Serie A, risultati e classifica 26° giornata: la Roma batte l’Inter. Il Napoli crolla con l’Atalanta. Bene Lazio e Milan

Nel posticipo della 26esima giornata la Roma ha vinto 3-1 contro l’Inter, schierata da Stefano Pioli con la difesa a tre (assente Miranda per squalifica). Ottima prestazione del centrocampista giallorosso Radja Nainggolan che ha siglato a San Siro una strepitosa doppietta con due micidiali conclusioni, confermandolo uomo-chiave della squadra allenata da Luciano Spalletti che crede “ancora allo scudetto“. Il Napoli è stato affossato 2-0 (entrambi i gol del futuro juventino Caldara) in casa da una Atalanta sempre più lanciata verso la qualificazione all’Europa League. Adesso i giocatori di mister Gasperini sono soli quarti in classifica, tre punti sotto i partenopei e un punto davanti alla Lazio. Quest’ultima ha vinto 1-0 grazie ad un rigore realizzato dall’attaccante Ciro Immobile. Anche il Milan ha vinto con un penalty, segnato da Carlos Bacca, in trasferta contro il Sassuolo. Intanto la Juventus continua a fare un campionato a parte, vincendo partita dopo partita. Nell’anticipo di sabato sera i bianconeri superano agilmente 2-0 l’Empoli. Palermo-Sampdoria e Genoa-Bologna terminano 1-1. Il Pescara, che settimana scorsa aveva vinto 5-0 contro il Genoa all’esordio del nuovo allenatore Zeman, perde 2-0 in casa del Chievo Verona. Il Crotone, penultimo, viene sconfitto 2-1 dal Cagliari.

Coppa Italia. Ti presento la Lazio di Inzaghi

David Moresco – Asfaltato l’Inter a San Siro, la Roma si tuffa di nuovo in Coppa Italia, perché mercoledì sera allo Stadio Olimpico è in programma la semifinale d’andata contro la Lazio. I biancocelesti, nonostante la vittoria contro l’Udinese in campionato, grazie ad un calcio di rigore, dubbio, segnato da Immobile, non stanno esprimendo un gioco particolarmente spumeggiante. Il derby però è sempre una partita a sé ed un ruolo fondamentale lo giocherà la forza di volontà degli uomini in campo. Inzaghi dovrà far a meno degli squalificati Radu, Patric e Lulic e dovrebbe optare per un assetto con la difesa a tre. A centrocampo tornerà dalla squalifica Biglia, accanto a Parolo e Milinkovic Savic,  mentre in attacco sarà confermato il tridente Anderson, Keita e Immobile. Al derby, il primo giocato in notturna dopo quasi quattro anni, la Lazio arriva dopo due vittorie schiaccianti: agli ottavi ha rifilato un poker al malandato Genoa e ai quarti ha steso 2-1 l’Inter dell’ex allenatore biancoceleste Pioli.

L’arbitro del match sarà Irrati di Pistoia, che sarà costretto a gestire una partita certamente non facile, in uno stadio che si rifà il look e abbassa di 2/3 le barriere in entrambe le curve. Dalla dolorosa sconfitta in finale di Coppa Italia, la Roma non ha più concesso una vittoria ai biancocelesti, che nelle successive 6 partite hanno collezionato solamente 2 pareggi, a fronte delle 4 vittorie conquistate dai giallorossi. Le due squadre capitoline si sono già scontrate in semifinale della coppa nazionale nella lontana stagione 2002/03, la gara d’andata fu decisa dalle reti di Cassano ed Emerson. Proprio Emerson, questa volta Palmieri, che ha saltato la sfida contro l’Inter per un affaticamento muscolare, tornerà regolarmente in campo e sarà schierato titolare sulla fascia sinistra, a duellare con il brasiliano Felipe Anderson. Per la Roma la sfida si posiziona nel mezzo di un periodo fondamentale, dove i giallorossi si giocano il futuro in tutt’e e tre le competizioni. Vincere la gara d’andata, dove la Lazio giocherà in casa, darebbe la possibilità ai giallorossi di alleggerire il valore della gara di ritorno, come accaduto in Europa League contro il Villarreal. Tra le tre competizioni, Campionato, Europa League e Coppa Italia, l’ultimo sembra l’obiettivo più fattibile e la vittoria del doppio confronto con la Lazio, non solo garantirebbe il passaggio del turno, ma darebbe la spinta psicologica giusta per affrontare un mese decisivo per il futuro della Roma.

David Moresco

L’incensata Inter di Stefano Pioli costretta ad inchinarsi al cospetto di una grande Roma.

La Roma demolisce l’Inter, stacca il Napoli (ora a -5), si riavvicina alla Juve (+7) e avvisa la Lazio (mercoledì la semifinale d’andata di Coppa Italia). Ma soprattutto Spalletti umilia Pioli. Da allenatore giallorosso lo ha battuto 4 volte su 4 e 2 lo ha fatto esonerare, 10 anni fa dal Parma e l’anno scorso dalla Lazio. Adesso lo allontana dal podio per la prossima Champions. Il 3 a 1 è la sintesi della lezione subita dal tecnico nerazzurro, presuntuoso a schierare solo 2 difensori, Murillo e D’Ambrosio, contro l’attacco che semina gol, in questa stagione, in Italia e in Europa: 84 reti, dopo il tris di San Siro. C’è modo e modo, dunque, di allestire il 3-4-2-1. Se quello dell’Inter risulta eccessivamente sbilanciato, quello della Roma, senza Emerson che si è arreso dopo il provino della mattina, è sicuramente prudente e al tempo stesso efficace. L’assetto è solido con il 4° centrale in campo: Juan Jesus parte a sinistra e blocca Candreva. Dall’altra parte Peres fa lo stesso con Perisic. I giallorossi, ordinati e attenti sui lati, non soffrono il pressing dell’Inter e la schiantano con le ripartenze. De Rossi copre Strootman che spopola in mezzo al campo. Joao Mario, Brozovic e i mediani Gagliardini e Kondogbia si artrendo presto. Anche perché Salah e Nainggolan sfruttano l’altruismo di Dzeko per affondare e colpire. Pioli insomma permette a Spalletti di andare a dama. In contropiede. Nainggolan apre e chiude il match. Destro a giro nel primo tempo, di potenza nella ripresa: 12 gol stagionali (9 in questo torneo). L’Inter sfoglia il suo album delle figurine. Completo, ma inutile. Dentro Eder per per Brozovic, Gabriel Barbosa per Candreva e Banega per Joao Mario. Icardi illude Pioli. Ma Dzeko, steso da Medel, conquista il rigore (il 12° per i giallorossi in campionato) prima di andare a fare la doccia. A trasformarlo, per il 3 a 1, è lo specialista Perotti (8 su 8, compreso quello di Plzen in Europa League).

