Roma, caccia al centrocampista | Da Kamara a Tolisso, tutte le piste da monitorare

La Roma alla caccia di un mediano di spessore nel mercato di gennaio. Ecco i profili adatti e perché.

Kamara (LaPresse)

(R.Rodio) – Obiettivo centrocampo per la Roma di José Mourinho. Il portoghese già dalla scorsa estate continua a non nascondere il bisogno di un regista, ovvero un calciatore che sappia dare qualità e geometrie alla manovra.

In estate, sfumata la pista Granit Xhaka dell’Arsenal, la Roma è rimasta col cerino in mano. Zero innesti nel reparto mediano ed una insoddisfazione palese del tecnico, il quale già in preparazione aveva bocciato gente come Diawara, Villar e Darboe, indicandoli come esuberi dalle caratteristiche vane.

Gennaio sarà il mese del rinforzo obbligato. Ma i tifosi si scordino da subito innesti di valore e spessore. La Roma, in particolare il d.g. Tiago Pinto, coglierà le occasioni convenienti. Vale a dire: occhio a coloro che sono in scadenza di contratto o chi è in uscita dal proprio club.

Kamara in pole, piace anche Grillitsch

Grillitsch (Lapresse)

In queste ore la Roma starebbe accelerando per Boubacar Kamara. Si tratta di un classe 1999, francese di origini senegalesi. Titolare del Marsiglia, ha già fatto sapere di non voler rinnovare il proprio contratto. Kamara lascerà la Francia già a gennaio, visto che non mancano le pretendenti estere.

I giallorossi, che vantano ottimi rapporti con la dirigenza dell’OM, sono in corsa. Kamara piace a Mourinho perché giovane e abile sia in costruzione che in interdizione, un vero ‘tuttocampista’ per presente e futuro. Il problema è la concorrenza di Juve, Milan, Manchester United e Newcastle.

L’alternativa è Florian Grillitsch. Austriaco, titolarissimo della sua nazionale e dell’Hoffenheim. Qualità simili a quella di Kamara per il 26enne, che vanta forse maggiore abilità in zona offensiva (sa fare anche la mezzala) e più esperienza internazionale. Le sue ottime prove ad EURO 2020 lo hanno reso un mediano apprezzatissimo.

Le altre occasioni del mercato invernale

Kamara o Grillitsch. Ma non solo. In orbita Roma è finito lo spagnolo Marc Roca, in uscita dal Bayern Monaco. Può arrivare in prestito, piace per le qualità da regista ma convince di meno per la futura difficoltà nell’ingaggiarlo eventualmente.

Sempre da Monaco occhio a Corentin Tolisso. Il campione del mondo con la Francia nel 2018 non viene considerato utile dal tecnico Nagelsmann e lascerà il Bayern a giugno. Non è escluso che possa diventare un obiettivo per Mourinho, ma spaventano i circa 7 milioni netti di ingaggio.

Due elementi in osservazione dalla Premier League: l’egiziano Mohamed Elneny (Arsenal) e l’inglese Harry Winks (Tottenham). Stimati da Mou, possono anche lasciare i rispettivi club. Ma per la Roma diventerebbero affari tecnicamente impossibili se arrivasse Maitland-Niles e si chiudessero così gli slot per i calciatori extra UE.

In scadenza di contratto anche i vari Xeka (Lille), Axel Witsel (B. Dortmund) e Hector Herrera (Atl. Madrid). Tutte possibili occasioni per donare qualità al centrocampo giallorosso. Ma il vero obiettivo della Roma che verrà si chiama Douglas Luiz: mediano tuttofare dell’Aston Villa, brasiliano che fa impazzire sia Mourinho che Pinto. Scadenza 2023, costo sui 30-35 milioni: un affare da valutare più per giugno che per gennaio.

Maitland-Niles, chi è l’esterno che è molto vicino alla Roma

(Federico Sereni) – In queste ore la Roma sembra aver trovato il nuovo esterno che può dare, al contrario di Bryan Reynolds, un po’ di respiro a Rick Karsdorp. Si tratta di Ainsley Maitland-Niles dell’Arsenal e cresciuto praticamente nei Gunners sin da bambino. Nato il 29 agosto del 1997 l’inglese può ricoprire diversi ruoli. Quello più gettonato l’esterno tutta fascia, proprio quello che fa l’olandese nel nuovo 3-5-2 di José Mourinho. All’occorrenza può esprimersi anche come terzino destro classico o anche come centrocampista centrale: ruolo che ha ricoperto in qualche occasione anche in questa stagione con Arteta.

LA CARRIERA

Di gran fisico e molto piazzato sembrava avere una carriera da predestinato. Il suo esordio con la maglia dei grandi dell’Arsenal arriva nella stagione 2014/2015 a soltanto 17 anni: una presenza in Premier League ed un’altra in Champions League. Da lì il prestito all’Ipswich Town in Championship dove colleziona ben 30 gettoni. È tutto pronto per il grande salto che arriva, però, soltanto due anni dopo. Dall’annata 2017/2018 spicca il volo. Entra in pianta stabile nella prima squadra dell’Arsenal e non ne esce più fino al prestito dello scorso anno, per metà stagione, al WBA sempre in Premier. In totale 132 apparizioni con gli inglesi. Inoltre vanta 5 presenze con la Nazionale maggiore dell’Inghilterra.

