Milan-Roma 2-1: le pagelle. In questo modo, sarà un lunghissimo anno. Non si salva nessuno dal tracollo di San Siro

Simone Indovino – Così, non si va proprio da nessuna parte. Mancano le gambe, manca il cuore, manca la voglia di giocare per la Roma. Sin dalle prime battute ci si accorge di una squadra sottotono, con le disattenzioni difensive che si sommano tra di loro fino a quando Kessie non trova il vantaggio per il Milan su una dormita dell’intera linea. I giallorossi tengono botta fino a quando Fazio trova il pari dopo una mischia da calcio d’angolo e da lì sembra possa iniziare una nuova partita. E invece no. I ragazzi di Di Francesco continuano a essere sovrastati da quelli di Gattuso in praticamente tutte le situazioni, fino a quando una dormita di Nzonzi punisce la Roma a 15 secondi dal triplice fischio. C’è da cambiare rotta, e subito.

ROMA

Olsen 5.5 – Salva il salvabile, anche se non regala troppa sicurezza, sopratutto nel gol (per fortuna annullato) di Higuain. Il dubbio amletico esco o non esco per ora è insito in lui.

Fazio 5.5 – Così come il compagno di reparto, non appare in condizione fisica e mentale. Va sempre in apprensione quando gli attaccanti del Milan avanzano verso di lui, e Higuain lo fa penare per 95 lunghissimi minuti. Ammorbidisce la sua prestazione con il gol del momentaneo pareggio di pregevole caratura.

Manolas 5 – Ripete la brutta partita di lunedì. In questo avvio di stagione sembra il lontanissimo parente della colonna greca ammirata l’anno scorso e, realmente, non si conosce bene il motivo. Lotta sì, ma sbaglia tante volte posizionamento.

Marcano 5 – Non è neanche il profilo peggiore del primo tempo soporifero per la Roma, e infatti difende bene e con attenzione per larghi tratti. Poi un errore in disimpegno spiana la strada al Milan, e sbaglia posizionamento in occasione del gol avversario, facendosi sovrastare facilmente da Kessie.

Karsdorp 5.5 – Al rientro da titolare dopo la sfortunata partita dell’ottobre scorso, l’olandese non sfigura, erigendosi a uno dei migliori in campo. Buona la fase difensiva nonostante i clienti scomodi e grande spinta offensiva quando ha spazio davanti a sé. Sostituito a poco dalla fine in palese debito d’ossigeno.

De Rossi 5 – Se contro l’Atalanta era stato il migliore, oggi si amalgama alla mediocrità della squadra. Tantissimi gli errori in fase di regia, e anche in fase di contenimento gioca una brutta partita.

Nzonzi 5 – 95 minuti in campo, ma almeno gli ultimi 25 con molta, molta fatica. La condizione ancora è quella che è, purtroppo. Passa in pochi minuti dalla gloria del gol personale (annullato con la Var per fallo di mano fortuito) all’errore che spiana la strada alla sconfitta.

Kolarov 5 – Più preciso in difesa che in attacco, perché non ha ancora la capacità di spingere come ha fatto per tutto lo scorso anno. Paga ancora, forse, lo scotto fisico del Mondiale. E la speranza è che torni quanto prima al meglio, se no sono guai.

Pastore 5.5 – È chiamato in causa per regalare qualità nell’ultimo passaggio alla squadra, ma è proprio quello che gli manca. Nel primo tempo è più abile a far salire la squadra, nella ripresa tocca una quantità maggiore di palloni non riuscendo a servire con precisioni i compagni in avanti.

Schick 5 – Sembra essere un loop infinito quello in cui è coinvolto il ceco. Oggi, non rende in nessuna delle sue posizioni offensive in cui l’allenatore lo schiera.

Dzeko 5 – Niente da fare, con Schick al suo fianco è come se andasse in difficoltà, non sapendo bene che posizione ricoprire, a tal punto che il bosniaco agisce quasi sempre da ala sinistra. L’unico squillo è nella ripresa, quando sfiora il gol con un sinistro da fermo. Con lo stesso piede, spreca la chance del gol vittoria a 5 minuti dal 90esimo.

