Roma-Empoli, le probabili formazioni e dove vederla. Si punta tutto sulla coppia Dybala-Lukaku

Francesca Palmeri – Dopo un avvio di stagione molte deludente, 1 punto nelle prime tre partite, la Roma è alla ricerca della sua prima vittoria in campionato. L’avversaria da affrontare questa volta sarà l’Empoli, appuntamento allo stadio Olimpico domenica 17 ottobre alle ore 20:45. Mourinho può finalmente fare affidamento sulla coppia Dybala-Lukaku. L’argentino, rimasto a Trigoria durante la pausa nazionali, ha finalmente recuperato dopo i problemi fisici accusati durante le prime partite. Il belga invece è tornato più che vittorioso, dopo aver siglato una doppietta e aver fornito un assist contro l’Estonia, è pronto a prendersi Roma. I giallorossi non possono permettersi errori visto che l’Empoli è anche l’unica squadra ad essere rimasta a secco di punti in questo avvio di stagione.

Le probabili formazioni di Roma-Empoli 

Due sono ancora i dubbi che affliggono Mourinho: Pellegrini e Mancini. Entrambi hanno accusato dei problemi muscolari durante il ritiro con la nazionale a Coverciano, sono così rientrati prima del previsto per recuperare. In porta, dopo alcuni errori fatali nelle prime tre partite, c’è ancora Rui Patricio. In difesa vista l’assenza di Mancini, porta al possibile esordio di N’dicka che affiancherà Smalling e Llorente. A centrocampo Cristante spostato nel ruolo di mezzala sinistra, per lasciare spazio a Paredes che sarà affiancato da uno tra uno Bove e Renato Sanches. Sulla fascia torna anche Zalewski, che prenderà il posto di Spinazzola dopo un avvivo molto deludente. In fase offensiva pronti a puntare tutto sulla coppia Dybala-Lukaku. Il grande assente sarà Lorenzo Pellegrini.

Dove vedere il match 

La partita, valida per la 4ª giornata di Serie A, sarà trasmessa in esclusiva su Dazn. Per vedere il match in tv bisognerà dunque connettersi all’app della piattaforma tramite smart tv o sul canale dedicato di Sky. La telecronaca a è affidata a Ricky Buscaglia, commento tecnico di Manuel Pasqual.

Le probabili formazioni 

ROMA (3-5-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ndicka; Kristensen, Bove, Paredes, Aouar, Zalewski; Dybala, Lukak
A disposizione: Svilar, Boer, Llorente, Karsdorp, Celik, Renato Sanches, Pagano, El Shaarawy, Spinazzola, Azmoun, Belotti.
Allenatore: José Mourinho

EMPOLI (4-3-3): Berisha; Ebuehi, Ismajli, Luperto, Pezzella; Fazzini, Marin, Maleh; Baldanzi, Caputo, Cambiaghi.
A disposizione: Perisan, Stubljar, Bereszynski, Walukiewicz, Cacace, Tonelli, S. Bastoni, Grassi, Ranocchia, Kovalenko, Gyasi, Cancellieri, Shpendi, Destro.
Allenatore: Paolo Zanetti

Roma-Salernitana, le probabili formazioni e dove vederla: spazio ai nuovi innesti Aouar e Kristensen

Francesca Palmeri  – Si riparte, è arrivato il momento di lasciarsi la vecchia stagione alla spalle ed iniziare a fare sul serio. Per la prima di campionato 2023/24, la Roma di José Mourinho ospita in casa la Salernitana di Paulo Sousa. Si ricomincia proprio come lo scorso anno, con una sfida tutta portoghese, ma questa volta con l’Olimpico sold out. Dopo il record dello scorso anno, i giallorossi si sono già guadagnati il primo “tutto esaurito” di questa stagione. Sintomo di quanto la voglia di Roma si alle stelle nella capitale.

Mourinho dovrà fare i conti con le assenze di Dybala e Pellegrini, ma soprattutto con la mancanza del centroavanti. Già perché, le grandi differenze rispetto alla passata stagione sono tutte a centrocampo e nel reparto difensivo. La Roma dovrà affrontare la prima giornata di campionato senza una punta, ad eccezione ovviamente di Belotti. Non sarà presente in panchina neanche lo Special One. Il tecnico portoghese tornerà in campo soltanto alla terza giornata contro il Milan, a causa della vicenda Chiffi.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI ROMA-SALERNITANA 

Il nodo da sciogliere è quello che riguarda l’attacco, ma al momento la situazione non sempre risolvibile. Da questo calciomercato, Pinto non è ancora riuscito a portare nella capitale alcun giocatore che potesse sostituire Abraham. Le trattative per Marcos Leonardo e Zapata sono in stallo e la preoccupazione cresce.