Francesco Trinca

Nainggolan, che magie a San Siro

Yuri Oggiano – E’ una Roma extra-lusso quella che conquista l’ennesima vittoria di questa incredibile stagione. A San Siro, contro un’Inter in grande forma, finisce per 3-1 con Nainggolan in versione dinamite e un Perotti che ritrova la gioia del gol sfoggiando un’esultanza liberatoria. La notte della Scala del calcio sorride ai giallorossi anche sotto la voce classifica visto che la squadra di Spalletti ha consolidato il secondo posto, portandosi a +5 dal Napoli in attesa dello scontro diretto di sabato pomeriggio, restando, comunque, in scia alla Juventus.

Nella notte degli Oscar, il premio come miglior attore protagonista va a Nainggolan che con i due missili, raccolti poi in fondo al sacco da Handanovic, si è portato a quota 9 gol in campionato, una cifra che ad inizio carriera il belga non poteva mai immaginarsi. Il merito va a Spalletti che appena arrivato a Roma ha trasformato un mediano ruba palloni in un trequartista temibile che sta diventando anche un bomber. Nainggolan rispecchia tutti i valori della Roma di questo momento: grinta, forza, tecnica, velocità, astuzia e un sacrificio enorme.

I giallorossi continuano a segnare nonostante Dzeko, dopo 8 partite di fila, sia rimasto a secco. Il lavoro del bosniaco, premiato con la statuetta per miglior attore non protagonista, è stato comunque prezioso per la squadra visto l’assist servito a Nainggolan, nell’occasione della prima rete, e il fallo da rigore guadagnato beffando Medel, che Perotti ha trasformato con clamorosa freddezza. El Monito torna al gol dopo la partita contro il Chievo, datata 22 dicembre 2016, trasformando il suo settimo rigore in campionato, su sette tirati, l’ottavo complessivo in stagione.

Andando a ritroso nel campo si forma una difesa attenta che Icardi, Perisic e Candreva hanno sperimentato alla perfezione. Soltanto l’argentino riesce a bucare la retroguardia giallorossa dopo oltre 80 minuti dove Fazio, Manolas e Rudiger hanno dominato. Menzione anche per Jesus e Peres, molto attenti sulle fasce, e per De Rossi e Strootman che hanno formato una cerniera perfetta a centrocampo.

L’oscar come miglior film va alla prestazione della Roma che batte l’Inter per due volte, nello stesso campionato, dopo oltre 20 anni. Lazio e Napoli sono avvisate, i giallorossi non regalano niente a nessuno e vogliono conquistare un traguardo prestigioso già in questa stagione, sognando la statuetta più ambita, quella dello scudetto.

Yuri Oggiano

Inter-Roma: Nainggolan da Oscar

David Moresco – E’ una Roma da Oscar quella scesa in campo allo stadio Giuseppe Meazza ed è Nainggolan il vincitore della statuetta come miglior calciatore protagonista. Corsa, potenza e precisione: alla Scala del calcio il belga ha messo in mostra tutte le sue doti migliori, asfaltando un’Inter impotente e trascinando la squadra verso una vittoria di fondamentale importanza. Una prestazione maiuscola, che arriva dopo tante altre partite giocate da vera e propria star. A farne le spese è stato soprattutto l’ex giocatore dell’Atalanta Gagliardini, uscito umiliato dal confronto con il centrocampista della Roma, galvanizzato dal ruolo cucitogli addosso dal tecnico, a cui va riconosciuto il merito di aver azzeccato la mossa di schierare dal primo minuto Juan Jesus invece che Mario Rui, al posto di Emerson, fermato da un affaticamento muscolare proprio il giorno della partita. Spalletti ha posizionato l’ex interista esterno di centrocampo, a far da tappo per le ipotetiche scorribande di Candreva, mentre dalla parte opposta ci ha pensato un ottimo Bruno Peres ad arginare Perisic, quest’ultimo capace di farsi notare quasi esclusivamente per la sciocchezza del retropassaggio ad Handanovic. Sterilizzato l’attacco dell’Inter, capace di trovare la via del gol solamente all‘81esimo con Icardi, il resto è stato una sorta di monologo giallorosso, impreziosito dalle due perle di Nainggolan e perfezionato dal calcio di rigore realizzato nel finale da Perotti. Settimo centro stagionale per l’argentino dagli 11 metri, che trova così il modo di meritarsi l’oscar del miglior rigorista del campionato.

Il premio più prestigioso, però, spetta alla Roma, che sbanca San Siro e, tra andata e ritorno, fa bottino pieno nella doppia sfida con l’Inter. L’ultima volta era accaduto più di vent’anni fa, nella stagione 1994/95. I tre punti regalano la possibilità ai giallorossi di rimanere sulla scia della Juventus e, grazie alla sconfitta del Napoli contro l’Atalanta, di mettere perfino una seria ipoteca sulla corsa al secondo posto. Per notificarla, però, servirà vincere anche domenica prossima, quando all’Olimpico i giallorossi ospiteranno proprio la squadra di Sarri. Il primo obiettivo stagionale, quello meno affascinante e al tempo stesso più necessario, presenta già una sorta di finale. Ma prima di provare a puntellare il secondo posto bisognerà recuperare in fretta le forze per presentarsi al meglio, mercoledì, al derby che vale l’andata delle semifinali di Coppa Italia.

David Moresco

Serie A – Le formazioni della 26ª giornata

Queste le probabili formazioni della giornata numero 26 di Serie A, in programma tra sabato, domenica e lunedì:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NAPOLI-ATALANTA, sabato ore 18:00 (FORMAZIONI UFFICIALI)

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Maksimovic, Albiol, Ghoulam; Zielinski, Diawara, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne.
A disp.: Rafael, Sepe, Koulibaly, Rog, Strinic, Chiriches, Maggio, Giaccherini, Jorginho, Pavoletti, Milik.
All. Maurizio Sarri

Squalificati: –
Indisponibili: Tonelli, Allan

Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; Conti, Kurtic, Freuler, Kessié; Spinazzola; Gomez, Petagna.
A disp.: Gollini, Zukanovic, Dramé, Grassi, Bastoni, Migliaccio, Konko, D’Alessandro, Mounier, Cristante, Paloschi, Hateboer.
All. Gian Piero Gasperini

Squalificati: –
Indisponibili: Cabezas, Melegoni, Pesic, Raimondi.