El Shaarawy 5.5 – Inserito a inizio ripresa per dare spinta, non fa più di tanto. Sempre sovrastato sulla fascia dal diretto avversario che, in maniera precisa, lo argina senza troppa fatica.

Cristante 4.5 – Un entrata in campo da brivido. Dovrebbe dare quel brio in più di freschezza da subentrato ma non fa altro che sbagliare tutto quello che può. Perde tantissime volte il pallone e non regala mai spunti offensivi ai suoi.

Santon s.v. – Argina bene le offensive di Laxalt e Castillejo nei 10 minuti in cui è in campo, poi naufraga con il resto della squadra.

Di Francesco 5 – La sua Roma non ha ancora un’identità, e i continui cambi tra una partita e l’altra (ma anche all’interno delle stesse) ne sono una testimonianza lampante. Oggi prova a giocare col trequartista, ma sia Pastora sia Cristante deludono. Difesa ancora una volta distratta, tradito anche da Nzonzi e De Rossi nel finale.

Simone Indovino

Di Francesco: “Regalato ancora il primo tempo. Non abbiamo la solidità di un tempo”

(Keivan Karimi) – Le dichiarazioni di un Eusebio Di Francesco piuttosto sconfortato dopo Milan-Roma:

Un’altra prova deludente.

“Abbiamo regalato di nuovo un tempo, come con l’Atalanta. Abbiamo fatto meglio nella ripresa ma c’è stato un errore grosso nel finale e abbiamo perso. De Rossi è scappato piuttosto che scappare e l’abbiamo pagata profondamente”.

Il cambio di modulo?

“Si cerca di cambiare per migliorare, ma non ha funzionato. Partiamo a ritmo ridotto nel primo tempo per poi crescere nella ripresa. Ci sono degli errori che vanno al di là della difesa a 3 o 4, come sul primo gol del Milan. Le scelte non sono state fortunate, le analisi si accettano”.

Cosa pretendi dalla squadra?

“Dobbiamo dare maggiore solidità, come in precedenza. Abbiamo lavorato con i calciatori dello scorso anno ma abbiamo preso troppi gol, sbagliamo delle scelte, particolari che vanno curati in allenamento. Non abbiamo lucidità, cercavamo di essere aggressivi ma non ci siamo riusciti, sbagliando i tempi di aggressione”.

Squadra lenta e compassata. Colpa di chi non ha la palla o di chi non si fa vedere?

“Dipende, manca tanta lucidità. Non è facile fare le scelte giuste, abbiamo cercato poco attacco alla profondità. Nel secondo tempo la squadra ha espresso delle manovre più consone alla nostra filosofia”.

La coppia Dzeko-Schick?

“Spesso mi dicono di farli giocare insieme. Dipende, non solo da loro due. Se metto Dzeko e Schick davanti e non facciamo cross qualcosa non va. Dovevamo sfruttare le loro capacità aeree, lo avrei voluto”.

Dzeko ha sbuffato molto…

“L’ho notato, dovrebbe magari essere più costruttivo. Ma magari è per un pallone che non gli è arrivato. L’ho notato ma ci sta”.

Fonte: Sky sport

Milan all’ultimo respiro, la Roma crolla a San Siro (VIDEO)

(Keivan Karimi) – Vince il Milan, crolla nel finale la Roma. L’anticipo della 3.a giornata di campionato a San Siro premia la grinta e la voglia di rivalsa dei rossoneri, che grazie al guizzo di Patrick Cutrone al 95′ trovano i primi tre punti della loro stagione. Resta al palo la squadra di Di Francesco che gioca male e non riesce a tenere neanche il pareggio.