CHI È

Giocatore molto duttile che nasce come terzino destro. Principalmente, però, è un esterno tutta fascia che fa avanti e indietro senza problemi. Di piede destro è il perfetto sostituto/cambio di Karsdorp. Dotato di ottima corsa può giocare anche come centrocampista centrale aiutato dal fisico. In questa stagione Arteta, nelle 8 partite giocate, lo ha utilizzato prettamente in questo ruolo. Può essere un ottimo jolly, ma alla Roma, che comprerà anche un mediano (Grillitsch è il favorito), verrà per coprire quel ruolo che Reynolds lascerà libero.

FIFA 22, la review di Spinazzola “Winter Wildcards”: 87 di valutazione

(Federico Sereni) – Il periodo natalizio sorride alla Roma su FIFA 22. La EA Sports va avanti con i suoi eventi regalando ai giallorossi una nuova carta molto molto forte. Si tratta di Leonardo Spinazzola versione “Winter Wildcards dalla valutazione di 87. Ruolo esterno tutta fascia che col modificatore possiamo tranquillamente mettere come terzino sinistro. In game si presenta bello piazzato ed è uno dei migliori terzini presente su FIFA 22, sicuramente il top in Serie A alla pari di Theo Hernandez. Perfetto per attaccare anche se il tiro, come vedremo in seguito, non è un granchè, ma si possono sfruttare i cross bassi che quest’anno vanno per la maggiore.

LA CARTA

L’upgrade con il suo oro base è notevole. +4 di overall, ma soprattutto un innalzamento generale dei valori. Non cambia il piede debole, sempre 4, mentre si evolvono le mosse abilità: Spinazzola ha 5, il valore massimo. Questo ci permetterà di fare dei notevoli trick per sfuggire al nostro avversario e sulla fascia hanno sempre una valenza doppia. Il resto dei numeri è di grido. Se la velocità era già molto alta, i valori che sottolineamo sono quelli di difesa che arriva ad 82 e fisico che da 70 passa a 78. Quindi avremo un giocatore più solido e attento in fase difensiva.

Per avere una formazione esotica lo possiamo anche mettere esterno tutta fascia, un po’ come faceva con la Roma di Fonseca. Lo stile intesa da utilizzare è “spina dorsale” visto che non ha bisogno di aumentare la velocità. Se proprio lo volete fare allora mettete “ancora“. Il prezzo è accessibile a tutti. Costa 130mila crediti anche perchè con tante carte sul mercato quest’anno i costi dei giocatori sono al ribasso.

Atalanta-Roma, le pagelle: Abraham e Zaniolo show, Smalling comanda. Veretout ad alta qualità

(Federico Sereni) – Razzia giallorossa a Bergamo. La Roma annienta l’Atalanta, vincendo il primo big match stagionale e continua a vedere il quarto posto. Gli uomini di Mourinho annientano la squadra giallorossa con un netto 4-1. Neanche un minuto ed Abraham avvia le danze, dopo un prezioso dialogo con Zaniolo. Il numero 22, poi, raddoppia, avviando da sé l’azione: verticalizzazione di Mkhitaryan, tocco di tacco per Veretout e via a trafiggere Musso sul primo palo.

A fine primo tempo l’Atalanta si affaccia con il tiro di Muriel, arrivato dentro la rete di Rui Patricio grazie alla decisiva deviazione di Cristante, cui infatti sarà poi accreditata la rete. La Roma regge il constante forcing atalantino, punendo la squadra di Gasperini non appena si crea l’occasione. Veretout indossa nuovamente le vesti da assistman e dipinge una precisa punizione per il piede di Smalling che vale il tris. Dopo dieci minuti arriva anche il poker, firmato nuovamente da Abraham.

Gara superlativa di ogni singolo elemento. Rui Patricio porta serenità mostrandosi sempre sicuro, non riuscendo per poco ad allontanare la deviazione di Cristante. Mancini ed Ibanez sono fedeli e perfetti scudieri di Smalling. Sia l’italiano che il brasiliano fanno registrare una gara super, allontanando tutti i pericoli bergamaschi. A coordinare le operazione è l’inglese, sempre più fondamentale nell’economia giallorosso. Non pago della marcatura perfetta cucita su Zapata, trova – per la seconda volta – il gol.

Si sapeva che il centrocampo sarebbe stato zona nevralgica del gioco e Cristante e Veretout non si sono fatti trovare impreparati. Anzi. Presenti su ogni pallone, lavato e pulito con estrema cura. Si contiene ma è comunque prezioso Karsdorp, Vina limita Hateboer mostrando anche progressi difensivi. Illuminano il Gewiss Stadium Abraham e Zaniolo, sempre più dentro i meccanismi di una coppia d’attacco che potrebbe essere il punto di forza della compagine romanista. Importante anche l’apporto di Shomurodov, entrato verso fine gara e presente nell’azione del poker.

LE PAGELLE

Rui Patricio 7; Mancini 7,5, Smalling 8, Ibanez 7,5; Karsdorp 7, Veretout 7,5, Cristante 6,5, Mkhitaryan 7, Vina 7; Zaniolo 8, Abraham 8. Subentrati: Shomurodov 6,5, Calafiori sv, Bove sv, Kumbulla sv. Allenatore: Mourinho 8.

Atalanta-Roma, le pagelle: Abraham “Black King”.

(R.Rodio) – La Roma sbanca Bergamo e rifila 4 gol all’Atalanta. La squadra di Mourinho è stata tatticamente perfetta nel colpire in contropiede, tenendo un possesso palla bassissimo e andando subito in verticale. Splendide le prestazioni di Abraham e Zaniolo davanti e Smalling dietro, ancora una volta in gol. Rui Patricio una garanzia. Di seguito i voti e i giudizi di tutti i giocatori giallorossi scesi in campo.