JUVENTUS-EMPOLI, sabato ore 20:45 (FORMAZIONI UFFICIALI)

Juventus (4-2-3-1): Neto; Dani Alves, Bonucci, Rugani, Alex Sandro; Pjanic, Marchisio; Cuadrado, Sturaro, Mandzukic; Higuain.
Neto; Dani Alves, Rugani, Bonucci, Alex Sandro; Marchisio, Pjanić; Cuadrado, Mandžukić, Sturaro; Higuaín
A disp.: Buffon, Audero, Lichtsteiner, Barzagli, Benatia, Chiellini, Asamoah, Rincon, Pjaca, Lemina, Dybala.
All. Massimiliano Allegri

Squalificati: –
Indisponibili: Mattiello, Khedira.

Empoli (4-3-1-2): Skorupski; Laurini, Bellusci, Costa, Pasqual; Krunic, Diousse, Mauri; El Kaddouri; Marilungo, Pucciarelli.
A disp.: Pelagotti; Veseli, Cosic, Dimarco, Barba, Zajc, Croce, Buchel, Thiam, Maccarone, Tello, Mchedlidze.
All. Giovanni Martusciello

Squalificati: –
Indisponibili: –

PALERMO-SAMPDORIA, domenica ore 12:30 (FORMAZIONI UFFICIALI)

Palermo (4-2-3-1): Posavec; Rispoli, Cionek, Andelkovic, Aleesami; Gazzi, Chochev; Sallai, Bruno Henrique, Balogh; Nestorovski.
A disp.: Marson, Breza, Sunjic, Morganella, Vitiello, Jajalo, Gonzalez, Diamanti, Trajkovski.
All. Diego Lopez.

Squalificati: Goldaniga
Indisponibili: Rajkovic, Lo Faso, Silva, Fulignati, Pezzella, Embalo

Sampdoria (4-3-1-2): Viviano; Bereszynski, Silvestre, Skriniar, Regini; Barreto, Cigarini, Djuricic; Praet; Quagliarella, Schick.
A disp.: Puggioni, Krapikas, Pavlovic, Sala, Dodô, Linetty, Palombo, Bruno Fernandes, Simic, Alvarez, Muriel, Budimir.
All. Marco Giampaolo

Squalificati: Torreira
Indisponibili: Falcone

CHIEVO-PESCARA, domenica ore 15:00 FORMAZIONI UFFICIALI

Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Cacciatore, Dainelli, Spolli, Gobbi; Castro, de Guzman, Hetemaj; Birsa; Meggiorini, Inglese.​
A disp.: Seculin, Confente, Frey, Gamberini, Sardo, Radovanovic, Bastien, Rigoni, De Paoli, Gakpe, Cesar, Izco.
All. Rolando Maran

Squalificati: –
Indisponibili: Pellissier

Pescara (4-3-3): Bizzarri; Zampano, Stendardo, Coda, Biraghi; Verre, Bruno, Memushaj; Benali, Cerri, Caprari.
A disp.: Fiorillo, Crescenzi, Bovo, Fornasier, Brugman, Pepe, Cubas, Kastanos, Mitrita, Vitturini.
All. Zdenek Zeman

Squalificati: –
Indisponibili: Campagnaro, Bahebeck, Gilardino

CROTONE-CAGLIARI, domenica ore 15:00 FORMAZIONI UFFICIALI

Crotone (4-3-3): Cordaz; Rosi, Ceccherini, Dos Santos, Martella; Barberis, Crisetig, Stoian; Trotta, Falcinelli, Acosty
A disp.: Festa, Vescovo, Nalini, Mesbah, Rohden, Dussenne, Capezzi, Simy, Sulijc, Sampirisi, Tonev, Kotnik.
All. Davide Nicola

Squalificati: Ferrari
Indisponibili: –

Cagliari (4-4-2): Gabriel; Padoin, Pisacane, Bruno Alves, Murru; Isla, Dessena, Barella, Ioniță; João Pedro, Sau.
A disp.: Crosta, Rafael, Miangue, Capuano, Salamon, Deiola, Di Gennaro, Borriello, Ibarbo.
All. Massimo Rastelli

Squalificati: Tachtsidis
Indisponibili: Melchiorri, Faragò, Ceppitelli, Farias.

GENOA-BOLOGNA, domenica ore 15:00 FORMAZIONI UFFICIALI

Genoa (3-5-2): Lamanna; Izzo, Burdisso, Munoz; Lazovic, Rigoni, Cataldi, Hiljemark, Laxalt; Simeone, Pinilla.​
A disp.: Zima, Rubinho, Edenilson, Orban, Beghetto, Coppola, Biraschi, Morosini, Cofie, Pandev, Ninkovic, Palladino.
All. Andrea Mandorlini

Squalificati: –
Indisponibili: Perin, Veloso, Ntcham, Gentiletti, Taarabt

Bologna (4-3-3): Mirante; Krafth, Torosidis, Oikonomou, Masina; Taider, Viviani, Dzemaili; Verdi, Petkovic, Krejci.
A disp.: Da Costa, Sarr, Brignani, M’Baye, Pulgar, Nagy, Donsah, Sadiq, Rizzo, Di Francesco, Helander.
All. Roberto Donadoni

Squalificati: –
Indisponibili: Okwonkwo, Destro, Gastaldello, Maietta

 

LAZIO-UDINESE, domenica ore 15:00 FORMAZIONI UFFICIALI

Lazio (4-3-1-2): Strakosha; Patric, de Vrij, Hoedt, Radu; Parolo, Murgia, Lulic; Felipe Anderson; Immobile, Keita.
A disp.: Vargic, Borrelli, Basta, Lukaku, Bastos, Wallace​, Milinkovic-Savic, Mohamed, Crecco, Tounkara, Djordjevic.
All. Simone Inzaghi

Squalificati: Biglia
Indisponibili: Marchetti

Udinese (4-3-3): Karnezis; Widmer, Danilo, Felipe, Samir; Badu, Kums, Jankto; Matos, Zapata, Thereau.
A disp.: Scuffet, Perisan, Angella, Heurtaux, Adnan, Balic, Gabriel Silva, Ewandro, Perica, Fofana.
All. Luigi Delneri

Squalificati: de Paul, Halfredsson
Indisponibili: Faraoni, Gnokouri

SASSUOLO-MILAN, domenica ore 15:00 FORMAZIONI UFFICIALI

Sassuolo (4-3-3): Consigli; Gazzola, Acerbi, Peluso, Dell’Orco; Pellegrini, Aquilani, Duncan; Berardi, Defrel, Politano.
A disp.: Pomini, Pegolo, Cannavaro, Missiroli, Letschert, Mazzitelli, Sensi, Ricci, Iemmello, Adjapong, Matri.
All. Eusebio Di Francesco