Milan molto aggressivo fin dai primi minuti, con un 4-3-3 standard che mette in difficoltà il modulo ‘speciale’ della Roma, schierata con la difesa a tre e con il tandem Dzeko-Schick in attacco. I rossoneri dominano e trovano il vantaggio al 40′ dopo diverse occasioni già create: Kessié raccoglie il cross basso di Rodriguez e segna da pochi passi l’1-0 meritato. Nella ripresa Di Francesco ridisegna la Roma con un assetto più conosciuto e i giallorossi crescono, trovando il pareggio con Fazio al 59′ minuto. Le squadre si allungano e le occasioni fioccano, tanto che la VAR deve intervenire per annullare prima una rete in offside di Higuain, poi un gol in mischia di Nzonzi. Nel finale, con entrambe le squadre destinate al pari, è Cutrone l’ultimo ad arrendersi e trovare la rete della vittoria che rilancia le ambizioni di Gattuso e compari e fa crollare quelle di una Roma in difficoltà.

https://www.youtube.com/watch?v=CGd_ivOouV8

SERIE A – Milan-Roma, le probabili formazioni

(Keivan Karimi)Milan e Roma apriranno la terza giornata di Serie A con l’anticipo di oggi, venerdì 31 agosto, a partire dalle ore 20.30. I rossoneri a caccia del primo punto, i giallorossi vogliono invece mantenere l’imbattibilità. Ecco le probabili formazioni di San Siro:

MILAN (4-3-3): Donnarumma; Abate, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessié, Biglia, Bonaventura; Suso, Higuain, Calhanoglu.

a disposizione: Reina, Donnarumma A., Calabria, Caldara, Laxalt, Mauri, Bakayoko, Bertolacci, Castillejo, Borini, Cutrone. All: Gattuso.

ROMA (4-2-3-1): Olsen; Karsdorp, Manolas, Fazio, Kolarov; De Rossi, Nzonzi; Under, Pastore, El Shaarawy; Dzeko.

a disposizione: Fuzato, Santon, Marcano, Jesus, Pellegrini Lu., Cristante, Pellegrini Lo, Coric, Zaniolo, Kluivert, Schick. All: Di Francesco.

Sorteggi Champions League: gironi durissimi per Napoli e Inter

(Keivan Karimi) – Oggi dalle ore 18 a Montecarlo sono andati in scena i sorteggi per la fase a gironi di Champions League; protagoniste le quattro squadre italiane, ovvero Juventus, Napoli, Roma e Inter:

Le urne, che hanno visto Kakà e Forlan come estrattori d’eccezione, non hanno premiato le italiane. La Juve, inserita in prima fascia, avrà da battagliare con lo United di Mourinho, il delicato Valencia e il piccolo Young Boys. Per il Napoli subito sfida al PSG dell’ex Cavani oltre che con il Liverpool vice-campione d’Europa e la rediviva Stella Rossa. La Roma se la vedrà con i plurivincitori del Real Madrid, con i russi del CSKA e i cechi del Viktoria Plzen. Infine l’Inter non avrà un cammino semplice, visto che estratto in quarta fascia giocherà contro le big Barcellona e Tottenham oltre che il Bruges.

Gli otto gruppi di Champions League:

GRUPPO A: Atletico Madrid, Borussia Dortmund, Monaco, Club Bruges

GRUPPO B: Barcellona, Tottenham, PSV Eindhoven, Inter

GRUPPO C: Paris Saint-Germain, Napoli, Liverpool, Stella Rossa

GRUPPO D: Lokomotiv Mosca, Porto, Schalke 04, Galatasaray

GRUPPO E: Bayern Monaco, Benfica, Ajax, Aek Atene

GRUPPO F: Manchester City, Shakhtar Donetsk, Lione, Hoffenheim

GRUPPO G: Real Madrid, Roma, Cska Mosca, Viktoria Plzen

GRUPPO H: Juventus, Manchester United, Valencia, Young Boys

Milan-Roma, Di Francesco: “Dobbiamo giocare da squadra. De Rossi e Nzonzi possono coesistere”

(Keivan Karimi) – Le dichiarazioni di Eusebio Di Francesco prima della gara di domani sera Milan-Roma durante la conferenza stampa di Trigoria:

Come ha trovato la squadra dopo l’Atalanta?
Un po’ rammaricata per come è andata la partita, ma sollevati per aver rimediato. Alla fine abbiamo anche rischiato di vincere, è un punto guadagnato. Da questa partita dobbiamo assolutamente imparare e cercare di migliorare i tanti errori che ci sono stati nel primo tempo.

