Roma, fine dell’imbattibilità in casa

Yuri Oggiano – 461 giorni, tanti ne erano passati dall’ultima sconfitta interna della Roma in campionato. Dopo l’Atalanta, capace di imporsi allora per 2-0, tocca al Napoli passare all’Olimpico, con un 2-1 che interrompe la striscia di 24 risultati utili consecutivi e il record assoluto di vittorie casalinghe. Era il 29 novembre 2015 quando Gomez e Denis confezionarono l’ultima sconfitta interna dell’era Garcia. Da quel momento la Roma, in casa, ha messo insieme 20 vittorie e 4 pareggi, ma la doppietta di Mertens rimette in discussione tutto, non solo il secondo posto: allenatore, valore della rosa, capacità di investimento del club. L’ambiente, ossessionato dalla vittoria, è di nuovo esploso.  Eppure la stagione mantiene ancora la Roma in corsa su tutti e tre i fronti, anche se, indubbiamente, le sconfitte subite negli ultimi giorni contro Lazio e Napoli complicano parecchio le cose.

Ad ammorbidire in parte il verdetto, sabato, ci ha pensato Strootman. Il gol dell’olandese pesa come un macigno nel confronto a distanza con il Napoli, perché permette alla Roma di mantenere il vantaggio sulla squadra di Sarri in caso di arrivo a pari punti. Ma questo, ovviamente, non basta a consolare gli animi scossi dei tifosi giallorossi. Nella settimana appena trascorsa la Roma ha mostrato di nuovo una preoccupante fragilità difensiva, che invece, nel corso delle settimane precedenti, sembrava aver risolto. Sia lo schieramento a 3 tenuto contro la Lazio che quello a 4 scelto sabato scorso, hanno mostrato pericolose falle, forse in virtù di uno scadimento di forma complessivo che coinvolge anche l’attacco, molto meno efficace rispetto al periodo precedente. Spalletti, però, non è d’accordo, o forse non vuole esserlo, anche se in realtà i numeri della stagione testimoniano un sovraccarico evidente per alcuni componenti della rosa. Dzeko, Nainggolan e Strootman hanno già oltrepassato i 3000 minuti di gioco, Fazio lo farà a breve. Le alternative, del resto, non convincono a pieno il tecnico, che già a gennaio aveva avvertito sui pericoli legati a questa fase della stagione. Ma adesso non resta che accantonare gli alibi e provare ad aggiustare in fretta le cose. La Roma è in buona parte ancora padrona del proprio destino, soprattutto in Europa League. Giovedì a Lione bisognerà dimostrare di poterlo ancora gestire.

Yuri Oggiano

Roma-Napoli 1-2: le pagelle. Capitolini annebbiati, tardiva la reazione. Difesa in confusione

Simone Indovino – Si conclude con una brutta sconfitta interna la settimana da film horror della Roma. Il Napoli espugna lo stadio Olimpico grazie alla doppietta di Mertens, che approfitta di un momento non proprio brillante della difesa giallorossa. Le due reti del belga sono entrambe scaturite da errori di un impreciso Fazio, forse a corto di lucidità fisica e mentale. In zona offensiva fanno poco Perotti (in crescita nella ripresa) ed El Shaarawy, di conseguenza anche Dzeko è poco assistito. Spalletti prova a ribaltare la gara inserendo Salah e Bruno Peres non ottenendo tuttavia i risultati sperati. Strootman riaccende le speranze con un preciso sinistro ma la reazione è tardiva; i partenopei ritornano a mordere le caviglie dei capitolini in classifica, issandosi a -2.

ROMA

Szczesny 6 – Non è certamente il colpevole dei gol subiti, ma forse in entrambe le situazioni avrebbe potuto far meglio. Specialmente nella prima rete di Mertens, il polacco potrebbe tenere una posizione più avanzata. Decisivo nel finale su Rog per evitare un passivo più pesante e permettere ai suoi di restare in partita.

Rudiger 5.5 – Qualche buon cross vero l’area e poco più. Insigne è una vera e propria spina nel fianco e il tedesco soffre costantemente la velocità del calciatore napoletano.

