Roma, attacco al terzo posto. Torino profondo rosso

Alice Dionisi – La Roma vince 3-1 contro il Torino e si porta al terzo posto in classifica insieme alla Juventus, mentre i granata restano ultimi, insieme al Crotone, con appena sei punti conquistati in dodici giornate. Al 14’ del primo tempo gli uomini di Giampaolo rimangono in inferiorità numerica a seguito dell’espulsione per doppia ammonizione di Singo. Contestata la gestione arbitrale da parte di Abisso: giusta la prima sanzione, fantasiosa quella che porta al cartellino rosso.

La Roma si porta in vantaggio al 27’ grazie ad una rete di Mkhitaryan, nata da un contatto tra Mancini (già ammonito) e Belotti. L’armeno non sbaglia dalla distanza e sigla il gol del vantaggio. Al 41’ Abisso concede il rigore ai giallorossi per fallo di Bremer ai danni di Dzeko: Veretout non sbaglia dal dischetto e al 43’ raddoppia. Nella ripresa Fonseca decide di sostituire i due ammoniti, Bruno Peres e Mancini, al loro posto entrano Karsdorp e Kumbulla, poi dentro Borja Mayoral al posto di Edin Dzeko, poco incisivo. Nonostante un calo d’attenzione nel secondo tempo, al 68’ Pellegrini trova la rete del 3-0 (su assist dello spagnolo ex-Madrid) e chiude definitivamente il match. Inutile il gol di Belotti al 73’: i granata escono sconfitti dallo stadio Olimpico ed è sempre più crisi in casa Torino, che rimane all’ultimo posto della classifica.

Il direttore sportivo del Torino, Davide Vignati, ha preso parola dopo la sconfitta contro la Roma: “Siamo stati penalizzati, è un dato oggettivo. Un’espulsione al tredicesimo minuto lascia senza parole. È un errore, mi dispiace che nonostante ci sia un regolamento si debba rivedere. Siamo penalizzati clamorosamente. Non è la prima volta. Senza contare il gol sul fallo di Belotti…”. Adesso Abisso rischia lo stop o la “retrocessione” in Serie B, ma non per il prossimo turno. Le designazioni arbitrali per la tredicesima giornata erano già state stabilite e qualora Rizzoli ritenesse giusto bocciare la direzione della gara da parte di Abisso, potrebbe optare per qualche designazione “punitiva” in Serie B, come accaduto a Giacomelli dopo l’errata gestione arbitrale di Milan-Roma.

Alice Dionisi

Roma-Torino 3-2. I giallorossi inciampano ma si rialzano, terza vittoria di fila in Serie A

Gianluca Notari – Non convince, ma vince la Roma che batte il Torino per 3-2. Gara complicata dall’inizio per i giallorossi, che dopo i primi minuti di sofferenza riescono però a mettere la testa fuori dalla propria metà campo. Poco dopo, in una delle prime azioni pericolose, arriva il gol di Nicolò Zaniolo: sugli sviluppi di una punizione calciata dalla trequarti da Kolarov, Fazio fa la sponda sul secondo palo per l’accorrente Zaniolo, ma il suo tiro è ribattuto da Sirigu. Ma il giovane centrocampista è lesto nell’andare sulla palla vagante, e dopo l’aggancio con la suola del piede destro, infila il portiere granata con un sinistro da terra che si infila sotto la traversa: 1-0 Roma. La squadra di Mazzarri accusa il colpo e comincia a sbandare: così, dopo una palla geniale di Karsdorp, El Shaarawy anticipa Sirigu che butta giù il classe ’92. Dal dischetto si presenta Kolarov, che prende la mira e batte l’ex PSG. Il primo tempo si conclude sul velluto per gli uomini di miste Di Francesco, che lasciano spazio anche ad alcuni preziosismi come il dribbling sulla trequarti di uno Zaniolo sugli scudi.

Ma come troppe volte accade, la Roma si trasforma e nel secondo tempo torna sul campo di gioco molle ed impacciata. Il Torino ne approfitta dopo pochi minuti e trova il gol con Rincòn, che sfrutta la ribattuta della difesa giallorossa dopo una conclusione del capitano granata, Andrea Belotti. I capitolini accusano il colpo e non riescono a ritrovare il filo del gioco, complice anche una pioggia torrenziale che si abbatte sullo Stadio Olimpico. Gli uomini di Mazzarri capiscono che il momento è propizio e si fiondano in avanti cercando il gol del pari, che non tarda ad arrivare: dopo una punizione dal limite di Ansaldi che sfiora il palo alla sinistra di Olsen, è lo stesso argentino a punire il portiere svedese con un sinistro da fuori, sul quale l’estremo difensore ex Copenaghen si fa trovare leggermente impreparato, complice anche la foresta attraverso cui sfila il pallone. La Roma però non si dà per vinta, in primis il suo allenatore: fuori uno spento Kluivert e dentro Patrik Schick, che dopo pochissimi minuti dal suo ingresso in campo riceve palla sulla destra, smista al centro per Pellegrini il quale serve una palla perfetta in verticale per El Shaarawy che segna e raggiunge quota 6 reti in campionato.