Come mai questa Roma dai due volti?
E’ un insieme di cose, davanti avevamo una squadra con una brillantezza nettamente sopra alla nostra, sia di testa che di gambe. Non ho visto i miei giocatori brillantissimi. Paradossalmente abbiamo corso quanto loro, ma abbiamo corso peggio, male e con poca qualità di corsa.

Che titolo le piacerebbe ascoltare subito dopo Milan-Roma? 
Una grande prestazione e una grande risposta della Roma. Il titolo più bello sarebbe “Grande risposta”.

Ha già deciso il sistema di gioco? Ci sarà la difesa a quattro?
Voglio fare una premessa generale, sennò parliamo sempre di numeri. Io intendo dire che il sistema di gioco va a farsi friggere quando all’interno di questo i calciatori non mettono le caratteristiche più importanti che un calciatore deve avere per giocare ad alti livelli. Non è avvenuto nel primo tempo col nostro 433. Ogni numero diventa relativo. Non sto qui a svelare come giocheremo domani. E’ fondamentale perdere meno duelli possibile, al di là dei sistemi di gioco.

Nzonzi e Karsdorp hanno i 90 minuti nelle gambe? 
Con molte probabilità saranno titolari, non so se li hanno. Loro due potrebbero essere della partita dall’inizio.

E’ possibile vedere Schick accanto a Dzeko? 
Non ce l’hai mai visto l’anno scorso? Però se ognuno di voi si lega ad un calciatore… Schick è un calciatore forte, con determinate caratteristiche. Può giocare dall’inizio o subentrare. Ha avuto due-tre palle gol importanti l’altro giorno, può determinare anche a partita in corso. Posso cambiare sistema di gioco sì.

I giocatori che hanno fatto il Mondiale hanno un problema di fatica?
Obiettivamente l’Atalanta ha evidenziato quanto dici. Non solo Fazio e Kolarov sono stati poco brillanti, anche Manolas nel primo tempo non sembrava il giocatore che conosciamo. Un po’ di ritardo c’è stato, sono giocatori per noi importanti. Mi preoccuperei se fossero già al massimo, non mi aspettavo una prestazione del genere da parte dell’Atalanta.

Può aver influito la partenza di Strootman sulla testa dei giocatori? 
Io dentro al gruppo non ne ho sentito nemmeno parlare, lui aveva il desiderio di cambiare e di fare una nuova esperienza. Io quando dico che viene prima la Roma intendo che voglio giocatori che hanno il desiderio di indossare la maglia. Quando hai giocatori di grande professionalità li prende con grande considerazione. Se uno ha il desiderio di cambiare io non trattengo nessuno.

Come mai c’è questa grande delusione nell’approccio della prima gara all’Olimpico? 
Ma c’erano motivazioni, non sono tutti robot. Se noi andiamo a guardare la partita ho sostituito due ragazzi che sono un patrimonio della Roma e della Nazionale. Avrei dovuto cambiare tutta la linea difensiva. Ho fatto delle scelte, togliendo qualcosa a due ragazzi che vanno tutelati. Siamo solo alla seconda giornata, stiamo facendo un processo all’annata. E’ prematuro. Io ho sbagliato a dare quel pugno, non lo dovevo fare e non riaccadrà più. Ero nervoso e arrabbiato perché non siamo riusciti ad esprimere le nostre potenzialità. Io devo trovare soluzioni, mi auguro di trovare quelle giuste.

La tournée ha influito sulla preparazione della Roma? 
Ti può togliere qualcosa, ma noi siamo stati fortunati potendo lavorare anche bene. Forse ci è mancata qualche partita in più. Non è da poco il fatto che loro avevano fatto tante partite, Gasperini ha ruotato tanti giocatori. Sapevo che sarebbe stata una partita dura dal punto di vista fisico, siamo rimasti tutti sorpresi, noi ed io. Pastore ha fatto un gol magnifico, ci doveva dare qualcosa in più, ma paradossalmente dal punto di vista della testa ce l’ha tolto.