Fazio 4.5 – Che succede, Federico? Non riscatta la brutta prestazione del derby offrendone una altrettanto negativa. Ha evidenti colpe in entrambi in gol avversari: nella prima marcatura sbaglia posizionamento, nella seconda regala palla a Callejon dando il via all’azione decisiva.

Manolas 5.5 – È il meno peggio dei centrali difensivi ma non conferisce ancora quella sicurezza a cui ci ha abituato. Forse non al top fisicamente, soffre le avanzate in velocità degli attaccanti del Napoli. Ammonito, salterà Palermo.

Juan Jesus 5.5 – Non corre particolari rischi nonostante abbia di fronte il pericoloso Callejon ma fa troppo poco in fase di spinta.

De Rossi 5 – Gara non memorabile da parte del centrocampista che risulta troppo impreciso in fase di smistamento palloni. Alcune defezioni danno spesso il via ai contropiedi partenopei.

Strootman 6.5 – L’unico che sembra mettere dentro la gara tutto se stesso è l’olandese, che risulta l’ultimo ad arrendersi. Spreca una buona occasione nel primo tempo, realizza la rete giallorossa purtroppo inutile ai fini del risultato.

El Shaarawy 5 – Ha tanta voglia e si vede sin dai primi secondi di gara ma viene subito sovrastato dai difensori avversari e la qualità delle sue giocate cala finché Spalletti non lo sostituisce.

Perotti 6 – Primo tempo anonimo sulla fascia non preferita, ripresa in crescendo con qualche buona accelerazione delle sue. Regala un preciso assist per il gol di Strootman e va vicinissimo al pareggio: solo Reina gli nega la gioia della rete.

Nainggolan 5 – Gara sottotono quella del belga che non riesce mai a incidere come sa fare. Calcia più volte verso la porta avversaria non riuscendo mai a imprimere la giusta forza alla conclusione. Forse, e in maniera comprensibile, urge un po’ di riposo.

Dzeko 5.5 – Servito poco e male dai compagni nei primi 45 minuti, ha qualche chance in più nella seconda frazione di gioco che tuttavia non riesce a sfruttare, forse a causa di una condizione fisica attualmente non brillantissima.

Salah 6 – Il suo ingresso in campo conferisce vivacità alla manovra offensiva giallorossa, ma 45 minuti non gli bastano per sistemare la causa. Sfortunato in occasione del palo colto, potrebbe essere più lucido in alcune situazioni determinanti.

Bruno Peres 5.5 – La sua capacità di corsa infastidisce non poco il Napoli che con il suo ingresso si abbassa notevolmente. Pecca, come ormai di consuetudine, in fase di conclusione.

Paredes s.v. – Poco più di 5 minuti per il classe ’94.

Spalletti 5 – La Roma è in difficoltà e questo è innegabile. Il tecnico sostiene che la benzina non sia ancora finita ma le difficoltà fisiche dei capitolini sono oggi sembrate evidenti. Rivoluziona il modulo risultato vincente degli ultimi mesi non venendo ripagato dalla coraggiosa scelta.

Simone Indovino

Ti presento il Napoli di Maurizio Sarri

David Moresco – A pochi giorni di distanza dalla sfida di Coppa Italia contro la Lazio, la Roma ritorna allo Stadio Olimpico, questa volta per sfidare il Napoli in campionato. I partenopei non stanno attraversando un periodo positivo. Le sconfitte contro Atalanta in campionato e contro la Juventus in Coppa Italia, precedute da quella in Champions League contro il Real Madrid, a seguito della quale De Laurentiis si è lasciato andare ad uno sfogo contro il tecnico Sarri, pesano non poco sulle spalle dei giocatori. In tre partite infatti, si sono visti sgretolare tra le mani tutt’e tre gli obiettivi di inizio stagione. In campionato, dalla sfida a Juventus e Roma per il primo posto, i partenopei si sono ritrovati a – 12 dalla vetta e – 5 dai giallorossi, costretti a difendere la terza posizione dagli assalti di Lazio e Atalanta, rispettivamente distanti 3 e 4 punti. Il momento della stagione è cruciale.