Le novità della formazione dello Special One sono in particolare quelle relative al reparto difensivo e il centrocampo. Dopo l’addio di Ibanez, Llorente si guadagna al momento il posto da titolare, preferito al neo arrivato N’Dicka, accanto alla coppia Smalling-Mancini. A centrocampo spazio invece ai nuovi innesti: Aouar e Kristensen. I due hanno dimostrato durante la preparazione e le amichevoli dispute, di essere pronti all’esordio. Cristante dopo l’addio di Matic, prenderà il controllo davanti alla difesa. Il reparto offensivo, ancora incompleto, sarà quasi sicuramente composto da El Shaarawy e Belotti. La coppia è già stata protagonista degli incontri estivi disputati in Portogallo dalla Roma. Per quanto riguarda Paredes e Sanches, l’argentino partirà dalla panchina, come dichiarato da Mourinho in conferenza stampa. Ci sarà la possibilità di vederlo per alcuni minuti sul terreno di gioco, poiché con la sua intelligenza tattica potrà essere d’aiuto durante la gara, nonostante non sia ancora pronto al 100%. I due hanno raggiunto la capitale solo due giorni fa e sono leggermente indietro nella preparazione rispetto ai compagni di squadra. Sanches viene da diversi infortuni, ha ancora bisogno di molto lavoro per raggiungere la giusta preparazione fisica.

DOVE VEDERE ROMA-SALERNITANA 

La prima sfida tra Roma e Salernitana, andrà in scena domenica 20 agosto alle ore 18.30 presso lo stadio Olimpico di Roma. Previsto come di consueto il pre partita in onda mezz’ora prima del fischio d’inizio. La gara sarà trasmessa in onda su DAZN, sia in diretta streaming, sia on demand. Telecronaca affidata a Ricky Buscaglia, commento tecnico di Alessandro Budel.

ROMA-SALERNITANA ARBITRA FELICIANI. AL VAR GUIDA 

La prima gara di Serie A per Roma e Salernitana sarà gestita da Feliciani. Un solo precedenti con i giallorossi per il direttore di gara, che risale a Roma-Genoa di Coppa Italia della scorsa stagione, vinta per 1-0 con la rete di Paulo Dybala. Il fischietto sarà supportato da Guida al VAR, mentre l’AVAR sarà affidata a Meraviglia. I due guardalinee saranno Costazno e Passeri, mentre il Quarto Uomo sarà Sozza.

LE PROBABILI FORMAZIONI 

ROMA (3-5-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Llorente; Kristensen, Bove, Cristante, Aouar, Zalewski; El Shaarawy, Belotti.
A disposizione: Svilar, Boer, Ndicka, Celik, Karsdorp, Spinazzola, Paredes, Renato Sanches, Pagano, Pisilli, Solbakken.
Allenatore: 
Bruno Conti (Mourinho squalificato).

SALERNITANA (3-4-2-1): Ochoa; Gyomber, Fazio, Bradaric; Sambia, M. Coulibaly, L. Coulibaly, Mazzocchi; Candreva, Kastanos; Dia.
A disposizione: Costil, Fiorillo, Bronn, Maggiore, Bohinen, Legowski, Valencia, Botheim, Stewart.
Allenatore: Paulo Sousa

Arbitro: Feliciani
Assistenti: Costanzo e Passeri
IV Uomo: Sozza
VAR: Guida
AVAR: Meraviglia

Lukaku, velocità e potenza fisica. Come cambia la Roma con l’acquisto del belga

Francesca Palmeri – È fatta. La Roma mette a segno il colpo di questo calciomercato. All’inizio di quest’estate in pochi ci avrebbero creduto, ma il suo arrivo è ormai realtà. A completare il reparto offensivo giallorosso c’è: Romelu Lukaku. Dopo aver dato parola alla Juventus, il belga ha scelto a sorpresa la Roma e Mourinho. Tecnicamente Lukaku può essere il giocatore ideale per il gioco dello Special One improntato sul contrattacco e su una forte difesa. Il Big Rom noto qui in Italia, è un professionista che sa difendere, far salire la squadra e che se ne va di potenza dalla marcatura dell’avversario. Ma Lukaku, non è solo questo. Quello di diversi anni fa ha segnato tantissimi gol, il calciatore più prolifico della nazionale belga. La speranza è quella di tornare a vederlo gonfiare la rete più volte possibile, perché la Roma ha bisogno anche di questo, un big in grado di fare gol.

