Cena dirigenziale tra Pallotta, F.Baldini, Spalletti, Baldissoni, Gandini, Massara e Zecca

(E.Bandini) – Serata importante per la Roma perché James Pallotta è stato a cena con Luciano Spalletti, appena rientrato nella capitale dopo due giorni in Toscana. All’incontro, in zona via Veneto, erano presenti anche il direttore generale Mauro Baldissoni, il direttore sportivo Ricky Massara, l’amministratore delegato Umberto Gandini, il braccio destro di Pallotta, Alex Zecca e a sorpresa il consulente personale del Presidente, Franco Baldini. Il tecnico e il numero uno americano si erano già incontrati a Trigoria prima della partita contro il Sassuolo, ma non avevano approfondito i discorsi sul futuro e sul rinnovo del contratto dell’allenatore. Durante la cena la sala dove i protagonisti stavano mangiando è stata chiusa e neanche i camerieri potevano entrare. Il tecnico avrebbe posto delle condizioni precise per essere competitivi e per dare un messaggio ai giocatori. La società condivide il suo discorso. Le strategie sono state delineate durante le riunioni allo Studio Tonucci.

Alla fine della cena Spalletti e Massara, che non hanno risposto alle domande sul prorio futuro, se ne sono andati insieme preceduti da PallottaBaldissoniGandini e Zecca. Queste le parole del numero uno giallorosso ai cronisti presenti: “Sono sempre fiducioso. Come è andata? La pizza era buona“. Soltanto il Presidente ha rilasciato qualche dichiarazione mentre gli altri protagonisti della serata hanno lasciato il ristorante sorridentiSpalletti, invece, era super sorridenteBaldini è andato via in solitaria, cercando di sottrarsi ai cronisti.

Secondo Sky Pallotta avrebbe detto a Spalletti: “Si continuerà a fare trading, bisognerà puntare sui giovani, nessuna possibilità di prendere giocatori top“. Mentre, sempre secondo l’emittente satellitare il tecnico avrebbe detto: “E’ andata bene“.

La Roma risponde presente, il Sassuolo cade all’Olimpico

Yuri Oggiano – Alla quarta partita in casa contro il Sassuolo la Roma riesce finalmente a battere la squadra di Di Francesco e lo fa con lo stesso punteggio della gara d’andata, 3 a 1. I giallorossi si riprendono il secondo posto e mettono a distanza di sicurezza Lazio ed Inter che in questo weekend hanno raccolto soltanto un punto a testa.

Dopo l’eliminazione dall’Europa League, ai danni del Lione, il contraccolpo psicologico poteva essere un’arma letale per la Roma, ed in parte è stato così. La difesa continua a sbandare e a concedere praterie agli avversari che non si fanno pregare dando adito a qualche malumore del pubblico.

Tra i 25 mila presenti c’è anche Pallotta e allora la Roma non può sfigurare e decide di rimontare la partita, quarta volta in questa stagione, record assoluto in Serie A. Davanti agli occhi del Presidente si fa bello Paredes, vicino alla partenza durante il mercato di gennaio, con un grande gol. Il futuro del centrocampista argentino, come anche quello della Roma dopo le parole di Pallotta, è un rebus che deve essere sciolto nel più breve tempo possibile.

Chi ha il futuro ben chiaro nella sua mente è Dzeko che come contro il Palermo entra e timbra il cartellino, 31 gol in questa stagione come gli anni che ha compiuto pochi giorni fa. Implacabile il bosniaco che però pecca ancora sul piano della cattiveria non punendo il Sassuolo dopo uno svarione difensivo. Questa volta Spalletti non glielo fa notare, forse accecato dalla lotta con l’etere romano.

La squadra, dal canto suo, non sembra subire questa diatriba del tecnico e prima dell’intervallo fa girare la partita con Salah. L’egiziano raggiunge la doppia cifra in campionato segnando il suo nono gol all’Olimpico, a fronte di uno in trasferta, quello contro il Napoli.