Sarri, dopo la sconfitta contro i bergamaschi, ha convocato tutta la rosa a Castel Volturno per un faccia a faccia chiarificatorio. Sabato all’Olimpico metterà in campo tutti i senatori nel solito 4-3-3: Reina in porta alle spalle di Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam. A centrocampo il capitano Hamsik accanto a Zielinski e Diawara. Qualche dubbio nel reparto offensivo: per Insigne, Callejon e Mertens la stanchezza comincia a farsi sentire, difatti nelle ultime uscite hanno trovato non poche difficoltà. Per questo il tecnico potrebbe optare per un cambio a sorpresa. Il ballottaggio è tra Milik e Pavoletti, che scalpitano per scendere in campo dal primo minuto. L’ultima vittoria del Napoli in campionato contro la Roma risale al novembre del 2014, da lì in poi il palcoscenico è tutto per i giallorossi, che in 4 partite hanno ottenuto il pieno bottino in tre occasioni. Numeri simili si ripetono nelle sfide tra Sarri e la Roma: il tecnico campano, in sei occasioni, tre sulla panchina dell’Empoli e tre su quella del Napoli, non ha mai battuto i giallorossi. La gara d’andata è terminata 3-1 per la Roma, grazie alla doppietta di Dzeko e la rete di Salah. Dai due, oltre che da Nainggolan, Spalletti si aspetta un cambio di rotta dopo il flop nella sfida di Coppa Italia. Vincendo sabato i giallorossi finirebbero a +8 dai partenopei e metterebbero una seria ipoteca sul secondo posto.

David Moresco

Momento delicato per la Roma

Lavinia Colasanto – Digerito il boccone amaro per la sconfitta contro la Lazio nella semifinale d’andata di Coppa Italia, la Roma torna a pensare al campionato. All’Olimpico, sabato alle ore 15, arriva il Napoli per un partita che può incidere molto sul futuro delle due squadre. I giallorossi si trovano a più 5 sulla compagine di Sarri e questa sfida può suonare come un match point per quanto riguarda la lotta al secondo posto. Molto equilibrio nella storia tra Roma e Napoli che, per aggiungere ulteriore pepe al duello, avranno una grande voglia di rivalsa dopo le cadute in coppa.

Spalletti dovrà pensare alla condizione fisica dei giocatori che, in alcuni tratti della partita contro la Lazio, hanno sofferto sotto l’aspetto della brillantezza e della lucidità. Due giocatori su tutti possono far comodo al tecnico, De Rossi, rimasto in panchina in Coppa Italia, e Perotti, entrato nella ripresa. A farne le spese potrebbero essere Paredes e Salah mentre sono confermati gli intoccabili Nainggolan e Dzeko. Cambierà poco la difesa che rivedrà Szczesny tra i pali, dopo la buona prova di Alisson contro la Lazio, con Manolas, Fazio e Rudiger a proteggerlo anche se Juan Jesus proverà a giocarsi le sue carte. Pochi dubbi sugli esterni con Emerson Palmieri e Bruno Peres che proveranno ad impensierire la retroguardia del Napoli.

Dall’altra parte Sarri cambierà qualche uomo rispetto alla squadra che ha perso contro la Juventus. In difesa si rivedranno Hysaj e Ghoulam sulle corsie, a centrocampo ci sarà la conferma di Diawara, vero leader del reparto, e la promozione di Zielinski che giocherà al posto di Rog. Fermo ai box Allan per un infortunio muscolare. Un solo ballottaggio in attacco tra Insigne e Milik che vuole trovare continuità ma soprattutto quel gol che in campionato gli manca dal 17 settembre, prima di vivere l’incubo della rottura del crociato. A completare il reparto gli instancabili Callejon e Mertens.

Al San Paolo finì 3 a 1 per la Roma, in una partita condotta perfettamente dalla squadra di Spalletti, quella perfezione smarrita contro la Lazio e che i giallorossi vogliono ritrovare al più presto. Per continuare a sognare, e staccare del tutto il Napoli, non ci sono mezze misure, non c’è pareggio che tenga perché l’obiettivo deve essere uno solo: vincere.

