Coppa Italia Primavera, Virtus Entella-Roma 1-1. Al rigore di Marchizza risponde all’ultimo respiro Semprini

(Cronaca E.Bandini) – La Roma Primavera impatta nel finale contro la Virtus Entella nella gara d’andata della finale di Coppa Italia. Al rigore nel primo tempo di Riccardo Marchizza, ha risposto nel finale il colpo di testa di Mauro Semprini. Il match di ritorno è in programma venerdì 21 allo stadio Olimpico di Roma.

IL TABELLINO

VIRTUS ENTELLA (4-3-1-2): Siaulys; Casagrande (85′ Semprini), Ferrante, Joao Alfonso; Carullo, Alluci, Di Paola, Cleur; Zaniolo (67′ Castagna); Puntoriere (82′ Ganea), Mota.
A disposizione: Gaccioli, Battaglia Busacca, Ciceri, Urso, Ba, Giunta, Traversari, De Marco, Mattera.
Allenatore: Castorina.

AS ROMA (4-3-3): Crisanto; De Santis, Ciavattini, Marchizza, Pellegrini; Spinozzi (87′ Meadows), Grossi, Anocic; Tumminello, Soleri, Keba (73′ Frattesi).
A disposizione: Romagnoli, Greco, Nani, Valeau, Kastrati, Marcucci, Antonucci, Franchi, Cappa.
Allenatore: De Rossi.

Arbitro: D’Apice di Arezzo.
Assistenti:
 Fusco e Rossi.
IV uomo: Tursi.

Marcatori: 45′ Marchizza (Roma), 95′ Semprini (Virtus Entella).

Ammoniti: 41′ Keba (Roma), 71′ Ciavattini (Roma), 84′ Grossi (Roma).
Espulsi:-.

LIVE

SECONDO TEMPO

96′ – Dopo 5 minuti di recupero finisce la gara d’andata della finale di Coppa Italia Primavera. A Marchizza risponde Semprini.

95′ – GOL della Virtus Entella. Semprini con un colpo di testa deviato da Marchizza riesce a trovare all’ultimo respiro il gol del pareggio.

93′ – Terzo ed ultimo cambio per la Roma: esce per un problema alla caviglia Frattesi,entra Valeau.

93′ – Grande occasione per la Virtus Entella. Cleur crossa in area di rigore, Semprini di testa sfiora di poco il secondo palo.

90′ – Saranno cinque i minuti di recupero. 

87′ – Cambio per la Roma: esce Spinozzi, entra Meadows.

85′ – Terzo ed ultimo cambio per la Virtus Entella: esce Casagrande, entra Semprini.

84′ – Altro cartellino giallo tra le file della Roma. Ammonito Grossi per un fallo a centrocampo su Mota.

82′ – Cambio per la Virtus Entella: esce Puntoriere, entra Ganea.

79′ – Di Paola lancia in velocità Mota. L’attaccante ligure entra in area di rigore e con il sinistro spara contro Crisanto, che riesce a disinnescare in due tempi il tiro.

73′ – Primo cambio anche per la Roma: esce Keba, entra Frattesi.

71′ – Secondo cartellino giallo per la Roma. Ammonito Ciavattini per un fallo sulla trequarti su Mota.

69′ – Altra chance per i padroni di casa. Bella iniziativa personale palla al piede da parte di Di Paola, che dai 20 metri calcia verso lo specchio della porta. Il tiro però termina di poco alto sopra la traversa.

67′ – Primo cambio per la Virtus Entella: esce Zaniolo, entra Castagna.

66′ – Clamorosa occasione per la Virtus EntellaPuntoriere scappa sulla fascia sinistra e riesca a crossare. La palla arriva al limite dell’area di rigore sui piedi di Cleur, che conclude con il destro. Il tiro molto potente è centrale, Crisanto riesce con qualche difficoltà a mandare la sfera in angolo.

59′ – Prima occasione del secondo tempo per la Roma. Anocic, che probabilmente voleva crossare, è andato vicino al gol del 2-0 con un lob. Siaulys però non si fa sorprendere e manda la sfera in calcio d’angolo.

56′ – Carullo, dopo un calcio d’angolo, riesce a calciare a rete di prima intenzione. Il mancino ad incrociare del numero 3 biancoceleste è bloccato in due tempi dall’estremo difensore giallorosso Crisanto.

53′ – Dopo un’azione insistita della Virtus EntellaDi Paola dal limite dell’area di rigore riesce a concludere verso lo specchio della porta di Crisanto. Il portiere giallorosso para agevolmente il tiro rasoterra.