Squalificati: –
Indisponibili: Biondini, Magnanelli, Lirola, Ragusa, Antei

Milan (4-3-3): Donnarumma; Abate, Paletta, Zapata, De Sciglio; Kucka, Sosa, Bertolacci; Suso, Bacca, Deulofeu.
A disp.: Storari, Plizzari, Gomez, Mati Fernandez, Calabria, Vangioni, Poli, Pasalic, Locatelli, Honda, Ocampos, Lapadula.
All. Vincenzo Montella

Squalificati: –
Indisponibili: Montolivo, Bonaventura, Antonelli, Romagnoli

FIORENTINA-TORINO, lunedì ore 20:45

Fiorentina (3-4-2-1): Tatarusanu; Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Astori; Chiesa, Cristoforo, Badelj, Maxi Olivera; Borja Valero, Ilicic; Kalinic.
A disp.: Sportiello, Satalino, Milic, De Maio, Sanchez, Salcedo, Tello, Babacar, Saponara, Hagi.
All. Paulo Sousa

Squalificati: Vecino
Indisponibili: Dragowski, Milic, Bernardeschi

Torino (4-3-3): Hart; Zappacosta, Ajeti, Moretti, Barreca; Benassi, Valdifiori, Baselli; Iago Falque, Belotti, Boyé.
A disp.: Padelli, Cucchietti, Buongiorno, Molinaro, Acquah, Lukic, De Silvestri, Ljajic, Gustafson, Iturbe, Maxi Lopez.
All. Sinisa Mihajlovic

​Squalificati: –
Indisponibili: Avelar, Carlao, Rossettini, Castan, Obi.

Stadio della Roma. Accordo raggiunto. Raggi: “Diminuite le cubature del 60% e via le torri” – Baldissoni: “Giorno storico”

(E.Bandini) – E’ arrivato il giorno decisivo per lo stadio della Roma con l’incontro, in Campidoglio, tra il Comune di Roma con Luca Bergamo, vice-sindaco delle Capitale, Marcello De Vito, presidente dell’Assemblea Capitolina e  Luca Lanzalone, avvocato del Movimento 5 Stelle, e la i proponenti con Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma e Luca Parnasi di Eurnova. In Campidoglio si dovranno scoprire tutte le carte anche perché l’ultimo giorno di Conferenza dei Servizi, il 3 marzo, è ormai alle porte.

LIVE

Ore 23.00 – Anche il Presidente Pallotta esprime la propria gioia su questo accordo.

Ore 22.35 – La Conferenza dei Servizi sarà prorogata di 10 giorni.

Ore 22.34 – Questo il comunicato di Virginia Raggi sul suo profilo Facebook:

Tre torri eliminate; cubature dimezzate, addirittura il 60% in meno per la parte relativa al Business Park; abbiamo elevato gli standard di costruzione a classe A4, la più alta al mondo; mettiamo in sicurezza il quartiere di Decima che non sarà più soggetto ad allagamenti; realizzeremo una stazione nuova per la ferrovia Roma-Lido. Abbiamo rivoluzionato il progetto dello stadio della Roma e lo abbiamo trasformato in una opportunità per Roma. Abbiamo sempre detto di essere favorevoli alla realizzazione dello stadio ma nel rispetto della legge e per il bene della nostra città. Ci siamo riusciti. Abbiamo evitato il progetto monstre ereditato dalla precedente amministrazione. A Tor di Valle nascerà uno stadio ma moderno, ecocompatibile, all’avanguardia dal punto di vista delle tecnologie ma soprattutto sarà un’opera che rispetterà molto di più l’ambiente e il territorio. E abbiamo previsto una convenzione con i costruttori: avranno priorità le opere di urbanizzazione utili alla città e ai romani, come la messa in sicurezza dell’area di Decima o il potenziamento della ferrovia Roma-Lido grazie a cui si accorceranno i tempi per andare e venire dal litorale di Ostia“.

Ore 22.31 – A fine incontro telefonata tra Raggi e Pallotta per le rispettive congratulazioni.

Ore 22.26 – Escono Virginia Raggi e Mauro Baldissoni. Queste le loro parole:

 

Raggi: “Innanzitutto grazie per aver atteso così tanto. Vi annunciamo che quest’amministrazione ha raggiunto un accordo con la Roma. Ora diamo qualche dettaglio: l’accordo prevede un nuovo progetto che possiamo chiamare progetto 2.0. Abbiamo ottenuto un taglio delle cubature da oltre un milione e 100 siamo scesi di circa la metà, di cui oltre il 60% del business park. Un progetto che prevede la completa messa in sicurezza del quartiere di Decima dal punto di vista idrogeologico. Un progetto che prevede la costruzione di una nuova fermata sulla Roma-Lido e la riqualificazione dell’asse Via Ostiense Via del Mare. Un progetto che prevede la costruzione di edifici bassi, quindi via le torri, edifici integrati nel panorama che avranno uno standard energetico più alto delle varie categorie mondiali. Un progetto che vede impegnata l’amministrazione e la società in tutte le successive fasi, sarà predisposta una convenzione che andrà a disciplinare tutte le fasi di elaborazione progettuale e la successiva messa in opera del progetto. Verificheremo che tutto venga fatto nel rispetto dei tempi e delle norme. Avevamo detto che lo stadio si sarebbe fatto nel rispetto della legge, questo l’abbiamo ottenuto grazie anche alla disponibilità della nostra controparte che a questo punto diventa nostro alleato per andare avanti e sviluppare un progetto che sia ecosostenibile, ecocompatibile, che dia servizi alla città sopratutto nell’interesse dei cittadini“.

Baldissoni: “Non ci saranno nuovi intoppi. Intanto a nome del Presidente Pallotta e di tutta la Roma voglio ringraziare il Sindaco sopratutto per essere stata qui nonostante il piccolo problema accusato oggi, siamo felici di vederla in perfetta salute. Comunque è un segnale importantissimo vederla qua per cercare di chiudere un lavoro cominciato in queste settimane. Il progetto precedente era figlio di una negoziazione avvenuta con la Giunta precedente, noi abbiamo offerto la nostra disponibilità per rivederlo secondo le nuove esigenze. Siamo orgogliosi di aver raggiunto un accordo che migliora il progetto e che rende per la città la possibilità di avere un intervento importante. Deve essere un orgoglio per tutti i cittadini, indipendentemente dall’essere tifosi della Roma. Mi prendo il rischio di dire che questo è un giorno storico non soltanto per la Roma, che rende concreto il sogno di avere un’infrastruttura moderna, ma anche per la città perché è un modo di collaborare con le istituzioni per migliorare anche la cultura su interventi di questo tipo. Il progetto è molto ambizioso e siamo felici che l’amministrazione nonostante l’abbia ereditato in maniera diversa, ha deciso di abbracciarlo, migliorarlo e finalmente possiamo dire che lo realizzeremo insieme“.

