Edin Dzeko, il Benito Stirpe come talismano per ripartire

(Federico Sereni) – È stato proprio Edin Dzeko a chiudere ogni discorso di mercato dopo Roma-Debrecen: “Sono stanco di parlare di Dzeko, io penso solo alla Roma e nient’altro“. Il numero 9 ha spento così le voci che lo vogliono lontano dalla Capitale con possibile entrata di Mauro Icardi. Il suo ingaggio è molto pesante per le casse della società, ma d’altro canto un attaccante così importante e forte non si trova facilmente e Edin lo ha dimostrato anche domenica sera.

IL BENITO STIRPE

A Frosinone Dzeko viaggia e lo fa capire nel secondo tempo contro il Debrecen. Una doppietta d’autore e un palo a gioco fermo per fuorigioco. La prima rete, su imbucata precisa di El Shaarawy (anche lui in crescita), con tanto di stop a sorpassare il portiere e tocco di mancino a porta vuota. La seconda ha ancora più classe: pallone recuperato sulla trequarti e destro di una precisione clamorosa all’angolino. L’ultima apparizione nello stadio del Frosinone aveva visto un’altra grande doppietta per Dzeko. In campo c’era la squadra ciociara e la partita era valevole per la Serie A. Una Roma in difficoltà che andò sotto subito con gol di Ciano (erroraccio di Nzonzi e super papera di Olsen) prima del ribaltamento con Edin e Pellegrini nel giro di un minuto. Il match sembra in discesa, ma Pinamonti, uno che trova il gol molto facilmente contro i giallorossi, fa sprofondare nel buio la compagine che allora era di Di Francesco. Al 95esimo, però, è ancora il Cigno di Sarajevo a buttarla dentro con un tocco di tutto corpo. Dzeko si buttò praticamente a peso morto sul pallone per depositarlo in porta.

Dal Benito Stirpe del 2019 (la prima apparizione nessun gol in 57′ nel suo primo anno da romanista) al Benito Stirpe del 2021. Nulla sembra essere cambiato. Dzeko è il solito ed è pronto a prendersi la Roma ancora una volta sulle spalle in quello che potrà essere, questa volta veramente, il suo ultimo anno nella Capitale.