RUI PATRICIO 7 – Sicuro e brillante, soprattutto nel disinnescare le bombe dalla distanza di Djimsiti e Malinovsky. Beffato solo dalla deviazione di Cristante, per il resto è glaciale.

MANCINI 7 – Il capitano di giornata gioca due partite parallele: quella contro l’attacco dell’Atalanta, disinnescato con brillantezza. E quella contro il suo classico nervosismo, finalmente tenuto a bada. Consueta ammonizione a parte, è l’emblema della sicurezza.

SMALLING 8 – Oggi è giunta la conferma di quanto detto già nei giorni scorsi. Le assenze forzate per infortunio dell’inglese hanno tolto punti e certezze a questa Roma. Leader totale, imprescindibile sia sulle palle alte che nei duelli con lo scomodo Zapata. E se si mette a segnare con continuità…Novello the wall.

IBANEZ 7,5 – Mandato in campo non al 100%, il brasiliano conferma di vivere un momento esaltante. Non perde un duello, è concentrato come non mai e costringe Ilicic ad una partita marginale. Memore del flop dello scorso anno a Bergamo, l’ex di turno si esalta.

KARSDORP 7,5 – Sacrificio e polmoni. Nel primo tempo è costretto a difendere più che ad offendere, ma si comporta sempre con ordine. Quando l’Atalanta gli lascia spazio, sa anche pungere in ripartenza. La perla della sua prova è la maturità con cui gestisce ogni pallone scomodo.

CRISTANTE 6,5 – Al netto delle difficoltà nella gestione del pallone, palesi e ampiamente previste, il suo vantaggio è stato condurre una gara in costante verticale. Senza tanti fronzoli prova la continua imbucata per gli scatti degli attaccanti, ribaltando il fronte di gioco. Interpreta bene la richiesta di Mourinho e cancella la sfortuna dell’autogol. Era riuscito nella clamorosa impresa di realizzare una doppietta nella proprio porta, ma il fuorigioco di Palomino cancella tutto.

VERETOUT 7,5 – Ancor meglio dell’assist per il raddoppio di Zaniolo è il modo in cui riesce a “salvarsi” il ginocchio. Sembrava il classico crociato e invece nella ripresa corre ancora di più fugando ogni dubbio. Quando le gambe lo assistono è imprescindibile per peso specifico e capacità di accompagnare l’azione offensiva. Due fasi svolte con la medesima intensità e duello con Freuler stravinto.

MKHITARYAN 7 – I giorni migliori, in cui partiva palla al piede con strappi micidiali sono lontani, ma l’intelligenza del giocatore superiore si vede eccome. Spesso lucido in situazioni delicate e con un’ottima predisposizione al sacrificio. Bravo anche a cucire tra le linee, facendo saltare il pressing avversario.

VINA 7 – Torna in forma e torna finalmente il terzino attento e generoso ammirato al Palmeiras. Tiene la posizione e non consente ad Hateboer le sue consuete sgroppate. Ordem e Progreso.

ZANIOLO 8 – Dopo 2 anni cupi e pieni di difficoltà è finalmente tornato al top in un big match. In realtà dal punto di vista fisico ha ancora tanta strada da fare, ma tecnicamente oggi è un piacere per gli occhi. Il suo gol, primo in campionato, è roba di altissima scuola, tra colpo di tacco di prima e strappo decisivo in area. Ci mette tutta la verve necessaria e anche qualcosa di più. Esce stremato tra gli applausi dei compagni.

ABRAHAM 9 – Oggi, forse per la prima volta in stagione, si è visto il vero Tammy Abraham. Prestazione monumentale e non solo per la doppietta. Caparbio nell’azione del primo gol, resistendo anche a un colpo dietro la testa, freddissimo in occasione del raddoppio, da vero bomber. Ma la sua gara è fatta anche di tanti gesti pregevoli e di un lavoro spalle alla porta di altissima qualità. Se inizia a sciogliersi anche dal punto di vista realizzativo siamo a cavallo.

dal 68′ SHOMURODOV 6 – Sufficiente per la partecipazione all’azione del 4-1 finale. Ma sui contrasti resta sempre un passo indietro.

dal 87′ CALAFIORI S.V. – Rigettato nella mischia per difendere sull’out mancino.

dal 90′ KUMBULLA e BOVE S.V. – Ingressi nel recupero giusto per spezzare il ritmo.

MOURINHO – Una sfida preparata alla perfezione nel minimo dettaglio. Una vittoria tattica su Gasperini degna di Inter-Barcellona del 2010. Bassissimo possesso palla e perfetta interpretazione del contropiede, con verticalizzazioni micidiali. Dopo due anni la Roma torna a vincere un “vero” big match, forse contro la squadra più in forma della Serie A insieme all’Inter. Un’iniezione di fiducia che deve spingere la società a fare qualcosa di più sul mercato. Con gli uomini giusti ci si potrà divertire sul serio.

Tony Basha (talent scout di Volpato): “È capace di risolvere la partita con una giocata. Ha un ottimo rapporto con Mourinho, è molto premuroso. È prettamente un 10”

Roberto Gentili –  Nella nefasta serata di sabato, c’è chi ha trovato comunque un sorriso. Negli ultimi minuti della gara tra Roma ed Inter, con il risultato oramai compromesso, José Mourinho ha deciso di regalare le battute finali a Cristian Volpato, talento italo-australiano che nella Primavera di Alberto De Rossi ora  – e nelle formazioni minori giallorosse prima –  ha incantato a suon di giocate di pregiata fattura e gol (4 gol e 3 assist sin qui).

