Roma, a La Spezia il VAR ha fatto il suo dovere | E c’è chi chiede le scuse di Fabbri

Spezia – Roma (Lapresse)

(Keivan Karimi) – Una partita che sintetizza quello è il campionato 2021-2022 della Roma. Ieri sera a La Spezia i giallorossi hanno finalmente giocato una gara dominante. Messi bene in campo, mai troppo lunghi né sofferenti nei confronti del possesso palla avversario.

Una gara che, per dominio ed occasioni create, sarebbe dovuta finire con almeno 2-3 gol di scarto a favore dei giallorossi. Invece la Roma l’ha vinta al 98′ minuto, con un rigore di Abraham, dopo aver colpito 4 pali, costretto Provedel ad almeno 3 miracoli e divorato in generale un altro paio di gol fatti.

Il successo della svolta? Per come è arrivato, con la voglia di vincere una partita stregata fino all’ultimo, potrebbe rappresentare una spinta importante per l’ultima fase del campionato. Ma sono ancora tantissimi i difetti da curare.

La cosa paradossale è che qualcuno punta il dito verso l’arbitro Michael Fabbri ed il VAR per giustificare il successo giallorosso. Gli episodi certamente non premiano lo Spezia di Thiago Motta e probabilmente l’espulsione di Amian a fine primo tempo è severa. Ma a norma di regolamento non c’è molto da discutere.

Fabbri compensa sorvolando sul secondo giallo ad Agudelo, per fallaccio in ritardo su Zalewski (ottimo il suo debutto da titolare), ma il rigore a tempo scaduto è a dir poco solare. Zaniolo viene colpito in pieno volto da una scarpata in ritardo di Maggiore sulla deviazione aerea, poi terminata sulla traversa.

Il VAR per una volta funziona anche in chiave Roma. Il signor Di Paolo chiama Fabbri all’on field review e lo convince giustamente a fischiare il rigore, poi trasformato con freddezza da Abraham. Tutto eseguito nel pieno rispetto delle regole, senza interpretazioni o decisioni fantasiose.

Nel mondo della nostra comunicazione pubblica c’è anche chi si è dilettato a contestare tale decisione, a mettere in dubbio la sensatezza di questo rigore. Esimi giornalisti di TV o carta stampata hanno incredibilmente giudicato ‘dubbio’ il calcione di Maggiore a Zaniolo, uscito con la faccia insanguinata dal campo. E c’è persino chi ha chiesto le scuse pubbliche di Fabbri! Siamo alla frutta…

 

Spezia-Roma, Verde può far male. I giallorossi la sua preda preferita

Francesca Palmeri – La Roma per la 27° giornata di Serie A scenderà in campo contro lo Spezia questo pomeriggio alle ore 18.05 allo Stadio Picco. I giallorossi hanno bisogno di ritrovare la scia positiva della vittoria. Al momento sono imbattuti da cinque partite di campionatodue vittorie e tre pareggi. L’ultima volta che ha fatto meglio in una singola stagione è stato nel novembre 2020, ottenendo sette risultati utili consecutivi. L’emergenza infortuni sembrerebbe essere rientrata, José Mourinho per il match di domenica avrà di nuovo in campo i suoi titolarissimi per cercare di dare una svolta a questo campionato proprio nei mesi decisivi. Lo Spezia dal canto suo può contare di aver ottenuto punti importanti nelle partite contro le grandi: vittoria per 2-1 con il Milan e per 1-0 con il Napoli.

Ritorno in campo di Mkhitaryan e Zaniolo

Mourinho ritroverà in campo due dei suoi fedelissimi titolari: Mkhitaryan e Zaniolo. L’armeno indisponibile nell’ultima sfida contro il Verona, tornerà in campo. In questa stagione sono finora 8 le partite saltate per un totale di 44 giorni. Probabilmente scenderà sul campo da gioco dal 1′ accanto al capitano Lorenzo Pellegrini. Per il numero 77 l’ultimo gol fuori casa risale proprio con lo Spezia, le tre reti nel torneo in corso le ha infatti firmate tutte all’OlimpicoZaniolo potrebbe giocare con Tammy Abraham. L’attaccante giallorosso è rimasto ai box nelle ultime due partite: contro il Sassuolo ha dovuto scontare una squalifica per il rosso rimediato nella sfida con il Genoa e non è stato presente neanche contro il Verona per un infortunio subito alla vigilia dell’incontro. Sarà un ritorno importante per il numero 22, lo Spezia è la squadra della città dove praticamente è cresciuto e mosso i primi passi della sua carriera da giocatore.