Lavinia Colasanto

Inter-Roma 1-3: le pagelle. Nainggolan indescrivibile, centrocampo solido. Bentornato Diego!

Simone Indovino – Vittoria convincente della Roma sull’ostico campo di San Siro. Inter sconfitta con il punteggio di 3-1 dopo una partita di altissima qualità dal punto di vista dell’intensità e della voglia. Altra prestazione aliena di Nainggolan che suggella la gara con una doppietta di qualità immensa: le due bordate di destro del belga portano in vantaggio i ragazzi di Spalletti di 2 marcature. Una disattenzione difensiva provoca la rete di Icardi ma poco dopo Perotti, entrato benissimo in partita, mette la parola fine trasformando un calcio di rigore. Bene la difesa, Strootman è ovunque.

ROMA

Szczesny 7 – Attenzione rivolta al massimo per il polacco che risponde presente in qualsiasi occasione venga chiamato in causa. I cross nerazzurri sono tutti preda delle sue manone; a pochi istanti dalla fine si immola per evitare il 2-3.

Rudiger 6.5 – Dopo l’ingenuità commessa giovedì in Europa League torna alta la concentrazione del tedesco che è abile a contrastare le avanzate avversarie. L’unica disattenzione porta al gol nerazzurro di Icardi con l’argentino che sguscia alle spalle del classe ’93.

Fazio 7 – In partite del genere, in cui prevale la fisicità, il suo carattere e il suo temperamento diventano fondamentali. Combatte per tutta la gara con Icardi avendo quasi sempre la meglio: sono pochi i pericoli che l’argentino fa correre al proprio portiere.

Manolas 7 – Nonostante i piccoli acciacchi della settimana il greco si dimostra, in coabitazione con Fazio, la colonna portante della difesa giallorossa. Tutti i suoi interventi sono precisi e concreti; sopratutto nel primo tempo si riversa diverse volte in fase offensiva creando svariate situazioni pericolose.

Juan Jesus 7 – Un esatto girone fa il brasiliano dimostrava la propria qualità contrastando Candreva all’Olimpico. Si ripete anche oggi con lo stesso avversario, respingendo le avanzate dell’ex Lazio che è spesso costretto alla conclusione affrettata.

Bruno Peres 6.5 – Con l’assenza di Emerson si carica sulle spalle le responsabilità di offendere. L’ex Torino non si fa pregare avventurandosi più volte in incursioni personali, peccando tuttavia nell’ultimo passaggio. Sporca in maniera decisiva una conclusione di Perisic probabilmente destinata in porta.

De Rossi 7 – Conferisce personalità al centrocampo della Roma gestendo con attenzione i palloni che gravitano nella sua zona e combattendo per fare filtro davanti la difesa. Dopo essere stato ammonito scende leggermente l’intensità di DDR, probabilmente per paura di lasciare i compagni in 10.

Strootman 7 – Cuore e polmoni per l’olandese che è il perfetto raccordo tra la difesa e l’attacco. Altra partita di grandissima intensità per il centrocampista che ha ormai recuperato la forma migliora che ci aveva fatto ammirare prima delle tre operazioni al ginocchio.

Nainggolan 8.5 – Quasi complicato descrivere la partita superlativa che il Ninja ha sfornato questa sera a Milano. Alla solita grinta aggiunge una doppietta che spiana la strada alla Roma per la vittoria finale, indirizzando la gara nei binari giusti. Le due conclusioni sono due assolute perle, su cui Handanovic non ha scampo. Imprescindibile.

Salah 6.5 – L’egiziano sembra non risentire della Coppa D’Africa da poco disputata poiché la sua forma fisica è eccezionale. Rispetto al modulo in cui puntava con forza i terzini avversari, con questo sistema di gioco si ritrova a scambiare nello stretto con i compagni. Manca di precisione nelle fasi finali dell’azione, in cui potrebbe pescare con più puntualità Dzeko.

Dzeko 7 – Si ferma la striscia di reti consecutive, ma la gara del bosniaco è comunque da applausi. Si muove per tutto il fronte offensivo non dando punti di riferimento alla difesa nerazzurra. Ha il merito di anticipare Medel che è costretto a commettere fallo da rigore: il penalty si rivela decisivo nell’ottica del risultato finale.