La storia di questo giovane ragazzone (187 cm) parte da lontano, molto lontano. Nato in Australia 18 anni fa – a Camperdown, sobborgo a ovest di Sydney – per vedere riconosciuto il suo talento ha dovuto fare il viaggio inverso dei suoi genitori, entrambi italiani (la madre è australiana, ma di origine italiana).

Scartato da diverse squadre australiane perché considerato non adatto alla A-League, la serie A locale, è stata la Roma a credere in lui. E non solo. A gestirlo è infatti Francesco Totti – presente proprio sabato all’Olimpico dopo due anni di assenza – attraverso la Ct 10 Management guidata dall’agente Fifa Giovanni Demontis.

Per scoprire il suo percorso, abbiamo contattato Tony Basha, proprietario e direttore tecnico dell’Australasian Soccer Academy, la scuola calcio di Sydney da cui è partita l’avventura di Volpato.

Sabato Volpato ha debuttato in Serie A. Quali sono le sue sensazioni?

Piangevo mentre lo vedevo. Ha lavorato duramente per arrivare dov’è. Ha reso me e tutta l’accademia fieri, soprattutto i suoi ex compagni.

Cosa ha detto Volpato sull’esordio? 

Era nervoso e contento per il debutto davanti ad un pubblico magnifico. Era però triste per il risultato.

Com’è il rapporto con José Mourinho? 

Ha un ottimo rapporto con lui. Gli piace molto José, è un allenatore molto premuroso.

Volpato è stato rifiutato da diverse squadre australiane. Cosa è successo?

In Australia agli allenatori non piacciono i giocatori talentuosi, preferiscono i robot. L’Australia inoltre non ha un sistema di scouting. Io però sapevo delle sue qualità, per questo l’ho proposto alla Roma.

Come è arrivato alla Roma?

Parlai con il mio grande amico Fabrizio Piccareta (ex allenatore della formazione U17 giallorossa, ndr) e gli proposi Cristian. Mi disse di mandarlo a Roma.

Oltre alla Roma, altri club italiani erano interessati?

No, abbiamo parlato solo con la Roma. È un grande club.

La miglior posizione per lui è come trequartista?

Cristian è un giocatore forte, capace di risolvere la partita con una giocata. Mi piace come trequartista, anche come ala. È però un ottimo 10.

Secondo lei, Volpato sceglierà l’Italia o l’Australia? 

Mi piacerebbe giocasse per l’Italia. Giocherebbe competizioni migliori e continuerebbe a confrontarsi con standard alti. L’Australia ci proverà ad averlo. Lo hanno già chiamato per l’Under 23, ma ha rifiutato.

Altri giocatori arriveranno alla Roma dall’Australasian Soccer Academy?

Sì, ovviamente non vediamo l’ora di mandare altri giocatori alla Roma, un grande club e tra i migliori al mondo. Abbiamo diversi ragazzi con passaporto italiano molto bravi all’accademia. Non c’è stato però nessun tipo di approccio con il club. Abbiamo inoltre un’ottima collaborazione con la Spal. Dobbiamo mandare i migliori giocatori, come Cristian. Li stiamo preparando.

Roma-Inter 0-3, le pagelle: squadra inesistente, Smalling e Zaniolo portano la croce

Roberto Gentili – Il treno Inter si abbatte sulla Roma. I nerazzurri di Inzaghi travolgono con imbarazzante facilità i giallorossi, nuovamente inermi contro una big. L’accelerata – dosata – dei meneghini dura poco meno di un tempo, quanto basta mettere a referto i tre gol che li proiettano alla corsa scudetto. Calhanoglu apre al quarto d’ora direttamente da angolo. Importanti le responsabilità di Zaniolo, Cristante e – inevitabilmente – Rui Patricio. In totale confusione per la modalità del gol, la Roma viene messa alle corde e stesa dall’ex Dzeko (24’) e da Dumfries (39’).

Squadra che lascia buchi ovunque. Nessuno si salva, l’unico quasi non imputabile è Smalling. L’inglese deve lavorare per due, e non solo, considerando gli enormi buchi laterali creati da Mancini e Kumbulla, ma anche Ibanez e Vina. A centrocampo, al netto del primo gol, non disprezzabile la gara di Cristante. In avanti fioccano insufficienze. Su un’altra frequenza sia Mkhitaryan, Zaniolo che Shomurodov.

LE PAGELLE

Rui Patricio 4 – Il cross di Calhanoglu lo sorprende e gli passa sotto le gambe. Non indovina i tempi d’intervento sugli altre due gol. Non permette la calata del poker con un intervento di reattività in controtempo.

Mancini 4 – Tiene botta solo per il primo quarto d’ora. Incolpevole sul vantaggio, in cui lamenta una spinta, ci mette lo zampino successivamente. La scelta di tempo dell’uscita nel secondo gol fa cadere l’ultimo mattone della difesa, permettendo a Calhanoglu di entrare in area e servire Dzeko. Guarda poi il cross del tris, come gli succede con Correa. L’argentino lo porta sempre nella sua tana, procurando danni alla già martoriata retroguardia. Salterà lo Spezia per squalifica.

Smalling 5,5 – Dirige le operazioni difensive, evidentemente non nel migliore dei modi. Nonostante questo è il più attento della linea. Ballerino nel raddoppio, aiuta però a non rendere il passivo più pesante.