I precedenti storici

Questo sarà il secondo scontro per lo Special One contro lo Spezia ed il suo ex giocatore Thiago Motta. I due hanno condiviso momenti indimenticabili nell’anno del triplete all’Inter. La prima sfida tra i due risale al match di andata, vinto per 2-0 dai giallorossi. Sono tre i precedenti storici in Serie A tra le due squadre: 2 vittorie per la Roma ed 1 un pareggio arrivato nell’ultima giornata del torneo 2020-21. Avversario da temere è Daniele Verde, che ha collezionato le prime sette presenze in Serie A con la maglia della Roma nel 2015. Il classe ’96 è riuscito a segnare due reti contro la Roma, mai con nessun’altra avversaria è riuscito a fare meglio. In questa stagione sono cinque i gol segnati dall’attaccante dello Spezia che è soltanto ad una marcatura dall’eguagliare il suo record in una singola stagione nel massimo torneo: sei nel 2020/21. 

FIFA 22, la review di Smalling 86 “Road to the Final” della Conference League

(Federico Sereni) – Ormai una settimana fa è uscito un nuovo evento su FIFA 22 denominato “Road to the Final“. Sono tutte quelle carte che sono ancora in gioco nelle Coppe Europee negli scontri ad eliminazione diretta. Per qualcuno che ha partecipato agli spareggi di Europa e Conference League il percorso è già terminato, per gli altri c’è ancora tempo.

COME FUNZIONA LA CARTA

E’ una carta dinamica, quindi il suo overall può salire grazie ai risultati della squadra. Per quanto riguarda la Champions League un punto per la prima vittoria dopo il lancio dell’evento, e via via per ogni passaggio del turno fino ad arrivare ad un +2 per chi alza il trofeo. Stesso trattamento per Europa e Conference League con un cambiamento: chi ha passato il turno degli spareggi non ha ricevuto nessun upgrade, ma soltanto qualora avesse vinto la partita, come detto, dopo il lancio della campagna.

ROMA PROTAGONISTA

Non poteva mancare assolutamente una carta della Roma che in Conference League (ottavo di finale contro il Vitesse) può dire nettamente la sua. Chi prende questa versione è Chris Smalling, uno dei giocatori più rappresentativi ed importanti della rosa. 86 di valutazione e la possibilità di diventare un vero punto di riferimento per chi usa la Serie A, magari affiancato ad Ibanez e Spinazzola e le loro versioni speciali. E’ una versione nettamente competitiva che ha soltanto un difetto: l’accelerazione. Contro attaccanti rapidi e che scattano in profondità dobbiamo “prenderlo” e farlo indietreggiare altrimenti andremo contro gol certo. Quindi è consigliabile usarlo in una difesa bassa, attendista e sfruttare le sue grandi doti di fisico e stazza. E’ buono anche il passaggio con 80 di corto e 78 di lungo. Decisamente al top anche la freddezza, questo aiuterà a non fargli sbagliare i passaggi.

CONCLUSIONI

Sul mercato si trova praticamente a prezzo di scarto. Si può prendere per 18mila crediti scarsi e, pensando in prospettiva, è un investimento che possiamo fare anche vedendo alla compravendita. Sicuramente il prezzo schizzerà se la Roma dovesse fare risultato col Vitesse. Lo stile intesa da mettere è naturalmente “ombra” che andrà a limare i difetti nella velocità. E’ un giocatore da provare, anche pensado alla carta “What If” dello scorso anno che era molto competitiva.

Conference League, sarà Vitesse-Roma: tutto sul club olandese satellite del Chelsea

Vitesse (LaPresse)

(Keivan Karimi) – Un sorteggio positivo sulla carta. Di certo alla Roma poteva andare peggio: negli ottavi di finale di Conference League è riuscita ad evitare spauracchi come Leicester City o Olympique Marsiglia.

Sarà il Vitesse l’avversaria dei giallorossi nel prossimo turno della neonata competizione europea. Andata il 10 marzo in Olanda, ritorno previsto per il 17 allo stadio Olimpico.

Ma scopriamo qualcosa in più sulla futura rivale dei giallorossi di Mourinho. Il Vitesse è un club della Eredivsie olandese. La città di provenienza è Arnhem, nel Basso Reno, a pochi chilometri dal confine con la Germania.

