Finalmente Patrick Schick

Lavinia Colasanto – Il primo grande caldo, la prima partita per Silva e un primo gol in campionato: quello di Patrik Schick. Finalmente lui dopo otto mesi di Serie A. Vince la Roma contro la SPAL per 3-0 approcciandosi alla perfezione al match contro il Liverpool di Champions League.

L’attaccante ha giocato al posto di Edin Dzeko che si è riposato, così come Florenzi, Kolarov e De Rossi in vista della partita di domani sera. Durante la trasferta di Ferrara hanno tirato il fiato anche Nainggolan e Strootman mentre Under e Perotti hanno messo benzina nelle gambe. Parlavamo di Schick e allora come non sottolineare la sua voglia di fare bene. Una deliziosa palla, con scavetto, per El Shaarawy che ha sprecato malamente davanti a Meret. Quel piede malandrino per cercare la palla dopo la bomba di Nainggolan che ha chiuso la partita ed infine il colpo di testa con tutta la rabbia che aveva in corpo per dire: “Eccomi, ci sono anche io”. Il sorriso è quello bello dei giorni migliori, un sorriso che con il passare dei mesi aveva perso fino a farlo diventare un muso. Ora Patrik è felice e Di Francesco sa di aver trovato una pedina fondamentale per il futuro.

Di importanza capitale anche la forma fisica di Strootman. L’olandese in questo periodo sta volando e contro la SPAL è sembrato veramente l’uomo in più del centrocampo della Roma. Con un inserimento alla vecchia maniera ha causato l’autogol di Vicari ma lui c’era con lo spirito di chi non voleva assolutamente fallire la partita.

Alla festa si è iscritto anche Nainggolan che, dopo aver fallito una clamorosa occasione nel primo tempo, si è rifatto nella ripresa con una botta delle sue. Staffilata perfetta, con impercettibile tocco di Schick, e palla all’angolino.

Non è tutto rose e fiori perché alla Roma va fatta ancora una volta una tirata d’orecchie. I gol sbagliati davanti alla porta avversaria continuano ad essere troppi: da El Shaarawy a Pellegrini. Leggerezze che contro il Liverpool non ci dovranno essere perché servirà la Roma vista contro il Barcellona, una Roma perfetta e cinica.

Lavinia Colasanto