Tra polemiche ed un futuro tutto da scrivere la Roma prova a ricaricare le batterie, durante la sosta, per l’ultimo sprint stagionale, quello che deciderà Coppa Italia, campionato e l’eventuale entrata in Champions League che Pallotta e Spalletti considerano fondamentale per mantenere la squadra ad alti livelli.

Yuri Oggiano

La Roma sfida il tabù Sassuolo: possibile chance per Grenier?

(E.Bandini) – C’è un dato che dovrebbe far riflettere i calciatori della Roma sulla difficoltà della gara di questa sera contro il Sassuolo. La formazione neroverde è finora imbattuta allo stadio Olimpico: nei tre precedenti in serie A, infatti, l’ex Eusebio Di Francesco è riuscito ad ottenere altrettanti pareggi. Se a questo si aggiunge che la squadra allenata da un sempre più nervoso Spalletti, che nei prossimi giorni incontrerà il presidente James Pallotta (presente in tribuna) per fare definitivamente chiarezza sul proprio futuro, deve dare delle risposte dopo l’eliminazione col Lione, si capisce come la gara di stasera possa essere insidiosa per i giallorossi. A spiegarlo è lo stesso tecnico, nella conferenza stampa della vigilia. «Il giorno dopo una partita come quella col Lione – le sue parole – si ha la sensazione di non avere niente in mano, di aver perso tutto. Poi, analizzando le cose, ci si rende conto di aver fatto una prestazione importante: il Barcellona che ha vinto 6-1 col Psg ha tirato in porta meno di noi, che lo abbiamo fatto 25 volte. Se giocheremo sempre così porteremo a casa tante vittorie, ritornando un’altra volta in Europa». Con il Sassuolo, che non sta attraversando il suo momento migliore, l’occasione per ripartire. «Le prossime quattro o cinque partite ci possono tirare la volata finale: abbiamo la possibilità di vincerle tutte e di cambiare un po’ gli scenari del campionato. Loro sono una squadra con un disegno tattico chiaro e giocatori importanti: alcuni, come Defrel, li abbiamo osservati pure noi. Di Francesco è un tecnico serio e preparato, un ragazzo eccezionale e un professionista di qualità. Dopo la bella stagione scorsa, ci può stare che attraversino un momento di difficoltà».

Rispetto alla gara col Lione, Spalletti farà un po’ di turnover. In porta tornerà Szczesny al posto di Alisson. Possibile il ritorno al 4-2-3-1, con Ruediger a destra (fuori Bruno Peres) ed Emerson a sinistra (out Mario Rui dopo due consecutive da titolare) nella difesa a quattro; al centro possibile un turno di riposo per uno stanco Fazio, con Juan Jesus che dovrebbe fare coppia con Manolas. A centrocampo turno di riposo per De Rossi, che è stato convocato in Nazionale da Ventura, al suo posto dovrebbe toccare a Grenier, che domenica scorsa a Palermo ha dimostrato di poter essere utile alla squadra, e non solo per l’assist che ha portato al primo gol di El Shaarawy. Il francese dovrebbe fare coppia con Strootman, con Paredes inizialmente in panchina. Alle spalle di Dzeko ci saranno NainggolanEl Shaarawy e Perotti, gli ultimi due preferiti a Salah.

Il Sassuolo prima della sosta

Lavinia Colasanto – Ultima partita prima della sosta per le nazionali con la Roma che ospita il Sassuolo domenica alle ore 20.45. I neroverdi, partiti con l’obiettivo di confermare la qualificazione in Europa dello scorso anno, si sono risvegliati in un incubo, risucchiati nella lotta per le posizioni di rincalzo in una stagione che di Francesco non è riuscito a ribaltare. Il ruolino di marcia parla chiaro, 9 vittorie, 4 pareggi e 15 sconfitte, per un totale di 31 punti.