50′ – La Virtus Entella vuole il gol del pareggio e dall’inizio del secondo tempo è rimasta con insistenza nella metà campo della Roma.

46′ – Ricomincia la partita allo stadio Comunale di Chiavari. E’ la Virtus Entella a giocare il primo pallone della ripresa.

PRIMO TEMPO

46′ – Finisce il primo tempo a Chiavari. La Roma è avanti 1-0 grazie ad un calcio di rigore nel finale realizzato da Marchizza.

45′ – GOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLLLLL! Riccardo Marchizza realizza il calcio di rigore. Il difensore giallorosso dagli undici metri non sbaglia e spiazza Siaulys.

45′ – RIGORE PER LA ROMA! Joao Alfonso atterra Tumminello in area di rigore. L’arbitro D’Apice non ha dubbi e decreta il calcio di rigore per i giallorossi.

41′ – Primo cartellino giallo del match: ammonito Keba per un brutto intervento a centrocampo su Di Paola.

38′ – La Virtus Entella spreca una clamorosa opportunità per andare in vantaggio. Lancio lungo per Mota che supera in grande stile Crisanto, ma Ciavattini chiude in calcio d’angolo con un intervento miracoloso.

36′ – Pellegrini dai 30 metri ci prova. Il mancino a mezz’altezza ad incrociare del numero 3 giallorosso è bloccato dall’estremo difensore biancoceleste Siaulys.

34′ – Altra occasione per i giallorossi. Carullo regala il pallone a centrocampo a Tumminello, che con un sinistro deviato prova a trovare il gol del possibile 1-0. Ma ancora una volta Siaulys è molto attento e non si fa sorprendere.

32′ – Tocco in verticale di Anocic per lo scatto dalla sinistra di Keba. Siaulys però legge in anticipo il pericolo ed è bravo a scegliere il tempo dell’uscita con la quale anticipa l’attaccante giallorosso.

24′ – Anocic cerca di sorprendere su punizione Siaulys: la conclusione del giallorosso però si spegne sul fondo.

18′ – Conclusione velleitaria dai 35 metri di Cleur: anche in quest’occasione la sfera di gioco finisce sugli spalti.

15′ – Zaniolo entra con forza nell’area di rigore della Roma, ma con il sinistro spara alle stelle

14′ – Ci prova da lontanissimo Tumminello: il tiro finisce ampiamente fuori dallo specchio della porta.

7′ – Pericolosa la Virtus Entella grazie ad un bel tiro a giro di destro dal limite dell’area di rigore di Puntoriere. La palla esce di poco sopra la traversa.

5′ – Prima chance anche per la Virtus Entella. Bella azione personale di Puntoriere, che entra nell’area di rigore giallorossa e prova a crossare al centro per un compagno di squadra, ma De Santis di testa chiude in calcio d’angolo.

2′ – La prima occasione del match è della Roma. Edoardo Soleri con un tiro debole al volo di sinistro inquadra lo specchio della porta ma Siaulys para agevolmente.

1′ – Inizia la finale d’andata di Coppa Italia allo stadio Comunale di Chiavari. Sono i giallorossi a giocare il primo pallone.

Rush finale per la Roma

Lavinia Colasanto – 8 partite, tante ne mancano alla fine della stagione della Roma, e sono quelle di campionato dove i giallorossi tenteranno l’ultima impresa dopo i fallimenti contro Lione e Lazio, recuperare la Juventus e vincere lo scudetto. La strada per questo lungo e complicato cammino parte da Bologna, domenica alle ore 15.

Spalletti ha provato a rimotivare la sua squadra all’indomani del match contro i biancocelesti, l’indicazione è quella di sempre, non perdere la concentrazione e dare tutto fino alla fine. Per farlo la Roma potrà contare su tutti i suoi effettivi tranne l’infortunato Florenzi. In porta torna Szczesny e con ogni probabilità la difesa a tre che sarà composta da Manolas, Rudiger e il rientrante Fazio che per scelta tecnica ha visto il derby dalla panchina. In mezzo al campo possibilità di recupero per De Rossi, ancora non al top della condizione. A fare coppia con l’azzurro l’instancabile Strootman mentre sulle fasce spingerà il duo brasiliano, Bruno Peres ed Emerson Palmieri. In attacco, invece, Spalletti potrà avere l’imbarazzo della scelta perché El Shaarawy, il migliore in campo contro la Lazio, si candida con forza ad un posto da titolare. Chi potrebbe pagare con la panchina è Salah, impossibile rinunciare a Nainggolan e Dzeko. Potrebbe tornare in ballo anche Perotti qualora il tecnico toscano decidesse di cambiare modulo. Niente da fare per Totti.