Ore 22.05 – Cominciano ad uscire i primi protagonisti dal Campidoglio, Alfonso Bonafede, uno dei tutor della Raggi, e alcuni consiglieri del Movimento 5 Stelle.

Ore 22.00 – Come riportato da repubblica.it è stato trovato l’accordo per lo Stadio della Roma che si farà a Tor di Valle.

Accordo raggiunto per la realizzazione dello stadio della Roma a Tor di Valle: è quanto è emerso dall’incontro tra la sindaca Raggi – in Campidoglio dopo le 9 ore trascorse al San Filippo Neri – il costruttore Luca Parnasi e il ds della RomaMauro Baldissoni, in rappresentanza del presidente James Pallotta. Prima di questa riunione Raggi aveva visto i consiglieri M5s della maggioranza per confrontarsi. L’accordo che è emerso prevede il taglio del 50 per cento delle cubature previste dal progetto originario.

Ore 21.29 – Come riportato dal Twitter ufficiale de Il Tempo, ci sarebbe un nuovo accordo tra i proponenti e il Comune di Roma.

Ore 21.27 – Mauro Baldissoni, direttore generale dell’AS Roma e Luca Parnasi a capo del team dei costruttori, sono appena arrivati in Campidoglio per l’incontro sul futuro dello stadio di Tor di Valle, con la sindaca della Capitale, Virginia Raggi. Accompagnati dai loro tecnici, sono stati accolti, mentre salivano le scale della Lupa, da un applauso dei pochi tifosi rimasti che hanno gridato: “Daje Mauro!“.

Ore 21.22 – I proponenti arrivano in Campidoglio: Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, Luca ParnasiEurnova, Simone Contasta di Parsitalia, e i tecnici. L’incontro può cominciare.

Ore 21.20 – La Roma è partita dallo studio Tonucci verso il Campidoglio.

Ore 21.00 – Sono ore decisive per il destino del progetto dello Stadio della Roma a Tor di Valle, con le due parti – la Giunta Raggi e i proponenti – più vicine a un accordo. La sindaca di Roma Virginia Raggi, rientrata in Campidoglio dal San Filippo Neri, ha riunito i consiglieri per spiegare il punto di mediazione raggiunto e sedare eventuali divergenze che ancora nei giorni scorsi sembravano attraversare la maggioranza. La società, con il dg Mauro Baldissoni e i suoi tecnici, è riunita in uno studio legale a valutare la proposta arrivata dalla Giunta Raggi, e sarebbe pronta a raggiungere la sindaca in Campidogliosolo se tutti gli aspetti ancora dubbi venissero fugati negli scambi di queste ore.L’incontro sarebbe, comunque, confermato per stasera perché ci sarebbe la volontà da entrambe le parti di chiudere la vicenda positivamente in giornataRaggi, forte del responso dell’avvocatura che metterebbe l’amministrazione capitolina al riparo da eventuali ricorsi, ha presentato una proposta di variante del progetto che potrebbe garantire alla società pari redditività venendo però incontro alle esigenze di sostenibilità espresse dalla base del M5S, e al vincolo espresso dalla sovrintendenza nazionale. L’arrivo dei rappresentanti della società a Palazzo Senatorio, atteso più avanti nella serata, sarebbe il segnale che il progetto starebbe procedendo nella direzione dell’approvazione.

Ore 20.42 – Interviene Roberto Giachetti, candidato Sindaco per il PD contro Virginia Raggi pochi mesi fa. Queste le sue parole su Facebook: “Mi autodenuncio per aver partecipato alla manifestazione non autorizzata dei tifosi della Roma oggi in Campidoglio. Farebbe ridere se non fosse avvilente leggere che niente di meno che la Digos sia stata mobilitata per la manifestazione pacifica e non violenta dei tifosi romanisti su piazza del Campidoglio per chiedere all’amministrazione di interrompere il balletto sul progetto dello stadio. Sulla piazza del Campidoglio si sono svolte un’infinità di manifestazioni non autorizzate, compresa quella di qualche giorno fa dei fans della sindaca Raggi, e nessuno ha mai mosso un dito. Sarebbe semplicemente ridicolo, se la notizia corrispondesse al vero, che lo si faccia nei confronti di pochi tifosi pacifici. Allora mi autodenuncio. Qualunque iniziativa verrà presa nei confronti dei tifosi deve essere presa anche nei miei e da subito annuncio che rinuncio a qualunque immunità parlamentare“.

Ore 20.08 – L’incontro tra Campidoglio e proponenti sul progetto dello Stadio della Roma a Tor di Valle non è ancora iniziato. Il dg della società giallorossa Mauro Baldissonie il costruttore Luca Parnasi non sono ancora ancora arrivati in Campidoglio, dove invece la sindaca Virginia Raggi sarebbe in riunione con esponenti della sua maggioranza.

Ore 19.39 – La Roma non è ancora partita dallo studio Tonucci. L’incontro tra i proponenti e il Comune di Roma è stato fissato più avanti.

Ore 18.56 – Virginia RaggiSindaco di Roma, scrive un pensiero sul suo profilo Facebook. Queste le sue parole: “Ho lasciato l’ospedale. Sto bene! Grazie a tutti per l’affetto. Ora sono in Campidoglio a lavorare per la città!“.

Ore 18.13 – Deve essere un investimento privato. A chi dice che prima dello stadio bisogna mettere a posto i marciapiedi, rispondo che quello è un impegno del Comune. In una situazione economica difficile, il nuovo stadio produrrebbe lavoro e ricchezza“. E’ quanto ha detto Massimo D’Alema a margine di un convegno a Brescia parlando del nuovostadio a Roma

Ore 17.55 – La Raggi, come riportato da Tgcom24, ha lasciato l’ospedale ed è in direzione Campidoglio.

Ore 16.56 – “Tutte le ipotesi sono sul tavolo“. Così fonti qualificate del M5s a poche ore dalla riunione con i proponenti sullo Stadio della Roma.

Ore 16.43 – A parlare dello Stadio della Roma è Maria Sensi che a Radio Radio dichiara: “Vorrei dire una cosa. Lo striscione ben plastificato al Campidoglio non è fatto dai tifosi. I presidenti di AIRC e UTR, che richiamano tutti gli associati, quando dovevano fare lo stadio Viola e noi Sensi, perché non hanno mai manifestato? Anzi, sono stati sempre contro di noi e tutt’oggi non vengono mai a donare il sangue quando io faccio appello a loro. Mi dispiace molto. Non riconosco più i tifosi della Roma. Anche io sono a favore dello stadio della Roma, ma non in quel posto. Quello che avevamo in mente noi era lo stadio della Roma, mia figlia aveva acquistato il terreno, cambiandolo con quello di Torrevecchia e sarebbe stato intestato alla Roma. Franco Sensi e Dino Viola avevano la Roma nel cuore. Oggi si sono fatti fare il lavaggio del cervello“.