La lunga assenza di Berardi, rimasto fuori per oltre 4 mesi per un infortunio al ginocchio, ha gravato molto sulle sorti del Sassuolo, privato del proprio leader che era atteso, inoltre, dalla stagione della consacrazione. Di Francesco ha provato a lanciare molti giovani in attacco, da Politano a Ricci, da Iemmello a Ragusa, ma nessuno di questi ha saputo prendere per mano la squadra e trascinarla in una zona di classifica più alta. Le uniche soddisfazioni per il tecnico sono arrivate dal centrocampo dove Pellegrini, 22 presenze e 5 gol, è ormai lanciato verso l’elite del calcio italiano. La Roma dovrebbe sfruttare il diritto di riacquisto di 10 milioni di euro, nonostante le prove di disturbo della Juventus, rimasta ammaliata dalle prestazioni del romano.

Di Francesco vuole una scossa ed è seguito, dal punto di vista delle dichiarazioni, da Matri. I due scommettono tutto sulla partita di domenica per dare una sterzata al finale di stagione dei neroverdi. L’ex bomber del Milan è in ballottaggio con Defrel, giocatore cercato con insistenza dalla Roma nel mercato di gennaio. Nella stessa situazione di Matri anche Politano, insidiato da Ricci. L’esterno, che sta vivendo la prima stagione in Serie A, vuole far vedere le sue qualità alla società giallorossa anche se al momento le prestazioni sono altalenanti ed un suo rientro alla base è tutt’altro che scontato. Il terzo uomo in attacco è Berardi che sta cercando la prima rete dal suo rientro. Risalendo il campo la formazione è presto fatta con le conferme di Duncan, Pellegrini ed Aquilani, altro ex della partita, a centrocampo, Gazzola, Acerbi, Cannavaro e Peluso in difesa pronti a proteggere Consigli. Assenti Magnanelli, Antei, Sensi e Biondini.

Tra intrecci di mercato e storie di ex Di Francesco cerca l’ennesimo sgambetto alla Roma allo Stadio Olimpico, tre partite giocate e tre pareggi. Per i giallorossi, vista la trasferta di Lione, sarà una partita ricca di insidie ma in questo momento c’è da stringere i denti prima di staccare la spina: la ripresa del campionato è prevista il 2 aprile quando all’Olimpico arriverà l’Empoli. Crederci sempre e non mollare mai è il mantra di Spalletti che in questi giorni potrebbe decidere se continuare o meno la sua avventura alla Roma, magari dopo una chiacchierata con Pallotta.

Lavinia Colasanto

Roma-Lione 2-1: le pagelle. Impresa sfiorata, pesano le tante occasioni mancate

Simone Indovino – Impresa sfiorata con un dito. La Roma esce vincente ma delusa da questo ritorno di Europa League, perdendo i quarti di finale a discapito del Lione. Pronti via Rudiger colpisce una clamorosa traversa; pochi minuti dopo gli ospiti vanno in vantaggio facendo diminuire le speranze giallorosse. Strootman prima e un autogol causato da una giocata di El Shaarawy poi ribaltano la situazione creando una falsa speranza ai tifosi capitolini. Nel complesso sono troppe le occasioni mancate dagli uomini di Spalletti che, complice la poca precisione sottoporta e la giornata di grazia di Lopes, non sono riusciti a capovolgere una situazione che appena una settimana fa appariva totalmente compromessa.

ROMA

Alisson 7 – La sicurezza che trasmette il brasiliano cresce gara dopo gara, anche oggi compie diversi interventi che garantiscono ai suoi la possibilità di lottare fino all’ultimo minuto del match, come la provvidenziale uscita a terra su Cornet.

Rudiger 6 – Cornet è veloce e tecnico, creando al tedesco non pochi problemi. Il classe ’93 compie tuttavia una partita diligente tentando qualche sortita offensiva sopratutto negli ultimi giri di orologio. Colpisce una clamorosa traversa dopo appena 5 minuti di gara.

