Cagliari-Roma, le probabili formazioni e dove vederla: ci sono Fazio e Reynolds, Mayoral centravanti

Roberto Gentili –  L’ultimo compito prima dell’esame di maturità. Archiviato il pareggio (1-1) di giovedì con l’Atalanta, la Roma sfida il Cagliari. L’attenzione della squadra di Fonseca sarà sì orientata alla sfida con il Manchester United di giovedì, ma senza distogliere lo sguardo dal campionato. Il quarto posto è lontano, ma con un’eventuale vittoria la Roma raggiungerebbe la Lazio, distante tre punti (58) dopo la pesante sconfitta (5-2) contro il Napoli, ora a 63 e a -2 dalla Juventus quarta.

Il tecnico portoghese si affiderà dunque a Lopez. Inizialmente era prevista la titolarità di Mirante, ma l’estremo difensore giallorosso ha accusato un affaticamento all’adduttore. Davanti al portiere spagnolo ci saranno Mancini – squalificato per l’andata della semifinale – Cristante e Fazio. L’argentino sostituirà Ibanez, il quale sconterà la giornata di squalifica dopo il doppio giallo rimediato contro l’Atalanta. Karsdorp riposerà, permettendo così a Reynolds di partire nuovamente dal primo minuto. A sinistra c’è PeresSpinazzola è recuperato, ma verrà preservato per l’Old TraffordCalafiori, invece, ha accusato di nuovo un fastidio muscolare.

A centrocampo Villar e Veretout. Staffetta infine in avanti. Mayoral riprenderà la maglia da titolare, così come Mkhitaryan e Perez. Ipotizzabile ma difficile la titolarità di El Shaarawy dati i pochi allenamenti in gruppo.

Nel Cagliari non saranno disponibili né Alessio Cragno né soprattutto il grande ex Radja Nainggolan. Il portiere azzurro effettuerà domani il tampone dopo esser risultato positivo al Covid-19 al rientro dalla Nazionale.

Il centrocampista, invece, è squalificato data l’espulsione ricevuta nella vittoria (1-0) in trasferta contro l’Udinese. In porta ci sarà dunque VicarioRugani – favorito su Ceppittelli – Godìn e Carboni comporranno la difesa. A centrocampo, poi, DeiolaMarin e DancanNandez a destra e Lykogiannis sull’altra corsia. Davanti la doppia Joao PedroPavoletti.

ARBITRA IRRATI, POSITIVO L’UNICO PRECEDENTE STAGIONALE

L’arbitro dell’incontro sarà Massimiliano Irrati. Il fischietto fiorentina verrà coadiuvato dagli assistenti Marco Bremes e Stefano Liberti. Quarto uomo Eugenio Abbattista. In sala Var sederà Luca Pairetto, Rodolfo Di Vuolo all’Avar.

Un solo precedente stagionale per Irrati con la Roma: la vittoria (3-0) in casa del Genoa. Positivi anche i precedenti: 8 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte.

DOVE VEDERE CAGLIARI-ROMA

La sfida tra Cagliari e Roma sarà visibile in diretta ed in esclusiva su Sky. L’emittente satellitare trasmetterà la partita su due canali: Sky Sport Serie A (numero 202 del satellite, 473 del digitale) e Sky Sport (251 del satellite). La gara sarà altresì visibile in streaming. Gli abbonati Sky potranno guardare il match tramite l’app Sky Go, mentre coloro i quali non dispongo dell’abbonamento potranno acquistare il relativo pacchetto su Now, servizio streaming di Sky. La telecronaca è affidata a Riccardo Gentile. Fernando Orsi curerà il commento tecnico.

LE PROBABILI FORMAZIONI

Cagliari (3-5-2): Vicario; Rugani, Godin, Carboni; Nandez, Deiola, Marin, Danca, Lykogiannis; Pedro, Pavoletti.
A disposizione: Aresti, Ciocci, Ceppitteli, Tripaldelli, Zappa, Asamoah, Cerri, Pereiro, Calabresi, Klavan, Simeone, Walukiewicz.
Allenatore: Leonardo Semplici.
Indisponibili: Cragno, Rog, Sottil.
Squalificati: Nainggolan.
Diffidati: Marin.

Roma (3-4-2-1): Lopez; Mancini, Cristante, Fazio; Reynolds, Villar, Veretout, Peres; Mkhitaryan, Perez; Mayoral.
A disposizione: Fuzato, Farelli, Jesus, Kumbulla, Smalling, Santon, Karsdorp, Spinazzola, Calafiori, Diawara, Pellegrini, Pastore, Dzeko.
Allenatore: Paulo Fonseca.
Indisponibili: Mirante, Pedro, Zaniolo.
Squalificati: Ibanez.
Diffidati: Veretout, Mancini

Arbitro: Irrati.
Assistenti: Bremes-Liberti.
IV Uomo: Abbattista.
Var: Pairetto.
Avar: Di Vuolo.

SuperLega, una pagliacciata colossale. Ma il vaso di Pandora dell’UEFA è svelato

(R.Rodio) – Quella che sta per concludersi potrà decisamente essere definita come la settimana più assurda e reazionaria della storia del calcio europeo. Nel giro di 48 ore si è passati dalla concreta ipotesi di una scissione storica, annunciata da dodici club prestigiosi del vecchio continente, ad un dietrofront dal sapore di beffa.

Il progetto SuperLega, di cui in realtà si vociferava da anni, è esploso improvvisamente causando reazioni negative in tutto l’ambiente calcistico mondiale. Real Madrid e Juventus si sono presentate come portabandiera di un movimento separatista, atto a rendere il calcio europeo più glorioso e spettacolare.

