ha avuto coppie di terzini così ben assortite.

Se a destra Karsdorp ha dato il meglio di sé giocando da quinto di centrocampo, con la difesa a tre, Celik può essere l’elemento giusto per tornare a difendere a quattro. Con lui da una parte e Spinazzola dall’altra, Mourinho avrebbe un terzino di spinta come l’azzurro e uno di contenimento. Volendo mantenere queste caratteristiche, si possono cambiare anche le coppie: con Kardorp e Vina schierati insieme, l’olandese sarebbe quello di spinta e l’uruguaiano quello di contenimento. La coppia più offensiva sarebbe naturalmente quella composta da Karsdorp e Spinazzola, ottimi se Mourinho dovesse decidere di passare alla difesa a tre, mentre quella più difensiva è quella formata da Celik e Vina.

Nicola Zalewski, grande rivelazione dell’ultima stagione, può entrare in tutte le rotazioni: esterno di centrocampo a sinistra e a destra con la difesa a tre, ma anche esterno alto (su entrambe le fasce) nel 4-2-3-1, soprattutto se i due davanti alla difesa dovessero essere due calciatori di contenimento come Matic e Cristante, oppure Douglas Luiz se la Roma riuscirà a prenderlo.

Va avanti con il Sassuolo la trattativa per Davide Frattesi, anche se ieri l’agente del calciatore ha gettato un po’ di acqua sul fuoco: «È presto – le parole di Beppe Riso – per parlare di un incontro con la Roma». In casa giallorossa si continua a monitorare con attenzione quello che succede in casa Inter con Dybala: la società nerazzurra non ha ancora chiuso e si è presa qualche giorno di tempo. A Trigoria (e a Londra, sponda Tottenham) rimangono vigili.