Manolas 5.5 – Dalle sue zone gravita Valbuena e la dinamicità del francese dà molto fastidio al calciatore greco. Si fa scappare alle spalle Diakhaby in occasione del vantaggio ospite.

Fazio 6.5 – Nonostante qualche brivido causato da appoggi imprecisi, ritorna il leader difensivo ammirato fino a qualche settimana fa. Il talentuoso Lacazette non ha mai l’occasione di offendere con pericolosità grazie al lavoro dell’argentino, che conclude la partita come attaccante aggiunto.

Mario Rui 6.5 – Schierato a sorpresa da titolare, approfitta dell’infortunio di Emerson. Il portoghese si comporta in maniera sufficiente, garantendo tanta corsa sulla fascia sinistra. Pericolosi anche diversi cross recapitati al centro dell’area di rigore: peccato che i traversoni colgano troppo raramente la testa di Dzeko.

De Rossi 6 – Primo tempo di altissima intensità, ripresa un po’ in calo in cui il centrocampista rischia di far partire la manovra avversaria con alcune imprecisioni. Conferisce un grosso aiuto come schermo davanti la difesa; suo il preciso assist per il primo gol di Strootman.

Strootman 6.5 – Partita stoica dell’olandese che mette davvero tutto quello che ha dentro, concludendo la partita stremato. Da rapace d’area di rigore realizza il momentaneo pareggio dando linfa vitale ai giallorossi. Ha un’altra grande chance nel primo tempo ma solo un miracoloso Lopes gli nega la gioia della doppietta.

Bruno Peres 5 – Forse è il giocatore più coinvolto dai compagni e la sua corsa mette in apprensione la difesa francese ma, nel momento in cui dovrebbe incidere, il brasiliano spegne la lampadina perdendo tutta la sua lucidità.

Nainggolan 6.5 – Tanto cuore e carattere del Ninja che nonostante la propria non eccellente brillantezza fisica conferisce intensità alla Roma. Poco incisivo in zona offensiva, una sua conclusione nel primo tempo risulta debole e innocua.

Salah 5.5 – Sono davvero troppe le occasioni sciupate dall’egiziano che alla fine pesano sull’intera qualificazione. Sotto porta manca sempre lo spunto decisivo.

Dzeko 6 – Gran lavoro per la squadra per l’attaccante bosniaco che è poco servito dai compagni all’interno dell’area di rigore. Potrebbe mettere più cattiveria quando arriva a concludere verso la porta: una buona opportunità nella prima frazione di gioco è sprecata calciando con l’interno e non di collo, in questo modo la parata per Lopes è risultata semplice.

El Shaarawy 6.5 – Entra in campo indemoniato, provocando immediatamente con un bello spunto il vantaggio capitolino. Pochi minuti dopo è sui suoi piedi l’occasione più ghiotta del vantaggio ma il destro termina a fil di palo. Prova a ripetersi a pochi sgoccioli dalla fine ma un difensore del Lione intercetta la sua precisa conclusione.

Perotti 5.5 – Circa 15 minuti per l’argentino che non riesce a incidere come Spalletti sperava, arrivando al cross solamente in un’occasione.

Totti s.v. – Qualche buon pallone scodellato in avanti e poco più, il tempo per il Capitano era davvero troppo poco.

Spalletti 6 – Eliminazione che brucia. La sua Roma entra in campo con il piglio giusto facendo immediatamente capire agli avversari le proprie intenzioni. Il vantaggio del Lione è una doccia fredda ma i suoi ragazzi non si perdono d’animo, ribaltando la situazione e andando vicinissimi a uno storico passaggio del turno. Adesso servirà ripartire immediatamente e concentrarsi su campionato e Coppa Italia.