Anche il Bologna si presenta al completo con la sola assenza di Helander, non ancora al meglio. Donadoni non farà calcoli e si affiderà alla sua miglior formazione che prevede gli ex Torosidis, Viviani e Destro in campo dal primo minuto. Con loro anche il migliore dell’annata rossoblu, Dzemaili che con 8 reti è il bomber della squadra. Particolare attenzione anche a Verdi e a Di Francesco che potrebbe subentrare durante la partita.

Per la Roma non c’è più spazio per sbagliare, il destino di Spalletti è legato a questi ultimi due mesi di campionato, dentro o fuori, firma del contratto o addio. E’ il momento del rush finale.

Lavinia Colasanto

Roma-Lazio 3-2: le pagelle. Difesa non pervenuta, successo inutile. Cala il sipario sulla Coppa Italia

Simone Indovino – Niente da fare, il sogno remuntada svanisce. La Roma è costretta ad abbandonare la Coppa Italia dopo il 3-2 interno con la Lazio, che godeva già dei favori del pronostico grazie alla partita d’andata. Poco carattere mostrato dai ragazzi di Spalletti che non riescono mai a incidere in maniera decisiva sin dai primi minuti: Dzeko spreca una palla gol d’oro dopo appena 4 giri d’orologio. La poco costanza giallorossa permette agli avversari di passare in vantaggio con Milinkovic. El Shaarawy rimette in parità la gara ma la difesa capitolina non è in serata di grazia e regala una prateria a Immobile che trasforma. Ininfluente la doppietta di Salah, anche l’obiettivo della competizione nazionale è svanito.

ROMA

Alisson 6 – Compie un miracolo su Immobile, non può nulla sul conseguente tap-in di Milinkovic. Anche sul secondo gol subito risulta incolpevole ma solo succube della serata da horror dei suoi compagni di reparto.

Rudiger 5.5 – Nel primo tempo ha il compito di attaccare ma la scarsa qualità del suo piede influisce in maniera negativa sulla manovra giallorossa. Rientra al centro della retroguardia nei secondi 45 minuti ma è trascinato dalla pochezza della difesa capitolina di questa sera.

Manolas 4.5 – Notte da incubo per il greco che non ne azzecca una. Pasticcia su Immobile in occasione della prima rete incassata e perde alle spalle lo stesso attaccante che realizza indisturbato l’1-2. In generale, subisce la velocità degli attaccanti biancocelesti.

Juan Jesus 6.5 – Gioca solo 45 minuti ma è il più positivo del pacchetto arretrato. Fin quando il brasiliano è in campo Felipe Anderson e compagni riscontrano difficoltà nell’affondare. Viene sostituito per far posto a Bruno Peres.

Emerson 5.5 – Ha perso un po’ di smalto fisico rispetto i mesi scorsi e si sapeva dallo scarso utilizzo nell’ultimo periodo. Qualche sgroppata delle sue e poco più; imprecisi tutti i cross indirizzati verso l’area.

Paredes 4.5 – Piccolo passo indietro per l’argentino che si dimostra forse ancora troppo fragile mentalmente. Mai nel vivo del gioco, rallenta spesso la manovra venendo spesso richiamato da Spalletti. Cerca diverse volte la gloria personale ma le sue conclusione terminano tutte abbondantemente a lato.

Strootman 5 – Brutta gara dell’olandese che è sempre sovrastato fisicamente dagli avversari. In ritardo in numerose circostanze, è anche impreciso con i piedi. Ha alcune buone occasioni in cui potrebbe fare sicuramente di più considerata la sua qualità.

Nainggolan 5 – Assente ingiustificato, è la vittima prediletta del folto modulo difensivo messo in piedi da Inzaghi. Spazia molto intorno al campo per tentare di toccar palla ma la sua gara risulta ampiamente sottotono. Ha anche lui diverse ghiotte possibilità per segnare che vengono tutte sprecate.

El Shaarawy 6 – Protagonista di due delle tre reti giallorosse. Realizza prima il pari; successivamente consente a Salah di timbrare il cartellino. Potrebbe tuttavia far di più, in alcune situazioni risulta troppo poco “tignoso”.

Salah 6 – Due reti, utili solamente per suggellare una vittoria che serve a poco, e nient’altro. Sono troppi i crossi e i passaggi sbagliati dall’egiziano che spesso permettono alla Lazio di ripartire in contropiede.