Kumbulla 4,5 – Frettoloso e agitato. Sempre. Si gira sul vantaggio, non fornisce garanzie. Viene quindi sostituito, tra i fischi. (Dal 60’ Bove 6 – Più volte menzionato da Mourinho, trova spazio dopo i quattro minuti totali racimolati tra Fiorentina e Genoa. Lo Special One quasi sembra pentirsi quando sbaglia un’apertura. Non si ripete e conclude senza infamia e senza lode)

Ibanez 4,5 – Spetta a lui l’arduo dossier Perisic. Non riesce a sbrigarlo, facendo solo sporadicamente qualche buon intervento. Gli si aggiunge di tanto in tanto quello di Correa. Sia il secondo che terzo cross partono da destra: i nerazzurri gli palleggiano davanti, non sa cosa fare e per forza di cose si perde.

Veretout 4 – La percussione nei primi minuti, poi la replica delle ultime gare. Lento e macchinoso, i movimenti errati mandano in tilt la corsia di destra. (Dal 90+1′ Volpato SV – Entra per pochi secondi, quando la frittata è tratta. L’esordio avviene però sotto gli occhi – commossi prima della gara per l’ovazione ed i cori – di Totti).

Cristante 4,5 – Cinquanta per cento di responsabilità sul vantaggio, per il resto si potrebbe prendere quello che è stato scritto per Mkhitaryan, solo per il primo tempo. Il fraseggio del raddoppio lo mette tra i colpevoli, ma poi si impegna per far uscire la Roma dalle sabbie mobili. Non riesce completamente nella volontà.

Mkhitaryan 4 – Dalla ripresa era stata la luce, oggi si mimetizza nel buio. Non regala grandi spunti, nell’azione del raddoppio si trova in mezzo nel torello inscenato da Perisic e Correa. Con Cristante è però il solo a cercare di alzare la testa. Lo abbandona però nella ripresa. Non vedendo risultati, vi rinuncia ed assiste inerme – come i compagni – al dominio nerazzurro.

Vina 4 – Prima parte come un Frecciarossa per la porta nerazzurra, in una cavalcata che ricorda quella di Holebas. Arriva al tiro col fiato tirato. Lo avrà anche difensivamente. In ritardo su Dumfries, che comodamente mette in rete il 3-0.

Zaniolo 4,5 – La partenza sprint illude. Accelera subito sul calcio d’avvio, si infila in mezzo a Brozovic e Barella e confeziona un cross per Shomurodov, che colpisce ma manda fuori. Da quel momento entra nel vortice di confusione che lo ha inghiottito. Sul vantaggio non copre – insieme a Cristante – il palo, indicando la strada per il cross di Calhanoglu. Sparisce e si rivede a fine primo tempo: si contorce su sé stesso, facendo il possibile tra Brozovic, Skriniar e Perisic. Trae in inganno anche nel finale: il potente tiro dà l’impressione del gol, ma sfiora la rete. Ammonito sul finire di gara, salterà lo Spezia.

Shomurodov 4 – Ancora una volta arriva impreparato quando cercato dai compagni. L’occasione ad inizio gara creata da Zaniolo è di fondamentale importanza in partite come queste. Appare e scompare come una meteora. Si accende attorno al trentesimo con un determinato recupero a metà campo, sparisce per il resto di una gara in cui esprime solamente vuoto.

Mourinho 4,5 – Già disponeva di poche armi per tentare di contrastare l’armata, così poi è impossibile. Pugnalato dall’amata ex. Anzi, peggio. Subisce un Triplete e scrive un’altra pagina nera della propria storia: mai aveva subìto 3 reti nel primo tempo. Merito degli avversari, certo, favoriti però dall’assenza di un vero avversario. La squadra di oggi fa acqua da tutte le parti. E la stessa entra a dismisura. Il posto Champions è un miraggio con questo andazzo. E stasera potrebbe anche aumentare la forbice di stanza con l’Atalanta.

Roma-Inter, le pagelle: giallorossi mai scesi in campo, la difesa è imbarazzante. Mou, cominciamo a giocare?

Jose Mourinho (Getty Images)

(R.Rodio) – La Roma perde malamente il primo big match della sedicesima giornata di Serie A. Una squadra ricca di assenze e con vari problemi tecnici e tattici. L’Inter passeggia dal 1’ al 90’ e porta a casa i tre punti. Nessuno sufficiente in casa giallorossa. Ecco i giudizi dei calciatori scesi in campo:

RUI PATRICIO 4 – Far rimpiangere Pau Lopez era un’impresa ardua. Stasera qualche romanista è stato costretto a farlo. Errori madornali con i piedi, più la buca pazzesca sul corner di Calhanoglu. Forato.

IBANEZ 4,5 – Ha l’attenuante di giocare completamente fuori ruolo, come terzino destro a tutta fascia. Ma consentire a Perisic e Bastoni di giocherellare nei pressi dell’area romanista è delittuoso. Cavallo pazzo.

MANCINI 4 – L’ammonizione, con annessa squalifica, presa a metà ripresa sintetizza il suo momento. Nervoso e disattento, dalle sue parti Perisic e Correa fanno ciò che vogliono. Comincia ad essere poco degno della fascia da capitano al braccio.

SMALLING 5 – Il meno peggio della linea difensiva, visto che a tratti sembra poter competere fisicamente con Dzeko. Eppure le sbavature si vedono anche dalle sue parti.

KUMBULLA 4 – Se la riesce a cavare solo nei rari momenti in cui gioca d’anticipo. Per il resto appare flemmatico e quasi schierato lì per caso. Con il pallone tra i piedi è una mezza sciagura.

