L’incensata Inter di Stefano Pioli costretta ad inchinarsi al cospetto di una grande Roma.

La Roma demolisce l’Inter, stacca il Napoli (ora a -5), si riavvicina alla Juve (+7) e avvisa la Lazio (mercoledì la semifinale d’andata di Coppa Italia). Ma soprattutto Spalletti umilia Pioli. Da allenatore giallorosso lo ha battuto 4 volte su 4 e 2 lo ha fatto esonerare, 10 anni fa dal Parma e l’anno scorso dalla Lazio. Adesso lo allontana dal podio per la prossima Champions. Il 3 a 1 è la sintesi della lezione subita dal tecnico nerazzurro, presuntuoso a schierare solo 2 difensori, Murillo e D’Ambrosio, contro l’attacco che semina gol, in questa stagione, in Italia e in Europa: 84 reti, dopo il tris di San Siro. C’è modo e modo, dunque, di allestire il 3-4-2-1. Se quello dell’Inter risulta eccessivamente sbilanciato, quello della Roma, senza Emerson che si è arreso dopo il provino della mattina, è sicuramente prudente e al tempo stesso efficace. L’assetto è solido con il 4° centrale in campo: Juan Jesus parte a sinistra e blocca Candreva. Dall’altra parte Peres fa lo stesso con Perisic. I giallorossi, ordinati e attenti sui lati, non soffrono il pressing dell’Inter e la schiantano con le ripartenze. De Rossi copre Strootman che spopola in mezzo al campo. Joao Mario, Brozovic e i mediani Gagliardini e Kondogbia si artrendo presto. Anche perché Salah e Nainggolan sfruttano l’altruismo di Dzeko per affondare e colpire. Pioli insomma permette a Spalletti di andare a dama. In contropiede. Nainggolan apre e chiude il match. Destro a giro nel primo tempo, di potenza nella ripresa: 12 gol stagionali (9 in questo torneo). L’Inter sfoglia il suo album delle figurine. Completo, ma inutile. Dentro Eder per per Brozovic, Gabriel Barbosa per Candreva e Banega per Joao Mario. Icardi illude Pioli. Ma Dzeko, steso da Medel, conquista il rigore (il 12° per i giallorossi in campionato) prima di andare a fare la doccia. A trasformarlo, per il 3 a 1, è lo specialista Perotti (8 su 8, compreso quello di Plzen in Europa League).

Francesco Trinca

Nainggolan, che magie a San Siro

Yuri Oggiano – E’ una Roma extra-lusso quella che conquista l’ennesima vittoria di questa incredibile stagione. A San Siro, contro un’Inter in grande forma, finisce per 3-1 con Nainggolan in versione dinamite e un Perotti che ritrova la gioia del gol sfoggiando un’esultanza liberatoria. La notte della Scala del calcio sorride ai giallorossi anche sotto la voce classifica visto che la squadra di Spalletti ha consolidato il secondo posto, portandosi a +5 dal Napoli in attesa dello scontro diretto di sabato pomeriggio, restando, comunque, in scia alla Juventus.

Nella notte degli Oscar, il premio come miglior attore protagonista va a Nainggolan che con i due missili, raccolti poi in fondo al sacco da Handanovic, si è portato a quota 9 gol in campionato, una cifra che ad inizio carriera il belga non poteva mai immaginarsi. Il merito va a Spalletti che appena arrivato a Roma ha trasformato un mediano ruba palloni in un trequartista temibile che sta diventando anche un bomber. Nainggolan rispecchia tutti i valori della Roma di questo momento: grinta, forza, tecnica, velocità, astuzia e un sacrificio enorme.

I giallorossi continuano a segnare nonostante Dzeko, dopo 8 partite di fila, sia rimasto a secco. Il lavoro del bosniaco, premiato con la statuetta per miglior attore non protagonista, è stato comunque prezioso per la squadra visto l’assist servito a Nainggolan, nell’occasione della prima rete, e il fallo da rigore guadagnato beffando Medel, che Perotti ha trasformato con clamorosa freddezza. El Monito torna al gol dopo la partita contro il Chievo, datata 22 dicembre 2016, trasformando il suo settimo rigore in campionato, su sette tirati, l’ottavo complessivo in stagione.

Andando a ritroso nel campo si forma una difesa attenta che Icardi, Perisic e Candreva hanno sperimentato alla perfezione. Soltanto l’argentino riesce a bucare la retroguardia giallorossa dopo oltre 80 minuti dove Fazio, Manolas e Rudiger hanno dominato. Menzione anche per Jesus e Peres, molto attenti sulle fasce, e per De Rossi e Strootman che hanno formato una cerniera perfetta a centrocampo.

L’oscar come miglior film va alla prestazione della Roma che batte l’Inter per due volte, nello stesso campionato, dopo oltre 20 anni. Lazio e Napoli sono avvisate, i giallorossi non regalano niente a nessuno e vogliono conquistare un traguardo prestigioso già in questa stagione, sognando la statuetta più ambita, quella dello scudetto.

Yuri Oggiano