Ma senza prendersi in giro, il fine dei 12 club fondatori era palesemente un altro: i ricavi economici. Frenare la crisi ed il crollo inevitabile dei rispettivi bilanci con un sistema che avrebbe agevolato soltanto loro, aderendo ad un progetto di iper-rifinanziamento generale da circa 3,5 miliardi annui.

Il lato positivo e ‘umano’ del nostro amato calcio si è mostrato poco dopo l’annuncio della fondazione della SuperLega. Grazie alle tifoserie, pronte a protestare (salvo rare eccezioni) pubblicamente in piazza. Grazie a calciatori ed allenatori, che hanno avuto gli attributi di manifestare il proprio dissenso.

Ne è scaturita una figura barbina, una pagliacciata colossale dettata dall’uscita di scena, entro due giorni, dei club inglesi e successivamente di quasi tutte le altre società. Figuraccia a cui è andato incontro anche il colosso finanziario JP Morgan, che solo poche ore prima aveva ufficializzato la sua partecipazione con tanto di finanziamento pluri-miliardario alla nuova lega.

UEFA vincitrice? Sì, ma resta colpevole

Ceferin e Agnelli

Chi sembra uscire vincitore dalla vicenda SuperLega e dal fallimento immediato della stessa è Aleksander Ceferin, ovvero il presidente UEFA e uomo che per un paio di giorni ha urlato in mondovisione l’accoltellamento subito da parte dell’amico Andrea Agnelli, dimessosi dall’ECA pur di sposare il progetto innovativo.

Ceferin ha raccolto l’adesione ed il conforto di quasi tutto l’universo calcistico. L’appoggio della FIFA, di moltissimi club internazionali e di manager come Al-Khelaifi o Rummenigge, che hanno sposato la linea della tradizione rifiutando qualsiasi coinvolgimento in SuperLega.

Ma questo tentativo scissionista andato a male ha avuto il merito di scoperchiare il vaso di Pandora e far intendere come la UEFA non sia la parte ‘buona’ e meritocratica della vicenda. In realtà, chi sa leggere bene tra le carte, può capire come la giurisdizione e il comportamento dell’organismo europeo non sia stato coerente e lineare.

Negli ultimi anni, fin dalla presidenza discussa di Michel Platini, gli organi europei hanno sviluppato un sistema osservatorio per evitare sperpero di denaro e indebitamento eccessivo dei club. Ovvero il Fair Play Finanziario, un progetto che, francamente, non ha mai ottenuto i frutti sperati.

Il FFP è stato creato con intenzioni meritevoli, ma allo stesso tempo con regole che hanno messo in ginocchio solo una fascia precisa di società: le cosiddette medio-alte, la borghesia del calcio. Società come Inter, Roma, Siviglia, Borussia Dortmund, Porto ecc… Tutti club costretti a rispettare i severi paletti e, negli ultimi anni, anche a pagare sanzioni salate e vendere i giocatori migliori per non incappare in punizioni più severe e dispersive.

Nel frattempo i club più ricchi e prestigiosi, ma allo stesso più indebitati, hanno continuato a fare i propri comodi. L’esempio del Manchester City è lampante: meritava la squalifica dalle coppe europee dopo le manovre di bilancio totalmente fuori parametro, invece la UEFA l’ha graziato con una semplice sanzione che corrisponde a pochi spiccioli per lo sceicco Al-Thani.

Incoerenza, ingiustizia e poca chiarezza nel Fair Play Finanziario. Ma è solo la punta dell’iceberg nel sistema attuale UEFA, che ha subito giustamente critiche anche per la parca e debole ripartizione delle risorse economiche. Per l’assenza di un Market Pool generalizzato, per l’indifferenza sulla vendita dei diritti televisivi e sulla riforma dei campionati nazionaliLast but not least l’incongruenza sull’innovazione VAR, utilizzato in Europa League solo dai sedicesimi di finale in avanti. Inspiegabilmente.

In sintesi, se i 12 club fondatori della SuperLega hanno avuto l’intenzione (seppur a breve termine) di allontanarsi dalla UEFA e creare una competizione autonoma ed indipendente è solo per colpa di Ceferin e delle gestioni precedenti. Permissività nei confronti dei più ricchi e dei più indebitati, controllo finanziario severo solo per una fascia di club e mancato aiuto alle squadre in difficoltà post-pandemia. Serve altro per dire che una rivoluzione in UEFA è necessaria?

Roma-Atalanta 1-1, le pagelle: Cristante fa valere la legge dell’ex. Pau Lopez decisivo, Villar cerca la luce in fondo al tunnel

Roberto Gentili –  Tabù sfatato, seppur a metà. La Roma non perde lo scontro d’alta classifica – generale – contro l’Atalanta e conquista un prezioso punto (1-1). Contro la Dea la Roma si ritrova in svantaggio dopo un primo tempo di sofferenza. Nella ripresa, però, riesce a tirar fuori la testa. Al 72’ Cristante pareggia il vantaggio di Malinovskyi.

Sin dalle battute la Roma è chiamata a rintanarsi. Il flipper di dialoghi porta i nerazzurri di Gasperini a fare incetta di occasioni, alle quali Lopez dice di no. Dalle parti di Gollini la Roma si fa vedere poco e niente. All’ennesimo affondo, dunque, l’Atalanta trova la rete. Zapata è bravo nel difendere palla e a girarla sulla sinistra dove c’è Gosens. Il tedesco, approfittando dello spazio lasciatogli da Karsdorp, mette in area: Malinovskyi (26′) si inserisce tra Cristante ed Ibanez e batte Lopez sul primo palo.

