Champions League, sarà ROMA-PORTO: rivincita o caduta?

(Keivan Karimi) – L’urna di Nyon stavolta ha ‘salvato’ la Roma: non poteva andare meglio negli ottavi di Champions League, perché i giallorossi, spesso sfortunati ai sorteggi, stavolta hanno pescato l’avversaria sulla carta meno temibile. Il Porto, campione in carica del Portogallo, affronterà la Roma al prossimo turno, quando a febbraio 2019 riprenderanno le ostilità europee.

Evitate squadre come Barcellona, PSG o Manchester City, ma i giallorossi di Di Francesco non dovranno assolutamente commettere gli errori del 2016, quando l’allora squadra di mister Spalletti prese sotto gamba il doppio preliminare con il Porto e uscì malamente dalla Champions dopo un 1-1 in trasferta ed una sconfitta indecente per 3-0 all’Olimpico. Sarà tempo di vendette, con la speranza che in primavera la Roma sia guarita dai mali che la affliggono di recente e magari avrà anche un paio di calciatori utili in più in rosa. Altrimenti sarà crollo totale, visto che la Champions appare l’unico modo per la squadra capitolina di riconquistare i propri tifosi delusi e umiliati dalle ultime prove sconsiderate.

L’allarme rosso

Margherita Bellecca – Per la Roma scatta l’allarme rosso. A Trigoria sono tanti i dossier aperti, da risolvere al più presto anche in vista della prossima stagione. Ci sono i malumori di Dzeko, sempre più insofferente e sempre più lontano dalla Capitale e che ha manifestato segni di lontananza da Roma anche dal ritiro della Bosnia.

Stessi malumori espressi da Nzonzi. Il francese è tutt’altro che entusiasta della sua esperienza giallorossa e non disdegnerebbe un ritorno in patria qualora si presentasse l’occasione.

Dubbi anche sul futuro di Pastore. L’argentino ha ricevuto attestati di stima dalla Cina, ma non sembra convinto dell’ipotesi. Soluzione che parrebbe invece gradita a Roma, che potrebbe liberarsi di un ingaggio pesante.

Ma la maggiore fonte di dubbi riguarda l’assetto societario per quanto riguarda le scelte sportive. Il nome del nuovo allenatore è indissolubilmente legato a quello del prossimo direttore sportivo. Ma anche qui c’è da capire se verrà confermata la fiducia a Massara o si opterà per un’altra soluzione. Quasi nulle le chance di vedere Ranieri in panchina il prossimo anno.

Insomma le questioni aperte sono tante e non lasciano tranquilli. L’allenatore è un rebus, il ds un mistero, il futuro di alcuni big un’incognita. E a pensarci, anche io inizio a sentirmi poco bene.

 

Margherita Bellecca