SERIE A Una buona Roma frenata da Icardi e Rocchi: 2-2 con l’Inter (VIDEO)

(Keivan Karimi) – Ancora una volta polemiche e tante emozioni all’Olimpico, ma alla fine vince lo spettacolo. 2-2 tra Roma e Inter allo stadio Olimpico, dopo una partita davvero infinita. Giallorossi falcidiati dagli infortuni, nerazzurri invece alla caccia di rivalsa dopo il k.o. di Londra.

Già nel primo tempo succede di tutti: la squadra di Di Francesco gioca bene e colpisce un palo con Florenzi, prima di recriminare per un rigore netto su Zaniolo (sgambetto di D’Ambrosio) che ne’ l’arbitro Rocchi ne’ il VAR concedono. Su un altro fallo su Zaniolo non sanzionato passa in vantaggio l’Inter: cross teso sul quale Keita Balde porta avanti gli ospiti.

Nella ripresa gara ancora più combattuta: la Roma reagisce subito e Under fa dimenticare gli errori di Champions con un sinistro pazzesco all’angolino per l’1-1. Ma l’Inter non ci sta e Mauro Icardi morde ancora segnando di testa il nuovo vantaggio interista. Un corner decisivo anche per il 2-2 finale: colpo di mano di Brozovic, stavolta il VAR interviene e dal dischetto Kolarov non sbaglia. Pareggio e dopo ancora tanti brividi la gara si conclude così, tra rammarichi, amarezze ma per la Roma la convinzione di aver dato tutto.

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Roma-Inter 2-2: le pagelle. L’amico Rocchi colpisce ancora. I nerazzurri provano a scappare, i capitolini li riprendono. Zaniolo, spirito diverso

Simone Indovino – C’è voluto un fallo di mano nettissimo per convincere il signor Rocchi e la sua combriccola a regalare un rigore alla Roma. Ne era stato negato un altro solare, un po’ sulla scia della gara dell’agosto 2017. Direzione a parte, una partita di orgoglio messa in atto dai giallorossi, che peccano in determinate situazioni ma sono bravi in altrettanti. Il gol subito a fine primo tempo sembrava potesse essere la mazzata per la squadra di Di Francesco, che invece si è saputa rialzare con convinzione. Stessa situazione quando Icardi sigla il nuovo svantaggio: i ragazzi non si sono disuniti mentalmente e, con buone manovre, sono riusciti ad ottenere il pari. Zaniolo merita una menzione particolare: non è un caso che sia il più positivo dell’ultimo periodo.

ROMA

Olsen 6 – Può poco sui gol, si fa trovare pronto in determinate situazioni come in quella del tentato scavino di Icardi. Si ritrova a gestire tantissimi palloni con i piedi e la qualità è alternata. Preziosa l’uscita a fine gara che scippa il pallone dai piedi dello stesso argentino.

Santon 6 – Non è il peggiore della linea difensiva, ma la sua gara non passerà agli annali. Buone le discese sulla corsia di destra, in cui arriva spesso all’uno contro uno contro i difensori di Spalletti. Meno mene in retroguardia, sopratutto quando perde malamente un pallone che regala un 5 contro 3 clamoroso in favore dell’Inter.

Manolas 5.5 – Partita da pollice né in sù, né in giù. Sono, come al solito, tantissime le situazioni in cui è prezioso in difesa, ma il salto fuori tempo che consente a Icardi di staccare indisturbato incide sul risultato.

Juan Jesus 5.5 – C’è sempre un po’ di apprensione quando il pallone è tra i suoi piedi, poiché stasera il sinistro non appare elegantissimo. Si fa superare in velocità troppo facilmente da Keita.

Kolarov 6.5 – Con un doveroso sospiro di sollievo, siamo qua a chiederci perché il Kolarov di stasera difficilmente si è fatto vedere nei primi mesi di questa stagione. Quando sta bene, è a dir poco fondamentale per la squadra. Il rigore è da manuale del calcio: fortissimo e angolatissimo.

Cristante 6.5 – Sembra “maturato” improvvisamente. L’ex Atalanta è padrone del centrocampo in impostazione, poiché il suo compagno di reparto è più utile in fase di rottura. Gestisce con attenzione, salvo qualche piccolissima sbavatura, le sfere che gravitano nel suo piede destro. Preciso e forte il passaggio che consente a Under di liberarsi, calciare e segnare.

Nzonzi 6.5 – Si batte enormemente per la squadra, e lo fa anche piuttosto bene. Con Dzeko assente, è lui a fare la torre in zona avanzata, uscendo praticamente sempre vincitore. Un piccolo appunto: nell’occasione ghiottissima che gli capita avrebbe potuto calciare con più cattiveria.

Under 6.5 – Il bello e il cattivo tempo. Il cattivo per tutto il primo tempo e anche una porzione di ripresa, poi il gol capolavoro che regala il primo pareggio gli dà quella carica agonistica che gli consente di far decisamente meglio fino a quando non lascia il campo.

Zaniolo 7.5 – Un’altra signora partita per il ragazzo classe ’99. Lotta come un dannato, conferisce tantissima qualità alle sue giocate e la personalità è da invidiare anche dai più esperti. Non si sbaglia a pensare che il futuro (si spera della Roma) e quello dell’Italia possano essere nei suoi piedi.