Nel secondo tempo la Roma tiene di più palla, ma in maniera sterile. Eccezion fatta per qualche spunto di Mkhitaryan, infatti, il possesso non porta ad accarezzare il pareggio. Lo fa però al 72’ quando il tiro di Dzeko finisce di poco sopra la traversa. Poco male perché subito dopo arriva la rete. Cristante (75’) vede davanti a sé un po’ di spazio, lo occupa e lascia partire un destro che si insacca alle spalle del non perfetto Gollini. Nel finale Dzeko e Mayoral cercano il gol-vittoria, che però non arriva. Nel recupero Gollini recupera rispondendo alla conclusione di Dzeko. I giallorossi si portano a 55 punti, -3 dalla Lazio che questa sera sfiderà il Napoli.

LE PAGELLE

Lopez 7 – Vero è che Malinovskyi lo batte sul primo palo, ma prima e dopo i suoi interventi impediscono ai bergamaschi di dilagare. Qualche apprensione di meno anche con i piedi.

Mancini 5,5 – Bada con attenzione agli ex compagni. Con i tempi giusti è sia su Zapata che Malinovskyi. E con i tempi non proprio precisi è anche nell’azione del vantaggio firmato dall’ucraino. Si sgancia per andare in pressione su Zapata, rapido però nel girare verso Gosens. Più di qualche lancio dalle retrovie trova Dzeko. In confusione nel secondo tempo, viene anche richiamato da Peres

Cristante 7 – Le sue sventagliate mandano Dzeko nella metà campo avversaria. Dietro sbologna diverse situazioni. Nel vantaggio Malinovskyi si inserisce senza grandi problemi tra lui ed Ibanez. Si riscatta segnando il gol del pareggio con una bella conclusione da fuori.

Ibanez 5 – Con la solita tigna tiene Zapata e Ilicic, per quanto possibile. Di sicuro non lo fa nel vantaggio giacché Malinovskyi devia in porta tra lui e Cristante. Nella ripresa ci mette il piede in più di qualche situazione rischiosa. Negli ultimi si sacrifica e viene espulso per doppia ammonizione.

Karsdorp 5,5 – Si fa vedere più dietro che in avanti. All’inizio custodisce la sua zona abbastanza bene, salvo poi lasciarla disponibile a Gosens, il quale ne approfitta per mettere dentro il cross che sblocca il risultato. In avanti crea poco e nulla.

Veretout 5,5  Il momento di rodaggio prosegue positivamente. Nella manovra c’è anche lui, abile nel toccare di prima ed avviare i contrattacchi.

Villar 4,5 –  Non è il momento migliore della stagione. Perde troppe volte palla, soprattuto quando è pressato. Qualche ricamo di meno sarebbe più utile. Vagabondeggia quando cerca di rompere il gioco avversario. (Dal 77’ Perez 6 – È vivace e pericoloso sin da quando entra).

Calafiori  6 – Dopo esser tornato titolare in Europa League, lo fa anche in campionato. Si fa vedere in avanti in un paio di occasioni. Dietro soffre la vivacità dell’attacco bergamasco. Si sacrifica e compie un fallo tattico su Zapata in ripartenza. Esce all’intervallo per il problema fisico accusato contro l’Ajax. (Dal 45’ Peres 5,5 – Non riesce nuovamente ad inserirsi. Compie pochi interventi buoni, ma spiccano più le imprecisioni.)

Pellegrini 6 – Dirige le ripartenze dei giallorossi con voglia, anche se ogni tanto non è preciso. Nel secondo tempo impacchetta per Dzeko un invitante assist, non scartato dal centravanti.

Mkhitaryan 6 – Dal primo minuto in campionato dopo poco più di un mese. Necessità di tempo per scaldarsi. Quando lo fa la manovra prende aria. Nel secondo tempo cerca spesso la soluzione vincente. (Dall’85’ Mayoral sv).

Dzeko 6,5 – Fa il suo solito lavoro di sponda e profondità, grazie al quale i compagni riescono a portarsi in avanti. Cresce nella ripresa. E non a caso arriva il pareggio, cercato anche da lui.

All. Fonseca 6 – Con la testa già al Manchester, fa prove di semifinale. Ne esce fuori un primo tempo che vede la squadra giallorossa in preda del palleggio bergamasco ed una ripresa in cui si tiene di più il pallone. E difatti arriva il pareggio firmato dall’ex Cristante. Contro lo United, però, servirà giocare una partita intera.

Roma-Atalanta, le probabili formazioni e dove vederla: Dzeko e Mkhitaryan titolari, Calafiori sulla sinistra

Roberto Gentili – La matematica lascia ancora sperare. La sconfitta di domenica con il Torino (3-1) ha però notevolmente compromesso la qualificazione in Champions League, almeno attraverso il campionato. L’eventuale vittoria con l’Atalanta, tuttavia, potrebbe mantenere vivo quel pizzico di speranza che alberga nei sogni giallorossi.

Le formazioni arrivano alla sfida dell’Olimpico con animi diversi. I giallorossi sono reduci dalla sconfitta contro il Torino (3-1), mentre i bergamaschi sono saliti al terzo posto dopo la vittoria (1-0) contro la Juventus.

A differenza delle ultime partite di campionato, Fonseca tornerà a schierare la formazione titolare. Pau Lopez si rimpossesserà dunque della porta, Mancini si posizionerà in difesa insieme agli altri ex di turno Cristante ed Ibanez. Sull’out di destra riecco Karsdorp, mentre sulla fascia di sinistra si posizionerà Calafiori.

Squalificato dopo la doppia ammonizione rimediata con il Torino, Diawara sarà assente. Villar e Veretout cureranno quindi quindi la regia. Per uno squalificato che esce, uno rientra. Pellegrini farà infatti coppia con Mhkitaryan dietro a Dzeko. Pedro non è disponibile dacché domenica a fine primo tempo ha avvertito un fastidio muscolare.