Le caratteristiche tecniche di Big Rom

Lukaku è un attaccante mancino molto fisico. La sua forza è la potenza. E’ infatti molto capace nel gioco spalle alla porta, in grado di far salire la squadra e di proteggere la palla. Nonostante la prestanza fisica, il belga sa essere una minaccia sull’allungo. Giocatore molto veloce, attacca molto la profondità, allungando così le difese avversarie. La pecca è il controllo palla. Come molti mancini, utilizza spesso solo il piede migliore ed evita di usare il destro. I gol negli ultimi anni sono diminuiti, ma non sono mai stati un problema per uno della sua portata. Il conteggio attuale parla infatti di 354 reti in 696 presenze. La stagione 2019/20 è la migliore, numericamente parlando, della sua carriera. Allora indossava la maglia dell’Inter. Il belga va a segno 34 volte in 51 partite, 23 delle quali in Serie A e 9 nelle coppe europee disputate dai nerazzurri. Il seguente anno i numeri  parlano di 30 gol in 44 presenze, che gli valgono il premio di miglior giocatore dell’anno della Serie A.

Odi et amo con José Mourinho 

Lukaku ritrova Mourinho per la terza volta nella sua carriera. Il loro è sempre stato un rapporto complicato di odio e amore. Il primo incontro è nel 2013 al Chelsea, dopo una stagione in prestito al West Bromwich caratterizzata da 17 reti in 35 presenze, sogna di diventare la punta di riferimento del club inglese. Lì trova un giovane Special One e le cose non vanno come sperato. Sbaglia il rigore decisivo nella finale di Supercoppa contro il Bayern Monaco e poche ore dopo, il belga viene ceduto in prestito all’Everton. Nell’estate del 2017, Mourinho ritrova Lukaku all’Old Trafford. Il belga è al centro del progetto del Manchester United, i due lavorano insieme per un anno e mezzo dove Lukaku viene schierato 76 volte dal tecnico per uno score di 33 reti e 11 assist. Rapporto complicato si, ma i due professionisti si sono compresi e capiti dopo tempo, sia come persone che sul campo. È stato nei giorni passati lo stesso Special One, ad alzare il telefono per parlare con il Big Rom e convincerlo del progetto Roma.

Come cambia l’attacco giallorosso con la coppia Lukaku-Dybala 

Una coppia che può far paura se viene incontrata o forse che nessuno vorrebbe mai trovare sul proprio cammino, quella formata da: Lukaku e Dybala. Molteplici le soluzioni tattiche all’orizzonte per la Roma: un 3-5-2, un attacco con uno o due trequartisti, addirittura due centravanti assieme come Mourinho utilizzava nei minuti finali in situazioni critiche. Quello di cui i giallorossi hanno bisogno è un 9 da doppia cifra a stagione. Lo Special One probabilmente insisterà con il 3-5-2, formula ideale per esaltare la coppia Dybala-Lukaku. La scorsa stagione si è parlato di una ‘Dybala dipendenza’, in realtà un vero e proprio dato di fatto. Con la Joya in campo i giallorossi sono una squadra offensiva, veloce e pronta a fare gol, senza di lui la musica cambia. Con un Abraham non al top della forma e un Belotti a secco di gol in campionato, la Roma faceva fatica a segnare. Con Lukaku e il neo acquisto Azmoun, la storia potrebbe cambiare. Se Mourinho decidesse di avanzare Pellegrini sulla linea di Dybala, in fase offensiva sarebbe un 3-2-4-1, con gli esterni molto alti e Lukaku terminal. Pronto a mettere a segno la palla in rete.

Italia U19, Pisilli e quella somiglianza con la rete di Pellegrini in Milan-Sassuolo nel 2016

Francesca Palmeri – L’Italia U19 conquista la finale dell’Europeo battendo la Spagna per 3-2. Protagonista assoluto della serata è stato il giovane giallorosso Niccolò Pisilli. Classe 2004, è il classico tuttocampista, che riesce ad essere preciso e fondamentale sia nella fase offensiva che in quella d’interdizione. Durante la stagione si è guadagnato spesso le convocazioni di Mourinho in prima squadra, è uno dei talenti più interessanti nel settore giovanile.

