Il D-Day della Roma: lunedì c’è Friedkin

As Roma’s US President Thomas Daniel Friedkin, wearing a face mask, looks on before the Italian Serie A football match Roma vs Benevento at Olympic stadium in Rome, on October 18, 2020. (Photo by Tiziana FABI / AFP) (Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

(A. AUSTINI) – La nuova Roma nasce di lunedì. E pazienza che sia il giorno 17 del mese: quel numero porta sfortuna solo nella tradizione italiana. Parlerà ancora americano, invece, il club giallorosso che tra quattro giorni vedrà consumarsi il passaggio di consegne tra Pallotta e Friedkin: appuntamento fissato per il closing presso lo studio legale Chiomenti di Roma, in via Ventiquattro maggio a due passi dal Quirinale, alla presenza di un notaio ma non di acquirente e venditore che saranno rappresentati, con tanto di procura firmata, dai rispettivi avvocati.

La delegazione di Friedkin si muoverà con qualche giorno d’anticipo verso Londra, dove verranno sistemate le ultime carte. Già presente Ryan, arrivato in Europa giorni fa: è l’uomo destinato a gestire il club in Italia. Sia lui sia papà Dan non vedono l’ora di sbarcare nella Capitale ma devono fare i conti con le restrizioni per i viaggi degli americani in Italia causa Covid-19. Modi e tempi si troveranno rapidamente, intanto stanno per diventare i proprietari: nomineranno subito 7 amministratori (tra cui il banchiere romano Barnaba) e completeranno il nuovo cda nell’assemblea che sarà convocata presumibilmente a ottobre.

L’Opa sulle azioni in Borsa è  un passaggio necessario, il delisting un altro probabile, ma la stretta attualità prevede tante cose tra cui il calciomercato. Per il momento se ne occupano il CEO Fienga e De Sanctis, che fa le veci di un direttore sportivo che non c’è più. Il casting di Friedkin è già in corso, da registrare un contatto con Ramon Planes del Barcellona, ma non si può escludere nessuna ipotesi. Neppure quella che siano Fienga e De Sanctis a  completare questo mercato.

Al momento stanno valutando alcuni possibili affari, tipo lo scambio Torreira-Diawara con l’Arsenal: difficile ma non impossibile, magari inserendo anche Kluivert nella trattativa. Cedere resta la vera urgenza della Roma, perché la rosa è diventata extralarge e i costi a bilancio sono mostruosi per un club che non giocherà la Champions per il secondo anno di fila. Mentre il Cagliari è pronto a prendersi Juan Jesus, il Celtic ha chiesto in prestito Olsen e vuole che la Roma paghi parte dell’ingaggio: risposta negativa per ora. L’Atalanta è pronta a presentare un’offerta per Florenzi, valutato non meno di 15 milioni dalla Roma e seguito anche dalla Fiorentina. Ma il suo ingaggio non è alla portata. Smentito invece un assalto della Juventus a Dzeko: per il momento non esiste trattativa, a prescindere dall’eventuale scambio Under-Milik con il Napoli.

Fonte: Il Tempo