Florenzi 7 – Vero che quell’occasione in cui coglie clamorosamente il palo reclama ancora giustizia (forse, da quella posizione, sarebbe potuto essere leggermente più preciso, ma la Dea Bendata non è dalla sua parte a prescindere), ma la gara del 24 è ineccepibile sotto praticamente tutti i punti di vista: corsa, tecnica, cuore.

Schick 6 – A conti fatti non conclude mai verso la porta avversaria, ma per lo meno si rende partecipe all’interno della manovra offensiva, liberando spesso i compagni con pregevoli giocate. È anche assodato che per rendersi pericolosi la porta va attaccata con più cattiveria.

Kluivert 5.5 – Vivace, ma spesso impreciso.

Perotti s.v. – Qualche buono spunto, ma è ancora molto giù fisicamente e la cosa è piuttosto tangibile.

Pastore s.v. – Piacevole rivederlo. Nei circa 10 minuti a sua disposizione fa vedere qualche lampo della sua classe, ritagliandosi scenari interessanti.

Di Francesco 6 – È vero che è Kolarov a salvare il risultato (e la sua panchina?), ma la Roma scesa in campo in questa serata di dicembre ha mostrato un piglio diverso rispetto al solito. Certo, gli errori visti e rivisti continuano ad esserci, ma almeno sono stati messi in campo cuore e ambizione.

Simone Indovino

Roma-Inter, ex ed Europa

Simone Burioni – Tutte le gare valgono tre punti, sì, ma esistono partite che possono significare molto di più. Per diversi motivi, Roma-Inter è una di queste: da Spalletti a Santon, da Zaniolo a Nainggolan. Da qualunque parte la si osservi, questo Roma-Inter sarà uno di quei Roma-Inter: non più decisivo per lo scudetto come fino a qualche anno fa, ma ugualmente emozionante ed estremamente importante.

Passato, presente e futuro – Partiendo dagli ex, la gara tra nerazzurri e giallorossi di quest’anno non può non avere il nome di Radja Nainggolan: dopo tre stagioni di amore, il Ninja ha dovuto lasciare la Capitale per scelte calate dall’alto. Non ci sarà, ma se Nanni Moretti ci ha insegnato qualcosa, forse la sua assenza sarà notata più della sua presenza.
L’altro grande ex della serata sarà Luciano Spalletti: dopo la prima, bellissima esperienza nei primi anni 2000, il tecnico di Certaldo è tornato dalle parti di Trigoria nel gennaio del 2016, rimanendo per un anno e mezzo sulla panchina della Roma e siglando il record di punti della storia del club, 87. Andato via tra le polemiche per il burrascoso rapporto con Totti, Spalletti si è accasato all’Inter, dove sembra aver finalmente trovato la quadra.

Un altro ex, ma a casacche invertite, è Davide Santon. La sua storia è quella di un talento sbocciato in giovanissima età, bruciatosi in un club troppo grande per lui, emigrato all’estero e poi tornato a casa per cercare il riscatto. Ma Roma-Inter è da sempre una partita dove è facile che i destini che si insi incrocino: Santon arriva a Roma nell’operazione Nainggolan e, insieme a lui, Nicolò Zaniolo: enfant prodige classe 2000, Zaniolo è stata la carta che ha convinto Monchi a cedere il belga all’Inter. Fino ad ora il giovane trequartista ha convinto tutti, dimostrando una maturità difficile da trovare in un ragazzo di appena 18 anni.

A caccia di punti – Se l’Inter gode di una certa tranquillità, per quanto riguarda la classifica della Roma la situazione è molto differente: i giallorossi sono momentaneamente al nono posto, ma vincendo tornerebbero in zona Europa, a meno 3 punti dal Milan quarto. Le tante assenze certo non aiutano, ma Di Francesco dovrà necessariamente inventarsi qualcosa: non solo per non perdere di vista le prime quattro della classifica, ma anche per restare saldamente sulla panchina dei capitolini. Uomo avvisato.

Simone Burioni

ROMA-INTER, le probabili formazioni del match

(Keivan Karimi) – Da una parte una Roma ferita e falcidiata dagli infortuni, dall’altra un’Inter che deve trovare continuità di gioco e di risultati. Il posticipo della 14.a giornata di Serie A vedrà giallorossi e nerazzurri sfidarsi allo stadio Olimpico (ore 20.30) per un match sentito e che può dare la sterzata giusta a coloro che trionferanno.

Le probabili formazioni di Roma-Inter

ROMA (3-4-2-1): Olsen; Fazio, Manolas, Juan Jesus; Florenzi, Cristante, Nzonzi, Kolarov; Under, Zaniolo; Schick.

A disposizione: Mirante, Fuzato, Marcano, Santon, Pellegrini Lu., Riccardi, Pastore, Perotti, Kluivert, Celar.

Allenatore: Di Francesco

INTER (4-2-3-1): Handanovic; Vrsaljko, De Vrij, Skriniar, Asamoah; Brozovic, Vecino; Politano, Joao Mario, Perisic; Icardi.

A disposizione: Padelli, Berni, Ranocchia, Miranda, D’Ambrosio, Gagliardini, Borja Valero, Candreva, Keita, Martinez.

Allenatore: Spalletti