LA SOMIGLIANZA CON PELLEGRINI

Ieri sera Pisilli si è reso protagonista al 66’ con una magnifica rete: doppio dribbling e il tocco finale elegantissimo con l’esterno per il 2-1. Un gol che rimanda, per la sua somiglianza, ad un giovane Lorenzo Pellegrini nella gara Sassuolo-Milan nel 2016. Già perché l’azione è la stessa. Il capitano giallorosso si accentra con un dribbling e sfonda la rete con un tocco d’esterno. Pura casualità o meno, il vivaio giallorosso è da sempre uno dei più ricchi in italiani (Pellegrini, Bove, Zalewski, Frattesi, Volpato). Giovani talenti che spesso non riescono a trovare il giusto spazio per effettuare il salto di qualità.

SPAZIO AI GIOVANI

Un grande limite che caratterizza il calcio italiano è la poca disponibilità a lanciare i giovani o a dare loro il tempo di diventare protagonisti. Tantissimi professionisti nati dai settori giovanili delle big italiane, hanno pochissimi minuti con quelle maglie. Nella programmazione dei top team si preferisce un giocatore, straniero, pronto all’utilizzo e ad essere integrato negli schemi. Per raggiungere gli obiettivi in campionato e la qualificazione alle coppe europee, si sacrifica il giovane. Nel calcio europeo, tante big sono composte da talenti usciti dai loro stessi settori giovanili, che ora sono ai vertici del calcio mondiale. Dare una chance a questi talenti grezzi è un’ottima ancora lontana in Italia.

Lazio letale negli scontri diretti. Domani il derby che vale la Champions

Francesca Palmeri – Archiviata la qualificazione ai quarti di Europa League e scoperto dall’urna di Nyon chi sarà il prossimo avversario, la Roma torna con la testa al campionato. C’è una partita da affrontare, quella emotivamente più significativa, il derby della Capitale. Rivalità storica, Roma contro Lazio, curva sud contro curva nord. Unico obiettivo: vincere e portare a casa i tre punti. Oltre il primato della Capitale, c’è in palio il posto in zona Champions. I biancocelesti attualmente al terzo posto in classifica, sono due punti sopra i giallorossi. La Lazio dopo l’eliminazione di giovedì sera in Conference League, come unico obiettivo di questa stagione ha quello di raggiungere la zona verde della classifica. La squadra di Sarri arriva fisicamente più in forma rispetto ad una Roma ancora impegnata in Europa.

Il gioco di Sarri

I biancocelesti hanno un gioco piuttosto offensivo. Il loro punto di forza sta proprio nel reparto di attacco, con la capacità di andare in rete ripetutamente con tutti i suoi interpreti. A centrocampo la presenza di Milinkovic-Savic permette alla squadra di effettuare un pressing alto  e la capacità di mantenere la squadra molto corta. Il sergente, soprannome dato dai tifosi biancocelesti al centrocampista, è l’uomo più tecnico è pericoloso della squadra di Sarri. Ad oggi ha fornito 7 assist. In fase di finalizzazione, nonostante l’assenza di Ciro Immobile giocatore fondamentale, la squadra riesce ad essere comunque molto pericolosa andando a sfruttare le fasce. I gol partono spesso da questa zona di campo tramite cross bassi. Il sistema di gioco schierato solitamente dall’allenatore è quello del 1-4-3-3, che cambia poi in fase di possesso o non possesso. Sarri è cambiato e con lui anche la Lazio. È stato in grado di mettere a posto la fase difensiva, uno dei punti deboli fino allo scorso anno. Sono 20 i gol subiti in meno rispetto al 2021-2022 con ben 14 clean sheet in Serie A.

Letale negli scontri diretti

Marcia in più, letale negli scontri diretti. In stagione battute Napoli, Inter, Milan, Roma e Atalanta. L’unica squadra in Serie A che è riuscita a sconfiggere la capolista per 1-0 e a far fischiare i tifosi al Maradona. In totale sono 15 i punti raccolti finora con le grandi squadre, proprio come il Napoli. La Lazio e Sarri sono in grado di giocare spesso a porta chiusa. L’allenatore cambia, sperimenta e adatta i suoi giocatori in base all’avversaria. Nel derby di andata finito per la squadra biancoceleste 0-1, la partita è stata decisa da un fatidico errore di Ibanez in difesa. La rete è stata segnata da Anderson dopo la prima mezz’ora. I giallorossi hanno ben pensato di risolvere il match iniziando ad alzare palloni dentro l’area senza cercare, con la giusta determinazione le giuste combinazioni con la palla a terra per fare gol e sorprendere la Lazio. Una partita equilibrata determinata da un solo episodio negativo. Quello che c’è da aspettarsi è quindi una Lazio compatta, mentalmente pronta ad affrontare e colpire i punti deboli della Roma di Mourinho.