VINA 4 – Parte forte con una giocata in velocità palla al piede, che illude il pubblico dell’Olimpico. Ma torna rapidamente nel suo limbo insufficiente dimenticandosi di marcare Dumfries nell’azione dello 0-3. Caotico più che utile, acquisto (per il momento) completamente errato.

VERETOUT 4,5 – Non si segnala nessuna giocata interessante nè in fase di impostazione nè in fase di recupero. Una differenza davvero imbarazzante rispetto agli avversari per qualità e quantità. Appannato.

CRISTANTE 5 – Ancora non al top della condizione finisce centrifugato nella morsa di Barella, Brozovic e Calhanoglu. Proprio il turco dovrebbe essere l’uomo da schermare ma il progetto naufraga miseramente.

MKHITARYAN 5,5 – L’unico a provarci in qualche modo ma le chance di incidere sono limitate. Quando si avvicina all’area nerazzurra manca sempre un tocco per andare a dama. Cala vistosamente quando i giochi sono ormai fatti, visibilmente demoralizzato.

ZANIOLO 5,5 – Non trova mai la posizione giusta, finendo spesso per provare sterili dribbling lontano dalla porta. Ha il merito di trovare la giocata perfetta (quasi) proprio negli ultimi minuti, dando l’illusione del gol con una bomba di sinistro che termina sull’esterno della rete. Ancora troppo anarchico.

SHOMURODOV 4,5 – Praticamente non pervenuto. Spalle alla porta non sa visibilmente giocare e il suo contribuito è purtroppo minimo. A certi livelli non incide e soprattutto non è una prima punta.

(dal 62′ BOVE 5,5) – Gettato in mediana a partita praticamente chiusa. Qualche errore ma tanta personalità.

(dal 92′ VOLPATO S.V.) – Il ragazzo si farà, almeno dicono da Trigoria.
MOURINHO – Non risponde a domande dallo studio nel post partita visibilmente contrariato. Bene rimarcare le tante assenze e le differenze di rosa con l’Inter, ma una prestazione del genere francamente deve far riflettere. Una squadra troppo arrendevole e brutta per essere vera. Urge trovare soluzioni, oltre ad un mercato che sappia accontentarlo.

Roma-Inter, le probabili formazioni e dove vederla: difesa a 4, Ibanez terzino destro. Zaniolo a sinistra, Shomurodov punta

Roberto Gentili – Frenata a Bologna dopo le due accelerate con Genoa e Torino, la corsa Champions della Roma ripartirà in salita. Ripida. Ripidissima. E non contro una squadra qualsiasi. I giallorossi dovranno superare la montagna nerazzurra, quella scalata e conquistata da Mourinho: l’Inter.

Viste le polemiche arbitrali post-Bologna per il trattamento di Zaniolo e le inevitabili domande sul passato nerazzurro, lo Special One ha deciso di annullare la consueta conferenza stampa, destinando così tutte le energie alla preparazione della sfida cruciale.

La vittoria è essenziale per evitare di perdere la scia dell’Atalanta – di scena a Napoli domani alle 20:45 – e allontanare le inseguitrici. Fiorentina, Juve e Bologna sono staccate solo di un punto (24), mentre la Lazio è a 22, e sono pronte ad approfittare di un eventuale passo falso dei giallorossi. I rossoblù di Mihajlovic e la formazione di Italiano si sfideranno nel derby dell’Appenino, i bianconeri ospiteranno il Genoa e i biancocelesti andranno in casa della Sampdoria, ultima avversaria del 2021 della Roma.

L’Inter, invece, cercherà i tre punti che le permetterebbero di rimanere col fiato sul collo di Milan e Napoli. Attualmente a 34 punti, i rossoneri – impegnati domani alle 15 con la Salernitana – sono a +1; i partenopei a +2. La formazione nerazzurra di Inzaghi e dell’ex Dzeko viaggia a passo spedito da dopo la sosta: a punteggio pieno dopo le sfide con Napoli (3-2), Venezia (0-2) e Spezia (2-0). Come ormai tradizione, i tifosi giallorossi hanno fatto registrare un altro sold out. Previsti 50.000 spettatori.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI ROMA-INTER

Mourinho ritroverà l’Inter con la Roma ancora una volta in emergenza. Questa volta ampia. Già costretto a far meno di capitan Pellegrini – oltre che di Felix, positivo al Covid –  al Dall’Ara la lista degli indisponibili si è ulteriormente infoltita. Abraham e Karsdorp hanno ricevuto due ammonizioni.

Nel tentativo di girarsi dopo un passaggio, Tammy – che al di là del giallo ha disputato una partita ampiamente insufficiente – ha colpito col braccio destro in volto Svanberg. Al contrario, è pressoché incontestabile l’ammonizione del terzino, lasciatosi andare a plateali ed inutili proteste nei minuti di recupero.

Ma non è tutto. Ai già citati indisponibili, si aggiunge anche El Shaarawy. Il Faraone – uscito ad inizio ripresa –  ha riportato una lesione al polpaccio destro. Ne avrà almeno per un paio di partire. Dovrebbe rientrare per l’ultima partita dell’anno solare, con la Samp in casa.