Perotti 7 – Entra in maniera prepotente e grintosa al posto di Salah. Poco dopo si rende pericoloso con una serpentina tra le maglie nerazzurre che si conclude con un cross per Dzeko. Trasforma il rigore del 3-1 con classe ed eleganza battendo uno dei portieri più forti del campionato.

Paredes 6 – Poco meno di 10 minuti per l’argentino che sostituisce De Rossi. Spalletti lo butta dentro per avere una maggiore qualità nella gestione del pallone.

Vermaelen s.v. – 6 giri di orologio per aiutare a mantenere il doppio vantaggio.

Spalletti 7.5 – Tantissimo merito di questa vittoria va ascritto al tecnico toscano, che riesce a trasmettere ai suoi quella carica necessaria per mantenere alta la concentrazione tutti e 95 i minuti. Jesus sulla sinistra garantisce copertura, consentendo a Bruno Peres di scendere con maggiore intensità. L’assetto difensivo è ormai chiaro: i tre centrali conferiscono una stabilità non indifferente.

Simone Indovino

Lazio-Roma 2-0: le pagelle. Giallorossi confusi, le mosse tattiche di Inzaghi imbrogliano Spalletti

Simone Indovino – È della Lazio il primo round delle semifinali di Coppa Italia. La Roma crolla col punteggio di 2-0 al termine di una partita che non ha mai visto protagonisti gli uomini di Spalletti. Poche idee e tanta confusione per l’11 giallorosso che soffre il grande pressing messo in atto dai biancocelesti. Un gol per tempo firmati da Milinkovic Savic nella prima frazione di gioco e da Immobile nei secondi 45 minuti; entrambi hanno sfruttato alcune marcature non perfette da parte della difesa giallorossa. Appuntamento al mese prossimo con la gara di ritorno in cui la Roma sarà chiamata a un’impresa per tentare di agguantare la finale.

ROMA

Alisson 6.5 – Se vogliamo trovare una nota positiva nell’amara serata è proprio la conferma del brasiliano, che si mostra sicuro e attento nelle occasioni in cui è chiamato in causa, sia tra i pali che nel gioco con i piedi.

Rudiger 5.5 – Tanto nervosismo e poca lucidità per il tedesco che è forse troppo infastidito dagli ululati laziali. Produce tanti cross che raggiungono l’area avversaria ma senza mai pescare Dzeko con precisione; si perde Immobile in occasione del raddoppio avversario.

Fazio 5 – Serata da incubo per l’argentino che soffre tantissimo la velocità di Immobile e Felipe Anderson. Quest’ultimo lo brucia nell’uno contro uno in occasione del primo svantaggio giallorosso. Impreciso anche in diversi appoggi che danno il via a pericolose azioni avversarie.

Manolas 5.5 – Nel primo tempo pensa più ad offendere che a difendere, incuneandosi diverse volte tra le maglie della Lazio. Nella ripresa è fatale l’errore su un rimbalzo che da il via allo scatto di Keita che sovrasta il greco mettendo al centro per la seconda rete di Immobile.

Bruno Peres 5.5 – Vicino alla sufficienza grazie all’ordinata prestazione difensiva, nonostante si trovi davanti un giocatore dal grande passo come Lukaku. Anche oggi potrebbe mostrare più precisione nell’ultimo passaggio; cala in maniera vistosa nel finale.

Emerson 6 – Primi 45 minuti di gioco sottotono, cresce alla lunga mettendo in mostra la sua condizione fisica, avventurandosi sempre in avanti. Tuttavia i suoi cross non colgono mai con precisione i compagni posizionati in area di rigore.

Paredes 5.5 – Ha in mano le chiavi del centrocampo ma non brilla, limitandosi ad appoggi semplici e spesso macchinosi. In tal modo la manovra della Roma è troppo rallentata.

Strootman 5.5 – Tanta corsa che l’olandese che risulta troppo impreciso nei passaggi. Le sue palle vengono spesso intercettate e i giallorossi sono costretti a ripiegare velocemente per non esporsi troppo.