Real Sociedad, i punti di forza dei baschi: possesso palla e stelle dal calibro di David Silva e Oyarzabal

Francesca Palmeri – La Roma si prepara ad affrontare una sfida cruciale, quella contro la Real Sociedad nella competizione Europea. Alle ore 18.45 i giallorossi scenderanno in campo per l’andata degli ottavi di finale di Europa League. Reduce dalla vittoria contro la Juventus allo stadio Olimpico in Serie A e quella contro il Salisburgo in Europa League, i ragazzi di Mourinho hanno come unico obiettivo quello di battere la squadra spagnola.

Sarà il primo scontro ufficiale tra le due squadre, uno scontro tra titani. La Real Sociedad arriva da da un pareggio casalingo in campionato 0-0 con il Cadice e non vince dalla gara esterna con l’Espanyol dello scorso 13 febbraio. Attualmente al quarto posto in Liga, sono riusciti a raggiungere la vetta del girone di Europa League, lasciandosi alle spalle Manchester United, Sheriff Tiraspol e Omonia Nicosia.

Il Percorso dei baschi 

Quello che può spaventare i giallorossi è l’impeccabile percorso svolto finora in Europa dai biancoblù. La Real Sociedad arriva a disputare l’Europa League dopo il buon campionato dello scorso anno, concluso con un ottimo sesto posto a pochi punti dalla zona Champions. Ad oggi, a distanza di mesi, è stato fatto quel salto di qualità che ha permesso alla squadra di essere uno degli avversarsi più temuti dai giallorossi nell’urna a Nyon. Al momento se dovessimo guardare il cammino europeo delle due squadre, i spagnoli sono favoriti rispetto ai ragazzi di Mourinho. Hanno vinto cinque delle sei gare disputate nel girone, arrivando in vetta alla classifica ed evitando i temibili Play-off. 

Chiave tattica e sistema di gioco 

Oggi la Real Sociedad è un esempio per tutti. Molto lo deve al suo allenatore, Alguacil che incarna perfettamente il popolo basco. Il suo è un gioco che pone grande attenzione alla fase offensiva, iniziato nel 2018 e che continua ad evolversi e mutare. La sua arma principale è quella del possesso palla, tenere la sfera il più possibile tra i piedi per poi cercare un qualsiasi corridoio o varco tra le maglie avversarie ed infine colpire. Allo stesso tempo non rinunciano ad una forte aggressività in fase offensiva. Sono in grado di cambiare modulo di gioco durante la partita con estrema facilità, passando dal 4-4-2 ad un 4-3-3. Ci si aspetta quindi una sfida caratterizzata da tanta grinta e qualità. Caratteristiche che non mancano di certo anche alla squadra di José Mourinho. I giallorossi dalla loro parte avranno come sempre uno stadio pieno, pronto a dare il giusto supporto e a scendere in campo come dodicesimo uomo. Una sfida quella tra i biancoblù e giallorossi che si deciderà sull’atteggiamento in campo e sulla voglia di conquistare il primo round.

Gli avversari da temere 

Il gruppo della Real Sociedad è ricco di giocatori dotati di grande talento e forti personalità. La squadra si poggia su David Silva, che nel 2021 proprio insieme alla Real Sociedad vince la sua seconda Coppa del Re battendo l’Athletic Bilbao. Nella zona difensiva occhio a Igor Zubeldia che si classifica al 36 tra tutti i difensori dei 5 campionati europei più importanti e al numero 208 nella classifica generale della La Liga. A centrocampo Mikel Merino è tra gli avversari da temere. Miglior realizzatore dei baschi in questa stagione è Alexander Sorloth, in Europa League il classe ’95 al momento ha realizzato, in cinque partite disputate: 2 gol e 1 assist. Oyarzabal, come dichiarato in conferenza stampa da Mourinho“È molto forte”. Alguacil riavrà a disposizione il numero dieci dopo l’infortunio che lo ha costretto a saltare il girone in Europa e soprattutto il Mondiale in Qatar. Il laterale mancino è tornato a giocare dopo la rottura del legamento crociato, che lo ha messo ai box per 289 giorni. La stella basca ora è più in forma che mai, con una voglia sfacciata di fare bene e portare la sua squadra tra le grandi in Europa. 