Ore 16.36 – I tifosi presenti alzano dei cori pro Roma e pro Stadio della Roma.

 

Ore 16.04 – L’incontro in Campidoglio è stato spostato tra le 18.30 e le 19 per permettere alla sindaca Raggi di essere presente.

Ore 16.00 – Un centinaio di tifosi presenti che nonostante la pioggia si sono recati in Campidoglio. Questo lo striscione che appare: “Si allo Stadio, basta melina!“.

Ore 15.43 – Si fa sempre più fitta la vicenda sullo stadio della Roma. Oggi, alle ore 17, andrà in scena l’incontro tra il Comune e i proponenti ma intanto Alessio Di Francesco, di Radio Radio, fa sapere e che i proponenti sarebbero disposti ad accettare un ulteriore taglio sulle cubature per trovare un accordo.

Ore 15.22 – Non c’è nessuna novità rispetto a ieri. Si continuano a valutare le varie opzioni. Lo ha detto il deputato M5S Alfonso Bonafede entrando in Campidoglio. A chi gli chiedeva su una possibile revoca della delibera sul pubblico interesse all’opera stadio della AS Roma ha replicato: “Non ci sono novità e comunque non sono io a revocare ma la giunta è il consiglio comunale. Si sta lavorando come una forza di governo deve fare vagliando tutte le ipotesi sempre nell’interesse dei cittadini“.

Roma-Villarreal 0-1: le pagelle. Giallorossi disattenti e poco brillanti, Alisson il migliore in campo

Simone Indovino – Serata non positiva per la Roma che riesce a strappare il pass per gli ottavi di finale di Europa League solo grazie alla gara disputata all’andata. Giallorossi che cadono tra le mura amiche per la prima volta in stagione a causa della rete di Borrè dopo una dormita di Vermaelen. Il Villarreal ha diverse occasioni per realizzare più di una rete ma si trova di fronte Alisson in grande spolvero: il brasiliano sventa tutte le conclusioni spagnole nello specchio della porta. Fumoso l’attacco, El Shaarawy e Perotti non garantiscono la brillantezza che ci si aspetta da loro. Ingenuo Rudiger, che si vede sventolare un cartellino rosso per un battibecco con Alvaro.

ROMA

Alisson 7 – È il migliore dei suoi e questo la dice lunga sulla partita della Roma. Sempre attento, compie almeno un paio di ottimi interventi che risparmiano qualche patema d’animo di troppo ai tifosi giallorossi.

Manolas 6 – 45 minuti di sostanza per il greco che è spesso impegnato da Soldado, il miglior attaccante spagnolo. Si batte con intelligenza prima di essere rilevato durante l’intervallo.

Vermaelen 5- Spalletti gli concede fiducia dopo la sfortunata partita di Genova ma il belga non dimostra ancora la sicurezza necessaria. Suo il grossolano errore in disimpegno che porta alla rete del Villarreal. Si riscatta parzialmente nella ripresa quando stronca sul nascere alcune pericolose azioni spagnole.

Juan Jesus 6.5 – Dal suo lato la Roma non corre mai pericoli, a testimonianza della partita diligente e ordinata disputata dal brasiliano.

B.Peres 6.5 – Per gran parte della partita è il più propositivo dei suoi, difendendo con ordine e tentando qualche affondo sulla destra. Interessantissima una sua palla in profondità per El Shaarawy, allontanata solamente in extremis dai difensori avversari. Esce da qualche situazione pericolosa infilandosi in velocità tra le maglie gialle.

De Rossi 5 – Match confuso e poco brillante quello disputato dal centrocampista che nel corso dei circa 75 minuti in cui sta in campo mostra disattenzione e imprecisione. Sono troppi i palloni in manovra regalati agli avversari.

Paredes 6 – Come ormai ci ha abituato inizia leggermente a rilento per poi migliorare nella ripresa. Nei secondi 45 giri d’orologio gira con attenzione il pallone garantendo precise geometrie al centrocampo.

Mario Rui 5.5 – Tanto impegno e tanta corsa per il portoghese che risulta tuttavia impreciso in alcune situazioni, mostrando comunque una forma fisica in netta ripresa.

El Shaarawy 5.5 – Nella prima frazione di gioco agisce nel lato di campo che non predilige e questo probabilmente influisce sulla prestazione, che risulta spenta e avulsa. Piccolo miglioramento nella ripresa quando Spalletti lo riporta nella sua zona naturale.

Perotti 5.5 – Discorso simile al collega di reparto. Primo tempo spento, secondo in crescendo grazie ad alcune incursioni centrali. L’unico vero tiro in porta giallorosso porta la sua firma, ma la conclusione è potente ma non precisa.

Totti 5.5 – Spalletti mantiene la promessa schierandolo dal primo minuto, il Capitano manovra qualche buon pallone ma viene troppo spesso sovrastato dai più agili difensori del Villarreal.

Rudiger 5.5 – Sostituisce Manolas a inizio ripresa. La gara è positiva, il tedesco riesce infatti a contrastare le sortite offensive spagnole ma un’ingenuità gli costa il secondo giallo e la conseguente assenza nella prossima partita.

Nainggolan 6 – Circa un quarto d’ora a disposizione del belga per aiutare i suoi più in fase difensiva che offensiva.

Fazio s.v. – Entra a giochi già compiuti dopo il rosso di Rudiger.

Spalletti 5.5 – Quello che auspicava il tecnico ieri non è stato messo in pratica dai suoi giocatori, che entrano in campo in maniera poco decisa soffrendo fin da subito la maggior voglia del Villarreal. L’unica cosa da salvare questa sera è la qualificazione e la conferma di Alisson.

Simone Indovino

La Roma all’esame Inter

Yuri Oggiano – Archiviata facilmente la partita contro il Torino la Roma è pronta a tornare in campionato per sfidare l’Inter, domenica sera a San Siro alle ore 20.45. Le due squadre sono tra le più in forma della Serie A con i padroni di casa lanciati verso un posto in Europa mentre i giallorossi si stanno difendendo egregiamente dagli assalti del Napoli rincorrendo, allo stesso tempo, la Juventus. Inter-Roma, mai come quest’anno, potrà essere spettacolare tanto quanto quelle sfide che decidevano scudetto, Coppa Italia e Supercoppa qualche anno fa.