Dzeko 5 – Serata amara per il bosniaco che dopo pochi minuti si divora l’occasione che avrebbe potuto cambiare le sorti della Coppa Italia. L’ex City si abbatte psicologicamente risultando impreciso in tutte le circostanza in cui è chiamato in causa, sia sottoporta che sotto il profilo del gioco.

Bruno Peres 5 – Conferisce un po’ di vivacità all’attacco romanista non risultando mai decisivo. E’ colpevole in coabitazione con Manolas della seconda rete subita; il brasiliano sale in ritardo non mettendo Immobile in fuorigioco.

Perotti 5.5 – Poco più di 20 minuti per l’argentino che prova qualche affondo sulla fascia sinistra non rivelandosi mai troppo pericoloso.

Totti s.v. – Potrebbe essere stato l’ultimo squarcio di gara per il Capitano in Coppa Italia. Un peccato che debba salutare la competizione con questa amarezza.

Spalletti 5.5 – La sua Roma non rispetta le attese. La grinta non è quella che sarebbe realmente servita e di conseguenza i calciatori sono distratti in diversi momenti della gara. Il tecnico saluta così il secondo obiettivo stagionale dopo l’Europa League: è un chiaro indizio per il futuro?

Simone Indovino

Rimosse le barriere anche in Curva Sud

David Moresco – Sono passati 569 giorni da quel famoso 12 settembre 2015, giorno in cui iniziò la costruzione delle barriere nelle due Curve dello Stadio Olimpico. Oggi pomeriggio, dopo la rimozione in Nord della scorsa settimana, sono terminati i lavori anche nella Sud. Torneranno a prendere il proprio posto nel settore più caldo dello stadio i gruppi organizzati della Roma, in un match fondamentale: il ritorno della semifinale di Coppa Italia contro la Lazio, in programma martedì 4 aprile. “Ogni tifoso porti una bandiera e tanta voce, martedì non conta il risultato ma tifare ad oltranza” scrive il Gruppo Roma attraverso un comunicato. La protesta per ora può dirsi conclusa, si torna quindi alla normalità, fatta di coreografie, bandierine e cori. Dopo più di un anno e mezzo di aspre misure di sicurezza e uno stadio quasi militarizzato, l’assenza delle barriere e il derby in notturna sono una grande occasione per il movimento ultras romano. Questa linea distensiva però, può essere un’arma a doppio taglio per tifosi. E’ il momento di dimostrare maturità, perché le barriere, costate alle società 700 mila euro, sono sì state smontate, ma non totalmente demolite: si trovano sotto lo stadio, nei magazzini delle due rispettive curve, pronte ad essere installate in caso di nuova necessità. All’esterno della curva i settori rimangono separati, gli steward previsti saranno circa cinquanta e saranno potenziate le telecamere interne ed esterne. Sostituiti anche i cosiddetti “Betafence” alle spalle delle due Curve: quelli nuovi saranno mobili e utilizzabili come vie di fuga. Non solo misure di sicurezza, perché dal Campidoglio arriva una nuova idea, accolta dai fedelissimi della Roma con entusiasmo: quella di realizzare una standing area nelle due curve, dove si potranno seguire le partite senza dover stare seduti al proprio posto, ma in piedi, così come piace agli ultrà giallorossi. Quello in arrivo è un derby di quelli veri, dove lo spettacolo è assicurato. Dopo un anno e mezzo per i supporter della Curva romanista si tratta di un ritorno al passato, ma lo sarà ancor di più per Spalletti. I suoi ultimi ricordi della Sud stracolma risalgono al lontano 2009, quando all’Olimpico non c’erano barriere e gli ultrà erano il 12esimo uomo in campo, in grado di dare la svolta in un momento di difficoltà. Con l’uscita dall’Europa League ed un primo posto quasi irraggiungibile, l’ultimo trofeo ormai rimasto appetibile è la Coppa Italia e vincerlo battendo i rivali di sempre, recuperando il 2-0 della gara d’andata, manderebbe i tifosi in estasi. “Resto solo se vinco un trofeo” ripete costantemente Spalletti. Chissà se martedì, loro, i ragazzi della Sud, potranno fargli cambiare idea.

David Moresco

Roma-Lazio, dentro o fuori

Yuri Oggiano – Fondamentale, la più importante della stagione, così Szczesny, Spalletti e Dzeko hanno definito Roma-Lazio, semifinale di ritorno di Coppa Italia. Si partirà dal 2-0 per la squadra di Inzaghi con i giallorossi chiamati ad un’impresa, quella non riuscita contro il Lione in Europa League ma completata, nel passato, contro Torino e Genoa, in Coppa Italia.