Formazione tipo anche per Gasperini. Gollini tra i pali, linea difensiva a 3 consta dall’ex Toloi, Palomino e Romero. A centrocampo De Roon e Freuler, con Maehle sulla fascia destra e Gosens sull’altro lato. Il tridente offensivo vedrà invece Muriel e Zapata supportati da Messina.

ROMA-ATALANTA, DIRIGE CALVARESE: A MARZO L’ULTIMO VITTORIOSO PRECEDENTE

La gara verrà diretta da Gianpaolo Calvarese. Mauro Vivenzi e Filippo Valeriani saranno gli assistenti.  Quarto uomo Marco Piccinini. La Var è affidata a Michael Fabbri, Stefano Del Giovane all’Avar.

Il bilancio tra il fischietto di Teramo e la Roma è positivo. In 21 incontri i giallorossi hanno infatti raccolto 13 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte. Sorride anche l’ultimo precedente, la vittoria dello scorso 3 marzo contro la Fiorentina decisa dalla rete nel finale di Diawara. Durante questa stagione, poi, Calvarese ha diretto la Roma un’altra volta, anch’essa positiva: la vittoria per 5-1 contro il Bologna a dicembre.

Per quanto concerne i precedenti con l’Atalanta, invece, le gare dirette complessive sono 13: 7 vittorie, quattro pareggi e due sconfitte. In stagione, Calvarese ha già diretto la Dea in due occasioni: nel pareggio (1-1) con l’Udinese a gennaio e ad ottobre, quando la Sampdoria si impose al Gewiss Stadium per 3-1.

Quello di giovedì, inoltre, sarà il terzo incrocio tra Calvarese e Roma ed Atalanta. Entrambe le gare precedenti sono state avverse ai giallorossi. Nella stagione 2015-16 l’Atalanta vinse 2-0 all’Olimpico; nel 2018-19, invece, terminò 3-3 in casa dei bergamaschi.

DOVE VEDERE ROMA-ATALANTA

La gara tra Roma e Atalanta sarà visibile in diretta ed in esclusiva su Dazn. Per poterla vedere, occorrerà collegarsi all’app disponibile su tv e sui vari dispositivi mobili collegandosi al sito ufficiale della piattaforma. Coloro i quali hanno optato per l’offerta congiunta tra Dazn e Sky, potranno seguire la partita su Dazn 1 al canale 209 del digitale terrestre. Il racconto della sfida dell’Olimpico è affidato a Massimo Callegari. Alessandro Budel si occuperà del commento tecnico.

LE PROBABILI FORMAZIONI

ROMA (3-4-2-1): Lopez; Mancini, Cristante, Ibanez; Karsdorp, Villar, Veretout, Calafiori; Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.
A disposizione: Mirante, Fuzato, Fazio, Juan Jesus, Reynolds, Santon, Bruno Peres, Perez, Mayoral.
Allenatore: Paulo Fonseca.
Indisponibili: El Shaarawy, Kumbulla, Pedro, Smalling, Spinazzola, Pedro,Zaniolo.
Squalificati: Diawara.
Diffidati: Veretout, Mancini.

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Paolomino, Romero; Maehle, De Roon, Freuler, Gosens; Pessina; Muriel, Zapata.
A disposizione: Sportello, Rossi, Caldara, Djimsiti, Stutalo, Ruggeri, Lammers, Kovalenko, Miranchuk, Ilicic, Malinovskyi.
Allenatore: Giampiero Gasperini.
Indisponibili: Hateboer.
Squalificati:-
Diffidati: Freuler.

Arbitro: Calvarese.
Assistenti: Vivenzi-Valeriani.
IV Uomo: Piccinini
Var: Fabbri.
Avar: Del Giovane.

Torino-Roma 3-1, le pagelle: Mayoral-gol non basta. Mirante indeciso, Cristante si scioglie. Pedro sbaglia troppo

Roberto Gentili –  Finisce qui. Se già le speranze di poter realizzare una scalata al quarto posto erano residue, ora possono considerarsi del tutto esaurite. Contro il Torino la Roma cade 3-1 in rimonta. Pronti, partenza e via ed arriva il vantaggio. Veretout raccoglie la palla carambolata su Villar, verticalizza per Pedro che di tacco lancia in porta il connazionale Mayoral. Borja batte Milinkovic-Savic e firma il vantaggio (3’). Dopo check del Var, la rete viene convalidata.

Diverse sono le occasioni dei giallorossi, che capitano soprattuto sui piedi di Pedro. Lo spagnolo, però, è impreciso, frettoloso ed egoista. Il Torino cresce e tenta l’affondo. Mirante – anche con il brivido – e la mancanza di precisione non aiutano. Almeno fino al 57’ quando l’ex Sanabria sorprende Mirante in uscita e di testa riapre i giochi. Giochi che poi si complicato dopo. Belotti se ne va a Fazio e calcia: Mirante respinge, ma sui piedi di Zaza (71’). Rincon nel recupero la chiude (90+2′).

LE PAGELLE

Mirante 5,5 – Ancora titolare in campionato, tiene a galla la squadra. Attento per quasi tutto l’arco della sfida, non lo è quando il tiro di Mandragora gli sfugge rischiando di finire in porta. In ritardo sull’uscita del pareggio di Sanabria. Respinge il tiro di Belotti, poi da terra non può fare nulla sulla respinta di Zaza.

Fazio 4,5 – Con il Bologna ha sostituito lo squalificante Cristante, quest’oggi fa rifiatare Mancini. La sua è una gara tutto sommato positiva. Non si fa sorprendere da Belotti e Sanabria, che si scontrano con l’esperienza ed il fisico dell’argentino. Lascia comunque passare qualche pallone di troppo. E lascia passare anche Belotti il quale fa partire il tiro che propizia il sorpasso.