Una stagione a due facce per i nerazzurri con Pioli che ha ereditato da de Boer una squadra praticamente fuori dall’Europa League e in profonda crisi in campionato. Il lavoro dell’ex tecnico della Lazio è stato duro ma ora sta producendo buoni risultati con l’Inter che, dal cambio in panchina, ha centrato per 10 volte la vittoria in 13 partite, gli unici due stop sono arrivati contro Napoli e Juventus, oltre al pareggio nel derby. Una situazione completamente ribaltata dopo le 5 sconfitte nei primi 3 mesi di campionato.

Vari punti di forza per l’Inter a cominciare dal para-rigori Handanovic che quest’anno ha ritrovato brillantezza anche tra i pali. A difenderlo non ci sarà Miranda che dovrà scontare il turno di squalifica, al suo posto Pioli dovrebbe retrocedere Medel che farà coppia con Murillo. A centrocampo il vero punto fermo dell’Inter, da gennaio in poi, è Gagliardini. Il talento italiano, da quando veste la maglia nerazzurra, in campionato non ha saltato un minuto dando l’impressione di aver superato lo scoglio del salto di qualità nella grande squadra. Insieme a lui Kondogbia che a forza di prestazioni positive, e sfruttando anche l’arretramento di Medel, si è guadagnato il posto da titolare relegando Banega in panchina. Chi non resterà a guardare è Icardi che rientra dopo le due giornate di squalifica prese per la pallonata a Rizzoli nel finale della partita contro la Juventus. Alle spalle dell’argentino la fantasia di Joao Mario, la potenza di Perisic e la velocità di Candreva, un mix di qualità per mettere paura alla difesa della Roma, la seconda del campionato.

Nel girone d’andata Roma ed Inter erano molto lontane da questa forma. La partita finì per 2-1 grazie ad un colpo di testa di Manolas con il tocco di Icardi decisivo per battere Handanovic. La sfida tra queste due squadre evoca tanti ricordi che domenica sera dovranno far spazio al presente, perché non c’è più tempo per cullarsi in ciò che è stato, ora è il tempo di agire e di guardare avanti perché le avversarie corrono forte e non aspettano.

Yuri Oggiano

Presentazione del docufilm su Falcao: “La Roma è una società vera. E’ importante avere uno stadio di proprietà. Mi auguro un ritorno della Sud”

(Da Trigoria E.Bandini) – Paulo Roberto Falcao, bandiera della Roma, è stato ospite a Trigoria dove è intervenuto in conferenza stampa per presentare il docufilm “Chiedi chi era Falcao“, una produzione Roma Studio a cura di David Rossi. In sala erano presenti anche il direttore generale Baldissoni, l’Head of Strategy e Media Fienga, Scarnecchia, Righetti e Conti. Queste le loro parole:

LIVE

Ore 15.50 – Comincia il botta e risposta coi giornalisti.

Ti fa più piacere ricevere l’affetto di chi ti ha vissuto pienamente o quello dei giovani che non ti hanno mai visto? 
E’ difficile, l’amore non si definisce, quello che mi ha sempre colpito è andare per strada e incontrare un ragazzo di 20 anni che si emoziona e trema. Non è una cosa normale. Un fatto è trovare una persone che mi ha visto giocare e vincere lo scudetto, è quasi normale. Mentre il ragazzo non era neanche nato, non c’è spiegazione, è un riconoscimento che mi rende molto felice.

Come si porta la mentalità vincente dentro un gruppo? 
Penso che loro avevano già la mentalità vincente, ma era sempre difficile giocare contro il Nord, contro la Juve, una squadra forte e potente. Io ho sempre detto che non si vince e non si perde prima. Bruno era un giocatore brasiliano, aveva una tecnica da sudamericano. Era una squadra che poteva dare di più, era solo questione di portare la squadra dal dare 7 al dare 9. Siamo riusciti a formare una squadra che poteva vincere, penso di aver fatto capire a loro che si potevano vincere le partite e si poteva vincere lo scudetto.

Quanti passi avanti ha fatto la Roma dal 1980 ad oggi? 
E’ difficile dirlo, ma sicuramente tanti. Adesso abbiamo una società vera, con tante situazioni. All’epoca c’erano due campi e poi il sabato andavamo al Tre Fontane. Oggi c’è una struttura top, si possono fare bellissimi risultati. All’epoca non c’erano tutte queste cose, la vittoria si costruiva sul campo, oggi si può costruire anche fuori. Esiste oggi una Roma che non pensa solo al momento, ma anche al futuro. E’ stata un’emozione, è una Trigoria diversa, ma puzza di vittoria.

35 anni dopo siamo sempre a Roma contro Juve. Che emozione ti dà? 
E’ ancora difficile combatterci per motivi politici? Era una squadra fortissima, meritava di vincere perché era molto forte. La squadra di oggi è forte comunque, la Juve sa fare una squadra. Per quello la vittoria fu straordinaria, c’era una Juve forte, con metà Nazionale italiana, era una squadra non facile. Fu la grande vittoria della Roma. Parlo di politicamente forte principalmente per il gol di Turone. Oggi c’è questa lotta ed è bello che sia così, la Roma è una squadra grande e bisogna pensare grande. Ciò significa anche avere la possibilità di avere uno stadio, è importante avere una casa propria. Non voglio entrare nella polemica, non sarebbe serio parlare di una cosa che non conosco, ma so che è importante avere uno stadio. Può essere la ciliegina sulla torta che ci vuole.

Non c’è una linea sottile tra la vostra ragnatela e quella del Tiki-Taka di Guardiola con il Barcellona? 
Difficile paragonare. Tutte le squadre giocavano con la marcatura a uomo, Liedholm voleva cambiare usando la zona. In Brasile si giocava a zona, forse per questo sono stato comprato. Era una cosa che conoscevo, Liedholm ha portato il calcio a zona in Italia. Poi Sacchi ha modernizzato tutto, con il pressing oltre alla zona, che noi non facevamo molto. Bruno ed Agostino sapevano giocare la palla, il mister ci lavorava molto, l’importante era tenere la palla. Era una squadra in cui ognuno faceva al meglio il suo ruolo, tutto ciò ha portato ad avere una squadra che giocava bene e verticalizzava. Abbiamo costruito una squadra che gioca bene, abbiamo vinto meno di quello che dovevamo vincere. Quello che abbiamo vinto e quello che abbiamo lasciato mi fa molto felice.

Il mancato passaggio all’Inter fu per un senso di appartenenza? Perché non si concretizzò l’idea di allenare la Roma con Viola? 
Nel 1991 allenavo la Nazionale brasiliana, il mio commercialista aveva l’accordo per un contratto biennale, ma Viola dopo una settimana è scomparso. Purtroppo non c’è stato il mio ritorno per questo motivo.