Nainggolan 5.5 – Prestazione non positiva del Ninja che soffre il grande pressing avversario. Inzaghi mette a punto una gabbia per impedirgli di mettere in mostra le sue qualità riuscendo nel suo intento.

Salah 5 – I compagni gli servono spesso la palla sui piedi ma l’egiziano viene costantemente constrastato dai difensori della Lazio, risultando di conseguenza avulso ai fini della manovra offensiva. Suo l’unico tiro pericoloso nel secondo tempo.

Dzeko 5.5 – Il bosniaco potrebbe sfruttare meglio qualche occasione, specialmente nel gioco aereo. Non viene servito in maniera adeguata dai compagni e di conseguenza è costretto spesso ad allargarsi per ricevere palla. Con questo tipo di movimento si allontana dalla porta non riuscendo mai a concludere con pericolosità.

Perotti 5.5 – Prova a dare un po’ di vivacità alla manovra romanista. Compie qualche buon affondo ma non si rende mai troppo pericoloso in zona gol.

El Shaarawy 5.5 – 20 minuti per il Faraone che non riesce ad incidere come Spalletti spera. Ha una buona occasione su cui di certo poteva fare meglio; la sua scelta di coordinarsi per una mezza rovesciata risulta fumosa.

Totti s.v. – Entra in campo a giochi ormai compiuti.

Spalletti 5 – Leggero passo indietro per la sua Roma che non mostra la concretezza a cui ci aveva ultimamente abituato. Inzaghi prepara la gara al meglio e il tecnico toscano non riesce a trovare le giuste contromisure durante i 90 minuti. Adesso i suoi saranno chiamati a un’impresa per tentare di ribaltare il risultato.

Simone Indovino

Montino: “Famo ‘sto stadio a Fiumicino. Siamo a disposizione”

David Moresco – Il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, ha rilasciato un’intervista esclusiva. Ecco le sue parole:

Se dovesse essere bloccato l’iter per lo Stadio della Roma, voi sareste disposti a farlo a Fiumicino?

Si, noi siamo a disposizione. Spero che la situazione si sblocchi, tuttavia quando parliamo di Fiumicino stiamo parlando di un tratto della città di Roma, che 25 anni fa si è distaccato dal Comune di Roma. Noi abbiamo un Piano Regolatore che prevede tutta una serie di insediamenti ed aree di sviluppo. Tra queste aree c’è un’area molto vasta, destinata ad essere edificata nel quadrante ovest di circa 300 ettari, di proprietà di molti privati dove è possibile sviluppare cubature ed infrastrutture di quella natura.

Quali sarebbero i tempi di realizzazione e la modalità dell’iter?
I tempi sono più rapidi rispetto ad una procedura che coinvolge un territorio che ha bisogno di varianti sostanziali del piano regolatore. L’iter è sicuramente più rapido. La procedura è quella della Conferenza dei Servizi, un procedimento che coinvolge la Regione, dove ci sono le Sovrintendenze, l’Autorità del Bacino del Tevere, il Consorzio di Bonifica e così via.

L’amministrazione capitolina dovrebbe per qualche motivo sedere in Conferenza dei Servizi?
No, non hanno competenze. Per qualche centinaio di metri la competenza cambia di segno ed è soltanto nostra. Ci sono tutte le prerogative per fare un intervento, anche in termini di costo, meno oneroso rispetto a quello che viene fatto. L’onere dei terreni intorno a Roma sono inferiori rispetto a quelli di Roma.

Le torri possono creare un problema?
In questa fase di “mercato immobiliare” edificare una torre di trenta o venticinque piani qualche problema commerciale può crearlo. Forse un ripensamento sotto l’aspetto edificatorio va fatto da parte di tutti.

Il terreno fa parte dei 100 sondati dalla società Cushman & Wakefield?

Si. Credo anche che abbia ricevuto una certa sottolineatura favorevole. La Roma conosce perfettamente quello di cui stiamo parlando. La loro società incaricata di fare le perizie delle aree ha valutato anche questo terreno.

Concludiamo con un appello alla AS Roma?
Si, famo ‘sto stadio a Fiumicino.