Spalletti, ossessionato dal pensiero di vincere un trofeo per rimanere in sella alla Roma, rispetto alla partita contro l’Empoli ritroverà Strootman a centrocampo mentre De Rossi rimarrà in bilico fino all’ultimo. Paredes, che il tecnico ha elogiato nel post partita, è pronto a rilevare ancora una volta il numero 16. Il resto della formazione è presto fatto con Alisson a difendere la porta, Manolas, Rudiger e Fazio a comporre il terzetto difensivo, anche se l’argentino ha patito le fatiche di questi mesi nella partita di sabato sera. Sugli esterni, a completare il centrocampo, il duo brasiliano Bruno Peres ed Emerson Palmieri che, per le condizioni fisiche non perfette, ha lasciato spazio a Mario Rui contro l’Empoli. In attacco tutto poggia sulle possenti spalle di Dzeko che vuole rimpolpare ancor di più il suo bottino di gol. L’ultimo posto se lo giocheranno Salah e Perotti con l’egiziano favorito.

Dall’altra parte del campo la Lazio ritrova Radu, Lulic e Patric che hanno scontato il turno di squalifica nel match di un mese fa. Inzaghi si affiderà al suo 11 tipo con le colonne portanti De Vrij in difesa, Biglia e Milinkovic-Savic a centrocampo e Immobile in attacco.

All’Olimpico saranno presenti circa 50 mila spettatori ma soprattutto la Roma, dopo 19 mesi di assenza, potrà riabbracciare la Curva Sud dopo la rimozione delle barriere. Il destino di Spalletti e quello della Roma vanno a braccetto, partita da dentro o fuori, nessuna via di mezzo per un futuro più intricato di un rebus ma che presto potrebbe avere la sua soluzione.

Yuri Oggiano

Roma-Empoli 2-0: le pagelle. Dzeko dritto nella storia, difesa non troppo precisa. Bene Paredes in regia

Simone Indovino – Massimo risultato con il minimo sforzo per la Roma che sconfigge l’Empoli per 2-0 allo Stadio Olimpico. Vittoria firmata da una doppietta di Edin Dzeko, che raggiunge quota 33 gol stagionali entrando di diritto nella storia dei capitolini. Gara non semplice almeno inizialmente con i toscani riversati diverse volte in avanti ma la prima rete del bosniaco ha spianato la strada agli uomini di Spalletti. Altro match positivo da parte di Paredes che sta dimostrando di essere nella strada giusta per il raggiungimento della completa maturità. Adesso i giallorossi vedranno da spettatori interessati la partita di domani sera tra Napoli e Juventus.

ROMA

Szczesny 6.5 – Poco chiamato in causa nel primo tempo, salva il risultato a inizio ripresa con un riflesso felino con cui smanaccia una pericolosissima conclusione di Marilungo.

Manolas 6 – Troppa sofferenza nei primi 25 minuti nei confronti di Thiam. L’attaccante azzurro si muove moltissimo e il greco soffre questo fattore. Col passare dei minuti la qualità della sua partita cresce; termina acciaccato a causa di un problema al polpaccio.

Fazio 6 – Match senza infamia e senza lode per il gigante argentino che compie in maniera diligente il suo lavoro.

Rudiger 6 – E’ un po’ il jolly difensivo di Spalletti. Nel corso dell’intera partita ricopre diversi ruoli, da centrale di sinistra nella difesa a 3 a terzino destro nel quartetto arretrato composto dopo l’ingresso di Jesus. Potrebbe essere leggermente più lucido in determinate situazioni.

Paredes 6.5 – Conferma il buon periodo di forma con un’altra buona partita dal punto di vista della qualità. Il destro è davvero elegantissimo e, oltre ad andare vicino alla rete con una bordata da fuori area, gestisce con calma olimpica il possesso palla facendo ripartire la manovra.

Nainggolan 6.5 – Rispolverato nel ruolo di mediano, Radja dimostra che in qualsiasi parte del campo venga messo rende al meglio. Ottimo il suo lavoro di contenimento e di aiuto alla fase difensiva, spesso pericoloso anche in avanti.

Mario Rui 6 – Una buona partita quella disputata dal portoghese che ha dimostrato la qualità del suo piede mancino con diversi cross che tuttavia Dzeko non è mai riuscito a capitalizzare.

Bruno Peres 6 – Molto coinvolto dai compagni, non disdegna le sue solite sgroppate sulla fascia destra. Leggero passo avanti rispetto alle ultime uscite sul piano delle qualità delle giocate nei determinati momenti del match.