Simone Indovino

La Roma riparte, il Palermo è battuto

Yuri Oggiano – Dopo tre sconfitte consecutive, una in campionato e due nelle coppe, la Roma torna a sorridere battendo il Palermo per 3 a 0, condannando sempre di più i rosanero alla Serie B. La squadra di Spalletti si riprende la seconda posizione in classifica, conquistata dal Napoli nel pomeriggio, si mantiene ad otto punti dalla Juventus e rimette l’Inter a distanza di sicurezza.

Rispetto alla partita contro il Lione Spalletti inserisce sei novità con due sorprese, Mario Rui a sinistra e Grenier a centrocampo, entrambi all’esordio dal primo minuto in campionato. Turnover in vista di giovedì? Risposta provocante alle parole di Pallotta? Questo non si sa ma ha ragione lui visto che il francese svolge il suo ruolo alla perfezione, comandando il reparto facendosi vedere sempre tra le linee e tentando la giocata di prima in verticale. Il delizioso assist per il gol di El Shaarawy, quarto in campionato per il Faraone, è soltanto la ciliegina sulla torta. Spalletti e i tifosi sperano di aver trovato un rinforzo importante per il finale di stagione.

Non è un rinforzo ma una conferma Edin Dzeko che torna al gol dopo quattro partite di digiuno. Il colpo da biliardo con cui batte Fulignati è la sintesi della classe e della tecnica del bosniaco, valori che serviranno per scardinare anche la difesa del Lione. Rete numero 30 in stagione per il bomber che entra in una prestigiosa elite con Messi, Cavani e Lewandowski. Giovedì spera di far parte della partita anche El Shaarawy che contro il Palermo ha offerto una prova dettata dalla continuità, cosa che è mancata al ligure durante la sua carriera.

Il match contro i rosanero potrebbe essere la rampa di lancio anche per la difesa che subiva gol da cinque partite consecutive. Dopo il brivido iniziale, papera di Szczesny sul tiro di Nestorovski, Fazio, Rudiger e Jesus hanno gestito bene le situazioni, correndo pochi pericoli e mettendo in sicurezza la Roma.

Nel finale c’è tempo anche per il diagonale di Peres che suggella una partita dominata dalla Roma e che rimette parzialmente in carreggiata i giallorossi dopo che la ruota si era impantanata nel fango. Se la squadra di Spalletti sarà uscita da questa situazione scomoda si vedrà giovedì, dove contro il Lione servirà una vera e propria impresa, magari sotto gli occhi attenti di Pallotta atteso nella Capitale tra pochi giorni.

Yuri Oggiano

Europa League. La Roma crede nella magica rimonta

David Moresco – Archiviata la vittoria per 3-0 contro il Palermo, torna l’Europa League. Giovedì infatti, allo Stadio Olimpico, è in programma il ritorno degli ottavi di finale contro il Lione. La Roma, dopo la sconfitta per 4-2 all’andata, è chiamata ad una remuntada in pieno stile Barcellona. Nell’ultima giornata di Ligue 1, Genesio ha optato per un ampio turn over, facendo riposare Lacazette, Valbuena e Tolisso, ma nonostante ciò i francesi hanno rifilato un netto 4-0 al Tolosa, grazie ai gol di Jallet, Cornet ed alla doppietta di Depay. Con questo successo, il Lione mette una seria ipoteca sul quarto posto in classifica, portandosi a +5 dal Marsiglia di Rudi Garcia. Nelle ultime sei partite in casa, la squadra di Genesio non solo ha sempre vinto, ma ha sempre rifilato almeno quattro gol alle avversarie. Se tra le mura amiche i francesi mostrano numeri formidabili, fuori dallo Stade de Lumiers il trend cambia vertiginosamente: nelle ultime sei uscite, il Lione ha trovato una sola vittoria, contro l’AZ Alkmaar nell’andata dei sedicesimi di finale d’Europa League. La Roma all’Olimpico, senza contare i match contro Napoli e Villarreal, ha sempre vinto ed ha il dovere di tentare l’impresa. Spalletti, contestato nelle scelte da Pallotta, a Palermo ha fatto riposare i giocatori cardine della squadra in vista della partita di giovedì. Il tecnico potrà contare su Diego Perotti, che oggi ha effettuato gli esami a Villa Stuart, che hanno escluso lesioni muscolari. Contro il Lione servirà un’impresa, ma la Roma ha il dovere di crederci, anche in virtù delle rimonte del passato. Due volte i giallorossi sono riusciti a rimontare due reti di svantaggio in trasferta: nel 1984 contro il Dundee United in Coppa dei Campioni e nel 1988 contro il Partizan Belgrado in Coppa UEFA. L’urlo della Sud sarebbe il primo passo per ribaltare queste situazioni” ha detto il tecnico di Certaldo a margine della vittoria contro i rosanero. L’Olimpico, quello di una volta, può dare la spinta in più per tentare questa magica rimonta.