David Moresco

Coppa Italia. Ti presento la Lazio di Inzaghi

David Moresco – Asfaltato l’Inter a San Siro, la Roma si tuffa di nuovo in Coppa Italia, perché mercoledì sera allo Stadio Olimpico è in programma la semifinale d’andata contro la Lazio. I biancocelesti, nonostante la vittoria contro l’Udinese in campionato, grazie ad un calcio di rigore, dubbio, segnato da Immobile, non stanno esprimendo un gioco particolarmente spumeggiante. Il derby però è sempre una partita a sé ed un ruolo fondamentale lo giocherà la forza di volontà degli uomini in campo. Inzaghi dovrà far a meno degli squalificati Radu, Patric e Lulic e dovrebbe optare per un assetto con la difesa a tre. A centrocampo tornerà dalla squalifica Biglia, accanto a Parolo e Milinkovic Savic,  mentre in attacco sarà confermato il tridente Anderson, Keita e Immobile. Al derby, il primo giocato in notturna dopo quasi quattro anni, la Lazio arriva dopo due vittorie schiaccianti: agli ottavi ha rifilato un poker al malandato Genoa e ai quarti ha steso 2-1 l’Inter dell’ex allenatore biancoceleste Pioli.

L’arbitro del match sarà Irrati di Pistoia, che sarà costretto a gestire una partita certamente non facile, in uno stadio che si rifà il look e abbassa di 2/3 le barriere in entrambe le curve. Dalla dolorosa sconfitta in finale di Coppa Italia, la Roma non ha più concesso una vittoria ai biancocelesti, che nelle successive 6 partite hanno collezionato solamente 2 pareggi, a fronte delle 4 vittorie conquistate dai giallorossi. Le due squadre capitoline si sono già scontrate in semifinale della coppa nazionale nella lontana stagione 2002/03, la gara d’andata fu decisa dalle reti di Cassano ed Emerson. Proprio Emerson, questa volta Palmieri, che ha saltato la sfida contro l’Inter per un affaticamento muscolare, tornerà regolarmente in campo e sarà schierato titolare sulla fascia sinistra, a duellare con il brasiliano Felipe Anderson. Per la Roma la sfida si posiziona nel mezzo di un periodo fondamentale, dove i giallorossi si giocano il futuro in tutt’e e tre le competizioni. Vincere la gara d’andata, dove la Lazio giocherà in casa, darebbe la possibilità ai giallorossi di alleggerire il valore della gara di ritorno, come accaduto in Europa League contro il Villarreal. Tra le tre competizioni, Campionato, Europa League e Coppa Italia, l’ultimo sembra l’obiettivo più fattibile e la vittoria del doppio confronto con la Lazio, non solo garantirebbe il passaggio del turno, ma darebbe la spinta psicologica giusta per affrontare un mese decisivo per il futuro della Roma.

David Moresco

Nainggolan, che magie a San Siro

Yuri Oggiano – E’ una Roma extra-lusso quella che conquista l’ennesima vittoria di questa incredibile stagione. A San Siro, contro un’Inter in grande forma, finisce per 3-1 con Nainggolan in versione dinamite e un Perotti che ritrova la gioia del gol sfoggiando un’esultanza liberatoria. La notte della Scala del calcio sorride ai giallorossi anche sotto la voce classifica visto che la squadra di Spalletti ha consolidato il secondo posto, portandosi a +5 dal Napoli in attesa dello scontro diretto di sabato pomeriggio, restando, comunque, in scia alla Juventus.

Nella notte degli Oscar, il premio come miglior attore protagonista va a Nainggolan che con i due missili, raccolti poi in fondo al sacco da Handanovic, si è portato a quota 9 gol in campionato, una cifra che ad inizio carriera il belga non poteva mai immaginarsi. Il merito va a Spalletti che appena arrivato a Roma ha trasformato un mediano ruba palloni in un trequartista temibile che sta diventando anche un bomber. Nainggolan rispecchia tutti i valori della Roma di questo momento: grinta, forza, tecnica, velocità, astuzia e un sacrificio enorme.

