Cambia l’anno ma non cambia la Roma

Margherita Bellecca – La squadra di Eusebio Di Francesco non sa più vincere e si è dimenticata come si fa. L’ultimo successo risale al 16 dicembre quando all’Olimpico cadde il Cagliari allo scadere grazie al gol di Fazio, in una partita tutt’altro che facile. In casa giallorossa passa l’Atalanta che in una settimana si toglie lo sfizio di battere due delle squadre più forti in campionato, l’altra il Napoli in Coppa Italia.

La Roma si è dimostrata ancora una volta distratta in fase difensiva e di impostazione. Emblematico il primo gol bergamasco con Gonalons che quasi si addormenta per fare il passaggio scatenando la verticalizzazione di Ilicic. Cornelius, con la difesa scoperta, si ritrova clamorosamente 1 contro 1 con Fazio, che forse, non sapendo il piede preferito del danese, lascia lo spazio sinistro sguarnito. L’attaccante la mette proprio là.

Il raddoppio coinvolge tutta la squadra perché Gomez, contro Florenzi, ha fatto il bello e il cattivo tempo, prendendo palla, cadendo, rialzandosi in un attimo e passando la sfera a De Roon. La difesa giallorossa collassa a protezione della porta e nessuno si preoccupa di chiudere sul centrocampista che batte verso Alisson da solo. C’è anche una componente di sfortuna, vista la deviazione di Manolas, ma nulla che possa giustificare un reparto che non è più il migliore in Italia. Sfuriata nervosa nel secondo tempo che dura soltanto 15 minuti dove Dzeko trova il suo nono gol in campionato. Frettoloso nelle scelte Di Francesco che prima mette Schick e poi Under, per cercare di dare una scossa alla Roma che, con 5 attaccanti in campo, è addirittura meno pericolosa dalle parti di Berisha.

Quali possono essere i motivi di una debacle così clamorosa? C’è chi trova nella manata di De Rossi a Lapadula la possibile risposta, chi prende la partita contro il Torino come esempio, chi crede che la troppa esaltazione, col primo posto in champions, abbia dato alla testa ai giocatori e chi semplicemente non sa spiegare l’involuzione della Roma che non sa più segnare e difendere come faceva fino ad un mese fa. Ora c’è la sosta, benedetta da tutto il popolo giallorosso. Tempo per riposarsi e per ricaricare le pile prima della partita contro l’Inter che potrebbe essere il crocevia di una stagione che sta assumendo i contorni di un film horror.

Margherita Bellecca