(Jacopo Venturi) – Gianluca Mancini si è dimostrato nel corso delle partite un acquisto, in una parola, intelligente. La Roma è andata forte su di lui sin da quando c’era Monchi e con Petrachi il difensore ex Atalanta non è uscito dalla lista degli obiettivi, anzi: è stato fin da subito il primo obiettivo per la difesa, il primo tassello da aggiungere a un reparto da rifondare. La scelta di Mancini, dicevamo, è stata ben ponderata per diversi motivi, dall’età, alle caratteristiche tecniche fino a quelle caratteriali. Sulla carta si potevano avere dei dubbi su quello che sarebbe stato il suo rendimento in una grande piazza come quella di Roma, viste le precedenti esperienze di giocatori usciti da Bergamo che non sono poi riusciti a riconfermarsi. Mancini però non solo ha dimostrato di valere il suo prezzo e la sua reputazione, ma si è anche affermato come un valore assoluto di questa rosa. Il giocare in coppia con Smalling lo ha valorizzato e lo sta facendo crescere a livello di esperienza, ma oltre alla capacità di adattarsi al suo compagno di reparto, ha messo in mostra anche delle peculiarità che lo rendono un pilastro di questa Roma. Sa giocare bene la palla e farlo con autorevolezza, ha personalità, sa gestire l’uno contro uno. E pazienza se è ancora troppo irruento o prende ammonizioni ingenue, sono aspetti che in un processo di crescita si perdonano. Soprattutto se il futuro, come sembra in questo caso, promette grandi cose.
(Jacopo Venturi)