Di che cosa sono figli secondo lei i cori contro la società che si sono sentiti sul 3-1? 
Questa domanda la devi fare ai tifosi, non la devi fare a me. Non saranno contenti di alcune situazioni. L’anno scorso la situazione era un pochino peggio, oggi abbiamo 4 punti. E’ normale che questo ambiente è fatto di processi e situazioni. A volte bisogna parlare con concetto e con criterio, non bisogna essere faziosi, c’è bisogno di equilibrio. Devo tutelare la squadra e cercare di portare la Roma il più in alto possibile. Ci si scorda facilmente di quello che si fa. Dobbiamo dimostrare sempre qualcosina in più, il tempo dirà quello che sarà il nostro futuro. Karsdorp è pronto e può giocare dall’inizio.

C’è un ragionamento tattico in corso su possibili cambiamenti. E’ una rosa da 4-3-3 questa o ci sta ripensando? 
Questa è una rosa che può giocare con tanti sistemi di gioco, avere giocatori che possono giocare in diversi ruoli è un vantaggio. Il fatto del cambiamento può passare per una forma di debolezza o di intelligenza? Io faccio questo lavoro e devo capire, trovando le soluzioni. Se qualcosa non va cerco di modificarla, per me è un segnale di intelligenza e non di debolezza. Quando hai lavorato in un modo e non raccogli o cambi qualcosa nella testa degli altri o cambi qualcosa tu. Dipende sempre dal risultato il cambiamento. Cosa mi avreste detto prima della partita col Barcellona? Passavo per pazzo, poi mi avete dato del fenomeno. Chi non osa non sbaglia mai. Io mi prendo le mie responsabilità.

Ha pensato di giocare con Nzonzi e De Rossi contro il Milan?
I due possono coesistere, l’hanno fatto e anche bene. Il fatto delle pressioni e del pressing: riguardatevi il gol che abbiamo preso quando Zapata ha rubato palla a Manolas. E’ stata fatta una pressione ottima in quella situazione, il difensore loro l’ha buttata in fallo laterale e Kostas era messo benissimo, invece ci abbiamo preso gol. Non tutte le aggressioni sono state fatte male, è la veemenza dell’aggressione. E’ mancata cattiveria agonistica, un’anima vera quando devi andare a fare la guerra.

Olsen e Alisson, portieri diversi. Monchi ha sottovalutato il problema portiere

(Keivan Karimi) – Nainggolan, Strootman e soprattutto Alisson. Tra i calciatori ceduti sanguinosamente dalla Roma durante la sessione estiva di mercato c’è anche il portiere che era stato eletto all’unanimità miglior numero 1 giallorosso degli ultimi 20 anni. Il brasiliano, dopo una stagione da top-player alla corte di Di Francesco, ha accettato le lusinghe del Liverpool ed è stato così ceduto per 62,5 milioni più bonus al club inglese, proprio quello che a maggio scorso aveva interrotto bruscamente i sogni di gloria in Champions League della Roma.

Una cessione che probabilmente a Trigoria già avevano preventivato prima dell’estate, perché i procuratori di Alisson avevano cominciato a bussare alla porta del d.s. Monchi per un aumento consistente, almeno da 5 milioni di euro annui. Impossibile per una Roma attenta al Fair Play Finanziario accontentare il proprio numero 1 e dunque l’attesa di un’offerta congrua è stata snervante, quasi patetica.

Monchi ha dunque dovuto cercare in fretta un sostituto di Alisson e, ad inizio agosto, è sbarcato Robin Olsen, portiere svedese classe ’90 visto dopo un Mondiale positivo tra i pali della sua Nazionale. Un estremo difensore esperto ma non brillante, come si è intravisto nelle sue prime due apparizioni in Serie A: da brividi con il Torino, poi ripresosi con alcuni interventi sicuri, insufficiente contro l’Atalanta per un paio di gol subiti e rimasti sul groppone del gigante svedese. Olsen non è paragonabile ad Alisson per un semplice motivo: i due portieri hanno qualità e caratteristiche completamente differenti. Fisico, strutturato e sicuro solo tra i pali lo svedese, mentre il brasiliano era l’emblema del leader difensivo tecnico, abile con i piedi e capace anche di fare il libero d’eccezione.