Mancando degli esterni che consentivano l’utilizzo del 3-5-2, tutto sembra presagire che per ovviare alle defezioni Mou rispolveri la difesa a quattro. In difesa Vina riprenderà possesso della fascia sinistra, Ibanez scivolerà sull’altra. Smalling e Mancini al centro, davanti a Rui Patricio. A centrocampo verrà riformata la coppia VeretoutCristante. Mkhitaryan avanzerà, portandosi al centro della trequarti dove a destra andrà Perez e Zaniolo dalla parte opposta. Terminale offensivo sarà Shomurodov.

Attenzione però ad una possibile partenza di Mayoral dall’inizio. In questo caso a farne le spese sarebbe Perez. Shomurodov andrebbe infatti a sinistra, ruolo a lui non congeniale ma nel quale è stato impiegato – l’ultima volta mercoledì al momento di rientrare – e Zaniolo nella confortevole zona di destra. Tuttavia, è possibile ma difficile una conferma della difesa a tre. Perez prenderebbe il posto di Karsdorp, Vina quello di El Shaarawy. Mkhitaryan, invece, rimarrebbe a centrocampo. In avanti Zaniolo e Shomurodov.

Nessun cambio modulo per Simone Inzaghi. L’Inter vestirà il tradizionale 3-5-2. Tra Skriniar e Dimarco, in difesa mancherà de Vrij, il cui recupero dal risentimento muscolare alla coscia destra sembra improbabile. L’olandese verrà sostituito da Bastoni, tornato a disposizione dopo la gastroenterite che lo aveva tenuto fuori per lo Spezia. In conferenza Inzaghi ha fatto sapere che l’italiano è sì guarito, ma non ha ancora disputato un allenamento.

Per un olandese nerazzurro che mancherà, ce ne sarà un altro. La corsia di destra vede favorito Dumfries su D’Ambrosio. Out Darmian per un risentimento muscolare al retto inferiore della coscia sinistra. Perisic sul versante di sinistra. Brozovic detterà i ritmi, aiutato da Barella e Calhanoglu. In attacco rientrerà dal 1’ Dzeko, di ritorno all’Olimpico quattro mesi dopo aver lasciato la maglia giallorossa e la fascia da capitano. Insieme al bosniaco ci sarà Lautaro.

DOVE VEDERE ROMA-INTER

La partita tra Roma e Inter verrà trasmessa in esclusiva da Dazn. Il calcio d’avvio è previsto alle 18. Circa trenta minuti prima comincerà il collegamento con il prepartita. La telecronaca sarà di Pierluigi Pardo, Simone Tiribocchi al commento tecnico.

ROMA-INTER, ARBITRA DI BELLO

Marco Di Bello sarà l’arbitro di RomaInter. Roberto Palermo e Giuseppe Perrotti gli assistenti. Il quarto uomo sarà Giacomo Camplone. Al Var Davide Massa, Stefano Alassio all’Avar.

Di Bello è quasi un habitué di Roma-Inter. Quella di domani sarà infatti la terza direzione di una sfida tra giallorossi e nerazzurri. Entrambi i precedenti sono terminati col risultato di 2-2. L’ultimo risale allo scorso gennaio. Complessivamente, in campionato, con il fischietto pugliese la Roma ha conquistato 12 vittorie, 4 pareggi ed altrettante sconfitte. In Coppa Italia, invece, ci sono due precedenti: una vittoria (con l’Empoli nel 2015) ed una sconfitta (con lo Spezia nello stesso anno).

Sono invece la metà i precedenti con l’Inter. Anche i nerazzurri, comunque, detengono un record positivo: 6 vittorie, due pareggi e due sconfitte. L’ultima direzione di Di Bello della Roma è il k.o. di marzo con il Napoli, mentre dell’Inter è proprio la gara dello scorso gennaio. Positivo, invece, anche lo score con Massa al Var: 3 vittorie, un pareggio ed una sconfitta.

LE PROBABILI FORMAZIONI

AS ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Ibanez, Mancini, Smalling, Vina; Cristante, Veretout; Perez, Mkhitaryan, Zaniolo; Shomurodov.
A disposizione: Fuzato, Boer, Reynolds, Kumbulla, Tripi, Bove, Diawara, Villar, Zalewski, Mayoral.
Allenatore: José Mourinho.
Indisponibili: Spinazzola, Pellegrini, Felix.
Diffidati: Cristante, Mancini, Zaniolo.
Squalificati: Karsdrop, Abraham.

FC INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, Bastoni, Dimarco; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Dzeko, Lautaro.
A disposizione: Radu, Cordaz, D’Ambrosio, Vecino, Vidal, Gagliardini, Sensi, Correa, Sanchez, Satriano.
Allenatore: Simone Inzaghi.
Indisponibili: de Vrij, Kolarov, Darmian, Ranocchia.
Diffidati:-.
Squalificati:-.

Arbitro: Di Bello.
Assistenti: Palermo-Perrotti.
IV Uomo: Campione.
Var: Massa.
Avar: Alassio.

Bologna-Roma 1-0, le pagelle: Abraham-Zaniolo in panne. Mkhitaryan solista

Roberto Gentili – Niente tris. La Roma si ferma ai due successi con Genoa e Torino ed arresta la propria corsa Champions al Dall’Ara. Il Bologna passa 1-0: decide la rete di Svangerbg (34’). L’Atalanta rimane a +6.

Inceppato l’attacco. Abraham – anche ammonito, sarà assente con l’Inter – e Zaniolo girano alla ricerca di se stessi. A centrocampo Veretout è perso, Diawara fa il possibile. El Shaarawy un po’ affaticato, idem Karsdorp. L’olandese disputa un primo tempo voglioso, perdendosi però nella ripresa. In difesa scivola Mancini, che porta sul groppone la responsabilità del gol.