Il finale della partita non vede particolari momenti di interesse, con una Roma attenta e con la difesa sempre alta, che non permette al Torino di avvicinarsi troppo alla porta difesa da Olsen nonostante la trazione super-offensiva data dagli ingressi in campo di Zaza, Edera e Berenguer. La Roma vince quindi la terza vittoria di fila in Serie A, tante quante nelle ultime 10 partite del torneo. Per il Torino, invece, arriva la prima sconfitta in trasferta.

Gianluca Notari

Bella Napoli, ma è il Torino la prova di maturità

Gianluca Notari – Parliamoci chiaro: alle 20.44 ci saremmo presi anche un pareggio. “Ma magari“, pensavano alcuni. Fortunatamente, tra questi non c’erano De Rossi e compagni, che hanno creduto fin dall’inizio in questa splendida vittoria. Napoli-Roma 2-4, non erano molti quelli pronti a scommetterci. Anzi.
Certo certo, senza il gol di Dybala probabilmente sarebbe stata un’altra partita. Però oh, il calcio è anche questo, prendere o lasciare. E noi, oggi, ce lo prendiamo volentieri.

LETTURA – La cosa che salta all’occhio dell’atteggiamento della Roma di ieri sera è certamente la lettura dei momenti: guidati dall’illuminata serata di mister Di Francesco, i giallorossi hanno saputo alternare fasi di pressing alto a momenti di baricentro basso, pronti ad aspettare il Napoli per poi ripartire. Ed è proprio con le ripartenze che i capitolini hanno colpito e affondato la prima della classe. Prima il rocambolesco gol di Under, viziato da una deviazione decisiva di Mario Rui. Poi la capocciata di Dzeko, con cross al bacio di Florenzi. Di nuovo Dzeko, dribbling secco e sinistro a giro. Infine Perotti, che ringrazia Rui per il goffo tentativo di rinvio del portoghese che spalanca la porta al monito.

TORINO – Proprio Perotti cerca di freddare i facili entusiasmi: «Prima di tutto non dobbiamo rilassarci troppo con questa vittoria, non abbiamo fatto nulla. E’ successo già altre volte che abbiamo fatto un buon risultato e poi perdiamo punti. Dobbiamo essere consapevoli che non abbiamo fatto nulla e finire la stagione al meglio». Eh si, perché tante volte la Roma ci ha dimostrato che la continuità è spesso manchevole, nelle prestazioni prima e nei risultati poi. Venerdì ci sarà il Torino, che dopo un ottimo periodo successivo all’esonero di Mihajlovic e all’ingaggio di Mazzarri sta vivendo un momento di flessione. Una gara ampiamente alla portata dei giallorossi, specialmente di quelli visti ieri sera, nonostante le assenze a cui dovranno far fronte. Due per la precisione: Fazio e Dzeko, entrambi diffidati ed entrambi ammoniti, salteranno il match contro i granata.

SCELTE – Contro il Toro ci si aspetta dunque qualche volto nuovo rispetto a quelli scesi in campo al San Paolo, visto soprattutto l’impegno di Champions League con lo Shakhtar Donetsk della settimana prossima, con la Roma chiamata a ribaltare il 2-1 subito in Ucraina. Spazio a Jesus in coppia con Manolas, e possibile esordio dal primo minuto per Jonathan Silva, tornato ormai da una settimana ad allenarsi con il resto del gruppo, con Kolarov a rifiatare in panchina. Possibile turno di riposo anche per Nainggolan, con Pellegrini al suo posto al fianco di De Rossi. Confermato Strootman, che sta trovando una certa continuità nelle ultime prestazioni, così come Under, punto di riferimento ormai nell’attacco di Di Francesco. I dubbi più grandi sono legati agli altri due ruoli del tridente giallorosso: Perotti, nonostante il gol del momentaneo 4-1, non è sembrato poi così in forma; pronto El Shaarawy al suo posto, che scalpita per un posto da titolare dopo diverse panchine e la tribuna di Kharkiv. A fare le veci di Dzeko, invece, dovrebbe esserci Schick: l’ennesima chance che il ceco dovrà essere bravo a sfruttare. L’ambiente Roma si aspetta moltissimo dall’acquisto più costoso della sua storia, e sarebbe ora che il talentuoso classe ’96 cominci a dare risposte concrete, anche in vista della prossima stagione. Così come la Roma, affinché quella di Napoli non rimanga una vittoria bella ma inutile.

Gianluca Notari