Leo Castan, dal calvario post-operatorio alla gioia del ritorno in campo. E ora?

La prossima estate romana sarà molto calda, non solo dal punto di vista meteorologico. I nodi da sciogliere in casa giallorossa saranno molti (chi sarà il direttore sportivo? A Totti verrà rinnovato il contratto? Dzeko resterà? Uno fra Pjanic e Nainggolan verrà ceduto per fare cassa?) e a questi si deve aggiungere la delicata situazione di Leandro Castan che, in un modo o nell’altro, dovrà necessariamente essere risolta.

Dopo l’operazione a cui si è sottoposto nel dicembre 2014 per rimuovere il cavernoma, Castan è diventato un problema. Quest’anno fra campionato e Coppa Italia è sceso in campo appena sei volte. Alla prima di campionato Rudi Garcia, che forse pensava di aver recuperato totalmente il giocatore, lo schierò dal primo minuto a fianco di Manolas. Come finì in parità? Gol di Jankovic e Florenzi. Castan non vide più il campo per quasi due mesi, fino a quando l’ex allenatore della Roma, nella partita casalinga contro l’Empoli, fece ricorso al turnover in vista della trasferta europea di Leverkusen. Quella volta andò bene: i giallorossi vinsero 3-1, gol di Pjanic, De Rossi, Salah e Buchel per i toscani. Anche la presenza successiva di Castan è legata alla Champions League. Il 24 novembre la Roma perse 6-1 al Camp Nou contro il Barcellona. Cinque giorni dopo i giallorossi affrontarono in casa l’Atalanta e Garcia scelse di far partire Castan dall’inizio. I bergamaschi vinsero grazie alle reti di Gomez e Denis. Castan giocò poi tutto l’ottavo di finale di Coppa Italia contro lo Spezia che vide i liguri imporsi ai calci di rigore.

Il 9 gennaio, tre giorni dopo la prima partita dell’anno contro il Chievo, la Roma giocò all’Olimpico contro il Milan. Alla fine del primo tempo Manolas tornò nello spogliatoio malconcio e Castan lo sostituì. Con questa partita che terminò in parità (gol di Rudiger e Kucka) si concluse anche l’era Rudi Garcia. Durante la sua prima conferenza stampa da nuovo allenatore della Roma Luciano Spalletti raccontò di aver chisto proprio a Castan: «E se ti faccio giocare domani?». La risposta sarebbe stata: «Vedrà che prestazione che faccio». Sembrò quindi che Spalletti fosse l’uomo giusto per rilanciare il difensore brasiliano. Ma le cose andarono diversamente. Castan fu autore di una brutta prestazione: fu lui a commettere il fallo da rigore che permise all’Hellas di pareggiare. Cinque minuti dopo Spalletti sostituì Castan con Rudiger.

Da quel 17 gennaio Leandro Castan non ha più giocato neanche due secondi nonostante la Roma abbia avuto, oltre all’impegno di campionato, anche quello europeo contro il Real Madrid. Quando ha giocato Castan, la Roma ha vinto solo una volta. Se è solamente una questione di sfortuna nessuno può dirlo con certezza, ma rimane un dato di fatto importante, e sarebbe da ingenui sottovalutarlo.

Castan è stato decisamente sfortunato. Prima con Marquinhos e poi con Benatia ha fatto vedere grandi cose e, se non si fosse dovuto operare, anche con Manolas avrebbe formato un muro difensivo difficilmente battibile. Ma è arrivata l’ora di capire se Castan in futuro potrà essere utile alla Roma o se è meglio che la strada dei giallorossi e quella del difensore brasiliano si dividano.

Francesco Trinca