LE PAGELLE

Rui Patricio 5 – Il rinvio affrettato dopo lo scontro in area tra Smalling ed Ibanez arriva dove c’è solo Soumaro. Da qui parte l’azione del gol di Svanberg, sul cui tiro ci sono due sbavature: in ritardo a posizionarsi prima, poi  ad aprire e spingere col sinistro per il solito saltello fine a sé stesso al momento della conclusione. Peccato, perché sui tre tiri precedenti era stato impeccabile.

Mancini 5 – Si proietta sempre in avanti, tenendo comunque pulita la zona delle operazioni difensive. La sola sbavatura è decisiva: come sovente accade, è in ritardo a chiudere e si gira quando parte il tiro di Svanberg. Col gomito alto ferisce anche Skorupski, rischiando vista la diffida. Anticipato da Hickey, costringe Perez al giallo. Esce in vista dell’Inter. (Dal 73’ Vina 6 – Perde subito un pallone, poi innesca Mkhitaryan in profondità: l’armeno viene atterrato in area di rigore, ma è in posizione di fuorigioco. Si ripete con l’assist per Zaniolo nel recupero).

Smalling 6 – Ad inizio primo tempo il clamoroso passaggio sbagliato mette i brividi: rimedia tenendo Barrow. La confusione però gli resta in diversi interventi: l’incrocio con Ibanez costringe Rui Patricio al rinvio frettoloso che porta al vantaggio. Tiene in piedi la difesa: preziosa la scivolata sul tiro di Sansone davanti l’area nel secondo tempo.

Ibanez 6 – A sinistra Skov Olsen arriva con grande facilità: il brasiliano gli sbarra la strada. Spartisce la responsabilità di cui sopra con Smalling.

Karsdorp 5,5 – Rick Express. È un treno, puntuale agli arrivi e alle partenze. Mette Abraham nelle condizioni di segnare almeno un paio di volte: clamoroso il tiro di testa mandato di poco fuori. In orario quando bisogna rientrare, lo fa con accelerazioni e decisi tackle. Sbaglia di tanto in tanto qualche passaggio. Nel secondo tempo arriva lentamente al deposito. Resiste fino alla fine, ma proprio non riesce ad evitare il giallo. Con l’Inter non ci sarà neanche lui.

Veretout 5 – Rientra dalla squalifica, per la centesima presenza in maglia giallorossa trova affianco a sé un nuovo compagno di reparto, con cui manca un po’ di feeling. Portato via dalla finta di Sansone sul gol, stendendo così il tappeto rosso per il tiro di Svanberg. Perde diversi palloni, quelli che tiene non li gestisce con la solita cura. La punizione al quarto d’ora dal lato destro del limite dell’area è una chance sprecata: la calcia troppo potentemente. (Dal 64’ Cristante 6,5 – Tornato negativo, Mou non ci rinuncia. Con il suo ingresso in campo la Roma si illumina e crea più problemi alla difesa emiliana: vedere la sventagliata al 70’ per Abraham).

Diawara 5 – Confermato titolare contro l’ex squadra, è una gara irregolare ma sufficiente la sua. Smista con rapidità e precisione, non sempre reattivo in copertura: vedasi il gol. Mou lo toglie per il cambio d’assetto tattico, passato alla modalità offensiva. (Dal 46’ Perez 6 – Spende il giallo per tamponare un errore di Mancini. Fa il possibile, pur faticando a tenere palla tra i piedi).

Mkhitaryan 6,5 – Decora la manovra con pennellate, soprattutto a destra. Cerca costantemente Abraham, che non risponde ai sollecitamenti. Non da lui il tiro centrale nella ripresa. Il voto è in più si spiega con il fatto che è l’unico veramente vivo, per tutta la partita.

El Shaarawy 5,5 – Mai in partita. Anticipato e battuto spesso da Skov Olsen, vuoto l’apporto offensivo. Si affaccia in avanti solamente nel finale di primo tempo quando innesca il tocco di Abraham, fermato dal reattivo Skorupski. Esce per un problema alla caviglia. (Dal 52’ Shomurodov 6 – Subito due accelerate: prima quella con cui cerca Abraham, poi quella in scivolata in difesa su Skov Olsen. Prova anche la sponda per Zaniolo, rimasta nel vuoto).

Abraham 4,5 – Non si riprende dall’errore al decimo sul cross di Karsdorp che lo porta ad una gara negativa. Si perde alla ricerca del gol, cui mai si avvicina. L’unico pericolo lo crea quasi fortuitamente negli ultimi minuti del primo tempo: Skorupski – di reattività – “smanaccia”. Nel tentativo di girarsi, colpisce un avversario in volto con il gomito: il giallo estratto da Pairetto lo costringerà a saltare l’Inter, attesa sabato all’Olimpico. Frettoloso il passaggio al 65’ per Zaniolo.

Zaniolo 4,5 – Gli manca sempre quel qualcosa per finalizzare le tante e buone iniziative. Gli errori sono però tanti, dovuti anche ai numerosi falli subiti  – talvolta cercati – e non sempre sanzionati a dovere. Ammonito per simulazione quando viene chiuso in area dai centrali di Mihajlovic. Nel finale Vina gli mette la palla per il possibile pareggio: non ci arriva. Spiega tutta la gara.

Mourinho 5 – La Roma manca ancora una volta il salto di qualità. La frenata in ottica corsa Champions è dura, soprattutto considerando che sabato ci sarà l’Inter. Lampante l’assenza di idee in possesso.