Cremonese, debole e imprecisa sui calci piazzati. Certezza Okereke, Tsadjout pericolo da subentrato

Francesca Palmeri  – Reduce dalla vittoria in Europa League contro il Salisburgo, la Roma si prepara a scendere in campo per lo spigoloso match di Serie A contro la Cremonese. Sfida da non sottovalutare, visto l’ultimo precedente in Coppa Italia. I lombardi hanno conquistato la vittoria eliminando i giallorossi. La squadra di Ballardini è a quota 0 successi nel nostro massimo campionato, se dovesse anche domani esserci un digiuno da parte dei grigiorossi, sarebbe la serie più lunga in assoluto di insuccessi di una squadra dall’istituzione del girone unico nel 1929-30. Come dichiarato in conferenza stampa da Ballardini: “L’ambizione di vincere è la stessa”. I lombardi affronteranno quindi la gara con lo stesso spirito della Coppa Italia, anche se il periodo è pur sempre estremamente negativo: dal 2023 hanno totalizzato solo 2 punti in 8 gare di Serie A. 

I precedenti di questa stagione

Nella gara di andata ad avere la meglio è stata la squadra di Mourinho, al 65° Smalling mette a segno la rete dell’1-0. I calci piazzati sono stati i veri protagonisti della sfida, in particolare quello che ha portato in vantaggio la Roma. Inoltre i grigiorossi hanno sofferto in modo particolare i contropiedi della squadra avversaria: 7 in totale quelli concessi in 90 minuti. A livello offensivo la Cremonese si mostra capace di alternare costruzione bassa e giocate sul lungo per far ripartire l’azione. Nel match di Coppa Italia del 1 febbraio, la storia è totalmente diversa. Probabilmente la più brutta Roma di questa stagione, affronta una Cremonese orgogliosa reduce dall’eliminazione del Napoli nella stessa competizione. La partita termina 2-1 per i lombardi. Primo gol di Dessers su rigore, il secondo clamoroso errore di Celik che devia la sfera di gioco in autogol.

Cruciali i calci piazzati 

Come visto nei precedenti match, la Cremonese ha evidenti limiti tecnici e tattici. Ha il secondo peggior attacco e la seconda peggior difesa del campionato. Sofferente soprattutto sui calci piazzati: sono 11 le reti subite da calcio d’angolo in questa stagione. Nonostante gli evidenti difetti Ballardini può contare su una rosa di attaccanti vasta e pericolosa. Un dato da sottolineare è la capacità dei grigiorossi di reagire nel secondo tempo, frazione nella quale hanno segnato il 71% dei propri gol stagionali in Serie A. Dato realizzabile grazie alla concreta possibilità di variare tatticamente sulla trequarti campo durante i 90 minuti. Frank Tsadjout è l’avversario da contrastare, l’uomo più in forma in queste ultime partite. Non è un titolare, ma riesce sempre ad incidere da subentrato. Nella gara in Coppa Italia è stato uno dei protagonisti mettendo più volte in difficoltà la fase difensiva giallorossa.

Le certezze

Altro nome da menzionare è quello di Soualiho Meïté centrocampista, metronomo della squadra lombarda. Il francese detta i tempi di gioco e ha la responsabilità di gestire i palloni sporchi rendendoli più giocabili dai suoi compagni. La maggior parte delle ripartenze grigiorosse partono da lui. Valeri rappresenta a tutti gli effetti l’uomo della manovra offensiva lombarda, ha creato quest’anno per i compagni 25 occasioni, ed è terzo tra i difensori in questa stagione per numero di conclusioni tentate (26), alle spalle solamente di Theo Hernandez  e Federico Dimarco.

La certezza in attacco è David Okereke. L’attaccante nigeriano è stato quasi sempre schierato da titolare, ha collezionato 21 presenze su 24 giornate disponibili. L’ex Venezia è il perno lì davanti ed ha all’attivo 5 reti: nessuno nella rosa come lui. Per questo la Cremonese cercherà di innescarlo spesso per sfruttare la sua velocità in contropiede vista anche la sua abilità nel dribbling e una buona dose di realizzazione.

 

Una sfida trappola per la Roma. Il fanalino di coda sembra poter far adagiare sugli allori la squadra giallorossa che invece dovrà battersi per superare la squadra di Ballardini e provare l’aggancio al secondo posto, attualmente coperto da Inter e Milan. E poi c’è la voglia di rivalsa dopo la sfida in Coppa Italia che ancora grida vendetta.