Perotti 5.5 – Da un calciatore tecnico come lui ci aspetta sempre di più. Spreca delle buone chance in cui potrebbe finalmente timbrare su azione, a testimonianza di come l’ex Genoa veda troppo poco la porta.

Salah 6.5 – Strano ma vero le migliori cose della sua serata sono fatte con la testa. Regala l’assist per il secondo gol di Dzeko e poco dopo coglie la traversa. Potrebbe essere più incisivo in fase di uno contro uno.

Dzeko 7.5 – 33 gol stagionali e posto di diritto nella storia della Roma. La doppietta realizzata questa sera è solo un altro segno della sua stagione a dir poco esaltante. Adesso dovrà essere bravo a trascinare i suoi nella delicata sfida con la Lazio.

Grenier 6 – Rileva Perotti e gestisce con precisione i palloni che gravitano nella sua zona.

Totti 6 – Tanta voglia di scendere in campo per il Capitano che imbuca diverse volte per Salah con la sua giocata migliore: l’assist di prima.

Juan Jesus s.v. – Pochi minuti per il brasiliano.

Spalletti 6.5 – Era importante riprendere la marcia con una vittoria per avvicinarsi al meglio al derby di Coppa. I suoi non deludono le attese anche se i primi minuti di gara troppo sottotono faranno riflettere e non poco l’allenatore.

Simone Indovino

Rimosse le barriere in Curva Nord dopo 566 giorni

David Moresco – Sono passati 566 giorni da quel famoso 12 settembre 2015, giorno in cui iniziò la costruzione delle barriere nelle due Curve dello Stadio Olimpico. Ieri pomeriggio sono terminati i lavori nella Nord e da domenica inizieranno quelli nella Sud. Per la prima volta quindi, dopo 18 mesi di agonia, i gruppi organizzati della Roma torneranno a prendere il proprio posto nel settore più caldo dello stadio, in un match fondamentale: il ritorno della semifinale di Coppa Italia contro la Lazio, in programma martedì 4 aprile. La battaglia per ora può dirsi conclusa, si torna quindi alla normalità. Dopo anni di aspre misure di sicurezza e uno stadio quasi militarizzato, la curva libera e il derby in notturna sono una grande occasione per per il movimento ultras romano. Questa linea distensiva però, può essere una potenziale trappola. E’ il momento di dimostrare maturità, anche perché le barriere, costate alle due società 700 mila euro, sono sì state smontate, ma non totalmente demolite: si trovano sotto lo stadio, nei magazzini delle due rispettive curve, pronte ad essere installate di nuovo in caso di necessità. La decisione della rimozione è stata presa dalla Questura dopo il sopralluogo a cui hanno partecipato Prefettura, Coni e Vigili del Fuoco. All’esterno della curva i settori rimarrano separati, gli steward previsti saranno circa cinquanta e saranno potenziate anche le telecamere. Sostituiti anche i “Betafence” alle spalle delle due Curve: quelli nuovi saranno mobili e utilizzabili come vie di fuga. Non solo misure di sicurezza, perché dal Campidoglio arriva una nuova idea, accolta dai fedelissimi della Roma con entusiasmo: quella di realizzare una standing area nelle due curve, dove si potranno seguire le partite senza dover stare seduti al proprio posto, ma in piedi, così come piace agli ultras. Dopo un anno e mezzo per i supporter della Curva romanista si tratta di un ritorno al passato, ma lo sarà ancor di più per Luciano Spalletti. I suoi ultimi ricordi della Sud risalgono al lontano 2009, quando all’Olimpico non c’erano barriere e i tifosi erano il 12esimo uomo in campo, in grado di dare la svolta in un momento di difficoltà. Con l’uscita dall’EL ed un secondo posto quasi certo, resta in bilico la Coppa Italia: c’è da recuperare il 2-0 della gara d’andata e servirà la loro spinta per realizzare una magica rimonta.