Che opinione si è fatto della vicenda Totti-Spalletti? 
Totti è un giocatore straordinario, meritava sicuramente il Pallone d’Oro. Spalletti sta dimostrando tutto il suo valore. Sono due persone intelligenti, non è una cosa che succede spesso, ma vedo che si trovano bene, l’importante è che si rispettino a vicenda e mi pare che questo esista. Mi auguro che Totti giochi fino a 50 anni. Quando c’erano problemi l’ho invitato a venire allo Sport Recife, ma poi è rimasto qui ed ha rinnovato il contratto.

Che effetto fa vedere le partite della Roma senza Curva Sud? 
Per me è molto brutto, la Curva Sud era quella che stava sempre con noi, non solo all’Olimpico, ma ovunque. Loro usavano lo striscione “La Roma non si discute, si ama”. Loro portano sempre questo sentimento. Spero che si risolva questo problema e che possano tornare. Io non conosco approfonditamente i problemi, ma loro ci mancano. Mi auguro che loro possano tornare.

Si cerca costantemente il mito del passato, c’è difficoltà a creare nuovi miti?
Ci sono giocatori straordinari anche oggi. Le cose cambiano, ci sono oggi tanti interessi e preoccupazioni, hanno tantissime informazioni che alla nostra epoca non c’erano. La nostra testa era solo sull’allenamento e sulla partita. Oggi si può sentire un’intervista da qualunque parte del mondo. Ci sono cose migliori altre peggiori, non mi piace molto la rete social. Ormai oggi hai la possibilità di sapere tutto, è un tipo di calciatori diversi rispetto ad allora. Il più pagato alla nostra epoca prende quanto prende un calciatore in una settimana. Messi, Ronaldo, Iniesta, Totti sono giocatori importanti, bravi.

Ore 15.45 – E’ il turno di Falcao: “Adesso che foto hai in camera? (ride, ndr). Per me è un momento veramente speciale, grazie ad Ubaldo, a Roberto, a Bruno, compagni di tantissime battaglie. Rivedere questi momenti è speciale per me, perché partire dal Brasile era sempre molto difficile, essendoci un solo straniero per squadra. Ho avuto un allenatore, Liedholm, che mi ha aiutato molto. Bruno per me è stato più di un fratello. Abbiamo cominciato a fare una Roma grande, non era facile battere quelle squadre potenti, non tecnicamente, ma politicamente. Quella squadra giocava bel calcio e ha conquistato la simpatia di tutti. Il merito è di Dino Viola e della sua famiglia, di Liedholm, una figura straordinaria per tutta la squadra e per me. Eravamo una rosa di 20 giocatori, era molto più difficile se si facevano male uno o due giocatori. Nel 1981-82 abbiamo perso tre partite senza di me, Bruno e Pruzzo, era difficile, erano altri tempi. Tutte queste difficoltà dell’epoca hanno dato consistenza, hanno dato il là alla costruzione di una grande squadra. Ero arrivato in una squadra che non vinceva da 40 anni, era una grande sfida. Partivo dall’Inter di Porto Alegre che aveva vinto tutto, mi servivano più stimoli e ho rischiato. Ho trovato la squadra adatta a me, una città che mi ha dato tutte le condizioni per giocare e per sentirmi come in Brasile. Sono venuti qui con il corpo e con la testa, a volte i giocatori lasciano la testa in patria. Trigoria è una struttura straordinaria. E’ un momento speciale per me, dico grazie a tutti i nostri amici che hanno creato questo film“.

Ore 15.40 – Prende la parola Baldissoni: “Questo sforzo produttivo va inserito in un contesto più ampio. La società sta cercando di raccogliere tutto il materiale possibile sul passato, si era lasciata andare la linea di continuità della storia di questa società, ma senza passato non c’è futuro. Dobbiamo recuperare i profondi valori, espressi dai protagonisti che si incontrano ogni domenica, sia chi va in campo, sia i tifosi. Il legame tra giocatori e tifosi è l’essenza di questa squadra, indipendentemente da quello che si vince. Il pregio di tutto questo sforzo è avere di nuovo a fianco a noi questo tipo di protagonisti. Io ero un tifoso bambino quando è arrivato Paulo. Avevo il poster di Zico sopra al letto, pochi giorni prima dell’arrivo di Falcao sembrava dovesse arrivare proprio Zico. Poi arrivò Falcao pochi giorni dopo. Avevo un debole per lui, quindi il suo poster entrò nella mia cameraEra una squadra che stava crescendo, l’arrivo di Falcao e quello che ha potuto dimostrare ha fatto sentire tutti i grandi giocatori veramente forti. Grazie Paulo per le gioie che mi hai dato“.

Ore 15.39 – Nelle retrovie della sala stampa è presente anche Luciano Spalletti.

Ore 15.25 – Viene mostrata una clip di 13 minuti del docufilm.

Ore 15.17 – Comincia la conferenza stampa con Fienga: “Vi ringrazio per aver accettato il nostro invito. Cercherò di rubarvi pochissimo tempo, volevo sfruttare l’occasione per spiegare cosa ha portato alla realizzazione di questo video, frutto del progetto media della Roma. Con questo prodotto idealmente entra in una seconda fase. E’ un progetto nato tre anni fa, l’azienda ci ha investito molto, portando dei risultati, motivo di orgoglio e stimolo. Siamo riusciti ad essere non soltanto produttori di un canale televisivo, di un magazine internazionale, di una radio, fra le prime della nostra città, soprattutto nell’ambito social abbiamo raggiunto risultati inimmaginabile. Questo progetto sta portando la visibilità della nostra società a dei livelli che vanno oltre le nostre aspettative, cerchiamo di dare un servizio ai nostri fans, con le emozioni della squadra e della storia, oltre a tutte le informazioni di cui hanno bisogno per sentirsi partecipi dell’essere romanisti. In questa seconda fase le persone che lavorano a Roma Tv sono riusciti ad essere autori, riuscendo a coinvolgere giornalisti e soprattutto tifosi. Ci sono diverse produzioni che hanno come protagonisti i nostri ex calciatori. Siamo arrivati ad essere una vera e propria società di produzione di contenuti. Ci piace sottolineare questo risultato. Per quanto riguarda il pubblico l’obiettivo è trasferirgli emozione e passione, ovunque siano. Ora vedrete questo trailer, il lancio in televisione sarà a seguito della partita di giovedì con il Villarreal“.

Ore 15.10 – Alla conferenza sono presenti anche Ubaldo Righetti e Bruno Conti.