Cristante 5,5 – Torna in campionato dopo la squalifica con il Bologna. Provvede a risolvere le imprecisioni dei compagni di reparto. Sfarzosa la chiusura senza guardare a fine primo tempo. Rimane fermo sul cross di Ansaldi che porta al pareggio.

Ibanez 6 – Nessuna sbavatura. Quando l’attacco granata passa dalle sue parti non trova spazio. Azzarda anche qualche uscita fuoriporta. Segue il ritmo della squadra e nella ripresa cala.

Reynolds 5,5 – La seconda da titolare lo vede cresciuto, anche se di poco. Più preciso dietro, dove comunque ha da migliorare tanto. Vede bene i movimenti offensivi e cerca di contribuire con i cross, non sempre lasciati partire con la giusta misura. Nel secondo tempo scende di più, ma è troppo precipitoso nel mettersi in mostra. (Dall’80’ Karsdorp 6 – Non al meglio, entra a dieci dalla fine e può fare poco).

Villar 6 – L’azione del vantaggio nasce da una sua respinta involontaria. Dopodiché cade diverse volte in errore regalando palloni ai granata. Da quando Mandragora gli strappa palla dai piedi cambia radicalmente. Torna nella giusta carreggiata – da dove comunque deraglia di tanto in tanto – e mette ordine. (Dall’82’ Pastore sv)

Veretout 6,5 – Prende parte all’azione del vantaggio. È un camaleonte. Quando la manovra è in avanti c’è, così come quando si stratta di difendere. I giri si stanno scaldando, ma necessitano di tempo. (Dal 64’ Diawara 4,5 – Entra, prende due gialli ed esce).

Peres 5,5 – Non riesce ad inserirsi nelle trame giallorosse. Forse sarà perché quando ha il pallone fa fatica a restituirlo ai compagni. In difesa è comunque puntuale ed aiuta il connazionale Ibanez.

Perez 5 – Tenta di prendere parte ai dialoghi con i compagni di reparto. Cercato, è spesso macchinoso nel decidere ed agire.

Pedro 5 – Si ricorda chi è e di tacco manda Mayoral in porta per sbloccare il risultato. Poi se lo scorda. Decisioni sbagliate e talvolta egoiste sotto porta lo accompagnano fino a fine primo tempo, quando esce per un risentimento muscolare. (Dal 45’ Mkhitaryan 5 – Qualche bel guizzo, ma non riesce ad incidere),

Mayoral 6,5 – Un pallone ed un gol. Fa a sportellate con la difesa, ma riesce comunque a smistare. Soffre di solitudine lì davanti, fa poco per cercare la cura. (Dal 75′ Dzeko 6 – A dieci minuti dalla fine spizza di testa, ma manda fuori di poco vicino al palo).

All. Fonseca 5 – La corsa Champions – se mai fosse ancora viva – termina qui. La stanchezza si fa vedere, ma in gare contro squadre di questa portata l’atteggiamento deve essere diverso. Dietro si prendono troppi rischi, mentre davanti è mancata la cattiveria. Oggi c’è stata la conferma che l’Europa League occupa il primo dei pensieri suoi e della squadra.

 

Torino-Roma, le probabili formazioni e dove vederla: ci sono Perez e Pedro. Fazio in difesa. Ballottaggio sulla fascia destra

Roberto Gentili – Trasognata per l’approdo alla semifinale di Europa League contro il Manchester United, la Roma torna a pensare al campionato. Nel mirino permane l’obiettivo quarto posto. Traguardo scoglioso ma non per questo impossibile. Dati gli scontri diretti in programma (Atalanta-Juve e Napoli-Inter) nella trentunesima giornata di Serie A, c’è la possibilità di tenere viva la speranza. Ritrovata la vittoria – seppur risicata (1-0) – contro il Bologna, i giallorossi tenteranno di seguire la medesima strada anche nella trasferta contro il Torino.

Alla sfida contro i granata – in programma domenica alle 18 – Fonseca arriverà con un’assenza in più. Alla lista degli indisponibili per infortunio (Spinazzola, Smalling, El Shaarawy, Zaniolo e Kumbulla) si aggiunge la squalifica di Pellegrini.

L’undici che il tecnico giallorosso manderà in campo vedrà diverse rotazioni. La prima a partire dalla porta. Come nella sfida di domenica scorsa, Mirante si appresta a prendere posto tra i pali. In difesa Mancini riposerà. Al suo posto Fazio, con Cristante al centro e Ibanez sul centro-sinistra. Ballottaggio sulla fascia destra tra Karsdorp e Reynolds. A spuntarla dovrebbe essere però l’olandese. Sulla sinistra spazio a Peres.

In mediana, poi, nuovamente confermata la coppia DiawaraVillar. Con Pellegrini assente e Mkhitaryan ancora non pronto per la partenza dal primo minuto, la trequarti sarà ancora formata da Pedro e Perez. I due spagnoli formeranno il trio iberico con Mayoral.

Davide Nicola, invece, dovrà fare a meno di Sirigu e Baselli. Il portiere è ancora positivo al Covid-19. Quanto al centrocampista, invece, da tempo alle prese con un dolore alla caviglia destra. Problema che lo ha portato ad allenarsi a parte nelle ultime sedute. In porta ci sarà dunque Milinkovic-Savic, preferit a Ujkani. Il resto dell’undici titolare sarà praticamene quello visto nella vittoria (1-0) in casa dell’Udinese.

