La Roma esonera Di Francesco. Il bilancio del tecnico in giallorosso

Alice DionisiLa Roma comunica l’esonero di Eusebio Di Francesco, per cui è stata fatale la sconfitta e la conseguente eliminazione dalla Champions League contro il Porto. I giallorossi cercano di salvare il salvabile per avere ancora una chance di qualificarsi alla prossima edizione della massima competizione europea, affidando la guida tecnica della squadra a Claudio Ranieri. È il nono cambio sulla panchina della Roma in nove anni e mezzo e il nono cambio in Serie A dall’inizio della stagione. Di Francesco rimane il tecnico con il miglior piazzamento europeo della gestione americana, con il fiore all’occhiello della rimonta contro il Barcellona ai quarti in Champions, “L’allenatore sarà sempre ricordato dai tifosi per aver guidato la Roma fino alle semifinali di Champions League nella stagione 2017-18, il miglior piazzamento mai ottenuto in Europa dal Club dal 1984, grazie all’incredibile rimonta per 3-0 contro il Barcellona” si legge sul sito della società. Il bilancio dell’allenatore nelle 87 partite disputate sulla panchina giallorossa è di 46 vittorie, 23 sconfitte e 18 pareggi, per un totale di 156 punti ottenuti su 261 disponibili. L’abruzzese, dopo aver conquistato il titolo con la Roma nel 2001 nel corso della sua carriera da calciatore, non è riuscito a contribuire ad alcun trofeo da allenatore. La media punti è inferiore a quella di Spalletti e Rudi Garcia: 1.93 il bilancio del toscano, 1.84 quello del francese, a confronto con la media di 1.79 punti per Di Francesco, al terzo posto nella classifica degli allenatori. 151 i gol segnati nel corso della sua gestione, 104 quelli subiti. Se il percorso in Champions League nella stagione 2017/18 è tra i ricordi migliori che rimarranno ai tifosi, l’eliminazione dai quarti di finale della Coppa Italia per mano della Fiorentina con la disastrosa disfatta per 7-1 rimarrà una delle maggiori macchie della sua carriera. Tra i meriti di Eusebio anche quello di aver “scoperto” Nicolò Zaniolo, schierandolo per la prima volta da titolare al Bernabeu contro il Real Madrid, al suo esordio con la Roma. “Da parte mia e di tutta l’AS Roma, vorrei ringraziare Eusebio per l’impegno profuso” le parole del presidente James Pallotta, “ha sempre lavorato con un atteggiamento professionale e ha messo al primo posto gli interessi del Club rispetto a quelli personali. Gli auguriamo il meglio per la sua carriera”.

Alice Dionisi

Made in Italy

Alice Dionisi – La Roma è scesa in campo per la gara d’andata degli ottavi di finale di Champions Leaugue contro il Porto dell’ex laziale Sergio Coinceçao schierando 7 italiani su 11. Anzi, 8 con l’ingresso di Santon all’87esimo. Di questi, 3 provengono dal settore giovanile giallorosso. De Rossi, Florenzi e Pellegrini portano in alto la tradizione di romani e romanisti e il messaggio è chiaro: il calcio italiano non è morto! Nonostante l’esclusione dal Mondiale del 2018, l’Italia c’è e non è del tutto nel pallone. Mirante tra i pali, Florenzi terzino e un centrocampo tutto tricolore, con Pellegrini e Cristante a fianco del capitano De Rossi, mentre in attacco Zaniolo ed El Shaarawy sosterranno il bomber bosniaco Edin Dzeko.

Nella gara disputata contro i portoghesi, tra tutti, è stato proprio il giovane classe 1999, 5 gol finora tra Serie A e Coppe, a far parlare di sé. Nicolò Zaniolo è diventato il più giovane italiano di sempre a segnare una doppietta in Champions League, decisiva per conquistare la vittoria all’Olimpico, in attesa del ritorno allo stadio do Dragão.

Buffon lo ha definito un predestinato, per la Uefa è un bambino prodigio, i tifosi della Roma durante la sua presentazione allo Store di Via Del Corso hanno intonato il coro “Che ce frega de Ronaldo, noi c’avemo Nicolò”. Il ct Mancini lo ha convocato in Nazionale ancor prima del suo debutto in serie A e un veggente Eusebio Di Francesco lo ha fatto esordire contro il Real Madrid, al Bernabeu, nella fase a gironi di Champions League. Il giovane calciatore è arrivato a Roma quest’estate, nell’anonimato, nell’operazione che ha portato Nainggolan all’Inter. La cessione del Ninja e l’arrivo della combo Santon-Zaniolo non sono andate giù ai tifosi, ma la giovane promessa non ha di certo fatto rimpiangere i giallorossi la scelta fatta dal club.

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Zaniolo illumina l’Olimpico: “Serata indescrivibile per me”

Alice DionisiUna doppietta di Zaniolo per sfatare il taboo Porto. La Roma nelle 4 precedenti gare disputate contro i portoghesi non aveva mai vinto, ma ci ha pensato il classe 1999 a scrivere una nuova pagina nella storia delle coppe europee. Nicolò Zaniolo è diventato l’italiano più giovane di sempre a segnare una doppietta in Champions League, andando a segno due volte in sei minuti (la sua prima volta in Europa). Il numero 22 è stato protagonista della gara tra le mura di casa dello stadio Olimpico, davanti al ct Roberto Mancini e al ds bianconero Paratici. “Serata indescrivibile per me, un sogno che avevo sin da bambino e l’ho realizzatoha dichiarato Zaniolo nel post-partita. “Sono felicissimo, soprattutto per la vittoria, che ci serviva. Era importante iniziare bene queste due partite. Il ritorno sarà duro, come ogni partita in Champions, ma andremo a giocarci le nostre carte. Se giocheremo come sappiamo fare, passeremo”. La vittoria ha un retrogusto amaro, perché il gol del 2-1 segnato al 79’ da Adrian Lopez ha rovinato la festa ai giallorossi. Di Francesco dovrà mantenere alta la concentrazione dei suoi giocatori per il ritorno in Portogallo, in programma il 6 marzo. “Ai ragazzi ho fatto i complimenti per come hanno interpretato la partita, creando anche diverse occasioni” le parole del tecnico giallorosso, “L’unico rammarico resta il gol subito. Siamo stati sfortunati per come è nato, visto che non è stato un nostro grande errore. La squadra ha fatto bene, escludendo qualche errore tecnico. Al ritorno giocheremo per segnare almeno un gol perché se pensiamo solo a difendere è alto il rischio di essere puniti al minimo errore. Serve equilibrio ma allo stesso tempo osare per fare il secondo step”.

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