David Moresco

300 punti

(E.Bandini) – “Io devo difendere la Roma, perché qui si fa apparire un mondo diverso di quello che c’è alla Roma. Trigoria è un giardino fiorito, c’è qualcuno che vuole far sembrare tutto brutto, ma qui c’è un ambiente bello”. Chissà se Luciano Spalletti quando pronunciava queste parole in diretta Sky dopo Roma-Sassuolo avrà pensato al fatto che la Roma con la vittoria sulla squadra di Di Francesco avesse raggiunto i 300 punti negli ultimi quattro campionati. 300, sì. 300 sono tondi e indicano l’importante livello raggiunto dalla società, nonostante spesso il dibattito cittadino – tirato in ballo da Spalletti nel virgolettato sopra citato – dipinga una realtà diversa. È opinione comune e diffusa, negli ultimi tempi si ha una percezione più alta della Roma fuori dai confini del Grande Raccordo Anulare. Tant’è. Si diceva, 300 punti. Il conteggio parte da quando i giallorossi sono tornati a frequentare in pianta stabile il podio del campionato, ovvero dalla Serie A 2013-2014. Da allora la formazione capitolina è sempre arrivata almeno a quota 70 e non è mai scesa oltre il terzo gradino. 85 punti il primo anno, 70 il secondo, 80 il terzo e 65 quest’anno (numero parziale alla ventinovesima giornata). Non è dato sapere se anche al termine del torneo in corso si resterà nelle prime tre posizioni, ma il margine di sicurezza sulla Lazio quarta (+8) può far guardare con ottimismo alla possibile qualificazione in Champions (diretta o meno). Ammesso che i biancocelesti di Inzaghi vincano le restanti 9 gare, servirebbero altri 20 punti – sui 27 a disposizione – per avere l’aritmetica certezza dell’Europa che conta.

In Italia solo la Juventus ha sforato il tetto dei 300, arrivando a 353. I 53 punti di differenza sui capitolini certificano il dominio bianconero nell’ultimo quinquennio con cinque scudetti di fila. Ma se la Juve è oggettivamente la più forte, il discorso cambia se si vanno ad analizzare i dati degli altri competitor nazionali. A 300 punti non ci è arrivato nessun altro: il Napoli (286), la Fiorentina (241), l’Inter (237), la Lazio (236), il Milan (219). Nessuno. Non solo, la Roma nel corso degli anni ha maturato 14 lunghezze più del Napoli, 59 sulla Fiorentina, 63 sull’Inter, 64 sulla Lazio, addirittura 81 sul Milan. Nonostante opinionisti stimati come l’ex CT azzurro Arrigo Sacchi continuino a sponsorizzare la causa milanese: “Milan e Inter sono le uniche che potrebbero contrastare la Juve. Roma e Napoli non hanno storia”. Sarà, ma le statistiche parlano chiaro e misurano il presente. La media punti romanista in un campionato si è attestata a 75, mentre nelle 143 partite disputate siamo a 2,097. Questo per quanto riguarda l’Italia. E nel resto d’Europa chi altro ha fatto più di 300 punti? Contando i campionati più competitivi del continente, Premier League, Liga, Ligue1 e Bundesliga, solo cinque squadre sono davanti alla Roma. Si tratta di – in ordine di punteggio – Paris Saint Germain (336), Barcellona (335), Real Madrid (334), Bayern Monaco (319), Atletico Madrid (311). Invece, seguendo il medesimo criterio, alle spalle della Roma ci sono Manchester City e Chelsea (288), Monaco (287), Arsenal (275), Liverpool e Tottenham (262), Manchester United (252), Lione (251), Siviglia (248), Borussia Dortmund (241).

In Inghilterra nessuno è arrivato a 300, ma la Premier è un torneo più equilibrato rispetto agli altri e nel 2016 ha dovuto fare i conti con l’exploit del Leicester che ha scombinato le solite gerarchie. È un fatto che la Serie A sia livellata verso il basso con poche eccellenze, ma anche in Liga la dittatura Barca-Real è una realtà consolidata e difficilmente attaccabile. Discorso simile per Francia e Germania dove Paris e Bayern comandano senza troppe difficoltà, a parte la recente leadership del Monaco in Ligue1. La Roma fa eccezione solo in una regola: chi ha totalizzato più di 300 punti nel periodo preso in considerazione, ha conquistato almeno un titolo nazionale. Ed è un peccato perché in questo lasso di tempo la Roma ha fatto sue il 62% delle gare disputate. Significa che su 143 partite di Serie A ne ha vinte 89, pareggiate 33 e perse 21. In altre parole, la chiave degli ultimi quattro anni è stata la programmazione del club. 300 punti in Serie A non si fanno per caso.

Chi è Monchi

Yuri Oggiano – Ramon Rodriguez Verdejo, o semplicemente Monchi, sarà il prossimo direttore sportivo della Roma. Lo spagnolo ha partecipato ad un summit, con i vertici giallorossi tra cui il Presidente Pallotta in quel di Londra, per cominciare a mettere nero su bianco i progetti per la prossima stagione.