La novità sarà Nkoulou, che tornerà al centro della difesa formata da Izzo e Bremer. La fascia destra spetterà a Vojvoda, Ansaldi sarà sulla corsia di sinistra. Mandragora si posizionerà davanti alla difesa, con Rincon e Verdi ai lati. Davanti Belotti e l’ex Sanabria.

ARBITRA GUIDA: UN ANNO E MEZZO FA L’ULTIMO PRECEDENTE E TANTE POLEMICHE

L’arbitro dell’incontro sarà Davide Massa. Gli assistenti Alberto Tegoni e Valerio Vecchi. Quarto uomo Alessandro Prontera. La Roma ritrova poi Marco Guida alla Var, Stefano Alassio all’Avar. Dopo un anno l’arbitro ligure torna ad arbitrare i giallorossi. L’ultimo precedente è il discusso Roma-Cagliari, pareggio in cui tenne banco l’episodio del gol annullato a Kalinic.

Lo score di Massa con la Roma è comunque positivo. In 19 gare i giallorossi hanno ottenuto 8 vittorie, altrettanti pareggi e 3 sconfitte.

DOVE VEDERE TORINO-ROMA

La sfida tra Torino e Roma sarà visibile in diretta ed in esclusiva su Sky. La diretta della gara del Grande Torino sarà disponibile su Sky Sport Serie A  (numero 202 del satellite) e  Sky Sport  (numero 251 del satellite). 

Sarà inoltre possibile seguire il match anche in streaming. Basterà collegarsi all’app Sky Go. Coloro i quali non sono in possesso di un abbonamento Sky, possono optare per l’acquisto dell’evento su NOW, il servizio on demand di Sky. La telecronaca è affidata a Riccardo Trevisani, Lorenzo Minotti al commento tecnico.

LE PROBABILI FORMAZIONI

TORINO (3-5-2): Milinkovic-Savic; Izzo, Nkoulou, Bremer; Vojvoda, Rincon, Mandragora, Verdi, Ansaldi; Sanabria, Belotti.
A disposizione: Ujikani, Rodriguez, Buongiorno, Lyanco, Singo, Murru, Lukic, Gojak, Linetty, Zaza, Bonazzoli.
Allenatore: Davie Nicola.
Indisponibili: Baselli, Sirigu.
Squalificati: -.
Diffidati: Belotti, Linetty, Lukic, Zaza.

Roma (3-4-2-1): Mirante; Fazio, Cristante, Ibanez; Karsdorp, Diawara, Villar, Peres; Pedro, Perez; Mayoral.
A disposizione: Lopez, Fuzato, Mancini, Jesus, Reynolds, Santon, Calafiori, Veretout, Pastore, Mkhitaryan, Dzeko.
Allenatore: Paulo Fonseca.
Indisponibili: El Shaarawy, Kumbulla, Smalling, Spinazzola, Zaniolo.
Squalificati: Pellegrini.
Diffidati: Veretout, Mancini.

Arbitro: Massa.
Assistenti: Tegoni-Vecchi.
IV Uomo: Prontera.
VAR: Guida.
AVAR: Alassi.

FIFA 21: Mancini, Veretout e Pellegrini candidati per il primo “Team of the Season”

(Federico Sereni) – La stagione va verso la sua fine e anche per FIFA 21 è il tempo della resa dei conti. E’ il periodo dei famigerati “Team of the Season” ed il primo ad uscire (venerdì prossimo) sarà quello chiamato “TOTS della Community“. Infatti saranno presenti giocatori (11) votati dai video-giocatori di FIFA. E’ presente anche la Roma con tre calciatori a dir poco decisivi per la sua stagione. In difesa c’è Gianluca Mancini, a centrocampo Jordan Veretout e, attenzione, in attacco Lorenzo Pellegrini.

Il capitano giallorosso potrebbe avere il ruolo di trequartista oppure di esterno/trequartista l’ATS in game. Gli overall dei tre ancora non si sanno e soltanto tramite la votazione, aperta sul sito della EA Sports, potranno essere nell’11 che verrà svelato tra una settimana e, quindi, avere una valutazione esagerata, come sempre accade per queste carte. Sorprende non vedere Spinazzola e Mkhitaryan che, probabilmente, saranno nella squadra della Serie A.

La Roma pareggia con l’Ajax e si assicura la seconda semifinale europea in 4 anni

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Pagine Romaniste (F. Belli) – Il sogno europeo della Roma di Fonseca continua, seppur con qualche brivido di troppo. I giallorossi sono in semifinale di Europa League centrando la seconda semifinale europea in quattro anni dopo quella di Champions nel 2018. Dopo la vittoria in rimonta (2-1), contro l’Ajax in Olanda i capitolini pareggiano 1-1 in casa. Tanto basta alla squadra di Fonseca per passare il turno e qualificarsi in semifinale dove ci sarà il Manchester United. La gara segue lo stesso copione dell’andata: l’Ajax spinge sin dall’inizio, la Roma attende. Ciò nonostante, però, le occasioni più nitide sono dei giallorossi. Prima con Pellegrini e poi con Veretout. Arrivato davanti a Stekelenburg, il capitano giallorosso non riesce a colpire con la necessaria forza. Il francese trova la rete. La bandierina dell’assistente si è però alzata prima. Da questo momento arriva qualche sprazzo tentativo. E se il copione è lo stesso prevede anche gli errori con i piedi di Pau Lopez. Uno di questi spalanca ad Antony le porte per il vantaggio, ma Diawara è rapido nel chiuderle in men che non si dica, salvando in extremis la situazione. Con qualche apprensione di troppo si arriva a fine primo tempo. Le apprensioni continuano anche nella ripresa. Da sensazioni negative, però, si trasformano in incubo. Il lancio di Schuurs è mal letto da Cristante e Mancini, il cui qui pro quo porta il neo entrato Brobbey davanti a Lopez: l’avventata uscita del portiere spagnolo è decisiva per il vantaggio olandese. In pochi minuti l’incubo si trasforma in tragedia. Brobbey recupera palla a Mkhitaryan e calcia: la respinta di Lopez finisce sui piedi di Tadic, che da due passi insacca. La rete è però annullata per il fatto sull’armeno. Come sempre, dalle ceneri la Roma risorge. Un affondo di Pellegrini è l’apripista al pareggio giallorosso. Discesa fulminante di Calafiori, che mette a terra Neres ed arriva sui piedi Dzeko: il bosniaco non sbaglia ed il sogno europeo della Roma continua.

