Lavinia Colasanto – Brusca frenata della Roma che inciampa contro la Sampdoria, a Marassi, per 3 a 2, in una partita dall’andamento rocambolesco, quasi sulla stessa riga dell’andata. Questa volta Muriel, con tanto di deviazione di Nainggolan, la decide, mentre ai giallorossi non basta andare in vantaggio per due volte, prima con Bruno Peres e poi con Dzeko che torna al gol lontano dall’Olimpico dopo tre mesi. Marassi si conferma stregato per la Roma, rimangono soltanto 19 le vittorie in 117 apparizioni.
La difesa, che tanto aveva fatto bene nelle ultime partite, si riscopre improvvisamente fragile, priva di Manolas a cui Spalletti ha preferito Vermaelen e proprio questo, forse, ha incrinato gli equilibri trovati finora. Non un’ottima prova del belga, apparso lontano da una condizione ottimale e da quella sicurezza che negli anni l’ha contraddistinto. La Roma, inoltre, torna a subire tre gol, non accadeva dalla partita, sempre in trasferta, contro il Torino di Mihajlovic quando i giallorossi persero sotto i colpi di Belotti e Iago Falque.
La Roma, come successo spesso negli anni precedenti, ha sofferto il pressing asfissiante dell’avversario con molti palloni sporchi usciti dai piedi di De Rossi e compagni che Dzeko ha provato a trasformare in oro. Il bosniaco ha trovato il 15 esimo sigillo in campionato e il quinto gol in trasferta, cosa che non accadeva dal 3-1 rifilato al Sassuolo. Una magra consolazione per Spalletti, che anche senza Salah, può contare sul suo bomber, punto di congiunzione tra il centrocampo e l’attacco.
Il tecnico dovrà rimboccarsi le maniche e tenere alta la concentrazione visto che mercoledì la Roma tornerà in campo contro il Cesena per la Coppa Italia mentre in campionato, all’Olimpico, è attesa una Fiorentina in salute che sta rincorrendo la zona Europa.
La Juventus davanti prova a scappare, tornando a +4 con una partita da recuperare, l’Inter da dietro prova a rientrare e a sedici giornate dal termine non c’è più spazio per sbagliare. Tra mercato e campo la Roma prova a capire quale sarà il suo futuro perché ora l’obiettivo è soltanto uno: ripartire e dimenticare in fretta la gara di Genova.
Lavinia Colasanto