Monchi, nato a San Fernando nel 1968, può essere definito il Re Mida dei direttori sportivi, tutto quello che compra lo rivende ad un prezzo molto alto generando una quantità infinita di plusvalenze, se ne calcolano oltre 300 milioni di euro al Siviglia che nel suo periodo ha vinto 5 Europa League, una Supercoppa UEFA, una Supercoppa di Spagna ed una Coppa del Re.

Tra i grandissimi colpi del futuro diesse della Roma troviamo tra i più recenti Bacca, Gameiro e Krychowiak, andando nel passato Reyes e Jesus Navas, nel mirino giallorosso per la sessione estiva di mercato, e il gioiello della sua incredibile campagna in Spagna, Sergio Ramos venduto poi al Real Madrid per 27 milioni di euro.

L’andaluso, per fare questo tipo di mercato, utilizza i mesi che succedono la sessione estiva, da fine agosto a dicembre. Monchi, insieme ai suoi collaboratori, studia tutti i campionati e a fine mese stila una top 11 della competizione, sfoltendo così la rosa dei giocatori visionati, arrivando a circa 400. Con l’anno nuovo si parte per tagliare ancor di più la lista, ogni calciatore selezionato viene messo sotto gli occhi attenti di alcuni membri dello staff di Monchi. Tale profilo viene poi studiato in vari contesti, dalle partite in casa e fuori, fino ad arrivare agli avversari incontrati. Completata la descrizione c’è finalmente il confronto con l’allenatore, non sempre si riesce a prendere la prima scelta ma i giocatori sono comunque di qualità, Fazio, Keita, Perotti, Kanoutè per citarne qualcuno.

Pallotta spera che Monchi possa replicare tutto questo alla Roma, giovani forti per creare una squadra competitiva, colpi a basso costo inaspettati per avere una rosa completa e di qualità ma soprattutto degli acquisti che nel futuro potranno permettere di generare plusvalenze, vero ossigeno per le casse giallorosse. I tifosi sperano e nello stesso tempo sognano, il mito di Monchi sta per sbarcare a Roma e forse le possibilità di vincere un trofeo, ripercorrendo le orme del Siviglia, aumentano sempre di più.

Yuri Oggiano

Ecco Monchi

Lavinia Colasanto – Ramon Rodriguez Verdejo, o semplicemente Monchi, sarà il prossimo direttore sportivo della Roma. Lo spagnolo ha partecipato ad un summit, con i vertici giallorossi tra cui il Presidente Pallotta in quel di Londra, per cominciare a mettere nero su bianco i progetti per la prossima stagione.

Monchi, nato a San Fernando nel 1968, può essere definito il Re Mida dei direttori sportivi, tutto quello che compra lo rivende ad un prezzo molto alto generando una quantità infinita di plusvalenze, se ne calcolano oltre 300 milioni di euro al Siviglia che nel suo periodo ha vinto 5 Europa League, una Supercoppa UEFA, una Supercoppa di Spagna ed una Coppa del Re.

Tra i grandissimi colpi del futuro diesse della Roma troviamo tra i più recenti Bacca, Gameiro e Krychowiak, andando nel passato Reyes e Jesus Navas, nel mirino giallorosso per la sessione estiva di mercato, e il gioiello della sua incredibile campagna in Spagna, Sergio Ramos venduto poi al Real Madrid per 27 milioni di euro.

L’andaluso, per fare questo tipo di mercato, utilizza i mesi che succedono la sessione estiva, da fine agosto a dicembre. Monchi, insieme ai suoi collaboratori, studia tutti i campionati e a fine mese stila una top 11 della competizione, sfoltendo così la rosa dei giocatori visionati, arrivando a circa 400. Con l’anno nuovo si parte per tagliare ancor di più la lista, ogni calciatore selezionato viene messo sotto gli occhi attenti di alcuni membri dello staff di Monchi. Tale profilo viene poi studiato in vari contesti, dalle partite in casa e fuori, fino ad arrivare agli avversari incontrati. Completata la descrizione c’è finalmente il confronto con l’allenatore, non sempre si riesce a prendere la prima scelta ma i giocatori sono comunque di qualità, Fazio, Keita, Perotti, Kanoutè per citarne qualcuno.

Pallotta spera che Monchi possa replicare tutto questo alla Roma, giovani forti per creare una squadra competitiva, colpi a basso costo inaspettati per avere una rosa completa e di qualità ma soprattutto degli acquisti che nel futuro potranno permettere di generare plusvalenze, vero ossigeno per le casse giallorosse. I tifosi sperano e nello stesso tempo sognano, il mito di Monchi sta per sbarcare a Roma e forse le possibilità di vincere un trofeo, ripercorrendo le orme del Siviglia, aumentano sempre di più.

Lavinia Colasanto