Francesco Belli

Roma-Ajax 1-1, le pagelle: Dzeko manda in paradiso i giallorossi. Micki in chiaroscuro, Diawara non sbaglia. Pellegrini capitano

Roberto Gentili – Il sogno europeo continua. La Roma è in semifinale di Europa League. Dopo la vittoria in rimonta (2-1), contro l‘Ajax i giallorossi pareggiano 1-1. Tanto basta alla squadra di Fonseca per passare il turno e qualificarsi in semifinale dove ci sarà il Manchester United.

La gara segue lo stesso copione dell’andata: l’Ajax spinge sin dall’inizio, la Roma attende. Ciononostante, però, le occasioni più nitide sono dei giallorossi. Prima con Pellegrini e poi con Veretout. Arrivato davanti a Stekelenburg, il capitano giallorosso non riesce a colpire con la necessaria forza. Il francese – ben servito dal tocco di prima di Dzeko – mette dentro. La bandierina dell’assistente si è però alzata prima. Da questo momento arriva qualche sprazzo tentativo. E se il copione è lo stesso prevede anche gli errori con i piedi di Pau Lopez. Uno di questi spalanca ad Antony le porte per il vantaggio, ma Diawara è rapido nel chiuderle in men che non si dica. Con qualche apprensione di troppo si arriva a fine primo tempo.

Le apprensioni continuano anche nella ripresa. Da sensazioni negative, però, si trasformano in incubo. Il lancio di Schuurs è mal letto da Cristante e Mancini, il cui qui pro quo porta il neo entrato Brobbey davanti a Lopez: l’avventata uscita del portiere spagnolo è decisiva per il vantaggio olandese. In pochi minuti l’incubo si trasforma in tragedia. Brobbey recupera palla a Mkhitaryan e calcia: la respinta di Lopez finisce sui piedi di Tadic, che da due passi insacca. La rete è però annullata per il fatto sull’armeno. Come sempre, dalle ceneri la Roma risorge. Un affondo di Pellegrini è l’apripista al pareggio giallorosso. Discesa fulminante di Calafiori, che mette a terra Neres ed arriva sui piedi Dzeko: il bosniaco non sbaglia ed il sogno europeo della Roma continua.

LE PAGELLE

Lopez 6 – I fanatismi di Amsterdam continuano ad aleggiare nel momento di gestire con i piedi. Ai rilanci non sempre precisi, rischia di mettere la gara in salita con uno svarione che finisce sui piedi di Antony. Diawara lo salva. Compensa facendosi trovare pronto in un paio di uscite – anche con i piedi – e di parate. Sbaglia però i tempi nell’uscita che permette a Brobbey di sbloccare il risultato.

Mancini 6 – L’avvio di gara è difficoltoso. Come all’andata, calcola male i tempi per uscire facendo passare Tadic, poi coperto da Ibanez. Ammonito ingenuamente, salterà l’andata della semifinale contro lo United.

Cristante 6 – Nel primo tempo commette qualche imprecisione, cui tuttavia rimedia subito. Non però in avvio di secondo tempo, dove con Mancini si rende complice del vantaggio firmato da Brobbey.

Ibanez 6 – Il primo tempo è a due facce. Nei primi venti minuti funge da jolly intervenendo lì dove i compagni di reparto non riescono. Dopo un’apertura insensata al centro del campo vive un’involuzione ed entra in stato confusionale

Karsdorp 6 – Scontata la squalifica all’andata, respira aria di derby. Anziché galvanizzarlo, però, lo rende insolitamente guardingo.  Solo nell’ultimo spezzone di campo si porta in avanti. Concentrato per la maggior del tempo, incappa in diversi errori.

Diawara 6,5 – Salva risultato dopo errore di Lopez. Non sempre reattivo, incassa bene la pressione olandese.

Veretout  6 – Le gambe non girano come sempre e si vede. Trova il gol, ma viene annullato per fuorigioco prima di mettere dentro. Dopodiché si fa vedere sporadicamente in avanti e svolge un lavoro certosino in copertura a sostegno di Diawara. Chiude come terzino sinistro.

Calafiori 6,5 – La crescita passa anche e soprattutto da queste partite. Terzo gettone europeo da titolare, la troppa foga lo porta a peccare in varie uscite che concedono spazio. Dall’unico affondo concreto arriva però il gol siglato Dzeko. (Dall’82’ Villar 6 – Nella vittoria – complessiva – c’è anche il suo contributo).

Pellegrini 6 – Ad appena cinque minuti dal fischio d’inizio non sfrutta un’invitante palla gol. Si libera bene di Klaiver, al momento di tirare però ci arriva con poco convinto. Avrebbe anche potuto servire Mkhitaryan sulla sinistra. Prosegue prendendo spesso l’iniziativa.

Mkhitaryan 6 – Torna dal primo minuto. Diversi errori di misura nel primo minuto rendono l’idea di come debba ritrovare la perfetta forma. (Dall’86’ Pedro s.v.).