L’errore di Monchi è di fondo: il direttore sportivo spagnolo, sapendo della difficoltà di trattenere Alisson in estate, avrebbe dovuto agire in anticipo, sondando seriamente il terreno per portieri con caratteristiche più simili al brasiliano. Pensare che la Juventus ha convinto Mattia Perin per 12 milioni di euro a fare il ‘secondo’ rappresenta un grande rammarico per la Roma. Impossibile pensare che la società giallorossa, dopo gli intoriti di UEFA e sponsor e con un brand in netta crescita non potesse ambire ad un numero 1 di maggior livello e qualità rispetto a Olsen, che poco si accomuna con i dettami tattici voluti da Di Francesco.

 

Strootman è ufficialmente del Marsiglia. Il suo saluto commosso alla Roma (VIDEO)

(Keivan Karimi) – Oggi è il giorno dell’ufficialità di Kevin Strootman come nuovo calciatore del Marsiglia. Il centrocampista olandese lascia la Roma e, come comunicato dal club capitolino, passa all’Olympique per 25 milioni di euro più 3 di bonus. Una trattativa già chiusa nella giornata di domenica e resa nota e concreta soltanto oggi, con Strootman che si è anche già presentato in conferenza allo stadio Velodrome.

Ma il calciatore classe ’90 ha voluto anche ringraziare la Roma ed i suoi tifosi con un toccante video che è già virale sui social network: “Cari Romanisti, è molto difficile per me lasciare questo club. Ci si sente come a casa e voi tifosi mi avete sempre sostenuto. Voglio ringraziarvi per tutto, non vi dimenticherò mai e vi terrò nel mio cuore. Vi auguro tutto il meglio in questa stagione!”

 

Di Francesco, rabbia e infortunio: oggi operato alla mano (FOTO)

(Keivan Karimi) – Non è cominciata al meglio l’avventura stagionale all’Olimpico per Eusebio Di Francesco. Il tecnico della Roma, durante la sfida complicata contro l’Atalanta di ieri sera, ha spesso inveito contro i suoi calciatori rei di non tenere le posizioni e di rendere lunga e squilibrata la squadra. Di Francesco ieri in conferenza stampa si è sfogato così: “Primo tempo difficile da spiegare, arrivavamo in ritardo sui palloni, l’Atalanta ci ha sovrastato fisicamente. Paradossalmente stavano meglio di noi, hanno meritato nettamente il vantaggio. Siamo stati bravi a cambiarla nella ripresa, ma nel finale mi hanno fatto arrabbiare, troppo lunghi e senza criterio. Potevamo anche vincerla, non sono soddisfatto”.

Di Francesco ha sfogato la sua rabbia colpendo con violenza una parte della sua panchina, procurandosi una frattura alla mano sinistra. Quest’oggi il tecnico della Roma è giunto a Villa Stuart per operarsi proprio alla mano infortunata; il mister resterà con la fasciatura almeno per un paio di settimane.

 

Roma-Atalanta 3-3: le pagelle. Continua il tabù all’Olimpico con la bestia nero(azzurra). Manolas distrugge e crea, Fazio in bambola

Simone Indovino – Una serata non proprio tranquilla quella trascorsa dai tifosi romanisti, che al debutto in casa vedono la propria squadra pareggiare per 3-3 con l’Atalanta. Difficile giudicare i calciatori, poiché si dovrebbero distinguere in maniera adeguata primo e secondo tempo. Pastore apre con un gioiello di tacco regalando il vantaggio, ma in 30 minuti gli orobici siglano 3 reti che fanno sprofondare i capitolini. Dallo spogliatoio esce una squadra ancora disorganizzata ma con più convinzione psicologica; prima pareggia Florenzi, assistito da Dzeko, poi a 10 minuti dalla fine Manolas (surclassato tutta la gara da Zapata) spara con rabbia un destro che regala il pari. Siccome il calcio è decisamente strano, la partita si sarebbe anche potuta vincere. Schick prima e Kluivert poi vanno vicini alla quarta marcatura nel finale.