Il club giallo-nero è guidato da Thomas Letsch, tecnico tedesco di scuola Red Bull. Ha infatti lavorato la fianco di Ralf Rangnick nello staff del Salisburgo. Prima di guidare il Vitesse ha anche allenato l’Austria Vienna per una stagione.

La società di Arnhem è nota a livello internazionale per essere club ‘satellite’ del Chelsea di Roman Abramovich. Nel 2010 il Vitesse fu acquistato dal magnate georgiano Merab Jordania, grande amico dell’imprenditore russo. Da quel momento nacque ufficialmente una partnership tra le due squadre, che consente al Vitesse di prendere in prestito e crescere diversi talenti del vivaio Chelsea. Basta sapere che nelle fila olandesi sono passati calciatori del calibro di Matic, Mount, Piazon, Musonda e Traoré.

Il Vitesse è attualmente 6° nella classifica del massimo campionato olandese. Si schiera solitamente con un 3-4-1-2 piuttosto offensivo, ma in tempi recenti Letsch ha sperimentato anche la difesa a quattro. I dati parlano di una formazione cinica e non sempre attenta in difesa. A parte la vittoria per 6-1 sul Cambuur, i giallo-neri hanno sempre battuto le avversarie di misura, subendo invece tanti gol nelle 8 sconfitte stagionali.

Gli olandesi sono tra le rivelazioni della Conference League 2021-2022. Nella fase a gironi hanno fatto meglio del Tottenham di Conte (battuto in casa 1-0). Nei sedicesimi hanno avuto la meglio del Rapid Vienna, perdendo in Austria 2-1 e vincendo poi 2-0 al ritorno in casa.

A detta di tutti la stella della squadra è Lois Openda, centravanti belga classe 2000 autore di 16 reti ufficiali sinora. Tra i calciatori da tenere d’occhio c’è anche il suo collega Adrian Grbic, attaccante austriaco, il difensore e capitano Danilho Doekhi e il fantasista Yann Gboho in prestito dal Rennes.

La formazione tipo del Vitesse:

(3-4-1-2) Houwen; Rasmussen, Bazoer, Doekhi; Dasa, Tronstad, Domgjoni, Wittek; Gboho; Openda, Grbic.

Vitesse: calcio offensivo, gioventù e freschezza. Tutto sul prossimo avversario della Roma in Conference League

(Federico Sereni) – Sorteggio di Conference League che sorride alla Roma.  L’urna di Nyon ha infatti regalato alla squadra di Mourinho la sfida europea contro il Vitesse. Evitati dunque i possibili pericoli Leicester, Marsiglia e Psv oltre all’incubo Bodo/Glimt che avrebbe riafforato brutti ricordi. La gara di andata sarà il 10 marzo ad Arnhem, il ritorno è programmato invece il 17 marzo a Roma. Nessun precedente con la squadra, ma ci sono diversi confronti con club olandesi in cui appare un dato che fa ben sperare: la Roma ha sempre superato il turno nella fase a eliminazione diretta in 3 precedenti contro squadre olandesi in competizioni UEFA. Parliamo dei match contro PSV negli ottavi di finale Coppa delle Coppe 1969/70, contro Feyenoord nei sedicesimi Europa League del 2014/15 e contro l’Ajax nei recenti quarti di finale di Europa League. 

LA SOCIETÀ

La squadra olandese ha sede, come detto, nella città di Anrhem, città di circa 159 mila abitanti, sul Basso Reno, fondata nel comune della Gheldria, al confine con la Germania. Da diversi anni la società è di proprietà russa. Il club è stato rilevato nel 2010 prima dall’imprenditore georgiano Merab Jordania, vicino a Roman Abrahamohovic. Successivamente la proprietà è passata nelle mani del russo Alexander Chigirinsky, che a sua volta ha ceduto a Valeri Alexandrovich Ojf, oligarca russo di origini ucraine, nato a Odessa. La vicinanza con Abrahamovich e il Chelsea è sopravvissuta nel corso nel tempo, tanto che diversi trasferimenti si sono presentati. Nel club olandese sono transitati giocatori del calibro di Van Ginkenl, Mason Mount, Nemanja Matic. La proprietà russa diventa argomento importante soprattutto per il difficile momento che stiamo vivendo in Europa: Ojf al momento può recarsi liberamente in Olanda e la società proprio ieri ha comunicato che la situazione non dovrebbe sconvolgere la vita del club. Rimane l’imprevedibilità del momento e del conflitto che sta attraversando l’Ucraina per mano della Russia.