David Moresco

La Roma illude, poi si arrende e crolla anche a Lione

(E.Bandini) Otto reti incassate in otto giorni. Tre sconfitte di fila tra Coppa Italia, campionato e Europa League che odorano di zero titoli. A Lione, ribaltata nella ripresa, la Roma si complica la vita anche in campo continentale: servirà una rimonta, più o meno delle stesse proporzioni di quella sognata nel derby con la Lazio, per continuare ad andare avanti. Missione non impossibile, ma complicata, vedendo la poca benzina rimasta nel serbatoio giallorosso. Infilzata quasi a freddo da una zampata ravvicinata di Diakhaby, la Roma esportata ha inizialmente il pregio di non scomporsi più di tanto. Il primo tempo sembra galantuomo: prima uno scivolone di Diakhaby spalanca a Mohamed Salah la porta per il colpo del pari e poi un’incornata di Federico Fazio completa in poco più di mezz’ora il momentaneo ribaltone, logica conseguenza dei dolori difensivi (ma anche sulle corsie esterne) del giovane Lione e dei precedenti spari a salve di Edin Dzeko, Radja Nainggolan e Momo Salah.

Ma qualche tormento, soprattutto quando vengono meno i rimedi naturali del ritmo sostenuto e del pressing alto, se lo concede anche la Roma. Il raffreddamento del motore giallorosso permette al piedino vellutato di Tolisso, ispirato da Lacazette, di impallinare Alisson. Titoli di coda per la bella Roma del primo tempo: quella della ripresa e lenta, prevedibile, sterile e stanca. Il Lione fiuta l’odore della preda e aumenta il numero di colpi: Alisson si supera su Lacazette e Valbuena, ma non può fare granché sul colpo di prestigio del subentrato Fekir e sul fendente, nei minuti di recupero, di Lacazette. Il Lione serve il poker e intravede i quarti. Arrivederci tra sei giorni per il primo tentativo romanista di rimonta salva stagione nel giro di 19 giorni.

Ti presento il Palermo di Diego Lopez e Baccaglini

David Moresco – Chiusa la parentesi europea, in attesa del ritorno in Europa League contro il Lione, la Roma vola a Palermo per giocare la 28esima giornata di Serie A. L’obiettivo è semplice: difendere con le unghie il secondo posto dagli agguati delle inseguitrici, Napoli in primis, e, magari, rosicchiare qualche punto sulla Juventus capolista, che venerdì ospiterà il Milan, tentando di riaprire una difficile lotta scudetto. Il Palermo, sconfitto la scorsa giornata in rimonta dal Torino, attualmente staziona con 15 punti al terzultimo posto in classifica, posizione che sa quasi di condanna per i rosanero. La squadra non gira, pecca di poca qualità ed esperienza. In questo senso, le partenze dei senatori Maresca, Vazquez e Sorrentino pesano non poco in un momento cruciale della stagione. La scossa ha tentato di darla il presidente Zamparini, dimessosi la settimana scorsa, lasciando il posto all’ex Iena Paul Baccaglini. Le dimissioni però non cancellano le sue responsabilità: Ballardini, De Zerbi, Corini e l’attuale Diego Lopez. 4 cambi in panchina sono troppi e non permettono alla rosa di trovare né stabilità né fiducia. L’unica certezza viene dal reparto offensivo, dominato da Nestorovski. L’attaccante macedone ha realizzato 10 gol in campionato ed è lui il trascinatore di questo Palermo ed il pericolo numero uno per la difesa della Roma, alla quale mancherà Manolas, squalificato per il giallo rimediato contro il Napoli.