ROMA

Olsen 5 – Incolpevole sui primi due gol subiti, potrebbe forse mostrarsi più reattivo in occasione della terza rete incassata, in cui il dubbio “Esco o non esco” lo condiziona pesantemente.

Florenzi 6 – Nel primo tempo è distratto come tutto il resto dei compagni. Cresce notevolmente di rendimento nella ripresa, siglando la rete che riaccende la speranza della Roma nel finale. Costretto ad abbandonare il campo per un dolore al ginocchio operato dopo un contrasto con un avversario.

Manolas 5.5 – Il buono e il cattivo tempo, come spesso accade. Fino al 60esimo è probabilmente la sua partita più brutta in giallorosso. Zapata gli fa vedere i sorci verdi, propiziando il suo errore per l’1-2 provvisorio. Col passare dei minuti prende a poco a poco fiducia fino al momento in cui sigla la definitiva marcatura del pari.

Fazio 5 – Un leggero miglioramento nella parte centrale della ripresa alza il suo voto, ma è una partita da incubo quella giocata dall’argentino, che appare sempre distratto e commette in quantità infinita di errori, sia in disimpegno sia in impostazione.

Kolarov 5.5 – Non spinge come ci ha abituato e soffre costantemente le discese degli atalantini sulla fascia destra. Anche quando la squadra si alza nella seconda frazione di gioco lui non conferisce grande apporto.

Pellegrini 4.5 – Un corpo totalmente estraneo al già scarno gioco della Roma. Sbaglia tutto quello che può sbagliare e non aiuta mai i compagni in ripiegamento.

De Rossi 6.5 – È assodato che se la Roma non è andata negli spogliatoi in svantaggio di 2 o 3 gol in più il merito è tutto suo. Evita con le sue classiche estirade almeno tre situazioni pericolosissime, che nel computo generale della partita si rivelano fondamentali.

Cristante 5 – Saranno i suoi vecchi colori, sarà la prima all’Olimpico, ma al friulano tramano le gambe e non riesce ad integrarsi all’interno degli schemi offensivi, tant’è che Di Francesco lo richiama in panchina dopo appena 45 minuti.

Pastore 6.5 – Dopo appena 90 secondi si presenta all’Olimpico con un gol di tacco di caratura preziosissima. Si pensa possa essere il preludio a una splendida serata, ma dopo pochi giri d’orologio scompare dal campo insieme ai compagni. Nel secondo tempo si carica la squadra sulle spalle facendo partire tutte le iniziative offensive e giocando tantissimi palloni.

Dzeko 5.5 – È sempre al centro della manovra in avanti e, quando può, fa salire la squadra. Precisa la sponda che consente a Florenzi di depositare in gol, non altrettanto adatte le sue conclusioni verso la porta, in cui potrebbe certamente fare di più.

Under 5.5 – Insieme a Pastore è il migliore in fase offensiva. Prova due volte la conclusione, scontrandosi con Gollini, e accelera costantemente creando difficoltà alla difesa avversaria.

Nzonzi 6 – Regala subito una buonissima impressione ai suoi nuovi tifosi. Sradica palloni e spesso crea superiorità numerica. Tenta anche, senza fortuna, diverse conclusioni verso la porta.

Schick 5.5 – DiFra lo butta dentro per tentare il tutto per tutto e ha due ghiotte occasioni. Nella prima spara alto da buona posizione sul 2-3, mentre sul 3-3 solo un intervento di Gollini col piede nega la gioia della rimonta.

Kluivert 5.5 – Conferisce sicuramente vivacità alla squadra, ma quella palla a 20 secondi dallo scadere la sognerà stanotte. Con un controllo più preciso avrebbe potuto orientarsi in maniera migliore verso la porta e regalare un tripudio ai tifosi.

Di Francesco 5.5 – Cambia qualcosina rispetto a Torino, e dopo un minuto e mezzo sembra che il campo gli dia ragione. Peccato che la sua squadra si siede e viene surclassata dall’Atalanta che realizza 3 reti. Positiva, per lo meno, la reazione d’orgoglio della ripresa in cui i suoi recuperano il risultato agguantando almeno il pari. C’è da lavorare, tanto.

Simone Indovino