Dzeko 7 – Perfetto il tocco di prima per Veretout nel vantaggio annullato per fuorigioco. La gara è sulle note a lui più congeniali. Approfitta della libertà concessagli dalla retroguardia olandese per smistare ed organizzare gli affondi giallorossi. Dall’uscita dal campo di Klaiber fatica e pian piano sparisce dalla manovra. Si riaccende per segnare il pareggio. Ammonito, esce per Mayoral. Contro lo United sarà derby.(Dall’82’ Mayoral 6 – Chiamato in causa negli ultimi minuti, si fa trovare pronto).

All. Fonseca 7 – Il destino è beffardo. Affronta caparbiamente la gara con la solita strategia attendista. Rischia di costargli caro, ma a togliere le castagne dal fuoco è proprio lui: Edin Dzeko. Che fantastica storia.

Roma-Ajax, le probabili formazioni e dove vederla: Mkhitaryan titolare dietro a Dzeko, c’è Calafiori

Roberto Gentili – Riassaporato il successo in campionato con la risicata ma fondamentale vittoria (1-0) contro il Bologna, la Roma è pronta ad indossare nuovamente l’abito europeo. Forte del 2-1 dell’andata, domani alle 21 la squadra giallorossa ospiterà l’Ajax per il ritorno dei quarti di finale di Europa League. Novanta minuti per ottenere la chiave del paradiso.

Al netto delle assenze, Fonseca calerà tutti gli assi a disposizione. Riposatosi domenica, Pau Lopez riprenderà posto tra i pali. In difesa Cristante sarà al centro, mentre Mancini e l’eroe di Amsterdam Ibanez saranno rispettivamente sul lato destro e sinistro. Assente per squalifica all’andata, Karsdorp andrà sulla fascia destra.

Con Peres squalificato e Spinazzola out per infortunio – occorsogli proprio all’andata – la corsia di sinistra sarà di competenza di Calafiori. In cabina di regina spazio a Veretout e Diawara. Importante novità nel reparto offensivo dove rientrerà dal primo minuto Mkhitaryan. L’armeno – tornato in campo col Bologna – farà coppia con Pellegrini per il supporto a Dzeko.

Recuperi importanti anche per l’Ajax. Ten Hag avrà infatti a disposizione Stekelenburg, ex estremo difensore della Roma. Recupero anche in difesa, dove torna disponibile Schuurs. Ulteriore sospiro di sollievo per ten Hag. Brobbey – assente nella vittoria contro il Rkc Waalwij – ha recuperato dalla contusione alla cosca e sarà a disposizione.

Insieme a Schuurs, a formare la retroguardia saranno Martinez, Klaiber sulla fascia destra e Tagliafico sulla sinistra. A centrocampo Klaassen – autore del momentaneo vantaggio – Alvarez e Gravenberch. In attacco il terzetto Antony, Tadic e Neres.

ARBITRA TAYLOR: GLI UNICI DUE PRECEDENTI SONO NEGATIVI

A dirigere la sfida sarà l’inglese Antony Taylor, il quale sarà assistito da Gary Beswick e Adam Nunn. Il quarto uomo sarà David Coote. Var affidata a Stuart Attwell, Paul Tiernye all’Avar.

I precedenti della Roma con Taylor sono tutt’altro che positivi. Negli unici due incroci sono infatti arrivate due sconfitte: nell’andata degli ottavi di Europa League con il Lione nel 2016-17 (4-2) e contro il Viktoria Plzen (2-1), nella fase a gironi della Champions League 2018-19.

Bilancio positivo invece per l’Ajax. I Lancieri sono stati diretti da Taylor in occasione delle vittorie contro il Paok Salonicco nei preliminari di Champions 2016-17 e nel successo per 1-0 contro il Legia Varsavia, gara valevole per i sedicesimi di finale di Europa League 2016-17.

DOVE VEDERE ROMA-AJAX

La partita tra Roma e Ajax sarà visibile su Sky ai canali Sky Sport Uno (numero 201 del saltelli, 472 e 482 del digitale terrestre) e Sky Sport (252 del satellite). A differenza della sfida d’andata – vinta dai giallorossi in rimonta per 2-1 grazie al pareggio di Pellegrini e alla rete decisiva di Ibanez nel finale – non sarà possibile vedere il match su TV8.

Il canale trasmetterà infatti la Diretta Goal di tutte e quattro le partite. È però possibile vedere il match in streaming. Per farlo basterà collegarsi all’app Sky Go o – in alternativa – acquistare il relativo pacchetto su Now.

LE PROBABILI FORMAZIONI

A.S. ROMA (3-4-2-1): Lopez; Mancini, Cristante, Ibanez; Karsdorp, Diawara, Veretout, Calafiori; Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.
A disposizione: Mirante, Fuzato, Santon, Villar, Darboe, Ciervo, Milanese, Pedro, Perez, Mayoral.
Allenatore: Paulo Fonseca.
Indisponibili: El Shaarawy, Kumbulla, Smalling, Zaniolo.
Squalificati: Peres.
Diffidati: Villar.

Ajax (4-3-3): Stekelenburg; Klaiber, Schuurs, Martinez, Tagliafico; Klaassen, Alvarez, Gravenberch; Antony, Tadic, Neres.
A disposizione: Scherpen, Kotarski,Rensch, Idrissi, Kudus, Labyad, Brobbey, Traore.
Allenatore: Erick ten Hag.
Indisponibili: Blind, Mazaroui.
Squalificati: Onana.
Diffidati: Tagliafico, Peres, Rensch, Schuurs.

Arbitro: Taylor.
Assistenti: Beswick-Nunn.
IV Uomo: Coote.
Var: Attwell.
Avar: Tiernye.