Salisburgo, la forza e la solidità del centrocampo di Jaissle

Francesca Palmeri – La Roma si prepara a scendere in campo per il match di Europa League. Il ritorno dei playoff sarà contro il Salisburgo, domani allo stadio Olimpico. Si parte dall’1-0 per gli austriaci della gara di andata. Partita equilibrata, nel finale però arriva la doccia fredda con il gol di Capaldo che batte di testa Rui Patricio. La Roma nella gara di ritorno per assicurarsi il passaggio del turno dovrà quindi vincere con almeno due reti di scarto. I giallorossi non al top della forma, dovranno probabilmente fare a meno di Tammy Abraham. L’attaccante inglese uscito di scena dopo un quarto d’ora nel match contro il Verona, ha ricevuto sei punti di sutura per la ferita alla palpebra inferiore. Resta ancora in stand-by Paulo Dybala, che sta continuando a svolgere un lavoro differenziato. La sua presenza potrebbe diventare l’asso nella manica per lo Special One. Una buona notizia c’è: la presenza di Pellegrini pare certa con il capitano che ha parzialmente lavorato col resto del gruppo. L’affaticamento muscolare sembra essere ormai alle spalle.

Il prossimo avversario: il Salisburgo 

Possiamo andare all’Olimpico con un buon stato d’animo. Sappiamo che giovedì dobbiamo comportarci in modo diverso, ma avremo anche più energia”. Queste le parole del tecnico del Salisburgo, Matthias Jaissle a pochi giorni dalla gara con i giallorossi. Gli austriaci arrivano da un momento molto positivo. Attualmente primi in classifica nel proprio campionato, la Bundesliga, a quota 45 punti a più 6 dal secondo posto. Nelle ultime cinque partite, gli austriaci hanno uno score positivo di: 4 vittorie e 1 pareggio. In Europa il Salisburgo però, non vince da cinque trasferte contro club italiani. L’ultimo successo risale contro la Lazio per 2-1 nel settembre del 2009. Il tecnico austriaco dovrà fare anche i conti con l’assenza per squalifica di Pavlovic. Ci si aspetta una gara ad alta intensità da entrambe le squadre. Da un lato la Roma che deve sperare in una rimonta e dall’altra il Salisburgo con l’obiettivo di continuare questo trend in positivo.

I punti di forza della formazione austriaca 

Andando ad analizzare da un punto di vista tecnico e tattico il match di andata tra i giallorossi e gli austriaci, Mourinho conferma la formazione con il solito 3-4-2-1 mentre Matthias Jaissle schiera il 4-4-2. Non dovrebbero esserci sorprese nella gara di ritorno allo stadio Olimpico. Uno dei principali punti di forza del Salisburgo è quello di un centrocampo solido e compatto. I quattro centrocampisti sono disposti a rombo, costringendo così i trequartisti della Roma ad allargarsi per avere maggior spazio di manovra. Gli 11 di Mourinho durante la gara di andata, dopo un primo momento di difficoltà, sono riusciti a creare a loro volta delle azioni pericolose attraverso i cambi di gioco e i calci piazzati. Per riuscire a battere quindi una squadra come il Salisburgo, sarà necessario puntare sugli esterni tramite lanci lunghi e cambi di gioco improvvisi. La Roma può far male, questo è certo. Nel match in Austria l’unica sbavatura difensiva ha portato gli avversarsi in vantaggio all’88. Sarà necessaria quindi una maggiore concentrazione e concretezza in area di rigore. Tra gli avversari da temere, particolare attenzione a Nicolas Seiwald. Il centrocampista del Salisburgo nella gara di andata contro la Roma, ha creato ben sei occasioni. Un record per un giocatore della squadra austriaca in una partita delle maggiori competizioni europee.

Lazio-Roma, alla guida Orsato come il 26 maggio 2013. I precedenti in Coppa Italia

Francesca Palmeri – La storia è un ciclo che si ripete, anche per la Roma. Mercoledì 10 gennaio i giallorossi si troveranno di nuovo ad affrontare gli avversarsi per eccellenza, la Lazio, stavolta in Coppa Italia. La sfida sarà valida per il passaggio dei quarti di finale della competizione. L’ultimo confronto tra le due squadre risale alla stagione 2016/2017 quando i biancocelesti eliminarono i giallorossi guadagnandosi la semifinale. Quella tra Roma e Lazio in Coppa Italia è una gara che va ben oltre il derby stracittadino, si respira un’aria differente. Diversi i conti in sospeso, come quel 26 maggio 2013, ricordo vivido e impresso nella mente di ogni tifoso romanista.