I giallorossi continuano a segnare nonostante Dzeko, dopo 8 partite di fila, sia rimasto a secco. Il lavoro del bosniaco, premiato con la statuetta per miglior attore non protagonista, è stato comunque prezioso per la squadra visto l’assist servito a Nainggolan, nell’occasione della prima rete, e il fallo da rigore guadagnato beffando Medel, che Perotti ha trasformato con clamorosa freddezza. El Monito torna al gol dopo la partita contro il Chievo, datata 22 dicembre 2016, trasformando il suo settimo rigore in campionato, su sette tirati, l’ottavo complessivo in stagione.

Andando a ritroso nel campo si forma una difesa attenta che Icardi, Perisic e Candreva hanno sperimentato alla perfezione. Soltanto l’argentino riesce a bucare la retroguardia giallorossa dopo oltre 80 minuti dove Fazio, Manolas e Rudiger hanno dominato. Menzione anche per Jesus e Peres, molto attenti sulle fasce, e per De Rossi e Strootman che hanno formato una cerniera perfetta a centrocampo.

L’oscar come miglior film va alla prestazione della Roma che batte l’Inter per due volte, nello stesso campionato, dopo oltre 20 anni. Lazio e Napoli sono avvisate, i giallorossi non regalano niente a nessuno e vogliono conquistare un traguardo prestigioso già in questa stagione, sognando la statuetta più ambita, quella dello scudetto.

Yuri Oggiano

Inter-Roma: Nainggolan da Oscar

David Moresco – E’ una Roma da Oscar quella scesa in campo allo stadio Giuseppe Meazza ed è Nainggolan il vincitore della statuetta come miglior calciatore protagonista. Corsa, potenza e precisione: alla Scala del calcio il belga ha messo in mostra tutte le sue doti migliori, asfaltando un’Inter impotente e trascinando la squadra verso una vittoria di fondamentale importanza. Una prestazione maiuscola, che arriva dopo tante altre partite giocate da vera e propria star. A farne le spese è stato soprattutto l’ex giocatore dell’Atalanta Gagliardini, uscito umiliato dal confronto con il centrocampista della Roma, galvanizzato dal ruolo cucitogli addosso dal tecnico, a cui va riconosciuto il merito di aver azzeccato la mossa di schierare dal primo minuto Juan Jesus invece che Mario Rui, al posto di Emerson, fermato da un affaticamento muscolare proprio il giorno della partita. Spalletti ha posizionato l’ex interista esterno di centrocampo, a far da tappo per le ipotetiche scorribande di Candreva, mentre dalla parte opposta ci ha pensato un ottimo Bruno Peres ad arginare Perisic, quest’ultimo capace di farsi notare quasi esclusivamente per la sciocchezza del retropassaggio ad Handanovic. Sterilizzato l’attacco dell’Inter, capace di trovare la via del gol solamente all‘81esimo con Icardi, il resto è stato una sorta di monologo giallorosso, impreziosito dalle due perle di Nainggolan e perfezionato dal calcio di rigore realizzato nel finale da Perotti. Settimo centro stagionale per l’argentino dagli 11 metri, che trova così il modo di meritarsi l’oscar del miglior rigorista del campionato.

Il premio più prestigioso, però, spetta alla Roma, che sbanca San Siro e, tra andata e ritorno, fa bottino pieno nella doppia sfida con l’Inter. L’ultima volta era accaduto più di vent’anni fa, nella stagione 1994/95. I tre punti regalano la possibilità ai giallorossi di rimanere sulla scia della Juventus e, grazie alla sconfitta del Napoli contro l’Atalanta, di mettere perfino una seria ipoteca sulla corsa al secondo posto. Per notificarla, però, servirà vincere anche domenica prossima, quando all’Olimpico i giallorossi ospiteranno proprio la squadra di Sarri. Il primo obiettivo stagionale, quello meno affascinante e al tempo stesso più necessario, presenta già una sorta di finale. Ma prima di provare a puntellare il secondo posto bisognerà recuperare in fretta le forze per presentarsi al meglio, mercoledì, al derby che vale l’andata delle semifinali di Coppa Italia.

David Moresco