L’AVVERSARIO: FILOSOFIA, ALLENATORE E MOMENTO DI FORMA

Il Vitesse occupa attualmente il sesto posto in classifica in Eredivise a distanza di cinque punti dalla quinta posizione occupata dal Twente. La squadra allenata dal tedesco Thomas Letsch, non vive di un ottimo momento di forma: sono tre le sconfitte nelle ultime cinque giornate di campionato; in totale ha collezionato undici successi in ventritrè giornate. Risultati piuttosto altalenanti dunque, anche in Conference dove però è riuscita a passare il turno a danno del Rapid Vienna. Durante i gironi sorprese la vittoria del club olandese nel proprio stadio, il GelreDome, contro il Tottenham dell’allora allenatore Nuno Espirito Santo: un 1-0 che aiutò la squadra a prendersi la seconda posizione in classifica grazie anche alla partita persa a tavolino dagli Spurs per non aver giocato il match contro il Rennes causa positivi al Covid nel gruppo squadra.

Il tecnico Letsch, ex Salisburgo e Austria Vienna, è stato capace di condurre la squadra al quarto posto e alla finale di Coppa D’Olanda nello scorso campionato. La filosofia di gioco ricalca spesso i dettami di gioco dell’universo Red Bull: un 4-3-3 che si può facilmente adattare ad un 3-4-1-2 che fa leva sulla gioventù dei ragazzi in campo. L’età media della rosa è, infatti, di 23 anni in cui fanno eccezione Hajek di 30 anni e Ali Dasa di 29, mentre tutti gli altri under 27. Dunque la poca esperienza può diventare un fattore per il passaggio del turno soprattutto nel doppio confronto.

La formazione tipo (3-4-1-2): Schubert; Doekhi, Bazoer, Rasmussen; Eli Dasa, Tronstad, Bero, Wittek; Gboho; Openda, Grbic.

LE STELLE

Diversi i giocatori interessanti nel Vitesse, dove spiccca il nome di Loïs Openda, attaccante ventiduenne capace di segnare 11 reti in campionato e 3 in Conference League. Il belga, classe 2000, è arrivato in prestito dal Club Brugge e in totale ha messo a segno 16 reti in tutte le competizioni. Occhio al carattere: tende ad accendersi facilmente. Da tenere d’occhio anche al numero 10, Riechedly Bazoer, difensore centrale ex PSV e Ajax.

Nella formazione il tecnico tedesco può contare anche su alcune ex conoscenze del calcio italiano, in particolare i due danesi Nikolai Baden Frederiksen e Jacob Ramsussen. L’attaccante, arrivato a titolo definitivo la scorsa estate dalla Juventus, ha collezionato in questa stagione già 10 gol in 35 presenze tra tutte le competizioni. Il difensore invece è attualmente in prestito dalla Fiorentina, che lo aveva preso dall’Empoli nel 2019.

Roma salvata dai “canterani”. Non solo mercato, le soluzioni possono arrivare anche dall’interno

Bove (LaPresse)

(Keivan Karimi) – La stagione deludente della Roma può essere salvata dai giovani del vivaio? La risposta probabilmente è no, perché per fare il salto di qualità ogni squadra ha bisogno di uomini forti, d’esperienza e capaci di infondere leadership.

Ma Roma-Verona 2-2 di ieri sera certamente ha fatto intendere come la Primavera di Alberto De Rossi ed i ‘canterani’ fuoriusciti negli ultimi anni rappresentano delle risorse da non snobbare.

Christian Volpato, trequartista italo-australiano classe 2003 ed Edoardo Bove, centrocampista romano del 2002, hanno salvato la Roma di Mourinho da un clamoroso k.o. che avrebbe aperto una crisi profondissima. Senza dimenticare l’italo-polacco Nicola Zalewski e il tanto vituperato Felix Afena-Gyan, ieri criticato ma pur sempre un giovanissimo dalle doti non comuni.

Ragazzi di talento, ma soprattutto con la personalità e la sfrontatezza giusta. Zalewski, Volpato e Bove sono stati messi in campo come mosse della disperazione, si sono invece rivelate pedine ideali per dare vivacità e pericolosità ad una Roma che per 45 minuti sembrava in balia dell’Hellas, neanche stesse giocando contro il Barcellona di Messi e Guardiola.

E proprio dal Barça la Roma dovrebbe prendere spunto. Una squadra dal blasone infinito, ma aiutata spesso dai prodotti del glorioso vivaio. Senza fare dietrologia, basta vedere oggi come Xavi stia risollevando le sorti dei catalani dando fiducia ai vari Pedri, Gavi, Nico Gonzalez o Ansu Fati. Talenti ‘millennials’ con quel quid in più per poter rappresentare già scelte sicure.