Diego Lopez ha incrociato i giallorossi due volte in Serie A, nelle quali il tecnico uruguaiano ha ottenuto un solo punto. Altro tipo di score da calciatore: 4 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte tra Campionato e Coppa Italia con la maglia del Cagliari, da sempre bestia nera della Roma. Domenica l’allenatore non potrà contare su Rispoli, infortunatosi all’adduttore, e probabilmente nemmeno su Jajalo per un risentimento muscolare. All’andata finì 4-1 per i giallorossi grazie alle reti, tra le altre, anche di El Shaarawy e Paredes. I due, criticati per il rendimento nelle ultime uscite, devono dimostrare di avere la forza di sostenere il peso della maglia giallorossa, rispondendo alle critiche a suon di prestazioni. Perdere altri punti, in questo momento della stagione, significherebbe gettare al vento tutto ciò che è stato fatto di buono fino ad ora. La strada per la cosiddetta “ossessione della vittoria” è ancora lunga e tortuosa e la risposta, alle critiche e al disfattismo, tipico del tifo giallorosso, va data, di nuovo, sul campo.

David Moresco

Europa League. Ti presento la sfida contro il Lione

David Moresco – Dopo le delusioni in Coppa Italia e in campionato contro Lazio e Napoli, la Roma vola in Francia per giocare la gara d’andata dei quarti di finale d’Europa League contro il Lione. La speranza è quella di tenere vivo almeno uno dei tre obiettivi di inizio stagione. I transalpini, messo alle spalle un avvio di stagione tutt’altro che esaltante, stanno attraversando un buon momento di forma. In questo momento, sono nella quarta posizione in Ligue 1 con 47 punti, 18 in meno del Monaco capolista. Scesi dal girone di Champions League, ai sedicesimi di finale ha sconfitto l’AZ Alkmaar vincendo 4-1 all’andata e 7-1 al ritorno. L’allenatore Genesio ha a disposizione un mix di esperienza e incoscienza: da una parte ci sono giocatori esperti come Lopes, Gonalons, e l’ex Yanga-Mbiwa, dall’altra giovani come Ghezzal, Fekir, Tolisso e Lacazette. Tanti giocatori di qualità, che spiegano il motivo per cui il Lione, insieme al Manchester United, era considerato, a Nyon, una delle squadre da evitare assolutamente. I numeri dei giallorossi contro le squadre francesi però sono promettenti: in nove partite, hanno collezionato cinque vittorie, tre pareggi ed una sconfitta, quella contro il Monaco nella Coppa delle Coppe nel ‘92. L’ultimo, e l’unico, scontro tra la Roma ed il Lione è avvenuto nel 2007 in Champions League e rievoca degli splendidi ricordi nella Capitale. In quell’occasione, dopo lo 0-0 all’Olimpico, la Roma riuscì a sbancare il vecchio Stade de Gerland, sostituito dall’avvenieristico Stade de Lumiers, grazie alle reti di Francesco Totti e Amantino Mancini. Sulla panchina giallorossa sedeva il tecnico di Certaldo, che certamente giovedì potrà contare su un infiltrato di fiducia come Grenier, acquistato nell’ultima sessione di mercato dalla Roma proprio dal club transalpino. Il compito più importante, giovedì sera, spetterà di nuovo a Spalletti: quello di far rivivere, a dieci anni di distanza, quelle emozioni europee che tanto mancano ai tifosi giallorossi.

David Moresco