Il bilancio dei precedenti in questa competizione vede in avanti i giallorossi con 11 successi, 7 le vittorie per la Lazio e due i pareggi. Nonostante lo score positivo sia a favore della Roma, la vittoria nel derby di Coppa Italia manca dal 4 aprile 2017, quando nella semifinale di ritorno ci fu la sconfitta dei biancocelesti per 3-2. Risultato che però non bastò a ribaltare l’andata vinta 2-0 dalla Lazio.

Arbitra Orsato come il 26 maggio 2013 

Il ricordo più pesante per il popolo romanista quando si parla di derby è quello del 26 maggio 2013. A dirigere la sfida, proprio come undici anni fa, sarà Daniele Orsato. Con lui alla guida la Roma non è mai riuscita a vincere un derby. Anche il rapporto con José Mourinho non è tra i migliori. Queste le parole che lo Special One rilasciò al termine dell’ultima stracittadina arbitrata da Orsato: “Non all’altezza del bel calcio”. Quella che ci si aspetta è quindi una partita complicata, con animi accessi e con polemiche dietro l’angolo. La speranza è che la tendenza negativa che colpisce da tempo la squadra di Mourinho in Coppa Italia possa invertirsi, andando poi a raggiungere il traguardo che manca proprio dal 2016. Quello della semifinale.

Roma, contro Bologna e Milan alla guida ci sarà Foti. Con il vice in panchina mai una sconfitta

Francesca Palmeri – Nuovo anno, nuovo inizio. Dopo le tournée in Giappone e in Portogallo, si torna in Italia nel nostro Campionato. Sarà un tour de force per i giallorossi, in soli 25 giorni dovranno affrontare: sei match, tra campionato e Coppa Italia. Si giocherà ogni quattro giorni. Una ripartenza impegnativa, difficile, caratterizzata dallo scoglio della famosa “crisi di gennaio”. La Roma ha chiuso il 2022 decisamente sottotono, dopo la sconfitta per 1-0 nel derby, sono arrivati due pareggi con: Sassuolo e Torino. L’obiettivo principale è quindi vincere e guadagnare punti per non abbandonare definitivamente il treno Champions.

I Recuperi fondamentali: Dybala e Wijnaldum

Con la sosta alle spalle Mourinho può tirare un sospiro di sollievo visto che avrà finalmente a disposizione tutta la sua rosa. Con un avvio di stagione segnato da pesanti infortuni, tra tutti quello di Wijnaldum e successivamente di Paulo Dybala ed una scarsa qualità nel finalizzare da parte degli attaccanti, c’è ancora speranza per la zona Champions. Il quarto posto è a 3 punti di distanza. Necessario sarà sicuramente un cambio di rotta e di atteggiamento da parte di tutta la squadra. Con il mercato di gennaio si spera inoltre di apportare ulteriore rinforzo in quelle zone di campo dove si è sofferto di più. Il primo ostacolo da superare sarà Roma-Bologna in programma il 4 gennaio allo Stadio Olimpico.

La ripresa: lo scoglio da superare

Per anni la Roma ha dovuto pagare con qualsiasi allenatore, il prezzo della “crisi di gennaio”, poi è arrivato lui: José Mourinho. Un uomo che nelle ripartenze ha una buona media e che è riuscito così a spezzare la maledizione giallorossa. Lo scorso anno la Roma chiuse la prima parte di stagione con 32 punti al sesto posto. Erano 6 i punti che la distanziavano dal quarto posto. L’avvio non fu sicuramente rose e fiori, visti i due ko nei big match contro Milan e Juventus e la sola vittoria contro l’Empoli per 4-2, ma dopo un mese la situazione era ancora la stessa. Ancora sesto posto a -6 dalla zona Champions. Quest’anno nelle prime partite di gennaio sarà ancora una volta Milan contro Roma. I giallorossi hanno dimostrato di poter dire la loro sul campo di San Siro, dopo la vittoria per 2-1 contro l’Inter lo scorso 1 ottobre. La speranza è quella di guadagnare ancora un volta i 3 punti a Milano. Quattro giorni prima però c’è un’altra avversaria da affrontare: il Bologna. Un dato importante accumuna queste due partite: non ci sarà José Mourinho. Lo Special One lo scorso 13 novembre durante l’incontro tra Roma e Torino è stato espulso per aggressione verbale al direttore di gara Rapuano. Al suo posto a dirigere l’11 giallorosso ci sarà quindi il suo vice Salvatore Foti. Da sottolineare è che con lui in panchina la Roma non ha mai perso. Sia nel match del 1 ottobre contro l’Inter che in quelli della passata stagione contro Spezia e Atalanta, i giallorossi sono riusciti a portare a casa i 3 punti vincendo sempre.