Roma storicamente ha tirato fuori pezzi pregiati dai vivai. Capitani come Di Bartolomei, Giannini, Totti e De Rossi. Ma anche tanti ragazzi che hanno comunque svolto una carriera onorevole, da Petruzzi a D’Agostino, passando per Okaka, Politano o Caprari (anche ieri tra i migliori del Verona).

Nessuno chiede a Mourinho di far fuori i titolarissimi e far giocare mezza Primavera. Bensì alla dirigenza di guardare un po’ di più tra le mura di Trigoria. Andare a spendere milioni per cartellini ed ingaggi esosi lontano dai confini italiani per calciatori ‘normali’ è una scelta antiquata e poco saggia. Perché un ragazzo entusiasta come Bove o dalle qualità futuristiche come Volpato non può prendere il posto di un Maitland-Niles o di un Carles Perez qualsiasi?

Il talent scout di Volpato: “Sono entusiasta e felice. Molto fiero di lui”

Roberto Gentili – I giovani in soccorso della Roma. Per rinfoltire la squadra – 9 gli assenti – soprattutto però per conquistare il pareggio. Sotto di due gol a fine primo tempo, Mourinho ha messo in campo Veretout e Zalewski, poi raggiunto in campo da altri due giovani: Volpato e Bove. È loro la firma sul risultato ottenuto contro il Verona. Il gioiello italo-australiano ha accorciato le distanze con un tiro di sinistro di prima intenzione, l’azzurro ha fissato il pareggio con un intelligente tiro sul primo palo che ha sorpreso Montipò.

In estasi l’Olimpico, ma in particolar modo Tony Basha, colui che ha scoperto per primo il talento di Volpato con l‘Australasian Soccer Academy. Queste le sue parole. “Sono molto felice e fiero di lui. È arrivato alla Roma grazie a Fabrizio Piccareta (ex allenatore dell’Under 17 giallorossa, ndr). Tutto si deve a lui e a Beppe Stasio”.

Nell’intervista post partita, Volpato – visibilmente emozionato – ha ammesso come il ruolo che più gli si addice è quello di trequartista. Dello stesso avviso Basha: “Mi piace come trequartista, anche come ala. È però un ottimo 10“.

Volpato aveva già esordito in Serie A scendendo in campo nei minuti finali contro l’Inter. Sia oggi che con i nerazzurri, in tribuna c’era Francesco Totti, quest’oggi all’Olimpico anche con Daniele De Rossi.

 

Roma-Verona, sfida con vista Europa

Francesca Palmeri –  La 26° giornata di campionato vede contrapposte Roma e Verona. Dopo il pareggio trovato domenica nel finale di partita contro il Sassuoloi capitolini hanno bisogno di ritrovare la lucidità e tornare a vincere. Il bilancio non è comunque dei peggiori: 2 vittorie e 2 pareggi nelle ultime quattro sfide in Serie A. Esiste però un qualcosa che va oltre il semplice risultato, ovvero la prestazione. I giallorossi devono tornare a convincere allenatore e tifosi. Nonostante le numerose assenze9 in totale, la Roma ha tutte le carte in regole per provare a battere il Verona. Nonostante la squadra che sembra essersi bloccata, lo Stadio Olimpico sarà nuovamente sold-out con la capienza ridotta al 50%. Dalla prossima giornata casalinga che si giocherà il 5 marzo contro l’Atalanta ci sarà il tanto atteso ritorno al 75%. Mourinho dovrà inventarsi una squadra e sicuramente farà ricorso ai giovani della Primavera.

Puntare sui giovani: Felix Afena-Gyan

Tra i tanti giovani a disposizione dello Special One, uno su tutti è riuscito a sorprendere e a farsi spazio tra le gerarchie nello spogliatoio: Felix Afena-Gyan. Il ragazzo piace a Mourinho e ogni volta che è stato chiamato non si è mai fatto cogliere impreparato o distratto dalla fama del momento. Il 21 novembre quando subentrò a Shomurodov, nel secondo tempo della gara contro il Genoa, segnò una doppietta diventando il primo calciatore classe 2003 a realizzare una rete in Serie A. Domenica scorsa nella gara contro il Sassuolo è stato schierato come titolare, per un forfait all’ultimo minuto di El Shaarawy. Oggi la storia potrebbe ripetersi visto che Zaniolo non è al 100%, portando quindi a quota 5 le giornate da titolare per Felix. Il ragazzo ha ottime qualità, potrebbe diventare l’asso nella manica di Mourinho.

Un Hellas che fa paura

L’ultimo incontro tra le due squadre è finito 3-2 per il Verona in rimonta. I numeri sono a favore dei giallorossiimbattuti da 24 incontri casalinghi contro il Verona in Serie A: 19 successi e cinque pareggi. Attualmente gli 11 di Tudor sembrano essere molto più in forma: sono 12 i punti raccolti nelle prime sei partite del girone di ritorno. Se si parla di punti in classifica il match ha un’importanza non indifferente, la Roma attualmente a quota 40 mentre il Verona a 36. La squadra di Mourinho dovrà puntare alla vittoria per poter così rilanciarsi verso il quarto posto, dal canto suo il Verona vincendo potrebbe raggiungere la Fiorentina impegnata domenica contro l’Atalanta.

Roma-Verona, tanti Primavera per Mourinho: c’è Volpato

Roberto Gentili – Contro il Verona Mourinho dovrà fare veramente la conta degli uomini. Tra Covid, infortuni e squalifiche mancheranno sicuramente 8 giocatori,  in più c’è Nicolò Zaniolo in dubbio per un fastidio al quadricipite accusato nelle ultime ore.

Come confermato anche dallo stesso Mourinho durante la conferenza stampa di questo pomeriggio, in panchina ci saranno tanti ragazzi della Primavera cui Alberto De Rossi dovrà rinunciare. Tra di loro la presenza certa è quella di Cristian Volpato, uno dei talenti più luminosi della giovane Roma.

Il trequartista è squalificato nel campionato di categoria dopo il rosso rimediato contro il Sassuolo e sarà a disposizione di Mourinho, così come accaduto contro l’Inter. In quel match ci fu anche l’esordio, per pochi minuti, in Serie A. Chissà che trovi spazio anche domani.

Roma in emergenza, ma Mou non cambia assetto: la formazione anti-Verona

Jose Mourinho

(di Keivan Karimi) – Il periodo in casa Roma è complicato. La classifica non sorride, le prestazioni della squadra appaiono sempre approssimative. L’effetto Mourinho sui giallorossi appare affievolito, tanto da far già pensare alla prossima stagione e ad una rivoluzione necessaria sul mercato.

Intanto domani all’Olimpico sbarca l’Hellas Verona. Ovvero la prima squadra capace in stagione a dare un dispiacere a Mou. Dopo le prime tre vittorie consecutive in campionato, i veronesi imposero la prima sconfitta con un 3-2 meritato al Bentegodi.

Un match difficilissimo per la Roma. Sia perché l’Hellas di Igor Tudor viene da un momento particolarmente brillante, sia per le tante assenze che Mourinho dovrà fronteggiare in vista di domani.

Saranno certamente out lo squalificato Mancini, gli infortunati Ibanez, Spinazzola e Veretout, a cui si aggiunge anche Zaniolo (dolore al quadricipite da valutare). Molto probabilmente non saranno del match neanche Mkhitaryan e Shomurodov per relativi problemi individuali.

In molti pensano ad un ritorno obbligato alla difesa a 4 per Mourinho, vista l’assenza di ben due centrali su quattro. Ma è probabile che il tecnico portoghese insista sul 3-5-2, per non sbilanciare la squadra e tentare di metterla in campo con un centrocampo sempre folto.

Nella linea a tre di domani potrebbe arretrare Karsdorp, chiamato a svolgere il ruolo di centrale aggiunto al fianco di Smalling e Kumbulla. L’olandese aveva già svolto tale ruolo in Europa League lo scorso anno, contro il Braga ed in campionato contro il Sassuolo.

A centrocampo agiranno larghi Maitland-Niles a destra e Vina a sinistra, mentre in mezzo spazio a Cristante, Pellegrini e Sergio Oliveira. In attacco tandem obbligato con Abraham e Felix.

Le probabili formazioni:

ROMA (3-5-2): Rui Patricio; Karsdorp, Smalling, Kumbulla; Maitland-Niles, S. Oliveira, Cristante, Pellegrini, Vina; Abraham, Felix. All: Mourinho.

H. VERONA (3-4-2-1): Montipò; Casale, Gunter, Ceccherini; Faraoni, Tameze, Ilic, Lazovic; Barak, Caprari; Simeone. All: Tudor.